CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 54

Rock Jazz e dintorni a Torino: Willie Peyote e Nada

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al parco della Tesoriera per “Evergreen Fest”, suona il Cettina Donato Trio.

Mercoledì. A Santa Pelagia con “Paganini Rock…and others stories” il Gnu Quartet rende omaggio a Niccolò Paganini. Per “Evergreen Fest” alla Tesoriera, va in scena  “Love songs in the  dark” , concerto al buio fra musica classica e canzoni dal mondo. Per ImpattoZero Festival all’Arena Manin, tributo a Burt Bacharach da parte di un sestetto jazz . All’Osteria Rabezzana si esibisce Lil Darling in trio per un tributo a Duke Ellington. Per Il Flowers Festival a Collegno, si esibisce Venerus.

Giovedì. Allo Spazio 211 suonano i Bdrmm. Ad inaugurare la rassegna estiva del teatro Concordia di Venaria arriva Nada in duo. Per “Evergreen Fest “ alla Tesoriera tributo a Fred Buscaglione a cura dei Noi Duri 2.0. Per il “Flowers Festival” a Collegno, si esibisce Willie Peyote preceduto da Rose Villain.

Sabato. Al Parco Dora anteprima del Kappa FuturFestival con i danesi WHOMADEWHO.

Domenica. Per “Evergreenfest” alla Tesoriera suona la Distilleria Manouche con un programma Swing e Jazz anni 30 & 40.

Pier Luigi Fuggetta

Torna Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada

Dal 10 al 14 luglio 2024 torna Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada giunto alla XXII edizione, con il suo bagaglio di artisti e spettacoli internazionali pronti a sconvolgere i comuni di Cirié, Mathi, Nole, Fiano, Lanzo, Leinì e Villanova Canavese in Provincia di Torino.

Una invasione pacifica e colorata, come quella raffigurata nel manifesto di questa edizione ispirato al Quarto Stato di Pellizza di Volpedo, che vede protagonisti oltre cento artisti portatori di un messaggio di pace, bellezza, libertà, rispetto dell’ambiente e creatività. Il loro linguaggio è quello delle arti performative, dal circo contemporaneo al teatro di figura, dalla danza moderna alla musica dal vivo. L’arte e lo spettacolo sono valvole di sfogo imprescindibili in momenti difficili in cui il mondo sembra aver perso la propria bussola

Il ricco cartellone propone oltre 90 spettacoli di 21 compagnie, con 5 prime nazionali6 prime regionali e 3 debutti teatrali, distribuite in 5 giornate. Il Festival non è solo questo! Si rinnova infatti la grande festa del territorio che colorerà i comuni che la ospitano con una proposta variegata di eventi collaterali.

Il focus di quest’anno del Festival è sul clown, personaggio senza tempo che quotidianamente aggiorna il proprio linguaggio veicolando messaggi importanti attraverso l’arte della comicità, con un’espressione, la musica o l’acrobatica. Protagonista, tra gli altri, la donna clown messicana Gabriela Munoz che gioca con l’idea della solitudine, l’attesa e il desiderio dell’arrivo di un marito ideale. Novità del 2024 è la sezione è dedicata alle compagnie italiane e straniere che, per vicinanza geografica o motivi logistici legati alla propria tournée, hanno scelto “fermarsi” al festival e proporre i propri spettacoli. Tra le nuove collaborazioni allacciate dal Festival Lunathica è particolarmente autorevole quella con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino i cui giovani talenti sono autori di installazioni artistiche che contribuiranno a decorare gli spazi del Festival in tutti i comuni toccati dal Festival.

