Il Centro Pannunzio ricorda Forattini

Mercoledì 17 dicembre a Torino

MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE ALLE ORE 17.30 preso la sede del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni in dialogo con Cristiano BUSSOLA Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti e direttore del quotidiano “Il Torinese” e Salvatore VULLO scrittore, ricorderà Giorgio FORATTINI.

Torino, approvate aliquote IMU 2026

Nel 2026 sono previste 3,7 milioni di maggiori entrate dalla rimodulazione dell’imposta di soggiorno. Lo ha riferito l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli in Commissione I^ la scorsa settimana nell’illustrare il provvedimento approvato in Sala Rossa.

L’imposta aumenta di settanta-ottanta centesimi a notte per gli alberghi e le residenze turistiche alberghiere: da 2,3 a 3 euro nei uno-due stelle; da 2,80 a 3,5 nei tre stelle; da 3,7 a 4,5 nei quattro stelle mentre rimane cinque euro nei cinque stelle. La tassa di soggiorno passa da 2,3 a 3,8 euro a notte per i B&B.

Con l’aggiornamento delle tariffe è stato modificato il Regolamento comunale in materia; è prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta per le persone con disabilità grave e a un loro accompagnatore come l’esenzione dal pagamento dell’imposta per gli appartenenti al personale della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e delle altre Forze Armate durante lo svolgimento delle attività di ordine  pubblico.

Il conteggio dei sette pernottamenti – limite massimo di permanenze assoggettate al pagamento dell’imposta – sarà calcolato su base annua e non più trimestrale per agevolare in particolare coloro che soggiornano a Torino in trasferta lavorativa.

La Sala Rossa ha approvato le aliquote Imu per l’anno 2026; la delibera conferma le aliquote in vigore nel 2025 e mantiene invariate detrazioni ed esenzioni.

Pena ridotta a commerciante che uccise un ladro

La Corte di appello di Torino ha ridotto a un anno e otto mesi  la condanna per Marcellino Franco Iachi Bonvin, di 75 anni, il commerciante di Pavone Canavese che nel 2019 sparò a due ladri, uccidendole una, che stavano rubando un apparecchio cambiamonete da un bar. AIn primo grado, a Ivrea gli erano stati inflitti cinque anni, con il riconoscimento di attenuanti e lo sconto previsto dal rito abbreviato, per omicidio volontario con dolo eventuale.

La Polizia Locale arresta il truffatore che fingeva di farsi investire

Fingeva di farsi investire per poi estorcere denaro al malcapitato automobilista. Sul truffatore indagava la Polizia Locale che lo ha arrestato, martedì 9 dicembre, in flagranza di reato. Non poteva saperlo, ma ha tentato un finto investimento proprio sotto gli occhi degli agenti.

Il truffatore, un sessantenne italiano, si trovava in corso Bolzano quando una pattuglia in borghese del Reparto Operativo Speciale della Polizia Locale, che indaga su questo tipo di reati, lo ha riconosciuto. Senza farsi scorgere, gli agenti ne hanno quindi monitorato le azioni successive. Prima lo hanno visto armeggiare intorno al ginocchio, poi si è appostato tra le auto lungo corso Vittorio Emanuele e, al passaggio di una utilitaria, le ha sferrato un calcio nella parte posteriore. A quel punto, fingendo dolore, ha avvicinato il conducente fermatosi al successivo semaforo, lamentando di essere stato urtato sulle strisce pedonali. Tutta la scena stava avvenendo sotto gli occhi dei “civich” che hanno continuato a seguirlo.

Ha chiesto di essere soccorso ed è salito a bordo dell’auto del presunto investitore dove lo ha convinto che l’incidente aveva danneggiato i suoi pantaloni, acquistati – ha raccontato – il giorno precedente. È così riuscito a intascare 140 euro dall’automobilista, ancora scosso per l’accaduto. Ma sceso dall’auto con le banconote in mano, ha trovato ad attenderlo gli agenti della Polizia Locale, che non lo avevano mai perso di vista.

