CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 777

Dal parrucchiere un po' di Swinging London

capelli

Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones

 

Aspettando la primavera, si guarda anche ai look proposti da stilisti e fashion blogger per la stagione che verrà e le intenditrici avranno sicuramente adocchiato la nuova ambasciatrice di L’Oreal Professionnel: Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones.  Il Gruppo , che ha uno degli stabilimenti di produzione più importanti al mondo a Settimo Torinese, seleziona per i suoi brand icone di stile , ammirate e fonte di ispirazione da sempre . Questo è’ il turno della super modella della Swinging London degli anni sessanta, colei che fu scelta anche da Mary Quant per lanciare la minigonna come capo d’abbigliamento. Tiene il passo e il suo Blonde e’ glamour più che mai.

CV

Salvata la lupa ferita a Usseaux

lupo

Si trovava in una scarpata in stato di denutrizione e aveva una lacerazione alla zampa anteriore destra

 Una giovane lupa, probabilmente ferita da un’ auto, è stata recuperata sabato scorso sulla Strada Regionale 23 del Sestriere, in prossimità di Usseaux, dagli agenti faunistico-venatori della Città Metropolitana di Torino. Si trovava in una scarpata in stato di denutrizione e aveva una lacerazione alla zampa anteriore destra. Altri due lupi sono stati, invece, allontanati ieri dal centro abitato di Pragelato. Uno aveva trovato rifugio sul pianerottolo esterno di un condominio.

 

(fonte: www.cr.piemonte.it)

Micro Macro, un nuovo approccio alla crisi

con reg lascaris 

Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistemico

 

“ Sono le singole scelte a determinare i processi più complessi, non diamo valore alle cose che abbiamo attorno ma al denaro che abbiamo in tasca; tutte le distorsioni economiche sono frutto di errate valutazioni dei flussi generali. La nostra cultura si basa sulla quantità e non sulla qualità. Una società più collaborativa, che dialoga e si confronta, ha una ricaduta positiva sui territori e sulle comunità e propone un modello economico alternativo.” Con queste parole il Professore Luigi Bistagnino ha voluto presentare, a Palazzo Lascaris, il suo ultimo libro intitolato “MicroMacro”.

 

Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistematico, un modello che punta ad impiegare al meglio tutte le risorse di cui dispone senza produrre scarti, in modo da far nascere una comunità davvero connessa ed in sintonia con il proprio territorio. È un metodo attraverso il quale il modello economico-produttivo diventa un modello a “misura d’uomo e di ambiente” nel quale le soluzioni desiderate, sono quasi sempre presenti nei sistemi naturali e si possono replicare in chiave produttiva industriale.

 

Disoccupazione, trasferimento di grandi aziende in altri Paesi, concorrenza dei mercati emergenti ed i problemi legati all’impatto ambientale della produzione industriale, sono solo alcuni dei tasselli che compongono la complessa situazione economica e produttiva riguardante il nostro Paese ed in particolare il Piemonte, una delle regioni maggiormente coinvolte nello scenario di crisi internazionale. Bistagnino, con la presentazione di “MicroMacro”, vuole così rappresentare un’occasione per guardare al futuro attraverso una innovativa visione del mondo, dell’economia e della produzione.

 

“La complessa situazione economica e produttiva che riguarda anche il Piemonte, una delle regioni più coinvolte nella crisi, richiede nuovi approcci. I dati ci dicono che in Italia il 22% del fatturato arriva dalla grande industria, mentre il 13% dalla media, la vera economia sta nella micro e piccola impresa: questa appunto è la realtà che vive la provincia di Torino.”

 

Così ha preso parola la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino che durante la conferenza ha aggiunto: ” Sono convinta che amministratori e piccoli imprenditori debbano essere accompagnati all’approccio del libro che stiamo presentando, anche per affrontare progetti europei a cui noi dobbiamo guardare.”Hanno inoltre discusso e preso parte alla conferenza Pier Paolo Peruccio (dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino), Giuseppe Pedone (amministratore delegato Deloitte & Touch Spa), Eugenio Puddu (partner Deloitte & Touch Spa) e Tania Re (cattedra Unesco Univesità di Genova).

