CRONACA- Pagina 682

In servizio il nuovo treno Rock di Trenitalia

È in servizio da ieri, sui binari piemontesi, il quarto treno Rock, che accompagnerà i passeggeri in viaggio sulle linee Torino-Milano e Asti-Milano. Prosegue spedito l’ammodernamento della flotta dei treni metropolitani e regionali Regionale di Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS).

Un programma che in Piemonte è iniziato nel 2021, prevedendo complessivamente un totale di 33 Pop e 38 Rock, grazie ai Contratti del Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale, stipulati con Regione Piemonte, e investimenti per circa 1 miliardo di euro.

Un impegno importante per il Regionale di Trenitalia che, oltre a rinnovare la flotta, potrà migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista, non solo ambientale, ma anche sociale ed economico.

A regime, l’entrata in servizio dei 71 nuovi treni- tutti Made in Italy, tecnologicamente avanzati e green -permetterà di dimezzare l’età media dei treni Regionali passando a 14,3 anni, fino ad arrivare a soli 3 anni e mezzo per il Servizio Ferroviario Metropolitano.

I nuovi treni Rock, progettati con tecnologie di ultima generazione, permetteranno di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti e sono composti per il 97% di materiale riciclabili, con punti dedicati alla raccolta differenziata.

COMFORT, SPAZI E-BIKE

Rock è un treno regionale a doppio piano: può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 600 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima. Questo nuovo Rock è dotato di 18 posti bici, con punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno l’area per il passeggino e, nell’ampia toilette, il fasciatoio e il porte-enfant rendono il viaggio comodo quando ci sono i più piccoli.

VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI

A bordo ci sono 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese live e 38 monitor con informazioni utili e idee di viaggio.

PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’

Postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici permettono di ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno.

 

Occupazioni di ieri e di oggi

Non tutto ciò che luccica è oro. Ho letto che degli studenti dell Einstein lottavano per studiare, mi sono inorgoglito d’essermi diplomato in questo liceo. Il primo di Barriera, di periferia.

