LIFESTYLE- Pagina 345

Tradizione e folclore a Palazzo Arsenale

Questa mattina le tradizionali maschere torinesi di Gianduja e Giacometta sono state accolte a Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, dai vertici dell’Istituto. I personaggi del folclore torinese e piemontese hanno salutato una rappresentanza composta da personale militare e civile in servizio presso la Scuola in concomitanza con l’apertura dei festeggiamenti del Carnevale cittadino. Emblema di Torino, depositario dei valori e dei sentimenti risorgimentali, Gianduja è a suo modo uno dei protagonisti delle vicende culminate con l’unità nazionale.

Scaltro e audace, noto e temuto per la sua schiettezza, Gianduja può rivolgersi direttamente al sovrano e ai potenti per esprimere i suoi sentimenti democratici. La sua compagna Giacometta, garbata e cortese, rappresenta l’equilibrio e la prudenza delle donne piemontesi, generose verso i deboli e risolute nei confronti dei tiranni. A promuovere l’iniziativa come di consueto è stata la Famija Turineisa, associazione fondata nel 1925 e da allora impegnata nella conservazione e divulgazione del patrimonio culturale locale. La visita a Palazzo Arsenale conferma la saldezza dei legami esistenti fra istituzioni militari e comunità cittadina, da sempre molto legata alle vicende del nostro Esercito.

 

 

Barman monferrino al top nazionale

Enrico Corona, giovane esercente monferrino (è titolare del ristorante Kilometro Zero ad Ozzano Monferrato) si è classificato secondo assoluto nel concorso nazionale “Master Barman 2017”, riservato a barman provenienti da tutta Italia, disputato lunedì pomeriggio a Marian di Carrara. Già allievo del professor Carlo Aloi all’Istituto Artusi ha presentato un cocktail “Il viaggio di Jules Verne”. “Ho potuto mettere a frutto l’esperienza maturata negli anni di scuola all’Artusi di Casale sotto la guida del mio docente di sala, e nell’ambito della Fib – Federazione italiana barman piemontese, in un concorso che non era facile, con concorrenti che venivano da tutta Italia, dal Piemonte sino alla Sicilia”. Primo si è classificato un altro piemontese, il 26enne Marco Coronati, barman e studente di giurisprudenza.

Massimo Iaretti

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

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1. Gran parte dei nostri problemi nascono quando diamo retta e credito
ai riporti: andiamo oltre.
2. La suscettibilità e la permalosità ci rovinano la vita e la rovinano
a chi ci sta intorno: è meglio usare la forza dell’umiltà.
3. Il coraggio di saper ascoltare in profondità ci aiuta a non
evitare le chiacchiere, a individuarle e a non dargli spazio:
lavoriamo per il bene comune.
4. L’igiene della mente si mantiene tenendola libera dai pregiudizi,
non siamo costretti a dargli credito.
5. Siamo costretti a rompere i rapporti quando l’odio ed il rancore
entrano nel cuore.
6. Le delusioni sono il braccio “armato” dei nostri errori. Occorre
ristabilire ordine nei sensi e renderli più efficaci nell’intuire.
7. Arrabbiarsi è inutile, capire è geniale: ci cambia la vita.

 

Oroscopo di Platone. Dal 22 al 28 febbraio 2017

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CAPRICORNO

DENARO E LAVORO. Non pensate che un progetto finanziario sia impossibile da realizzare, chi si rivelerà in grado di spostare una montagna, avrà iniziato rimuovendo una piccola pietra per volta. Gli ostacoli non vi devono fermare, son fatti per essere superati inoltre, le competenze specifiche non vi mancano di certo.

AMORE E ARMONIA. La vostra passione è come una fenice, quando brucia l’antica, sorge subito dalla cenere la nuova.

BENESSERE E SALUTE. La serenità vi accompagna e il vostro sguardo rassicura che vi sta vicino, come fosse una garanzia di sicurezza e affidabilità.


ACQUARIO

DENARO E LAVORO. 
Chi guarda fisso verse le stelle non cambia idea. Qualcuno vuole tendervi un trabocchetto, se lo eviterete, un’iniziativa rischiosa darà risultati superiori alle aspettative. Meglio discutere ogni dettaglio mille volte piuttosto che farsi cogliere di sorpresa, la saggezza innanzi tutto.

AMORE E ARMONIA. Possibili incomprensioni con il partner che si fa più esigente e questo non vi piace.

BENESSERE E SALUTE. I disturbi sono lontani ma non abbassate la guardia, gli sport all’aria aperta sono ideali per mantenersi in forma e rigenerarsi.