Anche quest’anno il Circus Village di Villanova Canavese sarà uno dei centri nevralgici del Festival dove ha sede anche il Ristorante Lunathico: un punto di ritrovo per artisti, operatori del settore e pubblico, completamente plastic-free grazie a CAV CISA (Consorzio Intercomunale di Servizi per l’Ambiente), SIA (Servizi Intercomunali per l’Ambiente) e SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) con un invito a rispettare l’ambiente che ci circonda e a differenziare correttamente i rifiuti.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Soldati uomo libero e scrittore – Regione al via e altro – Omaggio a Puccini – Lettere

Soldati uomo libero e scrittore
Insieme a Valentino Castellani, il Sindaco di Torino molto apprezzato e  da lui votato  a suo tempo nel 1993, ho ricordato on line Mario Soldati a 25 anni dalla sua scomparsa nel 1999. Ha interloquito con me Edoardo Massimo Fiammotto. Non so se siamo riusciti a far rivivere qualcosa di Soldati : per lui parlano i suoi libri, i suoi film, le sue trasmissioni televisive. Credo che Soldati non avrebbe apprezzato la Seconda Repubblica di cui conobbe gli albori dopo aver visto Tangentopoli che lo colpì in modo particolare.
Era un uomo di altri tempi, anche se sempre curioso della modernità e delle novità. Lo ricordo felice nella sua bella villa sul mare di Tellaro dove abbandonava l’ansia del vivere per recuperare la “gioia di vivere “ che è la cifra vera della sua opera. Che differenza tra la noia di vivere di Moravia, il male di vivere di Montale o anche solo il tragico mestiere di vivere di Pavese . Non era una gioia sfrenata ed edonistica quella di Soldati , ma sempre consapevole che nella vita ci sono il bene e il male, senza esagerazioni manichee. Soldati ha quasi interamente attraversato il “secolo breve” senza bruciarsi, come disse lui di Einaudi, l’amico Presidente da lui più  apprezzato anche per il dolcetto oltre che per il fatto di essere uno scienziato. A me manca oggi più che mai Soldati , la sua intelligenza, la sua cultura, la sua indipendenza, la sua signorilità tutta torinese eppure cosmopolita. Ho conosciuto altri scrittori, ma nessuno è confrontabile a lui. Fruttero &Lucentini erano ammiratori di Soldati e lui ricambiava la simpatia verso due uomini liberi.
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Regione al via e altro
La legge elettorale che sancisce che gli assessori devono cedere il loro posto a consiglieri supplenti, mi lasciò perplesso e continua a suscitarmi dei dubbi. Farà piacere a chi ha addebitato a Cirio una scarsa presenza femminile al governo perché entreranno molte donne escluse dal voto in Consiglio regionale. Resta un fatto molto discutibile la guerra intestina al Pd dove la segretaria nazionale minoritaria in Piemonte vuole ottenere attraverso le sue proconsolesse più che la maggioranza, l’amata, vecchia egemonia di gramsciana memoria.
La guerra per bande è  evidente e colpisce anche persone di rilievo come Laura Pompeo. Il Pd andrebbe rifondato: la componente che viene dalla Margherita non può essere cancellata, come sta avvenendo, dalla componente ex PCI che sta prendendosi il partito. Il solo piccolo fatto di aver dedicato la tessera a Berlinguer anziché, ad esempio, a Matteotti, assassinato 100 anni fa, dimostra una legittima scelta che sbilancia il Pd che è sempre meno un partito plurale e sempre di più è  un ircocervo, avrebbe detto Croce,  formato da un partito radicale di massa e un sopravvissuto partito comunista che stenta ancora  a comprendere l’esperienza storica del socialismo democratico europeo, l’unico storicamente importante. Per non parlare dei laici che non ci sono più e dei cattolici che sono una sorta di riserva indiana.
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Omaggio a Puccini
Lucca,  città di Puccini e di Pannunzio, ha onorato con un grande concerto diretto da Riccardo Muti Giacomo Puccini il piu grande musicista italiano dopo Verdi, nel centenario della morte. La sua è una musica sublime senza tempo che continua a coinvolgere e commuovere. Il ministero per la cultura si e’ impegnato a fondo per dare valore internazionale all’evento musicale trasmesso in mondovisione. Peccato che ho dovuto seguire in Tv perché non sono in condizioni fisiche di recarmi a Lucca dove ero stato invitato. Se pensiamo che qualche fazioso bollo’ di fascismo Puccini per l’Inno a Roma , abbiamo chiaro l’inquinamento ideologico giunto a lambire anche il campo musicale. L’arte e soprattutto la musica ha un valore universale e non conosce i miseri confini delle ideologie novecentesche ormai tramontate, come prevedeva Lucio Colletti
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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
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L’ammutinamento delle  studentesse veneziane
Le tre studentesse veneziane che hanno fatto scena muta alla Maturità per protesta per il voto avuto nel Greco scritto. Il fatto che non siano state sanzionate disciplinarmente , anzi siano state promosse la dice lunga sulla crisi della scuola italiana giunta al collasso.   Enzo Pezzati
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Concordo con Lei. La scuola italiana non si è più ripresa dal ‘68 e con bassi e piccoli alti  illusori si è trascinata fino ad oggi. Anche le forme sono state questa volta  travolte. E il fatto che le televisioni intervistino le tre “grazie” veneziane  come delle eroine è  davvero il segno dei tempi.
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La confessione e il Papa
Ho ascoltato il pezzo di una intervista  a Papa  Francesco che invita i confessori a perdonare i peccati senza indagare  i fedeli e farli soffrire. Dio comprende e perdona . Mi sembra una posizione che annulli il Sacramento della confessione fondata sul pentimento sincero e sul proposito di non più peccare. Anche qui: “Ma chi sono io per …”     Elda Tripodi
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Lei è troppo severa con il Papa sul Sacramento della Confessione anche  detta della riconciliazione. Io sono stato anni lontano da quel Sacramento proprio per i motivi addotti dal Papa. Ma forse sbaglio e ha ragione Lei perché su queste materie non ho una competenza adeguata. Certo inginocchiarsi e raccontare le proprie  peggiori meschinità davanti ad un uomo è cosa difficile e provoca disagio. Credo che l’invito di Francesco si riferisca a questa situazione che è reale.

