CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 791

Ricordi della città operaia

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“Una Torino che cambia pelle ma che, anche dopo la sconfitta degli anni Cinquanta e la vergognosa repressione antioperaia della Fiat che trasforma la fabbrica in un vero e proprio regime autoritario, resta Torino operaia, democratica e antifascista (e comunista)”. E’ quanto scrive Fausto Bertinotti nella prefazione al volume di Nello Pacifico. Siamo nel Novecento e il libro si dipana come viaggio nella città operaia, nell’antifascismo all’interno della grande fabbrica, nelle vite difficili degli immigrati, sotto l’occhio protettivo(?) del partitone rosso. Il tutto nei ricordi dolci e amari dell’autore, che fu operaio prima di diventare corrispondente torinese dell’Unità.

I balilla di corso Parigi. Storie di schiene dritte e no”. Di Nello Pacifico, Ediesse

Da Bardot arte, musica e cibo on the move

bardot2BARDOT3Un luogo che coniuga creatività , cultura, vini e tutta l’atmosfera che si può assaporare in un tipico bistrot francese

 

 

Che Torino venga spesso comparata ad una piccola Parigi e’ comune motivo di vanto per i suoi abitanti ed estimatori. E c’è chi lasciandosi ispirare dalle proprie passioni e dai propri miti e’ riuscito a dar vita ad un luogo che coniuga creatività , cultura, cibo e tutta l’atmosfera che si può assaporare in un tipico bistrot francese. In via Felice Romani 2 f, a pochi isolati da Piazza Gran Madre,  prende vita il Bardot. 

 

Maurice Paola, torinese trapiantato a Roma per dodici anni, nei quali ha dato origine a numerosi e rinomati locali sulla Flaminia Vecchia come il Rere’, o ancora il Papeth e il Baja, ritorna nella sua città per realizzare un luogo che coniuga il gusto per coquillages e crudite’ , all’ammirazione per un’incontrastata icona  di stile riconosciuta in tutto il mondo. Si, Bardot proprio come Brigitte, attrice, modella e attivista francese, sempre in prima linea per difendere i diritti degli animali.

 

L’idea di Maurice e’ quella di ” far coesistere insieme diverse forme d’arte, tra cui mostre, musica, accompagnate da cocktail o dello champagne, assaporando dell’ottimo e sofisticato cibo. L’innovazione che apporta questo locale e’ far vivere l’arte attraverso momenti di svago come l’happy hour o uno spensierato dopo cena. Non dunque , un’ idea di arte statica, bensì vissuta in movimento.”

 

Si parte venerdì 12 settembre dalle ore 19 con l’esposizione delle opere di Katia Rasmussen , in arte Key Ra e la musica dei Golden Years di Roberta Bacciolo e Giovanni Agnolon, le cui voci propongono un ricercato repertorio di brani anni ’70,’80 , ’90 e funky black anni ’70, un mix di grinta e tendenza.  L’aperitivo poi, e’ a base delle eccellenze gastronomiche francesi, frutti di mare, ostriche che, su richiesta, sono a scelta tra ben 70 tipi, e altre delizie di nicchia  come bulot e crudite’. Tutti prodotti rigorosamente freschi e di alta qualità forniti da TheGoodFooders & Albe, che importano direttamente dalla Francia.

 

Il prossimo 28 settembre Brigitte Bardot compirà 80 anni, la Francia ed in particolare Saint-Tropez , dove vive tutt’ora nella tenuta della Madrague circondata dai suoi amatissimi animali, si prepara ai festeggiamenti, cominciati in anticipo per altro, con libri, mostre, documentari e speciali televisivi. Lei fa sapere che vuol essere identificata e ricordata unicamente come ” la fatina degli animali”.  Porgendo tanti Auguri a BB carichi di stima,  accogliamo un angolo di Provenza e il fascino tropezienne direttamente al Bardot, che inaugura i suoi speciali aperitivi venerdì 12 settembre, e prosegue il martedì, il giovedì e il venerdì e sabato di tutto l’anno.

