CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 451

Al Massaua lo spettacolare sci-fi Creators – The past

Debutta nelle sale dello spettacolare sci-fi CREATORS – THE PAST, con WILLIAM SHATNER E GÉRARD DEPARDIEU 

SABATO 17 OTTOBRE – ORE 20:15 e 22.15 – CINEMA MASSAUA – TORINO

PRESENTI PIERGIUSEPPE ZAIA ED ELEONORA FANI

CREATORS – THE PAST arriva al cinema a partire dall’8 ottobre con Artuniverse in collaborazione con 30 Holding e vi aspetta con una serie di appuntamenti da non perdere in cui potrete conoscere i protagonisti dell’opera prima di Piergiuseppe Zaia.

CREATORS – THE PAST è il primo kolossal fantascientifico completamente realizzato in Italia, ma caratterizzato da un ampio respiro internazionale grazie a un cast di eccezione tra cui spiccano talenti del calibro di William Shatner (il leggendario capitano James T. Kirk delle serie Star Trek), la star francese Gérard Depardieu e Bruce Payne (Dungeons & Dragons). Anche il doppiaggio non è da meno e vanta le più grandi voci italiane del cinema quali: Giancarlo Giannini, Luca Ward, Maria Pia Di Meo e Mario Cordova.

CREATORS – THE PAST è il primo capitolo di una trilogia che, ispirandosi alle profezie Maya del 2012 sulla fine del mondo, racconta di un imponente allineamento di corpi celesti e dei suoi effetti su ogni forma di vita nel cosmo. Gli otto membri del Concilio Galattico – i cosiddetti Creators – si riuniscono per decidere le sorti dei cieli e il pianeta Terra diviene immediatamente il centro delle discussioni perché la sua evoluzione risulta uscire dai piani stabiliti. Non tutti i Creators condividono la stessa filosofia d’azione e le divergenze tra loro scateneranno una lotta contro il tempo per assumere il controllo e decidere le sorti del pianeta Terra.

Ad accompagnare l’uscita del film anche l’album della colonna sonora – che conta ben 75 temi originali, scritti dallo stesso regista e compositore Piergiuseppe Zaia – e il libro Creators – The Past scritto da Eleonora Fani (produttrice, sceneggiatrice e attrice protagonista del film nei panni dell’aliena Lady Airre) insieme a Gea Mizzani Corio.

 

Scopri l’universo di CREATORS – THE PAST al sito https://creatorsmovie.it/

 

Il Trailer Italiano: https://youtu.be/LT_XuN7o_9Q

I punti danza tornano nonostante il covid

Ritorna la Fondazione Egri per la Danza con la Compagnia EgriBiancoDanza, per la diciottesima edizione dei IPUNTIDANZA, con un calendario di spettacoli e un’offerta artistica che, nonostante le difficoltà del periodo, si conferma variegata ed eclettica aggiungendo al suo cartellone importanti sinergie, collaborazioni e nuovi progetti con realtà territoriali che si preparano ad accogliere la nuova stagione che, dopo anni di circuitazione di spettacoli in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, ridefinisce i propri confini e le proprie mission.

 

Il cartellone, seppur nell’incerto clima ancora in atto, parte da ottobre 2020 e prosegue fino a giugno 2021 e vede confermate partnership e scambi artistici con altre realtà del territorio nazionale e internazionale, con l’inserimento di tutti gli spettacoli e le attività correlate, all’interno di un progetto dai contorni definiti.

 

In particolare, la Rassegna Interscambi Coreografici sarà proposta in esclusiva, nella provincia di Biella, da ottobre 2020 a maggio 2021, attraverso una ricca e variegata offerta coreografica ad opera di importanti compagnie del territorio nazionale e internazionale che già da tempo condividono con la Fondazione Egri e col suo strumento teatrale, la Compagnia EgriBiancoDanza, valori culturali ed artistici sia dal punto di vista della programmazione sia sul versante della formazione. L’iniziativa mira a valorizzare un territorio che non ha ancora una programmazione coreutica articolata su una stagione di spettacoli di danza, trasformandolo in un luogo privilegiato di programmazione coreografica focalizzato sulle potenzialità di tutta l’area e in particolar modo sulla città di Vigliano Biellese.

