Bruna Bertolo storica, giornalista, ricercatrice infaticabile di storia e femminile e di storia della sua amatissima Val di Susa ,ha mandato in tutte le edicole un nuovo libro :”Donne e cucina in tempo di guerra . Dal ’39 al ’45: il conflitto raccontato attraverso le ricette della fame “, edito da Susa libri.
E’ un libro che ci consente di capire come si viveva e come si mangiava durante la II Guerra mondiale, ma è anche un libro che ci permette , attraverso uno straordinario apparato fotografico, di ricostruire il clima di anni tragici per l’Italia. Le ricette di guerra ci fanno toccare con mano i sacrifici terribili che dovettero affrontare i nostri padri e i nostri nonni. Non solo i nostri padri che erano impegnati nelle steppe di Russia o nei deserti africani e successivamente sulle montagne nella Resistenza armata, ma anche le famiglie che dovettero combattere contro la fame giorno per giorno. La borsa nera era un privilegio di pochi oltre che un’infamia sociale. Le massaie italiane attraverso la loro inventiva riuscivano a rendere meno intollerabile la cucina della fame, fatta di ricette in cui la povertà degli ingredienti era pari solo alla creatività di chi era in cucina. L’Italia era sempre stata un paese povero, ma la sua agricoltura aveva permesso condizioni di vita migliori, anche se la miseria, anche in periodo di pace, non era una situazione inconsueta al Sud come al Nord. Bruna Bertolo è anche una bravissima cuoca. Scrive di argomenti che conosce non solo per averli scoperti nei giornali e negli archivi. Come quando scrive di scuola, si vede che è stata un’ottima, avveduta, straordinaria docente. Il libro, come ho scritto nella prefazione ,”serve ai giovani per conoscere ed a chi ha un’età diversa per ricordare un passato che tanti italiani hanno dovuto affrontare “. E’ un libro che merita di essere letto. Ci farà capire anche come, in fondo, noi che siamo nati in periodi di pace, siamo davvero dei privilegiati. Ci lamentiamo di tutto, ma siamo dei privilegiati. Anche in questo nuovo lavoro Bruna Bertolo riconferma i suoi maggiori pregi: sa muoversi dalla storia locale a quella nazionale con grande naturalezza, una capacità che è di pochissimi storici. La maggioranza tende a fossilizzarsi nella storia locale o mantenersi lontani da essa ,quasi fosse una storia non meritevole di attenzione, mentre la grande storia è fatta anche dalle piccole storie accostate e confrontate. Bruna Bertolo sa anche mantenere il distacco critico necessario a chi scrive di storia. La sua pagina non è mai ottenebrata dall’ideologia che il sommo Raimondo Luraghi riteneva ,non senza ragione, essere il veleno-lui parlava di cianuro- della storiografia contemporanea.
Pier Franco Quaglieni
Domenica 10 settembre 2017, alle ore 11.00 s’ inaugura la 9° edizione della M.A.C. – Mostra d’ Arte Contemporanea – allestita presso lo Spazio La Nisolina di via Mameli 63 in Lu, curata da Nadia Presotto, con le opere degli artisti Niccolò Calvi di Bergolo – Paola Colleoni – Albina Dealessi – Giancarlo Ferraris – Renato Luparia – Ugo Nespolo – Nadia Presotto – Guido Villa
e artista per vocazione, Melotti, nato all’inizio del Novecento a Rovereto, ha attraversato un periodo storico durante il quale, nell’Italia delle innovazioni industriali e dei ricordi di guerra, l’astrazione verrà riconosciuta soltanto vari decenni dopo le sue manifestazioni. La sua scultura “non lavora più sul togliere dal pieno, ma sul far emergere dal vuoto”, divenendo l’espressione di una sintesi che evita qualsiasi pesantezza cerebrale e diventa esplicitamente spirituale. Egli ricerca una geometria capace di mettere da parte qualsiasi rappresentazione figurativa, esprimendo un amore puro per la materia, sia essa il bronzo o la ceramica. Melotti, pianista professionista, applica anche alla scultura le leggi della musica; le composizioni che realizza evocano un’armonia fatta di variazioni, di intervalli e di legati, e non è casuale la sua scelta dei titoli delle opere ispirate al lessico musicale, quali Piccola Sequenza, Contrappunto X o Scala musicale, tutti capaci di essere la rappresentazione plastica di un ritmo sonoro plasmato dall’artista. L’esposizione, curata da Francesco Poli e Paolo Repetto, si sviluppa attraverso un percorso che propone al visitatore oltre ottanta opere di Melotti, di cui trenta sculture, dipinti su carta, ceramiche. La speciale sezione “Assonanze” pone a confronto le sue opere con quelle di grandi artisti da lui amati o di cui è stato amico, quali Arturo Martini, Fortunato Depero, Paul Klee, Vassili Kandinskij, Alexander Calder, Lucio Fontana, Atanasio Soldati e Osvaldo Licini. La musica, fonte e passione inesauribile per Melotti, entra in gioco da protagonista nell’esposizione, attraverso un’insolita installazione sonora, nell’ambito del progetto musicale intitolato “Avant-derniere pensee” e curato da Roberto Galimberti, in cui le partiture amate dal maestro fanno da contrappunto sonoro alle sue opere nelle sale del castello.


