CRONACA- Pagina 75

Corpo mummificato, mistero sull’identità

È ancora giallo sul corpo mummificato trovato all’interno di una cascina a Leini. Il proprietario, che ha chiamato le forze dell’ordine ha detto che l’edificio era inutilizzato da molto tempo e da un anno nessuno ci entrava.  Si ipotizza che il cadavere si trovasse lì’ da mesi, forse si tratta di un senzatetto.

Via Bava, una targa sulla casa di Fred Buscaglione

Si è svolta ieri la cerimonia di scoprimento di una targa dedicata a Fred Buscaglione, posta sullo stabile nel quale aveva vissuto e composto molte delle sue canzoni, in via Bava 26 bis, nel quartiere Vanchiglia.

E proprio alla comunità del condominio e agli abitanti della zona si è rivolta la presidente del Consiglio Comunale che ha espresso loro il ringraziamento per come hanno promosso l’iniziativa, completamento di una narrazione toponomastica che ha saputo unire tra di loro i nomi di autori, cantautori e interpreti dai quali discendono capitoli unici e indimenticabili nella storia musicale della nostra città. Una mappa musicale, ha evidenziato, che si dispiega sotto il cielo della Circoscrizione 7, con il giardino legato all’amico fraterno nonché autore dei testi delle canzoni di Fred Buscaglione, Leo Chiosso, e si estende ai Murazzi, un tratto dei quali è dedicato allo stesso Buscaglione mentre l’altro a Gipo Farassino.

La Presidente ha sottolineato come Borgo Vanchiglia abbia saputo mantenere intatta nel tempo la sua identità, dove la vita di vicinato sopravvive, dove sopravvive il ricordo di una quotidianità, come quella di un’abitazione privata, capace di sopravvivere al successo e alla fama. A questa quotidianità e al valore dei legami tra persone che sono capaci di andare oltre il personaggio è andato l’omaggio della Presidente, nonostante sia forte la consapevolezza della grandezza dell’artista e del fatto che, nonostante l’interprete di Eri Piccola fosse un artista del suo tempo, è indubbio che la sua unicità abbia saputo attraversare intere generazioni.

Alberto Allegranza, direttore del Museo della Radio e della Televisione della Rai di Torino ha espresso grande soddisfazione per il “pianoforte rosa” collegato alla storia della band di Fred Buscaglione, da due settimane all’interno del museo, donato dal Dancing Leroi, “un pianoforte vivo e presente, non rinchiuso in una teca ma che i pianisti possono ancora suonare, come già sta accadendo in questi giorni durante le visite delle scolaresche”.

Aneddoti sulla vita di Fred Buscaglione sono stati raccontati da Toni Campa, gestore del Dancing Leroi, a partire da quando, il piccolo Fred trovò una valigetta con dischi di jazz che lo fecero innamorare di questo genere musicale, alle prime esibizioni, soprannominato “Nando di piazza Cavour” (Buscaglione nacque in via Cavour), fino alla prigionia in Sardegna, durante la guerra, da parte degli americani, dove viene “costretto” a suonare con i fratelli Pisano con i quali compongono il quartetto “Gli Aster” che dopo la guerra diventeranno “Gli Asternovas“. “Torino, ha sottolineato, non dimenticherà mai l’autore di Guarda Che Luna, uno di quegli artisti ricordati negli anni, con brani, scritti insieme a Leo Chiosso, che traevano origine da momenti di quotidianità”.

Alla cerimonia, tra gli altri, erano presenti Ferdinando Buscglione, nipote di Fred, Dario Arrigotti, figlio di Dino Arrigotti, arrangiatore dei brani di Fred Buscaglione, Fred Chiosso, figlio di Leo Chiosso.

