CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 700

Un successo il debutto di “Cromie”

Grande successo sabato 21 Ottobre a Palazzo Cisterna, per il debutto ufficiale di una nuova associazione cultural-sociale no profit: “Cromie-Vivere a colori “, che porta con sé, nel nome come nella “mission”, un messaggio positivo e di condivisione, subito colto dalla Città metropolitana, che ha concesso il patrocinio alle iniziative culturali e aggregative che saranno organizzate nei prossimi mesi. Ai soci e ai simpatizzanti di Cromie è stata proposta una visita guidata “personalizzata” a Palazzo Cisterna con il gruppo storico ” Ventaglio d’argento”. Nella Sala Consiglieri il direttivo, presieduto dalla giornalista Elena Del Santo, ha presentato gli scopi dell’associazione e il calendario delle iniziative in programma fino a fine anno. Fra queste attività culturali e ludiche – comprese gite ed escursioni – e progetti inerenti al benessere della Terza età sia dal punto di vista fisico che sociale I promotori dell’associazione intendono incentivare anche il rapporto tra le persone mature-anziane e le giovani generazioni, che saranno coinvolte in prima persona nelle attività. A cominciare da ” EpiCura”, la prima piattaforma italiana di fisioterapia a domicilio creata da tre giovani torinesi con la quale Cromie sta già attivamente collaborando, in particolare nell’organizzazione degli appuntamenti del sabato con il “Benessere al Parco”. Sono in programma anche incontri dedicati alla sicurezza e alla prevenzione delle truffe, di cui spesso gli anziani sono vittime. Non mancheranno incontri con geriatri e altri specialisti per la diffusione di informazioni e consigli utili in merito alle patologie più diffuse tra le persone della Terza età. Sono anche in preparazione numerose iniziative “fuori porta” sul territorio piemontese, per far conoscere e rivitalizzare luoghi ricchi di storia, aree naturalistiche, centri termali e suggestive cittadine che non rientrano negli abituali circuiti turistici. Al termine della presentazione è stato offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Le signore hanno ricevuto un omaggio floreale offerto da Carlo Fiori. E’ intervenuto all’incontro Giampiero Leo, vice-presidente del Comitato per i Diritti Umani della Regione Piemonte ed ex assessore alla Gioventù e alla Cultura per due mandati, che ha sottolineato l’importante intento dell’associazione, volto a promuovere la socializzazione, per superare e vincere la solitudine in cui spesso vivono gli anziani , di contro al ricorso sempre più dilagante a falsi e illusori modi di comunicare attraverso i social. A scandire il tutto l’intrattenimento musicale dei giovani violinisti Gabriele Cervia e Anna Castellani, allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Per le ultime notizie e tutti gli aggiornamenti si può visitare la pagina Facebook all’indirizzo www.facebook.com/Cromie.Vivere a colori/

Mauro Reverberi

Le “Latitudini” dell’identità

“Le tematiche di Latitudini sono strettamente legate – spiega l’autore – al problema dell’illusione di quella compiutezza mancante nell’esistenza umana, ma realizzabile in letteratura. Sono convinto che non ci possa essere completezza se non attraverso l’incontro con l’ Altro, che è sia fuori sia dentro di noi

 

“Latitudini”. Questo il titolo del romanzo che si ispira a un tema di grande attualità, la migrazione, di cui è autore lo scrittore torinese Rodrigo Boggero, che vanta una tradizione familiare nel campo dell’editoria ed è anche un grande amante della letteratura e della tradizione che, dall’epica, conduce a autori fondamentali del Novecento quali Virginia Woolf, James Joyce, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino. Rodrigo Boggero è anche autore di testi teatrali e proprio il romanzo nasce, nella sua prima forma, come piece teatrale sul tema dell’immigrazione, dal titolo “Manipolazione”, andato in scena a Verbania nell’ambito del Festival Teatro sull’Acqua, diretto da Dacia Maraini. “Le tematiche di Latitudini sono strettamente legate – spiega l’autore – al problema dell’illusione di quella compiutezza mancante nell’esistenza umana, ma realizzabile in letteratura. Sono convinto che non ci possa essere completezza se non attraverso l’incontro con l’ Altro, che è sia fuori sia dentro di noi. Il protagonista maschile del mio romanzo dovrà, infatti, confrontarsi con la problematica della dissociazione interiore e della lacerazione tipiche della nostra società occidentale. La protagonista femminile Ruth vive, invece, la lacerazione del mondo africano. È una donna occidentale che approda nel continente africano per speculazioni finanziarie e viene profondamente trasformata nella sua interiorità da questa esperienza. Sul barcone incontra Luciano, che ha attraversato i vari stadi del capitalismo. Nel romanzo risulta fondamentale la scoperta dell’altro”. L’autore si domanda, infatti, se gli altri non fossero altri e se noi stessi non fossimo soltanto noi stessi, vale a dire se, dietro l’ombra di un aereo che passa o sotto il fango di una terra straniera, si nascondere quel tassello mancante e quel lato incognito che potrebbero rendere il nostro essere un tutto completo. A queste domande troveranno risposta I due protagonisti del romanzo, Ruth e Luciano, che forse altro non sono che il doppio ambiguo protagonista di una vicenda bifronte, che risulta, al tempo stesso, appartenente alla nostra cultura e a quella straniera. Attraverso un susseguirsi di trasformazioni e eventi lungo tutto lo stivale dell’Italia e risalendo gli stadi di una possibile redenzione attraverso la rotta dei migranti, dal cuore dell’ Africa ai barconi, le due vicende, speculari e opposte, di Ruth e Luciano si troveranno a convergere attraverso “le latitudini” nel punto archimedeo di Lampedusa. Qui i due protagonisti, uniti da un legame più oscuro e profondo degli affetti, dovranno risolvere il reciproco mistero delle loro identità.

