I soccorsi non hanno potuto salvare un settantenne che è morto investito da un camion. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio in strada del Cascinotto, all’angolo con strada Settimo, alla periferia di Torino.
L’uomo stava attraversando fuori dalle strisce pedonali quando è stato travolto dal mezzo pesante.
Giornalismo: “Il limite assente”
Edizione dedicata alle vittime del genocidio di Gaza e a tutte le giornaliste e i giornalisti uccisi nel mondo
Torino, 23-25 ottobre 2025
Anteprima il 13 ottobre
“Il Limite Assente” è il tema delle “Giornate del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo”, che si terranno a Torino dal 23 al 25 ottobre 2025, con un’anteprima il 13 ottobre.
Organizzate dall’associazione Amici di Roberto Morrione in collaborazione con la Rai, vedranno la partecipazione di oltre 60 speaker, tra giornalisti investigativi, comunicatori, accademici e gli 11 under 30 finalisti del concorso.
Nelle tre giornate ci saranno proiezioni, incontri di approfondimento e dibattiti sul ruolo, gli strumenti e il costo, sempre più spesso tragicamente in vite umane, del giornalismo investigativo di fronte alle drammatiche crisi che affliggono i nostri tempi: dai conflitti armati a quelli commerciali fino ai massacri programmati di intere popolazioni, come a Gaza, ma senza dimenticare la crisi ambientale e quella climatica. Crisi e conflitti che si consumano fuori da ogni regola, senza più alcun limite dettato dal diritto internazionale o semplicemente dalle leggi non scritte della cultura umanitaria. L’unica regola che sembra dettare legge in questa assenza di ogni limite è quella determinata dai rapporti di forza: vince tutto il più forte e i deboli pagano il prezzo, sia esso economico o di sangue.
“Di fronte al complesso contesto internazionale e alle crisi in corso continuiamo a credere nel valore del giornalismo investigativo, non come antidoto al ‘limite assente’, ma come risorsa per non arrendersi alla superficialità. Per questo continuiamo a rivolgerci a giovani reporter, perché sono il possibile futuro migliore.” Ha dichiarato Giovanni Celsi, presidente dell’associazione Amici di Roberto Morrione.
“Il Premio Morrione rappresenta un passaggio di testimone alle giovani generazioni di giornalisti e giornaliste. Nasce come tributo alla figura indimenticabile di Roberto, ma negli anni si è affermato come occasione per attribuire nuovi strumenti, visibilità e fiducia ai giovani professionisti, chiamati oggi più che mai alla sfida di preservare la verità contro le manipolazioni, la superficialità, l’asservimento agli interessi di potere”. A dirlo è Luigi Ciotti, presidente di Fondazione Gruppo Abele e dell’associazione Libera. “L’informazione indipendente è un elemento chiave della democrazia: tutelare chi la fa bene significa difenderci tutti e tutti dalle insidie che oggi la democrazia affronta”.
Il programma completo delle Giornate 2025 è consultabile su WWW.PREMIOROBERTOMORRIONE.IT
L’ANTEPRIMA INSIEME ALLA CAROVANA PER GIANCARLO SIANI
L’anteprima delle Giornate 2025 è prevista il 13 ottobre al Campus Einaudi, in collaborazione con Libera, la rivista lavialibera e la Fondazione Giancarlo Siani.
A 40 anni dall’omicidio del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, la macchina per scrivere del giovane cronista napoletano continua a viaggiare per l’Italia e il 13 ottobre giungerà a Torino.
L’associazione Amici di Roberto Morrione si unisce così alla Carovana e all’incontro torinese, al quale parteciperanno – tra gli altri – Sigfrido Ranucci, conduttore e autore di Report (Rai 3), e Paolo Siani, fratello di Giancarlo.
UNDER 30 AL CENTRO. A TORINO L’ANTEPRIMA DELLE INCHIESTE
Durante le Giornate verranno presentate in anteprima nazionale le inchieste finaliste della 14ª edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo e l’inchiesta vincitrice della 2ª edizione del Premio Riccardo Laganà Biodiversity Sustainability Animal Welfare.