Mi informo ma, sembra, che le cose non stiano proprio così. Cerco di andare per ordine. Mi arriva un link di Potere al popolo. Già il nome è tutto un programma. Contrari al 41 bis e per la “liberazione”. Accusano il preside Marco Chiauzza di aver impedito l’occupazione della scuola. E bene che ha fatto. Conosco il preside da quasi 50 anni.  Persona degnissima e soprattutto democratica e con un curriculum politico di tutto rispetto.
Li ha cacciati, chiedendo l’intervento della DIGOS perché i capoccia degli eventuali occupanti non erano studenti del liceo.
Seconda fase, un altro gruppo di studenti occupa la scuola perché vuole studiare.
Il tutto avviene nella sede di via Bologna. Più mi raccontano più non ci capisco nulla. O perlomeno deduco che ha solo imperato il caos senza obbiettivi. Potevano fare diversamente? Noi nel 1976 lo abbiamo fatto, mi pare in modo decisamente logico e così non caotico. Sinteticamente cerco di spiegarmi. Contesto storico.
Il liceo Einstein era solo in via Pacini con oltre ottocento studenti. Per me e per molti di  noi era l’anno della maturità. Erano i primi anni dei decreti delegati. Gli studenti  eleggevano i propri rappresentanti. La sinistra la faceva da padrone, nel senso politico del termine.
Due le organizzazioni maggiormente rappresentative.  Avanguardia Operaia e Giovani Comunisti. Ed altre piccole frattaglie di estremisti. Inesistente la destra.
I primi volevano occupare la scuola contestando la bozza di riforma scolastica  ai vari livelli. Si riunì la cellula dei giovani comunisti ( di cui facevo parte) tutti contrari. A quel punto mi venne un’idea: e se trasformasssimo una protesta in una proposta? Detto fatto. Assemblea e tutti, o quasi tutti d’accordo.  Ora bisognava organizzarci in questo modo: mattina lezioni tradizionali ed al pomeriggio lezioni alternative. Ovviamente sia le lezioni tradizionali come quelle alternative erano fatte da insegnanti. Dunque il primo incontro con i sindacati confederali degli insegnanti.
Poi la rassicurazione al Preside che avremmo vigilato contro il vandalismo. Terzo, elezioni di un comitato che sovraidendeva tutto con relativi resposabili. Organizzammo una piccola e spartana mensa e il servizio d’ordine. In sintesi tutti in classe e solo svolgendo specifici lavori si poteva stare nei corridoi. Incredibile no? Si contestava ordinatamente. Vero che vennero i poliziotti ma non per reprimere. Erano poliziotti che quasi segretamente organizzavano il sindacato di polizia. Allora non era possibile perché la polizia era un corpo militare.
Con alcuni di quei poliziotti ci ritrovammo anni dopo sulla stessa barricata contro terroristi di destra come di sinistra. Avevamo deciso che il tutto sarebbe durato una settimana. Poi saremmo tornati alla normalità. Anche perché gli esami di maturità erano incombenti. Ottenendo poco o nulla.
Quel poco, in quel mentre fu tutto.  Si poteva fare qualcosa di diverso. Anni in cui la fiducia nel cambiamento era totale. Non tutto fu perfetto visto che la vita, in molti casi , è l’elogio all’imperfezione. Ci fu chi stette a casa,  ad esempio, nonostante potesse liberamente partecipare alle lezioni tradizionali. Ma si sa che la perfezione non è  di questa vita. Ovviamente la classe politica di allora come di oggi non fece nulla e nel non fare nulla ha peggiorato la situazione. Peccato, con miriadi di occasioni mancate. Ma qualcosa è cambiato, o ha cominciato a cambiare in noi. In noi e per noi e soprattutto per i nostri figli.
In questi mesi Sara (mia figlia) lo ha dimostrato.  Laureata a Roma ora fa la magistrale a Torino.  Novembre: dovrebbe rilaurearsi. In un esame ha preso 25.  Lo ha rifiutato e la seconda volta ha preso 23.
Aveva rifiutato il 25 perché le abbassava la media. Dunque? Lo ha rifatto per la terza volta prendendo 27. Direi decisamente grande. E io spero che quella nostra autogestione di quasi 50 anni fa abbia contributo alla sua attuale tenacia nello studiare. Ieri come oggi. E direi per sempre studiare.  Scusate, dimenticavo: sia Alice che Sara hanno studiato al liceo Scientifico Albert Einstein. Quello di Barriera che è diventato caput mundi. Almeno per la famiglia Tosetto.

PATRIZIO TOSETTO

Giornata di raccolta del farmaco, dal 7 al 13 febbraio

OLTRE 1 MILIONE DI MEDICINALI


In una delle oltre 5.500 farmacie che aderiscono in tutte le città italiane si donano uno o più medicinali da banco. Serve più di 1 milione di farmaci per oltre 1.800 realtà socio-assistenziali. La Raccolta dura una settimana e aiuterà almeno 400.000 persone in condizioni di povertà sanitaria. L’iniziativa è possibile grazie a 22.000 volontari e 18.000 farmacisti

4.02.2023. Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del FarmacoDurerà una settimana, da martedì 7 a lunedì 13 febbraio. In oltre 5.200 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.

I farmaci raccolti (nel 2022, 479.470 confezioni, pari a un valore di 3.819.463 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di almeno 400.000 persone in condizione di povertà sanitaria offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Si invitano cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.

Serviranno, soprattutto, analgesici e antipiretici, antiinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, antimicrobici intestinali e antisettici.

La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere SocialiFederfarmaFofiFederchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili BFResearchIntesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici, Teva Italia, EG Stada Group e DHL Supply Chain Italia e al sostegno di DOC Generici,  Piam Farmaceutici, Zentiva e Chiapparoli Logistica.

