Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri per contrastare i reati contro il patrimonio, i carabinieri hanno arrestato due persone per furto aggravato in concorso.
A Moncalieri, nell’hinterland torinese, i militari della locale Compagnia sono intervenuti in via Somalia, poiché un cittadino aveva segnalato un probabile furto in atto all’interno dei garage condominiali. L’immediato intervento di tre pattuglie ha permesso di arrestare i due ladri, un uomo e una donna, di 40 e 37 anni. Il sopralluogo nei box condominali ha permesso di verificare che 25 erano stati aperti e che 6 biciclette, divers monopattini e altri oggetti erano stati rubati. Nelle tasche dell’uomo, i carabinieri hanno trovato le chiavi di un auto parcheggiata nelle vicinanze, che è risultata rubata. A suo carico inoltre è risultato un ordine di carcerazione di 1 anno e 4 mesi per reati contro il patrimonio.
Individuati due latitanti nell’arco di 24 ore
Continuano i controlli della Polizia di Stato nel quartiere Barriera Milano: fra giovedì e venerdì scorso, personale del Comm.to di zona ha individuato due cittadini stranieri latitanti. Il primo si trovava all’interno del Parco Sempione, lo scorso giovedì pomeriggio: alla vista degli agenti si è allontanato con disinvoltura ma è stato fermato e controllato. Il trentaduenne, nazionalità gambiana, pluripregiudicato, era ricercato dal 24 Agosto in quanto colpito da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Torino per la condanna di circa 2 anni di reclusione per reati inerenti agli stupefacenti. Venerdì sera, personale della Squadra Volante del Comm.to ha notato in piazza del Ghirlandaio un giovane cittadino senegalese e lo avvicinava per controllarlo; il ragazzo, 25 anni, si è mostrato particolarmente insofferente, agitato e preoccupato. Diceva agli agenti di essere in ritardo rispetto al’ obbligo di firma da assolvere in una vicina stazione dei CC. Gli agenti, insospettitisi, effettuavano accurate indagini e scoprivano che il giovane era stato colpito nel mese di Agosto 2020 da un ordine di carcerazione per l’espiazione di una pena di 18 mesi.
Entrambi i due ricercati sono stati condotti in carcere.
Frammenti di crack e occhiali da sole, un arresto
L’uomo era già colpito da un ordine di carcerazione
Sabato scorso gli agenti della Squadra Volanti hanno rintracciato un cittadino romeno di 34 anni, destinatario di un ordine di carcerazione, in uno stabile in zona Barriera Milano. Fatto accesso nel palazzo, i poliziotti sorprendono il reo sul ballatoio. Questi rifiuta di aprire loro il cancello, asserendo di non essere autorizzato in quanto ospite nell’abitazione adiacente. Gli agenti si vedono costretti a scavalcare la recinzione, al fine di bloccare l’uomo. Una volta attraversata la ringhiera, il rumore di un forte trambusto creato da persone all’interno dell’appartamento attira la loro attenzione. Una volta dentro, gli operatori constatano la presenza di altre tre persone. Perquisite le stanze in uso al trentaquattrenne, vengono rinvenuti 41 frammenti di crack, occultati tra i vestiti contenuti in una busta, oltre 30 paia di occhiali da sole ancora etichettati, una cintura sigillata ed una macchina fotografica. Il valore totale della refurtiva si aggira intorno ai 3000 euro.
L’uomo, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per l’ordine di carcerazione emesso nel mese scorso dal Tribunale di Torino, per detenzione di sostanza stupefacente e denunciato per ricettazione.
Una messa per Gustavo Rol
Il giorno 22 settembre 2021 alle ore 18,30 presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Largo Saluzzo quartiere di San Salvario a Torino, sarà celebrata una messa in memoria di Gustavo A. Rol in occasione del 27° anniversario dalla sua morte.
Esercito, riparte la formazione a Torino
Al via presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino la 1° fase dei diversi moduli universitari
“Intraprendete con entusiasmo e impegno un cammino difficile, ma decisivo per il vostro futuro di cittadini e di Comandanti”.
Presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito sono giunti centotredici Ufficiali frequentatori del 201° corso “Esempio”.
Provenienti dall’Accademia Militare di Modena dove hanno frequentato il biennio di formazione tecnico-professionale, i giovani Sottotenenti resteranno a Torino per i tre anni necessari a conseguire le lauree triennale e specialistica in Scienze Strategiche Militari.
