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Il covid corre anche in carcere: “necessarie azioni urgenti”

Focolaio ad Alessandria e contagiati anche 2 bambini e una mamma all’ICAM di Torino

Si inseguono voci sui crescenti contagi nel mondo penitenziario. Anche il Garante dei Detenuti della Regione Piemonte, per avere un quadro realistico,  cerca di raccogliere i dati da varie fonti: una fonte – rilanciata dai social  – della UIL-PA Polizia Penitenziaria riferisce che  i positivi sarebbero 395 detenuti e 424 lavoratori (agenti e operatori vari). I detenuti positivi sarebbero concentrati in 53 dei 189 istituti penitenziario per adulti presenti in Italia, mentre i positivi tra gli operatori sarebbero distribuito un po’ovunque nel Paese. I dati sono confermati dal Garante nazionale che nel suo “Il punto”, newsletter bisettimanale registra che “il numero dei positivi è più che raddoppiato” dal 28 ottobre (quando erano circa 150 detenuti e circa 200 operatori) al 3 novembre.

In Piemonte (fonte PRAP) al 30.10.20 risultavano positivi 28 agenti/operatori: 9 Alessandria Don Soria, 1 Alessandria San Michele, 1 a Ivrea, 2 a Novara, 3 a Saluzzo 10 a Torino 1 a Vercelli e 1 ad Asti.

I detenuti piemontesi positivi secondo i dati di venerdì 30 ottobre erano anche essi 28, la stragrande maggioranza (26) ad Alessandria Don Soria, mentre 2 a Torino.

Alla casa circondariale di Alessandria Don Soria purtroppo si è registrato un decesso, il secondo in Italia dall’inizio della seconda fase della pandemia  (detenuto italiano di 71 anni con patologie pregresse morto sabato scorso presso la Clinica “Salus”, dopo una decenza in Ospedale). La situazione alessandrina è alla ribalta delle cronache nazionali ed è stata attenzionata anche dal Garante Nazionale che scrive, nel suo ultimo report: “Più problematiche appaiono quelle dove a partire da un singolo caso si è realizzata una rapida diffusione: è stata riportata anche dalla stampa la situazione della Casa circondariale di Alessandria, dove si è registrato il decesso di una persona e una espansione a più del 14% della complessiva popolazione detenuta (29 casi su 199 persone ristrette)”.

I dati sui contagi nella Casa di Reclusione di Saluzzo sono però, nel frattempo,  diventati di 8 agenti contagiati, mentre per ora i detenuti sono stati risparmiati.

Il Garante Nazionale ricorda come “in questo contesto, gli isolamenti precauzionali, doverosamente attuati per coloro che entrano in carcere, incidono numericamente in maniera consistente – oggi quelli in stanza singola sono ben quasi mille – e anch’essi vanno considerati nel valutare l’efficacia concreta che i provvedimenti adottati potranno avere […] il dato nazionale di questi giorni nel Paese indica una percentuale di 16,5 positività per ogni cento persone testate”.

I dati aggiornati all’ultima ora però aumentano anche i casi di Torino a 4 detenuti dell’Alta Sicurezza, dove continuano ad essere contagiati dal virus anche 1 mamma e 2 bambini minori all’ICAM (Istituto a Custodia Attenuata per mamme con bambini).Quest’ultimo allarmante dato e la morte del detenuto ad Alessandria riportano alla ribalta la necessità di provvedere quanto prima a rendere possibile l’esecuzione penale esterna per tutti quelli che già ne hanno diritto e per tutti coloro che rientrano nelle fasce deboli a rischio (anziani, persone con pluripatologie, diabetici, affetti da  problemi polmonari o alle vie respiratorie, ecc). Infine appare urgente ed improrogabile la verifica di soluzioni alternative al carcere almeno per le mamme con bambini, nell’attesa di un intervento mirato per la piena applicazione della legge 62/2011: realizzazione di una rete di Case Famiglia per mamme in esecuzione penale con figli al seguito.

Un IV Novembre in forma ridotta

“Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate”

Torino, 4 novembre 2020. Nel cortile della caserma Monte Grappa, sita in corso IV Novembre, 3 a Torino, sede della Brigata alpina “Taurinense”, in una giornata uggiosa, si sono ritrovate le più alte Autorità civili e militari della città per celebrare la commemorazione del giorno dell’Unita Nazionale e giornata delle Forze Armate. A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, quest’anno, la commemorazione si è svolta con una cerimonia sobria, rispettosa e non aperta al pubblico.