 

La produzione di EgriBiancoDanza rimane invece legata a Torino, Cuneo e Verbania dove l’opera della Compagnia, pur coadiuvata in alcune sedi da partner che ne integrano la proposta coreografica, rimane ben ancorata al territorio, alle potenzialità dei centri coinvolti e ai loro teatri. EgriBiancoDanza si radica sempre più e dialoga con le differenti dimensioni cittadine, plasmandosi su di esse e rilanciando nuove sfide culturali attraverso una presenza costante ed un confronto diretto con tutti gli stakeholders.

 

 

 

 

Giaveno e Moncalieri accolgono invece finestre specifiche dedicate ai giovani, alle realtà territoriali come il Gruppo Safeminas di Giaveno con spettacoli specificatamente indirizzati alle scuole e alle attività performative, sempre nel limite consentito dalla normativa vigente.

 

Riguardo alle scuole, per questa stagione le proposte di spettacolo della stagione IPUNTIDANZA a loro dedicate si trasformano in format  Digital Kids : incontri fra un responsabile della Compagnia EgriBiancoDanza e le varie compagnie programmate con gli studenti di vari istituti scolastici, dove, con il supporto di strumenti digitali (web, streaming video, piattaforme digitali), la danza fa il suo ingresso direttamente negli istituti scolastici.

 

Un cartellone che include una variegata ed effervescente proposta coreutica, in cui non manca l’attenzione alla crescita del pubblico e all’intercettazione di nuovi pubblici, dove anche il digitale e il virtuale, usciti da una fase emergenziale, aprono nuove prospettive di confronto e dialogo, e a cui continuiamo a dedicare uno spazio specifico sul nostro sito web la stagione digitale IPUNTIHOME.

 

Così Raphael Bianco, direttore artistico della Compagnia EgriBiancoDanza, su questo nuovo cartellone: Una stagione questa pensata e progettata per rinascere, ricominciare per sperimentarsi in nuovi sentieri, differenziarsi per azioni più consapevoli di strategia culturale, rimodularsi in sezioni dalla forte identità progettuale. Ci fa piacere constatare che le mission i progetti ad essi legati siano stati riconosciuti da Enti Pubblici e Privati della nostra Regione determinando una crescita e un consolidamento delle nostre attività, e questo non può che incoraggiarci a fare di più e meglio. Questa è la mia, la nostra personale speranza per questi nuovi PUNTIDANZA 2020/21, un anno sperimentale ma non per questo meno responsabile e attento ai bisogni del nostro principale interlocutore: il pubblico.

 

 

Venerdì 16 ottobre la Compagnia è in trasferta a Genova allo Spazio 21 dove presenta lo spettacolo Pillole di Leonardo, un estratto dello spettacolo “Leonardo da Vinci: anatomie spirituali”, dedicato al genio di Leonardo da Vinci e creato da Raphael Bianco in occasione del 500° della morte: un omaggio al grande inventore, scienziato, scrittore, umanista a tutto tondo. Un lavoro coreografico e coreologico dove il corpo sollecitato è sezionato fra staticità e movimento diventa storia di sé e altro da sé senza una reale e concreta narrazione.

 

A seguire, sabato 14 novembre alle ore 21, al Teatro Erios di Vigliano Biellese la Compagnia Petranuradanza Megakles Ballet + Mandala Dance Company presenta Hh_Homo Humus e “Tempo” 3.1. HH_Homo Humus è una produzione multimediale sull’attuale tema dei danni climatici causati dall’inquinamento ambientale ed all’eccessivo sfruttamento delle risorse del nostro pianeta, mentre “TEMPO” 3.1 si presenta come una riflessione sul concetto di libertà.

 

Il giorno successivo, domenica 15 novembre alle ore 21, il Gruppo Emotion + ResExtensa sarà sul palco del Teatro Erios con Fermo Immagine e Storie D’acqua. Il progetto Fermo immagine rappresenta una “polaroid”, un’istantanea grave e leggera sulla galleria degli orrori quotidiani e passati. Storie d’Acqua è uno balletto nato dal lockdown, dallo sguardo delicato, innamorato e stupito, dalla necessità potente di relazione con gli altri e al tempo che corre, imprevedibile e inarrestabile.

 

Sabato 21 novembre alle ore 21 primo appuntamento a Torino per la Compagnia EgriBiancoDanza nella stagione “A teatro finalmente: terzo atto” della Casa Teatro Ragazzi e Giovani con lo spettacolo Scacco Matto – Altre distanze in nuovi orizzonti, uno spettacolo di danza contemporanea che vuole sfidare, vincere e piegare a sé ogni limite che l’emergenza sanitaria covid-19 ha imposto attualmente al mondo dello spettacolo.