 

Bardot , Via Felice Romani 2/f, Torino

 

Clelia Ventimiglia

La quotidianità dei post-adolescenti è multimediale

smile2smileIl mondo dei giovani da settembre a portata di smartphone, di tablet, insomma di device

 

SMILE // LA SERIE nasce come spin-off di SMILE ed è una produzione GRAY LADDER, SHOWLAB e RAI. SMILE è il docu-drama,  – nato da un’idea di Davide Tosco, autore, regista e produttore torinese –  (in onda su RAI 3 da mercoledì 3 settembre ore 23,30) che rappresenta l’universo giovanile contemporaneo prestando particolare attenzione ai fenomeni di dipendenza e consumi ricreativi. Realtà complesse raccontate attraverso un linguaggio crudo e un punto di vista il più vicino possibile a quello dei protagonisti stessi.

 

La vera novità multimediale rappresentata da SMILE è la prosecuzione del racconto attraverso un’omonima webseries nella quale si approfondisce la realtà raccontata dal documentario. Un’operazione sperimentale che ambisce a raccogliere pubblico dalle diverse reti svelando ad ogni passaggio aspetti complementari di un’unica storia. 10 episodi da 5 minuti l’uno visibili sono online su www.smile.rai.it (1° episodio on line dal 3 settembre, 2° episodio online dal 4 settembre, i successivi 8 episodi a cadenza settimanale) proseguiranno il racconto della vita di Andy, protagonista del documentario visto in tv.

 

SMILE // LA SERIE riprende le fila della storia di uno dei protagonisti del docu-drama e lo fa  con uno sguardo dissacrante ma empatico. La serie si immerge nella quotidianità di un post-adolescente medio, Andy, (interpretato dall’esordiente Donato Ebraico) e narra del suo viaggio verso la maturità. Un percorso costellato di presenze, di dipendenze e di difficoltà, a metà strada tra l’energia malinconica di Skins e la sketch-comedy surreale alla Monty Python, Andy ha 18 anni,  è cocainomane è il protagonista di SMILE. Rappresenta il vero ponte tra il documentario e la serie. Con SMILE entriamo nella sua vita, e con SMILE // LA SERIE esploriamo la surreale quotidianità di un ragazzo troppo giovane per aver fallito qualcosa ma già con una discreta collezione di sbagli in valigia.

 

Note e TRAMA:

Sono dieci episodi di cinque minuti l’uno. Girati totalmente a Torino tra il Valentino, San Salvario, e Corso Vittorio Emanuele. Tutto lo staff, gli attori e la produzione sono torinesi. Ragazzi giovani compresi tra i 18 e i 25 anni che meglio di qualsiasi adulto possono e riescono a raccontare la storia di una dipendenza giovanile parlando lo stesso linguaggio del protagonista.

 

10 episodi per assistere al viaggio di Andy verso la maturazione, 3 storyline principali che si intrecciano:

1)    Andy che tenta di liberarsi dalla dipendenza di cocaina;

2)    Andy che cerca di riconquistare Anna, la sua ragazza;

3)    Andy che deve assumersi le sue responsabilità e crescere.

Andy ha mollato la scuola presto. Di giorno fa l’imbianchino, la sera il pizzaiolo. Ha amici pittoreschi ma leali, una fidanzata che lo odia; nei ritagli di tempo, si prende cura di sua nonna e cerca di combattere in tutti modi una dipendenza dalla cocaina. Attraverso una narrazione ironica e brillante, priva di retorica, toni edulcorati e affrettati giudizi morali, la webseries porta avanti l’importante messaggio della consapevolezza, perseguendo l’obiettivo della diffusione, in un contesto narrativo e culturale vicino al suo pubblico di riferimento, di informazioni mirate alla prevenzione.  I temi più seri e drammatici vengono affrontati con il mezzo della commedia per trattare argomenti importanti in maniera non didascalica; per lasciare emergere una sensibilità più acuta, vicina alle tematiche dei protagonisti, sospendendo ogni giudizio e, laddove concesso facendosi anche qualche risata.

 

SMILE // LA SERIE è scritta da Davide Mela (sceneggiatore classe ’89) e diretta da Alice Cicchetti giovane regista esordiente (classe ’92). Con #SMILE e #SORRIDI gli spettatori potranno condividere e commentare lo svolgersi dell’evento anche sui canali social che verranno gestiti dai protagonisti stessi del docu-drama. Una modalità partecipativa che cercherà, anche solo per una notte di aprire un dialogo intergenerazionale tra genitori e figli con l’auspicio che, confrontandosi, possano trovare spunti di incontro e comprendere i reciproci punti di vista.