 

Mara Martellotta

Gianandrea Noseda inaugura la Stagione de I Concerti

L’Orchestra del Regio interpreta l’imponente Sinfonia n. 9 di Gustav Mahler

 

Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio, inaugura la Stagione de I Concertisabato 21 ottobre alle ore 20.30, con un programma interamente dedicato a Gustav Mahler. Il concerto rientra all’interno del Progetto Mahler, un ciclo pluriennale che prevede l’esecuzione delle sinfonie del celebre compositore boemo. L’Orchestra del Teatro Regio, in questi anni di intensa e affiatata collaborazione con il suo Direttore musicale, ha notevolmente ampliato il repertorio, raggiungendo vette artistiche di altissimo livello anche in campo sinfonico. Dopo la grande prova con la Sinfonia n. 2, sempre di Mahler, diretta da Noseda (immortalata da una registrazione live da parte di fonè) è ora la volta dell’ultimo frutto creativo del grande compositore, la Sinfonia n. 9 in re maggiore, mirabile riassunto di tutta la tradizione sinfonica mitteleuropea. I biglietti per il concerto sono in vendita dal 30 settembre alla biglietteria del Teatro Regio (aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18, sabato 10.30-16 e un’ora prima del concerto – Tel. 011.8815.241/242). Primo settore € 29, secondo settore € 25, terzo settore € 22. Ridotti: € 25, € 23, € 20 (riservati agli over 65 e agli abbonati alla Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018); un’ora prima del concerto, eventuali posti disponibili saranno messi in vendita al prezzo di € 15. Per gli under 18 è possibile acquistare i biglietti, in ogni settore, a € 10, un vero e proprio invito al concerto per avvicinare i più giovani al grande patrimonio concertistico. Posti limitati a ingresso gratuito per gli under 16accompagnati da adulti. Biglietti in vendita anche presso Infopiemonte-Torinocultura, punti vendita Vivaticket o call center: tel. 892.234, e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12). Ulteriori informazioni su www.teatroregio.torino.it.

 

 

(foto: Ramella&Giannese)

Merca(t)or alla Reale Mutua Torino Castello

La mostra di Natalie Silva e Paolo Turati

Merca(t)or richiama il nome di un matematico, astronomo e cartografo fiammingo, Gerardo Mercatore, celebre per aver inventato un sistema di proiezione cartografica che porta il suo nome. Ma è anche il titolo della esposizione apertasi presso la splendida cornice della Tower Center di piazza Castello, sede della Reale Mutua Torino Castello, che affianca le opere dell’artista italoamericana Natalie Silva, ai bozzetti e il concept realizzati dall’economista torinese Paolo Turati, a cura di Luca Barsi, in cui arte e finanza dialogano in un connubio perfetto. La pittrice, la cui arte è espressione di un universo che travalica i confini del postmoderno, è cittadina del mondo.È nata in Germania, cresciuta negli Stati Uniti dove ha studiato, per poi proseguire gli studi all’università Bocconi di Milano. Natalie Silva, che ha curato la progettazione, l’allestimento e il marketing di locali in giro per il mondo, aprendo a Milano anche il primo ristorante indiano in Italia, non si può considerare soltanto una pittrice, ma un’artista a 360 gradi, capace di progettare le sue opere dopo un attento studio sui materiali, le tecniche, i colori ed esplorando la storia presente dietro ogni oggetto. Attraverso le sue opere esprime un mondo postmoderno, in tele che sono state esposte in tutto il mondo, dalla Svizzera all’Italia e alla Slovenia, da Londra a Parigi e Los Angeles. Tra i suoi riconoscimenti la scelta di un suo dipinto come immagine di un francobollo del Principato di Monaco. L’esposizione, che sta raccogliendo un grande successo, transitera’ al Circolo del Design-Camera di Commercio di Torino, in via Giolitti 26/A, in concomitanza con la settimana di Artissima, sotto l’egida di Banca Generali, da venerdì 3 a venerdì 10 novembre prossimi. Al Tower Center della Reale Mutua Torino Castello rimarrà aperta fino al 24 ottobre prossimo a ingresso libero, con orario di visita dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17. Per visite e gruppi su prenotazione telefonare allo 011537866.

Mara Martellotta

All’Esedra “2 Biglietti della Lotteria”

Torna a Torino​, ma per la prima volta in versione originale con sottotitoli in italiano, ​la commedia con Dorian Boguță Dragoș Bucur e Alexandru Papadopol. L’appuntamento è domenica 22 ottobre alle 16.30 al Cinema Esedra (Via Pietro Bagetti 30)

Dinel, Sile e Pompiliu sono tre amici sventurati con pochi soldi in tasca che inaspettatamente vincono sei milioni di euro alla lotteria. La scoperta di essersi aggiudicati il primo premio si accompagna però a quella di aver perso il biglietto. Inizia quindi un viaggio fatto di riflessioni e risate e che li porterà in contatto con personaggi tanto bizzarri quanto divertenti. Grazie alla sintonia fra i tre grandi attori protagonisti e la regia del giovane e promettente Paul Negoescu, 2 Biglietti della Lotteria è stato capace di restituire senza pretese e con grande onestà uno spaccato della Romania contemporanea, arrivando così dritto al cuore del grande pubblico e non solo.  In patria è il film che ha incassato di più nella storia del cinema moderno, inoltre è stata selezionato dai festival di tutto il mondo vincendo un buon numero di premi, tra cui quello della giuria sia al Festival di Zurigo che al Montecarlo Film Festival (kermesse dedicata alla commedia).

