CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 760

RECORD DI PREISCRIZIONI AL POLI, ANCHE DALL'ESTERO

POLITECNICO

politecnicoI test sono stati sostenuti da più di 10.000 ragazzi

 

Boom di preimmatricolazioni al Politecnico di Torino, dove i test sono stati sostenuti da più di 10.000 ragazzi. Molto gettonati i corsi di Ingegneria, con 8.400 preiscritti che si aggiungono ai 2.000 di Architettura. Più del 60% degli studenti arriva da fuori regione e dall’estero, soprattutto da Puglia, Sicilia, Sardegna, Liguria, Calabria. Oltre il 25% ha ottenuto il diploma di maturità con una votazione di 100/100 o 100/100 lode, circa il 20% in più dello scorso anno.

 

(Foto: il Torinese)

 

Boom di turisti sulle vette piemontesi

concerto in montagna

Il presidente Lido Riba  dice che “sono in crescita le località turistiche classiche”

 

Un vero e proprio boom di presenze turistiche in montagna: +25% è il  dato sui flussi turistici in Piemonte che Uncem ha calcolato con sindaci e presidenti delle Unioni montane. Nel 2014, quando per il maltempo la montagna aveva bruciato il 70% delle presenze.  Il presidente Lido Riba  dice che “sono in crescita le località turistiche classiche, e soprattutto i Comuni che meglio sono riusciti a riorganizzare la rete dell’accoglienza”.

Con la crisi aumentano le badanti italiane

anzianiLa statistica Inps sull’andamento del lavoro domestico in Italia nel 2014 segnala che le straniere sono calate di oltre 50.000 unità  

La crisi economica ha ridotto la richiesta di servizi domestici da parte delle famiglie ma non del lavoro di cura per gli anziani: nel 2014 i lavoratori domestici sono diminuiti nel complesso del 5,8% ma tra questi le badanti hanno «tenuto» (da 365.057 a 364.132). Secondo i dati Inps, in particolare, sono aumentate le badanti di nazionalità italiana passate da 56.000 a 63.789 (+13,9%). Le colf italiane sono cresciute lievemente (da 141.351 a 141.983) mentre quelle straniere sono calate di oltre 50.000 unità. Lo dice il documento “Statistiche in breve–Lavoratori Domestici”, che analizza l’andamento del lavoro domestico in Italia nel 2014. Dai dati raccolti emerge che lo scorso anno i lavoratori domestici che hanno avuto contributi versati all’Inps sono stati 898.429. Rispetto al 2013 si registra una diminuzione del 5,8% (in valore assoluto sono 54.940 lavoratori in meno rispetto allo scorso anno) quasi tutta imputabile alla componente maschile e immigrata. A salire, in controtendenza con il dato complessivo, è invece il numero dei lavoratori domestici di nazionalità italiana, che aumenta del 4,3% (205.789 nel 2014 contro 197.373 nel 2013). Anche nel 2014 si conferma la netta prevalenza delle donne, 781.392 (l’87% del totale), rispetto agli uomini, che sono 117.037. I lavoratori domestici sono maggiormente concentrati nel Nord-Ovest (30,0%) e al Centro (28,6%). Nel Nord-Est si trova il 19,7% degli occupati, mentre al Sud e nelle Isole, rispettivamente, il 12,8% e l’8,8%. La regione con la massima presenza di lavoratori domestici è la Lombardia (18,4%), seguita dal Lazio (15,2%), dall’Emilia Romagna (9,1%), Toscana (8,4%) e Piemonte (8,1%). Nella suddivisione per classi di età, quella che fa registrare la maggior frequenza è la classe “45-49”anni, con 147.604 lavoratori (16,4%). Il 9,3% ha un’età superiore ai 60 anni, mentre solo il 2,7% ha un’età inferiore ai 25 anni.La ripartizione secondo la tipologia di rapporto di lavoro mostra infine che il 59,5% dei lavoratori domestici ha un contratto come colf.