 

MUSICA:

GREY LADDER ha coinvolto WILLIE PEYOTE, rapper torinese (28 anni) di cui cura immagini e video.

Le musiche di SMILE // LA SERIE sono di Willie Peyote e di Frank Sativa (beatmaker). Gli autori hanno prestato alla serie alcune canzoni già edite (es: Tutti mi vogliono bene) e scrivendo inoltre brani originali per la serie. Questa collaborazione è originale perché Guglielmo Bruno (in arte Willie Peyote) compare nelle puntate come menestrello e cantastorie che accompagna la vita di Andy. La narrazione di un episodio a volte viene interrotta dall’intervento della musica di Peyote che rappa a tema su ciò che in quel momento capita al protagonista. Con lo stesso cinismo ironico, lo stesso senso dell’umorismo un po’nichilista che accomuna i personaggi.

Fiat, la doppia faccia della grande impresa italiana

LIBRO FIATLa penna di Salvatore Cannavò, giornalista che collabora con “Il Fatto Quotidiano”, imprime nero su bianco il volto nascosto della strategia di Marchionne in uno spaccato di storie e retroscena legati al più grande e potente gruppo finanziario ed industriale italiano. Dalla vita in Mirafiori al famoso licenziamento di Melfi; dallo stabilimento modello di Pomigliano al tramonto di Termini Imerese. Nelle pagine di Cannavò prendono vita le storie dei lavoratori Fiat che vanno ad intrecciarsi con le riforme del governo su pensioni e lavoro, fino ad arrivare alle dichiarazioni della Fornero ed agli aiuti ricevuti da Obama. Libro interessante e con molti aspetti di denuncia che vede, tra i principali protagonisti, un Sergio Marchionne rappresentato in certi punti in modo quasi sarcastico:<<..lo stile vittimista ha avuto la meglio e si è via via affermato nella comunicazione dominante di Marchionne…>>.

 

Simona Pili Stella

 

C’era una volta la Fiat. Quello che l’azienda non vuole che sappiate”. Di Salvatore Cannavò, Aliberti Editore.

“The Secret Home”, lo scrigno dell’arredo e del design

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Ecco lo showroom di Giorgia Mirabella , uno spazio di vita e stile in un attico di Torino di 150 metri
E’ abbastanza diffusa l’idea che gli artisti riescano a creare da un semplice oggetto o luogo, una vera e proprio opera d’arte che rispecchia l’animo dell’artista stesso o che riesce a concretizzare  il desiderio del committente. 
Ed uno di questi spazi nella nostra città , e’ racchiuso in una specie di scrigno segreto, dove il cliente può scegliere , acquistare ed ordinare complementi d’arredo e di design, stoffe e tappezzerie, italiane e straniere , artigianali e su misura , o dei migliori marchi internazionali. 
“The Secret Home” e’ lo showroom di Giorgia Mirabella , un percorso estetico di vita e design in un attico di Torino di 150 mq. Giorgia decide di sfruttare la propria abitazione privata per ” far vivere al cliente una sperimentazione di vita quotidiana in un ambiente dove il design è vivo e i suoi pezzi concatenati in un percorso estetico, che valorizza al meglio il prodotto secondo i dettami del marketing esperienziale, fondato sull’esperienza del consumo e non solamente sul prodotto in sé.” 
Giorgia, sempre alla continua ricerca di nuovi materiali e forme, tra suk e mercatini di tutto il mondo, e’ in grado di proporre oggetti affascinanti e misteriosi, oltre che disegnare progetti di interni, che racchiudono bellezza, stile, qualità dei materiali e all’occorrenza un utilizzo delle più sofisticate tecnologie . 
The Secret Home è una perfetta location per servizi fotografici e cinematografici, per campagne pubblicitarie, video e eventi. 
Se vi è’ venuta voglia di arricchire la vostra vita di stile ed oggetti  che daranno un tocco di design alla vostra casa, potete fare un giro in Via Massena 11a Torino, o visitare il sito www.giorgiamirabella.com per scoprire il fascino segreto di The Secret Home.
Clelia Ventimiglia

