CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 46

Ad Albugnano si balla con i Lou Dalfin

 

Domenica 27 luglio si chiude in musica l’edizione 2025 del Quadila Festival 


Il Quadila Festival si chiude in musica ospitando i Lou Dalfin e il concerto gratuito “Bistrò Dalfin”, in programma domenica 27 luglio alle 21,30 al Belvedere di Albugnano (Asti).

Il Festival, organizzato da Lo Stagno di Goethe, saluta così l’edizione 2025. La performance dei Lou Dalfin unisce il ritmo delle danze occitane a storie intense, il tutto su un sound che fonde strumenti tradizionali con chitarre elettriche e batteria. Con oltre 1300 concerti e 12 album, i Lou Dalfin hanno conquistato festival e club in tutta Europa, coinvolgendo chiunque voglia ballare, cantare o semplicemente emozionarsi. Per loro, la cultura occitana è un’esperienza personale e vitale, vissuta attraverso la musica popolare.

Il concerto “Bistrò Dalfin”, nella formazione con cinque musicisti, è un ritorno alle origini del loro folk rock occitano. “Siediti e ascolta le nostre canzoni alla luce dell’essenziale: chitarra, armonica e fisarmonica ti riporteranno all’acustico incanto dei primi concerti in cui nasceva la nostra storia. Incontrerai nuovamente la batteria discreta degli esordi, spazzole e leggerezza per imboccare le rotaie del treno blues, come un hobo nella Val Maira del ricordo. Ti troverai come compagno di viaggio Briga, con la sua viola, sempre alla ricerca di una piazza in cui far risuonare bordoni. E il basso che ci tiene in piedi, come un amico che ti accompagna a casa dopo le troppe birre, bevute al Bistrò Dalfin”. L’invito è quello ad unirsi, e ballare.

In caso di maltempo, il concerto sarà riprogrammato.

“Il liberale Pannunzio. Tutto l’oro del Mondo?”. Tiziana Parenti dialoga con Quaglieni

Venerdì 8 agosto alle ore 21,30 nell’Auditorium “Roberto Baldassarre” della Biblioteca civica di Alassio (piazza Airaldi e Durante, 7)

Lo storico Prof. Pier Franco Quaglieni, in dialogo con l’on. Tiziana Parenti, celebre magistrato a Milano, deputato di Fi  e  noto avvocato penalista a Genova presenterà il libro di cui è il autore  “Il liberale Pannunzio. Tutto l’oro del Mondo?”, Pedrini Editore.
Nel volume, oltre ad alcuni testi “canonici” per conoscere Mario Pannunzio, giornalista e scrittore (Lucca, 1910 – Roma, 1968), sono riportate oltre 60 testimonianze che costituiscono una preziosa novità. A volte anche solo una battuta fulminante, quasi un tweet ante litteram, viene condensato un ricordo su Pannunzio ed “Il Mondo” del tutto inedito.
In appendice è pubblicato per la prima volta il carteggio intercorso fra Benedetto Croce e Mario Pannunzio.
Al libro è stato assegnato recentemente il Premio “Cavour Risorgimento” perché, si legge tra l’altro nella motivazione, “consente una lettura di Pannunzio nuova collocandolo nel suo rapporto con il liberalismo di Tocqueville e di Croce (…) tenendo viva anche la lezione pannunziana del Risorgimento” (…)
Ingresso libero 

Una notte al Castello di Govone

Per la prima volta Club Silencio porta il format “Una Notte al Museo” nella cornice settecentesca del Castello Reale di Govone, tra storia e musica, alla scoperta della Residenza Sabauda Patrimonio dell’UNESCO e del suo parco all’italiana

 

Sabato 26 luglio, ore 19
Castello Reale di Govone – Piazza Roma 1, Govone

 

Per la prima volta, Club Silencio presenta Una Notte al Castello di Govone – Candle Concert, portando il suo format “Una Notte al Museo” nel cuore di un’altra Residenza Reale Sabauda, Patrimonio UNESCO, per un’esperienza immersiva tra arte, musica e suggestioni architettoniche in uno dei luoghi più affascinanti del Piemonte.

