SCOPRI – TO ALLA SCOPERTA DI TORINO



Dalla torinese “Accademia Albertina di Belle Arti” approda al chierese “Museo del Tessile”
Da sabato 1° a sabato 15 febbraio
Chieri (Torino)
“Nuove Luci Colorate”, in inglese (che fa sempre più fine) “New Color Lights”: si intitola così – e c’è una giusta ragione relativa ai colori utilizzati – la mostra, a ingresso libero, ospitata nella sala polifunzionale del “Museo del Tessile” di Chieri da sabato 1° a sabato 15 febbraio.
Frutto della collaborazione tral'”Accademia Albertina di Belle Arti” e la “Fondazione Chierese per il Tessile”,curata da Vincenzo Caruso, Valentina Rotundo e Melanie Zefferino, la rassegna arriva nella collinare “Città delle Cento Torri” dopo essere già stata ospitata dal 19 dicembre al 26 gennaio all'”Accademia Albertina di Belle Arti” di Torino ed è un “progetto didattico – espostivo” checomprende 14 abiti realizzati impiegando il cosiddetto “tessuto bandera”, tessuto di fibre naturali (cotone o lino) dalla trama regolare e di antica tradizione torinese. Pesante e resistente, il tessuto fu infatti molto utilizzato dalle corti piemontesi a partire dal XVIII secolo, prodotto nei colori limitati dei bianchi ed ècru, e decorato in allora con ricami a soggetto floreale, detti appunto ancora oggi “ricami bandera”.
I 14 abiti esposti sono stati realizzati da: Michelle Vecchio, Sofia Crepaldi, Marco Fiananese, Giulia Rinaudi, Matilde Milano, Yu Yihan, e Zhou Yayin. Ma la realizzazione dell’intero progetto interdisciplinare ha visto coinvolti ben 40 studenti del Corso Biennale di “Progettazione Artistica per l’Impresa”, indirizzo “Fashion Design”, con “l’obiettivo di mettere in atto una sperimentazione di ricerca nell’universo moda per una nuova visione sostenibile”, promossa dall'”Accademia” subalpina presieduta da Paola Gribaudo e diretta da Salvo Bitonti.
Al “Museo del Tessile” di via Santa Clara, a Chieri, sarà possibile ammirare una “capsule collection” di abiti a trapezio, dalla caratteristica forma ad “A”, icona del guardaroba anni Sessanta, abito evergreen ideato dal mitico Yves Saint Laurent, il primo creatore di moda vivente a godere, nel 1980, di una grande retrospettiva del suo lavoro al “Metropolitan Museum” di New York.
Sul “bianco ottico” di questo tessuto in puro cotone, prodotto dalla “Pertile srl” con certificazione “GOTS – Global Organic Textile Standard” (il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di abiti e prodotti tessili, realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica, come il cotone e la lana), si innestano gli inserti della stessa stoffa tinta con coloranti naturali nei sette colori dell’arcobaleno, usando tecniche che gli studenti hanno sperimentato nel corso di un workshop al “Museo del Tessile” di Chieri. E, per completare l’opera davvero eseguita mettendo insieme più mani più competenze e più tecniche, gli allievi della scuola di “Cinema, fotografia e audiovisivo” diretti da Fabio Amerio, hanno documentato il work-in-progress del progetto e curato lo shooting fotografico, al quale hanno collaborato anche gli studenti del corso di “Trucco e maschera teatrale” guidato da Arminda Falcione. Gli esiti di questa progettazione artistica “multanime”, ovvero gli abiti e gli elaborati visivi, sono ora esposti in una sorta di mostra “di restituzione”. Che concretamente rivela “le qualità di un’iniziativa tesa a rispondere nei fatti alle istanze per il raggiungimento di obiettivi chiave (SDG – Sustainable Development Goals) dell”Agenda 2030 – ONU’ in termini di sostenibilità dei processi, rispetto dell’ambiente, educazione di qualità, lavoro dignitoso e creativo”.
L’esposizione ha ricevuto il patrocinio della “Città Metropolitana di Torino” e della “Città di Chieri”.
g. m.