 

Dal 4 al 6 dicembre il Teatro Matteotti di Moncalieri ospita il primo dei focus dedicati ai giovani. Si comincia venerdì 4 alle ore 20 con la Compagnia Atacama che presenta Il Brutto Anatroccolo uno spettacolo ispirato alla fiaba danese di Hans Christian Andersen. Sabato 5 alle ore 21 saranno invece sul palco AFED (Alta Formazione EgriBianco) con Balletto Teatro di Torino younger e Pratiche di Slancio di Biella. È questo un nuovo focus proposto dalla Fondazione Egri all’interno della stagione IPUNTIDANZA: una vetrina dedicata ai giovani danzatori di ensemble nazionali di alto livello artistico. Un evento che pone al centro il significato di essere un danzatore, impegnato a raggiungere una consapevolezza fisica e psicologica essenziale per diventare un professionista del settore. Domenica 6 alle ore 17, in chiusura al Teatro Matteotti la Compagnia Twain con Robin Hood ispirato al romanzo omonimo di Alexandre Dumas e alle Ballate di Robin Hood, lo spettacolo interpreta le gesta del fuorilegge più conosciuto dell’anno mille, arciere infallibile ed astuto, principe dei ladri e incontrastato signore della foresta di Sherwood.

 

Lunedì 7 dicembre alle ore 21 alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri la Compagnia Twain presenta Juliette. Una rivisitazione della grande opera di Shakespeare, la storia d’amore tra Romeo e Giulietta. Tra antichi rancori ed eterni atti d’amore incosciente, Juliette è una lente di ingrandimento che mette a fuoco i tormenti dei padri e la fragilità delle madri, dona luce ai vani sogni dell’essere umano e ai suoi continui tentativi di cambiamento, rende onore al coraggio di chi parte e alla sofferenza di chi è costretto a rimanere.

 

 

 

Giovedì 10 dicembre, sempre alle 20, appuntamento con la Compagnia Francesca Selva che presenta Pietà per Icaro. Il mito greco di Dedalo ed Icaro è da sempre utilizzato come insegnamento o monito. La Compagnia, in questo affresco, indaga i rapporti e le dinamiche padre-figlio mettendo in discussione la storia mitologica del volo con le ali di cera, per arrivare ad una visone più introspettiva e filosofica del mito.

 

A seguire la Compagnia EgriBiancoDanza che presenta sabato 11 dicembre alle ore 20 Light’s Heroes – Choreogame uno spettacolo che coinvolge i ragazzi delle scuole in un gioco coreografico, choreogame, che ha come scopo ultimo trovare la luce, ossia la vittoria, attraverso una costante interazione fra pubblico e danzatori

 

Ultimo appuntamento per il 2020 Lo Schiaccianoci della Compagnia EgriBiancoDanza che sarà presentato al Teatro Il Maggiore di Verbania domenica 27 dicembre. Lo schiaccianoci e il re dei topi è una famosissima favola per bambini scritta da Ernest T.A. Hoffmann. Raphael Bianco crea una rivisitazione contemporanea che propone un’esplorazione di diversi mondi onirici nei quali prendono forma e sostanza sogni evanescenti, giochi estrosi e fantasie oniriche, frutto di giovani menti.

 

Anche per il 2021 il cartellone degli spettacoli conferma una ricca programmazione, necessariamente in via di perfezionamento, causa ridefinizioni di spazi e agibilità.

 

Confermati gli appuntamenti per la sezione Interscambi coreografici con Compagnie italiane e internazionali ospitate a Vigliano Biellese e Biella già a partire da gennaio 2020. Tra questi Tchekpo Dance Company – – Tans Haus Dusseldorf, il Balletto Teatro di Torino, La Contrada del Teatro Stabile di Trieste, la compagnia lituana Aura Dance Company, Interno 5/Danza.

 

Ritornano anche nuovi appuntamenti al Teatro San Lorenzo di Giaveno dove la stagione de IPUNTIDANZA si inserisce all’interno dalla rassegna di teatro danza “Gesti Diversi”, ideata in collaborazione con l’Associazione Arte In Movimento di Giaveno.