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INTERVISTA AL REGISTA E SCENEGGIATORE PAUL NEGOESCU

Il film è significativo anche in relazione all’atteso cambio di direzione nel cinema rumeno. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

La Romania è un paese con una infrastruttura cinematografica davvero molto debole, siamo probabilmente il paese con il minor numero di cinema pro capite e con uno dei più alti tassi di pirateria. Ci sono praticamente più chance che un nostro film venga visto da cinefili di tutto il mondo piuttosto che in Romania, questa la ragione per cui molte delle nostre produzioni sono art-house. 2 biglietti della lotteria è una piccola eccezione, un film che non si dà nessuna aria e che proprio per questo è arrivato dritto al cuore delle persone diventando il film che ha incassato di più nella storia del cinema moderno in Romania.

Quanto alla caratterizzazione dei tre personaggi: è nata da un tuo sguardo sulla società odierna o deriva e in quale misura dall’omonimo e celebre acconto a cui il film è ispirato? Il film è tratto dalla novella dello scrittore Ion Luca Caragiale, la storia di un uomo borghese che viveva a Bucharest all’inizio del Diciannovesimo secolo, quindi la costruzione dei personaggi è stata totalmente indipendente dal racconto a cui il film è ispirato.

Qual è il tuo momento preferito di questo film?

Una delle scene che più amato è quella in cui scoprono di aver vinto alla lotteria, è stata una grande prova attoriale: dal toccare il cielo con le dita nello scoprire di aver vinto, alla terribile sensazione di scoprire di aver perso il biglietto e il premio.

Viviamo in un mondo in cui la bassa mobilità sociale e la crisi ci portano a pensare che vincere alla lotteria sia davvero l’unica soluzione, c’è in questo tuo film anche una sottile critica alla contemporaneità?

Nel film non c’è alcuna critica o giudizio verso i personaggi ma solo simpatia e affetto verso chi si trova a dover sperare nella lotteria per desiderare un futuro migliore.

Come è stato lavorare nello stesso film con attori professionisti e rodati come i tre protagonisti e attori non professionisti come tutti i secondari? Non faccio differenza alcuna tra il lavoro con attori professionisti e non, gli parlo da uomo a uomo, esprimo il mio punto di vista, le mie idee e non mi importa se hanno frequentato grandi scuole, mi importa solo quanto siano in linea con il personaggio che devono rappresentare. La più grande sorpresa è stata vedere che, molte volte, la naturalezza degli attori non professionisti ha superato quella di molti attori professionisti!

E’ tempo di VIEW Fest

Il Cinema Massimo di Torino ospita  il Festival Internazionale di cinema digitale organizzato da VIEW Conference e dedicato in particolare all’animazione in 2D/3D. Tre giorni di proiezioni, non solo blockbuster ma anche corti e produzioni indipendenti, introdotti e raccontati direttamente dai loro creatori

Vera e propria anticipazione di contenuti della VIEW Conference, VIEW Fest è un appuntamento dedicato alle scuole, alle famiglie, agli appassionati e ai cinefili, un’occasione unica per divertirsi e per intercettare le tendenze e le innovazioni del settore. Tutte le proiezioni sono ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti.Tanti gli appuntamenti imperdibili di questa tredicesima edizione.

 

Domenica 22 Ottobre alle ore 20 è in programma la proiezione di Loving Vincent, primo lungometraggio interamente dipinto su tela che racconta le opere e la vita di Vincent van Gogh. Un originale incontro tra arte e cinema vincitore del Premio del Pubblico al Festival d’Annecy, con la partecipazione straordinaria di Steve Muench, Biserka Petrovic e Adam Maciejewski.

 

Torna anche quest’anno (Sabato 21 ottobre, ore 18,30) l’attesissima anteprima europea del Siggraph’s Computer Animation Festival, presentato in sala dal direttore dell’edizione 2017, Pol Jeremias.

 

Sabato 21 ottobre alle ore 20.50 è in programma una speciale proiezione di 11 minuti di Mila, il corto di Cinzia Angelini per la cui produzione sono stati coinvolti oltre 300 artisti da tutto il mondo. A raccontare questa straordinaria avventura sarà presente proprio Cinzia Angelini, accompagnata dal compositore e direttore d’orchestra Flavio Gargano.

E i corti saranno tra i protagonisti di VIEW Fest, che apre venerdì 20 ottobre alle ore 14 con la proiezione di 45 minuti di corti di Centro del Corto; domenica 22 ottobre alle ore 21.45 è invece in programma, direttamente dal National Film Broad of Canada) una selezione di corti animati in lingua originale.

 

Tra i lungometraggi animati indipendenti in Europa da segnalare la proiezione di Gatta Cenerentola (Venerdì 20 Ottobre, ore 20.20), con la speciale presenza in sala dei registi Ivan Cappiello e Marino Guarnieri.

 

Per i più piccoli e per tutti gli appassionati di lungometraggi animati da segnalare “I Puffi – Viaggio nella foresta segrete” (Venerdì 20 ore 15.15), “Emojii – Accendi le emozioni” (Venerdì 20 ore 18,45) e Cars 3 (Sabato 21 Ottobre ore 15.15).

