LIFESTYLE- Pagina 21

“Tex” Borlazza e il Rodeo in Lomellina

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Il rodeo non è solo spettacolo e storia: è soprattutto un modo di vivere che accomuna chiunque viva nel sud ovest degli Stati Uniti. E diventerà così anche per chi frequenterà Buttignolo”. Il vicesindaco, per pronunciare questo breve discorso, evitando di infarcirlo con le solite intercalazioni ( e già questo rappresentava un evento), si era agghindato come un vero vaccaro americano. Una sgargiante camicia con la fantasia a quadretti , stile tovaglia da osteria che  fa tanto country, adattissima al cowboy’s style; jeans d’ordinanza, stretti in fondo, a sigaretta e con il cavallo tenuto un pò basso;  il fazzoletto legato al collo e, immancabili, un paio di stivali texani nuovi di zecca.  In una mano teneva un dépliant che lo ritraeva a fianco di un cavallo, mentre puliva la sella , con in testa un enorme cappello da cowboy. Quel copricapo – uno Stetson originale – se l’era fatto mandare direttamente dalla John B. Stetson Company di Galveston, Texas. La scritta raccontava tutto: “Lomellina’s CowBoys’ Ranch” , il centro dedicato alla monta western vicino a casa sua, in frazione San Cristoforo. Nell’altra teneva una foto che ritraeva suo padre mentre, a cavalcioni di una manza, salutava. “Ecco quì, buon sangue non mente. Mio padre, da giovane, lo chiamavano “Tex”, ” Tex Borlazza”, il cowboy dagli occhi di ghiaccio. Ed ora, grazie ad alcuni miei cugini che abitano a El Paso nel Lone Star State, nello stato della stella solitaria, cioè il Texas per voi che non siete mai andati più in là di Mortara, ho deciso che impianteremo anche qua un bel centro per il Rodeo.Bello, eh?”. Il sindaco, l’altro assessore, i due consiglieri lo guardarono attoniti. Don Busecca, il parroco, scuoteva la testa mentre il sacrestano che lo accompagnava alzò gli occhi al cielo, sussurrando “Dio mio, è matto come un cavallo“. Ma quando Ercolino si metteva in testa un’idea ( che, per il solo fatto d’averla partorita lui, era – a suo insindacabile giudizio – “un’ottima idea”..) non c’era verso di farlo desistere o, quantomeno, ragionare. Così, un paio di settimane dopo, sbarcati a Malpensa i cugini Frank e Dave Borlazza, nati a El Paso da padre buttignolese ( Giobatta, detto Jo) e madre texana, iniziò la fase operativa dell’operazione “rodeo”. Sponsor, a parte il “Lomellina’s CowBoys’ Ranch”, che doveva consolidare la sua attività, c’erano le Bibite Peretti & Tapponi, L’Edil Lomellina e il Credito Agricolo Pavese, noto anche come “il Cap”.

 

In poche settimane i due Borlazza a stelle e strisce, appoggiandosi a Geremia Plastici, titolare del centro di monta western ( che però teneva molto a farsi chiamare Johnny Plastic), predisposero l’arena dove si sarebbe svolto il primo campionato regionale lombardo di Rodeo. Con un migliaio di euro d’ingaggio e l’impegno a garantirgli vitto e alloggio per due settimane, era stato coinvolto nell’impresa anche Silvano Scaratti, detto Crazy Horse, il primo non americano a distinguersi nel più importante rodeo degli Stati Uniti, quello dei Frontier Days che si teneva a Cheyenne. La città, capitale dello stato del Wyoming, non a caso, era gemellata con Voghera a dimostrazione che l’Oltrepo poteva diventare, a tutti gli effetti, il riferimento di tutti gli appassionati del vecchio West. E venne il fatidico giorno quando, in un tripudio di bandiere, polvere e musica country, accompagnati dalle majorettes di Mezzana e dalla banda degli Stonati di Sesto Calende, fecero l’ingresso nell’arena buttignolese dell’Acqua Ferma i partecipanti al rodeo. Erano una trentina gli atleti che si sarebbero sfidati nell’impresa di domare tori e cavalli selvaggi,lanciandosi in gare ed esibizioni di ogni genere. Tra gli applausi e le urla compiaciute dei quasi quattrocento spettatori, vestiti da indiani e cowboys, i concorrenti si rincorsero per tutto il giorno in caroselli infernali, affrontandosi in corse mozzafiato, cimentandosi in gare di velocità o di abilità con i lazos , facendosi ammirare per la maestria con la quale riuscivano a muovere una mandria di broncos, di puledri selvatici. Tutto questo, tra un numero e un altro, per arrivare al titolo regionale delle classiche specialità del rodeo: monta del toro, monta del cavallo senza e con la sella.