 

 

 

A febbraio in programma al Teatro Il Maggiore di Verbania Einstein – Lo spazio del tempo una prima assoluta, che verrà presentata successivamente anche a Torino: la terza tappa di “Ergo Sum”, un   progetto triennale dedicato a grandi pensatori della nostra civiltà: Montaigne, Leonardo ed ora Einstein. Raphael Bianco nella sua ricerca coreografica cerca di spingersi oltre il fisico; ispirandosi alle intuizioni spiazzanti e geniali di Albert Einstein si tenta di scandagliare il concetto stesso di realtà attraverso un articolato lavoro di destrutturazione coreografica legato indissolubilmente all’evoluzione della geometria spaziale in continua trasformazione.

 

Uno spazio nella programmazione del 2021 sarà riconfermato per la Giornata Mondiale della Danza con ospiti internazionali e appuntamenti a Casa Teatro Ragazzi e Giovani, al Teatro Toselli di Cuneo e a Vigliano Biellese.

 

 

Stagione IPUNTIDANZA 2020/2021

 

Con il patrocinio di: Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Vigliano Biellese, Città di Torino, Città di Moncalieri, Città di Giaveno, Città di Verbania, Città di Genova.

 

Con il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Fondazione CRB, Fondazione CRT, Fondazione CRC, Compagnia di San Paolo, Città di Torino, Studio Rolla.

 

In collaborazione con: Fondazione Piemonte dal Vivo, Fondazione Centro Eventi Multifunzionale Il

Maggiore – Verbania, Cross Residence, Fondazione Onlus Teatro Ragazzi e Giovani, DreamLight, Open Your Heart, Coorpi, ArteInMovimento, Quarto Pianeta, Camerata Ducale di Genova, VCO Biblioteche di Verbania, Associazione Scatola Gialla di Cuneo, Museo del Paesaggio di Verbania

 

Gina Lollobrigida apre il Lovers Film Festival

Gina Lollobrigida sarà la madrina che aprirà il Lovers Film Festival,  in programma dal 22 al 25 ottobre a Torino

La kermesse Lgbt terminerà invece con Achille Lauro. E giovedì 22 alla Mole Antonelliana su invito e in streaming sul web Gina Lollobrigida, 93 anni,  dialogherà con la direttrice del Festival, Vladimir Luxuria. Domenica 25  in sala Cabiria si terrà un incontro dedicato alla “mascolinità tossica” e il gender fluido, con Luxuria, Achille Lauro e il politico e attivista Lgbt Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omolesbotransfobia. Nella foto il presidente del Museo Ghigo con Luxuria e il direttore De Gaetano (foto D’Ottavio)

Una guerra di nervi. Soldati e medici nel manicomio di Racconigi (1909-1919)

Progetto Cantoregi presenta, nei locali della Soms di  Racconigi, il nuovo libro di Fabio Milazzo

Venerdì 16 ottobre, ore 21 – Racconigi (Cuneo)

