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Camion storici: Marazzato presenta il “gioiello” Alfa Romeo 455

Appartiene al noto industriale vercellese Carlo Marazzato la più grande raccolta di automezzi pesanti d’epoca restaurati del secolo scorso.

La ‘Collezione Mezzi Storici Marazzato’, perfetto esempio di cultura d’impresa in capo al ‘Gruppo Marazzato’, storica azienda ambientale piemontese leader nelle bonifiche e nella gestione completa del ciclo rifiuti civili e industriali, cresce e si amplia.

Aggiungendo, proprio in questi giorni, un altro gioiello immortale al fascino di una raccolta senza eguali di camion del passato, prevalentemente di fattura italiana, del Novecento. “E’ l’Alfa Romeo 455 l’ultimo arrivato in grande spolvero nel nostro showroom privato di Stroppiana, nel Vercellese”, esordisce entusiasta Carlo Marazzato, stimato industriale oggi universalmente ritenuto il più grande collezionista europeo di mezzi pesanti d’epoca.
“Un esemplare particolare, raro anche per l’attrezzatura-autoscala che reca in dotazione. Si tratta dell’ultimo veicolo pesante medio prodotto dal noto marchio del biscione tra il 1952 e il 1959”, precisa l’esperto.
Che aggiunge: “Un veicolo che ho reperito come nuovo in ottime condizioni di motore, aperto soltanto per una verifica dell’eventuale usura maturata. Con pochissimi chilometri e ancora le gomme originali, e una carrozzeria erosa dal tempo, oggi riportato integralmente all’antico splendore mediante la sostituzione e il rifacimento delle parti ammalorate. Un modello che testimonia la qualità della fabbricazione italiana nei materiali, nelle metodologie e nel valore indiscusso delle maestranze nostrane in un’epoca in cui, specialmente dopo la Prima Guerra Mondiale, le aziende trovavano nello Stato che ne deteneva il controllo la certezza di investimenti sicuri atti a preservare e mantenere occupazione, benessere, reddito e ricchezza diffusa”.
Un camion che va a sommarsi a un raffinatissimo ensemble di veicoli unici nel loro genere, “testimoni di un’epoca straordinaria della storia nazionale. Mezzi che hanno costruito e riscostruito il Paese fra i due conflitti, e di cui il ‘Gruppo Marazzato’, con il tramite dell’Associazione Veicoli Storici ‘Quattro Assi Più’ da me fondata e presieduta, desidera mantenere viva la memoria, sia sotto il profilo del collezionismo di marca che con l’acquisizione costante di materiale e documentazione storica a finalità didattica anche per le future generazioni. Inclusa la ricerca continua di altri mezzi unici”, conclude Carlo Marazzato.
“Con l’augurio che, nonostante la pandemia, questi giganti del passato possano presto tornare a sfilare per le strade in occasione di eventi e raduni, a testimonianza di una stagione memorabile della nostra nazione”.
Nel frattempo, sono aperte le iscrizioni e i rinnovi del tesseramento all’Associazione ‘Quattro Assi Più’. Per informazioni e contatti, è disponibile l’indirizzo e-mail associazione4assi@gmail.com, oppure l’infoline al 335 6414625.

L’ascensore della Mole torna in servizio

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L’ascensore della Mole torna in servizio dal 17 febbraio nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
Fino al prossimo 5 marzo, in via promozionale, biglietto d’ingresso a 6 € e biglietto cumulativo ascensore + Museo del Cinema a 12 €.

Clubhouse, il social network dove si parla e si ascolta

NIENTE IMMAGINI E VIDEO, SOLO VOCE.

Sviluppato da Paul Davison e Rohan Seth, ex dipendenti di Pinterest e Google, questo nuovo social non contiene nessun post, nessun video, nessuna immagine, solo voci in “stanze” gestite da moderatori, dove, dopo aver chiesto la parola, si può discutere, raccontare e ascoltare. In breve, un enorme recipiente di podcastdove è possibile parlare di una grande varietà di argomenti, ma solo se si è maggiorenni.