 

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Nessuno era riuscito a rimanere in sella per gli  otto secondi nel bull riding , nella monta del toro. Erano stati sbalzati di sella o avevano toccato l’animale con la mano libera ( la briglia di corda andava tenuta saldamente con una mano sola) ma mancava all’appello Domenico “Tex” Borlazza, l’intrepido genitore di Ercolino. E, incredibilmente, l’allevatore di manze dell’Oltrepò diede una lezione a tutti, in puro stile Buffalo Bill. Quattordici secondi e una manciata di centesimi in groppa a Celestino, un toro scalciante e incazzatissimo che faceva torto al mite nome che gli era stato appioppato. “Vacca, che record!”, urlò il Borlazza, applaudendo a spella-mani l’atletico babbo. “Sei meglio di  John Wayne! Cavolo, che forza. Quando c’è di mezzo una manza o un toro, il Tex gli fa abbassare le corna, altro che balle”, gridava, allungando grandi manate sulle spalle del povero Gaudenzio Sparagnetti, sacrestano di Sant’Eusebio che – cercando riparo – annuiva impaurito. Poi, premiati i vincitori con il titolo di campioni lombardi delle varie specialità ( Borlazza senjor, si aggiudicò ovviamente quella della monta del toro), tutti si recarono al Bar della Berta, alle porte del paese, trasformato per un giorno nel Saloon “Old wild west”, il vecchio selvaggio west dove si poteva ballare la line dance, classica danza country, oltre a scolare fiumi di birra, rimpinzandosi di  piccantissimo cibo tex mex. Mentre Ercolino, agitando il cappello da cowboy, lanciava le sue urla sempre più sguaiate, ululando come un coyote alla luna piena, lo Sparagnetti – guardando diffidente i burritos, le terrine colme di chili e le varie tortillas – si confidava con la Berta e Amleto Dolceselli, pensionato dell’Enel: “ Quello lì ha un bel dire con la sua mania del west ma a me pare una gran americanata e a quella roba da bruciasedere che c’è da mangiare, io preferisco un bel risotto con le rane, la lepre in salmì o il fagiano alla cacciatora. Ma quel Borlazza lì c’ha una testa da remulàzz!”. Poi, spiegato al Dolceselli, nativo del centro Italia,il significato di remulàzz (..“è il  ramolaccio, caro Amleto: una radice  scura, molto simile al rafano che si vende a mazzetti, come i rapanelli. E’ anche un modo per indicare una persona che ha una testa di rapa, hai capito?”), se ne andò canticchiando: “Trallalero, trallallà..la bella la va al fosso..ravanei, remulàzz, barbabietole e spinàzz.. tré palanche al màzz”.

Marco Travaglini

 

“La Bella e la Voce”: la Finale 2024 ancora a Vietri sul Mare

Per il sesto anno consecutivo, grazie al patrocinio concesso dal sindaco dott. GIOVANNI DE SIMONE e dall’assessore Culture e Spettacolo, avvocato DANIELE BENINCASA, la bellissima località della costiera amalfitana nei giorni 29, 30 e 31 di agosto accoglie la Finale Nazionale del contest che per primo in assoluto ha unito un concorso di bellezza a un concorso canoro.

La produzione torinese di Franco Ganci si appresta quindi a predisporre un evento che nelle aspettative unirà talento, qualità e spettacolo, e che si articolerà in 3 giorni intensi fatti di incontri, masterclass, esibizioni e prove coreografiche.

Le modelle selezionate dallo stilista ANTONIO AMOROSO sfileranno con creazioni dell’omonimo atelier, quindi in casual e in costume da bagno, mentre i cantanti si esibiranno con brani editi e inediti.

