In scadenza il prossimo 31 gennaio 2018, é aperto (e scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it) il bando dell’VIII edizione del ”Premio Bottari Lattes Grinzane”, il riconoscimento internazionale che vede concorrere insieme scrittori italiani e stranieri.
Tra le novità di questa edizione, la presenza nella Giuria Tecnica di Rosario Esposito La Rossa, “lo spacciatore di cultura” che a Scampia e Melito (Napoli) ha aperto la libreria “Scugnizzeria”, e la partecipazione nelle Giurie Scolastiche di 400 studenti da tutta Italia.

Organizzato dalla “Fondazione Bottari Lattes”, il Premio è suddiviso in due sezioni. La prima, Il Germoglio, è destinata alla scoperta di opere contemporanee di narrativa, innovative e originali, di scrittori italiani e stranieri. La seconda, La Quercia, dedicata a Mario Lattes (pittore, scrittore ed editore, scomparso nel 2001), premia un autore internazionale che, nel corso del tempo, si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico.
Per la sezione Il Germoglio, i libri in concorso saranno valutati in un primo momento dalla Giuria Tecnica, della quale fanno parte: il presidente Gian Luigi Beccaria(linguista, critico letterario e saggista), Valter Boggione (docente), Vittorio Coletti (linguista e consigliere dell’Accademia della Crusca), Rosario Esposito La Rossa(libraio a Scampia), Giulio Ferroni (critico letterario e studioso della letteratura italiana), Laura Pariani (scrittrice), Enzo Restagno (critico e musicologo), Alberto Sinigaglia (giornalista e presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte), Marco Vallora (critico). Le opere saranno scelte sulla base del loro valore letterario e della rappresentatività delle tendenze più vive e originali della narrativa contemporanea.
La cerimonia di designazione annuncerà i cinque romanzi finalisti e si svolgerà sabato 14 aprile 2018 a Cuneo, nella sede della “Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo”, che sostiene la sezione Il Germoglio con un contributo per il triennio 2017-2019. La parola passerà quindi ai giovani: tra marzo e giugno 2018 i cinque libri saranno letti e discussi dai 400 studenti delle ventiquattro Giurie Scolastiche, una all’estero e ventitré in Italia, a cui si aggiunge il Gruppo di Lettura “La Scugnizzeria” formato da studenti di Scampia.

Sabato 20 ottobre, presso il Castello di Grinzane Cavour, i ragazzi esprimeranno in diretta il loro voto per proclamare il vincitore nel corso della cerimonia di premiazione in cui saranno presenti tutti i finalisti.Gli scrittori in gara terranno inoltre un incontro con gli studenti delle scuole del territorio cuneese.I giovani continuano così a essere i veri protagonisti del Premio, che porta nelle scuole la letteratura contemporanea e offre agli studenti la possibilità di appassionarsi alla lettura e di sviluppare capacità critiche.I cinque finalisti della sezione Il Germoglio riceveranno un premio in denaro di 2.500 euro ciascuno. Al vincitore andrà un ulteriore premio di 2.500 euro.Il Premio per la sezione La Quercia, che nel 2017 è andato allo scrittore e sceneggiatore inglese Ian McEwan, sarà scelto a insindacabile giudizio della Giuria Tecnica. L’autore vincitore di questa sezione sarà annunciato a mezzo stampa nel mese di luglio.
Venerdì 19 ottobre, giorno precedente la cerimonia di premiazione, l’autore terrà una lectio magistralis su un tema letterario a propria scelta. Le precedenti edizioni della Quercia sono state vinte da Amos Oz (2016), Javier Marías (2015), Martin Amis (2014), Alberto Arbasino (2013), Patrick Modiano (2012), Premio Nobel 2014, Enrique Vila-Matas (2011). Il vincitore della sezione La Quercia otterrà un premio di 10.000 euro. Il “Premio Bottari Lattes Grinzane” è organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, con il sostegno di: Mibact, Regione Piemonte, Fondazione CRC (main sponsor per il triennio 2017-2019), Città di Cuneo, Comune di Alba, Comune di Grinzane Cavour, Comune di Monforte d’Alba, Cantina Giacomo Conterno, Cantina Terre del Barolo, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Banor, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Antico Borgo Monchiero.