Fondazione Lene Thun: ceramico-terapia per i bambini oncologici di Torino

Inaugura presso l’ospedale Regina Margherita “Fiorisce un Giardino!”, l’opera realizzata dai bambini in cura presso i reparti di Oncoematologia pediatrica e Pediatria durante i laboratori di ceramico-terapia offerti da Fondazione Lene Thun

 

Fondazione Lene Thun insieme all’ospedale Regina Margherita di Torino presentano l’opera collettiva “Fiorisce un Giardino!”. Presenti all’inaugurazione il Presidente della Fondazione Lene Thun Peter Thun e la Direttrice Paola Adamo. Con loro il personale medico della struttura insieme ai volontari, bambini e famiglie che hanno partecipato alla creazione dell’opera e sostenitori di Fondazione Lene Thun

Un’opera carica di emozione e significato prende vita all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Si chiama “Fiorisce un Giardino!” ed è il frutto della creatività e fantasia dei bambini e ragazzi dei reparti di Oncoematologia e Pediatria della struttura, realizzato durante i laboratori di ceramico-terapia della Fondazione Lene Thun.
L’inaugurazione ha avuto luogo proprio all’ingresso dell’ospedale alla presenza dei piccoli artisti, delle loro famiglie, dei volontari della Fondazione e dello staff medico della struttura, tra cui Thomas Schael (Commissario Città della Salute e della Scienza di Torino), Giovanni Messori Ioli (Commissario Ospedale Infantile Regina Margherita) e Franca Fagioli (Direttore Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).
“Quest’opera, frutto dei nostri piccoli pazienti che hanno partecipato ai laboratori di ceramico-terapia di Fondazione Lene Thun, esalta sia l’aspetto del percorso diagnostico terapeutico sia quello dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Il tutto nell’ottica della presa in carico dei piccoli pazienti, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°” ha dichiarato Thomas Schael (Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino).
Un giardino che “fiorisce” con i sogni dei bambini
Realizzare un giardino richiede tempo, cura e dedizione, proprio come il percorso di crescita personale di ciascun bambino. “Fiorisce un Giardino” è un’opera in ceramica che simboleggia la forza, la creatività e la tenacia di chi, nonostante la malattia, coltiva i propri sogni con speranza.
“La cura per la cultura e la cultura per aiutare a curare. Osservare i risultati dei nostri giovani pazienti coinvolti in attività artistiche e culturali come la ceramico – terapia rafforza la nostra convinzione sull’importanza di un approccio olistico alla cura, che consideri non solo gli aspetti clinici ma che abbracci anche la dimensione sociale e creativa. La collaborazione tra il personale sanitario, gli educatori e Fondazione Lene Thun ha creato un ambiente di reparto dove i ragazzi possono esprimersi e continuare il loro percorso personale anche durante l’ospedalizzazione, con un impatto positivo sul loro percorso di guarigione” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttore Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).

Rivoli: lavori al Cimitero per migliorare sicurezza e decoro

Ristrutturazione dell’ingresso, videosorveglianza e miglioramenti per i visitatori

Tra le opere di prossima realizzazione, spicca la ristrutturazione completa del portale d’ingresso, un intervento che renderà più decorosa l’area e che permetterà di trasferire all’interno del Cimitero un servizio di supporto dedicato ai cittadini e curato direttamente dal personale comunale che sarà a disposizione per fornire assistenza e per rispondere a quesiti riguardanti i servizi cimiteriali e le relative pratiche amministrative, garantendo così un servizio più accessibile e più vicino ai cittadini. Anche l’area davanti alla Croce Dorata è stata oggetto di attenzione, con la sistemazione di nuove fioriere e con la riqualificazione degli spazi, un dettaglio che restituisce ordine e dignità a uno dei punti più significativi non solo del Cimitero, ma di tutta la Città.

Un occhio di riguardo è stato dedicato al comfort dei visitatori: sono state posizionate nuove sedie lungo i viali, permettendo a chiunque lo desideri di fermarsi e raccogliersi con maggiore comodità. Allo stesso modo, sono state ripristinate e rese funzionanti tutte le fontanelle, rendendo più semplice la cura delle tombe. Sul fronte della manutenzione, un importante intervento verrà avviato proprio in questi giorni: l’impermeabilizzazione del tetto dell’ex sala autoptica, che eliminerà le infiltrazioni all’interno dell’edificio e preserverà così la struttura nel tempo.

Il lavoro non si ferma qui. Presto verrà attivato il nuovo sistema di videosorveglianza, già installato, che permetterà di garantire maggiore sicurezza a chi frequenta il Cimitero. Nel frattempo, si sta lavorando anche alla revisione del Regolamento di Polizia Mortuaria, attraverso il quale saranno introdotte alcune novità significative per il Cimitero e per gli utenti. È in corso anche l’iter per la decadenza delle sepolture private in stato di abbandono, così da restituire ordine e decoro agli spazi.
Lo sguardo è già rivolto al futuro, con un progetto di revisione del Piano Regolatore Cimiteriale e un’importante novità: la realizzazione di un secondo “Giardino del Ricordo” per la dispersione delle ceneri.

