E’ deceduto ieri sera in Valle di Susa dopo essere stato investito da un’auto a Venaus. Fulvio Tapparo, di 72 anni, attivista storico del movimento No Tav. L’incidente è avvenuto su una strada provinciale, mentre Tapparo stava attraversando a piedi in un tratto non illuminato. Il conducente della vettura, un 62enne di Susa, si è fermato e ha chiamato i soccorsi. E’ stato sottoposto all’alcoltest che però ha dato esito negativo.
LETTERA APERTA AL SINDACO DI TORINO
Anziano muore alla guida della sua auto
Un uomo di 88 anni è deceduto mentre stava guidando la propria auto. Il fatto è avvenuto in zona corso Volta ad Asti. L’uomo sarebbe per un malore e non per un incidente. Sul posto il 118 e la polizia.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Durante un controllo avvenuto nella notte i carabinieri di Santena hanno fermato un BMW. A bordo un 34enne. Aperto il bagagliaio sono stati trovati 138 chilogrammi di hashish per il valore di circa 1,3 milioni di euro. Il conducente dell’auto è stato arrestato.
L’Istituto Pascal ha incontrato il Comune di Chieri per siglare il Patto di collaborazione: un accordo che intende ufficializzare e solidificare l’alleanza tra la scuola di via San Filippo 2 e l’Amministrazione pubblica, dispiegandosi in una serie di azioni e iniziative concrete in grado di giovare al benessere collettivo e individuale dei cittadini.
La cerimonia si è tenuta venerdì 20 gennaio, alle ore 12, presso la Sala Multimediale dell’Istituto Pascal, alla presenza del Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, del Segretario Generale Antonio Conato, della responsabile e referente comunale del Pool Beni Comuni Elisa Albarosa, della responsabile e referente comunale del Sistema Nidi Alessandra Parola e della responsabile e referente della Biblioteca Civica Nicolò e Paola Francone Silvia Basso.
In rappresentanza dell’Istituto, invece, vi erano la classe prima della Scuola Media Holden e alcuni studenti del terzo e quarto anno dei Licei Pascal, accompagnati dall’insegnante di arte e di cinese Monica Ferri e dalla Dirigente scolastica Nicoletta Coppo.
Lo scopo della cerimonia è stato quello di promuovere l’idea di “Scuola condivisa” promulgata con entusiasmo e passione dall’Istituto Pascal, il quale vuole porsi sempre più come interlocutore attivo e propositivo nei confronti del territorio chierese e della sua popolazione.
Ne sono un esempio le iniziative proposte negli scorsi mesi, con l’avvio della collaborazione con la RSA Casa Maggio, l’Università della Terza Età e l’associazione La Banca del Tempo, i cui fruitori hanno partecipato – e partecipano –, con cura e attenzione, alle lezioni tematiche tenute dagli insegnanti della Scuola Media Holden e dei Licei Pascal, favorendo, così, l’idea di una “contaminazione intergenerazionale” capace di creare una connessione tra le “vecchie” e le nuove generazioni e di stimolarne l’interscambio di riflessioni e punti di vista.
«L’idea di una scuola diffusa e “fuori” dalla scuola, che non veda se stessa come un’isola all’interno della città, bensì possa portare bellezze, progettualità, vantaggi e opere anche alla cittadinanza – ha commentato il Sindaco Alessandro Sicchiero –, è molto importante: spesso, infatti, a proposito delle diverse generazioni, si utilizzano termini quali “contrasto” e “lotta”, ma, secondo noi, non deve essere così. Affinché ci sia un ritorno positivo per la città, si deve ragionare su un “incontro” tra le generazioni, non su uno “scontro”. Ben vengano, quindi, tali iniziative, in grado di coinvolgere gli studenti e i cittadini attivi, volti al bene pubblico e alla cura di un sistema che funziona solo se i singoli fanno la propria parte».