 

Da non perdere ancora la speciale proiezione di Guardiani della Galassia, Vol. 2 e la presentazione di Mani Rosse, con l’introduzione del regista Francesco Filippi.

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VIEW Fest è un progetto realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino e Città di Torino.

Il programma completo è disponibile su www.viewfest.it oppure scarica l’App su:

https://itunes.apple.com/app/id1293103635

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.attendify.confvw9plm

 

 

 

 

 

“Ninna Nanna prigioniera”

Moving TFF propone, per il sesto anno consecutivo, un mese di iniziative “in movimento” per la città, legate al multiforme universo del cinema e intente a valorizzare la storia del Torino Film Festival. La manifestazione è ideata e coordinata da Altera e Centro di Cooperazione Culturale, realizzata in collaborazione con UCCA(Unione Circoli Cinematografici Arci), Arci Piemonte, Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival.

 

Nel 2017, Moving TFF è stato selezionato nella call Crowdfunder35, riservata ai vincitori del bando Funder35 rivolto a organizzazioni culturali senza scopo di lucro composte in prevalenza da under 35, per un matching grants su una campagna di crowdfunding: tra moltissimi progetti hanno scelto proprio Moving TFF, aiutandolo a crescere ancora di più e permettendo di portare le proiezioni in luoghi inusuali della città. Così alle Carceri Le Nuove, in Banca Etica, all’Area 12 Shopping Center e alla Ciclofficina letteraria, il progetto e i film raggiungeranno pubblici ancora diversi, incrementando la vocazione di diffusione culturale sul territorio che è la mission di Moving TFF. Proiezioni, mostre ed eventi si terranno quindi in tanti luoghi diversi di Torino e del Piemonte – biblioteche, circoli, musei, luoghi non convenzionali – per dare vita ad una edizione ancora più partecipata e ricca del Moving TFF, con l’intenzione di coinvolgere sempre più il territorio e accompagnare il pubblico all’appuntamento con il 35° TFF, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.L’ingresso alle proiezioni è gratuito. Tesseramento gratuito e contestuale presso la Bibliomediateca Mario Gromo. Ingresso con tessera Arci presso i circoli.

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Prossimi appuntamenti​

​ da giovedì 19 a domenica 22​ ottobre

Giovedì 19 ottobre, ore 17.00

NINNA NANNA PRIGIONIERA

Rossella Schillaci (2016), durata 82’.

La regista è stata ospite al 34° TFF (2016).

Con la collaborazione di eVisioni e Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Giurisprudenza.

Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100A (Circoscrizione 7)

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Jasmina è una giovane donna di ventiquattro anni che sta scontando la sua pena in carcere, in custodia cautelare. In cella con lei vivono i suoi figli più piccoli: Lolita, di due anni e Diego, di pochi mesi. Con uno sguardo mai giudicante ed estremamente delicato, il film documenta da vicino il quotidiano di questo piccolo nucleo famigliare.

DOMENICA 22/10 MOVING TFF IN CIRCOSCRIZIONE 5

MOSTRA FOTOGRAFICA alle 18.00​ – ​”​L’Istria, l’Italia, il mondo. Storia di un esodo: istriani, fiumani, dalmati a Torino​”​​

A cura di Enrico Miletto presso A.N.V.G.D. – Circolo Culturale Profughi e Rimpatriati​

Villaggio Santa Caterina, via Parenzo 95/60 interno cortile

Interverranno:

Antonio Vatta, Presidente del Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (A.N.V.G.D.). Enrico Miletto, storico, si occupa dei temi del confine orientale con particolare riferimento all’esodo giuliano-dalmata, autore di studi, saggi, ricerche, collabora con l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” (ISTORETO), ed è dottorando di ricerca alla Scuola di Studi Storici dell’Università di Torino. Olinto Mileta, nato a Pola nel 1941, studioso e ricercatore della storiografia statistico-demografica del confine orientale​. ​Ha pubblicato diversi studi sulla storia dell’Istria, Fiume e Dalmazia con particolare riguardo a Zara e pubblicati in gran parte dal Centro Ricerche Storiche di Rovigno. Premio “Tanzella 2010” sulla storia di Pola da inizio Ottocento fino ai giorni nostri. Inoltre, gli attori di Associazione ArTeMuDa leggeranno quattro testi particolarmente significativi(selezionali da Olinto Mileta) tratti dalla raccolta: “Chiudere il Cerchio – Memorie giuliano-dalmate”a cura di Olinto Mileta e Guido Rumici.

 

PROIEZIONE alle 21.30 – ​CUORI SENZA FRONTIERE

Luigi Zampa (1950), durata 80’. Proiettato al 7° Festival Internazionale Cinema Giovani (1989).

Associazione Artemuda, via Drusacco 6

In un paesino del Carso giunge la commissione internazionale incaricata di rivedere i confini. Soldati di diverse nazionalità hanno il compito di installare paletti e filo spinato lungo il confine, che è provvisoriamente segnato con una linea di vernice bianca. La linea bianca è tracciata senza riguardo alcuno: l’oratorio è diviso dalla chiesa, la stalla o il campo dalla casa, un campo da bocce è diviso in due. Gli abitanti hanno tempo fino alla mezzanotte per scegliere il loro futuro, dopo la mezzanotte non potranno più varcare il confine e dovranno abbandonare tutto quello che si trova dal lato opposto.