Pagine di puntiglioso rigore storico e scientifico. Ma non meno coinvolgenti sul piano emozionale. Da alcuni giorni è in libreria “Una guerra di nervi. Soldati e medici nel manicomio di Racconigi (1909-1919)”, scritto da Fabio Milazzo, per i tipi dell’editrice “Pacini”, nella collana di storia contemporanea “Le ragioni di Clio”. Di origini messinesi, classe ’79, Milazzo da sempre si occupa di “storia della devianza” , in particolare nell’ambito militare della Grande Guerra ed attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, oltreché presso l’Archivio Storico dell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi. E proprio da qui, da queste sue esperienze professionali accompagnate da spiccate e personali “curiosità” culturali e di indagine approfondita sulla mente e la figura umana quand’essa sia investita da guerra e follia,  nasce il suo ultimo libro, che verrà presentato il prossimo venerdì 16 ottobre, alle 21, dall’Associazione “Progetto Cantoregi”, in collaborazione con la Città di Racconigi, alla Soms (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso, da tempo sede dell’Associazione) in via Carlo Costa 23, a Racconigi.“Sguardi sbarrati, allucinazioni, tremori, confusione mentale, depressione, tentativi di suicidio. Furono questi alcuni dei sintomi – si legge nella presentazione del libro – che i soldati investiti dalla potenza traumatica della Grande guerra manifestarono al momento del loro ingresso nel manicomio di Racconigi”. Queste le prime  manifestazioni di un disagio e di una devianza psico-comportamentale difficilmente “rappezzabile”. Soprattutto allora e in istituzioni manicomiali quali erano quelle in quegli anni concepite. Sulla base di studi e indagini d’archivio, la ricerca di Milazzo si sofferma sulle storie di internamento dei soldati traumatizzati dal primo conflitto mondiale, in un periodo in cui non esisteva ancora la categoria clinico – diagnostica del trauna di guerra (“shell shock”), codificata pienamente soltanto dopo la guerra in Vietnam. Nello specifico il libro cerca di rispondere ad alcuni interrogativi: Quali furono le cause che determinarono l’internamento dei soldati in manicomio? Chi decideva e come venivano gestiti e organizzati i ricoveri? Quale fu il ruolo dei medici-alienisti? Quale fu invece il ruolo delle famiglie? Come reagì la psichiatria italiana di fronte ai traumi bellici? Come vennero trattati dalle autorità militari i soldati traumatizzati? Quale fu il ruolo delle teorie lombrosiane nel descrivere il fenomeno? E quali furono le diagnosi attraverso cui vennero inquadrati i sintomi? Come il conflitto investì e stravolse l’organizzazione e la vita nel manicomio? Interrogativi ad ampio spettro. Cui, attraverso lo spoglio sisistematico di vari fondi archivistici e l’esame di tutte le cartelle cliniche dei soldati, il volume risponde con puntualità, “interpretando in sede locale dinamiche più generali riguardanti il rapporto tra esercito, disagio mentale e guerra”. Rapporto che mette insieme “guerra e follia”, facendo per l’appunto emergere quella nozione di “trauma di guerra” che vede anche un altro tassello significativo nella guerra di Libia, affrontata sempre da Fabio Milazzo in un precedente volume dal titolo “Deserti della mente. Psichiatria e combattenti nella guerra di Libia 1911 – 1912”, scritto a quattro mani con Graziano Mamone e pubblicato nel 2019 da “Le Monnier”.

Ingresso libero, fino a esaurimento posti. Info: tel. 335/8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw@cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

g.m.

 

(La foto in alto è dell’archivio di Italia Nostra)

Ecco i vincitori del Premio Pavese

Narrativa, Editoria, Saggistica e Traduzione: riceveranno il Premio a Santo Stefano Belbo, paese natale di Pavese Sabato 24 e domenica 25 ottobre