 

Durante la serata, sarà possibile visitare il Castello Reale di Govone, un viaggio nel tempo dal Settecento ai giorni nostri. Gli ospiti potranno scoprire ambienti intrisi di Storia e storie straordinarie: dal mecenatismo illuminato dei Conti Solaro, che accolsero figure come Juvarra e Rousseau, ai fasti ottocenteschi della corte sabauda con Carlo Felice di Savoia e Maria Cristina di Borbone-Napoli. Tra sontuosi saloni e preziosi arredi, si potranno ammirare autentiche meraviglie come il Salone d’Onore e lo scenografico scalone monumentale realizzato con le sculture della Fontana d’Ercole provenienti dalla Reggia di Venaria.

 

La serata sarà accompagnata da una raffinata selezione musicale a cura di Pigalle, produttore musicale, dj e fondatore del progetto ROOM, che ha calcato palchi prestigiosi come Fabrique Milano, RedRoom Milano, OGR Torino, Capodoglio Murazzi e location d’eccezione come il Castello di Barolo e la Torre di Barbaresco. Tra i momenti più emozionanti, l’appuntamento con il Candle Concert nel Giardino all’italiana, dove le note musicali si fonderanno con l’atmosfera magica creata da centinaia di candele, offrendo al pubblico un’esperienza unica e suggestiva sotto il cielo estivo.

 

Con Una Notte al Castello di Govone vogliamo regalare al pubblico un incontro speciale tra patrimonio storico-artistico e nuove forme di fruizione culturaleÈ la prima volta che il format Una Notte al Museo approda in questa magnifica residenza sabauda: sarà un’occasione irripetibile per vivere il Castello in una veste nuova, immersi tra storia, musica e bellezza” – Alberto Ferrari, presidente Fondazione Club Silencio.

 

Ad arricchire ulteriormente l’esperienza, la wine experience dedicata ai vini di produttori locali, per scoprire e degustare le eccellenze vitivinicole del territorio.

 

Per partecipare all’evento Una Notte al Castello di Govone – Candle Concert è necessario accreditarsi sul sito di Club Silencio al link https://to.clubsilencio.it/govone/?src=cs

 

 

CHE COS’È FONDAZIONE CLUB SILENCIO

Club Silencio è una fondazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio. Tra i suoi progetti più noti vi è Una notte al Museo, che dal 2017 ad oggi ha portato più di 280.000 giovani in oltre 50 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Da ottobre 2022 Club Silencio è certificata ISO 20121 per la Gestione eventi sostenibili.

 

www.clubsilencio.it

Fb e IG @Clubsilencioofficial

Linkedin @Clubsilencio

Ai 2mila e passa del “Fauniera”, le note di Haydn e Beethoven

Mentre a Saluzzo e a Cuneo prende ufficialmente il via “Occit’amo” con la grande orchestra catalana “Cobla Sant Jordi”

Domenica 27 e mercoledì e giovedì 30 /31 luglio

Castelmagno (Cuneo)

L’entusiasmo è alle stelle. L’evento è stato definito la “cima Coppi” dell’edizione 2025 della stagione musicale organizzata dai “Polifonici del Marchesato” e dalla “Fondazione Bertoni” di Saluzzo, che hanno condiviso appieno la frase che accoglie i visitatori sul sito del Rifugio “Fauniera: “Ci sono sogni che nascono nella nostra testa e che il nostro cuore trasforma in realtà”. Il riferimento è all’evento musicale che, domenica 27 luglio, alle 13, si terrà proprio sulla terrazza del “Fauniera” a Castelmagno (Cuneo) e che vedrà impegnati – nell’ambito della rassegna “Suoni delle Terre del Monviso”, nata dalla collaborazione tra “Occit’amo Festival” e “Suoni dal Monviso” – i giovani del “Sunrise Quartet en plein air”, “ensemble di archi” nato nel contesto del Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo, che proporrà al pubblico musiche da Franz Joseph Haydn (“Quartetto op. 76 n.4 in Sib maggiore”) e da Ludwig van Beethoven (“Quartetto op. 18 n.4 in Do minore”). I loro nomi: Luca Costantino e Anna Peano al violino, Ludovica Ciafardone alla viola e Sofia Artioli al violoncello.