La Raccolta è supportata da RAI per la Sostenibilità – ESGMediafriendsLa7Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 18.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 22.000 volontari.

«La crisi internazionale ha causato un aumento del costo della vita che si ripercuoterà sulle famiglie povere, sulle stesse realtà assistenziali a cui si rivolgono quando hanno bisogno d’aiuto, ma anche su tante famiglie non povere. Donare un farmaco per chi non può permetterselo è un modo per esprimere, attraverso un semplice gesto di gratuità, il meglio della nostra umanità e per dare un segnale di speranza; una speranza di cui la nostra società, scossa prima dal Covid e ora dalla guerra alle porte dell’Europa, sente forte il bisogno, e che riecheggerà forte, sabato 11 febbraio (il giorno più importante della settimana di Raccolta), anche in occasione della Giornata Mondiale del Malato», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

«Anche quest’anno le farmacie partecipano attivamente alla Giornata di Raccolta del Farmaco. Un’iniziativa importante per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. La responsabilità sociale è nel DNA della farmacia e questo si traduce anche nell’attenzione e nella sensibilità alle disuguaglianze sanitarie, purtroppo presenti in molte parti del nostro Paese come del mondo. I farmacisti in farmacia sono a contatto con i cittadini e sono consapevoli che, purtroppo, negli ultimi anni si è verificato un aumento del disagio economico e della povertà sanitaria, a causa di situazioni contingenti come l’emergenza pandemica e l’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro-vita. La fiducia che i cittadini ci accordano ogni giorno è testimonianza del nostro impegno quotidiano, come professionisti della salute, nei confronti della comunità e dei più fragili», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale.

«La Federazione dei farmacisti continua nel suo impegno al fianco di Banco Farmaceutico per offrire un aiuto concreto alle persone più vulnerabili, supportando la raccolta dei medicinali di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno – commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) -. La crisi economica in atto ha inasprito la già diffusa povertà sanitaria con conseguenze negative sulle condizioni di salute di molti italiani. Di fronte a questa situazione, il contributo di tutti è essenziale per aiutare chi è in difficoltà. Un sentito ringraziamento va agli oltre 18mila farmacisti che si sono messi a disposizione di questa importante iniziativa di solidarietà, confermando il valore sociale dell’impegno profuso quotidianamente sul territorio al servizio dei cittadini. Grazie anche ai tanti volontari e a tutti gli italiani che, con la loro generosità, consentiranno di raccogliere i medicinali necessari a sostenere chi è costretto a rinunciare a curarsi e a curare i priori cari».

Un macchinario per la riabilitazione di piccoli pazienti donato dalla DiaSorin al Regina Margherita

Donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un macchinario rivoluzionario per la riabilitazione dei piccoli pazienti.

 

DiaSorin e Progetto per gli Ospedali e l’Infanzia hanno donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino uno strumento innovativo per la riabilitazione, realizzato da Khymeia, che permetterà un importante avanzamento tecnologico delle terapie riabilitative di quei piccoli pazienti che hanno subito interventi di chirurgia ortopedica complessa.

Il dispositivo medicale, detto “VRRS Evo” è il più avanzato, completo e clinicamente testato sistema di realtà virtuale per la riabilitazione e teleriabilitazione presente al mondo, il secondo a essere stato installato all’interno di una struttura ospedaliera in Italia. Il macchinario è stato donato al reparto di Ortopedia e Riabilitazione dell’ospedale, diretto dal Dottor Alessandro Aprato, e è stato inserito in uno spazio riabilitativo completamente rinnovato, riallestito con ambientazioni giocose e divertenti, per accogliere i piccoli pazienti in un ambiente a misura di bambino.

