CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 690

Marco Ligabue firma le copie dell’album “Il Mistero del DNA”

AL MONDADORI STORE DI TORINO IN VIA MONTE DI PIETA’ 2

Il nuovo lavoro di Marco Ligabue, “Il Mistero Del DNA” è composto da 9 brani ed è uscito il 10 marzo. Un album con un profilo più rock rispetto ai due dischi precedenti. Le 9 canzoni, raccontano 9 destini, 9 DNA differenti. Un viaggio che vuole andare a scoprire, in ogni singola storia, se il DNA è la nostra traccia distintiva di partenza o un destino, una risposta già scritta per sempre. Canzoni che hanno come filo conduttore storie vere. Storie fotografate con il cuore. Storie incontrate direttamente viaggiando tantissimo per concerti.

Marco Ligabue è nato a Correggio (Reggio Emilia) il 16 maggio 1970. Il cantautore emiliano, già chitarrista ed autore di testi e musiche de i RIO e Little Taver & His Crazy Alligators, ha iniziato la carriera solista nel 2013. Marco, che conta più di 270.000 fan su Facebook, è reduce da quattro anni pieni di soddisfazioni: il suo album d’esordio, “Mare Dentro”, è arrivato subito al 16esimo posto in classifica FIMI e i videoclip dei suoi singoli hanno superato i 2 milioni di visualizzazioni su YouTube.

***

http://eventi.mondadoristore.it/it/event/2017/03/14/marco-ligabue-incontra-il-pubblico-e-firma-le-copie-dellalbum-il-miste/1405/

 

Link al tour completo

http://eventi.mondadoristore.it/it/tour/marco-ligabue-incontra-il-pubblico-e-firma-le-copie-dellalbum-il-miste/188/

***

Speciale Mini Live

Acquista il cd ” Il Mistero del DNA ” presso il Mondadori Store da venerdì 10 marzo e riceverai il pass per avere accesso prioritario al firma copie con Marco Ligabue

 

Oggi al Cinema

Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Autopsy – Horror. Regia di André Ovredal, con Olwen Kelly, Emile Hirsch e Brian Cox. Un pluriomicidio nello stato della Virginia, già tre cadaveri dinanzi agli occhi della polizia locale quando in uno scantinato viene rintracciato quello di una ragazza, nuda, senza apparenti ferite sul corpo. Ma l’autopsia affidata a padre e figlio titolari di un obitorio-crematorio presenterà parecchie orribili sorprese. Durata 99 minuti. (The Space, Uci)

 

Ballerina – Animazione. Regia di Eric Summer e Eric Warin. Félicie vive in un orfanotrofio in Bretagna. Un giorno fugge per raggiungere la Parigi della Belle Epoque, nella speranza di veder realizzato il suo sogni di diventare una étoile dell’Opera. Con lei l’amico Victor: il suo sogno è quello di diventare un famoso inventore. Durata 89 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Barriere – Drammatico. Regia di Denzel Washington, con Denzel Washington e Viola Davis. Premio Pulitzer per l’autore August Wilson, successo a Broadway nel 2010, già interpretato dagli stessi attori che si guadagnarono un bel Tony Award ciascuno, è la vicenda amara e sconnessa di Troy nella Pittsburg della fine anni Cinquanta. Anni di prigione, aspirazioni nel mondo del baseball interrotte dopo esser stato respinto dalla squadra perché afroamericano, un legame coniugale con Rose ferito dalle infedeltà, una vita familiare che si rivale su uno dei figli con velleità sportive, un lunario sbarcato grazie al lavoro di netturbino. Film di chiaro impianto teatrale, uno di quegli esempi di questa stagione cinematografica che vede in primo piano una rivincita del cinema all black. Viola Davis premiata meritatamente con l’Oscar, Denzel che come attore tende a strafare e come regista correttamente “inquadra” dialoghi e scene. Durata 139 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Beata ignoranza – Commedia. Regia di Massimiliano Bruno, con Alessandro Gassman e Marco Giallini. In una scuola italiana, Ernesto e Filippo, un professore di italiano e uno di matematica, il primo chiuso nelle proprie tradizioni e contrario a quanto l’uso della Rete gli possa offrire, il secondo è perennemente connesso al web, sempre a caccia di colleghe, adorato dagli alunni. Un passato non facile da dimenticare ha anche visto una donna indecisa tra i due. E se oggi il gioco delle parti cambiasse e le idee e gli interessi dell’uno diventassero quelli dell’altro? Durata 102 minuti. (Massaua, Greenwich sala 3, Reposi, Uci)

 

Bleed – Più forte del destino – Drammatico. Regia di Ben Younger, con Aaron Eckhart e Miles Teller. La storia del pugile italo-americano Vincenzo “Vinny” Pazienza, cinque titoli mondiali in tre diverse categorie, vittima di un grave incidente d’auto quando aveva appena conquistato il titolo mondiale dei Superwelter. I medici che lo seguono continuano a ripetergli che un solo colpo sul ring lo manderebbe a terra, con il pericolo di non camminare mai più. Ma il ragazzo trentenne non può vivere senza la nobile arte e si affida ad un nuovo coach. Durata 117 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Cinquanta sfumature di nero – Erotico. Regia di James Fooley, con Jamie Dornan, Dakota Johnson e Kim Basinger. Sono cambiati sceneggiatore e regista per questo secondo capitolo della saga erotica inventata ad onor del proprio portafoglio dalla signora E.L. James, continua la ginnastica erotica di Christian e Anastasia, si preannuncia un nuovo grande successo grazie alle resse degli aficionados, tutto un gran mercato assai redditizio sulla scia dell’exploit dei 125 milioni di copie vendute del romanzo. In attesa delle sfumature di rosso. Durata 115 minuti. (The Space, Uci)

 

Il diritto di contare – Drammatico. Regia di Theodore Melfi, con Octavia Spencer, Janelle Monàe, Taraji P. Hanson e Kevin Kostner. Una storia vera, tre donne di colore nella Virginia degli anni Sessanta, orgogliose e determinate, pronte a tutto pur di mostrare e dimostrare le proprie competenze in un mondo dove soltanto gli uomini sembrano poter entrare e dare un’immagine vittoriosa di sé. Una valente matematica, un’altra che guida un gruppo di “colored computers”, la terza aspirante ingegnere, senza il loro definitivo apporto l’astronauta John Glenn non avrebbe potuto portare a termine la propria spedizione nello spazio e gli Stati Uniti non avrebbero visto realizzarsi il proprio primato nei confronti dei russi. Durata 127 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale (V.O.), Due Giardini sala Nirvana, The Space, Uci)