“New Color Lights”
“Museo del Tessile”, via Santa Clara 6-10, Chieri (Torino); www.fmtessilchieri.org o www.albertina.academy
Dal 1° al 15 febbraio
Orari: merc. e sab. 15/18; mart. 10/12
Nelle foto: Alcune immagini dello “Shooting” fotografico di abiti in “Rosa”, “Giallo” e “Viola”
Nell’antica “Capitale del Marchesato”, tutto è pronto per la “Gran Baldoria”, mentre si attende con curiosità il nome della nuova Castellana
Da domenica 2 febbraio a lunedì 3 marzo
Saluzzo (Cuneo)
I motori sono, da giorni, ben accesi per uno storico “Carnevale” giunto ormai al suo 97° compleanno. E il via è nell’aria. Aria di Festa e “Gran Baldoria”. Date, programmi e protagonisti del “97° Carnevale Città Saluzzo” – “8° degli Oratori della Diocesi di Saluzzo” e “7° delle 2 Province” – sono stati svelati nei giorni scorsi, nel corso della conferenza stampa indetta dalla “Fondazione Amleto Bertoni” nella locale “Sala degli Specchi” de “Il Quartiere”.
Il primo grande appuntamento sarà domenica 2 febbraio, alle 10, presso il “Palazzo Comunale” di Saluzzo, in via Macallè. Lì si svolgerà, infatti, dal balcone di “Palazzo Civico”, la “presentazione ufficiale”, con annessa “consegna delle chiavi” della città, della nuova “Castellana”, accompagnata dall’immancabile “Ciaferlin”, dalle “Damigelle” e dai “Ciaferlinot”. A seguire, sempre domenica 2 febbraio, si scenderà in piazza e per le strade per presentare le “Maschere” e brindare con loro. Confermatissima e persino rinnovata, anche quest’anno, la liaison col “71° Carnevale della Città di Rivoli”, dove, sabato 1 febbraio, dalle 15, è in programma l’investitura del “Conte Verde” e della “Contessa”.
Per maggiori informazioni sugli appuntamenti scrivere a info@fondazionebertoni.it
Tre le principali novità di quest’anno, che, innanzi tutto, porta con sé due nuove maschere, la “Castellana” e il “Ciaferlin”, con passaggio del testimone, dopo sette anni di attiva collaborazione, da Aurelio Seimandi a Beppe Roatta accompagnato dai “Ciaferlinot”, Ezio Rosso e Sebastiano Testa. Entra poi a far parte del circuito del “Carnevale delle due Province” anche la “Città di Nichelino” con la sua sfilata. E il “circuito immaginario”, dalle “Città di Rivoli” e “Saluzzo” (2018), quest’anno andrà, sicuramente, ad ingrandirsi “ribadendo la bontà di un’idea nata dalla consapevolezza che, insieme, si possono raggiungere più importanti risultati”.
Nichelino, Piobesi T.se, Pinerolo, Luserna San Giovanni, Racconigi, Centallo/Fossano, Villafalletto, Scalenghe: questi i Paesi che prepareranno gli 8 “carri” che le Giurie dovranno valutare nella “grande sfilata saluzzese”, mentre Verzuolo e Saluzzo (Oratorio “Don Bosco”) confermano il loro impegno con i “carri” dell’Oratorio ad aprire la sfilata cittadina.
Questo in sintesi il programma stilato in agenda. Dopo la presentazione della nuova “Castellana” di domenica 2 febbraio (e a seguire la camminata per le vie cittadine con le “maschere), nello stesso giorno (ore 9 – 18) si aprirà presso “Il Quartiere” il “Mercantico”, dove poter visitare la tradizionale “Mostra degli Abiti delle Castellane”. Domenica 16 febbraio, prima grande sfilata a Nichelino, per il 9° “Carnevale della Città di Nichelino”.
Sabato 22 febbraio, la festa entrerà nel vivo: alle ore 20, polenta e “Gran Ballo” serale al “Pala CRS” con la musica dell’“Orchestra Aurelio Seimandi”. A seguire, domenica 23 febbraio, dalle ore 14, è in programma l’8° “Carnevale degli Oratori” e, in contemporanea, a Rivoli, si terrà la “sfilata” del locale “71° Carnevale”. Sabato 1° marzo, a Saluzzo, (ore 10) in piazza Cavour – Ala di Ferro, tutti a tavola con l’immancabile “Colazione di Ciaferlin” e in serata “sfilata notturna” del 10° Carnevale della “Città di Barge”. Il giorno seguente, domenica 2 marzo (ore 14) sarà finalmente il tempo, per le vie del Centro Cittadino, della “grande sfilata” del 97° Carnevale “Città di Saluzzo”.