Chi entra in questo spazio virtuale, all’interno di queste room, partecipa a trasmissioni live, via internet, a cui si può accedere solo grazie ad un invito di un altro utente. Questo nuovo social vissuto unicamente in modalità voice, al momento accessibile solo da IPhone, (ma sembra che una app per Android sia in via di sviluppo) è in costante crescita. Nell’era, a volte spossante, delle immagini, dei video, dell’utilizzo esclusivo della vista, Clubhouse rappresenta una sfida unica che affida ad un altro senso e ad un’altra facoltà, rispettivamente l’udito e la parola, l’ascolto e l’espressione vocale, il futuro del social networking, delle comunità in rete.

Una rivoluzione digitale che vuole ribaltare il predominio delle figure, dei look, dei simboli estetici e che, secondo l’analista Vajresh Balaji, ha raggiunto oltre sei milioni di utenti molti dei quali si sono aggiunti tra gennaio e febbraio e che prevede ancheuna nuova funzione anti-troll,  i disturbatori della rete, che possono essere segnalati anche quando abbandonano una discussione, o meglio quando lasciano una “stanza”.

Persone famose come Elon Musk, Oprah Winfrey e Drake o Mark Zuckerberg hanno aperto un proprio profilo facendo accrescereulteriormente la popolarità e il consenso di Clubhouse. Inoltre, proprio per il grande successo riscosso da questo nuovo social, sembra che anche Facebook stia lavorando ad un concorrente di Clubhouse, una strada di business consueta che molti titani del web percorronocopiando idee vincenti che vengono poi applicate con numeri, modalità e piattaforme diverse.

Come funziona Clubhouse? Intanto durante le discussioni non possono essere scritti commenti o messaggi, tutta l’interazione è basata sulla voce e nulla viene registrato. A differenza dei più famosi Facebook, Instagram e Twitter, l’unico contenuto fruibile sono dunque tracce sonore e questo  sicuramente va a beneficio  della privacy. Una volta entrati nell’applicazione, dopo la registrazione con il proprio numero di cellulare, si accede nella pagina iniziale dove si possonoesplorare le diverse stanze create dagli utenti e divise per argomenti. Dopo essere stati accettati in una discussione, quella che più interessa,ci si unisce come ascoltatori con il microfono disattivato; se si desidera parlare si clicca l’icona che rappresenta l’alzata di mano e il moderatore, che invece può intervenire quando vuole, cederà la parola. Le regole sono severe, niente offese, insulti o aggressioni verbali  e una volta chiusa la discussione i contenuti sono eliminati, dissolti.

Non più grandi piazze di discussione, like, condivisione e diffusione di immagini e contenuti quindi ma circoli di conversazioni moderate e non urlate dove chi partecipa è interessato ad un argomento in particolare e dove chi vuole intervenire alza virtualmente la mano. Un social in controtendenza che assomiglia più ad un “salotto” dove ci scambia opinioni e idee senza urlare e sentenziare, ma seguendo norme precise e utilizzando le buone maniere.

Maria La Barbera 

Le proposte di San Valentino di Eataly Lingotto

Una special box da asporto, un pranzo stellato e le proposte della Gastronomia, per festeggiare anche a tavola

Anche quest’anno è il momento di festeggiare San Valentino e Eataly ha pensato ad una cena perfetta da condividere, anche a distanza, da regalare o regalarsi! Patrik Lisa, Executive Chef di Eataly Lingotto, ha creato un menu tutto a base di pesce per una serata da ricordare: una special box d’asporto, dall’antipasto al dolce, per festeggiare con ottimi piatti d’autore. Si inizia con un tris di antipasti: carpaccio di pescato del giorno, condito con mandarino, peperoncino e finocchietto, ombrina con soia, miele e limone e capasanta scottata con gazpacho di pomodori verdi. Piatto principale, i ravioli artigianali con tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo, brodetto di pesce e salicornia. E poi si conclude in dolcezza con fondant al cioccolato, vaniglia  e lamponi. Tutti gli ingredienti arrivano direttamente dalla selezione del Mercato di Eataly Lingotto: in particolare il pesce è quello della Pescheria, selezionato nel rispetto della stagionalità, delle taglie minime e della filiera corta. I migliori ingredienti per portare a casa i sapori di una cena speciale.

La box di San Valentino è proposta al prezzo di € 35 ed è prenotabile su www.torino.eataly.it. Ogni due box, Eataly regala una bottiglia di vino. Il ritiro potrà avvenire direttamente presso la Cantina di Eataly Lingotto, al piano inferiore, dalle 10 alle 20, domenica 14 febbraio. È inoltre possibile riservare la propria box anche per il ritiro nella giornata di sabato.