Maria Nicola vincitrice del Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione

Nicola è la traduttrice del romanzo Le pianure di Federico Falco (Sur). 
La terza edizione del Premio è stata dedicata alla lingua-ispano americana.

È Maria Nicola la vincitrice della terza edizione del Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione, traduttrice del romanzo Le pianure dell’argentino Federico Falco, edito in Italia dalla casa editrice Sur. Realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno e l’Università degli Studi di Torino, per l’edizione 2024 si è stabilito di dedicare il premio alla lingua ispano-americana.

 

Spiegano le esperte Monica Bedana, Gina Maneri e Vittoria Martinetto, che in questa terza edizione compongono la Giuria specialistica, motivando l’assegnazione del Premio: “La traduttrice si è distinta per una resa stilistica di grande sensibilità ed eleganza, trovando, nell’assoluto rispetto del dettato dell’autore, le soluzioni più idonee a restituire un testo ricco di tecnicismi e di elaborate descrizioni di ambito naturalistico. La lingua italiana che ne risulta è cristallina, mai intorbidita – nelle costruzioni sintattiche o nelle scelte lessicali – da sedimenti della lingua di partenza. Lealtà verso il testo originale e fruibilità da parte dei lettori trovano dunque, in questa traduzione, un felice punto d’incontro, ed evidenziano la piena aderenza della traduttrice all’intima cifra stilistica di Federico Falco. La qualità di questo lavoro è un’ulteriore conferma della lunga e solida traiettoria professionale di Maria Nicola, che da decenni contribuisce alla diffusione delle letterature in lingua spagnola in Italia anche con la sua fervida curiosità intellettuale”.

In una prima fase, i testi finalisti sono stati selezionati dalla Giuria stabile, composta da Anna Battaglia, Melita Cataldi, Mario Marchetti, Antonietta Pastore.

 

Gli altri  finalisti in gara sono stati Alberto Bile Spadaccini con Il Gran Burundún-Burundá è morto di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con Lutto di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Raul Schenardi con Fra le tue dita gelate di Francisco Tario (Messico, edito da Safarà) e Giulia Zavagna con Chiamatemi Cassandra di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).

