Castellamonte, 11 ottobre 2025 – È stato inaugurato oggi pomeriggio, in Via Nigra 28, Mary Salt, un innovativo centro dedicato all’haloterapia, una disciplina naturale che sfrutta le proprietà benefiche del sale per favorire il benessere del corpo e della mente.
All’evento ha partecipato anche il Consigliere Regionale del Piemonte Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente, che ha voluto portare il proprio saluto e ringraziare gli organizzatori per l’invito:
“Ringrazio di cuore per l’invito e per avermi dato l’occasione di conoscere da vicino questa realtà. Mary Salt rappresenta un esempio virtuoso di come si possa coniugare salute, innovazione e imprenditoria locale, valorizzando al tempo stesso il nostro territorio. In un momento storico in cui il benessere e la prevenzione sono temi centrali, iniziative come questa meritano tutto il nostro sostegno.”
Il centro Mary Salt nasce con l’obiettivo di promuovere un approccio naturale alla salute: l’haloterapia, o “terapia del sale”, è nota per i suoi effetti benefici sull’apparato respiratorio, sulla pelle e su diverse forme di infiammazione. Una sola seduta in grotta di sale equivale a tre giorni di mare, grazie alla concentrazione di micro-particelle saline che purificano e ossigenano le vie respiratorie, migliorando la respirazione e rafforzando il sistema immunitario.
Durante l’inaugurazione, i numerosi visitatori hanno potuto scoprire gli ambienti del centro e i percorsi di benessere proposti, pensati per favorire l’equilibrio tra corpo e mente.
L’apertura di Mary Salt rappresenta un segnale positivo per tutto il territorio del Canavese: un progetto imprenditoriale al femminile che unisce passione, professionalità e attenzione alla persona, contribuendo a rendere Castellamonte un punto di riferimento per chi cerca salute e serenità in un contesto accogliente e moderno.

d’ormeggio perché era stata annunciata la visita di un pezzo grosso all’hotel Beau Rivage. L’Hotel era proprio lì, dall’altra parte della strada che attraversava il paese. Olimpo, scalpellino nella cava di granito rosa, era finito ai ferri perché reo di aver canticchiato in un’osteria un motivetto che il Podestà aveva giudicato offensivo nei confronti del regime e del Regno. In realtà, il povero tagliapietre – un po’ brillo – aveva improvvisato un’innocua e vecchia tiritera che più o meno suonava così: “Viva il Re, viva la regina e viva la capra della Bettina”, animale reso famoso dall’eccellente e copiosa produzione di latte. Uno scioglilingua che però era stato mal interpretato e così, ai soliti due reprobi si aggiunse pure il terzo. Il problema derivò dal maltempo. Una forte perturbazione stava imperversando tra il lago e le alture del Mottarone e, in poco tempo, le onde s’ingrossarono trasformandosi in schiumosi cavalloni che s’infrangevano sulla massicciata ricavata dalla passeggiata del lungolago. Immaginarsi che inferno anche là sotto, per i tre prigionieri. A tratti le onde li sommergevano per poi ritirarsi, lasciandoli infreddoliti e in balia di altri, gelidi, schiaffi d’acqua. Tutti e tre furono costretti, loro malgrado, a bere quell’acqua dal cattivo sapore. Soprattutto Lucio che, una volta liberato, giurò di non toccar più una goccia di quel liquido tremendo, limitandosi – pur nelle restrizioni dell’epoca – a sorseggiare soltanto vino, compreso quello aspro e ruvido, che legava in bocca, spillato dalla botte dell’osteria della Miniera, su in Tranquilla.
Convegno organizzato da “Anaborapi” sul contributo degli allevamenti di “bovini autoctoni” al “mantenimento dell’avifauna”. Alle 15, la nutrizionista Susanna Bramante sfaterà tanti luoghi comuni contro la carne per quanto riguarda l’alimentazione, la sostenibilità e la scienza. Alle 16,30, la “CIA” cuneese approfondirà il ruolo dell’agricoltura nell’educazione alimentare.