Alla presenza del Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore CUOCI, del Comandante della Brigata alpina “Taurinense”, Generale di Brigata Davide SCALABRIN, della Sindaca di Torino, Chiara APPENDINO, dell’Assessore Maurizio MARRONE in rappresentanza del Presidente Alberto Cirio e delle altre autorità civili e militari della città, la cerimonia dell’alzabandiera, che rinnova l’incontro tra il Paese e le Forze Armate, e la deposizione di corone d’alloro al monumento dedicato ai Caduti si sono svolte esclusivamente in forma statica e nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Covid-19.

Nel corso della cerimonia è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio MATTARELLA, il quale ha voluto ricordare ed onorare il sacrificio di tanti giovani che, uniti sotto il Tricolore, sacrificarono la loro vita nel corso della 1^ Guerra Mondiale per un’Italia libera e dare il giusto riconoscimento agli uomini e donne delle Forze Armate di oggi per la prontezza e professionalità che le contraddistingue dimostrandosi, ancora una volta, risorsa preziosa e insostituibile per fronteggiare ogni tipo di emergenza, in sinergia con le altre articolazioni dello Stato, dal contributo alla sicurezza, in Patria e all’estero, all’emergenza sanitaria ancora in corso.

Infine, non sono state svolte le consuete manifestazioni celebrative/espositive denominate “Caserme Aperte” e “Caserme in Piazza”, nonché le iniziative all’interno degli istituti scolastici.

 

Slot sequestrate per mancato rispetto delle norme anti Covid

Nella serata di venerdì 30 Ottobre 2020, durante un servizio mirato alla tutela della salute pubblica in esecuzione dell’ultimo DPCM del 24 Ottobre 2020 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, personale della Polizia Municipale di Torino appartenente al Comando Territoriale V – Madonna di Campagna, Lucento, Vallette – ha effettuato un controllo in un esercizio di somministrazione in Largo Toscana, dove era stata segnalata un’attività con le serrande abbassate oltre le 18.00, orario di chiusura previsto per tutti gli esercizi di somministrazione dal DPCM del 24.10.2020.

Gli agenti hanno riscontrato che, all’interno del locale con le serrande abbassate a metà, era realmente in corso l’attività di somministrazione oltre l’orario consentito. All’interno del bar, oltre al titolare erano presenti alcuni avventori, in parte impegnati a consumare e in parte intenti a giocare alle macchinette videogioco.

A seguito di accertamenti effettuati, è emerso che le 6 slot machine non rispettavano i limiti imposti dalla normativa regionale che prevede il divieto di installazione di apparecchi per il gioco lecito ad una distanza inferiore a 500 metri da luoghi sensibili, così come previsto dall’art.11 c.1 in rel. Art. 5 c.1 Legge Regionale 9/16. Pertanto, il gestore è stato sanzionato per un totale di € 12.000 (€ 2.000 per ognuna delle 6 macchinette installate) e gli apparecchi videogioco sono stati posti posti sotto sequestro amministrativo e sottratti alla materiale disponibilità di altri avventori.

Il gestore è stato anche sanzionato per aver esercitato l’attività oltre l’orario consentito (dalle ore 05.00 all ore18.00) per un importo pari ad € 400,00 ai sensi del DPCM 24.10.2020

Oltre al gestore, sono stati sanzionati anche n. 2 avventori che stavano consumando cibi e/o bevande dopo le 18.00 in esercizio pubblico, per un importo pari ad € 800,00 (400,00 per avventore).

Nella stessa serata di venerdì, in via Valdellatorre, un altro esercizio pubblico aperto oltre l’orario consentito, segnalato dai cittadini, esercitava l’attività di somministrazione. Per questo motivo gli agenti del Comando Territoriale V della Polizia Municipale hanno sanzionato il gestore per un importo pari ad € 400,00

 

Gli infermieri: “grande adesione allo sciopero”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del sindacato Nursing Up: “in Piemonte grande adesione allo sciopero nazionale di 24 ore degli infermieri e dei professionisti della sanità iniziato lunedì 2 novembre”

 

Chiediamo RISPETTO: scioperiamo oggi per una sanità migliore da domani

Tutte le province del Piemonte hanno risposto con una altissima adesione di infermieri e professionisti della sanità allo sciopero indetto dal Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, durato 24 ore lunedì 2 novembre a partire alle ore 7 di mattina.

 

L’agitazione a carattere nazionale ha visto in contemporanea un flash mob di protesta nella centrale piazza Castello di Torino, davanti agli uffici della Prefettura, con il segretario regionale Nursing Up Claudio Delli Carri che è salito dal Prefetto per illustrare le regioni di infermieri e professionisti della sanità.

“Siamo stufi di essere chiamati eroi e poi sistematicamente dimenticati. Sono parole al vento perché la verità è che il Governo non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse a questo gesto estremo” noi pretendiamo rispetto” uno degli slogan dei manifestanti.

