CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 498

Rivarolo: arte e creatività a Villa Vallero

Progetto di arte urbana, decorazione e pittura con gli allievi ed ex allievi del biennio di decorazione dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Carlotta Ghioldi, Cristina Garbarini, Fulvio Ioan, Riccardo Rubattino, Coordinamento Prof. Alessandro Fabbris

Inside/Out in questo secondo step approda a Villa Vallero. Nella sede espositiva saranno presentati i lavori dei quattro giovani artisti che hanno svolto la residenza d’artista presso
Casa Toesca nel mese di Luglio.

Fulvio Ioan, Cristina Garbarini, Carlotta Ghioldi, Riccardo Rubattino hanno reinterpretato il concetto e le forme del
decorativo: dopo una analisi del territorio i quattro giovani artisti, alcuni ancora studenti dell’Accademia Ligustica di Belle
Arti di Genova, presentano una serie di opere nate in seguito al soggiorno svolto a Rivarolo Canavese, opere nate
attraverso un dialogo tra territorio, architettura, decorazione e ibridazioni artistiche.

Ioan presenta una grande tela e alcune xilografie, da cui son stati tratti i manifesti che a Luglio sono stati affissi nello
spazio pubblico in occasione della festa patronale di Rivarolo i cui soggetti attingono, attraverso il suo immaginario,
all’Anno Giacobeo.

Garbarini, dopo aver analizzato alcuni elementi decorativi presenti nel tessuto cittadino e in alcuni palazzi storici di
Rivarolo, presenta un grande disegno ed alcune tavole su carta che reinterpretano le forme di volute, modanature,
basamenti, archi.

Ghioldi per la realizzazione delle sue opere ha attinto da uno studio compiuto sui colori dello stemma della città, sulle
piante e sui giardini presenti nel territorio per realizzare due grandi stoffe che si dispiegano dal soffitto al pavimento, i cui
soggetti sono stati rivisti attraverso app di smartphone e glitch generati dai processi di stampa.
Ribattino presenta alcune soluzioni di decorazione pittorica pensati per spazi cittadini con un pattern che attinge
anch’esso da una reinterpretazione di modanature e geometrie architettoniche, frutto di un suo “cammino” compiuto sulle
linee di fettucce appese tra palazzi, balconi e alberi: un esercizio di equilibrismo che pone lo sguardo a diverse
prospettive.

Sempre Rubattino, in occasione dei giorni della mostra, replicherà una performance, organizzando anche un workshop
per i cittadini.

Per informazioni sull’evento:
Areacreativa42 Associazione Culturale
Via Ivrea 42, Rivarolo Canavese (TO)
Tel. 335 122 7609
info@areacreativa42.com

SCHEDA DATI
Progetto a cura di Areacreativa42 in collaborazione con l’Assessorato alla cultura della Città di Rivarolo
Canavese.
Dal 3 al 24 ottobre 2021
Inaugurazione domenica 3 ottobre alle ore 17
Alla presenza degli artisti
Sede della mostra:

VILLA VALLERO, Corso Indipendenza n.68, Rivarolo Canavese (TO)
Orari mostra: sabato e domenica 15-18,30
Per accedere ai locali è necessario presentare il green pass e l’uso della mascherina
Attività collaterali:
3 ottobre ore 15-16,30 workshop di slackline nel parco di Villa Vallero con Riccardo Rubattino
24 ottobre ore 15-17 workshop di pittura e xilografia per bambini e ragazzi
La partecipazione ai workshop è libera previa iscrizione a info@areacreativa42.com
Collaborazioni:
Assessorato alla cultura della Città di Rivarolo Canavese
Accademia Ligustica di Genova, biennio di decorazione

Apre il nuovo spazio di teatro Arete’

Corsi per bambini e adulti, creazione spettacoli, workshop

 

Un nuovo spazio artistico dedicato al teatro proprio alle porte di Torino, a poco più di due minuti a piedi dalla fermata della metro Bengasi. Sabato 2 ottobre alle 20,30 inaugura a Moncalieri, in via Monte Bianco 29, un nuovo polo, una fucina creativa dedicata al teatro.

 

E’ la casa della compagnia teatrale Areté e porta il suo stesso nome. Nasce con l’obiettivo di diventare il luogo aggregante di tutte le attività finora svolte in maniera “itinerante” da questa giovane compagnia che, a Torino, organizza anche la rassegna “(Non) rassegnamoci” al Q77 di corso Brescia. Ospita, dunque, i corsi di teatro: base e intermedio per adulti, più quello pensato per bambini tra i 6 e i 10 anni. Ma Areté a Moncalieri sarà anche casa per la creazione di tutte le produzioni teatrali, attualmente in tournée con “Più vera del vero”, “Il cadavere” e “Il bar delle ombre”.

 

Nella nuova sala di Moncalieri – di oltre cento metri quadrati – ci sarà inoltre possibile organizzare diversi workshop teatrali tenuti da professionisti. «Per ultimo, ma non meno importante, la nuova sede concretizza la necessità di creare uno spazio in cui teatro e cultura sono al primo posto: un luogo che possiamo chiamare casa e che possa diventare un riferimento, uno spazio culturale per la città di Moncalieri e non solo» dice Andrea Zuliani, presidente di Areté. Sabato sera, all’inaugurazione, partecipa il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna. Prevista la presentazione delle varie attività e un rinfresco.

