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Il Questore sospende la licenza di un bar  per 10 giorni

Nei giorni scorsi il Questore di Torino,   ai sensi dell’art. 100 TULPS,  ha sospeso la licenza di un  bar, ubicato in Torino Corso Principe Oddone,  frequentato da numerosi avventori, italiani e stranieri, che rimarrà chiuso  per giorni 10 decorrenti da oggi.

 E’ il quarto locale a subire il provvedimento cautelare del Questore nel quartiere Aurora nel giro di  due mesi, a dimostrazione che è sempre elevata l’attenzione della Questura verso i disagi rappresentati dai residenti.

Il provvedimento è stato adottato al termine  di una serie di controlli  iniziati nel mese di aprile u.s. da personale del Commissariato “Dora Vanchiglia” in collaborazione con gli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, messi a disposizione della Questura per rinforzare il dispositivo di controllo del territorio.

Nei mesi scorsi  all’interno del bar e nell’annesso dehor si sono consumate  violente aggressioni tra avventori del bar: in particolare un avventore è stato individuato come l’autore delle gravi  ferite procurate ad un passante durante una rapina.

La vittima si recava, successivamente all’intervento dei poliziotti, al locale nosocomio “San Giovanni Bosco” dove veniva dimesso con una prognosi di 25 giorni, per frattura setto nasale.  Per l’aggressione subita sporgeva regolare denuncia presso il Commissariato Dora Vanchiglia.

 Tenuto conto dei fatti reato accaduti nel locale, della presenza numerosa di  persone pregiudicate, degli esposti presentati  contro il locale in parola,  il Questore ha  ritenuto  che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico.

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

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FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

Il valore del Piemonte, con un’incidenza di 351.3 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 1-7 agosto), a fronte del valore nazionale di 448.6 si conferma il più basso in Italia insieme alla Lombardia.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data dell’8 agosto si attesta al 7,2% (il valore nazionale è al 14,1%) e quella delle terapie intensive all’1,9% (il valore nazionale è 3,4%), mentre la positività dei tamponi è al 7,7%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 1°agosto luglio nei depuratori di Castiglione Torinese, Cuneo, Alessandria e Novara evidenziano la dominanza di Omicron5 e la presenza con basse frequenze di mutazioni alla sottovariante BA.5.2.1 e solo su Alessandria una mutazione a bassa frequenza della variante BF.4 (BA.5.2.1.4).

Per quanto riguarda la sottovariante di Omicron 4 si continuano a rilevare mutazioni specifiche.

Nelle prossime settimane il laboratorio di Virologia Ambientale monitorerà l’evolversi della situazione anche per quanto riguarda nuove sottovarianti di Omicron, come BA.2.12.1 e BA.2.75 che non sono state rilevate nei depuratori in questa settimana.

VACCINAZIONI

Il Piemonte continua ad essere in testa per la somministrazione delle quarte dosi (fonte: Covid-19 vaccini open data / lab24 il sole24ore) con oltre 360.000 dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale che hanno già maturato i tempi necessari per la quarta dose (immunocompromessi, over80, ospiti Rsa, fragili over60 con specifiche patologie, over60 e fragili over12).

Nelle farmacie dal 26 aprile sono state somministrate quasi 13.000 quarte dosi e le prenotazioni sono circa 2.900.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo 1- 7 agosto i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2.145.

Suddivisi per province: Alessandria 219, Asti 124, Biella 89, Cuneo 255, Novara 177, Vercelli 90, VCO 57, Torino città 394, Torino area metropolitana 663.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 15.012 (-5286, – 26% rispetto alla settimana precedente).

Questa la suddivisione per province: Alessandria 1533 (-708), Asti 869 (-314), Biella 626 (-144), Cuneo 1783 (-440), Novara 1.242 (-435), Vercelli 630 (-191), VCO 399 (-143), Torino città 2759 (-1040), Torino area metropolitana 4.644 (-1808 ).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana 1-7 agosto l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 351.3, in netto calo (-26%) rispetto ai 475 della settimana precedente.