 

La cerimonia di premiazione si è tenuta al Castello di Perno, nel cuore delle Langhe. In questa occasione le traduttrici, i traduttori e i giurati del Premio sono stati coinvolti in una tavola rotonda coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, alla presenza di un pubblico curioso e attento, tra cui un gruppo di studenti di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, che hanno interagito e si sono confrontati con gli esperti.

 

Le esperte di lingua ispano-americana contemporanea, che in questa terza edizione compongono la Giuria specialistica, sono Monica Bedana, che dal 2017 dirige la sede italiana della Scuola dell’Università di Salamanca a Torino, Gina Maneri, traduttrice e insegnante presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano, e Vittoria Martinetto, insegnante di Lingua e Letterature Ispanoamericane all’Università di Torino, a cui si devono le traduzioni di alcune delle opere, tra gli altri, di Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar e Jorge Luis Borges.

 

Il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, è realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno e l’Università degli Studi di Torino, con il contributo e sostegno di Comune di Monforte d’Alba, il sostegno di Banca d’Alba e Fondazione CRT e con il patrocinio di Confindustria Cuneo e Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo.

 

La Fondazione Bottari Lattes.

La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (CN), dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes (1923-2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Mario Lattes è stato un testimone lucido e anticonformista, artista di respiro internazionale, cui va il merito della diffusione in Italia di pittori e autori stranieri di grande valore. Fu direttore dell’omonima casa editrice, fondata dal nonno nel 1893, per lungo tempo punto di riferimento della scuola italiana. Tra le pubblicazioni scolastiche realizzate si ricorda l’antologia La biblioteca illustrata con i disegni di Mario Lattes per gli studenti delle scuole medie. La Fondazione Bottari Lattes non ha scopo di lucro. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: il Premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, mostre di arte e fotografia, i progetti per le scuole come Vivolibro, i convegni. La sede della Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16, Monforte d’Alba) conserva la Biblioteca Mario Lattes, l’Archivio delle carte di Mario Lattes e di altri fondi documentali in possesso della Fondazione e la pinacoteca Mario e Caterina Lattes, che fa parte nella rete degli Istituti Culturali piemontesi. Nel 2017 la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa, come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni e iniziative portati avanti nel capoluogo piemontese. Nel 2023 ricorre il centenario dalla nascita di Mario Lattes.

Nobili parentele monferrine

 

L’antica e nobile famiglia dei Sordi, oriunda di Cremona risalente al secolo XI° di origine greca dal generico significato nominativo attribuibile a differenti individui senza precisa identità e origine, era presente a Piacenza nel XVI° secolo, ramo estinto con Orsola Sordi e Bernardo Anguissola, membro della aristocratica famiglia piacentina di origine bizantina aggregata al patriziato veneziano da cui aveva avuto origine Sofonisba Anguissola, importante pittrice vissuta tra il ‘500 e ‘600. Nei secoli, la famiglia Anguissola si imparentò con illustri famiglie lombarde come i Gonzaga del principe Maurizio Ferrante (*1938), figlio di Luisa Anguissola-Scotti. I Sordi erano già presenti nel XIII° secolo a Milano, Crescentino, nell’abbazia di Lucedio con don Pietro Sordi e in Monferrato.
A Casale risiedeva Giovanni Pietro Sordi primo consignore infeudato di Coniolo nel 1589, presidente del Senato sia di Casale che di Mantova, ambasciatore del duca Vincenzo Gonzaga presso papa Clemente VIII° e autore di opere legali stampate a Lione, Francoforte e Venezia. Il figlio Guglielmo I° Sordi fu il primo conte infeudato di Torcello nel 1623, contea acquistata dal nonno materno Camillo Becchio di Occimiano da Francesco Fassati di Balzola nel 1576. I Fassati (o Fassato) discendevano dai Sordi, nominati promiscuamente conti di Torcello e Coniolo che nel 1530 acquistarono il primo cascinale di Balzola con Giovanni Francesco, marito di Isodina Sannazzaro dei conti di Giarole.
Illustre parentela fu generata dalla marchesa Fulvia Maria Fassati, figlia del governatore di Casale Evasio Ottaviano marchese di Coniolo e Balzola e di Cecilia Natta (figlia del conte Vincenzo di Fubine) con il primo marchese di San Giorgio Fabrizio Gozzani, nonno di Giovanni Battista che edificò il palazzo casalese San Giorgio, attuale sede
comunale. Nel 1705, in occasione del matrimonio, Fulvia ebbe in dote dal padre la Communa di Altavilla, proprietà redatta dall’agrimensore Pietro Francesco De Giovanni di Torcello con atto rogato dal notaio Evasio Bellati nello stesso anno.
Luigi Guglielmo III° Sordi conte di Torcello, signore di Coniolo e Rosignano, sindaco di Casale nel 1832 e gentiluomo da camera di sua maestà Carlo Alberto, generò una importante parentela con i Gozzani casalesi sposando Clara Maria Teresa, figlia del marchese di Treville Luigi Gaetano e di Carlotta Tarsilla, figlia del marchese Faussone Scaravelli di Montaldo (Mondovì), sepolta nel sepolcreto di San Germano.