Giovani disegnatori Pazzi per il Fumetto

Il concorso è aperto a chi si vuole  cimentare con un tema particolare e inusuale per il mezzo espressivo del fumetto: il disagio mentale e fisico. Agli autori è concessa totale libertà sulle trame e sullo stile, purché ogni storia venga raccontata esattamente in quattro tavole e rispetti il tema del concorso

 

FUMETTIAnche quest’anno, con l’arrivo dell’estate, parte il tradizionale concorso fumettistico promosso da Villa Iris II e organizzato in collaborazione con la Scuola di Comics di Torino. “Pazzi per il Fumetto” è un’iniziativa aperta a giovani disegnatori che si vogliano cimentare con un tema particolare e inusuale per il mezzo espressivo del fumetto: il disagio mentale e fisico. Agli autori è concessa totale libertà sulle trame e sullo stile, purché ogni storia venga raccontata esattamente in quattro tavole e rispettiil tema del concorso.

 

La giuria del concorso selezionerà poi, tra tutti gli elaborati inviati, le 10 storie vincitrici, che dovranno risultare interessanti sia sotto il profilo tecnico, che per l’originalità della sceneggiatura. Ognuno dei 10 vincitori riceverà 180 euro a titolo di “contributo editoriale” e potrà vedere la propria storia pubblicata in un albo a colori, che verrà stampato in 3.500 copie e distribuito gratuitamente. Inoltre, una speciale giuria di lettori, composta dagli ospiti di Villa Iris II, selezionerà tra le dieci storie vincitrici, il “racconto migliore”, che riceverà una ulteriore menzione d’onore e sarà collocato in apertura, nell’albo.

 

Pazzi per il Fumetto 2014 è la terza edizione del concorso nato nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del disagio mentale e fisico, problema spesso trascurato, ma che colpisce e coinvolge profondamente molte persone. Non solo i pazienti, ma anche i loro familiari, i conoscenti e i caregivers (le persone che seguono, a domicilio o in strutture apposite, le persone affette da patologie di questo tipo).

 

Il fumetto si è rivelato essere un mezzo adeguato a trattare questo tema in tutte le sue sfumature, senza urtare la sensibilità di nessuno e allo stesso tempo senza mai indulgere alla compassione o alla retorica. Le precedenti edizioni hanno registrato una corposa e crescente partecipazione di autori, tutti non professionisti, che in poco più di un mese hanno ideato e illustrato storie straordinarie, a volte buffe, a volte commoventi, in alcuni casi apertamente autobiografiche, ma soprattutto mai scontate e sempre baderenti allo spirito del concorso, oltre che al suo tema.

 

“Il successo di partecipazione alle edizioni del 2012 e del 2013 ci lascia ben sperare anche per il 2014” ha commentato Maurizio Pavanello, direttore di Villa Iris II “Vorremmo dare l’opportunità a molti giovani autori e sceneggiatori di cimentarsi nel rendere al meglio le loro idee sul tema del disagio psicologico e fisico, problemi molto diffusi che vengono affrontati ogni giorno dai pazienti e dal nostro personale” Coloro che non hanno vinto negli anni scorsi hanno la possibilità di riprovarci e la partecipazione non è preclusa nemmeno ai concorrenti già selezionati come vincitori nelle edizioni precedenti: tutti sono invitati
a partecipare e a diffondere l’argomento.

 

Per partecipare alla edizione 2014 si potranno inviare i propri lavori fino alle 17.00 di lunedì 22 settembre 2014. Il testo integrale del bando si può scaricare dal sito della “Scuola Internazionale di Comics di Torino” e
sul sito www.pazziperilfumetto.it

Ultima settimana per “Montagne dal Vivo”

logo_montagneTeatro, musica, magia e cabaret in 74 località montane del Piemonte

 

Dodici artisti e gruppi che si esibiscono fino a domenica 14 settembre in 74 località montane secondo un cartellone che si propone di favorire la circolazione di spettacoli di teatro, musica, magia e cabaret, tutti ad ingresso gratuito, anche in centri molto piccoli è la formula innovativa della terza edizione di Montagne dal Vivo 2014.