A costituire un emblema della “scuola diffusa” vi sarà, poi, anche l’International Daisy Primary School, ossia la prima scuola elementare d’Italia in corso di accreditamento da parte del Ministero dell’Educazione finlandese. In apertura a settembre 2023 negli spazi della scuola Sant’Anna di piazza Mazzini, l’International Daisy Primary School si baserà sui cardini dell’educazione, dell’organizzazione e della progettualità, i quali confluiranno in un unico incubatore didattico che farà del sistema educativo finlandese il proprio punto di riferimento.
«Il fine – ha spiegato la professoressa Ferri – è quello di accogliere bambini e genitori in un ambiente aperto al confronto, alla consapevolezza e a un futuro che sarà sempre più universale, dove valori come la cooperazione, il rispetto, l’integrazione e la condivisione possano dare vita a una metodologia innovativa, pronta a formare i cittadini del prossimo decennio».
E, naturalmente, anche la scuola elementare Daisy sarà una scuola diffusa, nel vero significato del termine. Luogo delle lezioni, infatti, non saranno solo le aule tradizionali, ma anche, e soprattutto, il mondo esistente all’esterno delle mura: la realtà e la società nella loro concretezza, vissute mediante esperienze dirette e coinvolgenti.
«Quella della scuola Daisy e dell’Istituto Pascal – ha precisato Coppo – sarà un’aula unica aperta al mondo e composta da mille stanze diverse e dedicate, dall’universo fisico fino anche a quello virtuale del web, che possa mettere in relazione continua bambini, ragazzi, adulti, anziani, gente che lavora, che usa il tempo libero, che amministra, aiuta, fa politica, produce e al tempo stesso insegna e impara. Oggi si fatica a tollerare la scuola in un unico edificio o recinto. La realtà scolastica non è statica ma, quasi per etimologia, dinamica nello spazio, oltre che nel tempo. Non è un luogo chiuso da muri e comparti o da confini reali o virtuali, non è un edificio unico e monolitico o un bosco di specie rare: la scuola è diffusa ed en plein air nel senso totale del termine».
Oltre agli spazi canonici, quindi, le aule dell’Istituto Pascal (comprensivo dell’International Daisy Primary School, della Scuola Media Holden e dei Licei Pascal) saranno le seguenti:
- La libreria (Mondadori e Della Torre): un luogo in cui sorge il desiderio di sfogliare i libri, conoscerli, aggirarsi tra gli scaffali, in silenzio e con gli occhi pieni di curiosità, ma anche lo spazio della condivisione, di un dialogo con i clienti di passaggio, nel quale porre domande e ottenere risposte cercandole nell’universo sfaccettato e meraviglioso della carta stampata;
- Il podere in campagna: un vasto prato con alberi da frutta, tappeti di plaid colorati e il ronzio degli insetti a fare da sfondo alla voce degli insegnanti;
- Lo studio d’arte di Monica: un laboratorio in un palazzo antico, arricchito di affreschi in fase di restauro, odore di vernice e camici sporchi di colori. Uno spazio magico, dove ogni bambino sogna di diventare un artista, cimentandosi con le tecniche di pittura e sfogliando i cataloghi dei più grandi e importanti musei del mondo;
- Munlab: l’Ecomuseo dell’argilla, un vero e proprio luogo esperienziale per gli studenti di ogni età – dalle scuole dell’infanzia all’università –, dove è possibile approfondire argomenti quali l’educazione ambientale e i saperi legati al mondo dell’argilla;
- Agricoop Pecetto: cooperativa agricola dove si sviluppano progetti finalizzati all’educazione alimentare e ai consumi consapevoli;
- Il cortile del palazzo di San Filippo: sede dei Licei Pascal e luogo storico della città di Chieri – che ha persino accolto Don Bosco da studente –, in esso riecheggiano laboratori di storytelling, racconti, storie, libri letti e raccontati – anche in inglese – dai ragazzi, in un viaggio onirico alla scoperta dei più bei passi della letteratura mondiale;
- Associazione Nessuno: il Polo Culturale Lombroso16 di Torino, un luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno, arte, design e professionalità sui temi della letteratura, dove si susseguono laboratori di scrittura e di rielaborazione per la fruizione degli audiolibri (in collaborazione con l’associazione Lo Specchio dei Tempi).