Di rilievo il matrimonio del conte di Conzano Pio Gerolamo Vidua con Marianna Gambera, figlia dei conti Fabrizio Bernardino e Paola Gaspardone (figlia del conte Onofrio Del Carretto) cugina del marchese Giovanni Gozzani di Treville marito di Lucrezia Gambera, edificatore all’inizio del ‘700 dello splendido palazzo Treville di Casale progettato da Giovanni Battista Scapitta, nonno di Vincenzo Scapitta agrimensore delle proprietà Gozzani.
Il conte di Conzano Carlo Domenico Giuseppe Maria Vidua, figlio di Pio cresciuto dai nonni materni Gambera dopo la prematura scomparsa della madre Marianna, fu collezionista ed esploratore (unitamente ad un cugino Gozzani) e la città di Torino, a cui sono state donate collezioni e raccolte, gli ha intitolato una via nella zona San Donato. Leggende monferrine narrano di indagini commissionate dal re Vittorio Emanuele I° sul simbolismo dei Gozzani di Casale, effettuate da Guglielmo Sordi e Pio Gerolamo Vidua, le cui conclusioni sono opposte allo studio eseguito dall’autore sugli ipotetici blasonatori di Corte.
Armano Luigi Gozzano

“Concordia Extralive”, rassegna estiva al chiaro di luna

A Venaria Reale

Dal 4 al 20 luglio, sempre dalle ore 21

Venaria Reale (Torino)

Nove spettacoli fra musica, comicità, recital e teatro: dal prossimo giovedì 4 a sabato 20 luglio, la Venaria by night non lesinerà serate “ a tutto spettacolo” per gli amanti di concerti e tant’altro tenuti all’aperto, al “chiaro di luna” o “sotto le stelle”, come più v’aggrada.

“Piatto forte” d’avvio per chi ha almeno un angolo di cuore ancora fortemente legato all’indimenticabile musica anni ’70 – ’80, quello di giovedì 4 luglio con Nada (al secolo Nada Malanima, da Gabbro), cantante indimenticata, cantautrice e anche scrittrice di diversi libri, ultimo pubblicato in ordine di tempo “Come la neve di un giorno” edito nel 2023 da “Atlantide”. Sul palco del “Concordia”, sarà “Nada Duo”. La cantautrice livornese accompagnata da Andrea Mucciarelli – talentuoso chitarrista della scuola jazz/blues senese – riprende quello che era il concerto del “Nada Trio”, un progetto nato nel 1994 con la collaborazione di Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti, chitarra e contrabbasso degli “Avion Travel”. Lo spettacolo ripropone i due lavori musicali prodotti dal “Nada Trio” e brani storici come “Il porto di Livorno”, la popolare “Ma che freddo fa”, grandi successi come “Amore disperato”“Ti stringerò” e classici della tradizione popolare come “Maremma”, fino alle canzoni di oggi.