 

Jackie – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Billy Crudup e John Hurt. I giorni che seguirono all’uccisione di Kennedy a Dallas, la ricostruzione dell’attentato, i ricordi e le immagini che invasero il mondo, il tailleur rosa di Chanel sporco di sangue, il ritorno a Washington e il trasloco dalla Casa Bianca, la lotta di una donna ormai sola contro l’establishment e la sua volontà indomita perché al presidente venissero fatti grandi, imponenti funerali di stato. Al centro della vicenda, di ogni inquadratura è la Jackie di Natalie Portman a raccontare quei giorni ad un giornalista di “Life Magazine”. Durata 99 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Blu, Reposi, Uci)

 

Kong: Skull Island – Avventura. Regia di Jordan Vogt-Roberts, con Tom Hiddleston, Brie Larson, John Goodman, Samuel Jackson e John J. Reilly. Ennesima rivisitazione del mito King Kong, una spedizione ambientata nel 1973 allorché le truppe americane abbandonarono il disastrato Vietnam. Una spedizione voluta dalla scienziato Randa e diretta verso una misteriosa isola, guidata da un ex capitano inglese, con al seguito una fotografa pacifista, un pilota recluso nell’isola dai tempi della fine del conflitto mondiale, il comandante di una squadriglia di piloti di elicotteri che come tutti gli altri se la dovranno vedere con l’immenso mostro. Un budget da far tremare le vene e i polsi, un paio d’anni per preparazione e lavorazione, tra Hawai, Australia e Vietnam: per il gran divertimento degli aficionados si prevede una trilogia. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci anche in 3D e V.O.)

 

La La Land – Musical. Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling e Emma Stone. La storia di due ragazzi in cerca di sogni realizzati e di successo, lui, Sebastian, è un pianista jazz, lei, Mia, un’aspirante attrice che continua a fare provini. Si incontrano nella Mecca del Cinema e si innamorano. Musica e canzoni, uno sguardo al passato, al cinema di Stanley Donen e Vincent Minnelli senza tener fuori il francese Jacques Demy, troppo presto dimenticato. E’ già stato un grande successo ai Globe, sette nomination sette premi, due canzoni indimenticabili e due attori in stato di grazia, e adesso c’è la grande corsa agli Oscar, dove la storia fortemente voluta e inseguita dall’autore di “Whiplash” rischia di sbaragliare alla grande torri gli avversari: 14 candidature. Durata128 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Reposi)

 

Lego Batman – Il film – Animazione. Regia di Chris McKay. I mattoncini famosi in tutto il mondo si uniscono in questo film, tra citazioni cinematografiche e precisi riferimenti, da Robin al maggiordomo Alfred, da Batgirl al prode Batman che imparerà a valorizzare i rapporti affettivi cancellando il trauma che ha determinato la sua vita. Durata 104 minuti. (Uci)

 

Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, cercando di seguire il fratello più grande nel continuo tentativo di recuperare lungo le strade dell’India quel poco che aiuti alla sopravvivenza della sua famiglia, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Romano sala 3)

 

Logan – The Wolverine – Fantasy. Regia di James Mangold, con Hugh Jackman, Richard Grant e Patrick Stewart. Un film di congedo, un eroe che depone i propri artigli e vive quasi segregato in un luogo sperduto del Messico, accudendo al suo anziano mentore, il professor Xavier, con la compagnia di un mutante che di nome fa Calibano e vorrebbe uscire dalle pagine della “Tempesta” shakespeariana. Ma c’è un’ultima avventura da combattere, accanto ad una giovanissima Laura che ha gli stessi poteri di Logan. Durata 131 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

La luce sugli oceani – Drammatico. Regia di Derek Cianfrance, con Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz. Il regista, già apprezzatissimo autore di “Blue Valentine” e “Come un tuono”, è rimasto folgorato dal romanzo della scrittrice australiana M.L. Stedman e ha affidato al cinema un’opera che dalla sua prima apparizione a Venezia ha diviso i critici come pochi film lo hanno fatto prima. Vedremo come reagirà il pubblico. Un uomo colpito dalle ferite che la Grande Guerra gli ha inferto s’è rifugiato in un’isola lontana, a guardia di un faro, il suo incontro con una donna che lo riporta alla vita, i figli che non possono avere, il ritrovamento in mare di una piccola creatura, l’apparire della vera madre e distrugge tutti i sogni di un destino felice. Insomma un gran mélo, innegabile, che qualcuno appunto ha accolto come un capolavoro e che qualcuno al contrario ha bocciato in modo assoluto e definitivo, accusando di ridicolo situazioni e personaggio, pollice verso per attrici che hanno al loro attivo degli Oscar e considerate qui vittime di un racconto dove nulla sarebbe credibile. Durata 132 minuti. (F.lli Marx sala Groucho e sala Chico (V.O.), Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Mamma o papà? – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Valeria, ingegnere, e Nicola, ginecologo, dopo tre lustri di matrimonio, hanno deciso di divorziare. Noia, arrivismo, nuovi compagni, le offerte di lavoro che arrivano dall’estero, tutto collabora a far naufragare l’unione. Anche i loro figli sono tre e di loro nessuno dei due ha intenzione di occuparsi. Durata 98 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Manchester by the sea – Drammatico. Regia di Kenneth Lonergan, con Casey Affleck, Michelle Williams e Lucas Hedges. Film in corsa per gli Oscar, sei candidature (miglior film e regista, sceneggiatura originale e attore protagonista, attrice e attore non protagonista), un film condotto tra passato e presente, ambientato in una piccola del Massachusetts, un film che ruota attorno ad un uomo, tra ciò che ieri lo ha annientato e quello che oggi potrebbe farlo risorgere. La storia di Lee, uomo tuttofare in vari immobili alla periferia di Boston, scontroso e taciturno, rissoso, richiamato nel paese dove è nato alla morte del fratello con il compito di accudire all’adolescenza del nipote. Scritto e diretto da Lonergan, già sceneggiatore tra gli altri di “Gangs of New York”. Durata 135 minuti. (Eliseo Rosso, Nazionale sala 2)