Gli taglia la strada e lo minaccia con l’accetta
Gli aveva tagliato la strada sulla Est-Ovest di Cuneo, minacciando con l’accetta, dopo essere sceso dalla vettura, l’automobilista che si era permesso di suonare il clacson. Nelle scorse ore il tribunale di Cuneo ha condannato un uomo di origini albanesi, a un anno di reclusione per minacce aggravate.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Riceviamo e pubblichiamo
Appuntamento martedì 24 gennaio, ore 7.30 – 9.30
Largo Vittorio Emanuele II, Torino (lato portici)
La nostra città, Torino, vanta tristi primati: l’aria più inquinata d’Italia e il numero di auto per 1000 abitanti tra i più alti in Italia: è il doppio di quello medio europeo. Nonostante questo, pedalare e muoversi con mezzi a basso impatto ambientale, che dovrebbero essere valorizzati, premiati e sostenuti, continua ad essere pericoloso, soprattutto in quelle strade dove non ci sono ancora – o non è possibile realizzare – piste ciclabili separate dai veicoli a motore.
Ma le strade sono di tutte e tutti: dovrebbe essere sicuro e rispettato chi usa la bicicletta e gli altri mezzi sostenibili anche in assenza di infrastrutture.
Le principali città europee sono già diventate Città 30. Anche in Italia le Amministrazioni di alcune città si stanno muovendo in questo senso, a partire da Olbia, Cesena, Bologna, Parma, Bergamo e recentemente Milano. Circa un mese fa anche il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione per ridurre a 30 km/h la velocità sulle strade senza diritto di precedenza. Ma è solo l’inizio, perché mancano ancora tempi e progetti certi per vedere realizzata questa mozione.
La riduzione della velocità incentiva la mobilità attiva e riduce il rischio di collisioni e danni letali.
Cambiare abitudini di mobilità, rinunciando all’uso dell’auto privata a beneficio di una mobilità attiva, richiede interventi strutturali e una comunicazione chiara.
Per mostrare che ogni giorno sono tante le persone, di ogni età, che già ora pedalano e si muovono con mezzi sostenibili e che molte di più potrebbero farlo se le strade fossero sicure, organizziamo anche a Torino, dopo le iniziative di Milano, Roma, Genova, Lecce e altre città italiane e contestualmente a Firenze, Milano, Roma, Treviso, una ciclabile umana. È un flash mob per rivendicare il rispetto e la sicurezza sulle strade, a beneficio di tutta la collettività, per chiedere più infrastrutture per la ciclabilità e una campagna di sensibilizzazione per disincentivare l’uso dell’auto privata.
L’appuntamento è per martedì 24 gennaio, al mattino, dalle ore 7.30 alle 9.30, in Largo Vittorio Emanuele II (lato portici), dove ci si disporrà in una lunga fila indiana a ridosso della linea bianca della corsia ciclabile verso corso Vittorio Emanuele II, per proteggere con i propri corpi e le proprie bici chi pedalerà in quel tratto di strada.
L’invito a partecipare all’iniziativa pacifica e dimostrativa è rivolto a tutte e tutti, non solo a chi ha una bici, anche chi è a piedi. Anche le famiglie con bambine e bambini sono invitati a partecipare e ad usare la ciclabile umana.
La manifestazione è promossa da un gruppo di persone e associazioni, accomunate dall’idea che una città a misura di persona, con meno auto, è una città più sicura per tutte e tutti, meno inquinata, più sana e più bella.
Prevenzione del disagio giovanile e promozione del benessere psicofisico attraverso azioni culturali e sportive: queste le linee guida del bando della Regione Piemonte per i Comuni singoli o associati. La Città di Torino, che si è aggiudicata un finanziamento di 50mila euro, ha candidato un progetto a favore di adolescenti e giovani dai 15 ai 29 anni, in partenariato con l’ASL Città di Torino, alcuni enti del terzo settore (Il laboratorio, Teatro della Caduta, Cooperativa Valpiana) e l’associazione di secondo livello Direfarebaciare – Rete dei centri del protagonismo giovanile.