La scelta artistica della formazione dei quattro giovani del “Conservatorio” cuneese “rappresenta – dicono gli organizzatori – la precisa volontà di ‘Suoni delle Terre del Monviso’ di scommettere da sempre sulle nuove generazioni e di dare visibilità a quella che, già dal classicismo, è considerata una delle forme compositive più alte, espressione di unitarietà ed armonia. In onore di questo, le composizioni proposte sono due degli esempi più riusciti di autori quali Haydn e Beethoven. I fasti della Vienna imperiale rivivranno là dove il panorama è mozzafiato: dalla pianura a perdita d’occhio, fino alla Langa e alle Prealpi Liguri, in un clima davvero magico”.

Per ulteriori info: www.occitamo.it o www.suonidalmonviso.it . Per contattare il Rifugio “Fauniera”, tel. 388/1295174

Secondo appuntamento. A pochi giorni di distanza dal Concerto dei “Sunrise Quartet”, e dopo tanti vivaci appuntamenti collaterali, entra ufficialmente nel vivo il “Festival Occit’amo”(direzione artistica, Sergio Berardo, leader dei “Lou Dalfin” e anima della riscoperta della “musica occitana”) con due grandi e imponenti spettacoli dell’orchestra catalana “Cobla Sant Jordi”(fondata nel 1983), a Cuneo e a Saluzzo . La formazione ufficiale della città di Barcellona, unanimemente considerata come una delle più qualificate di tutta la Catalogna, si esibirà, infatti, mercoledì 30 luglio, alle 21,30, a Cuneo, presso il complesso monumentale di “San Francesco” (via Santa Maria, 10), e giovedì 31 luglio, alle 21,30, a Saluzzo, presso la chiesa “Cattedrale” (piazza Giuseppe Garibaldi, 1). L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria su“Eventbrite” .

Ad anticipare i grandi spettacoli, due appuntamenti “più intimi”: martedì 29 luglio, alle 21,30 , presso la Chiesa della Confraternita di “San Sebastano” a Roccasparvera, si terrà il coinvolgente incontro tra la cantante di Barcellona Magalì Sare ed il polistrumentista, anche lui di Barcellona, Manel Fortià (fra i contrabbassisti più singolari della nuova generazione) che si esibiranno nel Concerto “Re – Tornar”; mercoledì 30 luglio, alle 10, a Crissolo, Silvia Mattiauda con altri giovani della “Grande Orchestra Occitana” si esibiranno durante la giornata di chiusura del percorso “Montagna Terapia” con “Officina Monviso”. Gli appuntamenti di “Occit’amo Festival” rientrano nell’ampio cartellone di eventi di “Suoni delle Terre del Monviso”.

Spiega Sergio Berardo: “L’avvio del Festival, con questa incredibile occasione di ascolto e partecipazione della ‘Cobla Sant Jordi’, vuole cogliere una delle anime più vive  di ‘Occit’amo’, ovvero il concetto di scambio tra i territori, ospitando la straordinaria formazione di fama internazionale, composta da dieci fiati tradizionali e un contrabbasso, unico strumento a corde. La scelta, inoltre, di due imponenti Chiese per l’allestimento dei concerti vuole invitare lo spettatore a calarsi in un momento introspettivo e di raccoglimento, grazie anche alla straordinaria emozione che saprà convogliare la ‘Cobla’ con la sua musica popolare ma raffinata che rispecchia l’arte identitaria catalana  nella sua accezione più particolare”.