Per chi invece vuole concedersi un pranzo fuori speciale, ecco il menu che La Taverna del Re, il bistrot torinese dello chef Ugo Alciati (1 stella Michelin per GuidoRistorante, Serralunga d’Alba, CN) presente a Eataly Lingotto, ha pensato per l’occasione: grandi classici della cucina piemontese, proposti con un tocco di creatività e con attenzione particolare all’alta qualità delle materie prime. Ecco allora la cruda di Fassona Piemontese Presidio Slow Food di La Granda, con crema di Parmigiano Reggiano e tartufo nero, le tagliatelle artigianali preparate ogni giorno dalle sfogline del pastificio di Eataly Plin con 40 tuorli, come da tradizione, il baccalà al forno e infine il gelato al pistacchio con crumble al cioccolato. Il tutto accompagnato dalla selezione di vini dell’esperto sommelier Piero Alciati. € 50 a persona, consigliata la prenotazione chiamando il numero 011 19506877

E infine, non mancano le proposte della Gastronomia di Eataly per portare a tavola, anche a San Valentino, i piatti già pronti e ricchi di gusto che gli chef creano ogni giorno: insalata russa, vitello tonnato, plin al sugo d’arrosto e tiramisù sono i cavalli di battaglia che solo il 14 febbraio verranno proposti in un menu dal prezzo eccezionale di € 25. Da ritirare in negozio a pranzo o cena chiamando il numero 345 7679433 oppure per consegna direttamente a casa tramite le app Glovo e Deliveroo.

SPECIAL BOX DI SAN VALENTINO – € 35

Carpaccio di pescato del giorno con mandarino, peperoncino e finocchietto

Ombrina, soia, miele e limone

Capasanta scottata con gazpacho di pomodori verdi

Ravioli con tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo, brodetto di pesce e salicornia

Fondant al cioccolato, vaniglia  e lamponi

PRANZO DI SAN VALENTINO de LA TAVERNA DEL RE – € 50

Cruda di vitello de La Granda con crema di Parmigiano reggiano e tartufo nero pregiato

Tagliatelle ai 40 tuorli con tartufo nero pregiato

Baccalà al forno con patata schiacciata e carciofo arrostito

Gelato al pistacchio con crumble al cioccolato

Inclusi vini Selezione Alciati

 

MENU DI SAN VALENTINO DELLA GASTRONOMIA di EATALY LINGOTTO – € 25

Insalata russa

Vitello tonnato

Plin al sugo d’arrosto

Tiramisù Eataly

Una notte romantica al Turin Palace per  San Valentino

 O un love lunch il 14 in Sala Mollino  

Vuoi regalare un ricordo unico per la festa più idilliaca dell’anno?

Ecco cosa ha ideato l’Hotel Turin Palace  per rendere questo San Valentino un ricordo davvero unico:

  • 1 notte in una camera decorata con petali di rosa e in più … una spumeggiante sorpresa.
  • Cheek to cheek, aperitivo con vista sul tramonto dalla nostra splendida terrazza.
  • Cena a lume di candela, passione e poesia per il palato nella proposta dello chef Beppe Lisciotto.
  • E per condividere insieme un momento di vero relax e puro piacere ti proponiamo il massaggio di coppia nella nostra Spa&Relax

    Cosa verrà proposto:

  • La decorazione della camera con petali di rosa e una spumeggiante sorpresa
  • Aperitivo in terrazza
  • Cena a lume di candela
  • Massaggi di coppia da prenotare con due giorni di anticipo.

(https://hotelturinpalace2017-4a59096d.staging.amplifier.love/it/wellness-spa/san-valentino-passione-al-cioccolato/65-0.html)

 Pacchetto completo per 2 persone con allestimento romantico, spumeggiante sorpresa, aperitivo in terrazza e cena a lume di candela: € 315 per la camera classica; € 330 per la camera superior; € 350 per la camera deluxe; € 360 per la camera deluxe con terrazzo

La rosa damascena simbolo di bellezza

 E’ anche simbolo di palazzo Rosa e il fil rouge della linea cosmetica creata da Carlo Rosa, il proprietario del Palazzo, e denominata “Palazzo Rosa- Le stanze della cosmetica”