 

Per quanto concerne i corsi, ottobre prevede una serie di lezioni di prova gratuite. Per i bambini, sono in calendario il 6, 13 e 20 ottobre con partenza corso il 27 ottobre e saggio finale a fine anno. Il 5, 6, 12, 13, 19 e 20 gli incontri gratuiti per gli adulti: maggiori informazioni su www.areteteatro.com.

 

Areté è una compagnia teatrale professionale ed è un’associazione affiliata Arci, attiva dal 2018. Organizza e tiene corsi di formazione teatrale, produce spettacoli e organizza eventi. È formata da tre professionisti del settore: Andrea Zuliani, Simone Valentino e Chiara Pautasso che si occupano della direzione didattica e artistica di tutte le attività.

Areté, in greco ἀρετή, significa “virtù”. In origine simboleggiava la capacità di qualsiasi cosa, animale o persona di assolvere bene il proprio compito. «Per noi, rappresenta l’impegno costante nell’espletare il potere culturale, artistico, umano e aggregante del teatro» spiega il presidente.

Il 1° ottobre in tv a ‘Canale Italia’ si parla di Carlo Olmo

L’avvincente storia del filantropo vercellese in un intenso servizio di Maurizio Scandurra per il talk-show ‘NotizieOggi Lineasera’.

Venerdì 1° Ottobre a ‘NotizieOggi Lineasera’, il programma di punta del prime-time di ‘Canale Italia’ che staziona stabilmente ai vertici delle ‘Tendenze’ di YouTube con ottimi indici di ascolto in crescita, si parla anche di Carlo Olmo.
Il seguito talk-show ideato, scritto e condotto dal giornalista Vito Monaco per la regia di Giuliano Tristo va in onda su ‘Canale Italia 83’ in diretta nazionale dalle 20.00 alle 22.00 anche su www.canaleitalia.com, in streaming su Facebook e su Sky: al numero 937 la prima ora, sul 913 la seconda.
All’interno della puntata anche un ampio servizio sul tema più che mai attuale dell’Economia dell’Anima. Dedicato altresì, quale esempio in tal senso paradigmatico, alla storia straordinaria del filantropo vercellese divenuto Cavaliere della Repubblica Italiana per le generose opere di benemerenza compiute al tempo del Covid facendo ricorso soltanto alla forza del vero amore e alle proprie risorse.
L’ampio filmato, realizzato dal giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra con il valente regista Ivan Bentivoglio per la ‘Ivan Bentivoglio Films’ (rinomata casa di produzione specializzata anche in comunicazione cinematografica d’impresa), racconta altresì l’entusiasmante avventura del film ‘Lupo Bianco’ girato nel Vercellese e premiato alla 78° Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia con l’ambito riconoscimento ‘International Starlight Cinema Award’ dedicato alle opere di impegno e pregio sociale.
Nel cast, accanto a Sebastiano Somma e Remo Girone anche lo stesso Maurizio Scandurra (spesso ospite anche a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24 con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo e a ‘Radio Radio’ con Francesco Vergovich), che ha già più volte manifestato pubblicamente la sua profonda stima nei confronti di Carlo Olmo per averlo coinvolto anche nell’ideazione e stesura, con gli sceneggiatori Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara, di alcune scene afferenti l’ambito della criminologia, materia di cui è da sempre appassionato e attento studioso.
Il lungometraggio patrocinato anche dal Miur, atteso nelle sale cinematografiche a febbraio 2022, è prodotto da Antonio Chiaramonte per ‘CinemaSet’ (già distintasi a Venezia nel 2020 con ‘Io Ho Denunciato’), la regia è di Tony Gangitano, i costumi di Tina Monello.
La première nazionale del film ‘Lupo Bianco’, a inviti, è fissata per domenica 7 novembre alle ore 10.40 presso gli ampi spazi del multisala ‘Movie Planet’ di Borgo Vercelli.

Piemonte e Toscana insieme per Residenze Reali Sabaude e Ville Medicee

Presentato al World Tourism Event di Padova il protocollo di intesa  per la promozione turistica congiunta dei due grandi attrattori UNESCO

 

Le Residenze Reali Sabaude del Piemonte e le Ville Medicee toscane, due tra i maggiori attrattori del patrimonio UNESCO d’Italia, sono protagoniste del protocollo di intesa tra le Dmo VisitPiemonte e Toscana Promozione Turismo, nella prospettiva di un piano di valorizzazione congiunta. L’accordo è stato presentato il 24 settembre, presso il Palazzo della Ragione di Padova, in occasione dell’edizione 2021 del WTE – World Tourism Event, dedicato al turismo verso città e siti patrimonio UNESCO.

Obiettivo del documento, generare collaborazioni che consentano di aumentare i flussi turistici verso due importanti realtà culturali unite da numerosi punti di contatto storici e artistici, per ampliare l’offerta e amplificare la comunicazione e la promozione.