Si chiude, lunedì 3 marzo (ore 15), con il “Ballo dei Bambini” e (ore 22) il “grande veglione dedicato ai giovani” al “Pala CRS” di Saluzzo (via Don Giacomo Soleri, 16) con le “maschere” degli “Amis del Carlevè”.
Dicono i responsabili della “Fondazione Amleto Bertoni: “Il 2024 è stato l’anno della consacrazione della ‘grande’ sfilata, riconosciuta ‘sfilata storica’ dal ‘Ministero della cultura’ e da esso sostenuta in misura ancora più importante. Soprattutto, è stato l’ultimo anno sotto la guida del Segretario Romano Boglio – grande artefice del Carnevale saluzzese – e di persone che per anni si sono impegnate per la buona riuscita dell’evento. Oggi prende il testimone un nuovo CDA che da subito si è messo in moto e al lavoro. Con una parata di 10 carri ed una grandissima festa di piazza, siamo sicuri di ripartire esattamente da dove si era giunti l’anno scorso e, ancora una volta, proveremo a fare un passo in avanti per migliorare sempre di più le proposte. Con i carri, con i bimbi, con le bellissime maschere coloreremo le nostre giornate”. E dunque: “Che Carnevale sia!”.
Per info: “Fondazione Amleto Bertoni”, piazza Montebello 1, Saluzzo (Cuneo); tel. 0175/43527 o www.fondazionebertoni.it
g.m.
Nelle foto: il Carnevale, Manifesto degli appuntamenti di quest’anno, conferenza stampa di presentazione del “Carnevale” con il passaggio di consegne i “Ciaferlin” Aurelio Seimandi (secondo da sinistra) e Beppe Roatta (quarto da sinistra).
Ingredienti
10 Ali di pollo
2 uova intere
Farina bianca
2 cucchiaini di paprika
2 cucchiaini di prezzemolo tritato
Sale, pepe, olio per frittura q.b.
Sciacquare le alette di pollo e asciugare bene. In una terrina mescolare la farina con il sale, il pepe, il trito di prezzemolo e la paprika. Sbattere le uova. Passare le alette di pollo nella farina, poi nell’uovo e infine nuovamente nella farina. Friggere in olio caldo per circa 10 minuti o fino a quando saranno belle dorate, scolare su carta assorbente e servire subito.
Davvero irresistibili !
Paperita Patty
A cura di piemonteitalia.eu
Leggi l’articolo ⤵️
https://www.piemonteitalia.eu/it/curiosita/i-bicciolani-i-rinascimentali-biscotti-vercellesi
Un compleanno che apre una nuova stagione
Lo storico Caffè di Piazza Castello a Torino festeggia i 150 anni dall’apertura e per dare seguito a questo compleanno istituzionale, Baratti & Milano si apre a un anno di eventi e appuntamenti che saranno dedicati a raccontare una realtà che rappresenta non solo un’icona culturale della città, ma anche un punto di incontro e dialogo, dove l’impresa si intreccia con la cultura e la cultura si traduce in impresa. Dall’arte, con il progetto Vetrinista sarà lei, che trasformerà la vetrina su Piazza Castello in un’opera d’arte contemporanea, alla pasticceria, con le nuove linee di praline, passando per l’apertura del ristorante serale firmato dallo chef stellato Ugo Alciati, e la mostra d’archivio che celebra la storia dell’iconica pubblicità Baratti & Milano: ogni mese sarà arricchito da novità e sorprese in pieno stile Baratti & Milano, per continuare a raccontare la storia e il futuro dell’eccellenza sabauda.
«Il Caffè Baratti & Milano è una tappa importante nella storia della città di Torino. Il traguardo di questo compleanno è motivo di orgoglio e siamo entusiasti di offrire alla città, dopo ben 150 anni, il locale storico immutato nelle sue parti caratteristiche, sia rispetto all’inaugurazione di fine 800, sia rispetto ai rinnovamenti di inizio ‘900. Il Caffè Baratti & Milano con tutto il suo personale di sala, cucina e pasticceria, è pronto a iniziare un anno ricco di nuove occasioni da condividere con i suoi clienti e amici, rafforzando ancora di più il legame tra la storica caffetteria di Piazza Castello e la città che la ospita dal 1874» dice il Dott. Guido Repetto, Presidente di Baratti & Milano.
