CRONACA- Pagina 763

Violenza in carcere: rotto setto nasale a un agente

Riceviamo dal sindacato SAPPE e pubblichiamo


Prosegue inarrestabile la spirale di violenza nelle carceri italiane, dove non passa giorno in cui non si registrino da un lato gli episodi violenti ed eventi critici e dall’altro le richieste di urgenti provvedimenti da parte dei rappresentati sindacali SAPPE dei poliziotti penitenziari.

 

L’ultimo grave evento è accaduto, come riporta il segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vicente Santilli, nella Casa circondariale di Biella: “Continuano le aggressioni da parte dei detenuti nei confronti della Polizia Penitenziaria in Piemonte. Questa volta è il personale in servizio a Biella ad aver vissuto una mattinata da incubo. Un detenuto straniero, già recidivo per atti di violenza, non voleva rientrare in cella dopo avere effettuato la doccia ed ha colpito, proditoriamente ed improvvisamente, il poliziotto penitenziario che lo invitava appunto a rientrare chiedendogli le ragioni del rifiuto. L’Assistente Capo Coordinatore, che era addetto alla Sorveglianza Generale dell’Istituto, ha subìto la rottura del setto nasale e 30 giorni di prognosi. Queste sono situazioni che destabilizzano l’ordine, la sicurezza e la serenità del personale operante. Pertanto, considerato quanto previsto dal protocollo in vigore, si rende indispensabile disporre il trasferimento degli aggressori in altro istituto penitenziario”.

Santilli evidenzia ancora che “le carceri del Piemonte stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti. Sono continue le aggressioni al Personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. La gestione e movimentazione dei detenuti protagonisti di aggressioni ci lascia alquanto perplessi, in quanto non sempre vengono applicate repentinamente le normative ministeriale che prevedono il trasferimento immediato del detenuto che che si rende protagonista di aggressioni nei confronti del personale”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Biella ed evidenzia come e quanto sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. “Le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria non possono continuare ad essere aggrediti o a trovarsi costantemente in situazioni di alta tensione senza che il Ministero della Giustizia ed il DAP adottino provvedimenti urgenti. Siamo al collasso! Serve una stretta normativa che argini la violenza dei pochi, anche a tutela degli altri detenuti e delle altre detenute. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Fino a quando i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria pensano di continuare a restare a guardare questi gravi fatti con apatia ed indifferenza? Fino a quando assisteranno a questo sfascio dell’ordine e della sicurezza interna provocato dal lassismo di decisione assurde e illogiche, come la vigilanza dinamica e soprattutto l’assenza di adeguati provvedimenti disciplinare e penali per chi aggredisce gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria?”.

Servono allora più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”, conclude il leader del SAPPE. “I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, non servono: serve piuttosto una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendersi dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam al personale”.

Morto operaio ferito sul lavoro nel cimitero

E’ morto all’ospedale di Novara l’operaio 62enne di origini albanesi, di Marano Ticino, rimasto ferito in un incidente sul lavoro nel cimitero di Castelletto Ticino in provincia di Novara. L’uomo lavorava per una azienda di Cameri, che gestisce i servizi cimiteriali a Castelletto e a Cameri. È caduto da una scala  mentre  lavorava alla manutenzione di un loculo.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Saltacoda, prenotazione online agli sportelli della polizia municipale di Torino

 IN VIA BOLOGNA

Dal 16 gennaio sarà possibile accedere agli sportelli del Comando di Polizia Locale di via Bologna 74 (Ufficio Procedure Sanzionatorie, Ufficio Rilascio Atti, Sportello del Cittadino) anche tramite un nuovo servizio di prenotazione online denominato SALTACODA.

Sarà sufficiente collegarsi all’apposito link di prenotazione presente sul sito della Polizia Locale http://www.comune.torino.it/vigiliurbani/ e selezionare il servizio a cui si intende accedere (procedure sanzionatorie, rilascio atti, sportello del cittadino).

Il sistema informatico proporrà all’utente le fasce orarie disponibili per il giorno selezionato e successivamente, per completare la prenotazione, si dovranno inserire nome, cognome, codice fiscale, numero di telefono e indirizzo di posta elettronica al quale verrà inoltrata la conferma dell’appuntamento da presentare allo sportello.

In fase di prenotazione, per ridurre i tempi di permanenza allo sportello e ottimizzare gli appuntamenti, l’utente dovrà indicare nel campo note, se richiesto, per quale tipo di pratica richiede l’appuntamento, soprattutto se si tratta di pratiche complesse (es. rottamazioni, ingiunzioni o ricorsi su più verbali).