Vetonline24, telemedicina veterinaria

spookyBERKY 2Videoconsulenze ai proprietari di cani e gatti (ma non solo), in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora

 

Un veterinario “virtuale” che fornisce videoconsulenze ai proprietari di cani e gatti (ma non solo), in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora, 24 ore su 24. E’ Vetonline24, la prima piattaforma al mondo di telemedicina veterinaria, un pronto soccorso veterinario online per i codici bianchi che, oltre ad offrire un consulenza veterinaria, riesce anche ad integrare le visite in studio.  Come funziona? E’ sufficiente avere un personal computer dotato di web cam, un tablet o uno smartphone su cui poter scaricare l’app gratuita. Una volta connessi, compare una schermata con la lista dei medici veterinari disponibili più vicini a voi. Se si desidera effettuare la chiamata, sarà sufficiente completare il percorso facendo una registrazione con i dati richiesti e con l’acquisto di “crediti” che permetteranno di onorare la consulenza. Successivamente si sceglie il professionista e parte la videochiamata. Tra i medici che aderiscono al servizio sono presenti veterinari specializzati in diverse discipline che possono interessare i cani e i gatti (dermatologi, oculisti, comportamentalisti, omeopati) così come dottori che si occupano di bestiole non convenzionali (esotici, conigli, volatili) ed altri ancora che esercitano la loro professione al servizio di grossi animali (bovini, ovini, cavalli). Tutti i veterinari del circuito sono professionisti esperti e accreditati, pronti a rispondere alle esigenze dei pazienti ed eventualmente a indirizzare le situazioni più critiche agli ambulatori specializzati o i pronto soccorso. I proprietari degli animali potranno in questo modo avere garanzia di un servizio professionale, potendolo utilizzare anche come secondo step nel caso sia stata già fatta una prima consulenza.

 

(www.nelcuore.org- Foto: il Torinese)

I manager del futuro studiano alla ESCP Europe di Torino

Inaugura il 12° anno accademico della business school ESCP Europe con i master internazionali MIM – Master in Management e MEB – Master in European Business. Padrini d’eccezione top manager di Ferrero e Eaton

 

profumoESCP Europe, la business school internazionale più antica del mondo presente a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino, inaugura il 4 settembre 2015 il 12° ciclo dei Master pre-esperienza lavorativa in Italia. Nel dare il benvenuto ai nuovi studenti, il Presidente del campus italiano Francesco Profumo (nella foto) ed il Direttore Generale Francesco Rattalino, presentano i corsi e i docenti dei due programmi MIM – Master in Management e  MEB – Master in European Business. Programmi entrati di diritto nel piano strategico Torino Metropoli 2025, quali fulcro della formazione manageriale per lo sviluppo della città metropolitana in un contesto di crescita internazionale.

 

ESCP Europe è riconosciuta come la business school di riferimento su scala mondiale per la formazione manageriale transnazionale; 3a classificata nel ranking annuale del Financial Times dei migliori Master in Management al mondo per “International Experience” è ad oggi l’unica scuola di management con 5 campus integrati in 5 grandi città europee: Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino[1]. Il MEB Master in European Business è l’unico master italiano accreditato come programma di pre-esperienza lavorativa dall’AMBA (Association MBA), la più prestigiosa associazione internazionale per i master in business administration.

 

In Italia ESCP Europe si distingue per la rapidità di carriera e per il placement offerto dai suoi master: la percentuale di collocamento in azienda tramite stage è infatti del 100%. Ogni anno gli studenti hanno la certezza di ottenere uno stage presso aziende di tutta Europa, un dato significativo sul mercato del lavoro attuale in Italia. Le offerte di stage e lavoro veicolate dalla ESCP Europe nel 2015 sono cresciute del 13,9%, con 686 colloqui ed una media di 6,35 proposte per ogni studente. Dal prossimo anno il campus italiano potrà anche contare su tre nuovi master, particolarmente importanti per il contesto italiano, in “food”, “hospitality”, “luxury & design”; ed il Bachelor in Management la cui prima edizione parte quest’anno dal campus di Londra. Le domande di ammissione pervenute per i due Master sono state circa 750. Dopo una dura selezione, sono stati ammessi a frequentare il MIM 107 studenti da circa 500 applicanti, e sono stati ammessi a frequentare il MEB 45 studenti da oltre 250 applicanti; con una percentuale di selezione generale del 20% di cinque punti percentuali più rigida rispetto lo scorso anno.