LA CENA CON ALCIATI NEL CAFFÈ STORICO
Tra le tante novità del nuovo anno, giovedì 30 gennaio alle 20 verrà aperto il ristorante serale nello storico Caffè Baratti di Piazza Castello: è “Ristorante Baratti & Milano”, in collaborazione con Ugo Alciati. Il progetto segna un’importante evoluzione per il locale, che si rinnova grazie alla collaborazione con lo chef stellato Alciati, membro di una delle famiglie più prestigiose della cucina piemontese. L’obiettivo sarà raccontare la tradizione in modo innovativo, proponendo un’esperienza che unisce storia e contemporaneità. La nuova identità culinaria del Caffè mostrerà la grande esperienza dello staff che incontra il gusto di Torino, insieme per un’esperienza unica. L’illustratrice Annalisa Bollini ha curato un’inedita versione grafica del menu del ristorante, integrando elementi architettonici della Galleria e portando a sintesi gli ingredienti iconici del brand Alciati e di Baratti & Milano.
«La collaborazione con Baratti & Milano non è un’operazione commerciale. È nata dal piacere di poter far parte di un progetto di qualificazione di uno spazio affascinante e storico portando la nostra esperienza, le nostre ricette e i nostri fornitori in un’équipe di lavoro residente con cui iniziamo un dialogo di ristorazione. L’idea è anche quella di ricercare insieme nella tradizione gastronomica torinese quelle ricette che sono ancora nella memoria e dare loro un “vestito contemporaneo”» afferma lo chef Ugo Alciati.
«Nell’illustrazione per il menù del Ristorante Baratti & Milano ho dato ampio spazio alla Galleria, alla sua struttura architettonica e alla sua intramontabile magia, dedicandole il fronte e il retro. Per le due ali interne, che aprono letteralmente le porte al menù, ho pensato a una parata allegra e variopinta che accompagna i clienti nel mondo della famiglia Alciati. A guidare il gruppo ci sono due animali fantastici, ispirati alle targhe decorative degli arredi interni, dove tra elementi floreali e nomi dei migliori prodotti spuntano due strani animali che ricordano i bestiari medievali. Gli altri personaggi, invece, distribuiscono caramelle e confetti ricordando la storica tradizione dolciaria di Baratti & Milano, o portano omaggi floreali, celebrando il nuovo capitolo del Caffè» dichiara l’artista Annalisa Bollini.
VETRINISTA SARÀ LEI: IL NUOVO PROGETTO ARTISTICO DEL 2025
In prossimità dell’apertura del nuovo ristorante serale del Caffè Baratti & Milano, mercoledì 29 gennaio segna per lo storico locale sabaudo un’altra tappa importante nell’ambito dei festeggiamenti dei 150 anni, quando verrà lanciato Vetrinista sarà lei, di Helga Faletti, a cura di Luca Beatrice, che ha seguito il progetto artistico sin dall’inizio e l’ha portato a termine prima della sua improvvisa e recente scomparsa. Baratti & Milano lancerà l’iniziativa come previsto, con il sentito desiderio di onorare e commemorare l’impegno e il lavoro di un amico e stimato critico d’arte.
Vetrinista sarà lei trasformerà la vetrina su Piazza Castello in un’opera d’arte: artisti contemporanei allestiranno la storica vetrina attraverso uno studio architettonico e scenografico. Il progetto parte dal voler comunicare la storia di Baratti & Milano e la sua evoluzione nel tempo attraverso le vetrine, che diventano l’identità di questa trasformazione. Gli artisti coinvolti saranno: Nicola Bolla, Massimo Giacon, Marco Lodola, Elena Salmistraro e Maurizio Vetrugno. A ogni artista selezionato sarà associato un prodotto di Baratti & Milano e le loro opere saranno esposte per una quarantina di giorni.
«Mettersi in vetrina, oltre a suggerire il necessario narcisismo in chi crede sia bello esporsi, implica innanzitutto una volontà di comunicare bellezza. Così, nel luogo più centrale di Torino, tra i portici metafisici e l’inalterato glamour del tardo Liberty, una mezza dozzina di artisti contemporanei allestirà la storica vetrina di Baratti & Milano che affaccia sulla Piazza Castello. Non sarà una semplice collocazione stravagante ma un vero e proprio studio architettonico e scenografico in dialogo tra due ambiti di eccellenza. Un breve viaggio all’insegna dell’estetica contemporanea che ci accompagnerà per tutto il 2025» aveva dichiarato Luca Beatrice, curatore del progetto Vetrinista sarà lei, in vista della sua inaugurazione.