Si tratta della terza diminuzione consecutiva dopo sei settimane in cui la curva era stata in rialzo.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 294 (-24%).

Nella fascia 25-44 anni è 352.5 (-31%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 399.4 (-26,9%).

Nella fascia 60-69 anni è 434.7 (-20,5%).

Tra i 70-79 anni è 417.3 (-24,6%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 309 (-20,6%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo 1-7 agosto, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in calo in tutte le fasce di età.

Nella fascia 0-2 anni l’incidenza è di 296.4 (-12,6%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 137.8 (-39,2%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 185.6 (-23,6%).

Nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 199.9 (-36,2%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 211.6 (-27,4%).

Violenza sessuale al pronto soccorso. Arrestato operatore sanitario

La donna era in attesa al pronto soccorso, e lui l’ha avvicinata dicendole di volerle prestare assistenza. Così un operatore socio-sanitario di 27 anni, pregiudicato, è stato arrestato dai carabinieri di Stresa  per violenza sessuale aggravata. L’episodio è avvenuto a fine luglio all’ospedale di Verbania. Vittima una donna di 45 anni che si era recata al pronto soccorso per lievi disturbi dopo un intervento chirurgico. L’Oss, abusando dello stato d’ansia della donna,  le ha inizialmente negato l’utilizzo del bagno, costringendola a urinare in uno strumento sanitario. Non riuscendoci, la donna ha chiesto di andare in bagno, dove   l’operatore avrebbe commesso le violenze, con il pretesto di aiutarla a pulirsi prima della visita medica. La 45enne si è recata dai carabinieri di Stresa per fare denuncia. L’uomo è attualmente agli arresti domiciliari.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Scavalca il muro e si appende a un lampione: ma l’evaso viene catturato

Trasferito al carcere di Cuneo dopo aver tentato invano la fuga dal penitenziario di La Spezia è riuscito a evadere. Daniele Bedini, un  falegname di 32 anni accusato di aver commesso due omicidi circa un mese fa a Sarzana. Ha scavalcato  la recinzione del cortile e  raggiunto il muro di cinta arrampicandosi sui condizionatori e sul tetto della palestra. Poi appeso ad un lampione, si è lanciato all’esterno della casa circondariale. Ma è stato catturato dopo mezz’ora dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria. E’ stato fermato  alla stazione, a bordo di un treno  per Fossano.

In moto contro muro di cinta, 16enne perde una gamba

Un sedicenne è caduto con la moto contro il muro di cinta di una abitazione a Ivrea. Il giovane  ha perso la gamba destra. Non si conoscono i motivi della perdita del controllo del mezzo. Sul posto i soccorsi del 118. Sull’incidente indaga la polizia locale.

Sottrae vestito dal mercato, lo nasconde nella borsa. Al loro arrivo aggredisce gli agenti

Nei giorni scorsi personale del Commissariato Centro in servizio di volante ha arrestato una donna per una tentata rapina nei pressi di via Cernaia.

Ad attirare l’attenzione degli agenti, impegnati nel servizio di controllo del territorio, le urla del proprietario dell’attività commerciale: la donna avrebbe, infatti, sottratto un capo di abbigliamento dal banco del mercato, mettendolo all’interno di una borsa che aveva con sé; il commerciante immediatamente le avrebbe chiesto di restituire quanto asportato. La donna, a questo punto, si sarebbe resa responsabile di ingiurie nei confronti del venditore e di sua moglie, per poi aggredire fisicamente quest’ultima alla quale causava lievi contusioni. All’intervento degli agenti della Polizia di Stato, la donna opponeva una strenua resistenza nei loro confronti, prima di essere definitivamente fermata.

La donna, cittadina italiana di 38 anni, con numerosi precedenti di Polizia contro il patrimonio e contro la persona, è stata tratta in arresto per tentata rapina impropria e denunciata per resistenza e oltraggio a P.U.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagata, sino alla sentenza definitiva.