 

Mister Universo – Commedia. Regia di Tizza Covi e Rainer Frimmel, con Tairo Caroli, Wendy Weber e Arthur Robin. Qualcuno ha privato il giovane domatore Tairo del suo portafortuna, un ferro piegato a U che, quand’era piccolo, gli aveva regalato il celebre Mister Universo Arthur Robin. Il ragazzo, con l’amica Wendy, si mette in viaggio alla ricerca dell’antico amico. Durata 90 minuti. (Classico)

 

Moonlight – Drammatico. Regia di Barry Jenkins, con Naomi Harris, Mahershala Ali e Trevante Rhodes. Miglior film secondo il parere della giuria degli Oscar, film teso, crudo, irritante. La storia di Chiron – suddivisa in tre capitoli che delimitano infanzia adolescenza ed età adulta del protagonista – nella Miami povera, tra delinquenza e droga, prima solitario e impaurito dalla propria diversità colpita dai pregiudizi, infine spacciatore che non ha paura di nulla e che sa adeguarsi al terrificante e violento panorama che lo circonda. Attorno a lui una madre tossicomane, un adulto che tenta di proteggerlo, un giovane amico. Durata 111 minuti. (Centrale (V.O.), F.lli Marx sala Harpo, Nazionale sala 1)

 

Omicidio all’italiana – Commedia. Regia di Maccio Capatonda, con Capatonda, Herbert Ballerina, Nino Frassica e Sabrina Ferilli. Succede qualcosa di strano nel solitario paesano abruzzese di Acitrullo, dimenticato davvero da Dio e dagli uomini: un omicidio. Perché non sfruttare la situazione, si chiede il sindaco Piero Peluria, mentre arrivano folle di curiosi e soprattutto la televisione con la sua bella trasmissione “Chi l’acciso?”. Durata 99 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Il padre d’Italia – Drammatico. Regia di Fabio Mollo, con Luca Marinelli e Isabella Ragonese. Lo strano incontro tra Paolo, omosessuale introverso, e Mia, ragazza “quasi-madre” al sesto mese di gravidanza, in un locale gay di Torino. Inizieranno un lungo viaggio, fino a Roma prima per proseguire fino a Napoli e in Calabria, terra d’origine della ragazza: durante quei giorni trascorsi uno accanto all’altra nasceranno dei sentimenti cui mai nessuno avrebbe pensato. Durata 93 minuti. (Massimo sala 2, Uci)

 

Questione di Karma – Commedia. Regia di Edoardo Falcone, con Fabio De Luigi, Elio Germano, Eros Pagni, Isabella Ragonese e Stefania Sandrelli. Giacomo è l’erede di una grande famiglia di industriali, ha perso il padre quando aveva quattro anni. Suicidio. Continuando a sentire la mancanza di una presenza e di una guida, s’affida all’antico pensiero della reincarnazione, vedendo nel truffatore Mario l’uomo che da sempre sta cercando. Nulla di più redditizio per costui che non può che assecondare le volontà di Giacomo. Ma quali saranno gli esiti? Durata 90 minuti. (Massaua, Greenwich sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Rosso Istanbul – Drammatico. Regia di Ferzan Ozpeteck, con Halit Ergenç, Nejat Isler e Serra Yilmaz. Il regista turco torna a girare nella sua patria, a vent’anni di distanza dal “Bagno turco” e da “Harem Suaré”, ancora una volta avvolto nel suo realismo magico, con una storia che ha le proprie radici (rivisitate) nel romanzo omonimo, a cavallo dell’autobiografia, e che vede il ritorno a Istanbul da una Londra culla d’esilio dello scrittore Orhan richiamato dal regista Deniz al ruolo di editor per una sua nuova opera letteraria. Ma Deniz all’improvviso scompare e Ohran viene a contatto con il mondo di lui, con i suoi amici, con il suo passato. Malinconie, la realtà del quotidiano, i cambiamenti della Turchia, il passato e il presente che si guardano e si confrontano, le “madri del sabato” alla ricerca dei figli scomparsi. Durata120 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2, Uci)

 

Strane straniere – Documentario. Regia di Elisa Amoroso. Cinque storie per raccontare la vita di altrettante donne, tutte arrivate in Italia dai loro lontani paesi per diverse ragioni, che sono state capaci di dare vita a un’attività propria. Durata 70 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Il tesoro – Commedia. Regia di Corneliu Porumboiu, con Toma Cuzin e Radu Banzaru. Siamo a Bucarest. Un vicino di casa di Costi va da lui e lo mette al corrente che nel proprio giardino è seppellito un tesoro, è stato suo nonno a nasconderlo prima dell’arrivo del comunismo. Ci vorrebbe un metal detector, lui non ha i soldi per acquistarlo: ma se Costi volesse intervenire, al termine della ricerca farebbero senz’altro a metà. Si apre davanti ai due uomini un lungo, lunghissimo fine settimana. Durata 89 minuti. (Classico)

 

The Great Wall – Avventuroso – Regia di Zhang Yimou, con Matt Damon, Tian Jing e Willem Dafoe. Banco di prova per coproduzioni cino-statunitensi, un gruppo di sceneggiatori hollywoodiani, un regista tra i più acclamati, un divo: ma sembra che il gioco non abbia funzionato. Una vicenda che gira intorno alla Grande Muraglia, costruita per mettere al riparo non soltanto il grande paese ma altresì il resto del mondo da orde di creature dall’aspetto animalesco in vena di enormi distruzioni. Stupisce che un regista come Yimou (“Lanterne rosse”) si sia addentrato in una simile avventura, tra kolossal e arti marziali. Durata 103 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

T2 Trainspotting – Drammatico. Regia di Danny Boyle, con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller e Ewen Bremmer. Il precedente “Trainpotting” aveva lasciato Mark Renton scappava con il malloppo, abbandonando i compagni in un un mare di rabbia, di droga e di sballo. Non tutti l’hanno digerita. La nuova puntata di quel film che è diventato un cult vede il nostro nel tentativo di riallacciare i contatti, e per quanto si può in vera pace, con loro rimettendo piede a Edinburgo. Quello che non ha proprio voglia di incontrare è Begbie (Carlyle), appena uscito di galera, il più legato al mondo di un tempo. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3, Greenwich sala 3, Ideal, The Space, Uci)

 

Vi presento Toni Erdman – Commedia. Regia di Marin Ade, con Peter Simonischek e Sandra Hüller. Un padre davvero sui generis che, abbandonando la sua vera identità di Winfried per assumere quella del titolo, compare all’improvviso a Bucarest dove la figlia, donna in carriera solitaria e senza uno straccio di relazione amorosa a farle da supporto in un’esistenza senza troppe luci e molte ombre, sta trattando un grosso affare. Un rapporto e una storia fatti di comicità e di tenerezza, un incontro che scombussola, un chiarimento di intenti e di futuro. Durata 162 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo sala 1 anche V.O.)