Per informazioni:

www.movingtff.it

info@movingtff.it

www.facebook.com/movingtff

 

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

L’altra metà della storia – Drammatico. Regia di Ritesh Batra, con Jim Broabent, Charlotte Rampling e Emily Mortimer. Tony Webster, con un matrimonio alle spalle e ormai in pensione, conduce una vita solitaria e tranquilla. Una lettera lo avverte di un diario, di un antico amore, di un amico che aveva sconvolto la sua vita. Una notizia che lo spinge a voler recuperare quel dario e a confrontarsi con il proprio passato, tra inganni rimpianti e sensi di colpa. Dal regista che di recente ha riunito due mostri sacri come Jane Fonda e Robert Redford, Leone d’Oro alla carriere ad agosto a Venezia, per il crepuscolare “Le nostre anime di notte”. Durata 108 minuti. (Romano sala 1)

 

Ammore e malavita – Commedia. Regia dei Manetti Bros, con Serena Rossi, Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso e Claudia Gerini. Applauditissimo a Venezia, ennesimo esempio in laguna dell’abbuffata – nel bene e nel male – napoletana, risate, musiche e canzoni (anche in prestito da “Flashdance”), sceneggiata fabbricata sui vecchi canoni ma rivista allegramente con l’occhio di oggi. L’infermiera Fatima ha visto qualcosa di troppo e il giovane cuore duro Ciro, sicario nel libro paga di Don Vincenzo, viene comandato di farla sparire. Ma la dolce fanciulla canterina è il primo amore di Ciro e il primo “ammore” non si scorda mai. E allora il boss che fa? Decide di sparire, con tanto di funerale, sotto gli occhi che più lacrime non possono di della consorte donna Maria. Chi vincerà? Durata 134 minuti. (Eliseo Blu, Reposi)

 

La battaglia dei sessi – Commedia. Regia di Jonathan Dayton e Valerie Farsi, con Emma Stone e Steve Carrell. La partita a tennis, con un seguito televisivo di 90 milioni di spettatori in tutto il mondo, che nel 1973 mise l’uno contro l’altra Bobby Riggs, maschilista oltre misura, che aveva fatto dell’istrionismo la legge del suo stare in campo, e Billie Jean King, tutt’all’opposto, gran combattiva per quanto riguardava la libertà in ogni campo delle donne, all’affermazione di ogni loro diritto. Una gara preda dei mass media in un’America ancora in bilico tra conservatorismo e piena trasformazione. Durata 121 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Grande, Greenwich sala 2, The Space, Uci)

 

Blade Runner 2049 – Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Ryan Gosling, Harrison Ford, Jared Leto e Robin Wright. In un’epoca futura, l’agente K va alla ricerca di Rick Deckard, un tempo posto a caccia dei replicanti ribelli, ancora una volta nel desiderio di una vita vera, quella che non può non avere sentimenti e infelicità, sogni. Ma è anche il racconto della sua vita reale, in piena solitudine, senza ricordi o la fittizia ricostruzione di essi, è l’unione con una compagna virtuale che in qualsiasi momento può esser fatta scomparire, è il disordine e la violenza del cieco scienziato Wallace, che tende a eliminare i vecchi replicanti rimasti per poter creare nuovi esempi, è l’incontro con l’antico agente Harrison Ford, rinato dal cult di Ridley Scott, dall’ormai lontano 1982. Un film che occhieggia ancora verso l’autore Philip K. Dick, che s’impone nella grandezza dei propri ambienti scenografici, che non teme i tempi lunghi, che già le critiche inglesi e provenienti da oltre oceano definiscono come un capolavoro. Durata 163 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Chico e Harpo anche in V.O., Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Brutti e cattivi – Commedia. Regia di Cosimo Gomez, con Claudio Santamaria, Sara Serraiocco e Marco D’Amore. Una banda diversissima da quelle che in passato si possono essere viste sullo schermo. Già i nomi: Papero, Ballerina, il Merda, Plissé Che sarebbe come dire un capo che è senza gambe, la sua donna che si ritrova senza braccia, un rasta strafumato e perdutamente rintronato, un nano rapper. Il tutto concepito come “Freaks” anni 2000 e impaginato come banda dei “Soliti ignoti”. Durata 85 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, The Space, Uci)

 

Cars 3 – Animazione. Regia di Brian Fee. Ancora un’avventura per Saetta McQueen, in piena depressione per la vittoria del giovane rivale Jackson Storm: ma l’idea di abbandonare le corse verrà immediatamente scacciata se all’orizzonte si mostrerà un’angelica Cruz, che ha cancellato l’idea di correre in pista per abbracciare quella di diventare una perfetta istruttrice. Durata109 minuti. (The Space, Uci)

 

Cattivissimo me 3 – Animazione. Regia di Kyle Balda e Pierre Coffin. Quando è ormai divenuto un importante membro della Lega Anti Cattivi, Gru viene avvertito di avere un fratello gemello, Dru: con lui andrà alla ricerca di Balthazar, il cattivo ossessionato dalla fama e fanatico degli anni Ottanta. Durata 96 minuti. (Massaua, Uci)

 

Come ti ammazzo il bodyguard – Azione. Regia di Patrick Hughes, con Ryan Reynolds, Salma Hayek, Gary Oldman e Samuel L. Jackson. Prendete due tipi che hanno il vizio dietro incarico altrui di far fuori la gente, prendete il fatto che per trascorsi non proprio del tutto felici non si vedano di buon occhio, prendete ancora il fatto che siano messi a proteggersi a vicenda per ripararsi dalle perfide intenzioni e dai fendenti di un tipaccio dell’Est che la corte dell’Aia dovrà processare per crimini di guerra. Aspettatevi battute al vetriolo, fanfaronate all’eccesso, inseguimenti, scazzottate e spari a non finire, il tutto condito con quell’aria di scanzonata commedia che in fondo alla storia brinderà all’amicizia e al lieto fine. Durata 118 minuti. (The Space, Uci)