Imperdibile, venerdì 5 luglio, lo spettacolo di Emanuela Cappello, che dopo aver mostrato la sua incontenibile comicità con esilaranti sketch diventati virali sui social, porta sul palco “Emanuela Cappello Show”, in cui riversa tutto il suo mondo fatto di “metro C, poesia zoppa, amori fuggenti, working class, bikini e cacio e pepe”.

A seguire, sabato 6 luglio si torna ancora indietro nel tempo agli anni ’70, con l’“Akuakiara Battisti Lover Band”, che farà rivivere la magica atmosfera delle canzoni di Lucio Battisti e la poesia senza tempo di Mogol.

Giovedì 11 luglio a salire sul palco è Matthias Martelli con la riproposizione di “Mistero Buffo” considerato il capolavoro di Dario Fo, seguito (di tutt’altro genere) da “Tut a post” che dopo “Badola” é la sintesi dei migliori pezzi dei “nostrani” irrisistibili Marco e Mauro, sul palco venerdì 12 luglio.

La sera dopo, sabato 13 luglio, il torinese  Domiziano Pontone in “Quel bravo ragazzo” racconta Martin Scorsese, tra i più importanti registi viventi e perfetto “esemplare” di italoamericano, di cui Pontone porta a scoprire le opere, le storie, i retroscena, le curiosità, gli spezzoni più rappresentativi del suo cinema “con un’affabulazione che diventa spettacolo, affascinante e divertente”.

“Mia mamma è una marchesa” è, invece, il monologo di Ippolita Baldini in cui la voce narrante della protagonista è sempre accompagnata dai commenti della madre che svolge quasi un ruolo da “spalla comica”. Una storia privata diventa così, attraverso questo strano dialogare, uno strumento di riflessione più ampia sul desiderio di realizzazione personale, in uno spettacolo, che andrà in scena giovedì 18 luglio e che strizza l’occhio al vecchio varietà all’italiana con sketch comici, canzoni e tanta ironia.

Con la sua inconfondibile aria da “giovane scapestrato” capitato lì per caso, Alberto Farinavenerdì 19 luglio, racconterà, in “La mia famiglia e altre volgarità”, aneddoti più o meno verosimili della sua stravagante famiglia e della sua controversa vita di coppia.

A chiudere davvero in grande bellezza la rassegna estiva di “Concordia Extralive”, sabato 20 luglio, sarà la  “Banda Gaber racconta il sig. G”, lo spettacolo che vuole essere un “omaggio/racconto”, tramite canzoni e aneddoti, del noto cantautore milanese, da parte della storica formazione di musicisti che, per vent’anni, lo accompagnò nei suoi concerti in giro per l’Italia. I loro nomi: Luigi Campoccia e Luca Ravagni alle tastiere, Claudio de Mattei al basso, Gianni Martini alla chitarra, Corrado “Dado” Sezzi, Gianni Cerone alla batteria e Luca Nesti, voce e ideatore dello spettacolo.

biglietti sono acquistabili online su Vivaticket e Ticketone, oppure presso la biglietteria del teatro. Apertura cancelli: ore 20. Inizio spettacoli: ore 21.

Per ulteriori info: “Teatro della Concordia”, corso Puccini, Venaria Reale (Torino); tel. 011/4241124 o www.teatrodellaconcordia.it

g.m.

Nelle foto:

–       Nada

–       Emanuela Cappello

–       Marco e Mauro

–       “Banda Gaber racconta il sig. G”

Torna “Bellezza tra le righe” in tre dimore storiche del Pinerolese

“Ci vuole coraggio”

Dal 30 giugno al 13 ottobre

L’obiettivo è sempre quello: “portare autori e voci autorevoli del presente nei Parchi e nei Giardini di alcune fra le principali dimore storiche del Pinerolese”. Compie cinque anni “Bellezza tra le righe”, la rassegna che quest’anno coinvolgerà, fino a domenica 13 ottobre, i suggestivi spazi di “Casa Lajolo” a Piossasco, del “Castello di Miradolo” a San Secondo di Pinerolo e di “Palazzo Conti di Bricherasio” a Bricherasio.

