AVVISTAMENTI / di EffeVi
Che ci fanno, uno accanto all’altro, un lavavetri abusivo e un controllore dei parcheggi che stacca multe? Risposta: i testimonial della Torino di oggi
Se vedi un lavavetri abusivo e, a fianco, un controllore delle strisce blu che stacca multe alle auto in sosta, non ci sono dubbi: ti trovi a Torino. Intendiamoci, nessuno pretende che i controllori dei parcheggi si improvvisino vigilantes, ma neppure è pensabile che vadano avanti un intera mezz’ora a staccar multe ignorando ostentatamente un individuo che, a non più di due metri, sta commettendo una serie di infrazioni ben più gravi e, teoricamente, una sfilza di reati. I controllori della Gtt portano un’uniforme e rappresentano un’azienda controllata al 100% dal Comune, che gestisce parcheggi e trasporto pubblico in regime di monopolio. Logica vorrebbe che, se si punisce un automobilista perchè ha il voucher scaduto da dieci minuti, non si possa ignorare un’infrazione/reato che si consuma al medesimo angolo di strada.
Diciamo che una telefonata ai Vigili, il signor – o la signora – controllore potrebbe anche farla, se non altro per salvare la faccia al Comune, il suo datore di lavoro. E invece no. Si inscena questo siparietto paradossale: si multa l’automobilista per un’infrazione minore, non si disturba un signore che pratica, secondo le interpretazioni, illegale accattonaggio molesto oppure vera e propria estorsione – con tanto di armamentario assortito (spazzole, bottiglie ecc.) lasciato davanti all’auto che viene multata. Ma forse il punto è un altro. Forse è più difficile contrastare il degrado e l’illegalità, quando si presentano con un brutto ceffo all’angolo di strada, che staccare multe a gente normale con nomi, recapiti, occupazione regolare, che lotta con i ritmi di una vita difficile.
Forse è troppo difficile mantenere un minimo di decoro e sicurezza, anche per un Comune che – secondo un’indagine Federconsumatori – applica tariffe più alte del 15% della media nazionale e che fa pagare i servizi più cari che a Milano, città con un reddito medio pro capite decisamente più alto. Forse l’Amministrazione comunale ha difficoltà a mantenere pulite e sicure le strade, nonostante le recenti assunzioni di Vigili Urbani e l’aumento delle tasse locali del 92% negli ultimi cinque anni. Parafrasando l’americanista Bonetto: “this is Torino”. Devi pagare le multe e anche il pizzo agli abusivi, due in uno, al medesimo incrocio.
(Nella foto: a sinistra il controllore e, dietro l’auto rossa, il lavavetri)
Ricercatori e appassionati si sono incontrati a inizio settembre a Torino per parlare di allevamento e commercio di anfibi e rettili. Molte specie di anfibi e di rettili provenienti dalle più disparate parti del mondo sono a tutt’oggi mantenute in cattività e alimentano un cospicuo commercio. In buona parte si tratta di animali allevati ormai da più generazioni, ma per un considerevole numero di specie si tratta ancora di esemplari di cattura. Per tale ragione molti biologi della conservazione sottolineano come questo commercio sia una delle principali cause di estinzione. Allo stesso tempo però l’allevamento in cattività può rappresentare uno strumento indispensabile per la conservazione, in particolar modo di specie ormai rare in natura o affette da patologie. È quanto per esempio avvenuto per molte specie di anfibi in declino a causa del microscopico fungo chitridio, salvate dall’estinzione grazie a programmi internazionali di allevamento in cattività.






Sabato 12 e domenica 13 settembre2015