 

Dove non ho mai abitato – Commedia. Regia di Paolo Franchi, con Fabrizio Gifuni, Emmanuelle Devos e Giulio Brogi. Dall’autore di “Nessuna qualità agli eroi” con Elio Germano. Dove un anziano architetto riesce a riunire, in occasione della costruzione di una villa, la figlia che vive a Parigi dopo aver sposato un ricco finanziere e l’allievo in cui ha sempre maggiormente creduto, ambizioso. Un nuovo rapporto, nuovi sentimenti. Girato a Torino. Durata 93 minuti. (F.lli Marx sala Groucho, Massimo sala 1)

 

Emoji, accendi le emozioni – Animazioni. Regia di Tony Leondis. Protagonisti gli emoticon, ovvero quelle belle faccine gialle che vi compaiono sugli smartphone. I quali non riescono ad entrare nelle connessioni del giovane Alex con la propria ragazza; inoltre uno di questi emoji, Gene, non riesce a mantenere l’unica espressione che gli è consentita. Servono aggiustamenti. Durata 86 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

L’incredibile vita di Norman –Commedia. Regia di Joseph Cedar, con Richard Gere, Charlotte Gainsbourg, Steve Buscemi, Lior Ashkenazi e Michael Sheen. La professione di Norman Oppenheimer è quella di creare appetitosi contatti tra i mondi finanziario e politico newyorkesi, di mettersi in bella e lucrosa luce con quella comunità ebraica americana che tesse parecchi fili. Più o meno preso sul serio, più o meno veramente in relazione con tutti quelli con cui afferma di essere in contatto. E la vita andrebbe avanti così, se un giorno non s’imbattesse in un deputato israeliano in odore di divenire premier. Che cosa accadrà quando questi, raggiunta la carica, offrirà a Norman un caldo abbraccio proprio davanti a chi conta? Ancora il culto dell’”immagine” (e dei quattrini): ma siamo sicuri che il potere paga (e appaga) sino in fondo? Durata 112 minuti. (Romano sala 3)

 

Kingsman: il cerchio d’oro – Azione. Regia di Matthew Vaughn, con Colin Firth, Taron Egerton, Julienne Moore e Channing Tatum. Seconda puntata degli ironici agenti segreti sulla scia di James Bond 007, camuffati dietro una sartoria londinese che nasconde il gruppo capitanato da un molto british Harry Hart, decisamente redivivo se nella puntata precedente il cattivo di turno era riuscito a mandarlo a miglior vita. Questa volta, guerrescamente rimesso in sesto, se la deve vedere con la narcotrafficante Moore, feroce e sorridente, che ha delle soluzioni finali di tutto rispetto per i propri nemici. Una gran bella dose d’ironia, inseguimenti e lotte come raramente se ne vedono, un ritmo invidiabile, una ferocissima Moore troppo amante del tritacarne e di hamburger sui generis. Divertimento assicurato. Un po’ troppo lungo ma ti siedi poltrona e non pensi a nient’altro. Durata 141 minuti. (Uci)

 

IT – Horror. Regia di Andrés Muschietti, con Bill Skarsgård, Sophia Lillis, Jeremy Ray Taylor e Jaeden Lieberher. Tratto dal romanzo del “maestro” Stephen King, perla rara nel genere ai recenti botteghini Usa. Durante un temporale, il giovanissimo George guarda la sua barchetta di carta scendere giù per i rivoli d’acqua e scomparire nella fogna di Derry, piccola città del Maine che sembra il ricettacolo di ogni male. Là è nascosto IT, che si nasconde sotto gli abiti e il viso colorati di Pennywise, vero orco per le giovani vittima che scoverà in città. Sette ragazzini pieni di paure, molestati, dalla debole salute, grassi e spaventati, con grosse lenti poggiate sul naso, neri ed ebrei. Tutti pronti a unirsi pur di distruggere il Male. Salvo rimandare la conclusione delle gesta ad un prossimo capitolo, buttato al di là di una trentina d’anni, in un’età più che matura. Durata 135 minuti. ((Centrale V.O., Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space anche V.O., Uci anche V.O.)

 

Lego Ninjago – Il film – Animazione. Redia Charlie Bean, Paul Fisher e Bob Logan. Terzo episodio a ruotare attorno ai mattoncini della gloriosa ditta danese. Qui Loyd in compagnia dei suoi amici Lego dovrà difendere Ninjago City dagli attacchi del feroce Garmadon sotto la guida di un vecchio saggio: tra assalti e combattimenti compare pure – inspiegabilmente – un gatto in carne e ossa. Durata 101 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Nemesi – Thriller. Regia di Walter Hill, con Sigourney Weaver e Michelle Rodriguez. La storia di Frank, assassino su commissione, che una vendicativa operazione chirurgica ha reso uomo. Spetterà al nuovo essere fare vendetta. Durata 95 minuti. (Greenwich sala 1, The Space, Uci)

 

Nico, 1988 – Drammatico. Regia di Susanna Nicchiarelli, con Tryne Dyrholm e Thomas Trabacchi. L’ultimo anno di vita della cantante Christa Päffgen, in arte Nico, voce dei Velvet Underground, la sua volontà di riconciliarsi con il figlio unico che per anni ha dimenticato. Premio Orizzonti per il miglior film a Venezia. Una storia che corre tra Parigi e Norimberga, tra Manchester e il litorale romano, è anche il riappropriarsi da parte della cantante della propria più autentica personalità, quando inizia la sua carriera da solista. Durata 93 minuti. (Massimo sala 1, anche V.O.)