Il via domenica 30 giugno. “Ci vuole coraggio”, il tema scelto quest’anno dagli organizzatori. Che spiegano: “L’idea è riflettere sul coraggio necessario per agire, pensare, parlare, andare oltre o controcorrente, per obiettare, chiedere, fermarsi, per scrivere, per osservare a fondo, per pensare diversamente. Il coraggio ha sede nel cuore, ma agisce fuori, nel mondo, portando gesti e scelte e voci che si fanno esempi, modelli, occasioni per riflettere”. Di qui l’impegno, non semplice, di andare a “caccia di storie”, in cui l’essere coraggiosi trascenda il personale, per raccontare avventure dolorose ed impegnative (guerre, scelte difficili, appuntamenti tragici con la vita) dove il “cuore” sappia diventare tramite emotivo, occasione di riflessione e chiaro insegnamento per parlare e confrontarsi con gli altri.

Secondo una formula già sperimentata con successo l’anno scorso, l’inaugurazione di “Bellezza tra le righe” avverrà in modo congiunto. Tre appuntamenti nella stessa giornata, quella di domenica 30 giugno. Per la prima volta, novità 2024, anche la chiusura della rassegna sarà congiunta ed è in programma per domenica 13 ottobre, con una giornata tutta rivolta ai lettori di domani e tre interessanti proposte riservate ai più piccoli.

Domenica 30 giugno, alle 15, si inizia al “Castello di Miradolo” dove arriva Claudio Marinaccio con Trentatré raggi ionizzanti”(“Feltrinelli comics”). L’incontro sarà  moderato dalla consulente editoriale ed organizzatrice culturale Enrica Melossi.

Marinaccio, torinese, classe ‘82, è un apprezzato vignettista di fumetti, strisce e articoli di graphic journalism per diverse riviste e quotidiani, tra cui “Internazionale” e “La Stampa”. Lo scorso anno è stata molto apprezzata da pubblico e critica “Non può piovere per sempre”, l’inchiesta a fumetti sulla salute mentale dei ragazzi realizzata per “SkyTg24”.

Nel suo “Trentatré ragazzi ionizzanti”presentato a “Miradolo” racconta di come  a 36 anni, scopre e affronta l’inaspettato suo imbattersi in una grave malattia: al centro della narrazione, il coraggio di affrontare la subdola compagna di viaggio, attraverso un “diario di bordo”, un iter quotidiano pieno di ottimismo, spontaneità e pura gioia di vivere. Nell’incontro Marinaccio, in anteprima italiana, svelerà anche alcuni argomenti della sua ultima pubblicazione, “Aimone l’airone” (“D Editore”, 2024), uscito di recente in libreria

A “Palazzo Conti di Bricherasio”, invece, alle 16,30, fa capolino Antonella Manduca, nella vita mercante d’arte, vissuta fino al 2000 a Pinerolo e poi trasferitasi, proprio per lavoro, in Francia. Presenta “Diamanti in cambio”(“Argonauta”), un romanzo dove protagonista è il mercante d’arte spagnolo Manuel Delgado che trova, nello scomparto segreto di un prezioso e antico scrittoio, un sacchetto di diamanti grezzi. Forte stupore. E d’obbligo le domande. Chi li ha nascosti? E quando? Ma, soprattutto, “scotteranno”? Una storia che apparentemente inganna perché, nonostante le vicissitudini perfettamente riconducibili a un thriller, vi sono “profondi spunti di riflessione sulla difficoltà di fare delle scelte che possono non piacere a molti, sul problema dell’accettazione a ogni costo e sulla sofferenza dell’allontanamento necessario”. Parigi e Nizza sono gli scenari ideali per questo palcoscenico.

Infine, alle 18, nel giardino di “Casa Lajolo” a Piossasco, arriva la fotoreporter Andreja Restek, giornalista di origine croata, residente a Torino, fondatrice e direttrice di “APR news”. Andreja presenta “La solitudine della verità. In viaggio tra le ombre delle guerre”(Youcanprint”), uscito nell’aprile scorso: un’autobiografia che non è solo una storia di crescita personale e professionale, ma anche un’esplorazione profonda dell’impatto della guerra sull’umanità.