Minaccia i passanti con un tondino di ferro appuntito

Ieri mattina, gli agenti del Comando Porta Palazzo della Polizia Locale sono intervenuti sul mercato di piazza della Repubblica per fermare un uomo armato di un tondino metallico con punta acuminata che minacciava di colpire i passanti, generando una situazione di panico e pericolo.  Grazie al tempestivo intervento dei ‘civich’ nessuno degli avventori del mercato ha riportato ferite.

Il giovane, un ventiquattrenne originario dell’Africa occidentale, è stato accompagnato al Comando di via Bologna in quanto privo di documenti di identità e al termine degli accertamenti di rito, dai quali sono emersi numerosi precedenti di polizia, è stato indagato in stato di libertà per i reati di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere e minaccia aggravata.

L’asta metallica appuntita, lunga circa 70 centimetri, è stata posta sotto sequestro giudiziario.

Muore di infarto mentre attraversa la strada in centro a Torino

Ieri all’angolo  tra corso Vittorio Emanuele II e via San Francesco da Paola  a Torino, alle 13 circa, un uomo di 85 anni si è accasciato sulla strada. Stava attraversando sulle strisce con la moglie e il figlio. Sul posto i carabinieri e il 118, ma non è stato possibile salvarlo. Il medico legale ha stabilito la morte per infarto.

 

Per aiutare i bambini ucraini un quaderno dell’integrazione

DALLA REGIONE ARRIVA «ABC»

Via libera alla prima diffusione di 250 copie del volumetto, che verranno distribuite dalla Protezione Civile. L’assessore Caucino: «Strumento fondamentale per un’autentica inclusione sociale».

Uno strumento snello, visivo, efficace, per aiutare i bambini ucraini ospitati in Piemonte a capire, per associazione di immagini e parole, la lingua italiana o perlomeno conoscere la traduzione delle denominazioni dei principali oggetti di uso comune, dall’orologio alla doccia, dal cibo ai giocattoli: è questo lo scopo di «ABC, prendiamoci per mano», lo strumento, edito in forma di quaderno, ideato in autunno e che oggi vede la luce, con la stampa e la distribuzione da parte della Protezione Civile nei Centri Temporanei di Accoglienza: in particolare a Settimo Torinese e a Bussoleno, al Drosso e a La Morra oltre alle copie consegnate alle associazioni «Liberi Tutti» e alla Caritas, nell’ambito dell’accoglienza diffusa degli Enti del «terzo settore».

D’altronde la guerra esplosa improvvisamente in Ucraina a «poche» migliaia di chilometri da noi, se da un lato ha causato morte e devastazione nel cuore dell’Europa, dall’altro ha anche tirato fuori il meglio dello spirito solidale di tutta la comunità internazionale, Piemonte compreso, che ha assegnato subito all’assessore regionale, Chiara Caucino la delega all’accoglienza dei minori ucraini profughi. Così, grazie a numerosi ponti umanitari, il Piemonte ospita oggi circa 10mila profughi, tra adulti e bambini.

E proprio considerato il fatto che tra le persone arrivate vi sono moltissimi minori, spesso anche in tenera età, si è voluto mettere a disposizione questo un piccolo ma importante strumento per favorire la conoscenza e l’utilizzo delle principali parole di uso comune nella lingua italiana.

Oltre alla distribuzione fisica, il quaderno è scaricabile all’indirizzo web:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/lavoro/consigliera-parita/abc-prendiamoci-per-mano-un-quaderno-per-bambini-ucraini

«Sono estremamente soddisfatta che questo progetto, già all’epoca della sua ideazione, pionieristico, sia ora concretizzato, che è poi il vero aspetto che conta. La comunicazione – spiega Caucino – è alla base di ogni processo di integrazione, ed è necessario insegnare l’italiano in modo diverso a chi è alfabetizzato in un’altra lingua proprio come i nostri piccoli ospiti ucraini, scappati da una guerra assurda». «Proprio da questa premessa – prosegue l’esponente della giunta regionale – è nata l’esigenza di facilitare le competenze linguistiche ai bimbi giunti nella nostra Regione, affinché acquisiscano conoscenze di base per esprimere il proprio pensiero e le proprie esigenze. Questo quaderno di alfabetizzazione vuole essere un facile strumento che consenta, partendo da una maggior integrazione, una vera e propria inclusione sociale, che l’obiettivo che, in ogni campo del sociale di cui mi sono occupata, ho sempre perseguito con determinazione».