Il Cimitero di Rivoli è un luogo della memoria, che deve essere curato con attenzione e rispetto“, dichiara l’assessore ai Servizi Cimiteriali Carlo Garrone “Abbiamo avviato un lavoro capillare, rispondendo alle esigenze delle famiglie con interventi concreti. La nostra priorità è rendere questo spazio sempre più accogliente, ordinato e sicuro, affinché chiunque possa trovare qui un luogo di raccoglimento degno e sereno“.

Foto archivio

Poste, anche in provincia di Torino il nuovo “Atto giudiziario online”

Il processo di digitalizzazione di Poste Italiane continua con il servizio “Atto giudiziario online”, disponibile per Avvocati, aziende e pubbliche amministrazioni della Provincia di Torino. Sono già numerosi i clienti che hanno scelto “Atto giudiziario online”, accessibile h24 dai propri sistemi gestionali e informativi attraverso un collegamento diretto con i sistemi di Poste Italiane, oppure utilizzando una soluzione di partner tecnologici certificata da Poste per spedire i loro documenti su tutto il territorio nazionale, in conformità alle disposizioni di legge vigenti in materia. In particolare è possibile gestire in modo semplice la notifica delle violazioni al Codice della Strada, delle sanzioni, i tributi locali e le ingiunzioni di pagamento, e la notifica da parte di Avvocati e procuratori legali di atti civili, amministrativi e stragiudiziali ai sensi della Legge 53/94.

Il nuovo servizio di Poste Italiane,  “Atto giudiziario online”, è modulare, flessibile e configurabile, e semplifica tutta l’attività di gestione della corrispondenza in uscita, velocizzando i tempi di invio e ammortizzando i costi di stampa. Per poter accedere al servizio, i clienti potranno utilizzare “Atto giudiziario online” sottoscrivendo l’offerta “Postaonline Host to Host”. Dopo aver ricevuto il documento, Poste Italiane lo elaborerà in formato pdf, mostrando al cliente un’anteprima di spedizione. Dopo la conferma dell’invio, il cliente riceverà una ricevuta di accettazione. Poste Italiane apporrà su ogni pagina dell’atto giudiziario la dicitura “stampa conforme al file trasmesso” e il codice identificativo dell’atto.

Sul documento pdf così generato, Poste Italiane porrà inoltre una marca temporale e la sottoscrizione digitale del responsabile del servizio, mettendolo a disposizione del cliente. Successivamente Poste Italiane, provvederà all’attività di stampa, imbustamento, apposizione dell’indirizzo, recapito, rendicontazione per il cliente e archiviazione online. Secondo le normative vigenti, i clienti potranno scegliere di ricevere l’Avviso di ricevimento dell’atto giudiziario anche in formato digitale via PEC. In alternativa alla restituzione dello stesso a mezzo posta, passo fondamentale per la digitalizzazione del processo di notifica con una riduzione degli errori e dei tempi di accettazione dei documenti e un’accelerazione del processo di restituzione.

L’azienda si conferma ancora una volta attenta alla sostenibilità ambientale, tutti i documenti infatti vengono stampati su carta certificata SFC, ottenuta dal legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, per consentire un agevole riciclo delle buste e dei fogli utilizzati.

Mara Martellotta

Torino ricorda l’eccidio del Martinetto

Il 5 aprile 1944 nel poligono di tiro del Martinetto vennero fucilati Giuseppe Perotti, Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Guido Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone e Massimo Montano.

Oggi la Città di Torino, unitamente alle Associazioni di volontariato del territorio, alle Associazioni combattentistiche d’arma ed alle massime autorità civili e militari ha ricordato questi martiri per la libertà.

Rendere omaggio a quei giovani, che con il loro sacrificio hanno contribuito a costruire la libertà in cui, ancora oggi viviamo, è necessario per non dimenticare.

Per testimoniare, a distanza di così tanto tempo, la vicinanza a loro è necessario essere testimoni e custodi dei valori per cui questi martiri hanno sacrificato la loro vita.

Le preghiere del cappellano militare don Diego Maritano e del rabbino capo Ariel Finzi, hanno concluso la cerimonia, svoltasi di fronte ad un folto pubblico di autorità, ex partigiani, ex deportati e studenti.