«Ho sempre avuto l’impressione, lavorando con Luca Beatrice, che lui provasse un piacere vero a sfidare “il già fatto”, con intelligenza e ricerca. Ogni idea era un’occasione per incontrarci e un giorno, seduti al Caffè Baratti, gli chiesi di fare con me un progetto più che particolare, dedicato alla storia di Baratti & Milano, alle sue vetrine e all’arte contemporanea. Gli raccontai che non ero soddisfatta delle proposte ricevute, perché tra le idee di tutti non si vedeva la giusta direzione. Al primo plin avevamo già il titolo e un anno di lavoro. “Sei contenta? Allora vai avanti”: mi avrebbe detto così. Me lo ha chiesto altre volte, dopo avermi indicato come perfezionare ogni allestimento. Stiamo andando avanti, e sono contenta di lavorare con artisti scelti da Luca seguendo una rotta ben tracciata» afferma Helga Faletti, capo-progetto di Vetrinista sarà lei.
Le vetrine dei negozi non sono solo spazi espositivi per prodotti commerciali: nel corso del XX secolo sono diventate piattaforme di sperimentazione artistica, luoghi in cui gli artisti hanno potuto esprimere idee innovative e ridefinire il rapporto tra arte, commercio e società. Artisti come Salvador Dalí e Andy Warhol hanno trasformato le vetrine in vere e proprie opere d’arte, utilizzandole per sfidare le convenzioni artistiche e catturare l’attenzione del pubblico. Entrambi, pur appartenendo a movimenti diversi – il Surrealismo e la Pop Art – hanno utilizzato la vetrina come una sorta di specchio della società e dell’illusione, ma con approcci e significati radicalmente differenti. Nei loro lavori si nota come la vetrina diventi una metafora potente: per Dalí è una finestra sull’inconscio, un modo per guardare oltre il velo della realtà visibile; per Warhol, invece, è un contenitore del desiderio e della ripetizione, dove l’arte e il consumo si confondono. Mentre Warhol esplora la vetrina come luogo di consumo, ripetizione e massificazione della cultura popolare, Dalí la trasforma in un contenitore di sogno, surrealismo e psicologia. Questi artisti hanno trasformato le vetrine – reali o simboliche – in specchi della società, in luoghi in cui il cliente diventa parte integrante del processo espositivo. Dalí e Warhol invitano quindi a riflettere su come, nel mondo moderno, ogni vetrina – fisica o psicologica – non solo esponga, ma definisca il nostro rapporto con la realtà. In questo senso, le vetrine come opere d’arte, sono più di semplici contenitori di oggetti: sono spazi in cui si riflettono i nostri desideri, la nostra continua ricerca di significato, bellezza e identità. Così, la vetrina di Baratti & Milano, attraverso l’interpretazione degli artisti selezionati, si trasformerà da semplice elemento decorativo a potente strumento di riflessione: chiede di guardare non solo ciò che è esposto, ma anche il modo in cui guardiamo il mondo e ci rapportiamo ad esso. La prima opera a inaugurare il progetto il 29 gennaio sarà Barattola di Marco Lodola, con la sua rappresentazione artistica legata alla Caramella Classica Baratti & Milano. Le due opere seguenti saranno invece di Elena Salmistraro, che inaugurerà il 20 marzo e si ispirerà alle uova di Pasqua e alle tavolette di cioccolato, mentre l’8 maggio sarà la volta di Massimo Giacon, con la sua opera ispirata al cremino.
Marco Lodola, Barattola, 2025, lamiera, led, cm 115x12x180: l’opera Barattola, concepita da Lodola appositamente per le vetrine di Baratti & Milano, celebra la tradizione dello storico Caffè torinese e l’evoluzione del design pubblicitario. Realizzata in alluminio led e pellicole viniliche, l’installazione si ispira al celebre manifesto della caramella classica, disegnato nel 1928 da Pluto. Con il suo stile inconfondibile, Lodola intreccia passato e presente, reinterpretando l’estetica dell’epoca attraverso forme semplici e colori accesi. La ricetta della Caramella Classica Baratti & Milano viene registrata nel 1906, dopo anni di produzione e vendita nel laboratorio artigiano del pregiato caramellista Ferdinando Baratti. Si chiamò da sempre Classica perché prima tra le caramelle preziose di questo laboratorio di confettieri e liquoristi. Alchimia, conteggi e antiche cifre di porzioni portano al rito della preparazione di una caramella trasparente e delicatissima, imitata da molti ma rimasta unica nei suoi naturali e semplici gusti di ingrediente perfetto. La trasparenza dell’impasto ispira le trasparenze viniliche dell’artista, consegnando al Caffè storico e alla Città un omaggio inimitabile alla Caramella più famosa del mondo.