Protagonisti saranno le giovani e i giovani reporter che le hanno realizzate: Marco Castellini, Ilenia Cavaliere, Marianna Donadio, Dora Farina, Chiara Garbin, Novella Gianfranceschi, Alessandro Masella, Niccolò Palla, Daman Singh, Bianca Turati e Iman Zaoin. Sarà inoltre possibile – solo durante le Giornate – vederle in esclusiva registrandosi sul sito www.premiorobertomorrione.it.
La serata conclusiva, sabato 25 ottobre, proclamerà l’inchiesta vincitrice del Premio Morrione 2025.
Le inchieste verranno presentate per la prima volta – in anteprima nazionale – venerdì mattina durante un incontro riservato alle scuole superiori della rete di Libera Piemonte. A seguire, gli studenti e le studentesse presenti voteranno e sarà una piccola delegazione di loro ad assegnare, durante la serata di premiazione di sabato, il Premio Libera Giovani all’inchiesta che avrà ricevuto più preferenze.
PREMI SPECIALI: PREMIO BAFFO ROSSO E IL TESTIMONE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE
Il Premio Baffo Rosso 2025 va al giornalista di Report Rai 3 Paolo Mondani; mentre alla giornalista e scrittrice palestinese Rita Baroud verrà consegnato il Testimone del Premio Roberto Morrione, riconoscimento per chi illumina gli angoli bui della cronaca senza mai abbandonare la passione per la verità.
LE VIGNETTE DI MAURO BIANI
Anche quest’anno Mauro Biani realizzerà delle vignette speciali, ispirate dalle cinque inchieste realizzate dagli under 30, mostrate durante la serata di premiazione di sabato 25 ottobre.
AGGIORNAMENTO:
8 ottobre – Anche questa sera circa duemila manifestanti pro Gaza hanno manifestato per le vie di Torino. Si sono inizialmente ritrovati in piazza Castello dove hanno tenuto un’assemblea pubblica. Poi è iniziato il corteo che a un certo punto si è fermato davanti ai cancelli della Rai di via Verdi presidiati dalla polizia.
7 ottobre sera – Come era stato annunciato, il corteo pro Gaza non autorizzato da questura e prefettura si è tenuto nelle vie del centro, da via Milano a piazza Castello, fino a corso Giulio Cesare. Presenti bandiere della Palestina e di Cobas, USB, Rifondazione e Potere al Popolo. Non hanno aderito i partiti della sinistra e la Cgil. In testa al corteo lo striscione: “Il genocidio non è finito. Siamo Resistenza. Continuiamo a bloccare tutto”. E’ stata annunciata una nuova manifestazione per questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 18,30


Torino, 7 ottobre 2025. La città si prepara a una serata tesa. Nonostante il mancato via libera della Questura, un gruppo di collettivi e attivisti ha confermato che il corteo a sostegno di Gaza si terrà comunque questa sera, con partenza prevista da piazza Castello intorno alle 19:30. L’iniziativa, priva di un’organizzazione ufficiale e senza l’adesione di forze politiche, è diventata un banco di prova per la gestione dell’ordine pubblico e per la libertà di manifestare.
Diversamente da altre mobilitazioni, questa volta nessun partito o sindacato tradizionale ha scelto di partecipare. I promotori parlano di un’azione “autonoma e dal basso”, nata sui social e sostenuta da reti studentesche, centri sociali e gruppi di solidarietà internazionale.
I principali partiti progressisti — dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle fino ad Alleanza Verdi e Sinistra — hanno invece preso le distanze, giudicando “inopportuna” la coincidenza con l’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Una scelta che ha lasciato campo libero a una mobilitazione slegata da logiche istituzionali.
La Questura di Torino aveva invitato gli organizzatori a rinviare la manifestazione o a trasformarla in un presidio statico, citando motivi di sicurezza e l’assenza di una comunicazione formale del percorso. Il divieto, tuttavia, non ha fermato la protesta. E nelle ultime ore gli appelli alla partecipazione si sono moltiplicati, rilanciati da pagine e profili legati al mondo dell’attivismo cittadino.