 

Insomma una valida ed interessante presentazione quella di venerdì, avente l’intento di introdurre la formazione di giovani capaci di avere una visione nuova e diversa rispetto agli attuali problemi, così da dare il via alla vera leva del cambiamento.

 

Simona Pili Stella

"Un missionario in canoa"

missionario

La giornalista Veronica Iannotti ripercorre in questo libro-intervista la vita vera del missionario salesiano don Gervasio Fornara

 

L’Associazione Culturale “La Chiave dell’Arte” organizza per domenica 8 febbraio alle ore 17,30 presso l’Auditorium Santa Chiara di Casale Monferrato, la presentazione del libro “Un missionario in canoa“. Interverrano all’evento il missionario salesiano don Gervasio Fornara, l’autrice del libro Veronica Iannotti, lo studioso di storia salesiana Julien Coggiola, il docente e teologo Alessandro Marra, il portavoce dell’Associazione Culturale “La Chiave dell’Arte” Natalino Amisano. Letture a cura di Gigi Rossi. Modera Matteo Camagna.

 

La giornalista Veronica Iannotti ripercorre in questo libro-intervista la vita vera del missionario salesiano don Gervasio Fornara, parroco della Basilica del Sacro Cuore di Gesù di Casale Monferrato, il quale, partito non ancora sacerdote per la Colombia, passerà quarantun anni nelle foreste dell’America Latina.  Fra guerre civili, narcotrafficanti, rapimenti, calamità naturali ed epidemie, il coraggioso missionario riuscirà, dopo mille peripezie a fondare due Centri Missionari tutt’oggi esistenti, la prima emittente televisiva locale del Paese e diverse stazioni radiofoniche.

 

Una storia profonda e intensa, raccontata con quel pizzico d’ironia indispensabile per affrontare una vita di avventure. Il libro, la cui introduzione è curata dal vescovo Alceste Catella, mira a sostenere le missioni fondate da don Gervasio, parte dei proventi infatti verranno inviati in Colombia. Al termine della presentazione merenda sinoira per tutti i partecipanti. Don Gervasio Fornara originario di Borgomanero in provincia di Novara, è nato nel 1939 a Saint Genis Pouilly in Francia. Partito nel 1961 per la Colombia come missionario, tornerà in Italia nel 2002. Trasferito nella Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Casale Monferrato, dove vive e opera, verrà nominato parroco nel gennaio del 2003.

 

Veronica Iannottinata a Milano nel 1986, monferrina di adozione, è giornalista e scrittrice. Accompagna agli studi in giurisprudenza e al titolo di mediatrice civile, un grande amore per l’arte e la comunicazione. Consigliere comunale e collinare. E’ Direttore della Testata Giornalistica “The Press” e Presidente dell’Associazione Culturale “La Chiave dell’Arte”.

 

M.Iar.

 

Contest Iolavoro Start up: premiati i vincitori

iolavoro CONSULTALe proposte finaliste che hanno partecipato al Contest IoLavoro Start up, con la collaborazione di Talent Garden e Fondazione Human+

 

Promosso dalla Consulta regionale dei Giovani del Consiglio regionale e dall’Agenzia Piemonte Lavoro si è svolta il 4 febbraio, presso la sede di Talent Garden di Torino, la conferenza stampa di presentazione dei vincitori e delle proposte finaliste che hanno partecipato al Contest IoLavoro Start up, con la collaborazione di Talent Garden stesso e Fondazione Human+, che insieme al direttore dell’Agenzia Franco Chiaromonte erano rappresentate in giuria.

 

Il consigliere segretario con delega alla Consulta, Alessandro Benvenuto e l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, hanno premiato i quattro progetti vincenti, su nove finalisti, selezionati tra 46 che hanno partecipato al laboratorio d’impresa, a loro volta appartenenti al migliaio di partecipanti a Garanzia Giovani:

 

Lavinia Fanari con il progetto TORINO SWEET HOME di intermediazione tra chi vuole utilizzare il proprio appartamento vuoto e i turisti che vogliono visitare Torino e il Piemonte (team di due persone);

 

Deborah Giaconella con il progetto ALLY BOX –WELCOME BOX che permette al cliente/turista di avere direttamente a destinazione il servizio di cui a bisogno;

 

Dario Timpani con il progetto MEDIENCLUB: VIDEO E CROSS MEDIA per la produzione di videoclip, videomapping, guerrilla marketing, spot, industrial video.