Con questo progetto saranno offerti specifici percorsi di crescita, partecipazione e inclusione sociale che verranno realizzati attraverso attività laboratoriali riguardanti arti grafiche e performative, musica, danza, canto ed espressione corporea intesi come canali privilegiati attraverso i quali le ragazze e i ragazzi potranno veicolare le loro emozioni. Saranno inoltre individuati luoghi dedicati all’ascolto e al supporto psicologico, di singoli o di gruppi, in spazi appositamente allestiti nei centri del protagonismo giovanile, avvalendosi della presenza di personale qualificato del Centro per il sostegno psicologico per adolescenti dell’Asl, in collaborazione con il progetto Aria (Centro giovanile di ascolto della Città di Torino).
L’insieme delle attività proposte (laboratori e sportelli d’ascolto) sarà costantemente monitorato da una cabina di regia, alla quale parteciperanno i rappresentanti istituzionali dei soggetti della rete e presieduta dalla Città di Torino, che verificherà l’impatto delle attività realizzate a conclusione del progetto. Le riflessioni sull’andamento delle iniziative, sia in itinere che al loro termine, saranno condivise inoltre con un gruppo tecnico di lavoro, un team integrato di tutti gli attori coinvolti nel progetto.
Le risorse provenienti dalla Regione, pari a 50mila euro, saranno accompagnate da un cofinanziamento della Città del 21% (13.500 euro). I prossimi step da compiere riguardano la convocazione, prevista per la fine del mese di gennaio, della cabina di regia e dell’équipe tecnica per il coordinamento e il successivo avvio delle attività che termineranno a ottobre.
“La pandemia, ma anche i rapidi mutamenti sociali, hanno effetti soprattutto nei confronti delle ragazze e dei ragazzi più giovani, che non hanno avuto la possibilità di aggregarsi e socializzare e che quotidianamente si trovano a confronto con una realtà complessa e frenetica. Proprio per questo motivo lavoriamo fin da inizio mandato alla costruzioni di azioni sinergiche per supportare i giovani in ogni direzione” sostiene l’Assessora alle Politiche Giovanili Carlotta Salerno. “Riprendere a costruire relazioni interpersonali significative con laboratori e attività di gruppo da un lato e mettere a disposizione spazi d’ascolto dall’altro è la dimostrazione che la Città vuole porre le più giovani generazioni al centro delle azioni amministrative, pensando al loro benessere, al presente e al futuro”.
E’ morto cadendo dal balcone del vicino al primo piano. Si era arrampicato nella notte, accortosi di avere dimenticato le chiavi di casa, un condominio di via Cardinal Massaia 66 a Torino. L’uomo, 68 anni, si è arrampicato sul lato di via Breglio ma nel passaggio da un balcone all’altro è caduto all’interno del cortile condominiale. È stato portato in gravi condizioni al San Giovanni Bosco dove e deceduto.
Un cittadino peruviano di trentacinque anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziato del reato di rapina.
Martedì sera, all’interno di una birreria nel quartiere San Paolo, una cliente veniva derubata della propria borsetta da un soggetto che la stessa vedeva allontanarsi furtivamente dal locale.
Un funzionario della Polizia di Stato, in forza presso il Commissariato di P.S. Barriera Nizza, presente sul posto e libero dal servizio notava la scena e si metteva all’inseguimento dell’uomo, che riusciva a raggiungere e fermare mentre stava per entrare all’interno di uno stabile ubicato nella medesima via. Il soggetto ingaggiava una colluttazione col poliziotto al fine di garantirsi la fuga e, dopo essersi disfatto della borsa, lanciandola nel cortile interno dello stabile, raggiungeva il proprio appartamento sito al secondo piano, chiudendosi all’interno.
Il personale della Polizia di Stato, giunto sul posto, entrava nell’alloggio dell’uomo, che si faceva trovare disteso a letto, fingendo di dormire, seppur con gli abiti ancora addosso. La borsetta rubata veniva recuperata e restituita alla proprietaria.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di rapina il 35enne è stato tratto in arresto.