Il clima resta incerto: la Prefettura ha disposto un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine in centro, mentre le autorità temono disordini nel caso in cui il corteo tenti di muoversi per le vie del centro storico.
Le forze dell’ordine presidieranno piazza Castello e le vie adiacenti fin dal tardo pomeriggio. Nonostante l’assenza di un percorso ufficiale, gli agenti sono pronti a intervenire in caso di corteo spontaneo.
Il rischio di tensioni non è escluso, anche alla luce delle proteste pro-Palestina che nei giorni scorsi hanno provocato scontri a Roma e in altre città italiane.
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Nell’ambito delle attività della Polizia di Stato volte al contrasto del fenomeno dei reati predatori ai danni di persone anziane, nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile di Torino ha arrestato tre uomini appartenenti alla comunità “sinti”, per un furto aggravato in abitazione commesso, poco prima, ai danni di un’anziana donna residente in città.
L’episodio si è verificato nel quartiere “San Paolo”, dove la vittima veniva avvicinata da un soggetto “spacciatosi” per un tecnico del gas. L’uomo riusciva a carpire la fiducia della signora con il pretesto di un malfunzionamento dell’impianto e della necessità di mettere in sicurezza alcuni oggetti metallici presenti in casa: fatto accesso nell’abitazione, convinceva la donna a consegnargli oggetti preziosi e monili in oro del valore di alcune migliaia di euro, oltre a 400 euro in contanti.
Per rendersi ancor più credibile, l’uomo utilizzava anche un piccolo dispositivo elettronico a luce rossa simulando un’anomalia tecnica e sottolineando che la probabile fuoriuscita di gas, unita alla presenza di metallo e banconote in casa, avrebbe potuto causare un incendio.
Questo modus operandi corrisponde ad una consolidata tecnica di raggiro ai danni di persone anziane, spesso sole in casa, che evidenzia la capacità, da parte degli autori, di assumere atteggiamenti credibili e rassicuranti, simulando competenze tecniche e situazioni di urgenza assoluta legate a esigenze di sicurezza domestica.
Dopo pochi minuti, approfittando di un momento di distrazione della donna, il finto tecnico si impossessava dei valori e si allontanava raggiungendo i due complici che lo attendevano in strada. Il loro veicolo, che si muoveva con targhe false per eludere eventuali controlli, è stato subito individuato da equipaggi della Squadra Mobile, che lo hanno fermato nei pressi di Vinovo.
La perquisizione dei tre e dell’autovettura permetteva di recuperare la refurtiva appena sottratta, tra cui una cassettina portagioie contenente monili in oro e una pochette con denaro contante. Venivano, inoltre, rinvenuti e sequestrati indumenti e strumenti “da lavoro” come radiotrasmittenti, guanti, un giubbotto ad alta visibilità e il dispositivo elettronico con luce rossa utilizzato per simulare l’urgenza dell’intervento.
Dopo l’arresto, sono state eseguite ulteriori perquisizioni domiciliari in provincia conclusesi con il sequestro di ulteriore materiale utile alle indagini tra cui diverse targhe automobilistiche contraffatte, pronte per essere applicate su quelle originali, indumenti per il travisamento, strumenti professionali per verificare la purezza dei metalli e bilancini di precisione nonché circa 66.000 euro in contanti, oltre a orologi di valore e oro.
La refurtiva, composta anche da preziosi di grande valore affettivo, è stata restituita alla donna mentre i tre uomini di origine sinti sono stati accompagnati in carcere.
La Procura ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto e ha disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
“Non si arrestano gli insulti e le aggressioni verso gli agenti di Polizia Penitenziaria. Nel primo pomeriggio della giornata di lunedì 6 ottobre, un detenuto egiziano, ristretto presso la dodicesima sezione del Padiglione B, pretendeva di uscire dalla cella e girovagare all’interno del corridoio – spiega Vicente Santilli, Segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria – anche se l’agente lo aveva informato che non avrebbe potuto seguire questa richiesta, il detenuto lo insultata e gli sputava in pieno volto. Stiamo parlando di un detenuto già noto per vari episodi di disordine”.