 

Cristina Iurissevich con il progetto CROISSANT un home device che centralizza la gestione della vita domestica attraverso una serie di applicazioni comunicanti e con dispositivi collegati (team di cinque persone).

 

“In questo momento la Consulta – ha dichiarato Benvenuto – è impegnata, sinergicamente con tutto il Consiglio e l’assessorato, nelle iniziative che possono creare lavoro e impresa per le giovani generazioni stimolando innovazione e creatività a 360°” Il Contest IoLavoro Start up ha promosso delle iniziative imprenditoriali di giovani di talento iscritti al programma Garanzia Giovani Piemonte per contrastare la disoccupazione e promuovere creatività e innovazione. Garanzia Giovani è una strategia europea condivisa da Stato e Regioni che offre ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità di orientamento, formazione e lavoro. Il Piano operativo nazionale di Garanzia Giovani riserva al Piemonte 97,4 milioni di euro da investire tra il 2014 e il 2018.

 

 ab- www.cr.piemonte.it

 

Il Consiglio regionale promuove la ristampa di un volume del ‘400

consiglio lascarisUna copia del volume è conservata anche presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, all’interno di un nucleo consistente di importanti edizioni “aldine”

 

La pubblicazione in anastatica di uno dei libri più pregiati del Quattrocento italiano, la Hypnerotomachia Polifili, viene promossa dal Consiglio regionale del Piemonte proprio in concomitanza con il cinquecentesimo anniversario della morte del primo stampatore dell’opera, il veneziano Aldo Manuzio (1449-1515). Una copia del volume è conservata anche presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, all’interno di un nucleo consistente di importanti edizioni “aldine”.

 

“Con questa iniziativa prosegue da parte del Consiglio regionale la promozione dei beni storici librari presenti in Piemonte, nell’ottica di favorire occasioni di conoscenza e divulgazione culturale”, afferma il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. “Anche il Consiglio, nella propria Biblioteca regionale, custodisce esemplari della produzione tipografica aldina e questo anniversario rappresenta un’opportunità per valorizzare tale patrimonio, che appartiene a tutti i piemontesi, e per ricordare la figura di Manuzio, grande innovatore e umanista”.

 

Hypnerotomachia Polifili, edita nel 1499, si inserisce nel genere cavalleresco. L’azione si svolge infatti all’interno di un sogno, con la narrazione delle vicende del protagonista Polifilo alla ricerca dell’amata Polia, ma può anche leggersi come una sorta di romanzo di formazione incentrato sulla conquista dell’amore platonico attraverso un viaggio interiore. Il testo fu pubblicato anonimo, ma ricerche approfondite tendono oggi a identificare l’autore con il domenicano Francesco Colonna, esponente della grande famiglia patrizia romana. Incerta invece l’attribuzione delle 196 xilografie, ispirate all’idea del giardino rinascimentale, che costituiscono l’affascinante e ricco apparato iconografico del volume, generalmente considerate di autore ignoto.

 

(www.cr.piemonte.it)

Borgata alpina Perosa Argentina vendesi

PEROSA

PEROSA 2180mila euro il costo degli otto immobili e del terreno

 

Alcuni anni fa Guido Gozzano (una lontana parentela con il grande poeta torinese) sindaco di Carrega Ligure, paese dell’Appennino all’estremo sud della Provincia di Alessandria (anzi, quasi ai confini del mondo, vista la distanza che occorre percorrere per raggiungerlo da Alessandria e da Genova) tentò a carta della riqualificazione del paese con la messa in vendita delle case diroccate al prezzo simbolico di un euro. Ma una serie di problematiche – rintracciare i proprietari, emigrati, e i loro discendenti, i costi per il vincolo di ristrutturazione – hanno tarpato le ali a questa iniziativa. Adesso, ma sul fronte delle Alpi Occidentali arriva un’altra iniziativa.