Intervengono alla serata di Finalissima che si terrà dalle ore 21 in poi nell’ambito della piazza Monsignor Della Porta della Marina di Vietri sul Mare, NAMIDA, la giovane cantante che dopo l’apertura dei concerti di Tananai, Annalisa, J-Ax e a giugno allo stadio di San Siro quello di Vasco Rossi sta scalando rapidamente le vette della notorietà. Quindi GIULIA SARA SALEMI, la TikToker con 4,5 milioni di followers e 1 milione su Instagram, nota per l’interpretazione di Julie nella serie europea “Miracle Tunes”. Ci saranno anche MAURIZIO DI MAGGIO, la voce per antonomasia di Radio Montecarlo e l’ex finalista di Miss Universo ALINA STAICU.

Per “La Voce” sono presenti CHRISTIAN CAMBARERI, produttore esecutivo dell’etichetta discografica milanese Orangle Records, la responsabile allo scouting MARTINA COLAVITTI, il talent scout manager degli emergenti CRISTIAN GALLANA e ANDREA AMATI, già Sony Music e Warner, produttore e autore per Annalisa, Nek, Elodie, Francesco Renga, Emma Marrone, etc.

Condurranno la serata l’attore americano DANIEL Mc VICAR, celebre in tutto il mondo per avere interpretato il personaggio di Clarke Garrison nella soap BEAUTIFUL, e la giornalista BARBARA CASTELLANI.

La Regia è affidata a LUIGI CASAVOLA

Se sei una modella/fotomodella o un/una cantante per partecipare scrivi a genialspace49@gmail.com

Golosissime alette di pollo piccanti

Concediamoci un peccato di gola! Le alette di pollo fritte sono sfiziose, croccanti, saporite e molto economiche, ideali per una serata davanti alla TV.

Ingredienti

10 Ali di pollo
2 uova intere
Farina bianca
2 cucchiaini di paprika
2 cucchiaini di prezzemolo tritato
Sale, pepe, olio per frittura q.b.

Sciacquare le alette di pollo e asciugare bene. In una terrina mescolare la farina con il sale, il pepe, il trito di prezzemolo e la paprika. Sbattere le uova. Passare le alette di pollo nella farina, poi nell’uovo e infine nuovamente nella farina. Friggere in olio caldo per circa 10 minuti o fino a quando saranno belle dorate, scolare su carta assorbente e servire subito.
Davvero irresistibili !

Paperita Patty

Petto di pollo al limone: semplice e gustoso

Una ricetta appetitosa, sorprendentemente profumata che vi stupirà per la sua leggerezza, morbidezza e bontà

 

La carne di pollo apprezzata per le sue propreita’ nutritive e’ adatta a tutta la famiglia. Pochi semplici ingredienti per una ricetta appetitosa, sorprendentemente gustosa e profumata che vi stupira’ per la sua leggerezza, morbidezza e bonta’.

 

Ingredienti:

1 Petto di pollo intero

1 bicchiere di vino bianco secco

1 limone non trattato

1 spicchio di aglio

Olio,sale,pepe, rosmarino q.b.

 

In una pentola scaldare l’olio con l’aglio e il rametto di rosmarino. Rosolare a fuoco vivace il petto di pollo, salare, pepare e sfumare con il vino bianco, abbassare la fiamma, lasciare insaporire e cuocere coperto per circa un quarto d’ora. Lavare il limone e con un rigalimoni o un coltellino affilato, prelevare striscioline di scorza sottilissime da aggiungere al pollo poi, aggiungere tutto il succo filtrato del limone. Lasciar cuocere lentamente per circa mezz’ora aggiungendo, se necessario, un mestolino di acqua calda. Lasciar consumare la salsa, affettare la carne e servire caldo.

Paperita Patty

Difendiamoci da chi ci vuole manipolare

STARE BENE CON NOI STESSI

Ogni relazione interpersonale, ogni contatto con le fonti di informazione, con i media (televisioni, radio, giornali, internet, ecc.), e con i social, può facilmente diventare fonte di condizionamento.
Difendercene, com’è ben intuibile, non è così facile.

Anche le persone più attrezzate non sono del tutto immuni dai condizionamenti derivanti dai soggetti che tentano di manipolarci a loro vantaggio e di indurci subdolamente a pensare, sentire o comportarci in modo confacente ai loro obiettivi.

