LIFESTYLE- Pagina 209

La lettura…

LIBERAMENTE di Monica Chiusano

Diciamo sempre che non abbiamo il tempo di leggere e che sarebbe bello farlo…
Impariamo ad afferrare i libri, i più dotti e significativi. Diveniamo spettatori delle novelle più divertenti o dei racconti più appassionanti. Divoriamo la fantasia altrui e rendiamoci curiosi ai racconti della vita o anche a quelli che vanno aldilà dell’immaginazione più comune.
Facciamolo in qualche modo ma facciamolo, alla fine un modo per leggere lo si trova sempre, basta volerlo ….!

La 500 storica del Comune di Serrastretta torna in attività

Il Comune di Serrastretta (CZ) è forse l’unico in Italia ad avere ancora in uso una Fiat 500 storica.

La presentazione dell’auto, nella sua nuova veste fiammante appena ristrutturata, è avvenuta il 6 agosto presso il Municipio, alla presenza degli amministratori e delle personalità. Quel giorno, a corredo dell’emozionante cerimonia di presentazione, c’erano altre Fiat 500 storiche, partecipanti al raduno organizzato dalla fiduciaria del Fiat 500 Club Italia Angela Fazio, che ha così festeggiato i 10 anni del Coordinamento di Serrastretta. Tanta l’emozione dei presenti nel vedere questa importante auto, che ha rappresentato e ancora rappresenta l’Italia nella sua accezione migliore, riprendere finalmente servizio grazie ad restauro pienamente riuscito.
La storica Fiat 500 è uno dei simboli indiscussi della ripresa e nel viaggiare lungo le strade, specialmente di piccoli comuni come Serrastretta, continua a portare ai passanti sorrisi, ricordi e grandi emozioni.

Superga maestosa

In questa suggestiva foto di Giada Grigoli la basilica di Superga in tutta la sua bellezza e solennità

Il “tasteur de vin” da ristorante dice sempre “sì”

Ascoltare e vedere per credere

“Siamo in Liguria, perbacco, beviamo ligure!”.
“Allora consiglierei un fresco, gradevolissimo Pigato”. Troppo accattivante la proposta dell’elegante, baffetto da sparviero, direttore di sala. “E dunque sia per il Pigato!”. L’hotel é fra quelli storici e più blasonati non solo del Finalese ma credo di tutta la Riviera del Ponente Ligure. Trascorre una manciata di minuti ed ecco in arrivo, comodamente adagiato (collo in fuori) nell’apposito “seau a glace”, il prezioso “nettare” dal color giallo paglierino, arrivato in terra ligure da una colonia greca dell’Egeo nientemeno che in epoca medievale. “Tirabuscion” alla mano il quasi english direttore di sala libera dal tappo la preziosa (visto anche il prezzo) bottiglia. E, il rito é d’obbligo, ne versa due dita nel mio calice. Perché non in quello di mia moglie? Sessismo vitivinicolo? O, fra i due, sono io ad avere la faccia giusta del vero conoscitor di vini? O del buon beone? Non sono né l’uno né l’altro. Ma per fortuna conosco bene (e spesso mi ha fatto un po’ sorridere) il teatral rito dell’assaggio. Primo: annusare ben bene, a mo’ di cane da tartufo, dentro il calice. Secondo: roteare in giusta misura il mirabile dono di Cielo e Terra. Terzo: degustare con la dovuta lentezza, papillare, schioccare con saggia delicatezza lingua e palato. A piacere, socchiudere beatamente gli occhi. E poi, un secondo di suspence. Oh, cribbio! Il decantato nettare mi sa che “sa un po’ di tappo”. La sala ristorante é piena fino all’ultimo tavolo. Che fare? Certo non posso rispedirlo al mittente. Che figura sarebbe, per me e il pur notevole hotel? Quindi : “Ottimo”, sorrido con malcelato compiacimento. Eh, no! Adesso non datemi del pavido, non ditemi che avrei dovuto buttare in tavola la carta del “gran rifiuto”. Quanti di voi lo avrebbero fatto? Siate sinceri! E chi mai ha assistito a scene analoghe con finale diverso? Pochi, pochissimi… forse nessuno. Il tutto rientra nel gioco. Fatto sta che con quell’ “ottimo” mi sono sorbito tutta la bottiglia al “vago sentor di tappo” e al prezzo “modico” di oltre venti euro. A consolarmi, la scena che poco dopo mi si ripropone a fianco. L’affabile Maitre porge (che goduria!) un similare Pigato all’ingioiellata signora con tanto di consorte seduti al tavolo vicino. A lei e non a lui. Niente sessismo vitivinicolo, dunque. E il teatral copione dell’assaggio si ripete, passaggio per passaggio. Ahi! Lieve smorfia! E trepida attesa. Ma, niente da fare. E l’ “ottimo” diventa un bel ” perfetto”. Sorrido e mi guardo intorno. Avanti il prossimo. Non c’è niente da fare. Il “tasteur de vin” da ristorante dice sempre “sì”. Del resto, l’importante nel gioco dell’assaggio non é tanto il risultato, ma la perfetta esecuzione di tutto il godibilissimo rituale. Vero? Yes sir.