La Rosa Damascena rappresenta il sottile fil rouge che lega Palazzo Rosa e il suo proprietario, Carlo Rosa, alla linea di cosmetici da lui creata, dal titolo “Palazzo Rosa, le Stanze della Cosmetica”.
“La Rosa Damascena -spiega Carlo Rosa, fondatore di “Palazzo Rosa- Le Stanze della Cosmetica” – è una varietà molto antica di rosa. Nei bei cortili di Palazzo Rosa queste varietà di rosa sono sempre state coltivate e ricercate per la loro bellezza, tanto da essere scelte e impresse anche nello stemma di famiglia. Nel Seicento Luis de La Rose sposò Genevieve de la Puy per le sue doti di bellezza e la fanciulla fu attratta dal cinorrodo, il falso frutto della rosa, che provò a passarsi tra le mani, ricevendo un immediato sollievo. Così nacque la felice intuizione di estrarre un olio miracoloso che, nel breve arco di tempo di tre mesi lunari, la guarì dalla dermatite, donandole la bellezza del volto mai avuta. A Palazzo Rosa le rose damascene giunsero con l’Unità d’Italia e, da allora, in quelle ‘stanze della cosmetica’ era un continuo inventare di profumi, lozioni e essenze”.

“Donna Olga, mia mamma – spiega Carlo Rosa, il fondatore – aveva una rosa damascena nel roseto del suo palazzo, portata in patria dall’Egitto nell’Ottocento da Bernardino Drovetti, che vi era impegnato nella sua spedizione archeologica. È una varietà il cui fiore vanta 36 petali e presenta un odore molto delicato, ma al tempo stesso inconfondibile, costituito da quattrocento sostanze aromatiche diverse. Quando abbiamo fondato la linea di cosmetici che ha preso il nome dal nostro palazzo, Palazzo Rosa, le Stanze della Cosmetica, ci siamo ispirati alle proprietà della rosa damascena, quali quelle dell’idratazione nei confronti delle pelli secche, della capacità di donare elasticità e tonicità alla pelle (che la rendono un rassodante ideale), di essere un vasocostrittore, un rinfrescante e un antiage ideale”.

“Quando ho creato la maison Palazzo Rosa – precisa Carlo Rosa – mi sono prefissato di unire la tradizione culturale millenaria delle ‘antiche stanze’ della cosmesi con gli ultimi ritrovati delle ricerche scientifiche sulla probiotica e le biotecnologie. Per questo motivo ho desiderato creare una linea di cosmetici che rispondesse alle esigenze variegate del pubblico femminile, che ha quale priorità assoluta la salute. I nostri prodotti sono creati in Italia con materiali assolutamente italiani”.
“ La nostra azienda – precisa Carlo Rosa, fondatore della linea cosmetica insieme al socio e amico Eduardo Guarneschella – è totalmente green, usa prodotti solo di origine naturale e sostenibile, creati alla luce delle ultime ricerche scientifiche, con un’attenzione costante verso le tendenze della cosmeceutica internazionale. I nostri cosmetici sono, infatti, creati per isolare nel modo più efficace i principi attivi, in modo tale da rendere il prodotto finito efficace e funzionale al massimo”.

Tra i prodotti green di Palazzo Rosa le clienti possono trovare la linea viso e la linea corpo; all’interno della linea viso possono essere accompagnate attraverso le diverse “stanze della cosmetica” alla ricerca di prodotti di vario tipo, tutti made in Italy, quali la crema viso anti-age, un’emulsione viso antiossidante e anti invecchiamento, capace di conferire un effetto lifting immediato tale da rendere la pelle elastica e luminosa; la crema contorno occhi, quella per la protezione labbra, il trattamento pulizia viso completo. Per il corpo la scelta green potrà ricadere su prodotti bio quali la crema corpo, la crema dopobagno lenitiva idratante, lo scrub corpo e la crema mani. Alcune di queste creme sono poi abbinate in cofanetti; tutte sono contenute in eleganti confezioni, che riproducono lo stemma e la rosa di Palazzo Rosa, assolutamente adatta per la festa di San Valentino, un fiore, la rosa, da sempre simbolo del trionfo dell’amore, legata alla simbologia di Venere e Adone.