Il valore aggiunto di questo strumento è dato dalla possibilità di umanizzare il percorso riabilitativo dei bambini inserendo l’esercizio terapeutico nell’ambito di un contesto ludico e all’interno di un’ambientazione stimolante per i bambini stessi. Con questa donazione continua l’impegno del progetto per gli Ospedali e l’Infanzia, conosciuto come “Progetto Pinocchio”, sostenuto da DiaSorin dal 2014, con l’obiettivo di migliorare la vita in ospedale dei piccoli degenti, negli ambiti fondamentali della loro quotidianità, dall’istruzione, alle cure mediche e agli esami diagnostici.

“Ringrazio il Progetto Pinocchio e DiaSorin per questa donazione – afferma Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Scienza e della Salute di Torino – Questa apparecchiatura fortemente innovativa ci proietta verso il futuro con la possibilità di migliorare il nostro approccio terapeutico e riabilitativo verso i bambini. Questo strumento rafforza le competenze tecnologiche della nostra struttura che, insieme all’esperienza dei nostri medici, rendono l’Ospedale Regina Margherita e Città della Salute un centro d’eccellenza in Italia, riconosciuto internazionalmente per la sua trasversalità in ambito terapeutico”.

“La donazione di questo strumento all’avanguardia – spiega Andrea Jacopo Fava, Presidente dell’Associazione impegnata sul fronte dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri a misura di bambino – rappresenta uno sguardo verso il futuro per l’Ospedale Regina Margherita perché certamente pionieristico rispetto all’approccio riabilitativo classico in aiuto ai fisiatri. I bambini, principali fruitori di questa tecnologia hanno dovuto essere spesso sottoposti a interventi molto complessi, e sono soggetti a un percorso riabilitativo piuttosto lungo. Grazie a questo strumento avranno la possibilità di vivere l’esperienza della riabilitazione quasi fosse un’avventura, all’interno di un ambiente divertente e confortevole. Sono orgoglioso di aver dedicato il nostro impegno a questo progetto e di avere nuovamente ritrovato il coinvolgimento di DiaSorin, con la speranza e la certezza che possa essere utile nel futuro a tutti i bambini oggetto delle amorevoli cure dell’ospedale”.

MARA MARTELLOTTA

 

www.progettoinfanziaospedali.it

www.diasoringroup.com/.it/sostenibilità/progetti/progetto-pinocchio

Si sente male e muore al volante della sua auto

Ha avuto un malore mentre era volante della sua vettura ed è morto. Quando è giunto il personale della Croce Rossa per l’uomo non c’era più nulla da fare. È successo a Vercelli, in via Derna, all’angolo con via Massaua. Sul posto la polizia.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ecco il primo parco giochi inclusivo di Rivalta

PARCO MARIELE, GIOCO E DIVERTIMENTO SONO PER TUTTI

Da oggi Rivalta ha il suo parco giochi inclusivo. È stato inaugurato questa mattina, alla
presenza di oltre duecento bambini delle scuole rivaltesi, nell’area verde di viale Vif il “Parco
Mariele”, luogo dove bambine e bambini possono giocare in sicurezza e in piena libertà.
Giochi, installazioni, materiali e percorsi sono stati progettati e realizzati per far sì che tutti
possano divertirsi e incontrarsi, rispettando esigenze e fragilità di ciascuno.

Non a caso per il taglio del nastro è stato scelto il 3 febbraio, Giornata dei Calzini Spaiati,
ricorrenza nata per promuovere il più vero e semplice spirito dell’amicizia, che non
discrimina e rispetta le specificità di tutti.

«Ho detto ai bambini che questo giardino è un posto speciale che tutti, ma proprio tutti
potranno usare, un luogo magico dove ritrovarsi insieme, festeggiare il proprio compleanno,
chiamare l’amico lontano» ha detto il sindaco Sergio Muro. «È da qui che bisogna partire per
comprenderne l’importanza e sensibilizzare alla realizzazione di nuove strutture inclusive e
all’adeguamento di quelle esistenti in chiave sostenibile».