Il conducente dell’auto ha confermato loro la richiesta di risarcimento e la consegna del denaro, sporgendo querela. Il denaro è stato quindi restituito alla vittima e il truffatore è stato tratto in arresto. Gli agenti gli hanno sequestrato una spugnetta, che si sospetta utilizzasse per simulare finte ferite. Nell’udienza di convalida e direttissima, tenutasi giovedì 11 dicembre, gli è stata imposta la misura cautelare personale dell’obbligo di firma.

TORINO CLICK

“Una stanza tutta per me” in mostra al “MIIT”

Dieci artiste/i di gran “vaglia” e un suggestivo omaggio all’indimenticato Maestro Gianni Sesia della Merla

Fino al 22 dicembre e, ancora, dal 7 al 15 gennaio 2026

“Una stanza tutta per me”: titolo che ci riporta (senza sotterranei intenti narrativi) alla celebre “Stanza tutta per sé” di Virginia Wolf e mostra da non perdere, almeno per due motivi: la qualità mediamente più che alta delle opere esposte, in tutto una sessantina firmate da 10 artiste/i e, ancora, per la caratteristica (quasi da “mission impossibile”) di articolare quella che, senza tanti rompicapo, poteva presentarsi come semplice “collettiva” in una serie, studiata al millesimo, di 10 mini-personali. Merito– giusto ricordarlo – della capacità organizzativa di un instancabile “curatore”, qual è l’amico, Elio Rabbione. In buona compagnia con un gallerista come Guido Folco, da anni alla guida del “MIIT-Museo Internazionale Italia Arte” (corso Cairoli, 4), dove la mostra in oggetto sarà visitabile fino a lunedì 22 dicembre e, dopo una breve pausa natalizia (anche opere e artisti ne han ben donde!) da mercoledì 7 a giovedì 15 gennaio (Orari: da mart. a ven. 15,30/19,30 – sab. 10/12,30 e 15,30/19,30 – dom. 10/12,30).

 

Strana sensazione all’uscita! L’impressione è quella d’aver visitato, di “galleria” in “galleria”, un numero impressionante di mostre. Personalmente, al termine della visita, ho imboccato corso Cairoli portandomi appiccicati agli occhi, non meno che al cuore i grandi, portentosi “Ritratti” della brava Andreina Bertolini. Mestiere da vendere, non meno che capacità di fare dei volti umani (femminei, in particolare) strumenti di toccante poesia e forza emotiva. Volti raccolti e contrassegnati da diverse forze e qualità di colore (oltre che da una marcata gestualità d’impronta espressionistica) nelle loro vaganti “Stagioni della vita” o in quei suoi “Legami” dove le due attempate sorelle – gemelle dagli occhi cerulei (mi sono tornate alla mente le povere Gemelle Kessler!) appaiono legate da un “filo dorato”, “cordone ombelicale” inscindibile, segno della loro eterna inseparabilità.

E poi, che dolce incontro quello con Anna Maria Palumbo (presente, deliziosa all’inaugurazione), con i suoi dipinti; acquerelli di un’infinita aggraziata lievità accanto ai suoi oli, agli acrilici e alle tempere di più robusta matrice cromatica in quel complesso intrecciarsi di boschi fogliame e fiori, dove può anche far breccia, per un birichino saluto, il vispo musetto di un micio in cerca di coccole. Un sorriso, ed eccoci fuori dal mondo reale con le “favole antiche” (“Fantasmagorie”) del biellese Fabio Cappelli“Ritratti ricavati da una Storia antica e stralunata”“personaggi improbabili”, di una certosina grafia segnica, “strampalati” nel prezioso minuto gioco di sovrapposizioni e intromissioni figurali capaci di farti emergere perfino (ed è pure poco) un “castello turrito” dal crine impreziosito di una nobil dama d’altri tempi.