Proiezioni, mostre, ospiti, incontri e premiazione dei bandi nazionali di cinema, fotografia e scrittura
del crollo del muro di Berlino, Lorraine, una spia del massimo livello dell’MI6, è inviata a Berlino per cancellare una organizzazione di spionaggio che ha appena ucciso un agente sotto copertura. Si vedrà collaborare con David Percival, direttore della sede berlinese, per far fronte alla minaccia che mette a rischio la rete intera delle operazioni di spionaggio dei paesi occidentali. Durata 115 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Reposi, The Space, Uci)
Baby driver – Il genio della fuga – Azione. Regia di Edgar Wright, con Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James e Jamie Foxx. Il “baby” del titolo è un ragazzo cui un incidente subito negli anni dell’adolescenza ha regalato un fastidiosissimo fischio alle orecchie che lui cerca di diminuire o cancellare con la musica nelle orecchie, ascoltata continuamente. Ma è anche un ragazzo che guida da dio le vetture che gli capitano a tiro, per cui nulla da stupirsi se arrotonda i guadagni e prolunga la sua voglia di vivere pilotando la fuga di rapinatori, con il fine di azzerare un vecchio debito che lui ha con il boss Doc. Tutto dovrebbe nelle intenzioni scorrere al meglio se ancora Doc non lo obbligasse a partecipare ad una rapina ad un ufficio postale: proprio quando Baby ha incontrato in una tavola calda la cameriera Debora, il grande amore della sua vita, una per cui merita certo cambiare vita. Durata 112 minuti. (Centrale V.O., Massara, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)
Hardy e Kenneth Branagh. “Un colossale disastro militare” definì Churchill la disfatta delle truppe alleate – francesi e inglesi uniti nella disfatta – sotto il fuoco tedesco che avanzava sul fronte Nord della Francia nel maggio 1940. Una trappola sulle spiagge di Dunkerque, una ritirata che coinvolse circa 350 mila uomini, qui raccontata da Nolan nello spazio di sette giorni, con un triplice sguardo pronto a posarsi sulle cronache e sugli eroismi accaduti tra mare e terra e cielo: i giovani soldati che su quella costa tentano di tutto per non essere travolti dalla guerra e morire, i civili che mettono a disposizione le loro imbarcazioni, un eroe del volo che combatte contro la furia della Luftwaffe. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2, Centrale, Massara, Eliseo Grande, F.lli Mara sala Groucho, Greenwich sala 2, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)
Jacob è un uomo mite e manager di successo, che conduce una tranquilla esistenza accanto alla moglie al figlio. Una sera, a causa di un incidente in cui un uomo perde la vita, viene arrestato e tradotto in carcere, con l’accusa di omicidio colposo. Se vorrà sopravvivere, dovrà affiliarsi ad un gruppo di nazistoidi e far sue quelle leggi di supremazia e di ferocia che governano la vita carceraria, entrando in una filosofia di vita che non lo abbandonerà anche quando rientrerà nella libertà di ogni giorno. Durata 121 minuti. (Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)
a Washington. Famosa per la sua astuzia e per una lunga serie di successi, ha sempre fatto qualsiasi cosa pur di vincere, ma quando deve affrontare l’avversario più potente della sua carriera, scopre che la vittoria può costare un prezzo troppo alto. Durata 132 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo Blu)
The Teacher – Commedia. Regia di Jan Hrebejk, con Zuzana Maurery. Tratto da una storia vera. Maria, vedova di un ufficiale, è un’insegnante nella Bratislava del 1983 con metodi e idee tutti propri circa l’insegnamento. Non appena i nuovi alunni arrivano in aula, ecco che le prime fare un’unica domanda: “Che mestiere fa tuo padre” ed ecco che ai più “sostanziosi” inizia a chiedere aiuti e interessamenti di vario tipo. Per quelli che non hanno nulla da offrire, è una lunga sequela di votazioni non proprio eccellenti e discriminazioni. Ma a qualche genitore quel metodo non va assolutamente bene. Durata 102 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Harpo)
“Lo scattante segn
fumetti, fatta di cannoniere tedesche, incursioni in mare, isole misteriose. Una Ballata del Mare Salato è un vero gioiello artistico; una storia corale, un insieme di storie e personaggi diversi tra loro che però hanno qualcosa in comune, un punto che, solo ad uno sguardo finale e completo, risulterà chiaro agli occhi del lettore. Questo fumetto, raffinato e colto, contribuirà a sdoganare il genere nei confronti di un pubblico più maturo, che non teme di “impegnarsi” a leggere un fumetto. Con la sua opera prima, Hugo Pratt, diede vita ad un personaggio che rappresenta tutt’oggi l’archetipo dell’antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria, all’apparenza cinico nei rapporti umani, pronto all’avventura. Una caratterizzazione curata, a partire dalla “biografia”. Infatti, Corto Maltese nasce il 10 Luglio 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta. Il padre era un marinaio inglese della Cornovaglia, nipote di una strega dell’isola di Man, mentre la madre, gitana di Siviglia e modella del pittore Ingres, era chiamata la Niña di Gibraltar. Corto Maltese passa la sua infanzia spostandosi da un luogo all’altro, vivendo inizialmente a Gibraltar, poi a Cordova e infine a La Valletta, dove la
madre lo manda per studiare alla scuola ebraica di Ezra Toledano. In questo luogo viene iniziato ai testi dello Zohar e della Cabbala. Il suo nome, Corto, deriva dallo spagnolo e significa “svelto“. Così, tra un avventura e l’altra, navigando nel mare d’inchiostro a china di Pratt, Corto Maltese diventa negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati in assoluto, acquistando pienamente la dignità di opera letteraria, al punto che in esso s’intravede il primo esempio italiano di graphic novel. Riproposta dal Corriere dei piccoli nell’estate del 1971, Una ballata del mare salato venne pubblicata per la prima volta in un unico albo da Mondadori, nel 1972.