Mara Martellotta

La figura femminile nell’arte della Magia

La storia della magia, della prestigiazione, mette in evidenza il mago, quale stereotipo maschile, che indossa un frac ed un cilindro, almeno nel mondo occidentale. Le domande che, allora, vengono spontanee sono: “è esistita, in passato, la “donna prestigiatore”, la “donna maga” e attualmente esiste tale figura artistica?”.

Mentre la risposta alla prima domanda richiede una ricerca abbastanza meticolosa, non esistendo una specifica letteratura sul tema, sulla seconda la risposta è sicuramente “Si”. Infatti, a livello mondiale ma anche nel nostro paese ci sono alcune “maghe” e la situazione tende ad incrementarsi, anche attraverso una maggiore divulgazione di questa meravigliosa Arte, grazie anche ai mezzi tecnologici attualmente utilizzati (Internet; piattaforme telematiche…) e alla presenza di alcuni Circoli Magici sul territorio internazionale.

Cenni storici

La figura femminile, in passato, è stata per molto tempo considerata lontana dal mondo artistico della Magia. Infatti, se consideriamo le fiabe antiche, come diverse storie del passato, e che ci sono state raccontate da piccoli, contengono un immaginario fatto di streghe, con poteri paranormali. Ed il periodo storico denominato “Caccia alle streghe” (XIV– XV secolo), come pure determinati stereotipi di genere, contesti storici, sono tutti elementi che hanno mantenuto distanziata la figura della donna dalla magia e necessita tenerli tutti in considerazione [1]

Un’altra motivazione della scarsa presenza di “donne maghe” risulterebbe legata alla minore propensione delle donne, in generale, ad isolarsi dalle distrazioni per concentrarsi, invece, sullo sviluppo di un proprio “numero magico” di successo. Anche se questo sembrerebbe strano, dal momento che molte donne sono interessate a forme artistiche quali la danza, la musica e il canto, forme artistiche che prevedono durissime sessioni di allenamento e prove. Ulteriori motivi, oltre al fattore storico, risiederebbero, per esempio, nell’esclusione di fattori esterni, quali il condizionamento di altre persone, l’educazione ricevuta, i giocattoli utilizzati da piccoli, la comunicazione. D’altro canto, nel mondo dello spettacolo emerge, invece, un’attenzione rivolta verso l’aspetto apparente della donna, con il proprio “sex appeal”, rispetto, invece, alla richiesta di competenze professionali e virtuosismi che siamo abituati a vedere eseguiti dagli uomini.

Assistente del Mago

Sicuramente la donna nel ruolo di assistente del mago, e coinvolta nelle cosiddette “grandi illusioni” da palcoscenico, la possiamo associare al “suo taglio in due parti”, una volta inserita all’interno di una cassa. E allora la curiosità, che non è sempre “solo donna”, è domandarsi: qual è stata la prima donna ad essere tagliata a metà. Secondo Jim Steinmeyer fu la donna che partecipò allo show del dicembre 1920, cioè Jan Glenrose, che all’epoca era l’assistente principale del mago Selbit, oltre ad essere anche partner del mago Fred Culpitt.

Nell’esibizione pubblica del 1921 il ruolo della vittima è stato invece assunto da Betty Barker.

Sempre nel 1921, Horace Goldin, un mago che lavorava negli Stati Uniti, presentò la prima versione che potrebbe sembrare familiare al pubblico moderno. L’assistente di Goldin giaceva in una scatola da cui sporgevano i piedi, la testa e le mani. Goldin divise la scatola nel mezzo, inserendo fogli di metallo per coprire le estremità tagliate, quindi allontanò leggermente le due metà. Questo processo venne quindi invertito e l’assistente uscì incolume. Goldin in seguito sviluppò una versione senza scatole, e che utilizzava una grande sega circolare [2].

 

Il successo di Selbit e poi di Goldin spinse sempre più maghi a cercare di imitarli con copie o versioni migliorate delle illusioni.

Jim Steinmeyer sostiene che il numero di Selbit abbia costituito una svolta nella storia della magia, poiché dopo di esso i numeri vennero sostituiti da altre rappresentazioni più sensazionali. Steinmeyer identifica l’illusione del “taglio della donna” come l’inizio di una moda della magia che utilizza assistenti femminili, nel ruolo della vittima. Lui stesso dice che il cliché delle “belle donne strapazzate e torturate dai maghi” nacque dopo l’illusione di Selbit.