L’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte sottolinea come il comparto turistico abbia subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza sanitaria. Nel panorama europeo i nostri competitor si sono dimostrati molto agguerriti, ed è per questa ragione che nei mesi scorsi si sono triplicati gli sforzi, facendo sistema per recuperare il terreno perduto. Si è stipulato un accordo con la Regione Liguria per nuovi circuiti che attraversano proprio alcuni siti Unesco; è stato stretto un gemellaggio con la città di Siracusa per promuovere le eccellenze dei territori; e anche  questo accordo di programma con la Regione Toscana è un passo importante per promuovere l’offerta turistica delle due regioni sui mercati nazionale ed internazionali. Fare sistema deve diventare un modello di comportamento.

Quello di Padova è per la Toscana è un appuntamento molto importante, commenta l’Assessore al Turismo e all’Economia della Regione Toscana. Mai come in questo momento è fondamentale che le Regioni diano un proprio contributo decisivo e propositivo alla costruzione di un nuovo profilo della destinazione Italia. Tra i nostri grandi progetti, la collaborazione tra Toscana Promozione Turistica e VisitPiemonte dedicato ad eccellenze che arricchiscono, da secoli, il patrimonio culturale italiano.

«Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa con VisitPiemonte –  dichiara il Direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Tapinassivogliamo creare un accordo di proficua collaborazione che ruota intorno ad obiettivi condivisi e strategie di co-marketing, come quello di promuovere a livello turistico le Ville Medicee e le Dimore storiche Sabaude, con l’intento di rafforzare ed aumentare la rete di competitività e integrare gli attuali prodotti turistici attraverso offerte territoriali che ne rafforzano l’identità e le peculiarità».

«Siamo molto contenti del protocollo di intesa che abbiamo siglato con Toscana Promozione Turistica e che contribuisce a realizzare due temi per noi fondamentali – sottolinea Luisa Piazza, Direttore Generale di VisitPiemonte-Regional Marketing and PromotionIl primo, l’avvio di una collaborazione con un’altra primaria DMO nazionale con cui condividiamo analoghi interessi, nella convinzione che lavorare in rete sia un vero vantaggio per la valorizzazione dei territori. Il secondo, l’opportunità di lavorare congiuntamente sulla promozione dei rispettivi patrimoni culturali, artistici ed enogastronomici, cogliendone le analogie: è il caso delle Residenze Reali e Sabaude in Piemonte e delle Ville e Giardini Medicei in Toscana, attrattori turistici accomunati dal riconoscimento Unesco che possono rafforzarsi a vicenda».

Al via la seconda parte della rassegna Camaleontika di Almese

 Con “Amunì”, spettacolo con la compagnia di detenuti del carcere di Saluzzo


Sabato 2 ottobre 2021 – ore 20:30

Teatro Magnetto, via Avigliana 17, ALMESE (TO)

In caso di maltempo lo spettacolo di svolgerà al

Biglietto unico di euro 12,00 con prenotazione consigliata

Dopo gli spettacoli all’aperto al Parco Robinson la rassegna teatrale di Almese torna al Teatro Magnetto con “Amunì”, spettacolo dell’associazione Voci Erranti e della compagnia dei detenuti del Carcere di Saluzzo, scritto e diretto da Grazia Isoardi.La rassegna proseguirà il 16 ottobre con Mosaico, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi, e il 20 novembre con “Agrodolce” di Claudio Batta, recupero della data del 7 agosto annullata a causa del maltempo. 
Prosegue anche la campagna social “adotta lo spettacolo” che invita alla condivisione sui social di immagini e post creati ad hoc che invitino i propri contatti agli spettacoli e a vivere la magia del teatro.

CAMALEONTIKA 7 è la settima stagione di teatro e musica organizzata dall’associazione M.O.V. – Moderne Officine Valsusa e dalla compagnia Fabula Rasa ad Almese(TO), comune della bassa Valle di Susa, grazie al sostegno del Comune di Almese, della Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Piemonte.La direzione artistica è a cura di Beppe Gromi, in collaborazione con Katia Bolognesi e Valeria Fioranti.