Con il libro“I meccanismi dell’odio”, edito da Mondadori e scritto a quattro mani
con Marco Gatto (un confronto a due sulla crisi socio-culturale che ha investito
l’Occidente nell’ultimo ventennio, sul razzismo e sul come combatterlo) è il romano
Eraldo Affinati
– scrittore, insegnante e fondatore con la moglie Anna Luce Lenzi della “Penny Wirton”, scuola gratuita di italiano per immigrati, oggi con cinquanta nuclei didattici in tutt’Italia – il vincitore per la sezione Narrativa
della 37^ edizione del “Premio Cesare Pavese”, promosso e organizzato dalla
“Fondazione Cesare
Pavese”, con la collaborazione da quest’anno anche delle“Cantine Ceretto”, a
celebrazione di un connubio fra cultura contadina e letteraria che caratterizza l’anima
più profonda e vera di una terra, quella di Langa, riconosciuta ovunque in virtù di
queste sue identificative unicità. Affinati sarà premiato domenica 25 ottobre, alle 10,a Santo Stefano Belbopresso l’Auditorium
della “Fondazione”, che ha sede nella
Chiesa dei Santi Giacomo e Crostoforo
(piazza Confraternita, 1), sconsacrata negli
anni Venti e in cui venne battezzato lo stesso Pavese. Con lo scrittore romano, a
ricevere il Premio, rispettivamente nelle sezioni
Editoria,Saggistica e
Traduzione, saranno anche la milanese
Renata Colorni
(che, dopo avere lavorato per Boringhieri
e Adelphi ha diretto continuativamente dal ’95, per Mondadori, la collana
“IMeridiani”, facendone un vero e proprio “pantheon letterario”), l’albanese e il
tedesco Elton Prifti e Wolfgang Schweickard
(cui si deve il grande“LessicoEtimologico Italiano”, monumentale dizionario della lingua italiana e dei suoi dialettiedito dalla “Akademie der Wissenschaften und der Literatur” di Magonza, ma redatto in italiano) e
Anna Nadotti, traduttrice di vasto curriculum, attualmente all’opera su
“The Shadow King”di Maaza Mengiste, in lizza per il “Booker Prize 2020”.
 “Le sezioni in cui il Premio è suddiviso
– sottolineano i membri della Giuria, presieduta
da Alberto Sinigaglia –
intendono rappresentare i tanti ambiti in cui Pavese aveva
lavorato: narrativa, editoria, traduzione e saggistica, riconoscendo in ciascuno una
personalità che si è distinta nel corso degli anni per passione, cura del lavoro,creatività, continuo confronto con il mondo” . Il Premio si arricchisce inoltre,
quest’anno, di una sezione dedicata alle scuole. Così, nel corso della premiazione di
domenica 25 ottobre, verranno anche premiati i ragazzi delle scuole che hanno
partecipato al concorso dedicato ai temi del romanzo
“La luna e i falò” ’Associazione per il “Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli”di Langhe Monferrato e Roero e la
“Fondazione Cesare Pavese”
metteranno a disposizione della scuola
vincitrice materiale didattico a sostegno dell’istruzione in un periodo complesso per
tutte le scuole d’Italia.
Prologo alla giornata di premiazione, anche il giorno precedente,
sabato 24 ottobre, riserverà un ricco programma di appuntamenti ed ospiti ad accompagnare pubblico e
lettori.
Sempre nell’Auditorium della
Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo si inizierà
alle 11,30 con un“Omaggio a Cesare Pavese”
a cura del“Centro Studi Piero
Gobetti”. Verrà poi presentata la nuova
immagine-guida
del Premio, un magnifico
acquerello (Pavese bambino, ritratto di spalle, su un tappeto o foglia volante, intento
ad osservare la sua Langa) dedicato dall’illustratore
Paolo Galetto
allo scrittore in
occasione dei 70 anni della sua scomparsa.
Nel corso del pomeriggio si susseguiranno
numerosi incontri con personaggi di spicco del mondo culturale e letterario. Di
particolare interesse, il documentario con l’intervista inedita a
Maria Luisa Sininipote di Pavese, e aGabriellaScaglione, figlia di Pinolo Scaglione, il Nuto de
“La luna e i falò”  insieme all’intervista, concessa espressamente per quest’occasione a
Giulia Boringhieri, dallo storicoCarlo Ginzburg, figlio di Leone e Natalia
Ginzburg, amici carissimi dello scrittore.

A chiusura, in serata (21,45) si potrà infine
assistere al recital
“L’estate perduta. Ballata per Cesare Pavese”
con
Alessio Boni, Marcello Prayer Francesco Forni e
Roberto Aldorasi
L’ingresso agli appuntamenti di sabato 24 ottobre e alla premiazione di domenica 25
ottobre è libero, fino ad esaurimento posti: Prenotazione nominale obbligatoria su:
https://fondazionecesarepavese.it
Info: Fondazione Cesare Pavese, tel.
0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it
g. m.

Il Pannunzio conferisce i premi “Alda Croce”

GIOVEDI’ 15 OTTOBRE alle ore 17,30, nella sala teatro del Collegio San Giuseppe (via Andrea Doria,18), avrà luogo la cerimonia di conferimento del “PREMIO ALDA CROCE”.

Il premio, dedicato a donne e uomini piemontesi che abbiano raggiunto meriti di particolare valore culturale e sociale, è stato assegnato a:
*  Dott. Anna ANTOLISEI, scrittrice.
*  Gen. D. Salvatore CUOCI, comandante della Scuola di Applicazione di Torino.
*  Dott. Maria Teresa FURCI, provveditore agli studi di Cuneo e Biella, già preside a Torino.
*  Prof. Umberto LEVRA, docente emerito di Storia del Risorgimento di Torino.
*  Avv. Riccardo ROSSOTTO, presidente della Fondazione “Fulvio Croce”.
*  Prof. Elisabetta VITZIZZAI, scrittrice(conferimento alla memoria).

Coordinerà Marina ROTA.

L’attore Bruno PENNASSO leggerà un racconto di Patrizia VALPIANI rievocativo di Alda Croce, Presidente del Centro “Pannunzio”.

Artissima in versione unplugged

La tradizionale kermesse dell’Oval  è stata costretta al  cambio di format.

Questa edizione di Artissima si svolgerà infatti in versione Unplugged.

Una formula resasi necessaria a causa della pandemia,  dilatata nei tempi e negli spazi, che fa convivere esposizioni fisiche realizzate con Fondazione Torino Musei e progetti digitali.