 

Il festival, ideato dalla Regione, ha annovera protagonisti tutti piemontesi: il drammaturgo, attore e regista Marco Gobetti, la cantautrice torinese di origini messicane Camilla Guadalupe Nava Lopez in arte Lupita, il cantautore Federico Sirianni, il chitarrista e cantautore Matteo Negrin, il soprano Alice Enrici, il mago-cabarettista VitoSvito, il cabarettista Paride Mensa, il duo scrittore-violinista Adriano Pellegrini-Marco Casazza e le band dei Miriam, Sturia Lavandini, OroNero Tribute Band Ligabue e B.B. Brothers.

 

Montagne dal Vivo ha trovato il sostegno del nuovo assessore all’Economia montana, Alberto Valmaggia, che ha abbracciato l’idea di rete e di uso intelligente delle risorse attraverso le economie di scala sviluppate: “Ritorna anche quest’anno – ha dichiarato – una rassegna che ha avuto un grande riscontro di pubblico e certamente contribuito a dare più visibilità e a rendere più accattivante l’offerta turistica nelle nostre montagne, che ha quanto mai bisogno di essere sostenuta anche con attrazioni di vario genere. I visitatori, infatti, accanto alla bellezza dei paesaggi, alla possibilità di camminare nella natura fino ad alte quote e di fare sport, hanno bisogno anche di occasioni di svago come gli spettacoli dal vivo, che nella cornice montana, assumono una valenza quasi magica”.

 

Il cartellone non offre soltanto la possibilità di integrare le spesso scarse risorse locali offrendo un pacchetto di eventi di qualità, ma soprattutto di razionalizzare i costi organizzativi garantendo ai Comuni anche i servizi necessari alla sua buona riuscita: occupandosi ad esempio dell’allestimento, della logistica e della fonica dei palchi. Il coordinamento artistico e tecnico è affidato alla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura: la sua piccola squadra viaggia letteralmente da un Comune all’altro per predisporre e curare l’allestimento di ciascun spettacolo e la gestione degli artisti.

 

Calendario, luoghi, biografie ed eventuali variazioni su salonelibro.it e sulle pagine Facebook di Salone Internazionale del Libro e Montagne dal Vivo, dove vengono anche pubblicate foto, commenti e ricordi delle serate. Twitter: #MdV14.

 

(www.regione.piemonte.it)

Anna, la vecchietta torinese che balla

annaL’età (più di 90 anni) davvero non conta, se si ha lo spirito giusto

 

Barbara d’Urso ha proposto nella sua trasmissione di oggi un video con “la vecchietta di Torino che balla” al ritmo di  “O surdato ‘nnammmurato” o “Funiculì funicula’” Si tratta di Anna, che ha superato i 90 anni. Abbiamo recuperato in rete su www.ildesk.it, il link del filmato che riproponiamo ai lettori. L’età non conta, se si ha lo spirito giusto.

 

http://www.ildesk.it/newslong.php?id=9996

 

 

 

“Voglio scrivere per Vanity Fair”

vagliengoNostra intervista con Erica Vagliengo. Emma Travet è la protagonista di “Voglio scrivere per Vanity Fair”, ora in ebook e tra le 10 letture estive consigliate da Panorama.it”

 

Chissà se la giornalista precaria (ma con stile) Emma Travet riuscirà a collaborare con “Vanity  Fair”! In attesa di sviluppi, intanto, chi ama il personaggio dell’autrice torinese Erica Vagliengo, può leggere la versione ebook (edita da GoWare): nuova, aggiornata e ricca di sorprese rispetto al libro di successo“Voglio scrivere per Vanity Fair”(ed. Memori) del 2009. Stesse avventure, ma un ebook diverso da tutti gli altri perché la Vagliengo (sempre più geek girl) l’ha voluto interattivo: così, semplicemente cliccando sui link all’interno dei capitoli aprirete altre pagine per una full immersion in “Emmasilandia”. E se, non paghe, desiderate anche i capi e gli accessori che l’eroina indossa nel libro, non vi resta che fare shopping nel suo store su Blomming. Dunque niente male come promessa di divertimento; non a caso, Panorama ha incluso questa chicca nella rosa delle 10 letture consigliate per l’estate.

 

Perché Emma appassiona: è ironica, simpatica e intraprendente. Proprio come la pirotecnica giornalista torinese Erica Vagliengo; lei e il suo personaggio scivolano una nell’altra in una soluzione di continuità che rimanda al “Madame Bovary c’est moi” di Flaubertiana memoria.