Dopo gli spettacoli all’aperto messi in scena al Parco Robinson nei mesi di giugno e luglio, la rassegna torna al Teatro Magnetto con “Amunì”, spettacolo dell’associazione Voci Erranti e della compagnia dei detenuti del Carcere di Saluzzo, scritto e diretto da Grazia Isoardi.
“Questa è la storia di una famiglia, una grande famiglia. Tanti figli, tutti maschi perchè papà diceva che teneva il seme forte e mamma sapeva coltivare bene. Un giorno papà partì. Per dove? Non si sa. Per quanto? Non ce lo disse. Venti anni…e oggi, finalmente, torna a casa. Nostro padre torna a casa e facemu festa. Una grande festa! “
L’Associazione Voci Erranti, dall’anno 2002, gestisce il Laboratorio Teatrale permanente per i detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) ed ogni anno produce un nuovo spettacolo aperto alla cittadinanza e agli istituti scolastici della Provincia raggiungendo oltre duemila presenze di spettatori.Da sempre, in accordo con le autorità competenti, il gruppo replica gli spettacoli in teatri esterni, anche fuori regione, perché realtà di teatro in carcere riconosciuta di eccellenza e raccogliendo sempre notevoli consensi sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori. Nel 2013 nasce, con la regia di Grazia Isoardi, AMUNI’, spettacolo che parte dalla riflessione dei detenuti sul tema della paternità, dell’essere contemporaneamente figli e padri, padri assenti e figli difficili, figli cresciuti senza padri non perché orfani, quanto privi di padri autorevoli, portatori di valori  e testimoni delle responsabilità della vita.Ora questi figli vivono nell’attesa del ritorno alla libertà e nel frattempo, diventati loro stessi genitori, attendono il ritorno del padre proprio come Telemaco fece con Ulisse.AMUNI’ è la storia di nove fratelli che attraverso i giochi e i ricordi dell’infanzia ritornano a loro volta bambini. “…che cosa vuol dire essere padre? Chi me lo può insegnare? C’è un altro Padre? Cosa sarebbe cambiato nella mia vita se papà fosse stato presente? ….”Pensieri di vite recluse, dubbi abitati dai sensi di colpa e responsabilità mancate, nostalgie di infanzie negate che prendono forma sul palcoscenico in un contesto di festa dal sapore amaro dell'”assenza”.
La rassegna proseguirà il 16 ottobre con Mosaico, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi, e il 20 novembre con “Agrodolce” di Claudio Batta, recupero della data del 7 agosto annullata a causa del maltempo.
Il biglietto di ingresso è di euro 12,00 e l’accesso rispetterà le normative vigenti sul contenimento dell’epidemia da Covid-19. Si consiglia la prenotazione entro due giorni dall’evento – al numero 3348785494 o all’indirizzo rassegnacamaleontika@gmail.com – e presentarsi almeno 1h prima dell’inizio dello spettacolo.In caso di maltempo lo spettacolo verrà messo in scena al Teatro Magnetto di Almese
Per invitare il pubblico in questo particolare periodo, Camaleontika ha lanciato la campagna social “Adotta uno spettacolo”. Partendo dalla presa di coscienza che senza un pubblico il teatro non esiste e che è quindi necessaria la responsabilità partecipativa di ognuno, con il claim “Il teatro lo fai anche tu” si è deciso di chiedere ad amministrazioni, associazioni, gruppi culturali e singole persone di “adottare” uno o più spettacoli, attraverso la condivisione sui social di immagini e post creati ad hoc che invitino i propri contatti a vivere la magia del teatro.
CAMALEONTIKA 7
Inizialmente prevista tra novembre 2020 e maggio 2021, si sta svolgendo in altre date per le ovvie motivazioni “pandemiche” con spettacoli che proseguono il cammino intrapreso sette anni fa, in maniera camaleontica tra divertimento, emozioni, domande, riflessioni e impegno civile.Il direttore artistico Beppe Gromi ha presnetato così il nuovo cartellone:«Camaleontika torna coloratissima, per ridisegnare gli orizzonti offuscati da questi lunghi mesi di lontananza dal palcoscenico e dall’incontro con il pubblico, linfa vitale per il teatro. Il tema dell’Esilio ha sfiorato sensibilmente questa nuova edizione, così come ha lasciato segni che dovremo imparare a decifrare e le parole di Italo Calvino “Credevo di vedere tutto e non era che la scorza” ci inducono a una profonda riflessione.Abbiamo condiviso il desiderio di resistere alle intemperie con nuovi compagni di viaggio e gli spettacoli ospitati sfiorano, evocano, nascono o ritornano da un Esilio. Creazioni che, in equilibrio tra comicità e impegno civile, accendono lo sguardo sull’ambiente, sul nostro rapporto con l’alimentazione e lo spreco, su  storie di donne, mamme e figlie che raccontano la forza dell’amore e la lotta per un futuro migliore».

I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il 16 ottobre alle ore 21:00 si conclude con “Mosaico”, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi e con in scena Katia Bolognesi, Gloria Liberati, Martina Manera, Virgina Orlando e Franceasca Zitti. Nello spettacolo, la voce, i sogni, lo strazio e il coraggio di Genoeffa Cocconi Cervi, donna morta nel 1944 a seguito della prostrazione per la perdita di suoi sette figli uccisi dai fascisti, si riverberano sulla storia di una donna in fuga coi figli, di due sorelle combattenti, di una ragazza costretta a prostituirsi. E in sottili rimandi dialogano con l’amore e gli incubi di madri che hanno perso i propri figli, tessere di un Mosaico che evoca le infinite parti in cui si manifesta la vita nei suoi aspetti quotidiani e straordinari in continua alternanza.
Il 20 novembre alle ore 21:00 è in programma “Agrodolce” con Claudio Batta, attore conosciuto dal grande pubblico nel personaggio di Capocenere, “l’enigmista” di Zelig Circus, e per i personaggi ai quali da voce in radio in fortunati programmi di RTL 102.5 e di Radio 105. Scritto da Claudio Batta insieme a Riccardo Piferi e Marco Targaste, lo spettacolo porta lo spettatore a riflettere sulla tematica dell’alimentazione e degli sprechi con ironia e intelligenza, il tutto condito con una buona dose di sane risate. Il comico milanese ci farà vedere che oggi non siamo più quello che mangiamo, come diceva Feuerbach, ma siamo quello che compriamo, che mangiamo tanto e male invece di poco e bene, che è statisticamente provato che il 30% della nostra spesa finisce nella pattumiera e che siamo circondati da frodi e sofisticazioni alimentari.

