Un monologo scritto dall’autrice e attrice novarese Mariarosa Franchini su spunto offerto dal libro “Truccarsi a Sarajevo”, del giornalista Alberto Bobbio di “Famiglia Cristiana”. Al Teatro dell’Istituto Salesiano “San Lorenzo” di Novara
Dal palcoscenico la denuncia di un genocidio, per riflettere e non dimenticare. È quanto Passio 2016 propone il prossimo venerdì 4 marzo, alle 12.00, al Teatro dell’Istituto Salesiano “San Lorenzo” di Novara, in viale Ferrucci 33 con la prima rappresentazione dello spettacolo “Il ventre della collina”, un monologo scritto dall’autrice e attrice novarese Mariarosa Franchini su spunto offerto dal libro “Truccarsi a Sarajevo”, del giornalista Alberto Bobbio di “Famiglia Cristiana”. Realizzata con il supporto dell’associazione Liberazione e Speranza onlus, la rappresentazione pone a tema i massacri che tra il 1991 e il 1995 insanguinarono la Bosnia in seguito all’esplodere delle tensioni etniche nella federazione jugoslava. Fatti trascorsi da appena 20 anni eppure quasi scomparsi dalla memoria collettiva che l’autrice osserva da un punto di vista di assoluta originalità: il racconto-confessione di Salko Dedic, responsabile del centro che, a Tuzla – a 100 km da Sarajevo -custodisce le salme di oltre 3000 vittime in attesa di identificazione. Ad impersonarlo è l’attore Toni Mazzara. Al termine Alberto Bobbio darà la sua testimonianza di inviato in Bosnia-Erzegovina agli inizi degli anni 2000.
Marco Travaglini