«In questi anni “La Scuola e Le Istituzioni”, con grande impegno, hanno fatto passi avanti, in coerenza con la Legislazione vigente, con le Linee guida e gli Orientamenti interculturali – spiega Anna Mantini, Consigliera di Parità Regionale del Piemonte – sui temi dell’inclusionee delle attenzioni all’accoglienza e all’integrazione, riguardanti gli alunni e le alunne provenienti da contesti migratori: diritto alla scuola; apprendimento linguistico; mediazione linguistico-culturale; orientamento e prevenzione della dispersione e degli abbandoni scolastici, tuttavia divari e criticità permangono, talvolta, ancora, anche per gli studenti e le studentesse che, pur provenienti da contesti migratori, sono nati e cresciuti in Italia».

«Con questa consapevolezza – conclude Mantini – ritengo che «ABC “Prendiamoci per mano», il progetto di quaderno promosso dalla Consigliera di Parità Regionale e sostenuto dall’assessore Caucino, che potrebbe essere messo a disposizione a disposizione, a richiesta, delle scuole elementari e medie della Regione Piemonte – possa rappresentare un valido strumento, utile alla causa, anche in contesti dell’intero territorio regionale».

Rischio idrogeologico, fondi per otto comuni piemontesi

Sono 8 i Comuni piemontesi che, sulla base dei criteri nazionali, potranno beneficiare delle risorse per il 2022 del Programma Rendis del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

«A breve uscirà il Decreto nel quale sono previsti interventi per un valore di oltre 30 milioni di euro che andranno a  supporto di 8 Comuni del nostro territorio colpiti da alluvioni e frane – annunciano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e difesa del suolo Marco Gabusi -. Una nuova e forte iniettata di risorse su un tema importante come la prevenzione del rischio idrogeologico e i danni del maltempo su cui nel 2022 abbiamo già messo in campo oltre 80 milioni di euro attraverso i fondi europei del Pnrr, ma anche risorse nazionali e regionali. Il totale con questa nuova assegnazione sale così a più di 110 milioni di euro per oltre 240 interventi su tutto il territorio regionale».

Il Programma nazionale Rendis ha come principale obiettivo la formazione di un quadro unitario delle opere e delle risorse impegnate nel campo della difesa del suolo, condiviso tra tutte le Amministrazioni che operano nella pianificazione ed attuazione degli interventi.

Gli interventi riguardano in particolare la messa in sicurezza delle sponde dei torrenti, lavori di consolidamento su scuole ed edifici pubblici e opere di difesa idraulica.

Nello specifico più di 16,5 milioni di euro andranno nel Vercellese per la realizzazione del canale scolmatore ad ovest di Fontanetto Po.

Quasi 4,9 milioni di euro nel Cuneese a Savigliano per due interventi di arginatura del torrente Mellea.

Oltre 4,5 milioni di euro nel Torinese, con circa 2 milioni di euro per Borgone di Susa per la sistemazione idraulica dei rii Borella e Costa e oltre 2,5 milioni a Piobesi Torinese per la riduzione del rischio idraulico.

2,6 milioni di euro andranno poi al Comune di Premia, nel Vco, per la sistemazione idrogeologica del bacino del rio Cingio.

In provincia di Alessandria arriverà invece più di 1 milione di euro, a Casalnoceto 450 mila euro per interventi di messa in sicurezza che riguarderanno anche Volpedo e a Borghetto di Borbera 600 mila euro per opere di difesa idraulica del torrente Borbera.

In provincia di Asti, infine, 660 mila euro a Vesime per lavori di consolidamento del versante soprastante gli edifici scolastici ed impianti sportivi.

«Sappiamo quanto sia difficile per le Amministrazioni comunali riuscire ad accantonare fondi per la messa in sicurezza dei propri territori concludono il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. E siamo quindi felici di comunicare che, ancora una volta, abbiamo fatto un passo avanti per la sicurezza dei cittadini e dei luoghi in cui vivono».

Controlli zona “Movicentro” di Ivrea Oltre 170 identificati e un arrestato

 

Negli ultimi giorni, personale del Commissariato di P.S. di Ivrea ha intensificato i controlli nell’area del Movicentro e della Stazione Ferroviaria della cittadina epoderiese. Luoghi balzati recentemente alle cronache per diversi episodi di violenza tra giovani. I servizi di controllo straordinario del territorio sono stati svolti con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”.