Due giorni di odio al Teatro Garybaldi di Settimo

Sabato 2 e domenica 3 ottobre alle 20.00, per la stagione “Battiti – Dentroefuori”, il Teatro Civico di Garybaldi di Settimo Torinese ospiterà il debutto nazionale di “Io Odio – Apologia di un bulloskin”, primo progetto della trilogia “Indagare il male”, prodotto da Santibriganti Teatro.

Il testo, nato da alcune riflessioni sulle devianze protocriminali e loro sviluppi, sorgenti spesso in età adolescenziale, è stato scritto da Valentina Diana e vedrà in scena Luca Serra Busnengo, diretto dalla regia di Maurizio Bàbuin, che spiega: “L’intento è appunto indagare la nascita e lo sviluppo del male, che è soprattutto maschio, perché è spropositato il divario: per una donna che si macchia, ci sono cento uomini che delinquono, feriscono, stuprano, uccidono, disprezzano; considerando i fatti, più o meno gravi di cui si viene a conoscenza e quelli assai più numerosi che restano sconosciuti.”

L’obiettivo artistico è quello di sviluppare una riflessione particolarmente forte che si incentri su categorie e loro derive tristemente protagoniste della nostra contemporaneità. Dal palco, l’odiatore svelerà, provocherà e non avrà remore a dire fino in fondo quello che pensa, raccontando ciò che ha fatto e urlando il suo odio, ormai sdoganato. Allo stesso tempo cercherà di portare in luce l’ipocrisia, facendo uscire alla luce l’odiatore che è presente in ogni persona.

“Io Odio” sarà il primo capitolo  della trilogia “Indagare il male”, la prima manifestazione del “maschio feroce”, padrone, in modo ancestrale votato alla lotta, non più per conquistare il sostentamento, ma crogiolandosi in posizioni di potere che irrorano di piacere o perdendosi alla ricerca di uno status frutto di retaggi non più tollerabili. Fare luce nel torbido, abituarsi a vedere, esaminando il processo dall’interno, dal punto di vista di chi il male lo fa, senza etichettare, escludendo il giudizio, esponendo i casi nella loro nudità perché la crudezza da sola può illuminare e conoscere e capire aiuta a superare.

Per consentire il distanziamento tra il pubblico, il numero di posti disponibili sarà limitato. Per questo motivo è caldamente consigliato prenotare il proprio posto chiamando lo 011-645740 o pre-acquistarlo online sul sito www.ticket.it.

 

Sabato 2 e domenica 3 ottobre – ore 20.00

“Io Odio – Apologia di un bulloskin”

di Valentina DIana

con Luca Serra Busnengo

regia Maurizio Bàbuin

elementi scenici Marco Ferrero

luci e suoni Nicola Rosboch

foto di scena Stefano Roggero

video di scena Fabio Melotti

produzione Santibriganti Teatro

Primo episodio del progetto di trilogia “Indagare il male – maschio docet”

 

 

Stagione 2021 “Battiti – Dentroefuori” – Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese

 

La stagione teatrale 2021 “Battiti – Dentroefuori” del Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese, organizzata da Santibriganti Teatro, è stata realizzata con il sostegno della Città di Settimo Torinese – Fondazione ECM e della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “PerformingArts“, con il contributo della Fondazione CRT nell’ambito del bando “Note&Sipari” e con il sostegno della Regione Piemonte.

Ospitalità in collaborazione con ConcentricaIn-Box VerdeTorino Fringe Festival e Fertili Terreni Teatro.

Santibriganti Teatro aderisce al Comitato Emergenza Cultura

 

 

Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese

Via Partigiani 4, Settimo Torinese

011 8028501 • garybaldi@santibriganti.it • Garybaldi è su Facebook

 

Inizio spettacolo: ore 20.00

 

Biglietti: 13 € – ridotto 10 € – ridotto extra 5 €

 

Modalità di acquisto biglietti:

– Prevendita online: www.ticket.it

– Prenotazione solo telefonica: 011 645740 dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 16.30

– Cassa: apertura un’ora prima dello spettacolo

“Le nevi di Gobetti”, Quaglieni dialoga con Quaranta

Il prof. Pier Franco Quaglieni

Mercoledì 29 settembre alle ore 18 nella sede del Centro “Pannunzio” in via Maria Vittoria 35H, Bruno Quaranta, giornalista e scrittore, in dialogo con Pier Franco Quaglieni, presenterà il suo ultimo libro “Le nevi di Gobetti”, Passigli editore.
In modo storicamente ineccepibile e poeticamente suggestivo, Quaranta ripercorre gli ultimi giorni di vita del prodigioso intellettuale, scomparso esule a Parigi nel 1926 neanche venticinquenne. Il libro è anche una raffinata biografia intellettuale di Gobetti attraverso i suoi Maestri ed amici, da Einaudi a Levi, da Casorati a Ruffini, da Sapegno a Salvatorelli, da Gramsci a Salvemini.