TORINO CLICK

Colpisce uomo alla testa con un martello: tentato omicidio

Un senza fissa dimora già conosciuto alle forze dell’ordine, abusivo dell’ex caserma Passalacqua di Novara è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. Lo scorso mese, nello stesso edificio, per una lite legata a debiti, l’uomo avrebbe preso a martellate in testa un altro senzatetto, un settantunenne attualmente ricoverato all’ospedale in gravi condizioni.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Faida tra famiglie rom: un arresto per l’incendio del camper con una bambina a bordo

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Nei giorni scorsi, Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino hanno arrestato, in stato di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero, un quarantaduenne che, durante la notte tra il 14 e 15 febbraio scorso, si sarebbe reso responsabile, insieme ad almeno altre due persone – al momento ancora in corso di identificazione – di un duplice tentato omicidio appiccando il fuoco ad un camper parcheggiato tra Corso Taranto e Via Mascagni, all’interno del quale ci sarebbero state la propria sorella e la nipotina di appena 6 anni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a seguito di un litigio scoppiato tra componenti appartenenti a due famiglie rom in forte contrapposizione, avvenuto durante una precedente festa nunziale, l’interessato sarebbe andato con altri complici nell’area di parcheggio del mezzo nel quale viveva la famiglia antagonista, tra i quali ci sarebbero state proprio la sorella e la nipote dell’uomo: questi avrebbe gettato delle bottiglie incendiarie all’interno del veicolo, mettendo in grave pericolo le due congiunte, salvatesi unicamente per essere prontamente uscite dal camper e dandosi alla fuga.
Nella mattinata del 31 marzo successivo, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha preso in esame il provvedimento non convalidando il fermo ritenendo non sussistente il pericolo di fuga ma, contestualmente ha disposto la misura cautelare in carcere: all’interessato sono stati contestati i reati di “tentato omicidio aggravato e porto di bottiglie incendiarie”, tutti commessi in concorso con altre persone in via di identificazione.

La città che cambia: più verde in via Stradella

Continua il percorso di riqualificazione di via Stradella e dell’area dove la vecchia ferrovia Torino – Ceres correva in trincea ribassata dietro le case di via Giachino.  Quando nel 1990 si coprì la sede ferroviaria, la nuova soletta fu in parte riqualificata con la realizzazione della Spina Reale e in parte dedicata a parcheggio in asfalto provvisorio, senza ombra né alberi.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta, ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori sulla copertura della ex ferrovia tra le vie Luigi Gramegna e Cambiano e sui giardini presenti perpendicolarmente a via Chiesa della Salute che interesseranno una superficie di 6mila e 700metri quadri.

“I fenomeni legati alla variabilità climatica si vanno sempre più intensificando e gli eventi estremi connessi al clima costituiscono un rischio crescente, in particolare per le città – spiega l’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta -. Questi piccoli interventi di rigenerazione oltre a rendere gli spazi urbani più gradevoli e vivibili, favorendo un diverso utilizzo dello spazio pubblico, contribuiscono ad aumentare la resilienza agli effetti calamitosi del cambiamento climatico. Dal territorio, dopo la conclusione del primo intervento inaugurato a novembre del 2023, è arrivata la richiesta per il proseguimento. Lo facciamo ora che siamo riusciti a reperire le risorse necessarie”.

L’intervento prevede, laddove possibile, la rimozione e la sostituzione della pavimentazione esistente con materiali in grado di riflettere i raggi solari, nonché la realizzazione di aree verdi e il posizionamento di barriere alberate per garantire l’ombreggiamento con la piantumazione di 100 nuovi alberi. È prevista la realizzazione di un nuovo sistema di drenaggio delle acque piovane attraverso trincee drenanti e cambi di pendenza, in modo da evitare che le acque fluiscano verso gli edifici esistenti. Inoltre, verrà  realizzata un’area gioco, saranno posizionati nuovi arredi smart e si procederà  alla sistemazione dei percorsi pedonali e ciclabili già presenti nell’area.

Alla fine dei lavori tutta l’area tornerà a disposizione dei cittadini con un volto nuovo, più vivibile e migliorata nella capacità di adattamento al cambiamento climatico.