PESCI

DENARO E LAVORO. Una persona dalla quale non vi aspettavate nulla potrebbe rivelarsi risolutiva per una certa faccenda. A volte conviene seguire l’intuito, soprattutto quando le persone di riferimento polemizzano tra loro.

AMORE E ARMONIA. Inquieti e seduttivi, andrete a caccia di emozioni e novità, ponderete bene le conseguenze ma a volte, quella che sembrava una cosa importante, può anche finire nel nulla.

BENESSERE E SALUTE. Non mollate, tenete duro e perseverate nel vostro obiettivo. Rammentate che chi vuole qualcosa cerca differenti strade mentre, chi non la vuole, cerca motivi….


ARIETE

DENARO E LAVORO. Momento di pausa, stranamente il carico di responsabilità si alleggerisce…Forse fate troppo affidamento sulla fortuna, anche le migliori idee richiedono un po’ di sforzo. Non continuate a sperare di vincere a qualche gioco d’azzardo in questo periodo, meglio mettere da parte.

AMORE E ARMONIA. Insoddisfazioni in famiglia anche a causa delle continue richieste, sulle quali non siete affatto d’accordo.

BENESSERE E SALUTE. Cercate di cogliere al volo un’occasione che si presenterà per viaggiare o fare sport. La salute non è tutto ma senza salute tutto…equivale a niente, combattete la tendenza ad ingrassare con la dieta corretta e il movimento.


TORO

DENARO E LAVORO. Mille progetti interessanti che dovete cercare di organizzare al meglio per non disperdervi. Qualcuno insiste nel volervi affidare un incarico per il quale però, non vi sentite tagliati, ma non demordete, tutti noi possediamo delle capacità, l’unica differenza sta in come le utilizziamo e nella forza di volontà nel perseguire il risultato.

AMORE E ARMONIA. Malgrado gli sforzi, il vostro è un dialogo tra sordi e la sola passione, senza un po’ di dialogo o di reciproco affiatamento, vi delude.

BENESSERE E SALUTE. Non c’è bisogno di attraversare il mondo per trovare ciò che desiderate a volte, semplicemente seduti, l’anima raccoglie tutta la saggezza della quale necessitate.


GEMELLI

DENARO E LAVORO. Se davvero volete riuscire, ricordatevi che per arrivare a fare grandi cose, oltre al lavoro e al sacrificio si deve anche sognare, non solo pianificare, ma anche credere. Le sfide vi stimolano e divertono ben più delle vittorie e, nonostante alcune insoddisfazioni, inaspettatamente qualcosa si muove in positivo.

AMORE E ARMONIA. Il partner è assai reticente, ma ogni tanto….esplode! Ancora un po’ di pazienza e finalmente, il vento girerà a vostro favore.

BENESSERE E SALUTE. Chiacchere o bricolage sono modi per staccare.

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CANCRO

DENARO E LAVORO. La tenacia con la quale ricercate la via del successo è encomiabile, nonostante vari intoppi e la sfortuna che vi perseguita. In un modo o nell’altro riuscite a convincere anche una persona dall’atteggiamento sibillino, forse siete sulla buona strada.

AMORE E ARMONIA. Il vostro segno s’illuminerà rendendovi più disponibili alle relazioni sociali e all’amore e, molti problemi, troveranno la loro naturale soluzione.

BENESSERE E SALUTE. Momento buono per vincere una sfida importante nel settore del benessere personale o famigliare, dopo potrete svagarvi e rilassarvi, conoscere luoghi e persone nuove e magari provare discipline alternative come la meditazione o il reiki.


LEONE

DENARO E LAVORO. Il successo o il fallimento nel mondo degli affari dipende dall’atteggiamento mentale e non solo dalle capacità. State anche cercando di organizzarvi al meglio per il lavoro o lo studio, a modo vostro, utilizzando però le linee guida fornite da un socio o un amico.

AMORE E ARMONIA. Meditate su di un’antica ricetta segreta: l’amore è composto da un’unica anima che abita due corpi….

BENESSERE E SALUTE. Imparate ad avere più cura del vostro corpo, d’altronde è l’unico posto in cui dovete e potete vivere.


VERGINE

DENARO E LAVORO. Tutto rallenta, avete bisogno di più tempo per controllare i dati e definire i programmi inoltre, le critiche, per quanto prive di fondamento, vi “smontano” e non vi permettono di riuscire ad ingranare come al solito.

AMORE E ARMONIA. A volte le parole servono meno di quanto si possa credere, ma un sorriso sincero spiega tutto molto più efficacemente.