Esterno notte, quando le immagini accendono la città

Torna il grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri di Torino

Giovedì 30 settembre 2021, dalle 21.00 alle 24.00, Torino 

Torna, alla sua seconda edizione, ESTERNO NOTTE, il grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri di Torino, che, nella serata di giovedì 30 settembre dalle 21.00 alle 24.00accenderà di immagini i palazzi, i muri, le finestre, i cortili e i balconi della città. Una città che, per una sera, si trasformerà attraverso le storie, le fotografie, i video che i cittadini e le realtà partecipanti condivideranno durante una vera e propria festa per immagini, di tutti e per tutti.

Il filo conduttore scelto per il secondo appuntamento di Esterno Notte è ‘trasformazioni’, intendendo questo concetto in senso aperto e stratificato. Le trasformazioni come risposta alle sfide del presente, come evoluzione del pensiero e delle dinamiche sociali, come istinto di resilienza e ricostruzione, ma anche come irreversibile processo di alterazione dell’equilibrio che regola i paesaggi naturali e sociali, di fronte al quale l’unica prospettiva possibile è quella di un cambiamento radicale degli stili di vita.

Anche in quest’ottica, Esterno Notte mira a sperimentare nuovi sistemi di condivisione culturale che non siano più solamente digitali ma che permettano una fruizione su larga scala in piena sicurezza.

La seconda edizione di Esterno Notte – commenta il direttore di CAMERA Walter Guadagnini ­– rappresenta il momento in cui la città tutta, le sue realtà istituzionali, le associazioni, i singoli cittadini, si ritrovano in un momento di festa collettiva attraverso la condivisione delle immagini: quello che facciamo tutti i giorni, tutti i minuti con i nostri telefonini in privato, lo facciamo ora in pubblico, inviamo ai nostri concittadini le immagini che amiamo, che ci divertono, che ci rappresentano. Ci auguriamo che diventi una grande manifestazione, alla quale ognuno porta il suo contributo, a seconda delle proprie inclinazioni e dei propri mezzi, come sempre accade nella vita di una città sana.

L’anno scorso CAMERA, nella prima edizione di Esterno Notte organizzata per festeggiare il quinto compleanno della Fondazione, ha voluto ricordare la strada percorsa proiettando uno slideshow di immagini delle quaranta mostre realizzate fino ad allora sulla facciata della chiesa di San Michele Arcangelo in via Giolitti e ha proposto un’installazione multimediale nel suo cortile interno con immagini d’archivio e sonorità diffuse. – continua la curatrice del progetto Monica PoggiOggi invece ci concentriamo sul futuro, sia generazionale che, in un certo senso tecnologico, attraverso la proiezione dei lavori dei trenta giovani che hanno partecipato al corso-concorso di fotografia Reality Shot raccontando, attraverso le fotocamere dei propri cellulari, i quartieri periferici torinesi di Falchera e Mirafiori.

Il progetto Reality Shot, promosso dall’Atc del Piemonte Centrale insieme con la sua società in house Casa Atc Servizi e l’associazione Kallipolis, e diretto dal critico d’arte Luca Beatrice, sarà infatti protagonista delle proiezioni che CAMERA propone nel suo cortile interno (ingresso da Via Giolitti, 35). Oltre ad affrontare il tema della rappresentazione delle periferie, questione imprescindibile nella lettura della società contemporanea ma anche negli sviluppi della fotografia italiana, il progetto sposa appieno il tema delle ‘trasformazioni’. Le immagini realizzate dagli autori a seguito di diverse uscite insieme ai due tutor Simone Mussat Sartor e Maura Banfo, esprimono una varietà di stili e di approcci che ben caratterizza la mutevolezza della fotografia di oggi. Da scatti in bianco e nero in grado di enfatizzare le dinamiche sociali che intercorrono fra gli abitanti di questi quartieri, con un chiaro richiamo alla tradizione della street photography, a scenari stranianti ricostruiti o alterati attraverso strumenti digitali, i lavori proiettati sono in grado di restituire un panorama iconografico sfaccettato e vario.

A Esterno Notte partecipano 80 realtà, con, al momento, 15 privati cittadini (*elenco aggiornato al 23 settembre)