“Project Marta” perpetua il contemporaneo

Come mantenere il valore delle opere contemporanee nel tempo. Servizi e strategie in collaborazione e a confronto. Mercoledì 15 marzo alle ore 18.30, presso gli spazi di Palazzo Bricherasio a Torino, il professor Francesco Poli modera un confronto attivo basato su esperienze complementari nell’ambito del contemporaneo, cui intervengono Massimo Sella di Brosel spa Assicurazioni, Rossana Crotti ed Emiliano Rossi dello Studio Legale Pavesio e associati, Giorgina Venosta di Consulenza d’arte ed il restauratore Antonio Rava.

Un incontro dal titolo Come mantenere il valore delle opere contemporanee nel tempo. Servizi e strategie in collaborazione e a confronto, a cura di Benedetta Bodo di Albaretto, responsabile di Project Marta – Monitoring Art Archive, e rivolto soprattutto ai collezionisti di arte contemporanea, ma non solo. I partecipanti sono invitati a scoprire uno spaccato di diverse realtà attive in termini di servizi per la tutela del patrimonio contemporaneo, professionalità esperte nel campo assicurativo e del diritto, ricercatori e restauratori che hanno fatto del contemporaneo una specializzazione ed una missione. Un approfondimento proposto attraverso il racconto di problematiche diffuse e di nuove soluzioni proposte, di esperienze decennali e di nuove competenze e servizi tra loro collegati e sempre più indispensabili per la tutela del contemporaneo. Uniti dal medesimo obiettivo e da un’unica visione d’insieme a favore del mantenimento nel tempo di una forma d’arte troppo spesso poco conosciuta e approfondita, una serata che auspica di offrire nuove consapevolezze e un supporto in più a tutti coloro che vivono a contatto con l’arte dei giorni nostri.

***

Project Marta – Monitoring Art Archive, è un servizio per la tutela dell’arte contemporanea messo a punto da Benedetta Bodo di Albaretto, conservatrice e diagnosta per i beni culturali, con un doppio intento, da un lato tecnico e scientifico, dall’altro divulgativo e didattico. Attraverso il confronto diretto con l’artista e i successivi approfondimenti tecnici in collaborazione con esperti del settore – restauratori e fornitori – vengono raccolte e schedate tutte le informazioni utili a conoscere in profondità le opere d’arte. Le schede tecniche vengono in ultimo datate e firmate dal responsabile scientifico Project Marta e dall’artista perché diventino un documento di riferimento ufficiale – anche a livello legale – per il collezionista e per tutti gli operatori del sistema responsabili per le opere in esame. Tramite il portale web di Project Marta – www.projectmarta.com – gli abstract delle schede realizzate sono liberamente consultabili in modo agile ed immediato, permettendo la ricerca e l’eventuale richiesta di consultazione delle schede tecniche integrali da parte di tutte le figure coinvolte nella gestione e tutela dell’opera. L’ingresso è riservato agli invitati previa registrazione info@projectmarta.com

“Torino violenta” al Piemonte Movie gLocal Film Festival

Giovedì 9 marzo, il 16° Piemonte Movie gLocal Film Festival prosegue al Cinema Massimo di Torino con una seconda giornata che fin dal pomeriggio propone una serie di appuntamenti dedicati al cinema piemontese: Torino violenta di Carlo Ausino, festeggiato a 40 anni dall’uscita in sala della mitica pellicola del genere poliziottesco, l’anteprima assoluta del documentario 48 tornanti di notte di Fabrizio Lussu e I cormorani di Fabio Bobbio entrambi in concorso a Panoramica Doc, i corti di Spazio Piemonte tra cui Amore Grande di Max Chicco e An Afterthought di Matteo Bernardini.

IL PROGRAMMA DI GIOVEDì 9 MARZO

 

Ore 14.30 > SPAZIO PIEMONTE 2 – 95’

Ego (IT, 2016, 14’) di Lorenza Indovina

Musica originale: Vittorio Cosma feat. Niagara

Interpreti: Elena Arvigo, Rolando Ravello (Luca)

Produzione: Redibis Film

Distribuzione: Elenfant Distribution

Location: Aeroporto di Bari, Murge (Bari)

In una Puglia accecata dal sole, arida e abbandonata, Luca e Carla stanno raggiungendo l’aeroporto di Bari. La donna prenderà un aereo che la porterà dalla sorella e dai nipoti, in vacanza per una settimana. Carla vorrebbe avere dei bambini, ma per Luca è troppo presto. Eppure, mentre lui percorre la strada del ritorno, si imbatte in un cane abbandonato. Questo incontro genera sentimenti nuovi e conflittuali: che sia pronto a prendersi cura di un altro essere vivente?

Awake (IT, 2016, 11’) di Cesare Ambrogi

Produzione, distribuzione: Valnera

Location: Ex Carceri Le Nuove (Torino)

Quando era in prigione in Sudafrica, Kholeho Mosala ha scoperto come la musica sia il più grande strumento che gli uomini hanno a disposizione per restare uniti e forti, per superare le ingiustizie e le angherie e per entrare in contatto con i propri antenati e con se stessi.

Amore Grande (IT, 2016, 30’) di Max Chicco

Interpreti: Paolo Graziosi, Alessia Olivetti, Andrea Murchio, Ettore Scarpa

Produzione, distribuzione: Meibi

Location: Torino, Villaggio Leumann.

