Conferenze, incontri, spettacoli serali, oltre a una mostra di giochi di prestigio storici, che spaziano dal 1500 fino al 1900
E’ il Circolo Amici della Magia di Torino a ospitare venerdì 25 e sabato 26 agosto il Congresso Europeo della Storia della Magia: alla sua settima edizione, l’appuntamento con cadenza biennale, arriva per la prima volta in Italia, nel capoluogo sabaudo. Saranno due giorni di grande illusionismo, con oltre ottanta ospiti internazionali (anche da Stati Uniti, Svezia, Belgio, Francia, Olanda, ecc) rivolto ad un pubblico di esperti, storici e appassionati. Tra i grandi nomi molto attesa Maga Ines, nome di punta dell’illusionismo spagnolo. Il programma del congresso, che non è aperto al pubblico ma agli addetti ai lavori, prevede conferenze, incontri, spettacoli serali, oltre a una mostra di giochi di prestigio storici, che spaziano dal 1500 fino al 1900. Presenti anche i grandi dell’illusionismo italiano, tra cui Silvan, Presidente onorario del Circolo Amici della Magia di Torino, Marco Aimone e Pino Rolle rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Circolo Amici della Magia di Torino, ma anche Aurelio Paviato, i giovani talenti del Circolo Amici della Magia di Torino Luca Bono e Filiberto Selvi e i grandi nomi dell’illusionismo mondiale tra cui Arturo Brachetti.


















Domenica 27 agosto in Piazza Aldo Moro a Santhià (Vercelli) edizione straordinaria della nostra Mostra Scambio di mezzi e ricambi classici e d’epoca
La provincia di Alessandria è stata tutta, tra l’Ottocento ed il Novecento terra di emigrazione. E se ci fu chi andò in Australia, come ha riscoperto il sindaco di Conzano, Emanuele Demaria, sviluppando un rapporto intenso con il Nuovissimo Continente, attraverso il gemellaggio con la Contea di Ingham, moltissimi andarono anche nelle Americhe, come i genitori di Leon Panetta, poi diventato capo della Cia, partiti da Carega Ligure.
domenica in occasione della Festa patronale di Sant’Antonio ad Odalengo Grande. “E’ stato come il vedere i miei familiari contestualizzati nella terra di origine, molti dei quali non l’avevano mai vista, o come il mio bisnonno, che non hanno mai più rivisto, un reincontro dopo 120 anni e a distanza di 13500 chilometri”. La conversazione con Martha, che pur parla un discreto italiano, è però avvenuta in spagnolo e, ad ampi tratti in lingua piemontese. “All’Università statale di Cordoba – spiega – c’è un laboratorio specializzato in Piemontese, che frequento”. E sono in molti tra gli argentini di origine italiana i quali magari hanno dimenticato la lingua di Dante ma che parlano in vernacolo piemontese, tradizione che hanno mantenuto viva attraverso più generazioni. Lettore dell’ateneo è Gabriela Tribaudino, discendente di una famiglia che per cinque generazioni diede fabbri alla corte dei Savoia. Certo che fa effetto sapere che il piemontese, che in Piemonte va via via perdendo persone che lo parlano, viene mantenuto vivo nell’altra parte del mondo, addirittura nell’altro emisfero, Australe. “Fa piacere – commenta Fabio Olivero, sindaco di Odalengo Grande – che dopo 120 all’estero si senta
ancora un legame tanto forte, quasi fisico, con la terra dei propri avi”. Aggiunge Massimo Iaretti consigliere dell’Unione dei Comuni della Valcerrina con delega al turismo: “E’ di un certo effetto sentire una persona che nel profondo dell’animo e del cuore radici tra queste colline parlare in piemontese e sapere che a tredicimilacinquecento chilometri di distanza questa lingua viene mantenuta viva dai nipoti e dai pronipoti di coloro che se ne andarono, quando in Piemonte questo tassello portante delle sua storia si va perdendo e poco si fa per aiutare chi lotta, ed il termine lotta non è casuale, tutti i giorni tra mille difficoltà perché rimanga una lingua viva”. L’emigrazione in Valcerrina non fu solo nei comuni della Provincia di Alessandria, come ha dimostrato una bella mostra allestita nel periodo ta Natale e l’inizio del 2017 nel Comune di Brozolo
Torna per il quindicesimo anno consecutivo “
Il vermouth di Torino, il migliore e più antico, nato a cavallo tra il XVII e il XIX secolo e diventato un punto di riferimento per i produttori e l’aperitivo per antonomasia per gli amanti di questo prodotto unico, è pronto a sbarcare a New York
avventuroso, ci racconta il mondo dal loro punto di vista.C’è una cosa che nel loro viaggio non manca mai: lo sport. Lo sport è fondamentale. Dopo l’incidente è stato uno strumento di riabilitazione e oggi è il loro modo di raccontarsi, di dimostrare che nulla è impossibile e che anche nelle avversità la vita va presa di petto e vissuta, fino in fondo. Volare in ultraleggero, scoprire le profondità della terra attraverso un’escursione speleologica, correre in quad sulle dune di sabbia, fare parapendio, rafting, down hill, arrampicata, canottaggio, hand bike, tennis, sci nautico, diving… non c’è sport che
Danilo e Luca non abbiano provato, esperienza che non abbiano vissuto.E alla fine di questa lunga estate Viaggio Italia uscirà dall’Italia per portare la voglia di vivere dei due amici anche in Spagna e verso altre destinazioni europee. Prossimo appuntamento: Fuerteventura, dal 29 agosto al 9 settembre, per provare yoga, surf, kayak, diving, land sail, quad e trekking