Si tenga presente che gli assistenti maschili erano comuni, nel contesto di spettacoli di magia, fino all’epoca vittoriana, poiché i vestiti ingombranti imposti alle donne dalle mode del tempo rendevano difficile il rannicchiarsi negli spazi ristretti all’interno della scatola, richiesti da alcuni effetti. Con il cambiare delle mode degli inizi del XX secolo, il ruolo femminile della “vittima” proposto da Selbit diventò più pratico. Una combinazione dell’emancipazione femminile e di una popolazione desensibilizzata dalla guerra ed esposta a nuovi fenomeni di intrattenimento ha fatto sì che la scelta di Selbit avesse un forte impatto nell’immaginario pubblico. Come disse Steinmeyer: “…al di là delle preoccupazioni pratiche, l’immagine della donna in pericolo è diventata una moda particolare nello spettacolo…”.

I maghi moderni, donne comprese, hanno replicato con un interprete maschile, nel ruolo originariamente ricoperto da una donna. L’illusionista Dorothy Dietrich, che da adolescente si è affermata come mago di spicco, è stata definita la “prima donna a tagliare un uomo a metà“.

 

Nascita della “Magia al femminile” 

Un esempio di maga del 1800 è stata Adelaide Herrmann, 1853, moglie ed assistente di Alexander Herrmann [1]. In seguito alla morte improvvisa del marito, Adelaide decise di non abbandonare il settore e si allenò per preparare uno show tutto suo. Fece spettacoli “da solista” per trent’anni facendosi chiamare “Queen of Magic” e fu una delle poche donne ad esibirsi nel numero del “Bullet catch”.

Dell O’Dell, nome d’arte di Nell Odella Newton,una maga americana nata nel 1897, e considerata una dei pochi pionieri che ha fornito un “modello” per le moderne interpreti femminili. È stata una delle maghe di maggior successo della prima metà del XX secolo. Si è specializzata in magia parlata, utilizzando rime ritmate e carine. Inoltre, è nota per essere stata una delle prime maghe ad apparire in televisione. Al culmine della sua carriera è stata definita “La regina della magia”.

Per rimanere in Italia, una figura femminile di rilievo negli anni 1877 – 1880 è stata la Contessa Rita Gall, [3] moglie del celeberrimo Conte Ernesto Patrizio di Castiglione, nato a Savigliano, provincia di Cuneo, nel 1845. Appena trentenne, il Conte Ernesto debuttò al Gran Teatro Nacional di Città del Messico, riscuotendo un grande successo, sia per la presenza scenica che per le capacità manipolative. Ma l’attenzione dei giornali di allora viene rivolta in particolare alla moglie, la Contessa Rita Gall “…molto giovane, alta, sveglia, elegante, notevolmente bella e molto simpatica…Il Conte e la sua Signora formano una coppia perfetta…”. Ebbene, il 15 marzo 1877 la Contessa Rita Gall risulta essere la protagonista di uno spettacolo, sempre al Gran Teatro Nacional, ed i giornali riportano “…la memoria prodigiosa della Contessa che ha stupito tutti coloro che hanno assistito alle sue esibizioni…”.

                                                 

 

Figlia d’arte degli illusionisti Charles ed Elizabeth, Jeanne Van Dyke, conosciuta al pubblico come Suzy Wandas, nacque nel 1896 a Bruxelles. Insieme al padre, la madre e il fratello Louis, cominciò ad esibirsi all’età di otto anni, come Miss White Flower, ballando e suonando il violino in equilibrio sulla corda molle.

Cominciò a manipolare carte e monete già all’età di 14 anni, inserendo poi il numero nello spettacolo di famiglia e diventando nel tempo una manipolatrice di grandi doti. Quando nel 1912 il padre morì, il quartetto divenne un trio conosciuto col nome di “The Three Wandas” e Jeanne scelse il nome d’arte Suzy. Durante i suoi show utilizzava, oltre a carte e monete, anche ditali, sigarette, corde, fazzoletti, bastoni ed eseguiva classici come gli anelli cinesi e il sogno dell’avaro. In seguito, fu influenzata da una corrispondenza col fisico e mago americano Zina Bennett e introdusse nel suo spettacolo anche un numero di colombe. Parlava ben cinque lingue e divenne un’artista di fama internazionale e stella del Vaudeville.

Proseguiamo negli anni, arrivando al ventesimo secolo, e con alcuni nomi significativi di “maghe”, di seguito elencati.