 

“Borgata alpina Perosa Argentina” è il titolo dell’annuncio che si può trovare da qualche ora su EBay (http://www.ebay.it/itm/BORGATA-ALPINA-PEROSA-ARGENTINA-/261752257465), il più noto e usato sito al mondo per acquisti on line. Un borgo – Gilli, tra Perosa e Pomaretto, in Val Chisone – interamente da recuperare, esposto a sud. Otto fabbricati rurali con sviluppo totale di circa 700 metri quadrati interamente da ristrutturare, corte pianeggiante interna, strada di accesso privata, circa 7500 metri quadrati di terreno a bosco verso il fondovalle. “Possibilità di recupero a fini abitativi, agriturismo, bed&breakfast, ristorazione, …” si legge su EBay nell’annuncio al quale è possibile rispondere con la proposta di acquisto (non si tratta di un’asta, ma l’offerta rientra nella possibilità “compralo subito”). 180mila euro il costo degli otto immobili e del terreno. Da ritirare “solo in zona”.

 

L’annuncio è stato inserito su EBay dal geometra Giovanni Piavento di Settimo Torinese che ha voluto con Uncem rilanciare in questo modo il programma “Borghi Alpini”, sul quale da due anni e mezzo è impegnata la Delegazione piemontese dei Comuni delle Comunità e degli Enti montani. Obiettivo, favorire la valorizzazione di 5000 immobili e borghi (dalle cinque alle cinquanta case) completamente abbandonati nelle Terre Alte del Piemonte. “La montagna che si è spopolata negli ultimi quarant’anni – spiega Marco Bussone, coordinatore per Uncem del programma Borghi Alpini – ha lasciato questo patrimonio immenso che oggi deve essere valorizzato. Per questo abbiamo voluto aiutare i Comuni e i privati proprietari nell’individuare nuovi percorsi di promozione, attirando investimenti e agevolando l’uso di fondi europei per la rivitalizzazione.”

 

Massimo Iaretti

 

Gallo piemontese re dei cantanti in Liguria

gallo

I trenta galli partecipanti al concorso sono stati stimolati a cantare dalle galline Fabiola e Margherita

 

Si chiama Roby, il gallo di razza amburghese allevato alla Cascina Festa di Pancalieri, che  ha vinto la terza edizione del festival del Canto del Gallo di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Savona. Si è aggiudicato il trofeo cantando  all’alba per oltre 3 secondi. Secondo e terzo classificato Rex e Sbirro, entrambi dell’Azienda Agricola Bergalla Giuseppe di Fossano (Cuneo). I trenta galli partecipanti al concorso sono stati stimolati a cantare dalle galline Fabiola e Margherita

I bastardi di Sarajevo

SARAJEVO LIBRO

La città ha vissuto l’assedio più lungo della storia bellica europea. E anche oggi, quasi vent’anni dopo la fine della guerra, continua a essere sotto l’assedio delle mafie, della corruzione politica, giudiziaria e della polizia, dei giochi di potere tra fazioni religiose e politiche che fanno finta di contendersi le anime e invece lottano all’ultimo brandello di carne per appropriarsi dei soldi, delle risorse, del territorio

 

“I bastardi di Sarajevo”  (Infinito edizioni) è l’ultimo libro di Luca Leone, uno dei più attenti e informati giornalisti e scrittori sulle vicende balcaniche in generale e bosniache in particolare. Questa volta l’autore di “Srebrenica.I giorni della vergogna” e “Bosnia Express”, riassume in un romanzo che sembra quasi un “noir”  le lacerazioni, i drammi e le infinite miserie che ancora oggi segnano l’infinito dopoguerra di Sarajevo, della Bosnia Erzegovina e della sua gente. Sarajevo ha vissuto l’assedio più lungo della storia bellica europea. E anche oggi, quasi vent’anni dopo la fine della guerra, continua a essere sotto l’assedio delle mafie, della corruzione politica, giudiziaria e della polizia, dei giochi di potere tra fazioni religiose e politiche che fanno finta di contendersi le anime e invece lottano all’ultimo brandello di carne per appropriarsi dei soldi, delle risorse, del territorio. Luca Leone riassume le lacerazioni, i drammi e le miserie di una città in balìa della corruzione, di un Paese senza speranze di futuro, dove i fantasmi del passato tornano anche dall’Italia. Un racconto tragicamente bello. Bello perché vero, doloroso; tragico perché offre un inquietante spaccato della terribile pace con cui, da quasi vent’anni, devono quotidianamente fare i conti i bosniaci in generale e i sarajevesi in particolare.