Gianni Milani

Quei Ferragosto di tanti anni fa visti con gli occhi di oggi

Con questo sono 65 Ferragosto. Non sono proprio noccioline. Come diceva Totò: come passa il tempo.

Con quella ironica cadenza. Oramai è lui e solo lui il mio Vate,  il mio filosofo. Il mio intellettuale di riferimento. Impossibile ricordarmeli tutti.

Ma tutti i Ferragosto hanno il colore del sole ed il silenzio di una Torino deserta. Probabilmente qualche 15 Agosto sarà anche piovuto. Non importa: tutti i Ferragosto hanno il colore del sole. Spiaggia o montagna.

Capitano anche ferragosti in città. Pochi in verità. Per me il 1976, l’ unico bocciato alla maturità scientifica e lasciato dalla fidanzata per un altro. Direi un classico. Ma si sa che non studiando ed essendo un egocentrico sono cose che capitano. Nel 1968 il ricordo é sfocatissimo. Grigliata con i compagni di mio padre e mia madre. Tutti rigorosamente comunisti. Si stavano risvegliando dall’ isolamento di anni prima.

Discussioni infervorate. Grandi mangiate, grandi bevute e grandi questioni politiche. Da lì a 6 giorni i carri armati sovietici invadevano la Cecoslovacchia e l’imperialismo sostituiva la parola rivoluzione socialista. Ero troppo piccolo per capire. Poi la sensualità dei primi anni 70 tra Rimini e Gabicce con i primi ardori ed amori giovanili. Con l’ irlandese che mi avrebbe scritto invitandomi a Belfast. Ma anche per questo ero troppo piccolo. E mia madre e mio padre che si vestivano di tutto punto .

Leggero tailleur cucito da mia madre e giacca e cravatta per mio padre per il pranzo all’osteria di Mular partendo da Tuberghengo frazione di Viù. Con l’ immancabile partita a Tarocchi e non capivo, anche qui, perché mio padre vinceva sempre. Ma ne ero orgoglioso e come  dice il poeta : mio padre una montagna troppo alta da scalare. Frammenti che nel puzzle dei ricordi diventano un quadro di quello che é stato.

Piccole storie che incontravano i grandi fatti storici di allora. E si imparava qualcosa. Magari non si cambiava. Magari non si voleva cambiare ma imparando si capiva.

 

Patrizio Tosetto

Ferragosto al parco del castello di Miradolo

Il Parco del Castello di Miradolo apre le porte anche a Ferragosto, come da tradizione, per una caccia al tesoro che condurrà alla scoperta delle capacità emotive delle diverse specie botaniche.

 

È possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. I cestini, confezionati artigianalmente possono essere ritirati direttamente nella Caffetteria del Castello dalle ore 12, previa prenotazione. Menù dedicati per adulti e per bambini. Costo: 10 euro cesto bimbi, 14 euro cesto adulti. Non è consentito il pic-nic libero. La prenotazione è obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it.