Per info al pubblico: tel. 0173.789282 - eventi@fondazionebottarilattes.it - @BottariLattes
g. m.

tournée con oltre 400.000 spettatori e 13 puntate di VUUAALÀ! CHE MAGIA!, attualmente in onda su Boing tutti i venerdì alle 20.00. Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali. In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti, close up, mentalismo e apparizioni spettacolari. Per lo show risultano venduti già 2000 biglietti e le prime repliche sono già sold out.
Luca Bono passa così dal sottoscala del circolo magico torinese alle grandi platee internazionali. “Sono davvero emozionato dall’idea di calcare questo palcoscenico da solo, dopo diversi anni in cui ho proposto i miei numeri al fianco di altri artisti. Sarà una vera e propria sfida che ho intrapreso con me stesso, vincendo le mie timidezze, ma con l’intenzione e la volontà di portare davanti al pubblico il meglio del mio repertorio: dai numeri più amati dal pubblico, come quello con le colombe che mi ha portato alla notorietà, ad altre performance nuove che proporrò per la prima volta esclusivamente per questa occasione”. In scena, dunque andranno non solo l’Artista, ma anche il ragazzo, con tutte le sue debolezze, le sue paure e la sua proverbiale riservatezza in grado di sciogliersi davanti al pubblico con la stessa disinvoltura con cui l’insospettabile Clark Kent sapeva, in una frazione di secondo, trasformarsi in Superman; all’apertura del sipario le arti magiche trasformeranno la sua normalità in una grande dimostrazione di talento e in un caleidoscopio di sorprendenti effetti conditi con lo stile personale ed accattivante proprio di Luca Bono. Al suo fianco Sabrina Iannece, l’artista-assistente che da cinque anni lavora al fianco di Luca Bono e che in questo occasione è co-protagonista.
Natale è alle porte e I Concerti del Lingotto faranno gli auguri al pubblico come meglio non si potrebbe, con una delle composizioni sacre più amate in assoluto: il magnifico Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach.
Tom Joad è il protagonista del romanzo più famoso di John Steinbeck, “The Grapes of Wrath”, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in Italia con il titolo Furore.
della lotta di classe più aspra, dei sogni che s’infrangevano a contatto con la realtà. Ma non è quella la storia che Springsteen scelse di raccontare nella sua straordinaria canzone dedicata al fantasma di Tom Joad. O, almeno, non è “solo” quella poichè quel fantasma è ben presente nell’America di oggi, come se quasi ottant’anni dopo ben poco fosse cambiato. “
Joad ” è stato l’undicesimo album in studio di Springsteen, pubblicato nel 1995 dalla CBS Records. Presidente degli “states” era il democratico Bill Clinton che, di lì a poco, sarebbe stato rieletto alla guida della nazzione a stelle e strisce. Un anno dopo, nel 1996,
anni ’90“. E, possiamo aggiungere, su quella odierna al tempo di Donald Trump. Nella canzone si parla dell’autostrada, luogo simbolo del sogno americano, esaltato dalla generazione beat. Un immaginario ancora ben vivo ma popolato da gente senza speranza, il cui destino è un fuoco acceso sotto un ponte per scaldarsi. I Tom Joad di oggi sono
Le poesie di Alessia Savoini
Sabato prossimo 16 dicembre, a partire dalle ore 16, per i visitatori della mostra “Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura”, ospitata nelle storiche sale del Castello di Miradolo, la Fondazione Cosso organizza, in collaborazione con il Circolo Laav di Torre Pellice, un interessante appuntamento dal titolo “Letture itineranti”