Da un lato è normale e sano che ognuno persegua i propri scopi, cercando anche di coinvolgere altre persone. Altra cosa è invece l’utilizzo di atteggiamenti manipolatori con lo scopo di condizionare subdolamente.

Ci sono situazioni decisamente più facili da individuare, come quelle in cui un venditore tenta di rifilarci prodotti o servizi facendo leva su nostre emozioni o presunti bisogni e giocando magari sulle nostre paure, timidezze, sensi di colpa, desideri nascosti.

In questi casi ci risulta più facile “smascherare” le intenzioni manipolatorie e non farci attirare nella trappola. Ma in molti altri non è così agevole comprendere i subdoli atteggiamenti e le vere intenzioni dei manipolatori.

Soprattutto se queste persone sono conoscenti, amici o familiari per i quali nutriamo affetto e stima. In questi casi gli atteggiamenti manipolatori, proprio perché non immediatamente compresi ed evitati, possono essere più dannosi e negativi.


Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Beatrice, studentessa di 22anni, è Miss Torino 2024

Beatrice Squarcio, 22 anni di Torino, studentessa di Economia aziendale, è Miss Torino 2024. L’elezione del prestigioso titolo è avvenuta mercoledì 24 luglio presso la splendida cornice di Villa Glicini all’interno del Parco del Valentino, polmone verde della città. Questa la location scelta da Mirella Rocca, agente regione Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, per la fascia emblematica legata al capoluogo sabaudo. Un’area simbolo di Torino, uno degli angoli più suggestivi.

“Ho fortemente voluti riportare le selezioni in Torino – spiega Mirella detentrice del titolo 2023 di Miss Italia grazie a Francesca Bergesio – già dallo scorso anno perché si tratta del concorso di bellezza più importante del paese e che deve avere nella nostra città un forte punto di riferimento”.

La stessa sera, è stata eletta anche Miss Sorriso, fascia andata alla bella Alessia Rittano, 18 anni di Cuneo.

Beatrice Squarcio:

Sono Beatrice Squarcio, ho 22 anni, sono nata e cresciuta a Torino. Sono una persona solare e attiva, mi piace qualsiasi tipo di sport, amo le passeggiate all’aria aperta con il mio cane e gli animali in generale. Studio Economia Aziendale presso l’Università di Management ed Economia di Torino perché in un futuro vorrei aprire un mio brand di cosmetici.  Oltre allo studio, occasionalmente lavoro come fotomodella, passione che mi piacerebbe coltivare; sogno di avere un’opportunità nel mondo della moda e dello spettacolo.  Mi definisco una persona determinata; la mia passione per lo studio e l’interesse nel voler fare la fotomodella mi hanno sempre motivata a dare sempre il massimo in tutto ciò che faccio. Sono molto legata alla mia famiglia, che è sempre stata il mio punto di riferimento e la mia fonte di forza.  Sogno di diventare Miss Italia e di poter promuovere cause importanti e ispirare altre giovani donne a inseguire i loro sogni e le loro passioni.

Vorrei concludere la mia presentazione ringraziando Mirella Rocca per aver creduto in me dal primo giorno in cui ho iniziato questo fantastico percorso che mi ha permesso di crescere, credere di più in me stessa e di avvicinarmi sempre di più ai miei sogni. Ringrazio la giuria per avermi permesso di vincere il titolo di Miss Torino e di poter rappresentare la mia città. Infine, voglio ringraziare Patrizia Mirigliani per aver permesso tutto questo; spero che il mio percorso a Miss Italia sia ancora lungo e pieno di straordinarie emozioni.