“Questa volta la Direzione di Torino – annuncia Santilli – deve prendere seri provvedimenti. È inaccettabile tollerare comportamenti di questo genere”.
“È una violenza che non si placa – commenta Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE – a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Richiediamo che queste persone vengano trasferite in istituti, dove dovranno scontare la pena, in regime detentivo chiuso, fino a quando non impareranno a rispettare la Polizia Penitenziaria e tutti gli altri operatori. Non è più tollerabile che ogni giorno vi siano agenti feriti, a volte in maniera grave. Chiediamo l’applicazione del regime, di cui all’articolo 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario. Si prevedono particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.
Mara Martellotta
Sono terminati nella sede, infatti, gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione finalizzati ad accogliere anche tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali“, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.
Tra gli interventi effettuati negli uffici lavori di tinteggiatura, un rinnovamento totale degli ambienti all’interno della sala al pubblico, nuova pavimentazione con percorso tattile.
Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso tutti gli uffici postali sono disponibili a sportello anche i servizi INPS ed anagrafici.
L’ufficio postale di Via Celso Miglietti 33/c, è a disposizione dei cittadini con i consueti orari, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 ed il sabato fino alle 12.45.
Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.
Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 4870 uffici postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.
Si è concluso il World Summit on Accessible Tourism
Destinations for All, 5-7 ottobre 2025
Oltre 400 delegati da 30 Paesi si sono incontrati a Torino per lavorare ad un progetto comune di turismo sempre più inclusivo
Si è concluso ieri a Torino il III World Summit for Accessible Tourism (WSAT), il più importante appuntamento internazionale dedicato al turismo accessibile e inclusivo, che ha riunito oltre 400 partecipanti, provenienti da oltre 30 Paesi, tra cui 85 operatori che hanno preso parte allo speciale evento BtoB dedicato. Tre giornate di confronto, formazione e networking che hanno messo al centro l’accessibilità come leva strategica di sviluppo economico, sociale e territoriale.
Il Summit, organizzato da CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà e da IsITT, Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, è nato con l’obiettivo di promuovere e condividere le best practices di accessibilità nel settore turistico, consolidando una rete globale di destinazioni inclusive e accessibili a tutte e tutti, comprese le persone con esigenze specifiche.
L’evento – organizzato con il supporto di istituzioni nazionali e internazionali, enti territoriali e operatori privati – ha confermato Torino e l’Italia come punto di riferimento mondiale per la riflessione sul turismo per tutti, capace di unire innovazione, sostenibilità e inclusione.
Accessibilità come opportunità di crescita
Nel corso del Summit sono stati presentati i principali risultati del Rapporto sul Turismo Accessibile ed Inclusivo, che evidenzia come il turismo accessibile rappresenti oggi un comparto in forte espansione: tra il 2019 e il 2023 il fatturato medio è cresciuto del 28,8%, con punte del 51,3% per le piccole imprese che hanno investito in accessibilità e gli investimenti nel settore sono aumentati del 49%.
“I dati più recenti confermano che il turismo accessibile non è un segmento marginale, ma la nuova frontiera dell’ospitalità. In Italia rappresenta già il 6,3% degli arrivi, con oltre l’83% delle imprese alberghiere che ha investito negli ultimi tre anni e quasi il 70% pronte a farlo ancora nel prossimo triennio. […] L’accessibilità come opportunità”
Ha dichiarato Maurizio Montagnese, Co-presidente del WSAT e Presidente della Consulta delle Persone in Difficoltà (CPD), realtà torinese capofila nel comitato organizzativo del WSAT.
A livello europeo, il turismo accessibile vale circa 400 miliardi di euro l’anno (pari al 3% del PIL) e sostiene 9 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici risulta effettivamente accessibile: un margine di miglioramento che, se colmato, potrebbe incrementare la domanda fino al 44% e attrarre il 75% in più di viaggiatori internazionali.