Torino, in un futuro non troppo lontano. Osvaldo Caforio è un anziano orologiaio innamorato di Rosetta, sua moglie. Un mattino si reca all’anagrafe per rinnovare la carta d’identità, ma l’addetto allo sportello lo mette di fronte a un’amara verità. Secondo l’elaboratore elettronico Osvaldo è morto, e in questi casi il protocollo parla chiaro: Osvaldo deve rinascere.

Il Contrario di Vita (IT, 2016, 30’) di Bruno Ugioli e Riccardo Menicatti

Produzione, distribuzione: Fuoricampo

Location: Grugliasco (Torino), Torino

Un ragazzo affronta un’audizione per una parte in uno spettacolo ma, nonostante il suo impegno, viene scartato. Per pagare l’affitto e convivere con la propria ragazza, deve accettare un lavoro bizzarro: lo spaventapasseri. La sua giornata è ben scandita: sveglia all’alba, pedalata fino al campo e ritorno a casa, dove lo aspetta la ragazza, ignara di tutto. Ma il ragazzo sottovaluta la contropartita di questa bugia e della sua nuova vita.

Scotoma (IT, 2016, 10’) di Gipo Fasano

Produzione, distribuzione: Contea srl

Location: Roma

Scotoma, ovvero cecità parziale, è la storia di due fratelli, A e B. In un bar della capitale, A sta leggendo qualcosa scritto da B, quando vede una ragazza e ne rimane folgorato. La ragazza esce dal locale prima che i due possano capire chi sia, ma non tutto è perduto: B la riconosce, studiano assieme. A è entusiasta e non vede l’ora che il premuroso fratello li faccia incontrare. Il regista è nato a Roma, ma vive a Torino dove frequenta la Scuola Holden.

 

Ore 16.30 > SPAZIO PIEMONTE 3 – 88’

Moonbears on Planet Earth. (IT, 2016, 24’) di Nadia Zanellato e Andrea Daddi

Location: Parco Nazionale di Tam Dao, provincia di Vinh Phuc (Vietnam)

Nel nord del Vietnam, all’interno del Parco Nazionale di Tam Dao, c’è un centro di recupero degli “orsi della luna” gestito dalla ONG Animalsasia. All’interno del santuario vengono recuperati, sorvegliati e ospitati gli esemplari di “orsi della luna” e “del sole”. Lo scopo – mostrato dai registi torinesi Zanellato e Daddi – è salvarli dalle torture inferte per l’estrazione e la vendita della bile, molto usata dalla medicina tradizionale orientale, nonostante il divieto delle autorità.

Su entu (IT, 2016, 11’) di Stefano Clari

Produzione: Ouvert

Location: Carmagnola (Torino)

Un albero, un campo, un traliccio. In un’atmosfera buzzatiana, un clochard noto come Maestro evoca un potente vento, al pari del Maestrale, affinché lo aiuti nella produzione della “nota perfetta”. Tuttavia, un uomo sopraggiunge e sembra voler fermare questa folle impresa.

Triangle (IT, 2016, 28’) di Cataldo De Palma

Location: Druento, Carignano (Torino)

Tre amici si riuniscono per un’escursione di pesca al fiume. Tra battute, alcol e tabacco (complici anche il fuoco acceso e la luna piena) parte una sfida: avventurarsi nel bosco in cerca di una torre abbandonata, fulcro di strane leggende. Quel che trovano, però, interrompe le risate e la complicità. Segreti e retroscena inaspettati fanno crollare l’aura di amicizia, ormai in bilico su un abisso irreale.

An Afterthought (IT, 2016, 17’) di Matteo Bernardini

Fotografia: Italo Petriccione

Montaggio: Enrico Giovannone

Produzione: Neverbird Productions

Distribuzione: The Open Reel

Location: Four Studios Communication (Torino)

Una madre mette la figlioletta a letto, raccontandole le avventure del mitico Peter Pan. Ma l’eterno bambino è soltanto frutto dell’immaginazione? Primo adattamento cinematografico del finale originale della storia di Peter Pan, così come venne concepito dall’autore James Matthew Barrie.

La procedura (IT, 2016, 8’) di Alessandro Valbonesi

Location: Leinì (Torino)

Un normale controllo di documenti si trasforma in incubo di kafkiana memoria, nell’epoca in cui l’identità di un uomo sembra dipendere solo dalla sua presenza online. Riuscirà Giovanni Neve a ottenere il diritto di esistere?

 

Ore 18.30 > PANORAMICA DOC

I cormorani (IT, 2016, 88’) di Fabio Bobbio

Musiche originali: Ramon Moro, Paolo Spaccamonti

Produzione: Strani Film

Location: Rivarolo Canavese (Torino)

Nell’estate dei loro dodici anni Matteo e Samuele passano le giornate tra il fiume, il bosco e il centro commerciale, ma rispetto agli anni precedenti qualcosa sta cambiando. Il gioco diventa noia, la fantasie “sull’altra metà del cielo” cedono il passo alla scoperta, le avventure si trasforma in esperienza di vita vissuta.

Nell’arco di un’estate senza inizio e senza fine, che sembra quasi un incantesimo fuori dal tempo, I cormorani racconta di un’amicizia, di un’età e di un territorio costretti a mutare sotto l’incedere del tempo che scorre inesorabile.

Interviene il regista

 

Ore 20.30 > GUARDIE & LADRI, POLIZIOTTESCO ALL’ITALIANA | 40° TORINO VIOLENTA

Torino violenta (IT, 1977, 89’) di Carlo Ausino

Delinquenti francesi e mafiosi nostrani irretiscono modelle e studentesse, le drogano, le violentano, poi, ricattandole con foto scottanti, le avviano alla prostituzione. Contro l’infame traffico combattono il commissario Moretti e un misterioso “giustiziere” notturno dalla pistola infallibile, le cui “esecuzioni” provocano una sanguinosa lotta tra il clan dei francesi e i mafiosi. In realtà, Moretti e il “giustiziere” sono la stessa persona. Quando si vedrà scoperto da un collega, il commissario tenterà di eliminare il pericoloso testimone, ma sarà lui, invece, ad essere colpito a morte.