BENESSERE E SALUTE. Salute ottima, prestate prudenza nelle attività rischiose. La strada più corretta che conduce a una condizione di benessere, è di riuscire ad avere la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, quotidianamente e regolarmente.


BILANCIA

DENARO E LAVORO. Per fortuna il conto in banca tiene, nonostante l’aria di crisi che tira. Questo però, vi dovrebbe spingere a non fare spese avventate in previsione di momenti ancora più difficili che potrebbero arrivare. I sogni si avverano, basta avere molta pazienza.

AMORE E ARMONIA. Il richiamo di una storia che vi aveva coinvolto emotivamente è forte, ma le stelle consigliano di riflettere bene prima di fare un passo indietro.

BENESSERE E SALUTE. Imprevisti e seccature si moltiplicano, per uscirne sani e salvi ci vuole tanto ottimismo.


SCORPIONE

DENARO E LAVORO. Avete colleghi affidabili che non perdono la “trebisonda” nei momenti più stressanti, mentre altri, con i quali avete diversi battibecchi, sono invidiosi e rovinano le vostre giornate con deliberata regolarità. Mantenete la calma, alzare la voce vi farebbe passare immediatamente dalla parte del torto.

AMORE E ARMONIA. Provate a riflettere sulle cause che vi avevano allontanato da quella persona e se i motivi della separazione non siano ancora validi.

BENESSERE E SALUTE. Visti i numerosi punti positivi ed i successi raggiunti il vostro nervosismo è apparentemente inspiegabile. Continuate a risparmiare e ricorrete a un maggior autocontrollo.


SAGITTARIO

DENARO E LAVORO. In ufficio sembra andare liscio e per il meglio, armonia con colleghi e superiori e situazione finanziaria tranquilla. Tutto sommato con i tempi che corrono e visto quello che c’è intorno, non potete lamentarvi.

AMORE E ARMONIA. Comunque decidiate sono in arrivo incontri pieni di futuro e tante emozioni. Avanti tutta!

BENESSERE E SALUTE. Vi occuperete piacevolmente dei bisogni della famiglia e troverete anche il tempo e il modo, per incentivare gli hobbies delle persone che vi vivono accanto e le vostre passioni creative.

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Il nodo che fa moda

Le origini della cravatta risalgono alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i mercenari croati della Frontiera militare croata in servizio in Francia, indossando i loro tradizionali, piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini.

di Paolo Pietro Biancone*

 

Lo sapevate che un senatore italiano non può entrare in Senato senza la cravatta e che due ricercatori, Thomas Fink e Yong Mao del Laboratorio Cavendish dell’Università di Cambridge, hanno dimostrato attraverso modelli matematici che una cravatta convenzionale ha esattamente 85 nodi possibili?

cravatta croati

Le origini della cravatta risalgono alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i mercenari croati della Frontiera militare croata in servizio in Francia, indossando i loro tradizionali, piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini. A causa della lieve differenza di pronuncia tra la parola croata per “croati”, hrvati, con la corrispondente francese croates, quel particolare foulard prese il nome di cravatta (cravate in francese). Luigi XIV cominciò a indossare una cravatta di pizzo intorno al 1646, all’età di sette anni, e la improntò come accessorio di moda per la nobiltà francese. Questo nuovo articolo di abbigliamento diede inizio a una vera e propria “mania della moda” in tutta Europa: uomini e donne d’alto rango portavano avvolti intorno al collo strisce di tessuto, cravatte di pizzo o jabot, che prendevano molto tempo e fatica per essere indossati.   Anche se in molti sostengono che le origini di questo accessorio siano da collocare in epoca romana, tanto che i legionari, già nel secondo secolo dopo Cristo, erano soliti utilizzare un ornamento molto simile: sulla Colonna di Traiano del 113 d.C., realizzata per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Daci (tra il 101 e il 106 d.C.), se ne trova una raffigurazione.