A confermare il potenziale economico del settore, anche i risultati di uno studio condotto da MMGY Travel Intelligence per European Network for Accessible Tourism (ENAT), come racconta Ivor Ambrose, Managing Director ENAT: “Uno studio realizzato da MMGY Travel Intelligence per ENAT nell’aprile 2025 ha rilevato che, in media, i viaggiatori europei con esigenze di mobilità e accessibilità hanno speso 3.163 dollari in totale (esclusi i voli) per viaggi internazionali di piacere con pernottamento negli ultimi dodici mesi, effettuando in media 2,1 viaggi internazionali nello stesso periodo. Questo mercato, prezioso e in crescita, richiede informazioni affidabili e chiare sull’accessibilità da parte dei fornitori, per garantire viaggi sicuri e confortevoli — rappresentando al contempo un’importante opportunità di mercato per quelle destinazioni e imprese che investono e promuovono le proprie condizioni di accessibilità”.
Fondamentale il cambio di paradigma, come suggerisce Igor Stefanovic, UN Tourism Coordinator for Accessibility, Cultural Tourism and Indigenous Peoples: “Il turismo accessibile non riguarda ‘loro’, le persone con disabilità, e ‘noi’, coloro che non ne hanno. Riguarda tutti, perché prima o poi ciascuno avrà bisogno di servizi accessibili per poter viaggiare e godere dell’esperienza turistica. Finché non comprenderemo appieno questo concetto, destinazioni e imprese non potranno sfruttare appieno l’enorme potenziale di questo mercato.”
L’impegno delle istituzioni per un turismo senza barriere
La Ministra del Turismo Daniela Santanchè, durante il suo intervento alla cerimonia di apertura, ha rimarcato l’impegno del Ministero nel rendere il turismo italiano sempre più inclusivo e competitivo:
“Questo evento è molto importante per affrontare la sfida dell’accessibilità nel turismo. È fondamentale che ogni progetto sostenuto dal Ministero promuova l’inclusione, affinché tutti possano godere delle bellezze della nostra Nazione. […] Il nostro obiettivo è trasformare il panorama turistico italiano in un modello di accessibilità, abbattendo ogni barriera e rendendo il turismo davvero un’esperienza per tutti”.
Il turismo italiano vive oggi una fase di consolidamento strutturale, con oltre 250 miliardi di valore nel 2024 (pari al 13% del PIL) e una crescita dei soggiorni del +6% nell’estate 2025 rispetto all’anno precedente. Questi risultati confermano la capacità del Paese di coniugare tradizione, innovazione e autenticità diffusa, rafforzando un percorso che trasforma la ripresa in sviluppo stabile e sostenuto tanto dalla domanda internazionale quanto da quella domestica. In questo scenario, l’inclusione e l’accessibilità diventano leve di competitività e reputazione internazionale, rafforzate da un dialogo virtuoso tra pubblico e privato.
Sicurezza e ospitalità: un binomio inscindibile
Un’attenzione particolare è stata riservata al tema della sicurezza, considerata parte integrante dell’esperienza di ospitalità. In occasione del Summit, la grande sala da 500 posti del Lingotto è stata adattata per accogliere in modo pienamente accessibile tutte le persone presenti, comprese quelle con disabilità e con differenti ausili alla mobilità. La distribuzione dei posti a sedere e i percorsi d’esodo sono stati riprogettati per garantire fruibilità, autonomia e sicurezza in ogni fase dell’evento.
Il personale messo a disposizione da CPD ha ricevuto una formazione specifica per la gestione di eventuali emergenze, contribuendo alla definizione di linee guida inclusive sulla sicurezza che potranno essere applicate anche in altri contesti e manifestazioni.
In questo modo, il World Summit ha offerto un contributo concreto alla diffusione di una cultura dell’accoglienza che integra accessibilità e sicurezza, riconoscendole come due dimensioni inseparabili di un turismo realmente inclusivo e attento alle esigenze di tutte le persone della società.