La ricerca artistica di Lodola esplora il mondo dello spettacolo, del cinema e – più in generale – della società, avviando un confronto continuo con l’immaginario della cultura di massa. Includendo letteratura, musica e design, l’eclettica pratica di Lodola trova la massima espressione nelle iconiche sculture luminose realizzate in plexiglass con forme sintetizzate e colori rigorosamente pop.
LE NOVITÀ DI FEBBRAIO: LA FESTA E LE NUOVE LINEE
Il mese di febbraio inaugura con un’iniziativa che coinvolge tutta la città: per celebrare la data effettiva dell’apertura del Caffè storico del 1875, sabato 1 febbraio, dalle 14 alle 19, verrà servita la classica cioccolata calda di Baratti & Milano nella splendida cornice della Galleria dell’Industria Subalpina. Un assaggio in omaggio servito da “Barattine” in costume per festeggiare insieme l’importante ricorrenza. Ma le novità del mese non finisco qui. San Valentino sarà l’occasione di lancio della nuova linea di praline di cioccolato firmata Baratti & Milano con la nuova linea di scatole artigianali prodotte a Torino. La nuova collezione sarà disponibile esclusivamente presso il Caffè storico in Piazza Castello dal 1 febbraio. La linea comprenderà circa cinque modelli di praline realizzate a mano che si portano dietro l’esperienza di 166 anni di laboratorio creativo, declinate in una varietà di gusti tra cui le classiche alternative al cioccolato fondente e al latte. Gli ingredienti saranno un omaggio all’alta qualità: fave di cacao Ecuador Nacional e latte di Normandia, senza dimenticare l’eccellenza dei prodotti nazionali, come le mandorle pugliesi e i pistacchi siciliani, e locali, come le rinomate nocciole delle Langhe.
In questi scatti di Sara Grauso tutto il fascino serale di Torino e della Mole Antonelliana.
Confagricoltura conduce un viaggio attraverso le eccellenze piemontesi
Una “valanga” di giornalisti sciatori ha partecipato lunedì 27 gennaio, al percorso del gusto organizzato da Confagricoltura Piemonte, in collaborazione con l’azienda Uova Fantolino di Fiano (TO), le Aziende vitivinicole Baldi di Burio e Sergio Gozzelino entrambe di Costigliole d’Asti (AT).
Confagricoltura rappresenta oltre 200.000 imprese agricole in Italia ed è la più antica associazione agricola del Paese. Volge costantemente la sua attenzione verso la sicurezza degli alimenti che vengono immessi sul mercato e la gestione razionale delle risorse naturali, priorità del nostro settore primario.
Un successo per la “Merenda Sinoira” con giardiniera, uova, focacce e pizze calde, torta di nocciola tonda IGP Piemonte deliziati da Moscato d’Asti e Barbera Superiore d’Asti.
Per il settantesimo meeting dello Scij – Sci Club International des Journalistes è stata scelta una location che coniugasse lo sport a un momento di convivio in cui i giornalisti potessero immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.
“Ringraziamo per l’ospitalità che ci ha riservato il Villaggio Olimpico di Bardonecchia e le aziende partner per questo evento: hanno coinvolto gli sportivi in un viaggio del gusto che siamo certi abbia lasciato ricordi indelebili” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte al termine del pomeriggio culinario.
Dopo aver illustrato le caratteristiche dell’agricoltura regionale e la peculiarità delle aziende agricole (nel 2024 oltre 35 mila), è stato portato un focus sulle attività condotte da donne, oggi il 25,8% di quelle totali. Gabriella Fantolino, insieme con una delle due figlie, Anna, ha portato la sua esperienza: “Da mio padre ho raccolto valori autentici. Il benessere animale è al centro della filosofia aziendale da sempre, con l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti buoni, sani e genuini. Intendo trasmetterli alle future generazioni e stiamo lavorando per migliorarci stando al passo con i tempi”.
La settimana dei campionati è solo all’inizio e non poteva che essere un grande debutto!