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Tuttavia, non c’è un vero e proprio legame tra l’accessorio antesignano della cravatta e la sua versione moderna. La cravatta può essere realizzata in diversi materiali, il più usato, comunemente, è la seta. Tuttavia, sul mercato, sono presenti anche modelli in cashmere e in lino, oltre che in altri tessuti. Un particolare da osservare attentamente per valutare la buona fattura di una cravatta sono le cuciture: sono costituite da tre pezzi separati e poi uniti con una macchina da cucito o manualmente. Il passante può essere cucito all’interno della cravatta e alcune maison inseriscono le due estremità nella cucitura. Si tratta di una caratteristica che fa di una cravatta una buona cravatta: il vero lusso sta nei cravatta storicadettagli, come sempre più spesso accade. Il comparto cravatteria, seppur di nicchia e legato al mercato degli accessori moda maschili, è di rilievo in Italia con fatturati che superano i 50 miliardi di euro. Tuttavia, i dati economici segnano qualche difficoltà: secondo i dati Sita Ricerca elaborati per SMI, l’export delle cravatte registra una flessione del fatturato pari all’8,8%;mentre l’import delle cravatte si attesta a un +0,2%. La cravatteria ha subito un marcato ridimensionamento per effetto di un’ulteriore riduzione di consumo di questo prodotto, sia in Europa che in America, mentre l’Asia ha evidenziato un interesse sempre maggiore per la cravatta made in Italy. In Italia la cravatta è sinonimo di E.Marinella a Napoli, in attività dal 1914, con un fatturato di 17 milioni di euro e 60 dipendenti. Una “bottega di famiglia” della moda di lusso

conosciuta in tutto il mondo: a storia della famiglia Marinella comincia con il capostipite Eugenio Marinella che a 34 anni e dopo quindici anni nel settore dell’abbigliamento maschile, decise che era giunto il momento di cambiare lo stile ed il modo di vestire di un uomo che conta.

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Due illustri blasoni affiancano il marchio E.Marinella Napoli sin dalle origini, a testimonianza del prestigio che il negozio acquisisce da subito: quello dell’Ordine della Giarrettiera, quale fornitore ufficiale della Casa Reale Inglese, e lo Stemma Borbonico. L’internationalisation Business Award è stato conferito a Maurizio Marinella dall’UK Trade Investment (UKTI) per il contributo all’innovazione ed

cravatta2all’internazionalizzazione dato dall’azienda napoletana al sistema produttivo britannico.

Ma anche il distretto comasco fa parlare di sé nel comparto della cravatteria. Qui il fatturato della cravatteria registra un +23% e si punta su mercati esteri e innovazione. In particolare, si punta al “nodo su misura”, ossia un pacchetto che propone ai buyer cravatte in fibre nobili, fatte a mano, con codino personalizzabile con le iniziali dei clienti. E infine una curiosità: La cravatta più costosa del mondo dal valore di 6.000 dollari, composta di seta, lana e oro. In un nanometro di spessore si racchiude un peso di otto grammi e 24 carati. Alla base della realizzazione di questo esclusivo accessorio di lusso vi è un progetto svizzero che è approdato alla creazione di un innovativo materiale tessile, ovvero una fibra ricoperta di atomi d’oro, ottenuta dalla combinazione di poliestere e atomi del metallo. Il materiale, che finora ha ricevuto il consenso di 2 industrie tessili, nasce dal lavoro dei ricercatori del Gold Fiber Project dello Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology (Empa).

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In un esperimento precedente, in cui i ricercatori avevano ricoperto delle fibre in poliestere con degli atomi d’argento, si era scoperto che questo metallo conferiva al tessuto delle proprietà antibatteriche ed elettroniche. Al pari dell’argento, anche l’oro possiede tali proprietà e per questo motivo è stato scelto come il principale materiale con cui realizzare la lussuosa cravatta di Weisbrod Zwerre AG. Per confezionare la cravatta si è proceduto bombardando un lingotto con ioni di argon ad elevata velocità. Successivamente, gli atomi sono stati staccati dal lingotto e sono stati applicati ad una fibra in poliestere. La produzione del materiale è applicabile su scala industriale ed interessa, in particolare, anche l’industria elettronica, per il confezionamento di prodotti come le fibre e i sensori antistatici. Le cravatte confezionate con questo esclusivo materiale tessile risultano estremamente plastiche, durevoli nel tempo, resistenti ai lavaggi, nonché decisamente eleganti e raffinate.

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*Professore Ordinario di Economia Aziendale e coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

 

Ivrea, il Carnevale in mostra

ivrea mostraDal 22 febbraio al 31 marzo 2017 nella Biblioteca Umberto Eco della Regione Piemonte (via Confienza 14 a Torino), è aperta la mostra “Tempo di Carnevale ad Ivrea. La tradizione di una città tra storia e leggenda”.

L’inaugurazione si svolgerà mercoledì 22 febbraio alle 17 in Biblioteca.

Attraverso costumi, cappelli, gagliardetti colorati, maschere degli aranceri ma anche stampe, cartoline, litografie e fotografie d’epoca si ricostruisce la storia di una tradizione cittadina che, dalla prima metà dell’Ottocento, ancora oggi porta nella settimana di carnevale migliaia di turisti a Ivrea.