 

INFO
Caccia al Tesoro nel Parco: lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30
Biglietti per l’attività: 5€, comprensivo di ingresso al Parco, adulti e bambini.
Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

Visite al Parco: per Ferragosto il parco apre da sabato 13 a lunedì 15 agosto, dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso ore 17.30.
Biglietti: 5€, gratuito fino a 6 anni e possessori Abbonamento Musei.
Prenotazione consigliata : 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
www.fondazionecosso.com

 

La mancata ossigenazione del cervello e le NDE, un mistero che affascina gli studiosi

Quando si affronta l’argomento del trauma cerebrale, si pensa, in genere a un episodio violento, da impatto, derivanti per lo più da urto importante, come quello causato da gravi incidenti stradali o da caduta, eventi capaci di causare gravi deficit nell’apporto di ossigeno trasportato dal sangue alle cellule cerebrali, ma non vi sono solo i traumi diretti o indiretti; gli infarti, gli ictus possono determinare un grave stato di ipossia cerebrale.

Una situazione analoga si verifica quando una quantità insufficiente di sangue raggiunge il cervello, come quando si è costretti a respirare fumo o monossido di carbonio, ma anche nei principi di annegamento, o nei casi di abuso di farmaci o droghe, nelle gravi emorragie o nella complicazione di interventi chirurgici, o come nelle mancanze acute di ossigeno derivanti da problematiche legate all’anestesia.

La mancata ossigenazione del cervello è un’emergenza medica che può essere responsabile di lesioni cerebrali irreversibili e se tale condizione perdura senza che si possa intervenire, possono verificarsi morte cerebrale e coma.

Secondo MedlinePlus, una pubblicazione della National Library of Medicine degli Stati Uniti,

“Le cellule cerebrali sono molto sensibili alla mancanza di ossigeno. Alcune cellule cerebrali iniziano a morire meno di cinque minuti dopo la scomparsa dell’ossigeno. Di conseguenza, l’ipossia cerebrale può causare rapidamente gravi danni al cervello o la morte”.

Il cervello utilizza circa un quinto dell’apporto totale di ossigeno dell’organismo il gas che inaliamo senza interruzione con il respiro, elemento di importanza fondamentale per la nostra vita perché permette la normale trasmissione degli impulsi nervosi in tutto l’organismo.

Un trattamento rapido può aiutare le persone che hanno lesioni cerebrali dovute all’ipossia cerebrale, ma nessuno può ripristinare la funzionalità di cellule cerebrali morte o invertire una lesione cerebrale; una simile condizione può causare danni cerebrali per tutta la vita. Se continua troppo a lungo, può essere fatale.

I pazienti, superata la fase acuta grazie alle idonee terapie, che vanno iniziate fin dai primi istanti della crisi ipossica, presentano una respirazione veloce e superficiale, appaiono disorientati, le pupille sono dilatate e possono avere una crisi convulsiva, e possono non essere in grado di ricordare il loro nome ed altri elementi legati alla loro vita privata.

Se non si supera la fase acuta, le funzioni principali governate dal cervello, quali la respirazione ed il battito cardiaco si arrestano e solo un intervento rapido e preciso da parte di professionisti attrezzati e capaci può salvare la vita del paziente.

Mentre ormai conosciamo in ogni dettaglio quali sono i fenomeni fisici che conducono al disfacimento corporeo, sappiamo ancora relativamente poco cosa avviene alla mente umana quando la vita termina.

L’arresto cardiaco è la fase finale del processo di morte, indipendentemente dalla causa; studi recenti condotti su pazienti che si sono ripresi e tornati ad una vita normale hanno dimostrato che, di norma, ricordino poco o nulla dell’evento.