“Andar per vini in Monferrato “ è la nuova guida, fresca di stampa, delle cantine Monferrato, edita dal bisettimanale di informazione Il Monferrato e curata dai giornalisti Ugo Bertana, anche cultore del Grignolino e vigneron e Chiara Cane, giornalista e sommelier, ufficio stampa del Consorzio di tutela edita Enosis.
Si tratta di duecento pagine arricchite di immagini professionali di Agricola Multimedia e dalle prestigiose prefazioni di Donato Lanati, enologo, Alessandro Masnaghetti, mappatore, cartografo e divulgatore scientifico, Alfredo Frixa, geologo e sedimentologo, Daniele Guaschino, sommelier Ais, Corrado Calvo, presidente della Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni, Andrea Desana, Centro di Documentazione delle Doc e Pierluigi Buscaiolo, direttore de Il Monferrato.
Una guida che, in evoluzione all’esperienza del giornalista Carlo Beltrame, autore, nel 1992, della prima edizione di ‘Andar per vini in Monferrato’, contiene la storia e la filosofia/visione dei vigneron soci del Consorzio di tutela vini del Monferrato casalese, con una scheda dedicata alle produzioni di eccellenza, agli awards, all’offerte e alla geologia, per concludersi con una sezione aperta ai Consorzi di tutela, vini di Acqui, Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Colli Tortonesi, Gavi e Ovada docg, unitamente all’elencazione dei rispettivi soci.
“La vite e il vino sono occasioni di lavoro e, in qualche misura, di ricchezza – scriveva ai tempi Beltrame “ fanno parte del paesaggio e della vita quotidiana, anche di coloro che operano in settori diversi da quelli dell’agricoltura”.
II 2024 e stato testimone di una particolare congiunzione astrale – aggiunge il direttore Buscaiolo, ovvero il Riconoscimento di Città Europea del Vino al Gran Monferrato e alto Piemonte, il centenario della morte di Federico Martinotti, originario di Villanova Monferrato, i dieci anni di paesaggio vitivinicolo Langhe-Roero- Monferrato e il Monferrato degli Infernot per il nostro territorio e il cinquantennale della doc Grignolino del Monferrato Casalese.
A parlare di una storia di straordinaria fertilità e di personalità fondamentali del Monferrato sarà lo stesso Desana, figlio di padre doc, Paolo Desana, ricordando, tra gli altri, i quattro moschettieri della doc, Federico Martinotti, Arturo Marescalchi, Giuseppe Antonio Ottavi e Paolo Desana stesso.
“Il merito di Martinotti non fu solo quello di progettare serbatoi capaci di mantenere la pressione – ricorda Lanati – “a lui andò il geniale intuito individuare un metodo fisico che, rispettoso della qualità del vino, arrestasse la fermentazione alcolica, ovvero il freddo”.
Un contributo trasversale lo fornisce invece Masnaghetti, riflettendo su un Monferrato articolato ma unico, mentre Frixa riporta il lettore alle milionarie origini marine del Monferrato. A soffermarsi su qualità, identità e consapevolezza è Guaschino, confidando in un futuro di energia, entusiasmo e conoscenza per un Monferrato di vini che siano sempre più di qualità e identitaria. Calvo pone in evidenza l’imprescindibile binomio tra vino e Pietra da Cantoni.
La guida, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, è frutto di un lavoro complesso e articolato, didascalico, cesellato dal lavoro dei grafici per tradursi in uno strumento utile per tecnici, neofiti, appassionati o semplicemente amanti del Monferrato.
Mara Martellotta
Un perfetto connubio di morbidezza e friabilita’, semplice e irresistibile.
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Ingredienti
1 confezione di pasta sfoglia pronta quadrata
500ml. di latte fresco intero
4tuorli
100gr. di zucchero
40gr. di maizena
1 bustina di vanillina
1 limone
Zucchero a velo
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Preparare la crema pasticcera. Portare ad ebollizione il latte aromatizzato con la buccia di limone grattugiata, lasciar intiepidire e filtrare. Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la vanillina, versare il latte a filo sempre mescolando. Cuocere la crema a bagnomaria per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare, aggiungere il succo di ½ limone senza mai smettere di mescolare. Disporre una base di sfoglia su un piatto da portata, coprire con la crema pasticcera, mettere la seconda sfoglia, ricoprire con la crema. Disporre l’ultima sfoglia, spolverizzare di zucchero a velo, guarnire a piacere. Servire fresca.
Paperita Patty