A Pick Gallery – Accademia Albertina di Belle Arti – Acli di Torino Aps – Almanac Inn – Antiloco aps con Il Piccolo Cinema – Associazione Culturale Migma & Liquidstone srl – Associazione Museo Nazionale del Cinema –  Archivio di Stato di Torino – Archivio Superottimisti con Torino Stratosferica – Associazione Gomboc – Atb Associazione Culturale – Bagni Pubblici di Via Agliè con Torino Jazz Festival – Base Scafidi Milia Architetti –  CAMERA con Reality Shot – Casa del Quartiere San Salvario – Comune di Venaria Reale con Reality Shot – Comando provinciale Torino, Vigili del fuoco – Crag Chiono Reisovà art gallery – Cripta747 – Fiaf – Fionda –  Fondazione Circolo dei Lettori – Fondazione Compagnia di San Paolo – Fondazione Mirafiori con Reality Shot – Fondazione Torino Musei – Galleria Febo e Dafne – Galleria Giorgio Galotti – Galleria In Arco – Galleria Peola Simondi – Ideificio Torinese – Ied Istituto Europeo di Design – Il Punto – Istituto Bodoni Paravia – Jest – Luca Pannoli visual artist – Mara dei Boschi – Mazzoleni Art – Mole Antonelliana – Mucho Mas! – Museo A come Ambiente – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia – Museo della Sindone – Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà – NH Collection Piazza Carlina – Nordic Things – Oggetti Specifici – Orti generali – Paratissima – PAV Parco Arte Vivente – Plastikwombat – Polo del ‘900 – Quartz Studio – Qui in Vanchiglia – Recontemporary – Reflex Tribe aps – Showroom Vanni – Stasis Aps – StreetView Art Gallery con ARCI Antonio Banfo – The Portrait gallery – Unduo – Urban Lab – Van Design Studio – Vernice Fresca in Barriera – Yit Architetti.

Sul sito e sui social di CAMERA sarà disponibile una mappa virtuale dell’evento, che permetterà a chiunque sia interessato di trovare e scoprire tutti i luoghi di proiezione, in una sorta di caccia al tesoro fra le strade della città.

Tutte le proiezioni saranno fruibili gratuitamente, passeggiando per strada o affacciandosi dal proprio balcone.

In occasione del sesto compleanno di CAMERA, venerdì 1 ottobre si potrà visitare la mostra “Walter Niedermayr. Transformations” a titolo gratuito.

Esterno Notte 2 ha ricevuto il Patrocinio della Città di Torino.
Documentazione fotografica in partnership

Se Nanni Moretti perde la sincerità dei suoi affetti

Esce nelle sale “Tre piani”

 

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

 

Spostando l’ambientazione – con la collaborazione di Federica Pontremoli e Velia Santella – dall’originale Tel Aviv del romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo (edito in Italia da Neri Pozza) ad un lungotevere romano, Nanni Moretti affronta in “Tre piani” (presentato all’ultimo festival di Cannes, undici minuti d’applausi ampiamente reclamizzati ma non preso in considerazione dalla giuria guidata dal “gaffeur” Spike Lee) per la prima volta un soggetto non suo. Una storia corale, non centralizzata, una microsocietà che con difficoltà tenta di affrontare la quotidianità piena di ombre, gli affetti di poco conto, le asprezze che nascono con chi ti sta accanto, le scelte che possono aiutare o scalfire enormemente il corso di una vita, il senso della colpa e la sua maturazione come il superamento atteso da sempre, le perdite e la scoperta delle parole che non si sono mai dette, l’educazione dei figli e l’impossibilità ad una altruistica comprensione, la giustizia che giudica o che assolve. “Tre piani” è tutto questo attraverso gli occhi di Moretti e molto altro ancora.

Nell’appartamento del primo piano abitano Sara e Lucio con la loro bambina di sette anni, Francesca, che spesso affidano alla comoda assistenza di una coppia di anziani signori; quando il vecchio, che non ci sta più tanto con la testa, e la piccola una sera scompaiono per venire ritrovati dopo poche ore in un buio giardinetto Sara sa affrontare l’incidente con rasserenante comprensione mentre per il marito esso diventa rabbiosa ossessione, nella certezza sempre più esasperata che l’uomo abbia abusato della figlia. Sopra, una giovane madre, Monica, che ha appena partorito, compagna di un uomo sempre assente per lavoro, facile a scivolare nella solitudine, che la spinge a intravedere fantasmi o accomodanti realtà, e nella follia di cui già sua madre è vittima. All’ultimo piano una coppia di giudici, Vittorio e Dora, alle prese con un figlio che tra aspre discussioni e incomprensioni e violenze si stacca sempre più da loro e che una notte, rincasando ubriaco, uccide con l’auto una donna. Dora è spinta a cercare di comprenderlo, a sviscerare un disagio che si fa sempre più feroce, mentre il padre lo allontana definitivamente, nell’intransigenza di un castigo che il ragazzo dovrà affrontare da solo.

Cosa c’è che non va in questo affresco umano che si srotola nel tempo di una decina d’anni, in questo ultimo film del regista di “La stanza del figlio” e di “Mia madre”, tanto per citare due titoli che al contrario ci sono rimasti nel cuore? C’è la difficoltà delle tre vicende a riunirsi in un unico sguardo, a farsi concreto spessore, e certo non basta il ballo sul finale nell’intento d’abbandonare le proprie piccole persone per aprirsi al mondo, alla comunità riunita e alla felicità leggera e generale. C’è quella separazione che divide il mondo tra un universo maschile riprovevole e un altro femminile assai più assennato e consapevole. C’è in fondo la facilità con cui si è riassunto il bellissimo romanzo di Nevo, prosciugandolo, c’è l’ingombrante apporto del regista, abituato a “dire” le battute, che s’è materializzato e fatto personaggio vivo e vegeto, c’è una sincerità di sentimenti interiori che troppo spesso viene a mancare, ci sono interpretazioni che paiono attestare la partecipazione ad un compitino fatto per bene, diligente nello svolgimento, ma nulla più. Per tutti, la Buy diventa sempre più Buy e la Rohrwacher sempre più Rohrwacher, per dimenticare subito e tutto lo Scamarcio in lacrime. Moretti guarda all’interno del piccolo palazzo la nostra intera società, la espone e non la giudica con i mezzi di un tempo, lo fa con distacco, mescola destini con uno sguardo che a tratti saresti quasi tentato di definire assente, mentre a noi sarebbe piaciuta la vibrante partecipazione di qualche titolo fa.