 

“La ESCP Europedichiara il Presidente del campus di Torino Francesco Profumo – crede fortemente nel ruolo strategico della formazione manageriale pan-europea e si pone come attore accademico sempre più fortemente integrato con le istituzioni locali ed internazionali. L’obiettivo principale dei programmi della business school è quello di fornire il più alto livello in termini di formazione economico-manageriale e, allo stesso tempo, educare alla professionalità. Grazie a percorsi di laurea e post laurea per i quali gli studenti possono scegliere di svolgere i loro studi tra Italia, Francia, Inghilterra, Germania e Spagna, in diverse lingue, i futuri manager acquisiscono una reale abilità ad adattarsi ai variegati e mutevoli contesti organizzativi in cui saranno chiamati a lavorare e a guidarne i cambiamenti, oltre che costruire un patrimonio di conoscenze e competenze all’avanguardia. Nelle aule di Torino accogliamo studenti provenienti da 12 Paesi al termine dei loro studi saranno preparati per affrontare le sfide di un mondo del lavoro sempre più competitivo e internazionale”.

Auguri, Alfonso! Il finanziere più anziano d'Italia ha 108 anni

finanza storica

Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926

 

Ha compiuto 108 anni il Finanziere più anziano d’Italia:  Alfonso Fabbri, cuneese, Appuntato in congedo. Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926 come appartenente alla squadra Sportiva del Corpo, dopo come incaricato della vigilanza alla Zecca dello Stato a Roma e successivamente in vari reparti ai confini con Jugoslavia,Austria e Svizzera.Partecipò anche alla campagna d’Africa e nel 1943 fu catturato dai nazisti.

"Ragazzi, non giochiamoci!"

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Dal 1996 il Consiglio regionale, attraverso l’Osservatorio usura, opera per mettere in guardia gli studenti delle scuole piemontesi ed educarli all’uso responsabile del denaro

 

“Ragazzi non giochiamoci!” è il titolo del nuovo opuscolo della collana “I tascabili di Palazzo Lascaris”, dedicato allo spinoso problema del gioco d’azzardo  e dei suoi deleteri effetti sui minori e non solo. Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sono un problema serio, che va quindi affrontato alla radice. Per questo dal 1996 il Consiglio regionale, attraverso l’Osservatorio usura, opera per mettere in guardia gli studenti delle scuole piemontesi ed educarli all’uso responsabile del denaro attraverso convegni, borse di studio, concorsi, pubblicazioni e una costante opera d’informazione e di formazione nelle scuole.

 

L’Osservatorio ha organizzato recentemente a Palazzo Lascaris un convegno rivolto agli studenti delle scuole superiori nel corso del quale gli assessori regionali alla Sanità e all’Istruzione, Antonio Saitta e Gianna Pentenero, hanno annunciato la presentazione di un disegno di legge sul gioco d’azzardo patologico. All’incontro sono intervenuti diversi specialisti che si occupano sul campo degli effetti della ludopatia. Nell’opuscolo sono appunto raccolte le riflessioni di questi esperti: la vicesindaco di Verbania, Marinella Franzetti, che presenta le iniziative del suo Comune per mettere un freno all’espandersi delle slot machine; Mauro Croce, direttore per la Promozione alla salute dell’Asl Vco, che spiega i meccanismi psicologici di condizionamento; Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele, che illustra l’evoluzione del fenomeno a livello nazionale; Antonio Cajelli, educatore finanziario; Marco Zuffranieri, docente universitario. Le conclusioni sono di Vincenzo Spadafora, presidente dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

 