 

Artissima è pronta a svelare la sua nuova forma. Un modello Unplugged dilatato nei tempi e negli spazi, che riunisce esposizioni fisiche e progetti digitali: una versione acustica della fiera che focalizza la propria attenzione sullo strumento (le opere) e la voce (le gallerie).

Nella sua veste fisica, Artissima presenterà tre progetti espositivi nei musei della Fondazione Torino Musei (GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale) dal 7 novembre 2020 al 9 gennaio 2021. Le mostre, accomunate dal tema Stasi Frenetica e a cura di Ilaria Bonacossa, ospiteranno i lavori di molte delle gallerie selezionate per questa edizione della fiera.

Nella sua veste digitale, Artissima lancerà due progetti virtuali. Da un lato Artissima XYZ, un’inedita piattaforma cross-mediale dedicata alle sezioni curate: Present Future curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner, Back to the Future curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar e Disegni curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge (online dal 3 novembre al 9 dicembre 2020). Dall’altro il catalogo online, per esplorare gallerie, artisti e opere delle sezioni Main SectionNew EntriesDialogue/ MonologueArt Spaces & Editions (online dal 5 novembre al 9 dicembre 2020).

Novembre rappresenterà ancora una volta – grazie anche alla sinergia fra la fiera e le istituzioni culturali e artistiche del territorio – un’occasione per conoscere e ammirare l’arte contemporanea nelle sue infinite forme.

La natura autunnale nelle tavole di Demarchi

La natura autunnale si nasconde dietro aforismi che l’artista torinese Roberto Demarchi è riuscito a cogliere con grande maestria nelle sue opere

Aforismi della natura autunnale. Tali sono quelli che ha realizzato  l’artista torinese Roberto Demarchi e che è possibile godere nella mostra visitabile dall‘otto ottobre scorso nel suo spazio espositivo torinese, in corso Rosselli 11. L’esposizione comprende ventitré opere realizzate dall’artista, da lui definite aforismid‘autunno”, in cui l‘immagine pittorica non ha soltanto una valenza ornamentale e decorativa, ma una portata di carattere simbolico e spirituale.

“La natura che si nasconde. Aforismi d’autunno” ne costituisce il felice titolo, che si richiama al pensiero del filosofo Eraclito che affermava che “È  proprio della natura nascondersi“.

 

Secondo il celebre pensatore di Efeso – afferma l’artista Roberto Demarchi –  la natura, ovvero la Physis, non comprendeva soltanto il concetto che comunemente intendiamo oggi, ma inglobava un significato molto più ampio, quello di Arke’ , il principio dal quale tutto deriva e che tutto comanda, e che si nasconde allo sguardo visibile dell’uomo, capace di percepire soltanto la realtà fenomenica e apparente. L‘autunno, tra tutte le stagioni dell’anno, è quella nella quale la natura, spogliandosi dei fenomeni, vale a dire delle apparenze generative della primavera e dell’estate, pare volercisvelare la sua essenza e verità, prima che giunga la coltre bianca del silenzioso inverno, capace nuovamente di nasconderla“.

Mara Martellotta 

 

Corso Rosselli 11.

Prenotazioni al 3480928218

Mail rb.demarchi@gmail.com

Due commedie in anteprima al Tff

Due commedie in anteprima internazionale per l’apertura e la chiusura del 38° Torino Film Festival BALLO BALLO (Explota Explota) di Nacho Álvarez UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe) di Emmanuel Courcol