Intervengono Carlo Ausino, Fabrizio Dividi (curatore), Giulia Carluccio, Giulia Muggeo e Franco Prono (Dams), oltre ad alcuni esponenti del cast

 

Ore 22.30 > PANORAMICA DOC

48 Tornanti di notte (IT, 2016, 53’) di Fabrizio Lussu | ANTEPRIMA ASSOLUTA |

Produzione: Stuffilm (Bra – Cuneo)

Location: Trentino Alto Adige, Passo dello Stelvio, Padova

Giuliano Calore, padovano classe 1938, ha fatto la storia del ciclismo estremo, affrontando le più importanti salite e discese senza mani, con una bicicletta senza manubrio e senza freni. A riprese iniziate, Giuliano decide di stupire la troupe lanciandosi all’inseguimento di una nuova sfida, la più suggestiva e pericolosa: affrontare in discesa il Passo dello Stelvio senza manubrio, senza freni, di notte, illuminando gli insidiosi tornanti con la sola luce di una piccola pila tascabile. 48 tornanti di notte mostra l’ultima follia sportiva di un personaggio a metà fra un gentiluomo d’altri tempi e un guascone da osteria, e indaga le cause che hanno trasformato una genuina passione in un’ossessione che piano piano si è sostituita ad affetti e amicizie. Dopo quarant’anni di vita ordinaria, una moglie, tre figli e un modesto lavoro all’Enel, Giuliano «ha inforcato la bicicletta e si è trasformato, come fa Superman quando indossa il suo mantello». Perché? 48 tornanti di notte è una discesa (senza freni) nelle ambizioni, nelle motivazioni, nelle paure e nei sogni di uomo leggendario.

Interviene il regista

“Figure dell’Italia civile”, tour di presentazione

Il libro di Pier Franco QUAGLIENI “FIGURE DELL’ITALIA CIVILE”, Golem Edizioni,  tratteggia le figure di personalità importanti della cultura e della politica italiana del ’900.

 

 Il libro sarà protagonista, insieme all’autore, dei seguenti appuntamenti:

 

– Venerdì 10 marzo ore 17,30 a Loano
Sala Consiliare del Palazzo Comunale in piazza Italia, 2 – Loano.
Dialogano con l’autore: Gianni Ballabio, Claudia Ghiraldello.
Introducono: Maria Vittoria Barroero, Betty Bolognesi.
La vendita dei libri durante l’evento sarà a cura della Libreria del Conte di Loano.
 

– Lunedì 20 marzo ore 18 presso la Libreria Feltrinelli a Milano
La Feltrinelli in via Manzoni, 12 – Milano.
Insieme all’autore intervengono: Ugo Finetti, Dino Messina, Lorenzo Strik Lievers.
Modera: Alessandro Litta Modignani.
 

– Giovedì 23 marzo ore 18 presso la Libreria Feltrinelli a Torino
La Feltrinelli in piazza CLN, 251 – Torino.

L’autore presenterà il suo libro.
 

– Venerdì 31 marzo ore 17 a Massa Carrara
Biblioteca Istituto Tecnico Commerciale “D.Zagara” di Carrara.
Dialoga con l’autore: la giornalista Vinicia Tesconi.
 

– Sabato 1° aprile ore 18 presso la Libreria Ubik a Lucca
Libreria Ubik in via Fillungo 137 – Lucca.
Dialoga con l’autore: Carla Sodini.

***

LA PRIMA EDIZIONE DEL LIBRO E’ ANDATA ESAURITA IN QUINDICI GIORNI.

E’ DISPONIBILE LA RISTAMPA IN LIBRERIA AL COSTO DI 16 EURO OPPURE PER CHI PREFERISCE LA VERSIONE DIGITALE L’EBOOK E’ ACQUISTABILE SU AMAZON AL SEGUENTE LINK:

https://www.amazon.it/Figure-dellItalia-civile-Uomo-Vol-ebook/dp/B01N6ZLG8X/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1488893618&sr=8-2&keywords=figure+golem

PER L’ACQUISTO SU AMAZON E’ NECESSARIO REGISTRARE IL PROPRIO ACCOUNT E PROSEGUIRE L’ACQUISTO ATTRAVERSO IL CARRELLO (ICONA).

***

Per essere informati sulle future presentazioni in tutta Italia si può visitare la pagina Facebook “Figure dell’Italia civile”.

Centro Pannunzio – via Maria Vittoria 35H, 10123 Torino

WWW.CENTROPANNUNZIO.IT

L’Uomo e la Donna, confusi e sbiaditi, tra le tombe di un cimitero

“E non vi venne mai in mente che le tombe non erano fatte per i morti, ma per i vivi?”, chiedeva un personaggio all’interno di un testo pirandelliano del ’16. Forse se ne è ricordato nel 1998 il norvegese Jon Fosse inscenando in Sogno d’autunno la vicenda di un Uomo e di una Donna, il loro incontro tra le mura cimiteriali di uno sconosciuto paese del nord, l’interrogativo se questo incontro sia casuale oppure no, il matrimonio ormai a rotoli di lui, la solitudine di sempre di lei.

Si incontrano seduti su di una panchina mentre all’intorno in una sorta di muta Spoon River occhieggiano lumini e immagini che si portano appresso scampoli di storie passate, di ricordi, di vite che ormai non contano più nulla, si incontrano perchè sia lei a spingerlo a ricostruire una vita insieme. Noi che assistiamo a questa novità scelta dallo Stabile torinese, cominciamo dalla platea a chiederci se sia vita reale, se tutto si debba avvicinare al sogno del titolo, che qualche peso dovrà pur avere, se quei passaggi che traslocano inaspettatamente nel tempo e nei luoghi siano ricordi o tasselli di un racconto che si va formando.Nulla è abbastanza chiaro e Fosse gioca oltre il dovuto a rimescolare le carte, a confondere non soltanto lo spettatore ma pure se stesso. Compaiono anche i genitori di lui, mansueto e appartato il padre, una gran virago tra dramma e comicità la madre, mentre si devono preparare i funerali della nonna (ancora di lui), mentre la moglie (certamente, dell’Uomo) viene a piangere in proscenio con la notizia che il loro figlio è, grave, ricoverato in ospedale, mentre la recalcitrante Donna, che ha ormai visto maturare il proprio desiderio di convivenza, dovrebbe partecipare alla sepoltura dell’ava. In un arco di tempo che più zompettante non si potrebbe, in un presente che scavalca l’attimo per entrare in un nebbioso futuro senza risposte, ancora e sempre le presenze dell’Uomo e della Donna – privi ormai di qualsiasi spessore, se mai ne avessero cercato uno -, la morte di lui e il pianto finale che accomuna le tre donne della sua vita.