Alessia Rittano:

Sono una ragazza con tante passioni, oltre ad andare in palestra e fare concorsi di bellezza, amo andare in moto, mi permette di sentirmi libera e spensierata. Amo lavorare e essere indipendente e mi ha aiutato a crescere e diventare la persona che sono oggi. Ho 19 anni, vivo a Cuneo ho appena finito la quinta superiore dell’Istituto Tecnico per Geometri, il mio sogno più grande è diventare presentatrice nel mondo dello spettacolo. Ieri sera quando sono stata incoronata, non potevo crederci, ammiro le ragazze che partecipano a Miss Italia da anni, è un concorso pieno di emozioni, esperienze e sentimenti. Poter dire di aver preso una fascia a Miss Italia per me significa aver realizzato un sogno. Spero di poterne realizzare tanti altri. Sono una ragazza con tante passioni, oltre ad andare in palestra e praticare il nuovo, amo andare in moto, mi permette di sentirmi libera e spensierata. Inoltre per me una grande passione è lavorare come figura di animazione e intrattenimento bambini e in discoteca, in quanto mi permette di essere indipendente e mi aiutato a crescere e diventare la me di oggi. Ci tengo a ringraziare tutto lo staff di Miss Italia, grazie ai loro consigli e alla loro preparazione noi ragazze ci sentiamo meno fragili, ovviamente il ringraziamento più grande va a Mirella perché senza di lei questo concorso non sarebbe lo stesso. Un ultimo ma non meno importante ringraziamento va alla mia famiglia, mi supportano e mi seguono da sempre, nel momento in cui mi sento più fragile so che posso contrare su di loro. Grazie a tutte le ragazze che ogni anno si mettono in gioco, con le loro diversità, talenti ma troppo spesso anche con le loro insicurezze.

Bardonecchia, “1312 One Day Fit”

Domenica 28 Luglio  

Un appuntamento con il benessere, lo sport, il divertimento

C’è grande attesa per la manifestazione che si svolgerà Domenica 28 Luglio a Bardonecchia nella sua bella Conca, tra le sue montagne di sogno, dal titolo “ 1312 One Day Fit “. Si tratta di una giornata tutta da vivere, un appuntamento da non perdere per gli appassionati del fitness, per tutte le età e l’intera famiglia e per tutti i livelli di preparazione, in una stupenda cornice paesaggistica, tra divertimento, sport, yoga, street dance e tanta musica nella comune ricerca del benessere, del tanto auspicato relax, della condivisione che il fitness, l’attività fisica e ludica agevola ed incrementa. Non ultima è presente la solidarietà come tema anch’esso dominante della giornata.

Il ricavato sarà infatti devoluto alla ricerca a favore della Fondazione “Il coraggio dei bambini – insieme ce la possiamo fare” per la ricerca sui tumori cerebrali infantili, attraverso “Con gli occhi di Riccardo“, l’Associazione nata per ricordare il giovanissimo Riccardo Barbier prematuramente scomparso. Una giornata che si avvarrà della presenza di oltre venti validissimi trainers del mondo del fitness, istruttori di livello internazionale che saranno a disposizione dei partecipanti con lezioni e varie differenti sessioni. Saranno allestiti quattro palchi panoramici in diversi punti di Bardonecchia : il palco centrale Energy sul laghetto con una piattaforma galleggiante oltre a quello dedicato alle lezioni di fitness in acqua all’interno della bella piscina comunale, il palco a Campo Smith dedicato al rilassamento Yoga e allenamenti Pilates ed infine il palco Street al Palazzetto dello Sport dedicato alla Street Dance.

Non mancano gli intrattenimenti per i più piccoli con una Kids Area a loro dedicata con laboratori di judo, arrampicata con le Guide Alpine e tanti giochi. Una giornata quindi che promette oltre ad attività sportive e di cura del corpo e dello spirito, così strettamente connessi per un benessere totale della persona anche divertimento assicurato con la musica del dj Alain nella piscina esterna e la presenza di un’ area dove degustare prodotti e bevande tipiche della zona.

Una giornata che vedrà Bardonecchia impegnata ad offrire il meglio del fitness per una giornata in libertà, di divertimento e, non ultimo, di solidarietà tra le bellezze delle sue montagne per coloro che vogliono partecipare attivamente alle varie offerte della giornata, e sono tante e varie, previa prenotazione all’Ufficio del Turismo presso il Palazzo delle Feste e per quanti intendono seguire l’evento. Patrizia  Foresto

Porno subito

Ho avuto modo, in più occasioni anche su queste pagine, di descrivere il fenomeno della pornografia online ed i rischi ad essa connessa, almeno per chi assiste.