Altra storia, i pastelli e le sculture (forte il richiamo alla “spazialità” fontaniana o alle “prime cavità” di Henry Moore) di Romilda Cuniberto, con le sue informali, pesanti “circolarità”, mentre con Lidia Delloste ritorna la leggerezza e l’immediata trasparenza dell’acquerello, tecnica praticata dall’artista ad altissimi livelli. Nelle sue opere, leggiamo la quotidianità delle cose, gli umili oggetti di un “mondo antico” che sono sempre stati lì, che ti parlano di infanzia, della “ricerca di un tempo perduto” ormai imprendibile. Dal mondo professionale della medicina arriva, invece, Franco Gioia, da sempre appassionato e attualmente praticante a tempo pieno di pittura. Amante del colore, Gioia passa (spesso accompagnato dai piacevoli versi della moglie Anna) dai più rari toni morbidi di paesaggi esotici, ai rossi e ai verdi accesi del “Giardino di Manu” e dei “Papaveri a Castiglione”, per esplodere senza riserve nelle sue ingombranti fantasiose “mongolfiere”, a bordo delle quali librarsi per “toccare il cielo con un dito”. Diplomata in “Scenografia” presso l’“Accademia Albertina”, Marina Monzeglio dà prova di sbizzarrirsi, con esiti di notevole interesse, fra acquerelli “ricchi, opulenti e dorati” e “vetri” dalla forma circolare e sinuosa, in cui esplodono quieti, piacevoli richiami al mondo “Liberty”.

In linea d’arrivo, gli oli intensi, dal segno netto e dai colori accesi della carmagnolese Angela Panero, che ci parla di terre lontane, con storie di donne e uomini prigionieri da sempre di lavori e fatiche ataviche; a seguire, l’assordante visionarietà (“metafore universali”) della “pouring art” o “fluid art” di Luciana Pistone, per finire con i silenti scorci urbani, assordanti nel loro “nulla”, di Margherita Vaschetti“perfetti campi cinematografici all’Antonioni”, mi sussurra il Rabbione, saggio critico cinematografico oltre che d’arte. Ed è proprio a lui che affido la toccante descrizione dell’ultima stanza “tutta per sé” (26 dipinti in parete), omaggio, a due anni dalla scomparsa, all’indimenticato Gianni Sesia della Merla“Con l’aiuto delle figlie Rossana e Barbara, ho voluto rendere un omaggio, a quel grande artista e amico, che è stato Sesia della Merla, al tocco magico che usciva dalla sua tavolozza, ai paesaggi e alle ambientazioni, alla natura e ai vasti mercati orientaleggianti scoperti durante i viaggi, ma anche ai consigli, alle nostre chiacchierate pomeridiane, lui seduto sul divano di casa e io lì ad ascoltare il racconto di mondi che ancora adesso mi porto dentro”.

Gianni Milani

Nelle foto: Andreina Bertolini “Le due sorelle”, acquerello su tela”, 2025; Anna Maria Palumbo “Il gatto si affaccia”, olio su cartone telato, 2006; Fabio Cappelli “Personaggio improbabile 6”, tempera su carta, 2020; Lidia Delloste  “Tazzone e lumino”, acquerello su carta, 2006; Gianni Sesia della Merla “Fuori le mura di Marrakesh”, tecnica mista, 1981

Semaforo antismog: da martedì 16 dicembre, torna il livello 0 

Secondo i dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte da martedì 16 dicembre, e fino a mercoledì 17 dicembre (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico torneranno al livello 0 (bianco), con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste dal semaforo antismog.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale .

TorinoClick

Sanità e legalità: firmato in Prefettura il protocollo per i nuovi ospedali piemontesi