Il tascabile è disponibile online al link http://www.cr.piemonte.it/web/comunicazione/pubblicazioni/collane/i-tascabili-di-palazzo-lascaris La versione cartacea è in distribuzione gratuita (Info: 011 5757-252)

 

www.cr.piemonte.it

Biodiversità alpine in mostra all’Urp

MONTAGNE

La mostra, visitabile nei locali dell’Urp (via Arsenale 14/g), fino a martedì 1° settembre osserverà i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9-13 e 14-16; venerdì 9-13. Da sabato 15 a domenica 23 agosto, inoltre, Palazzo Lascaris e tutte le sedi del Consiglio regionale saranno chiuse per la pausa estiva

 

“Biodivesità delle praterie alpine” è il titolo della mostra allestita nella Sala incontri dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (Urp) a Torino.L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Museo regionale di Scienze naturali di Torino, l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle Ricerche, i parchi nazionali del Gran Paradiso e dell’Orsiera-Rocciavré. “La mostra – ha dichiarato Paola Casagrande, direttore del settore Promozione Cultura, turismo e sport della Regione – è frutto di una grande sinergia tra enti, per valorizzare il patrimonio delle praterie alpine occidentali. In particolare si è focalizzata l’attenzione non solo sulla bellezza dei nostri paesaggi, ma anche sui problemi legati al riscaldamento globale delle montagne, che coinvolgono direttamente flora e fauna”.

 

I visitatori possono ammirare un centinaio di immagini fotografiche dedicate alla natura alpina e alla complessa rete di rapporti che caratterizza gli ecosistemi e le strategie utilizzate da piante e animali per affrontare le difficoltà associate all’ambiente di alta montagna.Attraverso l’esempio delle praterie d’alta quota, viene infatti proposto un approccio “ecologico”, che privilegia la presentazione dei meccanismi che regolano la dinamica degli ecosistemi , rendendo possibile la diversità degli organismi viventi. La mostra, visitabile nei locali dell’Urp (via Arsenale 14/g), fino a martedì 1° settembre osserverà i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9-13 e 14-16; venerdì 9-13. Da sabato 15 a domenica 23 agosto, inoltre, Palazzo Lascaris e tutte le sedi del Consiglio regionale saranno chiuse per la pausa estiva.

 

 droselli – www.cr.piemonte.it

I giovani (di una volta) e l'educazione dei genitori

padre figlio

Di chi è la colpa della pochezza culturale  di oggi? Perchè ci deve essere una colpa di chi ha prodotto tanta ignoranza. Colpa di Internet? Forse qualche libro letto in più, e forse qualche padre maggiormente presente nella formazione storica e culturale dei figli

 

Mi sono diplomato nell’anno accademico 1976/77. Anni di contestazione, giovanile e studentesca. Volevamo tante, tante cose. Oggi vi può sembrar strano, tra le varie “cose” volevamo studiare “meglio”. Al Liceo si favoleggiava di storie del territorio. Piccole storie che facevano grandi i percorsi di Storie con la esse maiuscole. Storie lette, ma soprattutto raccontate. Scusatemi un ricordo personale. Elementari, la maestra mi dà il compito di una ricerca sull’assedio di Torino. Mia Madre non trova (o non ha cercato) libri appositi in libreria. La ricerca era da presentare il lunedì. Mio padre dopo il lavoro del sabato mattina fu reso edotto del problema. Con la sua calma rispose: domenica mattina ci si alza presto e Patrizio ed io andiamo fino alla Fontana dei Francesi. ovviamente non sapevo dove era. Sapevo che non avevamo l’auto. Dunque mi toccava camminare. Abitavamo in Barriera di Milano. Al mattino partimmo. Mio padre era taciturno. ma ai piedi della collina cominciò a raccontarmi. Ogni sua parola, ogni suo dire, ogni suo raccontare era cadenzato dal ritmo del camminare. Metà mattina e arrivammo alla Fontana dei Francesi. Uno dei massimi punti di vicinanza del nemico.