L’esposizione è organizzata dall’associazione Museo dello Storico Carnevale di Ivrea e dall’associazione Amargine di Ivrea che ha realizzato il grande plastico di piazza Ottinetti con i mattoncini Lego, protagonista in mezzo alla sala della Biblioteca Umberto Eco.

Raimondo Mazzola, curatore della mostra, ha messo a disposizione i pezzi migliori della sua raccolta storica: dai documenti più antichi si arriva fino ai primi anni 2000 con le ultime pubblicazioni dedicate al carnevale eporediese. Per approfondire l’argomento si svolgeranno in biblioteca due incontri, il mercoledì alle 17: il 22 febbraio con Gabriella Gianotti, presidente del Museo dello storico Carnevale d’Ivrea, il 1° marzo (mercoledì delle Ceneri, il giorno successivo alla fine del Carnevale), con Alberto Alma, presidente della Fondazione dello Storico carnevale di Ivrea.La mostra rimane aperta: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, il venerdì dalle 9 alle 12.30. Ingresso libero.

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Info: Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea
www.storicocarnevaleivrea.it

L’insalata per la corte dello zar

Chi non conosce l’insalata russa, preparata con un misto di verdure cotte, tagliate a dadini e condite da una salsa maionese? E’ una portata apprezzata da molti, presente sia nella cucina tradizionale italiana che in quella internazionale. Pellegrino Artusi già nel 1881 ne parla come di un piatto “ora di moda nei pranzi”, evidenziando come “conservatone il carattere fondamentale, i cuochi la intrugliano a loro piacere”: ovvero tante varianti sul tema secondo l’estro personale e, soprattutto, in base ai prodotti disponibili in cucina.Ma esiste una ricetta originale?  Quando e dove è stata preparata la prima volta? Vanta origini russe? Oppure francesi? O, invece, italiane?

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Il dibattito si riaccende puntuale soprattutto in occasione delle feste di fine anno, quando l’insalata russa è proposta più frequentemente sulle tavole. Le ipotesi sulla sua creazione sono diverse, nessuna è certa, ma sicuramente siamo di fronte a un chiaro esempio di come tradizione possa significare anche un tradimento del canone originario. La parola tradizione, d’altra parte, deriva dal sostantivo latino traditio, che significa anche tradimento e, stando ai tanti racconti sulle sue possibili origini, infatti, scopriamo che gli ingredienti attuali sono sicuramente molto diversi da quelli di alcune ricette indicate come originali. Alcuni sostengono che la prima ricetta sia nata a metà ottocento in un ristorante di Mosca e prevedeva l’utilizzo, tra gli altri, di caviale, code di gamberi, aragosta o addirittura anatra affumicata, a seconda della stagione. L’autore della prima insalata russa si chiamerebbe Lucien Olivier e per questo, in Russia, questo piatto è conosciuto come insalata Olivier. Quando la ricetta iniziò a diffondersi nel resto d’Europa, gli ingredienti vennero modificati, ovvero si compì il tradimento, sostituendo gli elementi più pregiati con altri più economici e comunemente reperibili. La cucina è una cultura migrante e il cibo ha sempre accompagnato l’uomo nei suoi spostamenti, come testimonia anche il piatto in questione, considerato che le relazioni che si sono instaurate tra le diverse corti europee, e le migrazioni dei cuochi al seguito dei diversi notabili, hanno messo a confronto esperienze e prodotti, fondendoli in risultati che si arricchivano via via di nuovi ingredienti e modalità di preparazione.