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Interessi criminali fuori dalla realizzazione dei nuovi ospedali in Piemonte.
E’ stato sottoscritto  in Prefettura a Torino il protocollo di legalità per la
realizzazione di alcune opere di edilizia sanitaria strategiche per il territorio regionale, quali il
Parco della Salute, Ricerca e Innovazione di Torino e la Città della Salute e della Scienza di
Novara, e per la realizzazione di diversi nuovi presidi ospedalieri e significative ristrutturazioni
e ampliamenti di ospedali già esistenti, per un importo complessivo di quasi 4 miliardi di euro.
«Un passo importante – ha sottolineato il Prefetto Donato Cafagna – per rafforzare
ulteriormente i presidi di legalità al fine di scongiurare il rischio di infiltrazione delle mafie
nell’attuazione di un Piano di tale portata, che avrà un impatto sull’economia regionale molto
significativo e che pertanto potrebbe attirare le mire della criminalità».
A firmare l’accordo sono stati il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Prefetto
Donato Cafagna e i Prefetti delle altre Prefetture piemontesi.
Il protocollo disciplina le attività di vigilanza e controllo durante le fasi di affidamento e
realizzazione dei lavori. In particolare esso prevede un sistema rafforzato di controlli sugli
operatori economici coinvolti, tutti tenuti a essere iscritti all’anagrafe degli esecutori. La
vigilanza sarà estesa anche alla fase di approvvigionamento di beni e servizi e all’ingresso nei
cantieri, dove sarà istituita una banca dati dedicata. Sono inoltre previsti presidi di controllo
permanenti e un’intensificazione della collaborazione con i gruppi interforze antimafia delle
forze dell’ordine, con l’obiettivo di prevenire qualsiasi rischio di infiltrazione o
condizionamento da parte della criminalità organizzata.
«Si tratta di un accordo quadro, ha tenuto ancora a spiegare il Prefetto Cafagna – che
identifica le opere che verranno realizzate sul territorio regionale, poi presso ogni Prefettura
ci saranno i protocolli discendenti. Gli strumenti sono tanti, quelli della repressione che vede
l’Autorità giudiziaria e la polizia giudiziaria impegnati: numerosissime sono state le operazioni
che hanno individuato e sgominato i gruppi criminali insediati qui in Piemonte, e poi c’è
un’attività altrettanto importante quella di prevenzione condotta dai gruppi interforze
antimafia che lavorano in Prefettura, che danno luogo alle interdittive antimafia, che
verificano le iscrizioni nelle white list, che verificano e monitorano le diverse società attive sul
territorio. Tutto questo a tutela dell’economia sana piemontese. La stragrande maggioranza
delle aziende che operano in Piemonte, lo fa, rispettando i criteri di legalità e noi lavoriamo
proprio per tutelare loro, ma non solo, noi operiamo anche per tutelare la sicurezza dei

lavoratori nei cantieri, il rispetto della normativa sul collocamento sul lavoro. E’ un impegno
che coinvolge anche l’Ispettorato del lavoro e Provveditorato alle Opere Pubbliche».
«La Regione è in prima linea nella difesa della legalità e nella prevenzione di ogni forma di
criminalità e si è dotata di un organismo di vigilanza specifico, dedicato all’edilizia sanitaria,
che ci accompagna nel percorso di realizzazione del nostro piano di edilizia sanitaria.
Sappiamo che dove ci sono grandi appalti, purtroppo, c’è il rischio che si generi l’interesse
della malavita e questo accordo è quindi davvero importante perché ci dice che, in particolare
quando parliamo di ospedali ovvero di cura delle persone, le grandi opere si possono e si
devono fare tenendo alta la guardia a difesa della trasparenza e della legalità. Un obiettivo
che dobbiamo perseguire tutti insieme, ognuno con le proprie competenze e i propri strumenti»
dichiarano il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità
Federico Riboldi.

Streets for Citizens: urbanismo tattico con l’Environment Park 

Un modello di urbanismo tattico e di mobilità sostenibile a misura di città media e piccola, capace di coinvolgere attori e amministratori e di creare una rete urbana territoriale e dei modelli replicabili nei contesti urbani del Mediterraneo. Questo è l’obiettivo di Streets for Citizens, progetto europeo co-finanziato nell’ambito dei programmi interreg Euro MED. Il progetto introduce strumenti operativi, capacità building e azioni pilota per supportare le amministrazioni locali nella transizione verso modelli di città più accessibili, resilienti e partecipate, affrontando due sfide principali,  il traffico cittadino e la pericolosità delle strade, la mancanza di spazi verdi  e di spazi vivibili per l’intera comunità.
Tra i partner di questo progetto Streets for Citizens, che coinvolge oltre all’Italia, la Spagna,  il Portogallo, la Grecia, Cipro, Slovenia e Bosnia Erzegovina, vi è l’Environment Park, parco tecnologico  per l’ambiente, operativo da quasi trenta anni a Torino, punto di riferimento per chi, sia esso soggetto pubblico o azienda privata, si impegna per trasformare il rispetto dell’ambiente in motore di ricerca, sviluppo e competitività.