Complessivamente, nel corso dell’attività sono state identificate 171 persone e diversi veicoli. Sempre nell’area del Movicentro, lo scorso 4 gennaio, è stato arrestato un cittadino marocchino di 19 anni gravemente indiziato dei reati di rapina e di furto, rispettivamente di una catenina e di un monopattino. I poliziotti, inoltre, nella giornata di ieri, hanno sequestrato a carico di ignoti una modica quantità di hashish, rinvenuta dai cani Caio e Evan dell’unità cinofila, sotto i gradini della passerella ferroviaria che mette in comunicazione la Stazione con l’area Movicentro.

Nel corso degli ultimi due controlli, gli agenti della Polizia di Stato hanno anche dato ausilio a personale GTT nell’attività di controllo viaggiatori a bordo pullman. Nella tratta Stazione ferroviaria – Movicentro. Delle oltre 200 persone controllate, 113 sono risultate prive di titolo di viaggio venendo, pertanto, sanzionate.

A Mazzè venerdì 13 gennaio la proposta di Referendum deliberativo senza quorum

Riceviamo e pubblichiamo 

Zimbaro (Com.Re.Co.): “Referendum deliberativo nei Comuni!”

“«La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Ma in realtà il popolo italiano è stato privato in più modi della sua sovranità” dichiara Giorgio Zimbaro del ‘Comitato Promotore per il Referendum Confederazione Italiana’ (https://www.referendumconfederazioneitaliana.it), il quale spiega: “In modo poco percettibile, la nostra qualifica di cittadini è stata degradata a quella di sudditi. Ad esempio i candidati alle elezioni politiche, scelti ed imposti dalle segreterie politiche anziché essere scelti dai cittadini e dal territorio. È questo uno dei tanti modi usati per espropriarci della nostra sovranità”.

 


“Possiamo anche ricordare come gli esiti di taluni referendum abrogativi (con affluenza di oltre il 50% degli elettori), come ad esempio quello sull’acqua pubblica, non siano stati attuati – prosegue poi Zimbaro, che soggiunge: – Per i cittadini è arrivato il momento di riprendere la propria sovranità, ed individuare gli strumenti più idonei per farlo. Tra questi è stato individuato il referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum, partendo dalla base, ossia dal territorio dove il rapporto tra cittadino ed ente locale è più diretto: il Comune”.
“La base costituzionale per introdurre questo strumento nel regolamento d’ogni comune – precisa poi Zimbaro – può essere ravvisata nello ultimo comma dello articolo 118 della Costituzione. Questo comma è stato introdotto nello art. 118 con lo art. 4 della legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3, che ha sostituito lo art. 118. Per quanto riguarda i Comuni, questo comma dispone: «I Comuni favoriscono la autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà».
Lo stesso Testo Unico delle autonomie locali all’art. 8 recita: «Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a
promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini». L’introduzione del referendum deliberativo potrebbe essere identificato come uno strumento di attuazione di questa disposizione costituzionale, rivelatore ed esplicitatore delle sue intrinseche potenzialità.
“E’ importante far comprendere agli amministratori dei comuni – puntualizza Zimbaro – che la richiesta del referendum deliberativo si muove nel senso della valorizzazione delle autonomie locali, e che introducendo questo strumento nel regolamento comunale gli amministratori possono diventare i paladini del rinnovamento politico italiano: la sovranità sale dal basso, non scende dallo alto. Così la democrazia si fa partecipativa ed il cittadino diventa attore protagonista, non solo spettatore, delle scelte del governo del territorio, a partire da quello comunale”.
“Per dare concretezza a questa proposta – ha infine concluso Massimo Fiato del “Popolo per i Diritti e la Libertà” – invitiamo tutti i cittadini che vogliono conoscere questo strumento di democrazia diretta alla presentazione che avrà luogo venerdì 13 gennaio 2023 alle ore 20,45 presso la sala consiliare del Comune di Mazzè, in provincia di Torino.
In collegamento da Frosinone interverrà il dott. Bruno Corrado, portavoce del costituendo Comitato referendario (www.comreco.it), che illustrerà meglio il percorso che si intende seguire.
Oltre agli amministratori locali, saranno presenti in sala i promotori dell’iniziativa, Giorgio Zimbaro del ‘Com.re.co’, Giosuele Volante del “Coordinamento Piemonte per i Diritti Umani” e il sottoscritto”.