Di questi pazienti circa il dieci per ccento sviluppa ricordi molto particolari e suggestivi, coerenti con quelle che oggi sono descritte come tipiche esperienze di premorte. Queste includono la capacità di “vedere” e ricordare descrizioni dettagliate della rianimazione, come verificato dal personale che ha praticato le manovre necessarie a rianimare il soggetto. Molti studi condotti sull’uomo e sugli animali hanno indicato che la funzione cerebrale cessa durante l’arresto cardiaco: si viene così portati a chiedersi come possano verificarsi processi di pensiero tanto lucidi e ben strutturati, con ragionamento e formazione di memoria, in un momento in cui, in base a quanto sappiamo, il cervello non dovrebbe essere più in grado di funzionare.

Le esperienze riferite si somigliano tutte; ad ogni latitudine vengono riferite la sensazione di abbandonare il proprio corpo incosciente e fluttuare al di sopra di questo, salendo verso una luce brillante visibile al fondo di un tunnel, mentre scompaiono le sofferenze e si assapora un profondo stato di calma e benessere.

Più di un soggetto ha riferito incontri con esseri spirituali e con le persone care già morte, in un ambiente meraviglioso che faticano a descrivere.

Se il trauma viene risolto e l’ossigenazione cerebrale e le normali funzioni vitali riprendono, viene riferito un potente richiamo a rientrare nel corpo fisico, abbandonando, a fatica quel luogo di delizie.

A questa successione di eventi si è dato il nome di NDE, Near Death Experiences, una serie di esperienze da cui la vita delle persone che hanno sperimentato simili fenomeni, rimane profondamente influenzata. Nella maggior parte dei casi viene vinta la paura della morte, e maturano la coscienza che la loro esperienza sia stata reale

Dopo una NDE, la vita di molte persone viene profondamente cambiata, spesso portando a cambiamenti nella carriera e nelle relazioni.

Il problema, dibattuto da scienziati di tutto il mondo, è se si sia trattata di una vera e propria esperienza metafisica o, se quanto raccontato da persone che hanno sfiorato la morte, dipenda da una forma di stress cerebrale secondario ad una carenza di ossigeno, un cervello che ha insito in sé una sorta di programma in grado di alleviare la paura del distacco mente-corpo, imponendo all’organismo una risposta che, come detto, è praticamente uguale nelle persone, in ogni parte del mondo.

Cessare di vivere non deve essere certo un’esperienza piacevole; si suppone pertanto che l’organismo, in quei momenti, possa rilasciare una serie di sostanze ( endorfine?) che possono attenuare la paura, rendendo assai meno traumatico il decesso.

Da alcuni decenni la scoperta di questa reazione di fronte ad un evento tragico ha suscitato, e continua a suscitare, un notevole interesse fra i neurofisiologi, particolarmente attenti a cercare di comprendere quale possa essere il rapporto fra coscienza e cervello, una connessione tutt’ora sconosciuta che, nonostante i mezzi di cui disponiamo in quest’epoca che vogliamo moderna, rimane senza una risposta soddisfacente.

Rodolfo Alessandro Neri

Tutti gli eventi per i 100 anni del parco del Gran Paradiso

12 agosto

Ceresole Reale

Una festa per l’acqua sorgente di vita

Parlando di risorse naturali è d’obbligo onorare l’acqua. Per questo il Parco ha deciso di dedicare ad essa l’evento centrale dell’estate, quello del weekend di Ferragosto. A Ceresole l’acqua è un simbolo sotto più punti di vista: qui esiste un famoso lago artificiale sorto per la produzione di energia idroelettrica, ma il territorio comprende anche numerosi laghi alpini, serbatoi di acqua naturale derivante dalla regressione dei ghiacciai, luoghi di intensa vita per piccoli animali la cui sopravvivenza è stata minacciata da specie non autoctone. La giornata prevede quindi eventi in cui verrà raccontato come il Parco sia riuscito a riportare questi laghi ad ecosistemi naturali, in stretta connessione con gli ambienti circostanti e i relativi habitat per specie emblematiche dell’alta quota.