Attraverso un viaggio personale e commovente, dall’infanzia trascorsa in un piccolo paese, dove la realtà spesso sembra priva di pietà, fino alla sua ascesa come fotoreporter di guerra di fama internazionale, la Restek testimonia e documenta le atrocità e le sfide umane dei conflitti che hanno scosso il mondo. La sua storia è un esempio tangibile di determinazione e impegno e dimostra che ogni obiettivo è realizzabile con la giusta volontà. La giusta determinazione. E il giusto “coraggio”.

Tre appuntamenti di tutto rispetto segnano, dunque, l’avvio di “Bellezza tra le righe”. Tutto il calendario con le relative proposte su: www.bellezzatralerighe.it. Qui saranno anche caricate le registrazioni di tutti gli incontri.

g. m.

Nelle foto: Immagine guida, Claudio Marinaccio, Antonella Manduca e Andreja Restek.

Montaud Festival, una collina di eventi

FESTIVAL MUSICALE, CON BIRRA ARTIGIANALE E STREET FOOD

CONCERTI DALLE ORE 21

Prosegue “Montaud Festival – Una collina di eventi”: una rassegna musicale che nasce dalla collaborazione tra due realtà punto di riferimento nel chierese per gli eventi, il buon cibo e il buon bere: La Nave dei Folli, e il birrificio Grado Plato. Durante l’evento sarà possibile infatti apprezzare lo street food del rinomato food-truck “Rustycone” e degustare le numerose (e pluripremiate) birre del birrificio. Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito.

Proprio nella sede dello storico birrificio piemontese Grado Plato, a Montaldo Torinese (Via Bardassano,8), si avvicenderanno sul palco gruppi di diversi generi musicali: dal rock, al jazz, passando per il blues, l’indie, il jazz e la musica cantautoriale. I concerti iniziano alle ore 21.


Venerdì 28 e sabato 29 giugno è il momento del “Montaud Jazz Festival”: il 28 si esibirà l’Orchestra Eleven’s Band. Chiude, sabato 29, Flavio Boltro con Fabio Giachino.

Eleven’s Band. Un gruppo di amici, insegnanti e allievi di musica che grazie agli ambienti della Filarmonica Chierese, con esperienze musicali eterogenee hanno deciso di dar vita ad un nuovo progetto musicale. Una big band composta da 11 elementi che spazierà dallo swing al pop ed altri svariati generi, con un sound che “strizza l’occhio” alle migliori Big Band Americane.

Flavio Boltro con Fabio Giachino. Un incontro straordinario caratterizzato da una carica espressiva di altissimo livello alternata a momenti di profonda intensità artistica in un repertorio che si muove liberamente tra composizioni originali e standard jazz.

Flavio Boltro tromba di riferimento del jazz italiano insieme a Fabio Giachino, tra i più virtuosi giovani pianisti italiani, danno vita a “Things to say”, il nuovo lavoro discografico prodotto da Cam Jazz che uscirà nel 2021.

I due artisti hanno condiviso insieme numerose esperienze musicali giungendo ad una intimità artistica che trova la sua massima espressività in questo lavoro in cui le cose da dire sono molte, ma sono soprattutto intense ed uniche.

Oltre alle illustri collaborazioni internazionali tra cui spiccano i nomi di Michel Petrucciani, Freddie Hubbard, Marcus Miller, Cedar Walton, Danilo Rea, Gino Paoli e molti altri, Flavio Boltro è stato citato da Winton Marsalis sul “Down Beat” tra i dieci trombettisti migliori al mondo.

Fabio Giachino è tra le figure più interessanti della nuova generazione di pianisti, si è aggiudicato numerosi premi internazionali (tra cui Premio M.Urbani 211, C.Bettinardi 2011) e ha collaborato con artisti del calibro di Randy Brecker, Dave Liebman, Gavino Murgia, Javier Girotto.