Materiale, troppo e disordinato, cucito insieme da dialoghi che in più di una occasione proseguono attraverso le loro fotocopie, neppure cercando di inventarsi un’intonazione, un piccolo cambiamento, un’invenzione, adottando un vocabolario che nella propria ripetitiva semplicità finisce con l’essere ridicolo, dando a volte (vedi i personaggi dei genitori) il dubbio che ci si ritrovi davanti agli Smith di ioneschiana memoria. Ed è quindi abbastanza deludente che l’innovazione teatrale odierna passi da queste parti e si riduca a simili prove. La regia di Valerio Binasco non può essere che corretta, legata al tentativo di dar forma ad un testo che vita non ha, incorniciandolo all’inizio e alla fine dentro immagini uscite da una moviola che fissa attimi del tutto sbiaditi.

Nonostante l’impegno degli interpreti, anche i personaggi rimangono sbiaditi, l’Uomo di Michele Di Mauro ritrova qualche sferzata, coma la Madre di Milva Marigliano, ma non si va oltre; spiace per Giovanna Mezzogiorno – chi scrive continua a considerarla una delle punte d’eccellenza del cinema italiano e sicuramente non bisognosa di partecipare, nome di richiamo, a imprese che finiscono con poggiare sul nulla – che è messa all’angolo dalla piattezza delle parole e delle impercettibili e subito dimenticate azioni della Donna. 90’ che fanno comunque l’occasione per ridimensionare il nome di un autore (di lui, classe 1959, avevamo già visto a Torino Inverno con Malosti e Cescon, di lui che la rete s’affretta a informarci come in patria sia l’autore più rappresentato dopo Ibsen) che sembra già essere troppo presto salito sugli altari del nostro panorama teatrale, non soltanto europeo.

 

Elio Rabbione

(Foto di Bepi Caroli)

Ambasciata del Terzo Paradiso all'”Oscar Romero”

All’Istituto Oscar Romero di Rivoli (Viale Papa Giovanni XXIII, 25) Michelangelo Pistoletto inaugura la nuova Ambasciata italiana del Terzo Paradiso all’interno di un Istituto a vocazione internazionale. Promosso da Cittadellarte e condiviso dal Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e innumerevoli altri soggetti, Il Terzo Paradiso (www.it.terzoparadiso.org) dal 2005, a partire dall’installazione sull’isola di San Servolo nell’ambito della Biennale di Venezia, si è esteso nel mondo come grande oper-Azione collettiva.


Ora giunge a noi e si stabilizza anche all’Istituto Romero di Rivoli, che ha un legame speciale con il Museo, sancito da una convenzione pluriennale che racchiude una ricca offerta formativa per gli allievi: al Museo e a Scuola sono proposte lezioni, visite, workshop, wall painting, peer education e Alternanza Scuola-lavoro. Il segno-simbolo del Terzo Paradiso ideato dal Maestro Pistoletto, dalla Terra presto raggiungerà anche il cielo grazie al sodalizio con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ed ESA (Agenzia Spaziale Europea), espandendo il senso sotteso all’origine del segno, fondato sulla ricerca dell’equilibrio tra gli opposti. Un messaggio universale che, se ricondotto all’apprendimento, comprende tutta la dimensione educativa, giacché la scuola per sua natura dovrebbe essere il luogo che accoglie e armonizza le diverse istanze, attraverso la condivisione del sapere e della cultura.

L’Istituto Oscar Romero saprà trarre profitto dal messaggio sotteso al Terzo Paradiso che identifica nel cerchio, collocato nella linea dell’infinito, il nuovo equilibrio tra natura e artificio, che nell’accezione specifica consente di cogliere l’innovazione pedagogica di introdurre il potente segno dell’arte contemporanea nella dimensione dei futuri professionisti. Un progetto che traduce l’utopia di Michelangelo Pistoletto in una dinamica realtà, che affida ai giovani e al loro ingegno la capacità di continuare a cartografare contrade a venire. Quel futuro che i giovani in formazione sono chiamati a progettare e che nell’incontro con l’arte può tradursi anche in nuovi modelli culturali e inediti stili di vita.

Con l’istituzione della nuova Ambasciata, anche negli ambienti della scuola sarà attuata una vera rinascita degli spazi, con i wall paintings realizzati dal Dipartimento Educazione e i ragazzi dell’Istituto Romero. Coinvolti nell’azione di pittura anche gli studenti del progetto Con il corpo conosco, che ha come destinatari i ragazzi disabili e i loro compagni, insieme protagonisti di un’avventura culturale e sportiva, da vivere dentro e fuori dalla scuola, in ambito museale e nelle diverse discipline.

***

L’iniziativa è inserita nel progetto Sperimento l’arte! Musei e artisti nelle scuole a cura di AMACI Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani insieme a MIUR e MIBACT.

Il Grande Oz con musica dal vivo

Venerdì 10 marzo alle ore 19 ai MagazziniOz, in Via Giolitti 19/a a Torino, si terrà l’evento con musica dal vivo con la performance della colonna sonora originale del film “Il Grande Oz”Una serata a MagazziniOz con Paolo Gambino, musicista e arrangiatore, che ha deciso di affiancare Alessandro Avataneo, il regista del film “ll Grande Oz”, nella scrittura delle musiche originali del film. Dopo l’occhio del regista, l’orecchio del musicista racconterà un’acustica diversa del mondo della malattia e della cura, della straordinarietà e della quotidianità. La campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela per la realizzazione del DVD del film continua fino al 18 marzo, e per aiutare CasaOz basta andare su www.eppela.com/ilgrandeoz oppure è possibile dare il proprio contributo durante la serata.