 

Al mattino

escursione guidata lungo il sentiero del Grand Ru; attività con i ricercatori del Parco in occasione della Giornata della Biodiversità al lago Pellaud

 

Al pomeriggio

a Bruil, spettacolo teatrale sul tema della montagna e suoi misteri e laboratorio creativo per i bambini; tavola rotonda sui cambiamenti climatici e la biodiversità con Enrico Camanni  e i ricercatori del Parco in frazione Pellaud

 

In serata

Proiezione e musica dal vivo in frazione Chanavey

 

 

13 agosto

RHÊMES-SAINT-GEORGES

La festa della segale

A Rhemes-Saint-Georges verrà ripreso il discorso avviato a Valprato Soana, ma affrontando la conoscenza della segale, un cereale millenario che fertilizza il suolo e resiste al freddo e alla siccità. Durante l’evento si terrà incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi, ma si potranno anche scoprire i segreti della panificazione partecipando ai laboratori presso il forno del villaggio e naturalmente non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici. Saranno inoltre organizzate escursioni guidate nella zona.

 

 

Al mattino

panificazione al forno del villaggio; escursioni guidate e degustazioni di prodotti tipici

 

Al pomeriggio

a Maison Pellissier, incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi

 

 

14 agosto

VILLENEUVE

Il festival del vino doc valdostano – aspettando i “barmé”

Affrontando il tema del cibo e dei frutti della terra non si poteva tralasciare l’argomento vino. Questo elisir di ebbrezza, gioia e amicizia ha accompagnato le civiltà dalle popolazioni più antiche fino a oggi, i miti e le poesie del mondo classico. Le coltivazioni dei vigneti in montagna sono estreme e decisamente caratteristiche, così come i vini prodotti dalle aziende che per la loro qualità, sono entrate nel circuito degli operatori della rete tutelata e promossa dal Parco. Il 14 agosto, Villeneuve ospiterà il Festival del vino D.O.C. valdostano di montagna e dei prodotti gastronomici D.O.P. della Valle d’ Aosta, inserendosi così nel calendario delle celebrazioni per i 100 anni del PNGP.

 

Al pomeriggio

Festival del vino doc valdostano e mercatino dei prodotti tipici; escursioni guidate

 

Dalle 18

Spettacolo teatrale dedicato al tema del vino e degustazioni guidate nei Barmé

 

 

19 agosto

Introd

Spazi d’ascolto: concerto per paesaggio sonoro e strumento solista

Un appuntamento che richiama l’attenzione sui suoni della natura. Ad Introd si terrà infatti un concerto che integra i suoni del Parco Nazionale Gran Paradiso, registrati e mixati in un paesaggio sonoro dinamico e coinvolgente, con i suoni della musica, eseguita da Silvia Chiesa, grande interprete della musica contemporanea internazionale. Per entrare nell’atmosfera del concerto, l’evento sarà anticipato da un’escursione al crepuscolo accompagnata da una guida del Parco che affronterà il tema del silenzio come condizione per l’ascolto della natura: i canti degli uccelli, l’aria e gli insetti volatori, gli animali notturni.

 

Al pomeriggio

escursione crepuscolare con guida del Parco verso Croix de Bouque

 

Alla sera

concerto con Silvia Chiesa nell’ambito del Festival Spazi d’Ascolto

 

 

 

 

www.pngp.it/100anni

Ferragosto: per i single la vacanza è last minute


Mete top e idee di viaggi per chi parte da solo

Un sondaggio lanciato sui propri canali social da www.speedvacanze.it, il maggiore tour operator specializzato in viaggi di gruppo per single, rivela un Ferragosto last minute per i single.

Alla domanda “Come vi state organizzando per Ferragosto?” il 49% dei partecipanti ha infatti risposto che si organizzerà all’ultimo, il 33% ha ammesso che partirà in un altro periodo, mentre il 18% ha già prenotato una vacanza. Quest’estate solo in Italia si prevedono 190 milioni di pernottamenti, 23,5 milioni in più rispetto al 2021. Una buona fetta di partenze sarà concentrata nella settimana di Ferragosto, che si preannuncia da tutto esaurito nelle principali destinazioni turistiche. Per gli irriducibili del last-minute trovare posto in hotel e villaggi a cavallo della festa più calda dell’anno potrebbe diventare un miraggio, soprattutto per chi parte da solo.