La spesa per i lavori –  finanziata con fondi europei PN Metro Plus nell’ambito del programma nazionale “PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027” –  è di 925mila euro (IVA inclusa).

Il primo intervento di adattamento finalizzato a contrastare gli impatti locali del cambiamento climatico, quali ondate di calore e fenomeni di precipitazione intensa, inaugurato a novembre del 2023, ha già interessato un’area di circa 2mila e 800 metri quadri, con la rimozione di 1400 mq di asfalto e la sua sostituzione con pavimentazioni dall’alto potere riflettente della radiazione solare. Inoltre, la rinaturalizzazione delle superfici verso le abitazioni ha dato vita a nuovi spazi verdi e di sosta attraverso la dimora di 46 alberi, oltre a centinaia di arbusti, erbe ornamentali e tappezzanti.

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Sergio e Luigi in piedi in un giorno grazie alla chirurgia vertebrale

Approccio mini-invasivo per una migliore qualità di vita alla Neurochirurgia dell’AOU AL 
Una vita passata tra le bancarelle dei mercati della provincia di Alessandria, sempre in movimento. Poi all’improvviso un dolore alla gamba che non passa, le terapie che non bastano più e l’autonomia che si riduce giorno dopo giorno. Per Sergio, 59 anni, venditore ambulante, la sciatalgia era diventata un ostacolo insormontabile. Ma oggi è tornato a lavorare senza più dolore, grazie a un intervento eseguito dall’equipe della Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria.
Il suo è uno dei primi casi in Piemonte trattati con la tecnica UBE (Unilateral Biportal Endoscopy), un approccio endoscopico, e quindi mini-invasivo, che consente di operare attraverso due piccole incisioni, evitando traumi e garantendo un recupero rapido e sicuro. In particolare, Sergio è stato operato per un’ernia discale espulsa L5-S1 e già la mattina successiva era in piedi, libero dal dolore e pronto a tornare alla sua quotidianità. Nessuna complicanza, nessun farmaco antidolorifico, solo una nuova libertà ritrovata.
Come lui anche Luigi, 48 anni, autotrasportatore, afflitto da tempo da lombosciatalgia e disturbi di sensibilità all’arto inferiore sinistro. Operato nello stesso giorno, ha condiviso con Sergio lo stesso decorso: dimissioni il mattino successivo, recupero completo e ritorno al lavoro in tempi rapidi e senza più disturbi.
«La UBE rappresenta una rivoluzione nella chirurgia vertebrale – afferma Andrea Barbanera, Direttore di Neurochirurgia dell’AOU AL – perché grazie all’utilizzo di un endoscopio e di una colonna artroscopica, consente interventi precisi, con una drastica riduzione del dolore post-operatorio, del ricorso a farmaci e dei rischi di infezione e sanguinamento. Questo per i pazienti significa meno sofferenza, riduzione dell’ospedalizzazione e quindi meno tempo lontani dalla propria famiglia e, soprattutto, un ritorno più rapido alle proprie attività, personali e professionali, senza più dolori invalidanti».
I due interventi sono stati eseguiti dall’equipe della Neurochirurgia dell’Ospedale di Alessandria nello stesso giorno sotto la guida di un esperto chirurgo francese di questa tecnica: l’obiettivo è renderla con il tempo una prassi, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Si tratta infatti di un’importante novità nel trattamento della patologia degenerativa della colonna, come l’ernia del disco: «Portare tra i primi in Piemonte questa tecnica – conclude il direttore Barbanera – significa offrire ai nostri pazienti un’alternativa concreta, efficace e meno invasiva, ma la vera buona notizia è vedere persone come Sergio e Luigi tornare alla propria vita con il sorriso, in pochissimo tempo e senza dolore. È per risultati come questo che lavoriamo ogni giorno con passione, dedizione e con uno sguardo sempre attento alle ultime novità in termini di tecnologia e tecniche innovative».
«Queste storie dimostrano che la buona sanità esiste ed è fatta di innovazione, competenza e attenzione alla persona – afferma l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi – L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria conferma il proprio ruolo innovativo come realtà capace di introdurre tecniche all’avanguardia che migliorano concretamente la qualità di vita dei pazienti. L’obiettivo della sanità pubblica deve essere proprio questo, restituire salute e dignità nella maniera più efficace e umana possibile».
Alessandria, 3 aprile 2025