***

Ecco il link dell’appuntamento http://www.magazzinioz.it/paolo-gambino-il-grande-oz/

Sguardi su Moncalieri

Incontri per conoscere la città e il suo territorio. Alla Biblioteca Civica “A. Arduino” Via Cavour, 31. Sulle tracce dei fortunati incontri in Biblioteca sotto il titolo “Da Moncalieri al Piemonte. Itinerari di storia e cultura del territorio”, ideati in collaborazione tra la Biblioteca, l’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri e il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis di Torino, riprende il cammino attraverso la storia e le storie di Moncalieri e del suo territorio, per aprire nuovi “Sguardi su Moncalieri”, volti ad approfondire i temi legati all’identità territoriale, nella consapevolezza che è importante il riferimento alle comuni radici per rinsaldare il senso di appartenenza e di radicamento alla comunità. E questo vale per tutti, per i moncalieresi d’antan,ma anche per tutti coloro che qui sono venuti a vivere in anni più recenti. Avere poi lo sguardo aperto al territorio è la condizione naturale di un luogo crocevia di cultura e di culture, capace di creare sinergie come Moncalieri si è dimostrata attraverso i suoi secoli di storia. In collaborazione con la Cooperativa Culturalpe

***

Tre gli appuntamenti per la primavera:

Giovedì 9 marzo ore 17,30 GUSTAVO MOLA DI NOMAGLIO Centro Studi Piemontesi Settecento anni fianco a fianco: Moncalieri e i Savoia da Tomaso II a Clotilde

Giovedì 23 marzo, ore 17,30 GIAN SAVINO PENE VIDARI Presidente Deputazione Subalpina di Storia Patria Moncalieri e il suo territorio nello sguardo di Clemente Rovere

Giovedì 6 aprile ore 17,30 MARIA TERESA PICHETTO I luoghi “moncalieresi” di Massimo d’Azeglio, un artista in politica.

Coordinamento ALBINA MALERBA. Negli appuntamenti successivi, in via di definizione, il percorso ci porterà in un viaggio ideale attraverso la città e i borghi di Moncalieri per seguirne i cambiamenti, i fatti sociali, i rivolgimenti ambientali: i luoghi cambiano, gli architetti e gli uomini trasformano il paesaggio urbano, cancellano, ridisegnano, e poi il tempo su tutto fa la sua parte. Ma nella “pietra che dura” risuona l’eco di quanti ci hanno preceduto e come “voce delle cose” le parole frantumano spazio e tempo e ci restituiscono immagini, gusto e fascino dello stratificarsi della nostra storia.

E’ tempo di Hispánica al Circolo dei lettori

Fa centro ancora una volta il Circolo dei lettori di Torino con il ciclo di incontri “Hispánica” che porta la letteratura spagnola a Torino.

Gli appuntamenti imperdibili sono con 4 grandi scrittori della levatura di Alicia Giménez Bartlett, Julio Llamazares, Javier Cercas e Almudena Grandes. Quattro voci delle vicina penisola iberica diverse tra loro, ma tutte strategiche e fondamentali per tracciare i cambiamenti del paese che, liberatosi della lunga dittatura franchista, è oggi una democrazia moderna la cui storia è stata segnata da boom economico e periodi critici. Stili, tematiche, universi narrativi e punti di vista diversi nei libri di questi 4 autori, ma denominatore comune la maestria della scrittura e la capacità di delineare spaccati della vita e della letteratura spagnola contemporanea.

***

Si inizia domani 7 marzo alle ore 18,30 con Alicia Giménez Bartlett , la regina del giallo. Per molti la “Camilleri spagnola” che, lasciati i panni di professoressa di letteratura, si è immersa nella scrittura e ha dato vita ai polizieschi con protagonista l’ispettrice di Barcellona Petra Delicado. Un successo travolgente per la poliziotta attaccabrighe, ribelle, un po’ anarchica e decisamente testarda, alla quale fa da spalla il bonario viceispettore Fermin Garzòn.Ma la Bartlett ha scritto anche opere di narrativa di altissimo livello, tra le quali “Una stanza tutta per gli altri” (2003) e l’ultimo “Uomini nudi” (Sellerio) che nel 2015 le è valso il prestigioso Premio Planeta.Domani nelle sale del Circolo (in Via Bogino 9) l’autrice incontra i suoi lettori subalpini nell’appuntamento dedicato al genere noir di cui è maestra.

Martedì 11 aprile sarà la volta di Julio Llamazares, poeta e viaggiatore il cui sguardo punta al rapporto tra uomo e natura. Ha iniziato a scrivere poesie fin da giovanissimo e dopo la laurea si è trasferito a Madrid dove nel 1976 gli è stato assegnato il Premio Nazionale di Poesia Universitaria e tre anni dopo il Premio Antonio Gonzalez de Lama. Con “Memoria della neve” nel 1982 ha vinto il Premio Guillén.

Giovedì 20 aprile appuntamento con il grande Javier Cercas, autore del famoso “L’impostore” (Guanda), docente di letteratura spagnola all’Università di Gerona. Lui definisce i suoi scritti “racconti reali” in cui finzione e realtà sono amalgamati, come nel nuovo “Il sovrano delle ombre” (Guanda) dove mescola storia e ricordi familiari. Scava nella storia della sua famiglia e apre una pagina scomoda del passato. Nel romanzo ripercorre la vita dello zio materno Manuel Mena che fu sottotenente falangista arruolato nell’esercito di Franco e morto a 19 anni, nel 1938, nella battaglia dell’Ebro, la più sanguinosa della guerra civile spagnola.

Giovedì 4 maggio a chiudere il ciclo “Hispánica” sarà Almudena Grandes. La scrittrice madrilena diventata famosa con il romanzo “Le età di Lulù” che nel 1990 ispirò l’omonimo film di Bigas Luna. E il feeling col cinema si è rinnovato con “Malena” (1994) da cui il film di Gerardo Herrero. Ancora successi per la Grandes con le opere successive “Atlante di geografia umana” (1998), “Gli anni difficili” (2002) e “Troppo amore” (2004). L’ultima fatica letteraria è “I baci sul pane” (2015) ambientato a Madrid durante la crisi del 2008; protagonisti coppie, famiglie allargate, single, giovani e meno giovani, spagnoli e stranieri. E l’autrice si concentra sull’esperienza umana di fronte ai grandi eventi storici.

Laura Goria

***

Per informazioni: Il Circolo dei lettori

Via Bogino 9

Tel. 011 4326827

info@circololettori.it