Le vacanze di gruppo per single di www.speedvacanze.it possono quindi rappresentare la soluzione vincente per chi non è riuscito a organizzarsi prima con amici o familiari, ma non vuole comunque partire in solitaria.
Si sceglie il tipo di vacanza che fa al caso proprio, tra soggiorni mare in Italia o all’estero, crociere in barca a vela o in nave, tour nelle più popolari destinazioni europee, ci si aggrega a un gruppo precostituito di altre persone single, spesso appartenenti alla stessa fascia d’età e sempre con una quota ben bilanciata tra uomini e donne, e si parte in compagnia. In breve tempo il gruppo di sconosciuti diventa un’affiatata comitiva di amici con cui si scoprono posti nuovi, ma soprattutto si condividono i momenti e le emozioni della vacanza. “A staccare la spina, almeno per Ferragosto, non si rinuncia, – dichiara Giuseppe Gambardella, fondatore di www.speedvacanze.it – A causa del clima generale di incertezza, molti hanno rimandato finora ogni decisione relativa alle vacanze, ma c’è una decisa inversione di tendenza. Lo conferma l’accelerazione delle prenotazioni last minute che stiamo ricevendo per la settimana di metà agosto, con molte partenze già sold out, o quasi. Tra queste spiccano i tour della Sicilia Occidentale, della Puglia e, per chi ha preferito l’estero, mete nordiche come l’Islanda. Quasi tutte esaurite anche le crociere in barca a vela in Italia, tra i prodotti di punta dell’estate, in particolare gli itinerari tra le Isole Pontine, Capri e all’Elba.”

Per chi non ha ancora prenotato, quindi, i soggiorni e i tour di gruppo per single consentono di trovare posto e poter trascorrere le meritate vacanze anche nelle località più ambite. Una full-immersion nella Sardegna più autentica è l’idea alla base dei tour del nord dell’isola per piccoli gruppi di single guidati da un tour leader. Si viaggia attraverso la Gallura, dall’esclusiva Porto Cervo alle splendide spiagge della costa orientale, fino all’isola dell’Asinara, immersi in paesaggi granitici e ricchi di tradizioni, da scoprire insieme ai nuovi compagni di viaggio. Un tour tra i colori e i sapori della Costiera Amalfitana è la soluzione ideale per chi vuole vivere una vacanza all’insegna del mare di giorno e del divertimento di notte, tra le atmosfere glamour di Capri, Amalfi e Sorrento. Gite in barca, visite dei borghi marinari della Costiera, momenti conviviali alla scoperta della cucina verace partenopea sono gli ingredienti di un viaggio di gruppo per single in una delle mete più ambite della penisola. Il caldo torrido di questa estate ha rilanciato alla grande, anche tra i single, le vacanze in montagna, nel verde e a contatto con la natura. Tra le suggestive vette delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco, la Val Gardena si distingue per i suoi caratteristici villaggi in stile tirolese come Ortisei, che pullulano di negozi per lo shopping tipico e stube dove trascorrere le serate in allegria dopo una giornata di escursioni e rilassanti passeggiate nei boschi.

Serata delle stelle cadenti con visita in notturna a Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 7 agosto, dalle ore 21

Notte di San Lorenzo 

 

In attesa delle Perseidi di San Lorenzo, alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso serata di osservazione delle stelle cadenti, alla scoperta del cielo e delle sue meraviglie, con la guida di un astrofisico, in collaborazione con Infini.TO (Planetario di Torino). Un’occasione speciale per visitare in notturna la Precettoria, conoscere la storia dell’ordine degli Antoniani e ammirare i capolavori d’arte che custodisce.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Costo della visita tematica: 7 euro + il biglietto di ingresso

Biglietto di ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it