Elizabeth Warlock, figlia del mago Peter Warlock, fu la persona più giovane nonché la prima donna a vincere il prestigioso premio British Ring Shield di IBM nel 1953.

Tra le assistenti che riuscirono, invece, a crearsi un personaggio, citiamo Gloria De Vos, la moglie di Kalanag, la quale eseguiva un numero in cui indovinava numeri di telefono ed indirizzi liberamente scelti da elenchi telefonici.

                                            

E ancora Pamela Hayes, moglie di “The Great Tomsoni”, partecipava attivamente alle magie del marito proponendo un personaggio un po’ più carismatico di quello incarnato da molte colleghe, ma rimanendo sempre un po’ imbrigliata nel ruolo di moglie, assistente e spalla sexy del marito.

Mercedes Talma, la “Regina delle monete”, era la moglie e l’assistente di Servais Le Roy, ma una volta scoperte le sue doti nella manipolazione creò uno show tutto suo incentrato sulla sua destrezza di mano con palline e monete.

Ora facciamo un tuffo nel presente e citiamo Megan Knowles – Bacon, classe 1992, una promettente maga che ha studiato a Londra, Las Vegas e in Canada ed è stata premiata più volte per le sue performance. Da ottobre 2014 svolge il ruolo di Segretaria presso The Magic Circle di Londra: è la prima donna a ricoprire questa carica nell’esclusivo club inglese.

 

Katherine Mills, maga e mentalista, è un’altra donna da primato; in particolare nel 2014 è diventata la prima donna maga ad avere uno show tutto per sé in prima serata, “KatherineMills: Mind Games” sul canale britannico Watch. Nel 2013 un altro suo show ha vinto il BAFTA per Best Children’s Entertainment.

 

                                                               

E arrivando ai nostri giorni, sempre più la figura femminile si è distinta, e continua ad esserlo, per creare meraviglie in prima persona, associando la propria femminilità a quella della nobile Arte della prestigiazione, della magia. Per rimanere nel contesto italiano, citiamo una figura femminile, una delle poche illusioniste ma soprattutto una delle pochissime trasformiste, Laura Luchino, in arte Lilyth. In particolare attraverso la forma d’arte conosciuta come “Quick change”, cioè il cambio veloce di abito, riesce a dare vita ad uno spettacolo nel quale si alternano diverse figure femminili, offrendo momenti di grande magia, meraviglia per il pubblico.

 

 

In conclusione

Attraverso fonti reperite, vari approfondimenti, ritengo che la magia sia sicuramente un’”Arte al femminile!”, dove eleganza, “sex appeal”, uniti alla professionalità tecnica e artistica, trasmettono emozioni allo spettatore, che si immerge nella “realtà dell’impossibile”.

 Bibliografia

[1] da “Donne e Illusionismo: non solo vallette” di Mirian Goi, febbraio 2015

[2] da “Donna tagliata a metà” Wikipedia (enciclopedia libera)

[3] Da rivista Magia del Cicap Anno XVI n°20 pag. 54-96 articolo “Il Conte Ernesto Patrizio di Castiglione” di Alex Rusconi

Paolo Demartini 

Alla ricerca della Rul Verda

3@ edizione. Domenica 7 febbraio 2021 a Verrua Savoia (TO)

Riproponiamo questa escursione naturalistica in un territorio unico e particolarmente adatto a questo tipo di eventi, alla ricerca della Cerro-Sughera (Quercus Crenata) che è una varietà di quercia molto rara tanto che  sulla collina piemontese del Po ne esistono solo 3 esemplari, mentre in tutto il Piemonte se ne contano una trentina in tutto.

Questa escursione naturalistica ci porterà fino ai piedi della Rul Verda di Verrua, un esemplare di circa 140 anni alta più di 25 metri con un tronco di oltre 3 metri di circonferenza.

Cammini DiVini & Nordic Walking Valcerrina propone un’escursione naturalistica di 10 Km. con un dislivello di +280 m, per circa 3,5 h.

Ritrovo alle 13,30 di fronte alla Parrocchia di San Giovanni, partenza alle ore 14,00 mentre  il rientro è previsto intorno alle 17,30.