Un’eredità che guarda al futuro
Il III World Summit for Accessible Tourism si è concluso con l’adozione del “Torino Manifesto on Tourism for All 2025”, documento programmatico che definisce una nuova agenda globale per il turismo accessibile, in continuità con le dichiarazioni di Montréal (2014) e Bruxelles (2018). Il Manifesto, elaborato con il contributo di rappresentanti di governi, organizzazioni delle persone con disabilità, enti del settore turistico, università e organismi internazionali, si fonda sui principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
La Torino Call for Action 2025, cuore del Manifesto, invita tutti gli attori del turismo – istituzioni, imprese, operatori culturali, formatori e sviluppatori tecnologici – a rendere l’accessibilità un pilastro strutturale delle politiche e delle strategie del settore, attraverso interventi concreti:
- integrare i principi del Design Universale nella pianificazione delle destinazioni e dei servizi;
- promuovere la formazione obbligatoria sull’accessibilità per i professionisti del turismo e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità;
- adottare standard internazionali comuni e pubblicare informazioni chiare e aggiornate sull’accessibilità di strutture e servizi;
- incentivare la co-progettazione delle esperienze turistiche insieme alle organizzazioni di persone con disabilità;
- sviluppare tecnologie inclusive e soluzioni digitali – dall’intelligenza artificiale alla realtà aumentata – per migliorare autonomia, fruibilità e sicurezza dei viaggiatori.
Il Manifesto propone inoltre la creazione di un Osservatorio Globale sul Turismo Accessibile, con il compito di monitorare i progressi, condividere buone pratiche e fornire orientamenti alle destinazioni di tutto il mondo.
Come recita il documento: “Il turismo per tutti non è solo una meta da raggiungere, ma un viaggio collettivo verso esperienze di viaggio dignitose e gioiose per ogni persona.”
Con l’adozione del Manifesto di Torino, l’Italia consolida la propria leadership internazionale nel turismo accessibile, ponendosi come esempio di collaborazione tra istituzioni, società civile e imprese per un turismo che genera valore economico, inclusione sociale e dignità per tutti i viaggiatori.
Entro due settimane la Giunta regionale avvierà l’iter per individuare il Disability Manager della Regione Piemonte, figura prevista dalla legge regionale a firma di Silvio Magliano (Lista Cirio), approvata nel 2023. Lo ha annunciato in Aula a Palazzo Lascaris l’assessore Gian Luca Vignale, rispondendo a un’interpellanza dello stesso Magliano.
Vignale ha spiegato che “è stato costituito un gruppo di lavoro per definire funzioni, criteri e requisiti del Disability Manager, così da garantire una piena partecipazione alla vita lavorativa delle persone con disabilità”. Magliano si è detto soddisfatto, sottolineando come “le istituzioni debbano dare l’esempio” nella valorizzazione delle capacità di tutti i lavoratori.
Nella stessa seduta, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha risposto a sei interrogazioni in materia sanitaria. Tra i temi affrontati: l’attività intramoenia all’Asl Città di Torino (Nadia Conticelli, Pd), la libera professione nelle strutture pubbliche (Giulia Marro, Avs), le criticità della Città della Salute e le Case della Comunità (Daniele Valle, Pd).
Ulteriori quesiti hanno riguardato l’accesso gratuito ai farmaci per la cheratocongiuntivite vernale (Andrea Cerutti, Lega) e la governance della spesa farmaceutica regionale (Davide Zappalà, Fdi).
Uffico stampa Crp
Fu ucciso con una violenza inaudita: così morì Giovanni Santus, il senzatetto trovato senza vita nel luglio del 2023 in un alloggio del quartiere Chiavazza di Biella. Per il brutale omicidio, la Corte d’Assise di Novara ha condannato all’ergastolo due persone.
Altri due imputati, sono stati invece riconosciuti colpevoli di omissione di soccorso e vilipendio di cadavere. Le pene stabilite sono rispettivamente di due anni e sei mesi per uno e di due anni e due mesi.
In un primo momento, gli indagati avevano sostenuto che Santus fosse stato ospitato soltanto per potersi lavare e che fosse morto accidentalmente cadendo in bagno, riportando gravi ustioni. Tuttavia, l’autopsia disposta dalla Procura ha smentito completamente quella versione, rivelando che il decesso era stato causato da una violenza estrema, le percosse avevano causato lo sfondamento della cassa toracica e la lacerazione del fegato e della tiroide.