Per maggiori info:  www.occitamo.it

g.m.

Nelle foto: Il “Sunrise Quartet en plein air” e “La Cobla Sant Jordi”

25 luglio 1943, la pastasciutta antifascista dei Cervi

Marco Travaglini

Il TorinoFilmLab alla Mostra del Cinema di Venezia con tre film

La selezione dell’ottantaduesima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia , che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre prossimo, accoglie tre film sviluppati da Torinofilmlab, che dal 2008 supporta autrici e autori nella realizzazione delle proprie opere. Fuori concorso figura “Landmarks” (Nuestra Terra), primo lungo documentario della regista Lucrecia Martel, argentina, vincitrice nel 2020 del TFL Co-Production Fund e già Presidente della giuria della Biennale Cinema del 2019.

In concorso nella sezione Orizzonti  il film intitolato “Grand Ciel” del giapponese Akihiro Hata, che ha lavorato al film all’interno del programma TFL ScriptLab 2018 e “ Milk Teeth” ( Dinti de lapte) del rumeno Mihai Mincan, che torna a Venezia dopo il debutto del suo lungo d’esordio intitolato “To the North” del 2022. Mincan ha preso parte al programma FeatureLab 2023, insieme al produttore connazionale Radu Stancu e ha ottenuto il TFL Production Award. Sound designer del film ora in concorso il Premio Oscar Nicolas Becker.
Presenti anche tre nuovi film di alumni  TFL. In concorso ufficiale “Duse” di Pietro Marcello, che aveva partecipato a ScriptLab nel 2014 e vinto il TFF nel 2009, e “Orphan” dell’ungherese Lászĺó Nemes, alumnus ScriptLab nel 2012 e FeatureLab nel 2015.
È stato selezionato per Orizzonti  anche il film dal titolo “Un anno di scuola” di Laura Samani, già  regista di ”Piccolo Corpo”, sviluppato nei programmi ScriptLab 2017 e FeatureLab 2018.

Il Torino FilmLab è organizzato dal Museo Nazionale del Cinema, con il supporto di Creative Europe, sottoprogramma Media dell’Unione Europea.

Mara Martellotta

Arte Liberata al castello di Ivrea

Al Castello di Ivrea, è stata inaugurata la mostra Arte liberata, un progetto espositivo curato da Elisabetta Tolosano che fa dialogare tre protagonisti dell’arte contemporanea: Riccardo Cordero, scultore di fama internazionale e figura centrale dell’arte plastica italiana e il duo composto da Elizabeth Aro, artista argentina di rilievo internazionale specializzata in arte tessile, scultura e installazione e Luisa Valentini, voce autorevole della scultura italiana contemporanea, che spazia nell’uso di diversi materiali, in dialogo con “Natura condivisa”. Le opere, allestite negli spazi interni ed esterni del Castello, daranno vita ad un confronto riuscito tra passato e presente, in cui le architetture storiche incontrano con efficacia le creazioni
degli artisti. Arte liberata è un’iniziativa promossa da Kalatà, con il sostegno della Città di Ivrea e la collaborazione della Regione Piemonte. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 settembre e sarà visitabile esclusivamente nell’ambito del percorso di visita al Castello con i seguenti orari: venerdì alle ore 17 – 18; sabato, domenica e festivi alle ore 10.30 – 11.30 – 15 – 16 – 17.
www.kalata.it