 

Come detto, molto alta è stata l’adesione di tutte le province piemontesi con centinaia di colleghi infermieri e professionisti della sanità che hanno incrociato le braccia nelle loro aziende o che hanno raggiunto a Torino per protestare nel rispetto di tutte le regole di sicurezza e del distanziamento. Una protesta dignitosa che, inoltre, ha come sempre rispettato tutte le urgenze non interrompendo servizi essenziali.

 

Un successo che denota ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come la misura e la pazienza di infermieri e professionisti della sanità sia davvero al limite.

 

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, esprime grande soddisfazione per la partecipazione di centinaia di infermieri alla giornata di agitazione: “Si è trattato di una giornata molto importante, nella quale abbiamo inviato un segnale chiaro sia al governo regionale che a quello nazionale. Per questo, non possiamo che ringraziare i tantissimi colleghi che hanno deciso responsabilmente di partecipare alla giornata di sciopero. Noi abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce in un contesto in cui, per troppo tempo, il nostro lavoro, il nostro ruolo e la nostra condizione contrattuale e retributiva è stata data per scontata.

Dobbiamo ancora una volta ripetere che abbiamo la necessità di provvedere a nuove assunzioni, subito, con contratti dignitosi, di almeno tre anni, e non per due o tre mesi. La nostra dignità non può essere costantemente irrisa da promesse, parole e rassicurazioni mai mantenute su contratti, su aumenti strutturali delle buste paga, e sul ruolo degli infermieri. Noi pretendiamo:

un maggiore coinvolgimento nelle scelte organizzative;

una contrattazione che porti una volta per tutte ad un adeguamento strutturale del nostro stipendio; pretendiamo maggiore sicurezza sul lavoro (che non si ripeta lo scandalo dei dispositivi di protezione); il riconoscimento della malattia professionale;

l’imprescindibile necessità di assunzioni con contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato per almeno tre anni in modo da creare turnazioni che siano gestibili.

 

La straordinaria partecipazione dei colleghi alla nostra giornata di agitazione dimostra come la necessità di una maggiore dignità sia sentita e diffusa. Incrociare le braccia non è stato un segno di resa, ma una ribellione responsabile verso chi irresponsabilmente non ha ascoltato le nostre giuste rivendicazioni.

Da oggi riprendiamo a testa alta il nostro lavoro, consci dell’importanza del nostro ruolo, ancora di più oggi che la lotta al contagio in questa seconda ondata in costante aumento pare impervia. Consapevoli però anche che con il nostro gesto, composto, responsabile e rispettoso di tutte le regole, abbiamo ancora una volta sottolineato quale sia la vera natura degli infermieri.

Perché le istituzioni inizino a considerarci come professionisti ed a rispettarci come tali”.

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

Un cadavere trovato nei campi

Nelle campagne di Chivasso i Carabinieri hanno rinvenuto, su segnalazione di un agricoltore in transito, il cadavere di un uomo, di carnagione chiara, di età apparente compresa tra 30-40 anni circa, in posizione supina, privo di documenti, senza visibili segni di violenza. Sul posto sono intervenuti  i carabinieri della compagnia di Chivasso e la Sezione investigazioni scientifiche del Comando Provinciale. Successivamente il cadavere e ‘ stato identificato. Si tratta di un giovane 22enne di origini romene residente a Vercelli, conosciuto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali.

Scuola, esenzioni e rimborsi per la mensa

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (34 voti) la delibera riguardante i rimborsi e le esenzioni dei pagamenti delle tariffe del servizio di ristorazione scolastica per l’anno 2020-2021.

Il provvedimento – varato la scorsa settimana dalla Giunta – riguarda i casi di chiusura del servizio (obbligatoria o precauzionale) per le misure di contrasto alla diffusione del contagio da Coronavirus.

Il provvedimento è stato illustrato in Aula dall’assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica, Antonietta Di Martino. Nei casi di chiusura degli asili nido (a gestione diretta o in convenzione) e delle scuole dell’infanzia è prevista ora l’esenzione totale dal pagamento del servizio o il rimborso del pregresso per i giorni non usufruiti.

Per le scuole dell’obbligo la quota fissa annuale del servizio di ristorazione è ridotta per tutti del 15 per cento. Diversamente dallo scorso anno scolastico, in caso di assenza oltre all’importo del pasto i genitori non pagheranno anche il costo giornaliero della quota fissa. È introdotto inoltre un nuovo sistema di conteggio: le famiglie pagheranno il servizio mensa su una base giornaliera che tiene conto della tariffa del pasto e della quota fissa annuale.