 

La Vagliengo è una frizzante trentaseienne web journalist e blogger, con collaborazioni che veleggiano da “Marieclaire.it” ad una rubrica su “La rivista intelligente”; è anche direttore responsabile di “Scenario” e senior editor di “Punkt magazine”. Insomma una ne fa e cento ne pensa, con articoli in ogni dove, dribblando tra due figli piccoli, ironicamente (e con infinito amore) definiti mini hooligans, e il difficile mondo del precariato. E’ una brunetta tutto pepe, dallo stile personalissimo, enfatizzato da occhiali “cat eyes” che ne mettono in risalto lo sguardo da strong woman. E forte lo è davvero: perennemente in movimento ed ora alle prese anche con la stesura del sequel, mentre invoca giornate di 36 ore e ricorda tanto la Jessica Parker di “Ma come fa a far tutto?”. Lei ci riesce perché è «una piemontese verace, multitasking. Sono eclettica, amo scrivere e se posso lo declino nelle varie professioni; spinta più che altro da passione, perché  al momento guadagno solo in gloria e soddisfazioni».

 

-Che effetto fa essere inclusa da “Panorama” tra i 10 migliori autori di romanzi hot-pink da leggere sotto l’ombrellone? E condividi la definizione?

«Ovviamente è una piacevole sorpresa e sono state bravissime le ragazze dell’ufficio stampa di GoWare. Forse la definizione è un po’riduttiva: direi che il libro rientra nella letteratura d’intrattenimento femminile e non, leggera ma non stupida, con molta ironia e la possibilità di entrare anche nel mondo del web. Invece la parte hot, probabilmente, dovrei svilupparla di più».

-L’identikit di Emma?

«E’ una ragazza di oggi, sognatrice ma con i piedi  per terra. Più pragmatica della tipica eroina romantica; trova sempre la strada o le persone giuste che l’aiutano a concretizzare le sue “visioni” e a realizzare i suoi sogni».

-Dove finisci tu e inizia lei?

«Emma è molto più vintage di me, più equilibrata; mentre io sono più una testa matta. Ma essendo il primo romanzo mi sono ispirata alla mia vita, alle mie amiche e a quello che mi circonda. Ho romanzato alcuni personaggi del pinerolese e solo Mr Vintage è inventato».

-L’ebook quanto è diverso dal libro?

«La storia è più romanzata, con un linguaggio meno da videoclip e da blogger, che alcuni avevano criticato. Poi ho introdotto una figura chiave che traghetterà Emma nel secondo romanzo».

-Libri ed ebook: nemici o alleati?

«Operano su due piani totalmente diversi; non possono essere nemici, ma per forza alleati. Vorrei che il seguito di Emma uscisse contemporaneamente nelle due vesti e sarebbe un gran bel risultato se i lettori tradizionali, dopo il libro, si divertissero anche con l’ebook, che conterrà chicche in più e costa pure poco».

-Hai  sguinzagliato Emma oltreconfine: in America, Hong Kong e Shangai. Prossime mete?

«Ovunque non sia ancora stata e la farò anche tornare a New York, dove l’ho presentata personalmente quattro anni fa. Ma è dal 2007 che viaggia; ancora prima del libro avevo fatto  degli stickers che la gente attaccava in giro per il mondo ed era bellissimo. In Cina è arrivata grazie al mio sponsor “Rama Caffè” che ha creato una miscela italiana esclusivamente per quel mercato».

-In copertina hai volutamente omesso il suo volto, ma se Emma arrivasse sugli schermi chi potrebbe incarnarla?

«Ho cercato di non immaginarmi un’attrice proprio per non farmi influenzare. Potrebbe essere un volto nuovo o una versione più leggera e leggermente svampita della torinese Valeria Solarino».

-La tua arma vincente per sopravvivere agli impegni e alle difficoltà?

«L’ironia e una visione ottimista della vita: il mio  motto è “il meglio deve ancora avvenire”. Poi dormo poco per far fronte a tutto».

-Ti senti più giornalista o più scrittrice?

«Giornalista, perché per natura sono portata a pezzi brevi e veloci. La difficoltà maggiore è proprio uscire dalla scrittura del web e del blog per approdare a quella dei libri in cui le dinamiche sono più tradizionali».