Diversi gli orientamenti previsti da un corso di laurea frutto della consolidata collaborazione fra Esercito e Università: indirizzo politico organizzativo, indirizzo tecnico (comunicazioni, logistiche, sistemi infrastrutturali) e indirizzo economico – amministrativo.
Il Comandante dell’Istituto di Formazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, nel corso del suo intervento di saluto, ha esortato i Sottotenenti del 201° Corso: “intraprendete con entusiasmo e impegno un cammino difficile, ma decisivo per il vostro futuro di cittadini e di Comandanti”.
Inoltre, centoventicinque Ufficiali frequentatori del 200° corso “Dovere” proseguono la formazione universitaria e tecnico-professionale al fine di sviluppare sia la capacità di utilizzare gli strumenti comunicativi, dottrinali, procedurali, metodologici e tecnici per operare quale Comandante di plotone nell’Arma/Specialità, Corpo di appartenenza in uno scenario operativo sia la capacità linguistica per operare in contesti multinazionali.
Infine, centoventuno Ufficiali frequentatori del 199° corso “Osare” saranno impegnati fino al 10 dicembre prossimo, presso vari Comandi e Scuole d’Arma, nella frequenza del Corso Tecnico Applicativo necessario per uniformarne la preparazione e fornire loro la padronanza degli strumenti e delle procedure necessarie per l’esercizio di vice Comandante di compagnia/squadrone/batteria e quale Ufficiale di staff a livello Reggimento.
Tali moduli formativi sono svolti in presenza, nel pieno rispetto delle disposizioni emanate in materia di contrasto e contenimento del diffondersi del COVID-19.
Cirio in visita ai profughi afghani
Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e e l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino hanno visitato, ieri il centro «Fenoglio» della Croce Rossa Italiana di Settimo Torinese. Il centro ha accolto e sta accogliendo circa 300 profughi afghani.
I nuclei famigliari sono arrivati scaglionati, da fine agosto, in tre momenti diversi. I profughi, già testati con un tampone risultato negativo, una volta arrivati in Piemonte sono stati accolti e messi per ulteriore sicurezza in quarantena e poi, coloro che non erano già immunizzati, sono stati vaccinati.
Successivamente i profughi vengono inviati presso i centri di accoglienza sparsi in tutte le province del Piemonte. Per far fronte alle spese necessarie all’accoglienza dei nuclei famigliari afghani, la Regione Piemonte ha stanziato 10mila euro.
Il Presidente della Regione e l’assessore al Welfare, accompagnati dal presidente regionale della Croce Rossa Italiana e dal sindaco di Settimo Torinese, hanno lodato il grande impegno della CRI e della Protezione Civile Regionale e si sono rallegrati per il funzionamento del sistema dell’accoglienza piemontese, ribadendo la ferma volontà e determinazione a sostenere le famiglie di rifugiati politici in fuga dall’estremismo islamico.
Universiadi, approvate modifiche statuto
Il Consiglio comunale ha approvato le modifiche dell’atto costitutivo e dello schema di Statuto per la costituzione del Comitato organizzatore delle Universiadi invernali che si terranno a Torino nel 2025. Ventisei i voti favorevoli, due le astensioni.
A seguito dell’attuale impossibilità a sottoscrivere la costituzione del Comitato organizzatore da parte di Università degli studi di Torino, Politecnico di Torino e Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro – fatta salva la possibilità di rivalutare l’adesione in un successivo momento – i componenti del ‘Comitato Universiadi Torino 2025’ sono le seguenti istituzioni ed enti: Città di Torino, Regione Piemonte, Ente regionale per il diritto allo studio universitario – Edisu Piemonte, Centro universitario sportivo italiano e il Centro universitario sportivo di Torino – Cus Torino.
Gli stessi componenti hanno convenuto di assumere la forma di associazione che chiederà il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato. L’associazione si chiamerà “Comitato per la organizzazione dei giochi mondiali Universitari di Torino 2025’ abbreviabile in “Comitato Universiadi Torino 2025”.