Torino nella Storia: Risorgimento e Resistenza

SCOPRI – TO  Alla scoperta di Torino

Torino è una città che ha avuto un ruolo fondamentale nel Risorgimento italiano, un periodo storico che ha segnato la nascita della nazione unita. Sebbene oggi sia famosa per la sua cultura, i suoi musei e la gastronomia, Torino conserva al suo interno molti luoghi che raccontano questa epoca cruciale. Passeggiando per la città, è possibile scoprire angoli e monumenti che testimoniano l’impegno dei torinesi nella lotta per l’indipendenza e l’unità del paese. La città è un vero e proprio scrigno di storia, che invita a esplorare oltre le sue bellezze più conosciute, in un viaggio che riporta indietro nel tempo, ai momenti che hanno cambiato il corso della nazione.
Il cuore del Risorgimento torinese si trova in Piazza Castello, che ha ospitato eventi determinanti come le Cinque Giornate di Torino nel 1848, quando la città si sollevò contro l’occupazione austriaca. In questa piazza si affacciano alcuni dei palazzi storici più importanti della città, come Palazzo Madama, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte Antica, ma che nel 1848 fu teatro di scontri tra soldati e cittadini. Non lontano da lì, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, situato in Palazzo Carignano, è uno dei luoghi più significativi per comprendere le fasi cruciali dell’unità d’Italia. Qui fu proclamato il primo Parlamento italiano nel 1861, e oggi il museo custodisce testimonianze preziose dei protagonisti di quei giorni. Al di là dei monumenti più noti, Torino conserva molte tracce del Risorgimento nei suoi angoli meno frequentati. In alcune zone della città, come il quartiere di San Salvario, si possono ancora notare le tracce di una città che ha vissuto il fermento di quegli anni, tra fermento culturale e lotte politiche.
La Resistenza e le tracce di una lotta quotidiana
Nel Risorgimento torinese non si sono distinti solo i grandi personaggi storici, ma anche un’intera popolazione che ha contribuito alla causa della libertà. Tra le vie del centro e nei quartieri più popolari, come la Crocetta o le Vallette, si è vissuto uno spirito di resistenza che non sempre ha trovato voce nei libri di storia. Qui giovani patrioti e cittadini comuni si sono uniti nella lotta per la libertà, spesso agendo nell’ombra e in modo clandestino. Molti di questi luoghi, come il Liceo Cavour, che un tempo ospitava giovani rivoluzionari, sono ancora oggi punti di riferimento per la città. Le scuole, le piazze e le vie di Torino sono stati luoghi di confronto, dove i valori della libertà e dell’unità italiana venivano insegnati e vissuti ogni giorno. La città, dunque, non è solo un museo di edifici storici, ma un palcoscenico che ha visto la lotta quotidiana di uomini e donne che hanno dato vita a una nuova nazione. Le tracce di questa storia sono ancora visibili nelle strade e negli edifici, testimoniando un passato che ha forgiato l’identità della città e della nazione. Ogni angolo di Torino racconta una storia, e ogni edificio, con le sue mura, conserva la memoria di chi ha lottato per un ideale di libertà che si è trasformato in realtà.
Oggi, Torino non è solo una capitale culturale e gastronomica, ma anche un custode della memoria storica del Risorgimento. I luoghi che hanno fatto la storia d’Italia sono vivi e raccontano continuamente la lotta di chi ha creduto nell’unità del paese. Passeggiando per Torino, si può avvertire il legame con quella storia, e ogni angolo della città sembra sussurrare i racconti di un’epoca che non può essere dimenticata. La Torino del Risorgimento è una città che continua a vivere nel cuore dei suoi abitanti, una città che ha saputo trasformare la lotta e la resistenza in un patrimonio culturale che dura ancora oggi. Le nuove generazioni, pur vivendo in una città profondamente diversa, sono chiamate a preservare questo legame con il passato, per non perdere mai il senso di ciò che Torino rappresenta nella storia dell’Italia.
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NOEMI GARIANO

Clara al Concertone gratuito di ferragosto di Sportinia

SAUZE D’OULX – Cresce l’attesa per il tradizionale concertone di Ferragosto dei Comuni Olimpici della Via Lattea. A salire sul palco ai duemila metri di Sportinia, questa volta sarà la cantautrice varesina Clara, al secolo Clara Soccini, protagonista all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Febbre”, regina dell’estate in duetto con Fedez nel brano “Scelte stupide”, nonché modella e attrice della fortunatissima serie televisiva “Mare fuori” nel ruolo di Giulia, in arte Crazy J.