 

È un quadro a tinte fosche che ha dato un significato più ampio e profondo a quel termine che Luca Leone pronunciò la sera di fine dicembre che a Cuneo abbiamo condiviso un dibattito sulla Bosnia:default. Sì, perché – come scrive con pieno realismo – mancanza, assenza, difetto sono oggi le caratteristiche della società bosniaca post-bellica. Se non sotto tutti, certamente sotto molti punti di vista. Il libro è una denuncia decisa dei senza scrupoli, dei profittatori, dei delinquenti che stanno soggiogando quel Paese, rubando ai giovani il loro futuro o, almeno, cercando di far questo. Si nota l’impronta di un giornalista d’inchiesta che interpreta e “usa” i vari personaggi per una forte denuncia. E’ un libro che chiunque legge si porta dentro, che apre gli occhi, che mette in guardia  da quella crudeltà che solo l’essere umano può mettere in atto quando vanifica il limite. Credo proprio che la lettura de “I bastardi di Sarajevo” sia quanto mai utile e necessaria per chi (a partire dai molti che vivono in quella meravigliosa e disgraziata terra dall’altra parte dell’Adriatico), pensa che lo “spirito di Sarajevo” non debba morire soffocato da nazionalismi, corruzione e criminalità. Con l’augurio che, presto, si possa scorgere all’orizzonte una primavera bosniaca.

 

Marco Travaglini

Disegna la libertà degli animali

elefante
CONCORSO LAV PER STUDENTI DI SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE, IN COLLABORAZIONE CON IL PORTALE MAMMEONLINE

 

C’è ancora un mese di tempo per partecipare a “Disegna la libertà degli animali”, il concorso di disegno lanciato dalla LAV (www.lav.it)  in collaborazione con il portale MammeOnLine (www.mammeonline.net), aperto a tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado (le vecchie elementari e medie). 

 

Partecipare è semplicissimo: basta realizzare, con qualsiasi tecnica, un disegno in formato A4 sul tema del valore della vera libertà degli animali in natura e farlo pervenire, accompagnato dal modulo di partecipazione, alla sede nazionale della LAV Onlus, in Viale Regina Margherita 177 – 00198 ROMA, entro il 15 febbraio 2015. Le buste dovranno recare la scritta “Disegna la libertà” e sul retro dei disegni dovrà essere indicato nome e cognome dell’autore con classe e scuola di appartenenza. In palio 50 abbonamenti annuali alla rivista Piccole Impronte della LAV. Il bando dettagliato e le modalità di partecipazione, compreso il modulo di adesione scaricabile, sono on-line sul sito della LAV.

 

Ideato dal settore Educazione dell’Associazione, il concorso vuole sensibilizzare bambini e ragazzi al rispetto di tutti gli esseri viventi, proclamando il valore della vera libertà in natura, lontano da gabbie e vasche e da ambienti come circhi, zoo, acquari, delfinari e bioparchi nei quali, comunque, gli animali siano confinati a scopo di intrattenimento umano. Una riflessione da intendersi come estesa a tutte le forme di cattività, anche quando finalizzate a scopi diversi da quello ludico, come gli allevamenti diretti alle produzioni alimentari o di pellicce. 

 

La libertà tema del concorso è uno dei principi fondanti della LAV, associazione nata nel 1977 per la tutela degli animali e da molti anni presente nel campo educativo con materiali dedicati, concorsi, quaderni didattici e interventi diretti nelle scuole. Gli insegnanti interessati possono contattare la LAV per ricevere il materiale cartaceo del concorso e il progetto didattico che si affianca all’iniziativa, al fine di far comprendere meglio agli alunni il valore della libertà. La LAV, dove presente con volontari sul territorio, è disponibile a interventi mirati in classe.

 

Solo nell’anno scolastico 2013/2014 la LAV ha incontrato centinaia di classi di ogni ordine e grado di scuola, portando il messaggio dei diritti degli animali ai più giovani, grazie alle proprie sedi locali e alla collaborazione degli insegnanti. Per ulteriori informazioni si può scrivere a educazione@lav.it o chiamare la LAV allo 06 4461325.