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Forse la prima insalata russa della storia non era propriamente russa e non era nemmeno un’insalata.In Italia si chiama insalata russa, ma cambia nome quando si oltrepassano i confini nazionali. In Germania e Danimarca è curiosamente conosciuta come insalata all’italiana, in Lituania la chiamano insalata bianca. In Spagna è stata chiamata per molto tempo insalata imperiale o castigliana, vista l’ostilità del regime franchista a riferimenti che potessero richiamare sapori di natura bolscevica. Un’ipotesi curiosa fa risalire le sue origini addirittura al XVI secolo, quando Bona Sforza, figlia del duca di Milano, diventò regina di Polonia sposando Sigismondo I: i cuochi di corte diedero vita a un piatto freddo di verdure miste, utilizzando prodotti di provenienza italiana assieme a quanto trovarono disponibile alla corte polacca. Fu così che miscelarono piselli e carote con le patate e altri ortaggi, preparando un’insalata fredda, che poi ispirò la creazione di quella che è l’attuale insalata russa.Qualcun altro individua la sua origine temporale nel settecento, quando era chiamata insalata alla genovese perché molto spesso faceva la sua bella figura ai banchetti dell’aristocrazia ligure. Ma non tutti sono disposti a credere a queste storie e c’è chi pensa che l’insalata russa sia in realtà una creazione nata in Piemonte, alla corte dei Savoia: in questo caso il nome sarebbe l’omaggio del cuoco della corte sabauda alla visita di importanti dignitari russi a fine ‘800, con la panna che copriva e amalgamava tutti gli ingredienti, per ricordare la neve, tipica del clima russo. Gli ospiti avrebbero portato con sé la ricetta e il piatto sarebbe divenuto rapidamente molto noto in Russia. A conferma di questo racconto, in Francia, con il nome di  salade piémontaise” troviamo una variante dell’insalata russa. Insomma, difficile stabilire quale sia la verità, un po’ come accade per altri piatti, la zuppa inglese, ad esempio, che di inglese non ha nulla, visto che è un piatto italianissimo, un dolce al cucchiaio che vanta diverse varianti nelle regioni del centro Italia.

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Ho ragionato di questi racconti con lo chef Marco Roberto, che dopo aver avviato il Ristorante D’Andrea di Barge, ora si appresta a dirigere la cucina del Ristorante Casa Pellico di Saluzzo, un locale collocato nell’edificio dove nacque Silvio Pellico, nel suggestivo centro storico della cittadina cuneese. Marco ovviamente propende per l’origine sabauda della ricetta e mi ha proposto una versione invernale dell’insalata alla piemontese, che mi descritto in questo modo invitante:insalata invernale alla piemontese su crema di borraggine, servita con chips di patate viola e foglie croccanti di spinaci. Nella preparazione solo ingredienti disponibili freschi nella stagione fredda, scelti tra varietà recuperate che conferiscono quel tocco di gusto in più, legati da una maionese vegana, fatta senza l’utilizzo di uova, sostituite dal latte di soia emulsionato con olio di girasole. E ora vi trascrivo la ricetta, traditela pure, basta che sappiate che quel che differenzia davvero una buona insalata russa da un “pasticcio” sono le verdure, che devono essere fresche, e possibilmente cotte al vapore, oltre alla maionese preparata fresca sul momento.

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Ricetta per una insalata invernale alla piemontese su crema di borraggine, servita con chips di patate viola e foglie croccanti di spinaci.

Ingredienti:

  1. Carote
  2. Patate viola
  3. Topinambur
  4. Foglie di borragine
  5. Foglie di spinaci
  6. Latte di soia
  7. Olio di semi di girasole
  8. Olio evo
  9. Salsa shoyu
  10. Senape
  11. Sale
  12. Succo di limone

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Esecuzione:

pulire le verdure (patate, carote, topinambur), tagliarle a piccoli cubetti, cuocerle separatamente, mantenendole croccanti e raffreddandole rapidamente con ghiaccio appena pronte, per conservare vivo il loro colore. Mentre cuociono le verdure, lavate le foglie di borragine e gli spinaci. Prendete la borragine e affettatela finemente, quindi saltatela velocemente sul fuoco con un po’ di latte di soia, salate delicatamente e, quindi, passatela con il mixer fino a ottenere una crema verde, di un bel colore intenso. Prendete ora le foglie di spinaci, asciugatele molto bene e gettatele in padella con olio evo molto caldo estraendole subito, appena sono croccanti, tamponatele con carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso. Pulite ancora qualche patate viola, affettatela molto finemente con la mandolina e sciacquate bene sotto l’acqua corrente. Asciugate perfettamente le patate con un canovaccio pulito o con carta da cucina e trasferite le chips in una teglia rivestita di carta da forno. Cuocetele in forno preriscaldato fintanto che non saranno croccanti, salate leggermente. Preparate ora la maionese:  mettete il latte di soia nel recipiente graduato del frullatore a immersione, aggiungete un po’ di sale, azionate il motore e iniziate a montare, inserendo l’olio di semi di girasole gradualmente e tenendo fermo il mixer sul fondo per alcuni istanti, finché la maionese inizierà a montare. Aggiungete la senape, il limone, qualche goccia di salsa shoyu e di olio evo e poi muovete leggermente il mixer su e giù per incorporare bene tutto l’olio rimasto. In una insalatiera mescolate i cubetti di verdure cotte e legatele con la salsa maionese. Passate, quindi, a impiattare la preparazione. Stendete sul piatto da portata un fondo leggero di salsa di borraggine, mettete al centro del piatto un coppapasta e riempitelo di insalata invernale alla piemontese, togliete il coppapasta e decorate con foglie croccanti di spinaci e chips di patate viola. Vino consigliato: potete accompagnare questa insalata russa con il Sensale, un grillo bio senza solfiti aggiunti prodotto dalle cantine Europa di Petrosino (TP). Un vino bianco di corpo, dal colore giallo con riflessi verdognoli, fresco per acidità e contenuto minerale, con ricordi agrumati e floreali.