Un evento, giunto alla sua quindicesima edizione, come al solito ad ingresso gratuito, organizzato dal Comune di Sauze d’Oulx, dall’Unione Montana Comuni Olimpici della Via Lattea e dal Consorzio Fortur, quest’anno in partnership con Anima Festival, la prestigiosa manifestazione che da dieci anni promuove eventi musicali di livello nazionale e internazionale nell’Anfiteatro dell’Anima, sull’altopiano agricolo di Cervere.

In questi anni – spiegano il sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi e l’assessore al Turismo Davide Allemanda Sportinia abbiamo portato grandi nomi della musica leggera italiana, come Antonella Ruggiero, Nicola Piovani, Enrico Ruggeri, Malika Ayane, Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi, Noemi e Morgan, riscuotendo sempre un grande successo di partecipazione e di consensi. Dopo un paio di anni con proposte diverse, quest’anno siamo tornati al grande artista. Grazie al lavoro del Consorzio Fortur e all’organizzazione di Anima Festival avremo l’onore di avere con noi a Sportinia Clara, una giovanissima artista che sta spopolando dopo l’esperienza di Sanremo e la canzone con Fedez”.

Serenella Marcuzzo, presidente del Consorzio Fortur, sottolinea l’ampia disponibilità di posti a Sportinia: “Come sempre il Concerto di Ferragosto dei Comuni Olimpici Via Lattea sarà ad ingresso gratuito e senza problemi di spazio, visto il grande anfiteatro naturale di Sportinia, pertanto c’è posto per tutti coloro che vorranno vedere e ascoltare dal vivo Clara, alla quale porgiamo sin da ora il più caloroso benvenuto a Sauze d’Oulx”.

Come nel caso dell’Anfiteatro dell’Anima – osserva Ivan Chiarlo, patron di Anima Festival insieme alla sorella Natascialo straordinario scenario naturale di Sportinia rende l’esperienza del concerto un evento unico e irripetibile, creando suggestioni ambientali e musicali indimenticabili. Su questo fronte, Sportinia sviluppa enormi potenzialità”.

Ricordando Gina Lagorio

A vent’anni dalla morte, il “Quadila Festival” ricorda e rende omaggio alla celebre scrittrice cuneese in una giornata tra letture e “scambio di sapere”

Sabato 26 luglio, tra Vezzolano ed Albugnano

Albugnano (Asti)

Al secolo Luigina Bernocco, Gina Lagorio(Bra, 1922 – Milano, 2005) fu scrittrice – fortemente legata alla sua terra e alla memoria dei suoi più “alti” scrittori, Pavese e Fenoglio in primis, così come del poeta amico Camillo Sbarbaro conosciuto e “studiato” nei lunghi anni trascorsi in Liguria, a Savona – ma anche critica letteraria e politica eletta, dal 1987 al 1992, al Parlamento Italiano fra gli scranni del Gruppo di “Sinistra Indipendente”. “Premio Viareggio” nel 1984 per il romanzo “Tosca dei gatti”, firmò sempre i suoi scritti con il cognome del primo marito (di cui rimase precocemente vedova), anche dopo le seconde nozze con l’editore Livio Garzanti. Il 17 luglio scorso ha segnato i vent’anni esatti dalla sua scomparsa. Di qui la “nobile” iniziativa di celebrarne il ricordo, all’interno del programma di “Quadila Festival”, ideato e realizzato dalla Compagnia Teatrale “Lo Stagno di Goethe”, che alla scrittrice (dalla “prosa antica”) di Bra, dedicherà, il prossimo sabato 26 luglio, due iniziative “distinte, ma complementari” da tenersi tra Vezzolano e Albugnano, “balcone del Monferrato Astigiano”. Obiettivo, omaggiare “l’eredità letteraria e civile – spiegano gli organizzatori – di questa autrice versatile, capace di spaziare dalla narrativa alla saggistica al teatro, affrontando temi come la Resistenza, la malattia, il rapporto tra libertà individuale e Storia, e tra diversità e potere”.