invece, alle ore 15,30, la Fondazione propone per i più piccoli, sempre all’interno del Castello, “La magia del Natale”, un laboratorio pensato per i bimbi dai 6 agli 11 anni, ispirato al tema della Festa. Obiettivo: stimolare, sotto la guida di un’operatrice didattica, la loro creatività imparando a realizzare decorazioni natalizie, come insolite ghirlande, simpatici elfi e carte decorate a mano. La prenotazione è obbligatoria entro sabato 16, telefonando al n. 0121/502761
oppure attraverso e-mail a 
FINO ALL’11 MARZO 2018
veneziano. Che fu straordinario incisore all’acquaforte e architetto (anche se la sua unica realizzazione architettonica fu la ristrutturazione della chiesa romana di Santa Maria del Priorato, testimoniata in mostra dagli scatti fotografici di Andrea Jemolo), soggiogato da una divorante passione per le grandiose rovine di Roma – dove si trasferì nel 1740, al seguito dell’ambasciatore veneziano Francesco Venier – riprodotte con superba e certosina sapienza attraverso la matrice vedutistica (da Tiepolo a Canaletto) della propria formazione veneta. Con le “parlanti ruine” della civiltà romana, Piranesi si lega anima e corpo. Ne fa percorso di vita e di lavoro incessante, oggetto di attenzione etica oltreché estetica, tesa al recupero di una civiltà –quella romana, appunto- che egli riteneva assolutamente superiore a quella greca. “Quando mi accorsi – scrive – che a Roma la maggior parte dei monumenti antichi giacevano abbandonati nei campi o nei giardini oppure servivano da cava per nuove costruzioni, decisi di preservarne il ricordo con le mie incisioni”; ecco allora il perché della sua vastissima produzione acquafortistica (nella città
eterna, appena ventenne, apprese i rudimenti dell’acquaforte nella celebre bottega calcografica di Giuseppe Vasi), incentrata sulla riscoperta dell’archeologia e caratterizzata da audaci ed esasperate visioni prospettiche nonché da violenti effetti luce-ombra che ne fecero uno degli artisti di maggior successo – con Papa Clemente XIII come primo mecenate- in un mercato artistico effervescente e vivace qual era quello romano nel periodo di massimo splendore del Grand Tour internazionale.
Fondazione Cini provengono anche le realizzazioni tridimensionali di alcune invenzioni piranesiane mai realizzate e ricavate dal ricchissimo repertorio delle “Diverse Maniere di adornare i Cammini” o di alcuni pezzi antichi, riprodotti e divulgati dall’artista nella serie dei “Vasi candelabri cippi sarcofagi tripodi”, come il celeberrimo tripode del Tempio di Iside a Pompei, vero e proprio masterpiece dell’arredo neoclassico e Impero. Di grande interesse anche la sala “immersiva” delle prigioni piranesiane, rese in versione tridimensionale e realizzate dal Laboratorio di Robotica Percettiva della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, al fine di fornire ai visitatori un più vasto e accattivante repertorio visivo e sensoriale. Per condividere ancor meglio le creazioni di quel geniale visionario e potente “fabbricatore di utopie” quale fu Piranesi, artista (secondo lo scrittore inglese suo contemporaneo Horace Walpole) “selvaggio come Salvator Rosa, fiero come Michelangelo, esuberante come Rubens”, capace di costruire “palazzi sopra ponti, templi su palazzi e di scalare il cielo con montagne di edifici”.
De Rosa prosegue, così, la sua lunga indagine e il suo lavoro sul mito, mettendo in scena il fallimento degli ideali dell’Umanesimo greco e dello spirito razionalista su cui si fondava la società dell’epoca classica. Come in Fedra, così nelle Baccanti, scritta intorno al 406 a.C., torna l’analisi dei moti dell’animo umano nelle sue infinite sfaccettature e turbamenti. Euripide profetica la necessità di una contaminazione tra Occidente e Oriente, quasi una anticipazione delle necessita’ di rivedere le norme di convivenza tra continenti, così attuali e drammaticamente presenti al giorno d’oggi.