 

Noi siamo tutto – Commedia drammatica. Regia di Stella Meghie, con Nick Robinson e Amanda Stenberg. Al romanzo si è già appassionato un numero enorme di persone, ora sullo schermo l’incontro tra la diciottenne Maddy, che una malattia tiene rinchiusa tra le pareti della sua casa, impossibilitata ad avere alcun rapporto esterno, e il suo nuovo vicino Olly. Durata 96 minuti. (Uci)

 

Nove lune e mezza – Commedia. Regia di Michela Andreozzi, con Claudia Gerini, Lillo, Giorgio Pasotti, Stefano Fresi e Michela Andreozzi. Opera prima. Due sorelle, diversissime tra loro, l’una è violoncellista, l’altra un più comune vigile urbano, c’è chi vorrebbe un giglio ma non riesce ad averlo e c’è chi può ma non vuole. Poi c’è la coppia gay, che è sposata e che il figlio pure ce l’ha. Durata 90 minuti. (Ideal, Reposi, Uci)

 

Il palazzo del viceré – Drammatico. Regia di Gurinder Chadha, con Gillian Anderson, Hugh Bonneville e Manish Dayal. Il nipote della regina Vittoria, Lord Mountbatten, come ultimo Viceré, ha il compito di accompagnare l’India nella transizione verso l’indipendenza. Ma la violenza esplode tra musulmani, induisti e sikh, sfociando in quella che è definita la “Partition” tra Pakistan e India, coinvolgendo anche gli oltre 500 membri dello staff che lavorano al Palazzo. La storia d’amore tra due giovani, musulmana lei, induista lui, rischia di essere travolta dal conflitto delle rispettive comunità religiose. Durata 106 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 2)

 

40 anni sono i nuovi 20 – Regia di Hallie Meyers-Shyer, con Reese Witherspoon, Candice Bergen e Michael Sheen. Ovvero quando una bionda e ancora avvenente signora californiana, di fresco divorzio, due amorose bimbette a carico, forse inserito qualche tratto autobiografico se il padre stato un regista affermato e la madre un’attrice, incrocia sulla sua strada un aitante ventisettenne che riprende per lei una gran bella cotta. Ma ecco che ricompare l’antico consorte e le idee non saranno più chiare come erano sembrate all’inizio della nuova relazione. Durata 97 minuti. (Reposi, Uci)

 

Ritorno in Borgogna – Drammatico. Regia di Cèdric Klapisch, con Ana Girardot, François Civil, Pio Marmaï. Dieci anni fa Jean ha lasciato la famiglia, proprietaria di un grande vigneto in Borgogna, per trasferirsi all’estero. A causa della malattia terminale del padre, lascia l’Australia, dove vive con moglie e figlio, e torna a casa per rincontrare la sorella Juliette e il fratello Jérémie. Ma c’è la morte del padre, c’è la ricerca di una forte somma di denaro per pagare le tasse di successione: sarà l’occasione per i tre fratelli i legami che li hanno tenuti vicini un tempo. Durata 113 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Nazionale sala 2, Uci)

 

Una donna fantastica – Drammatico. Regia di Sebastiàn Leilo, con Daniela Vega. Marina è una donna giovane e attraente, innamorata di un uomo di vent’anni maggiore di lei. All’improvviso l’uomo muore: è in quel momento che la sua natura transgender la metterà di fronte ai pregiudizi della società in cui vive. Ma lei è una donna forte e coraggiosa, pronta a battersi contro tutto e contro tutti per difendere la propria identità e i propri sentimenti. Durata 104 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Nazionale sala 1)

 

L’uomo di neve – Thriller. Regia di Tomas Alfredson, con Michael Fassbender, Rebecca Ferguson e Charlotte Gainsbourg. Trasposizione cinematografica del settimo appuntamento tra Jo Nesbø ed il suo Harry Hole, detective della polizia sporco e traumatizzato, troppe volte attaccato alla bottiglia, che coltiva in sé drammi persi in anni passati, dedicandosi allo stesso tempo a districare le matasse che hanno all’interno delitti e vittime. Qui un killer perseguita e cancella donne separate con figli, le riduce a pezzi, lasciando sul luogo del delitto un inconfondibile pupazzo di neve. I delitti avvengono tra una nevicata e l’altra, nella fredda terra della Norvegia, è necessaria la materia prima per quei pupazzi posti dinanzi alle abitazioni delle vittime. Un trascorrere continuo tra passato e presente, angosce in cui trovano spazio una collega di Hole e la ex moglie. Una vera delusione per chi abbia letto le pagine del libro, il protagonista non è messo a fuoco e avanza stancamente nella storia, colpa maggiore la storia è costruita con un accavallarsi o un viaggiare caotico e controproducente di azioni in parallelo, con un disordine che non fa nulla per riporsi nel campo della ordinata stabilità. Meglio di gran lunga tornare al libro. Durata 125 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, Uci)

 

Valerian e la città dei mille pianeti – Fantascienza. Regia di Lui Besson, con Dane DeHaan e Cara Delevingne. Una storia che vediamo soltanto oggi sugli schermi ma alla quale l’autore di “Nikita” pensava da almeno due decenni. In un lontanissimo futuro, Valerian e Loreline sono incaricati di una missione presso Alpha, metropoli immersa negli spazi galattici. Creature dai lunghi arti, con contorno di cattivi di vario genere e mostri famelici. Tecniche di ultimissima generazione, musiche assordanti, scenografie pronte a infiammare ogni immaginazione. Durata 140 minuti. (Uci)

 

Quando il barbiere faceva show

Tra forbici, rasoi, profumo di brillantina e clarinetti, apre la prima stagione de Le Musichall il Teatro Necessario con l’esilarante NUOVA BARBERIA CARLONI.