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Potete trovare tutti gli ingredienti da agricoltura biologica per la preparazione della ricetta nel negozio Superpolobio, che si trova a Collegno (TO) in via Fermi n. 6/1 (a pochi metri dal capolinea della metro). Per info: tel.  011 403 1427, oppure scrivete a info@superpolobio.it .

 

Buon appetito!

Ignazio Garau

Presidente Italiabio

 

Gran serata futurista

cocchi albaMartedì 21 febbraio, dalle 18, l’Hemingway Cocktail Restaurant di Alba (via Mandelli 3) aprirà le porte al Futurismo con una speciale Gran Serata Futurista pensata in concomitanza con la mostra “FuturBalla” in corso alla Fondazione Ferrero dedicata all’artista Giacomo Balla.

 

L’evento è in collaborazione con la Giulio Cocchi di Asti, da anni impegnata nella ricerca sulla Miscelazione Futuristaed editrice del volume “La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta”, a firma del barman ed esperto Fulvio Piccinino.

 

Tra i molti campi in cui i Futuristi si misurarono, dall’arte alla letteratura, dall’architettura alla moda, non mancano i riferimenti storici alla cucina e alla miscelzione. Tra gli anni ’20 e ’30 infatti, grazie ai Futuristi, furono create in Italia ricette tra le più originali e innovative nella storia della cocktaillerie per tecniche, abbinamenti, ingredienti.

Il Futurismo affrontò con passione e senza preconcetti i temi della cucina e della miscelazione perché, come diceva Filippo Tommaso Marinetti, “l’uomo pensa, sogna e agisce secondo quello che beve e mangia”.

 

Tra “polibibite” (cocktail) dell’epoca preparate da Fulvio Piccinino e “neopolibibite” (versioni reinventate) preparate da Nicola Mancinone, l’”aeroaperitivo” dell’Hemingway proporrà una varietà di miscele accompagnate da “placafame” (antipasti).

 

 

Un’occasione unica per scoprire nuovi sapori e imparare insieme che ogni polibibita futurista diventa uno strumento per raggiungere specifici obiettivi:

 

Permangiare: antipasti ed aperitivo

Peralzarsi: dessert e dopo cena

Guerrainletto: dal forte apporto energetico

Paceinletto: per stimolare il sonno,

Prestoinletto: adatti alle fredde notti invernali

Snebbianti: forti corroboranti in grado di far prendere decisioni strategiche azzerando dubbi e tentennamenti

Inventine: per stuzzicare la mente, e per avere idee fulminanti

Domenica “in rosa” e senza auto il 5 marzo

just to donnaUna giornata di sport, cultura, ecologia, benessere e solidarietà. Il miglior modo per coniugare sport e salute è far correre la fiumana rosa di JUST THE WOMAN I AM 2017 tra le vie di una meravigliosa Torino senz’auto. La ‘corsa non competitiva e camminata a sostegno della ricerca universitaria sul cancro’ di quest’anno, oltre a essere salutare e solidale, sarà anche Eco-friendly: l’Amministrazione Comunale ha infatti istituito, per domenica 5 marzo, una Giornata Ecologica. Scopo dell’intera manifestazione – che vede lo sport universitario in prima linea – è promuovere l’attività fisica come una vera e propria terapia, sia in termini di prevenzione e cura, sia di riabilitazione. Corsa o camminata, dunque non importa. È fondamentale partecipare indipendentemente dal risultato.