La strada statale 25 “del Moncenisio” è stata provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni all’altezza dell’omonimo comune di Moncenisio (km 68,580), a causa di un sinistro nel quale è rimasto coinvolto un motociclo sbandato autonomamente. In seguito all’impatto il conducente è deceduto. Sul posto sono presenti le squadre Anas, l’elisoccorso e le Forze dell’Ordine per la gestione dell’emergenza e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Sanità, Nursing Up: «Decessi sul luogo di lavoro nei primi sei mesi del 2021. Impietosi i dati INAIL: a morire di più, tra i lavoratori Italiani, sono ancora una volta gli infermieri»
«Da un lato dovremmo sentirci confortati dal report del primo semestre Inail del 2021, in merito ai decessi sul luogo di lavoro, che sono certo in diminuzione rispetto all’anno nero del Covid (2020), ma che, nel contempo, si rivelano in aumento rispetto al biennio precedente 2018-2019. Dall’altra parte, ciò che emerge è la realtà desolante di un paese dove in assoluto, la categoria di lavoratori che oggi paga il maggior prezzo in termini di vite umane è proprio quella degli infermieri. Senza nulla togliere ai rischi che ogni giorno corrono gli operai che lavorano sulle impalcature a centinaia di metri di altezza, o coloro che rischiano costantemente nella gestione di macchinari pericolosi, è proprio quella degli infermieri, ancora una volta, la professione più a rischio nel complesso panorama del mondo del lavoro, nel nostro Paese.
Se solo si vuole dare un’occhiata alle denunce di infortunio, quelle con conseguenze non mortali, l’INAIL rivela che i tecnici della salute rappresentano il picco, con il 37,6% del totale. Di questi l’82,7% sono infermieri. Il dato è schiacciante: ci ammaliamo sul posto di lavoro, ogni giorno.
Inoltre guardiamo con attenzione alla curva dei contagi tra i professionisti della salute: indubbiamente è calata dal 39,3% degli ultimi mesi dello scorso anno al 24,5% dei primi cinque del 2021.
Ma abbiamo visto come solo nell’ultimo mese, tra luglio e agosto, si sia registrato un aumento di contagi, che passano da 250 a ben 1951. Non è cosa da poco.
Ma veniamo ai decessi, la parte più triste, l’argomento che non vorremmo toccare mai: nei primi sei mesi del 2021 i tecnici della salute rappresentano il picco tra coloro che hanno perso la vita sul lavoro, con il 10,3%. Di questi il 68% sono infermieri».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«E’ bene che i cittadini, per i quali noi ogni giorno i nostri infermieri combattono nelle stanze e nelle corsie di un ospedale, sappiano quanto accade. E’ bene che la nostra classe politica non faccia più orecchie da mercante o che nasconda la testa sotto la sabbia.
Noi rappresentiamo le elevate professionalità della sanità italiana, il presente e il futuro del sistema. E in questi giorni di trattativa per il rinnovo contrattuale, in questi giorni in cui ci accompagna la speranza legittima di ottenere quella valorizzazione economica che meritiamo da tempo, ci sentiamo in dovere, come sindacato delle professioni sanitarie, di voler ricordare a tutti, nessuno escluso, che afferisce proprio agli infermieri la percentuale più alta di decessi nel mondo del lavoro italiano. Qualcuno ci dirà che non è affatto una sorpresa, qualcun altro sottolineerà che è tutta colpa della pandemia.
Ma lasciateci dire, con rabbia e dolore, che tra precariato, carenza di personale cronica e stipendi tra i più bassi d’Europa, stiamo davvero pagando un tributo altissimo, i cui effetti devastanti ricadranno sui cittadini e sui malati. Il quesito allora ci appare legittimo: quanto potrebbero fare, oggi, Governo e Regioni, in termini di impegno e pragmatismo, per agire d’anticipo rispetto a dati sconfortanti come questi?»
Il Referente del Nursing Up per la stampa
Alfredo Iannaccone
Cerca di nascondere la droga nell’auto della polizia
Stazionava con fare sospetto in via Sesia attorno alle 23.30; una pattuglia della Squadra Volante in transito notava lo straniero, di nazionalità senegalese, e si fermava per un controllo. Il giovane era privo di documenti, pertanto gli agenti gli dicevano di accomodarsi all’interno della Volante al fine di accompagnarlo in Questura e sottoporlo ai dovuti accertamenti. In questa fase, i poliziotti si accorgevano che, con un gesto repentino, tentava di nascondere qualcosa che aveva celato nel cavo orale sotto il cuscinetto rigido della seduta posteriore. I poliziotti constavano che si tratta di 19 frammenti di crack. Il ragazzo, che aveva dichiarato di essere minorenne in occasione di precedenti controlli, ma che in realtà risulta maggiorenne, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.