-L’intervista e il personaggio che nella tua carriera ti sono piaciuti di più?

«In genere posso scegliere in base alle mie preferenze. Importante è stata l’intervista, a Londra, alla grande Sally Soames, unica donna ad aver fotografato il funerale di Winston Churcill; poi a Raoul Bova e Daria Bignardi, quando era direttrice di “Donna”. All’epoca ero agli inizi ed è stato entusiasmante arrivare a questi personaggi, partendo da un magazine locale».

-Perché sogni di intervistare Franca Valeri?

«Lei e la Carrà hanno fatto la storia della tv e in genere mi interessano le grandi donne. La signora Cecioni della Valeri, ancora in bianco e nero, era geniale, divertentissima. Poi leggere “Il diario della signorina snob” è stata una folgorazione perché di un’attualità sconvolgente. Ho già contattato il suo agente e sarei disposta a correre a Roma per intervistarla, ma le sue precarie condizioni di salute sono un ostacolo».

-Le tue passioni?

«Scrivere, internet -di cui sono drogata-, dolci e caffè. Adoro viaggiare e, anche se al momento mi è impossibile, ho nostalgia di quando a 23 anni giravo da sola per New York».

-Il tuo grande sogno?

«Non parlo mai di sogni, per lo più irrealizzabili e causa di frustrazioni; ma di “obiettivi”, perché  in qualche modo realizzo sempre tutto quello che ho in testa, e al momento punto a scrivere il secondo libro».

-La tua idea di successo?

«Francamente non lo so, può avere infinite sfumature. Nel mio caso è tutto quello che ho concretizzato, partendo dalla provincia, da sola e senza spinte da parte di qualcuno».

– Le strategie per raggiungerlo?

«Innanzitutto credere in quello che si fa e sapere che, mediamente, sarà realizzabile; con determinazione e fregandosene delle difficoltà che vanno virate in opportunità».

-Tra 20 anni come ti immagini?

«Spero di conservare lo spirito che mantiene giovane  una persona. Vorrei continuare a seguire le mie passioni, avere molto tempo libero per scrivere libri e, più che aspirare a “Vanity Fair” che magari non ci sarà neanche più, mi piacerebbe diventare direttore responsabile di una testata indipendente, tutta mia. Sto cullando un progetto “top secret” proprio in quella direzione».

-A quando il secondo libro con Emma?

«Nel 2015; ho già  tutto pronto, devo solo scriverlo. Ringrazio la mia splendida agente, Maria Cristina Guerra, che mi  sprona e segue costantemente. Emma avrà 5 anni di più, ci sarà un’evoluzione ed un risvolto più maturo e si troverà in condizioni meno rosee di quelle attuali».

 

 www.ericavagliengo.com

 

Laura Goria

 

 

 

Ridere per far sorridere

rideereDopo aver avvicinato qualche passante con la scusa di chiedere  indicazioni stradali, scoppiano letteralmente a ridergli in faccia subito dopo che l’ignaro malcapitato ha cominciato a parlare

 

Li avevamo lasciati la scorsa volta intenti a cercare di “rubare” qualche bacio per le vie della città e, dopo averli visti impegnati in un singolare Ice Bucket Challenge nella turistica Alassio, i due “provocatori sociali” Marco e Nicola sono tornati per le vie di Torino con una nuova missione: ridere per far sorridere.

 

Può sembrare un bel gioco di parole, ma in realtà è proprio quello che avviene nel nuovo video dei due ragazzi che, dopo aver avvicinato qualche passante con la scusa di avere alcune indicazioni stradali, scoppiano letteralmente a ridergli in faccia subito dopo che l’ignaro malcapitato ha cominciato a parlare.

 

Ovviamente le reazioni non tardano ad arrivare e se c’è chi (magari riconoscendoli), si mette a ridere intuendo si tratti di una candid, c’è anche chi, spaventato, scappa il più lontano possibile lasciando gli stessi Nicola e Marco senza parole.

 

Insomma un altro esperimento ben riuscito, capace di mettere al centro dell’obbiettivo il talento e l’originalità di questi due giovani torinesi che hanno trovato la voglia e sopratutto il coraggio di “metterci la faccia”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=vt_pLUTPnS0

 

Simona Pili Stella