Due, si diceva, gli appuntamenti programmati. “Un silenzio spesso come una forma di pane”, il primo, con titolo mutuato da un’espressione della stessa Lagorio nel suo “Inventario”(Rizzoli, 1997), in programma sabato 26 luglio, alle 15,30, nel suggestivo Chiostro dell’“Abbazia di Vezzolano”. Un pomeriggio dedicato all’opera di Gina Lagorio: dopo l’intervento della scrittrice e giornalista Benedetta Sofia Barone, intitolato “Le parole di ieri: l’esempio pratico e politico di Gina”, attrici e attori de “Lo Stagno di Goethe”, tra cui Chiara Galliano, Diego Coscia e Marco Gobetti, si alterneranno in specifiche “letture teatrali”. I brani selezionati da Valentina Cabiale, scrittrice-archeologa, spazieranno da opere come “Approssimato per difetto” e “Il silenzio” ad articoli scelti da “Penelope senza tela” e “Parlavamo del futuro…”. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con “DRMNP-Direzione Regionale Musei Nazionali Piemonte” e l’Associazione culturale “La Cabalesta” di Castelnuovo don Bosco, promette un’immersione profonda nella poetica lagoriana.

Le celebrazioni proseguiranno, alle 21, nel cortile dell’“Antica Canonica” di Albugnano (o nella “Sala Camilla Serafino”, in caso di pioggia) con lo “scambio di sapere” dal titolo “La coraggiosa allegria di Gina Lagorio”, format innovativo che prevede incontri in cui depositari di una “conoscenza specifica” la espongono pubblicamente.

In questa occasione, saranno le figlie della scrittrice Silvia e Simonetta Lagorio, coordinate da Valentina Cabiale, a condividere il loro sapere sulla figura della madre, Gina Lagorio. L’incontro sarà arricchito da “letture teatrali” e da una “lettura scenica finale”, a cura degli attori de “Lo Stagno di Goethe”, con testi scelti da “Inventario” e “Capita”.

Questo momento serale nasce con l’intenzione di offrire un’immagine più intima e personale della scrittrice, mettendo in luce la sua capacità di mantenere, anche nelle tragedie, un pensiero libero e una ricerca costante di felicità condivisa, o persino del semplice “farsi un’allegria”. “Un’occasione unica per il pubblico – concludono gli organizzatori – di partecipare attivamente a un ‘baratto culturale’ e a vivere una scintilla di scambio di idee e suggestioni”. Cosa che Gina Lagorio avrebbe sicuramente apprezzato e piacevolmente condiviso. Lei che allo scrivere affidava tutta quanta la sua esistenza e il suo “essere”. Il suo essere donna e scrittrice. In modo totale. Senza infingimenti e sotterfugi. “La letteratura – diceva – è qualcosa di così intimo, profondo, così necessario, se è necessario – secondo me è una ‘conditio sine qua non’ – che deve implicare tutta intera la persona, che deve scegliere fra il dovere e il piacere, che deve sapere navigare nel mondo in cui si trova a navigare e in cui è bene, se è possibile, non cedere a troppi compromessi, perché i compromessi corrodono l’integrità di una persona”.

L’ingresso è libero per entrambi gli appuntamenti, con possibilità di offerte libere a sostegno del “Festival”.

g.m.

Nelle foto: Gina Lagorio; Gina Lagorio con Carlin Petrini