 

Poi il Monte dei Cappuccini. in particolare l’attenzione si posò sulle palle di cannone ancora conficcate sul muro portante del Convento. Nel pomeriggio questo piccolo viaggio a piedi si materializzò nella più bella ed approfondita ricerca della mia vita scolastica. Arriviamo all’oggi. Il 22 aprile 2015 piccola fiaccolata che dalla via San Donato arriva all’ex poligono di tiro. Chi parla, consigliere di circoscrizione, dice sommariamente dei partigiani fucilati. Tra i presenti ci si guarda: aspettiamo invano una precisazione. Ma finisce tutto con quel generico dire. Torino Medaglia D’oro della Resistenza. Chi legge sa perfettamente dei Martiri del Martinetto, di tutto il CLN  imprigionato e fucilato. Che dire? Che pensare? Sicuramente è tanta la  tristezza. Di chi è la colpa? Perchè ci deve essere una colpa di chi ha prodotto tanta ignoranza. Colpa di Internet? Forse qualche libro letto in più, e forse qualche padre maggiormente presente nella formazione storica e culturale dei figli. Un’ultima cosa a cui tengo molto. Mio padre faceva l’operaio e aveva conseguito regolarmente la 5 elementare, diplomandosi alla scuola dell’avviamento serale. Cambiano le cose, ma non l’impegno nel raggiungerle.

 

Patrizio Tosetto

EXPO, BRAMBILLA: “GIORNATA DEL CONIGLIO? SI’, MA DEL CONIGLIO DA COMPAGNIA”

Il crollo del numero dei capi (-47% negli ultimi 25 anni) e del consumo di carne (oggi stimato ad un chilo l’anno per persona, contro i 4,4 del 2010) non sono imputabili solo a fattori economici contingenti, ma ad un profondo mutamento nella sensibilità del pubblico: oggi il coniglio non è più “carne bianca” o “colletto di lapin”, ma un nuovo “amico a quattro zampe”

 

coniglio brambilla“Altro che giornata del coniglio nel piatto, il coniglio deve essere tutelato e rispettato come un animale da compagnia. Allora sì varrebbe la pena di dedicargli una giornata”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, Forza Italia, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, autrice della proposta di legge per il riconoscimento del coniglio come animale d’affezione. “L’Expo – attacca – che ospita la “giornata” della carne di coniglio, con la partecipazione del vicesegretario del Pd, purtroppo non è solo un mezzo flop, come dimostrano (tra gli altri) i dati di Federalberghi sulle presenze degli stranieri, ma una vergogna: invece di accreditarsi come luogo privilegiato per una riflessione approfondita sui temi dell’alimentazione, sul rapporto tra uomo e cibo, uomo e ambiente, uomo e animali, si è sviluppato come una mega-fiera globale, in cui ciascun imbonitore magnifica le “delizie” del suo baraccone, compresi gli hamburger di zebra e di coccodrillo. Expo vede gli animali soltanto come cibo.  È davvero un’occasione perduta.. Peraltro – prosegue l’ex ministro – nel caso del coniglio le cifre presentate dagli allevatori stessi parlano di una rivoluzione in atto: il crollo del numero dei capi (-47% negli ultimi 25 anni) e del consumo di carne (oggi stimato ad un chilo l’anno per persona, contro i 4,4 del 2010) non sono imputabili solo a fattori economici contingenti, ma ad un profondo mutamento nella sensibilità del pubblico: oggi il coniglio non è più “carne bianca” o “colletto di lapin”, ma un nuovo “amico a quattro zampe”, una creatura socievole e sensibile, capace di stabilire un forte legame affettivo con gli esseri umani, scelto ormai dal 2,9 per cento degli italiani che convivono con un animale da compagnia.  Il progetto di legge che ho depositato alla Camera prende atto della mutata situazione, per garantire a questi simpatici animali adeguata tutela attraverso il divieto di allevamento a scopo alimentare o per ricavarne pellicce e l’istituzione di un’anagrafe obbligatoria”.