Quando guardiamo un film, sia esso un poliziesco, un comico o una commedia sentimentale, sappiamo che la finzione, gli accorgimenti tecnici consentono scene altrimenti irrealizzabili, narrazioni altrimenti impossibili; nel mondo del porno, al contrario, si è indotti a prendere per buono tutto ciò che vediamo, a desiderare di ripercorrere gli stessi passi degli attori, con tutto ciò che ne deriva.

Chi vive il mondo del cinema a luci rosse racconta che un film viene, spesso, realizzato in giorni e giorni di lavoro, non soltanto per il montaggio, l’audio, ecc ma soprattutto perché alcune scene devono essere ripetute più e più volte, lo stato psicofisico degli attori può non essere ideale e, soprattutto, difficilmente alcune attrici potrebbero sottoporsi a tour de force reali come quelli ripresi nel film.

Da qui nasce l’illusione, per gli spettatori, che quanto vedono sia la realtà, che gli accoppiamenti siano reali e che le performances degli interpreti siano vita ordinaria.

Se questo è già di per sé dannoso per la psiche, specie per gli adolescenti, l’avvento della pornografia online, reperibile senza controlli, gratuitamente, anche da scuola ha ulteriormente aggravato il problema.

Chiunque abbia visitato anche sommariamente alcuni siti porno si sarà reso conto di come sia facilissimo non soltanto passare da un film all’altro, ma anche da un genere all’altro; in tal modo il cervello viene raggiunto da una quantità enorme di informazioni in rapidissima sequenza, alcune anche contrastanti tra di loro (dalla sottomissione alla dominazione, per esempio) con il risultato che, giorno dopo giorno, ci convinciamo inconsciamente che quella sia la realtà.

Inevitabile, perciò, che quando ci si trova a vivere nella realtà quella situazione, quando si ha un partner in carne e ossa l’approccio possa essere problematico: ansia da prestazione, disfunzione erettile in agguato, alcool per abbattere le inibizioni assunto in eccesso, situazione reale limitativa rispetto al catalogo visionato in rete portano a vere e proprie cilecche da parte del donatore.

In un articolo di alcuni mesi fa ho trattato il tema della pillola azzurra, dove l’età del richiedente è sempre più bassa (siamo intorno ai 20 anni): come sempre nella civiltà occidentale, anziché rimuovere la causa (sindrome metabolica, THC in dosi da cavallo, alcool come fosse acqua, vita sedentaria, ecc) si cerca di attenuare i sintomi, pensando che sildenafil o tadalafil siano farmaci privi di effetti collaterali.

L’isolamento cui i giovani si sottopongono sia individualmente che socialmente (senza arrivare ai casi limiti di hikikomori, che ho trattato qui l’anno scorso) accentua ancor più questa difficoltà a relazionarsi, anche in senso sessuale, con i partners al punto che oggi gli adolescenti non cercano, ed in alcuni casi evitano, il contatto con loro coetanei e così peggiorano giorno dopo giorno tale situazione.

Anche 50-60 anni fa la pornografia era tra i desideri di ogni ragazzo (e, in modo minore, anche ragazza) ma se non era possibile sfogliare una rivista, pazienza; la ricerca del contatto umano era, in ogni caso, nella testa di tutti noi, si cercava in mille modi di agganciare una ragazza, di ottenere un suo telefono o almeno sapere dove abitasse.

La tendenza attuale, invece, è realmente contronatura perché venendo a mancare l’interesse per il sesso viene meno anche quello per la procreazione, portando la specie ad estinguersi.

Genitori che non si accorgono di come i figli vivano da disadattati, una società che non si preoccupa per il proprio futuro ed una politica sorda (e cieca) ai mutamenti sociali hanno portato a questo stato di cose.

In controtendenza si osserva la prostituzione dove professioniste e prestatrici d’opera saltuarie (solo a Torino hanno stimato circa 15 mila mercenarie) permettono a caro prezzo di ripetere le scene dei film: rapporti non protetti, gang bang, gay/lesbian, threesome, bdsm e molto altro; è evidente che in tal caso l’impossibilità di chiedere al coniuge quelle prestazioni trovi soddisfacimento nel sesso a pagamento.

Come ho più volte detto, però, il rischio è di contrarre una ITS (infezione a trasmissione sessuale) dimenticando, sull’onda dell’emozione, le più banali regole igieniche.

Sergio Motta

Visita ornitologica al Parco del Castello di Miradolo