Quando Proietti lavorava in Rai a Torino

IL RICORDO DELL’ASSESSORE POGGIO: «IN OGNI SUO PERSONAGGIO C’ERA UN PO’ DI NOI» A TORINO REALIZZO’ CON LA RAI UN’EDIZIONE TELEVISIVA DI SANDOKAN

«Ogni volta che irrompeva sulla scena con un nuovo personaggio alla fine scoprivamo sempre qualcosa di noi che prima non conoscevamo». Così l’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio si unisce al cordoglio della famiglia e dell’Italia per la scomparsa di Gigi Proietti. «Era un grande osservatore e ritrattista dei caratteri italiani, per 60 anni ha raccontato il suo tempo con angolazioni critiche ma sempre col sorriso, mattatore sulla scena e maestro in teatro. Ha fatto divertire adulti e bambini, e alla fine ci riconoscevamo un po’ tutti nei suoi ritratti come quello del Maresciallo Rocca, umano ironico e profondo». «Lavorò molto con la Rai di Torino – ha aggiunto Poggio -con la quale realizzò nel 1974, tra le altre cose, un’edizione televisiva di Sandokan tratta dal romanzo di Emilio Salgari».

Operazione anticrimine, sequestrati 29 immobili

Su proposta del Questore di Torino, la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Torino, in data 7 settembre 2020, ha disposto la confisca dei beni nei confronti di un cittadino albanese già pregiudicato per furto, per reati in materia di stupefacenti e armi, e di una cittadina italiana, con precedenti per truffe.

L’operazione “Easy Money” trae origine dalle indagini svolte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Torino, che avevano condotto, nei mesi di maggio e ottobre 2019, al sequestro dei beni illecitamente accumulati dal noto pregiudicato, oggi confiscati integralmente dal Tribunale, per un valore complessivo di circa 1.500.000 euro.

Nello specifico, sono stati confiscati:

–          29 immobili ubicati a Torino e in comuni limitrofi tra terreni, appartamenti di civile abitazione, box auto, ecc.

–          una società relativa alla commercializzazione di software e servizi informativi;

–          due società operative nel settore del commercio di vini e prodotti alimentari di vario tipo;

–          conti correnti e fondi azionari.

Nel corso delle operazioni veniva rinvenuto, suddiviso in 5 magazzini riconducibili alle società confiscate, un ingente quantitativo di vini e alcolici anche di alta qualità nonché il materiale necessario, composto da tamponi, etichettatrici e altro, utile per la contraffazione delle date di scadenza dei prodotti alimentari.

Durante l’operazione, la Divisione Anticrimine della Questura di Torino si è imbattuta in una vera e propria serra sotterranea, in fase di allestimento, per la coltivazione di marijuana. La serra sarebbe dovuta sorgere un locale interrato di un palazzo in una via commerciale del centro cittadino. La scoperta, del tutto inaspettata, ha portato al sequestro di lampade generatrici di luminosità e calore, irrigatori, pannelli elettrici, temporizzatori e condizionatori d’aria muniti di filtri speciali antiodore, così da evitare che qualcuno, dalla strada, potesse accorgersi della particolare coltivazione sottostante.

Le costose attrezzature, ancora intatte, dal valore stimato di circa 50.000 euro, non riconducibili al soggetto colpito dalla misura di prevenzione, sono state sequestrate a carico di ignoti e successivamente, invece di andare distrutte, sono state affidate ad un ente pubblico di ricerca che le utilizzerà per i propri fini istituzionali.

 

2 novembre, gli infermieri scioperano

Sciopero di 24 ore, dalle 7  di oggi 2 novembre fino alle 7 di martedì 3 novembre.

“Ci sentiamo  logorati e stanchi di essere presi in giro, gli infermieri sono pronti a fermarsi per 24 ore. Sono tanti i colleghi che da tutta Italia ci hanno chiamato confermando la loro volontà di aderire. Prevediamo perciò una massiccia partecipazione, e  vogliamo lanciare un messaggio al Governo e alle Regioni che, nei fatti, ci stanno ancora una volta voltando le spalle, con  inutili elogi e lodi sdolcinate”. Così  Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri Italiani.

Commemorazione dei defunti, gli orari dei cimiteri

In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti, da sabato 24 ottobre a martedì 3 novembre i cimiteri cittadini rimarranno aperti alle visite dalle ore 8.30 alle 17.30

Sospeso l’accesso con auto private eccetto coloro in possesso di contrassegno europeo per persone disabili. Garantito il trasporto interno con due navette al Monumentale e due al Parco. Negli orari di apertura dei cimiteri saranno potenziate le linee dirette ai due principali cimiteri della città. Maggiori informazioni sugli ingressi in sicurezza e sulle cerimonie in programma su TorinoClick