just torino donna

Credo che unire una giornata di sport all’aria aperta a sostegno della ricerca Universitaria sul cancro con una giornata ecologica sia un messaggio di prevenzione della salute molto importante su cui riflettere e lavorare in futuro“, afferma Roberto Finardi, assessore allo sport della città di Torino. Tra gli obiettivi prioritari dell’Assessorato alle Politiche per l’Ambiente – aggiunge l’assessora Stefania Giannuzzi – rientrano la tutela della salute e dell’ambiente finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei torinesi, attraverso attività che promuovono stili di vita sani. La domenica ecologica consentirà così ai partecipanti di riappropriarsi per un giorno delle vie della Città”. Grazie alla domenica senz’auto i protagonisti della gara non agonistica, che partirà alle ore 16 da piazza San Carlo, saranno impegnati in un piacevole giro di 5,9 chilometri nella quiete di una città senza macchine. Un percorso che permetterà ai partecipanti di ammirare i monumenti più belli del capoluogo piemontese: da piazza san Carlo (sotto lo sguardo dell’imponente statua di  Emanuele Filiberto) a  piazza Castello, a viale dei Partigiani, via Rossini, via Po, corso Cairoli, Corso Vittorio Emanuele, piazza Carlo Felice fino a raggiungere nuovamente le due meravigliose chiese di San Carlo e Santa Cristina. Piazza San Carlo, punto di partenza e di arrivo della maratona, durante l’intera giornata ospiterà un fittissimo programma di appuntamenti che prenderà il via alle ore 10.00 (in aggiornamento continuo su www.torinodonna.it/evento). Il salotto di Torino si trasformerà così in una “palestra” a cielo aperto suddivisa in quattro aree: attività fisica, ricerca universitaria, prevenzione e tematiche legate alla donna.

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Le iscrizioni si possono effettuare fino alle ore 15.00 del 5 marzo.

Per informazioni: www.torinodonna.it

Assaggi di teatro: opere e ricette d’autore

Gli chef del La Credenza –  Giovanni Grasso e Igor Macchia –
rileggono Paolo Sorrentino

 SALAME PIEMONTE VINO CIBO
Un gioco di interpretazioni e rimandi che si dipana tra le assi del palcoscenico e le cucine dei grandi Chef di Torino. Così si può leggere Assaggi di Teatro, un percorso goloso attraverso il quale assaporare il bello e il buono del teatro. Gli Chef Giovanni Grasso e Igor Macchia del ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese prendono parte a questo gioco di contaminazioni portando dal palcoscenico al piatto la loro lettura di un grande personaggio del teatro contemporaneo. È infatti dedicata a Tony Pagoda di Paolo Sorrentino, magistralmente interpretato da Iaia Forte e in cartellone al Teatro Gobetti di Torino dal 21 febbraio, l’inedita Lasagna di pasta all’uovo, cavolo e cardi brasati, spinaci selvatici, Fontina e nocciole. Tony Pagoda è un cantante napoletano dal successo alle spalle. L’apice della sua carriera è stata l’esibizione al Metropolitan di New York, resa ancora più memorabile dall’incontro e i complimenti di Frank Sinatra in persona. Il mito, Frank Sinatra, che lo raggiunge in camerino, gli stringe la mano e lo elogia, ma non lo invita a cena nel suo ristorante preferito. Non lui, non Tony Pagoda. Nel sogno che sfugge quando è così a portata di mano matura la filosofia di Tony Pagoda:

“L’uomo, si sa, è come la Coca-Cola. Basta scuoterlo un po’ e attacca a spruzzare di tutto. Sangue e sentimenti. Calore e sentimento. Tutto di fuori.” Interpretando, rivisitando, prendendo spunto da quel “Tutto di fuori” e alla passione per i sapori mediterranei di Frank Sinatra, Giovanni Grasso e Igor Macchia rendono Tony Pagoda l’ispiratore di un piatto dai sapori sublimi. La loro Lasagna di pasta all’uovo, cavolo e cardi brasati, spinaci selvatici, Fontina e nocciole è un piatto che Frank Sinatra avrebbe amato, che avrebbe spalancato le porte del sogno di Tony Pagoda, che gli sarebbe valso quell’invito al ristorante. Colori mediterranei e sapori decisi nella scomposizione di questa lasagna dai sentori di pomodoro e caffè, bella nella sua composizione cromatica e insaporita da tutto quello che di bello e di buono il territorio invernale ha da offrire, dal cardo e dal cavolo che vengono avvolti dal sapore della Fontina e dalla croccantezza della nocciola. Il duetto gastronomico fra gli Chef de La Credenza e Tony Pagoda- Ritorno in Italia, in cartellone al Teatro Gobetti di Torino dal 21 al 26 febbraio, si può assaporare in diversi modi. Il piatto speciale dedicato da Giovanni Grasso e Igor Macchia al protagonista potrà essere gustato per due settimane, a partire dal primo giorno della programmazione, al ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese. Chi esibirà il biglietto dello spettacolo riceverà inoltre in omaggio una sorpresa golosa.
In alternativa, sarà possibile cucinare questo piatto unico e inedito a casa, seguendo le ricette d’autore pubblicate sul web.

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www.ristorantelacredenza.it
www.assaggiditeatro.it
www.roma-gourmet.net