Gli infermieri: “carenza di personale sempre più grave”

La carenza di personale nelle aziende sanitarie piemontesi è sempre più drammatica. A Biella un solo infermiere per 15 posti letto all’OBI

 

Il Nursing Up: “Urge un serio piano assunzioni della Regione”

 

 

La grave carenza di personale che colpisce tutte le aziende sanitarie del Piemonte si rispecchia all’atto pratico nella sempre maggiore difficoltà a coprire i turni, a erogare i servizi e, di conseguenza, anche nelle difficoltà a smaltire il sovraffollamento di alcuni reparti.

Tra i reparti in cui si verificano le maggiori criticità vi sono i Dea e gli OBI (Osservazione Breve Intensiva) in cui i pazienti possono essere ricoverati fino a un massimo di 36 ore, che hanno visto esponenzialmente i posti letto aumentare, anche per le emergenze affrontate in questi anni, senza che a questi aumenti siano corrisposti aumenti di personale. Si è arrivati così ad avere reparti in cui vengono più che ampiamente, e in modo gravissimo, ignorate le linee guida nazionali per la gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso, che prevedono un minimo inderogabile di un infermiere ogni due letti. Oggi in Piemonte in quasi tutte le Aziende Sanitarie, negli Obi, abbiamo un infermiere ogni 8/10 letti, con il carico impossibile di lavoro da sopportare che si può immaginare.

Esempio negativo in questo senso è l’ospedale di Biella dove la carenza di personale ha portato il rapporto infermieri/letti all’OBI ad avere un solo infermiere dedicato per 15 letti a disposizione. Una situazione inaccettabile e pericolosa, perché tra stanchezza e burn out si espone il professionista ad un aumento enorme della possibilità di compiere errori.

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie chiede il rispetto dei criteri di rapporto per l’attività di Obi secondo le linee di indirizzo nazionali e regionali e un immediato incontro con la Regione per pianificare in modo da creare un tavolo di lavoro programmatico ed inclusivo per rivalutare o definire le modalità e criteri del Piano di Gestione del Sovraffollamento.

Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, assieme al Dirigente Territoriale Nursing Up Piemonte, Marco Attivissimo, aggiungono: “Ma ci rendiamo conto che la necessità di personale è un fatto concreto, terreno, perché la scarsità di infermieri e professionisti della sanità nelle aziende sanitarie Piemontesi ha un impatto diretto, e negativo, sulle prestazioni erogate? Il caso dell’ospedale di Biella è emblematico per una situazione che pare davvero fuori controllo. Ma come si può pensare che sia sufficiente un solo infermiere per 15 postazioni letto? Una assurdità che espone il professionista alla possibilità concreta di compiere errori dovuti alla scarsa lucidità conseguente alla stanchezza per i turni massacranti affrontati. E il paziente a ottenere prestazioni al di sotto delle reali possibilità di eccellenza della nostra sanità.

Urge che la Regione dia un segnale forte per mettere fine a questa situazione in cui le norme nazionali sulla gestione dei Dea e del sovraffollamento vengono con tanta leggerezza derogate, partendo da un concreto e realizzabile piano assunzioni. È poi imperativo ripensare la strategia di gestione del sovraffollamento in tutte le aziende sanitarie del Piemonte, instaurando con i rappresentanti dei lavoratori un tavolo programmatico che possa ridefinire le modalità di gestione di queste situazioni con soluzioni concrete e realizzabili.

Non è più accettabile proseguire così, facendo finta di nulla, con situazioni come quella di Biella in cui oltre ai pazienti sono gli infermieri stessi a rischiare trovandosi da soli a gestire carichi di lavoro di fatto non gestibili”.

Addio al gestore dello storico ristorante-birreria

È morto Francesco Patti, lo storico gestore del ristorante Menabrea di Biella. Molto noto in città, aveva aperto il locale nel 1983. Originario  di Bergamo, arrivò nel Biellese negli anni Cinquanta gestendo l’albergo della famiglia Zegna a Trivero. Nel 2011 Patti visse anche la drammatica morte di uno dei figli, Stefano. Lascia la moglie Brenda e i figli Andrea, Marco e Laura.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

(Foto archivio)