Ognuno ha raccontato Gipo come l’ha conosciuto, ma tutti concordano che l’uomo in tutte le sue sfaccettature riflette meglio di ogni altro il nostro Piemonte
Ieri sera al Circolo dei Lettori sembrava di stare in famiglia, una serata rilassata attorno ad un divano, con amici a parlare, raccontare, ricordare un grande uomo che troppo presto ci ha lasciato: Gipo Farassino. A due anni dalla sua scomparsa l’uomo, l’artista, l’autore, lo chansonier, il politico,il padre, l’amico è stato ricordato da Bruno Quaranta in occasione dell’uscita del libro “Gipo Farassino vita, storie , canzoni” scritto da Maurizio Ternavasio edizioni ArabaFenice.
L’autore ha illustrato le tappe seguite nel mettere nero su bianco il ricordo di Gipo, non una biografia qualunque,
ma una ricca testimonianza non solo di quello che Gipo ha fatto nella sua vita, ma di quello che ci ha lasciato. Valentina Farassino, la figlia, ha illustrato i progetti che la Fondazione Caterina sta portando avanti coinvolgendo giovani musicisti e band , mentre Luca Morino ha raccontato il Gipo riscoperto ricoprendo il ruolo di narratore nel film Zingaro di barriera , che il regista Alessandro Castelletto sta realizzando sulla vita del personaggio .
Ognuno ha raccontato Gipo come l’ha conosciuto, ma tutti concordano che l’uomo in tutte le sue sfaccettature riflette meglio di ogni altro il nostro Piemonte.
Gabriella Daghero
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Dopo, commentando con “gli amici del bar” qualcuno mi ha replicato: inutilmente hanno chiesto spazi al comune di Torino e poi hanno occupato. Sto invecchiando e non ho avuto la risposta pronta. Forse il vantaggio è stata la ponderazione e la riflessione. Spazi? Presupposto di una “integrazione” culturale. O perlomeno di una loro proposta culturale? Proposta culturale, la loro? Francamente sono convinto che di tutto ciò non gli interessa nulla, giusto per essere gentili, usando un linguaggio consono. Hanno ottenuto ciò che volevano. Dare fastidio. E se non si vuole subire, l’unica cosa da fare è reprimere.
M. V. BRAMBILLA: “PROPOSTA DI LEGGE PER AVERE PENE PIU’ SEVERE”
FederAnziani Senior Italia, in collaborazione con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’AIFA, ha attivato un progetto di valutazione della prevalenza delle patologie più gravi come quelle cardiocircolatorie, respiratorie, oncologiche, urologiche, osteoarticolari, il diabete e il dolore cronico.Questa iniziativa prevede la somministrazione di un questionario, strutturato con domande prevalentemente a risposta multipla, a tutti gli aderenti ai centri FederAnziani Senior Italia e non, anche all’interno degli studi dei Medici di Medicina Generale, in modo da “mappare” il più realisticamente possibile la diffusione di queste patologie su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo dei Registri della Salute è quello di offrire uno strumento che consenta a FederAnziani, sulla base dei dati raccolti, di tutelare al meglio la salute dei cittadini, avanzando proposte nelle regioni al fine di migliorarne le prestazioni sanitarie e di ottenere per la popolazione anziana l’accesso alle migliori cure, ai farmaci, ai dispositivi medici e ai protocolli terapeutici più efficaci.

“Dopo quasi trent’anni dalla chiusura dello zoo comunale, nonostante le ripetute rassicurazioni in senso contrario dell’Assessore Lavolta, Torino avrebbe il suo primo parco privatizzato, finalizzato alla riapertura di un nuovo zoo mascherato da “fattoria didattica”
Un giornalista, già parlamentare, Giorgio Merlo e un avvocato penalista, Fabio Viglione, sono accomunati dalla grande passione per il Toro.
emotivamente intenso, di alcune tappe che hanno caratterizzato il senso di appartenenza degli autori. Ricordi personali che sono stati, forse inconsapevolmente, anche vere e proprie pietre miliari della stessa storia granata nell’ultimo mezzo secolo. Dall’annuncio della morte di Gigi Meroni allo Scudetto del ‘76, dal derby più folle della storia, alle finali di Coppa Italia, dalla cavalcata europea del ‘92 all’indimenticabile “marcia dei 50 mila”.
Domenica è stato presentato al pubblico, nei locali di Flic Scuola di Circo, in via Magenta 22, lo spettacolo “Tracce”. E’ stato il primo appuntamento stagionale di “Circo in Pillole – Prove d’artista”, rassegna che propone un appuntamento al mese sino ad aprile, con ingresso gratuito. L’evento rientra nel più ampio contenitore “Prospettiva Circo”, progetto artistico triennale sostenuto dal ministero per i beni e le attività culturali e del turismo. Lo spettacolo in questione, inoltre, nasce da un lavoro di due settimane condotto da Francesco Sgrò, direttore artistico della FLIC, con 65 allievi: i 43 ragazzi iscritti al 1° e al 2° anno del “Biennio Professionale” e i 22 ragazzi iscritti al “Terzo anno di Ricerca Artistica Individuale”. Il 60% degli allievi, 38 su 65, proviene dall’estero e la metà di loro da paese extra europei. Nello specifico 34 provengono da diverse regioni d’Italia, 9 dalla Francia, 8 dal Cile, 5 dal Brasile, 5 dalla Spagna, 4 dalla Svizzera, 3 dal Messico, 3 dall’Argentina, 2 da Israele, 2 dalla Svezia, 2 dal Regno Unito, 2 dalla Germania, 1 dal Costa Rica, 1 dall’Ecuador e 1 dall’India. Ad oggi la FLIC ha formato oltre 300 allievi, il 90% dei quali lavora nell’ambito del circo contemporaneo e dello spettacolo dal vivo in genere. Alcuni hanno proseguito ulteriormente la formazione in scuole superiori quali ESAC (BE), Cnac e Fratellini (FR), Fontys (ND) ed Ecole National de Cirque (Canada), alcuni sono entrati a far parte di grandi compagnie tra le quali Cirque du Soleil e Companie du Hanneton di James Thierre, altri hanno fondato nuove compagnie ed alcuni lavorano in qualità di docenti.