Envipark contribuisce al progetto sviluppando modelli di trasferibilità, metodologie  di valutazione dell’impatto e strumenti operativi per le amministrazioni locali, per definire un nuovo paradigma di urbanismo tattico applicabile ai contesti urbani di piccola scala.
In Italia, il partner responsabile del progetto pilota è  ANCI Lazio che sta realizzando in collaborazione con il Municipio IX di Roma Capitale la pedonalizzazione temporanea di una via d’accesso all’Istituto Comprensivo Matteo Ricci, creando pertanto una piazza scolastica. Obiettivo è  quello di trasformare l’area intorno alla scuola attraverso un processo partecipativo con il coinvolgimento attivo di cittadini e istituzioni per migliorare sia la sicurezza sia l’accessibilità  e incentivare la mobilità sostenibile.
Le città italiane tra i ventimila e centomila abitanti costituiscono un contesto strategico con centri storici di pregio, spazi pubblici sottoutilizzati e disponibilità limitate di risorse economiche  e tecniche, che rendono difficile la realizzazione di progetti complessi di rigenerazione urbana. L’impiego di interventi di natura temporanea offre la possibilità di sperimentare innovazione a basso costo ma con elevata visibilità.  La misurazione degli impatti durante la fase di intervento permette di ottenere importanti informazioni utili per la programmazione definitiva dell’attività.  Gli interventi di urbanismo tattico prevedono la partecipazione attiva della cittadinanza fin dalla creazione dell’intervento cosicché possa diventare parte integrante della città e del suo cambiamento.
Le attività del progetto Streets for Citizens mirano ad affrontare le resistenze culturali e la mancanza di skills e di capacità progettuale interna. Oltre alle azioni pilota dimostrative e al coinvolgimento attivo della popolazione, il progetto prevede la realizzazione di un toolkit per le amministrazioni pubbliche per fornire un supporto nella fase di progettazione e replicabilità degli interventi.