Immersa in un’atmosfera d’altri tempi in cui il barbiere, oltre a fare barba e capelli, cantava, suonava, serviva da bere e consigliava i clienti, la platea de Le Musichall diviene una grande sala d’attesa e il pubblico protagonista della serata. In scena rivive la vera barberia di provincia, quella che soltanto mezzo secolo addietro era nientemeno che il luogo di ritrovo preferito dai signori. Un posto discreto, dove discutere liberamente dei propri affari e delle proprie idee. E c’era la musica, c’era il caffè e c’erano gli aneddoti balzani del fidato barbiere. Un po’ sciamani un po’ dottori, i tre attori-aspiranti barbieri sono veri e propri artisti del cuoio capelluto, determinati a curare, a suon di lozione, qualunque problema, certi che il cliente uscirà pulito e liscio, rigenerato nel corpo ed elevato nello spirito. Teatro Necessario, pluripremiata compagnia di teatro di strada e circo contemporaneo di Parma in costante tour in Europa, porta in scena uno spettacolo molto divertente che si ispira all’opera Il barbiere di Siviglia. La Nuova Barberia Carloni dà il via alle attività del teatro e apre la sua prima stagione internazionale, curata da Cristiano Falcomer direttore dell’apprezzato festival Lunathica, e sostenuta dalla Regione PiemonteLe Musichall, il teatro delle varietà con la direzione artistica di Arturo Brachetti, nasce dalla collaborazione tra Arte Brachetti srl e l’Opera Torinese del Murialdo, con l’obiettivo di rivitalizzare quelle forma di spettacolo popolare e coinvolgente, di arte varia, teatrale e musicale. Le Musichall vuole proporre un intrattenimento leggero, divertente e di qualità, trasversale per proposte e per discipline, internazionale nell’approccio.

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Biglietti: Ingresso intero: 20 euro + 1,50 di prevendita

Ingresso ridotto di legge (over 65 – under 12) e convenzionati (Cral, Associazioni, Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+Piemonte Contemporary card, Opera Torinese del Murialdo): 18 euro + 1,50 euro di prevendita

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Le Musichall

Via Juvarra, 15 (ingresso temporaneo da Corso Palestro, 14) – 10122 Torino

Per informazioni e prenotazioni 011 1911 7172

www.lemusichall.com – info@lemusichall.com

Il Premio Pulitzer Colson Whitehead al liceo Alfieri

Per il ciclo «Giorni Selvaggi»: presenta il suo bestseller “La ferrovia sotterranea”

 

Lo scrittore americano Premio Pulitzer Colson Whitehead è a Torino sabato 21 ottobre 2017 perGiorni Selvaggi, il ciclo d’incontri con grandi autori internazionali organizzato dal Salone Internazionale del Libro e dal Circolo dei lettori in collaborazione con Colti (Consorzio Librai Indipendenti Torinesi), le Biblioteche civiche torinesi, la Scuola Holden e Torino Rete Libri.

 

Whitehead a Torino tiene due incontri: uno alle ore 21 alla Scuola Holden per il pubblico generalista, e uno alle 12.30 espressamente dedicato agli studenti presso l’Aula magna del Liceo Classico Vittorio Alfieri (Corso Dante, 80).

 

Sono già oltre 300 gli studenti prenotati, cui si aggiungono 50 fra genitori e insegnanti. Provengono daquattro istituti scolastici di Torino: l’Alfieri, il Liceo Scientifico Carlo Cattaneo, l’Istituto di Istruzione Superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino e il Liceo Scientifico Galileo Ferraris.

 

Colson Whitehead, newyorkese classe 1969, è fra gli scrittori americani più importanti di oggi. Il suo romanzo La ferrovia sotterranea è fra le letture consigliate da Oprah Winfrey e Barack Obama, e ha già venduto più di un milione di copie. Per ritmo e colpi di scena ricorda i western pulp di Tarantino. È entrato nella testa delle classifiche italiane ed è il primo, dopo vent’anni, ad essersi aggiudicato nel 2017 i due più prestigiosi premi letterari statunitensi: il Pulitzer e il National Book Award. È la storia di una giovane schiava, Cora; della sua fuga dagli orrori di una piantagione della Georgia; del suo arduo viaggio verso la libertà e delle persone che, organizzate in una rete clandestina, la aiutano e aiutano gli altri schiavi come lei a fuggire dagli Stati del Sud.

 

La formula dell’incontro con gli studenti è quella del Salone Off 365: la classe 2a B dell’Alfieri, nelle settimane precedenti, ha letto La ferrovia sotterranea. Ne ha discusso a scuola in tre incontri con due tutor della Scuola Holden. Alla presentazione i ragazzi saliranno sul palco assieme all’autore, al quale porranno le loro domande e con il quale dialogheranno. Introducono: Marco Pautasso, vice-direttore Salone Internazionale del Libro di Torino, e Marco Cassini, Sur edizioni. I librai del consorzioColti predisporranno un piccolo bookshop con i titoli dell’autore.