Il percorso si snoderà tra le svariate frazioni e borgate del Comune di Verrua, partendo dalla località Valentino e dirigendoci verso Longagnano per poi scendere fino alla frazione di Cervoto, risalendo verso la caratteristica borgata di Scandolera e dopo aver trovato l’oggetto della nostra ricerca faremo ritorno sfiorando la frazione di Collegna. Il tutto attraversando boschi e vallate coltivate immerse nella natura incontaminata dove è facile perdersi nella contemplazione del paesaggio.

Quota partecipazione: €. 5 cad.

Percorso accessibile a tutti, con un misto di strade asfaltate a bassa percorrenza di auto e sterrati in buone condizioni. Si consigliano: Calzature da trekking – riserva d’acqua – abbigliamento comodo ma adeguato alla stagione.

N.B.: L’escursione è a posti limitati (max 25 pax), è quindi necessaria la prenotazione
CORONAVIRUS

Lo svolgimento delle escursioni proposte da professionisti è subordinato a disposizioni, protocolli operativi e regolamenti così come richiesti dai ministeri di riferimento e accolti dalla Commissione Tecnica Scientifica e Formazione di AIGAE. Ciò comporta, per quanto vi riguarda: avere con sé ed a portata di mano i necessari dispositivi di protezione individuale;
PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI POTETE CONTATTARE I SEGUENTI RIFERIMENTI
Info ed iscrizioni:

Augusto tel. 339 4188277 – mail: augusto.cavallo66@gmail.com   

http://camminidivini.altervista.org/alla-ricerca-della-rul-verda-3-edizione/

https://www.facebook.com/events/3045921828844561

https://www.facebook.com/augustonordic/

https://www.facebook.com/groups/1722191187995377/

Da Affini “Nuvolari Spritz” a San Valentino

Nuova ripartenza in zona gialla per Affini che, in attesa di ulteriori future indicazioni governative sugli orari e sulle aperture dei locali, si organizza proponendo tre differenti esperienze nei rispettivi locali di proprietà.

Il neonato 100 Vini e Affini, situato al terzo piano di Green Pea, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 con la caffetteria, le golose “burnie” per aperitivi e pranzi, l’ampia selezione di drink che comprende vini e liquoristica, le birre Baladin e le creative proposte di cocktail. Affini San Salvario Riv.1 in Via Belfiore 16C, oltre a mantenere il servizio di delivery dal venerdì alla domenica, sarà aperto durante i week-end dalle 12 alle 18 incentrando la propria proposta nell’ormai riconosciuta e consolidata “esperienza Affini”: a pranzo e nei pomeriggi di sabato e domenica, infatti, sarà possibile godersi cocktail d’autore ideati dal bar manager Michele Marzella con il suo staff e innovativi food pairing tutti da assaporare. Affini Porta Palazzo Riv.2 in Piazza della Repubblica 3 si trasformerà invece in un vero e proprio temporary store Affini: accanto al servizio di caffetteria e asporto sarà infatti possibile acquistare tutte le “invenzioni” Affini di questi anni, dai liquori delle Distillerie Subalpine al Gin Taggiasco Extra Virgin, dal Sake Nero fino alle Jar Box (prodotti acquistabili anche sull’e-commerce del sito www.affinitorino.it).

In vista della festa di San Valentino, inoltre, Affini dedica a tutti gli innamorati il nuovissimo “Nuvolari Spritz”. Un modo stuzzicante per brindare al proprio amore nella giornata del 14 febbraio preparando, rigorosamente in coppia, un drink fresco e accattivante.

All’interno dell’elegante confezione (acquistabile presso i locali Affini, attraverso il servizio delivery o sull’e-commerce Affini) sono infatti presenti una jar di Nuvolari, vero e proprio cocktail icona di Affini a base di vermouth, bitter e chinotto, e una lattina di Organic Craft Beer di Baladin.

Due bevande che, proprio come le coppie, sono ottime da gustare singolarmente ma si esaltano e si completano quando vengono miscelate assieme per creare nuovi sapori e nuove emozioni.

All’interno della confezione sono anche presenti pochi e semplici consigli per la preparazione del perfetto Nuvolari Spritz, lasciando però ampio spazio di creatività alle coppie.

Perché nei cocktail, così come nell’amore, è giusto ascoltare qualche piccolo suggerimento ma poi bisogna essere bravi a metterci cuore e fantasia per rendere unica e inimitabile la propria esperienza.