Mara Martellotta

Future mamme: disturbi alimentari aumentano rischi

PROBLEMI RESPIRATORI INFANTILI
Una nuova ricerca appena pubblicata sulla rivista Thorax ha esaminato le associazioni tra disturbi del comportamento alimentare materni ed esiti respiratori nella prole. Allo studio ha partecipato la coorte NINFEA, il cui progetto ventennale è condotto in collaborazione tra la Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Università di Torino
Fino ad oggi la ricerca scientifica sugli effetti della salute mentale materna sulla salute respiratoria dei bambini si è concentrata prevalentemente su depressione, ansia e stress in senso lato, con prove limitate su condizioni meno comuni come i disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Sebbene la depressione e l’ansia materne siano state associate a esiti respiratori avversi nell’infanzia, il possibile ruolo dei DCA rimane poco chiaro. Per questo lo studio Maternal eating disorders and respiratory outcomes in childhood: findings from the EU Child Cohort Network, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Thorax, ha analizzato se i disturbi alimentari nelle madri possano influenzare la salute respiratoria dei bambini considerando i sottotipi di DCA, i periodi in cui si manifestano e l’eventuale presenza contemporanea di depressione o ansia. Sono stati analizzati i dati di 131.495 coppie madre-figlio in sette coorti dell’EU Child Cohort Network. Alla ricerca ha partecipato il progetto NINFEA, la più grande coorte italiana arruolata tramite Internet che raccoglie dal 2005 dati su più di 7000 coppie di mamme e bambini sull’intero territorio italiano.
Lo studio
La prevalenza dei disturbi alimentari materni prima della gravidanza variava da quasi l’1% al 17% nelle sette coorti, mentre la prevalenza di depressione/ansia coesistente tra le donne con disturbi alimentari variava dall’11% al 75%. La prevalenza del respiro sibilante in età prescolare variava dal 21% a quasi il 50%, mentre quella dell’asma in età scolare variava da poco più del 2% a quasi il 17,5%, riflettendo le differenze tra le popolazioni incluse nello studio.
Un disturbo alimentare prima della gravidanza è stato associato a un rischio complessivo aumentato del 25% di respiro sibilante in età prescolare, sebbene questo variasse considerevolmente da una coorte all’altra.  È stato inoltre osservato un rischio aumentato del 26% di asma in età scolare, un risultato che risultava molto più coerente tra le coorti. Questi rischi aumentati si sono solo leggermente attenuati dopo aver escluso le madri affette da depressione o ansia. Associazioni simili con l’asma in età scolare sono state riscontrate per anoressia nervosa e bulimia nervosa, mentre il respiro sibilante in età prescolare è stato associato solo alla bulimia nervosa. Sebbene le associazioni osservate differissero leggermente nei diversi periodi di esposizione (prima, durante o dopo la gravidanza) non è emersa una finestra temporale distinta di suscettibilità.
Trattandosi di uno studio osservazionale, non è possibile trarre conclusioni definitive sul rapporto di causa ed effetto. Inoltre, la prevalenza di disturbi alimentari materni e dei problemi respiratori nei bambini varia ampiamente tra le coorti.
“Sebbene questo possa rendere alcuni dei risultati meno comparabili, la direzione e l’entità delle associazioni sono risultate relativamente stabili in tutte le analisi”, spiega Maja Popovic, docente e ricercatrice del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino e prima autrice della pubblicazione, che aggiunge: “i meccanismi alla base delle associazioni tra salute mentale materna ed esiti respiratori infantili rimangono poco chiari.”
Secondo i ricercatori, diversi fattori potrebbero spiegare il legame tra disturbi alimentari materni e salute respiratoria nei bambini. Lo stress e gli squilibri ormonali associati alla salute mentale della madre possono interferire con lo sviluppo dei polmoni e del sistema immunitario del feto. I disturbi alimentari, inoltre, sono spesso associati a complicazioni della gravidanza ed esiti perinatali avversi, come crescita fetale ridotta, prematurità e basso peso alla nascita, tutte condizioni che possono compromettere la salute respiratoria del bambino. È possibile, infine, che disturbi mentali e asma condividano alterazioni immunitarie e infiammatori, suggerendo una base genetica condivisa che possa contribuire a entrambe le condizioni.
I dati italiani
Questo progetto si inserisce nel solco delle ricerche già condotte nella coorte NINFEA che da anni indaga l’impatto della salute mentale materna sugli esiti di salute dei figli. Un precedente studio, il pilota di questo lavoro, aveva suggerito un possibile legame tra disturbi del comportamento alimentare materni e respiro sibilante nei neonati, soprattutto quando il disturbo alimentare si manifestava durante la gravidanza. Poiché tali risultati non erano stati ancora replicati né approfonditi in relazione ad altri esiti respiratori in età scolare, l’attuale progetto è stato avviato per replicarli in diverse popolazioni e contesti differenti. La coorte italiana NINFEA ha contribuito a questo studio con più di 5000 coppie madre-bambino, tra le quali circa il 2% delle madri ha riportato una diagnosi medica di anoressia nervosa o bulimia nervosa. Circa il 22% dei bambini ha presentato respiro sibilante nel primo anno di vita e circa il 2% aveva asma all’età di 7 anni. Le stime di associazione osservate in NINFEA sono risultate coerenti con quelle delle altre coorti coinvolte nello studio.
Alla luce dei risultati, lo studio sottolinea la necessità di garantire un’assistenza mirata alle donne con disturbi alimentari, non solo durante la gravidanza ma anche nel periodo successivo, così da tutelare anche la salute respiratoria dei loro bambini. Per i clinici, questo significa adottare un approccio realmente olistico al benessere materno, che includa non solo la salute fisica, ma anche quella psicologica e nutrizionale. Una maggiore consapevolezza di questi possibili effetti può aiutare a promuovere un’assistenza più integrata per le madri che convivono, o hanno convissuto, con un disturbo alimentare.