Le “Suggestioni cromatiche” di Bruno Molinaro tra campi di lavanda e nuvole e nevi

Nell’ex teatro di Palazzo Paesana di Saluzzo, fino a domenica 3 ottobre

 

Immagino che ancora oggi i ricordi che Bruno Molinaro trasmette alle sue tele li si debba ricavare dalle piane e dai monti, dalle distese di colori disseminate attorno a quel piccolo paese di terra friulana che lo ha visto nascere, non lontano dalle sponde del Tagliamento, come da quelli delle estati trascorse sulle rive tirreniche di una cittadina laziale o da una gita in montagna, tra i sentieri che s’addentrano tra i boschi, in qualsiasi stagione, lui ad annotare, quasi a fotografare nella memoria un albero, lo schiudersi di un fiore, l’accendersi di un rosso o di un giallo: poi, è chiaro, la sacralità e la reverenza dell’artista, la frequentazione in più occasioni del giardino di Monet, a Giverny, tra quel pugno di case distese nella minuscola località della Normandia, gli ha riempito gli occhi e la mente, ha fatto il resto. Un amore incondizionato per i piccoli laghi, per gli isolotti di ninfee, per i salici, per le macchie di fiori, per i pontili. E ancora: una vita intera, un lungo percorso di maestri (i corsi della scuola del nudo dell’Accademia Albertina tenuti da Filippo Scroppo) e di mostre in giro per il mondo e di riconoscimenti, di restauri, di tele, di prove nuove, di strade non ancora esplorate e poi ricercate con intelligenza.

Di questo percorso se ne ha un suggestivo tratto nella personale che, anche a festeggiare il suo ottantaseiesimo compleanno, s’è inaugurata – a cura di Angelo Mistrangelo – la scorsa settimana nello spazio dell’ex teatro di Palazzo Saluzzo Paesana, in via Bligny 2 (sino al 3 ottobre, orario: mercoledì giovedì venerdì dalle 15,30 alle 19,30; sabato e domenica dalle 11,30 alle 19,30). Più di trenta opere, una sequenza, quasi un nastro cinematografico di olii su tela ad occupare la prima sala, compatto, incessante, le tempere su cartoncino come prove più recenti nella seconda, poste accanto ad un video che ripercorre pensieri e vicende e opere e a tre altri olii, quasi un segno “più” importante, che tutto raccoglie, dell’attività e delle forme cromatiche di Molinaro, signorilmente unite dentro cornici antiche.

Molinaro è innamorato del paesaggio. Da sempre. Dei “suoi” paesaggi, quelli dell’anima. Dentro una narrazione emozionata e emozionante, lo distende sotto le immagini più suggestive, le forme più differenti, cattura un campo di lavanda capace d’alternarsi all’interno del proprio intenso violaceo di sfumate macchie di verde e di rosati (“Lavanda II”, 2012) come, in un primissimo piano, il rosso intenso di un papavero, interrotto per magia da un accenno di giallo e di verde (“Papaveri”, 2014), come, in “Verso sera” del 2018, distende al di sopra della pianura un grumo di nuvole sospese nel bianco o le rende, quasi in una premonizione, minacciose di tratti nerastri (“Tempesta”, 2019). Come regala a chi guarda i tanti paesaggi innevati, un inseguirsi di pennellate rapide e vibranti, bianche quanto fervide suggestioni, fiabeschi e senza luogo né tempo, silenziosi nelle radure o negli invernali piccoli corsi d’acqua ghiacciati, più netti o qua e là impercettibili nel tremolìo di una bufera, atmosfere impalpabili, sospese, fascinose, più di ogni altro soggetto impressioni e sogni che l’artista porta da sempre con sé. Sogni, certo, ma anche la materia di una realtà che è stata fotografata, prepotentemente tangibile, concreta nell’intero quanto personale panorama artistico.

Dicevamo sopra di prove affrontate di recente e di strade che paiono abbandonare quelle fin qui percorse. Sono le tempere su cartoncino, materiali bagnati e asciugati in un incresparsi grinzoso, riempito di colori ancora una volta sapientemente accostati. Macchie, alternarsi coloristico, un perdersi cromatico tra le pieghe della materia, esplosioni, sbuffi e rivoli, una felicissima intuizione e una ricerca che mostra e dimostra la modernità di Molinaro.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: “Neve”, olio su tela, 2015; “Giallo e rosso”, olio su tela, 2014; “Rosso III”, tempera su cartoncino, 2016; “Rosso II”, tempera su cartoncino, 2014