Il Torino Film Festival, in un anno così difficile e complicato, cerca di riportare il sorriso al cinema e lo fa con due commedie europee di grande impatto.
Ad aprire il festival, il 20 novembre, sarà BALLO BALLO (Explota Explota), una commedia musicale costruita sulle note dei più grandi successi di Raffaella Carrà, che segna l’esordio nel lungometraggio del regista uruguaiano Nacho Álvarez.
UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), opera seconda del regista francese Emmanuel Courcol, è invece il film che, il 28 novembre, chiuderà la manifestazione.
“Sono molto fiero di avere due film europei in anteprima internazionale che si rivolgono al grande pubblico – sottolinea Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival. Sono certo che saranno in grado di dare un importante slancio al rapporto tra spettatori e sale, grazie alle molteplici chiavi di lettura. I film sono legati a due icone molto accoglienti, Raffaella Carrà e Kad Merad: entrambi portano messaggi di inclusione sociale, positività e amore per l’arte, sottolineando l’incrocio di culture, da sempre un tema caro al TFF”.
BALLO BALLO (Explota Explota) è ambientato negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato però anche da una rigida censura dei costumi. La protagonista, Maria, è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo e il sogno di diventare una star della televisione. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid e, con un colpo di fortuna, riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva.
Accompagnati dalle hit di Raffaella Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Nel cast Ingrid García-Jonsson, Verónica Echegui, Fernando Guallar, Giuseppe Maggio, Fran Morcillo, Fernando Tejero, Pedro Casablanc, Carlos Hipolito E Natalia Millán.
“Sono entusiasta di presentare la mia opera prima in Italia, in particolare al prestigioso Torino Film Festival – dichiara il regista Nacho Álvarez. Con “Ballo Ballo” vorrei rendere omaggio, con uno sguardo latinoamericano, a quella straordinaria donna che gli italiani sono così fortunati ad avere. Questo film è un inno alla libertà e alla gioia di vivere, due cose che purtroppo quest’anno abbiamo perso ma che è tempo di ritrovare! Olé Raffaella, Olé Ballo Ballo!”
BALLO BALLO è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA, TORNASOL, EL SUSTITUTO PRODUCCIONES AIE in coproduzione con RTVE, con la collaborazione di AMAZON PRIME VIDEO.

UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), presentato nella selezione ufficiale dell’ultimo Festival di Cannes, è una commedia ispirata a un’incredibile storia vera. Prodotto da Dany Boon (Giù al Nord) e Robert Guédiguian, diretto da Emmanuel Courcol (sceneggiatore di Welcome e Nel nome della terra), ha per protagonista un attore di teatro (Kad Merad) che per sbarcare il lunario accetta di tenere un seminario in carcere.
Sorpreso dalle doti di alcuni detenuti, decide di mettere in scena con loro Aspettando Godot di Samuel Beckett, e di farlo in un vero teatro. Tra mille difficoltà inizia così una straordinaria avventura umana, la cui conclusione imprevista lascerà tutti a bocca aperta.
“Ho sentito da subito – afferma il regista Emmanuel Courcol – il potenziale emotivo, comico e drammatico al tempo stesso di questa storia. I detenuti protagonisti, pur essendo ‘lontani anni luce da Beckett’, come dice uno di loro, si rivelano in realtà più vicini all’universo di Aspettando Godot di quanto si possa immaginare, illuminando con la loro esperienza quotidiana i temi universali dell’assenza e dell’attesa”.
UN ANNO CON GODOT sarà distribuito in Italia da TEODORA FILM.

Vitamine Jazz in modalità virtuale

E’ iniziata in modo “virtuale” la quarta stagione di “Vitamine Jazz”, Il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz dal vivo realizzate in un ospedale (198 incontri dal 2017).
La terza stagione, da marzo 2020 causa virus, ha visto la sua continuazione con le “Vitamine Jazz Virtuali” a cui hanno aderito stelle del jazz italiano e straniero (citiamo per tutti Ivan Lins, Emanuele Cisi, Roberto e Eduardo Taufic, Daniele di Bonaventura, Emanuele Francesconi. Roberto Beggio, Elis Prodon, Giulia Damico, Fulvio Chiara, Enzo Zirilli, Emanuele Sartoris, Carola Cora, Gilson Silveira, Max Gallo,Ugo Viola, Fabio Giachino, Diego Borotti e tanti altri).
Curato da Raimondo Cesa e varato al Sant’Anna (il più grande Ospedale d’Europa dedicato alle donne) dalla “Fondazione Medicina a Misura di Donna”, ha visto la partecipazione di oltre 240 jazzisti di fama nazionale e internazionale.
Le note del jazz hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità, hanno accompagnato i pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
Appena il maledetto virus lo concederà le note torneranno a riempire dal vivo i corridoi dell’ospedale.
“L’arte, come dimostrano le Vitamine Jazz e innumerevoli evidenze cliniche, è un alleato al percorso di cura. Il nostro è un lavoro collettivo che unisce scienza e arte e i risultati sono leggibili in ospedale”. Sono le parole della Prof.ssa Chiara Benedetto presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1.
Ha detto Diego Borotti durante uno dei suoi interventi musicali in ospedale:
“La musica dà il significato a ciò che pare non averne, dà espressione all’inesprimibile”.