Proprio questo, come sancito dall’articolo 31 della Convenzione internazionale Unicef sui
diritti dell’infanzia, è l’obiettivo di un “parco inclusivo”: rendere fruibile un luogo a persone
con difficoltà – motorie o sensoriali – che altrimenti resterebbero escluse da qualsiasi
possibilità di godere di uno dei diritti basilari dell’infanzia.

Ecco perché le dotazioni del nuovo parco sono prive di barriere per il passaggio di sedie a
rotelle, sono provviste di sistemi di stabilizzazione, permettono di interagire con i cinque
sensi e stimolano coordinazione motoria e sviluppo delle capacità logiche. A questi si
aggiungono poi spazi verdi che completano la trasformazione del parco in una vera palestra
di gioco.

All’allestimento del “Parco Mariele” ha partecipato, accanto ai progettisti e ai tecnici
dell’amministrazione rivaltese, un gruppo di genitori nato nell’ambito del progetto “Attivare
scintille”: con la loro esperienza le mamme e i papà di Rivalta hanno saputo suggerire
miglioramenti e ideare soluzioni, condividendo sguardi e visioni diverse.

«Il nuovo parco è stato intitolato a Maria Rachele Ventre, la fondatrice del Piccolo Coro
dell’Antoniano di Bologna. E non è stata una scelta casuale» ha spiegato il vicesindaco
Agnese Orlandini. «Mariele per decenni, dedicando la sua attività professionale ai più
giovani, ha insegnato e applicato nella quotidianità nuovi ideali etici e pedagogici che
l’hanno resa straordinariamente popolare e vicina al cuore della gente».

Programmi dell’accesso, scadenza il 28 febbraio

È fissato per martedì 28 febbraio il termine per la presentazione delle domande per i programmi dell’accesso relativi al secondo trimestre 2023.

I programmi dell’accesso sono uno spazio televisivo e radiofonico gratuito e autogestito, della durata massima di cinque minuti, messo a disposizione per la comunicazione di soggetti collettivi – tra cui per esempio associazioni e onlus, autonomie locali, gruppi di rilevante interesse sociale, gruppi etnici e religiosi, sindacati, movimenti politici – grazie al protocollo d’intesa fra Corecom e Centro di produzione tv Rai.

I programmi devono essere prodotti in lingua italiana e possono essere realizzati in modo autonomo o con il supporto tecnico gratuito della sede regionale della Rai.

Il procedimento di accesso alle trasmissioni radiofoniche e televisive su Rai 3 Piemonte è gestito dal Corecom, che istruisce le istanze, ne valuta l’ammissibilità e svolge, inoltre, l’attività di vigilanza sul rispetto degli impegni assunti dai soggetti ammessi e sull’esecuzione dei piani di messa in onda.

La domanda di ammissione ai programmi può essere inviata a mezzo posta certificata all’indirizzo corecom@cert.cr.piemonte.it, via fax (011 5757845), per raccomandata con avviso di ricevimento, all’indirizzo Consiglio regionale del Piemonte – Settore Corecom Piemonte  (via Alfieri 15 – 10121 Torino), oppure presentata a mano al Corecom Piemonte  (in piazza Solferino 22 a Torino, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, telefonando preventivamente per conferma).

Il bando e la documentazione di riferimento sono pubblicati sulla pagina del Corecom e sul bollettino ufficiale regionale:

http://www.cr.piemonte.it/web/per-il-cittadino/corecom/cosa-facciamo/programmi-dell-accesso

http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/05/attach/aa_aa_comunicato%20del%20consiglio%20regionale_2023-01-30_84454.pdf

A Torino Sabato 4 Febbraio “Riapriamo le Porte” per garantire a tutti l’accesso alle cure

Riceviamo e pubblichiamo
“La salute è un diritto fondamentale per ogni individuo, e la sua  promozione è essenziale per garantire una vita lunga e sana”
Con questo in mente, il Comitato di Sana e Robusta Costituzione in collaborazione con il Coordinamento
Piemonte per i Diritti Umani, a Torino Sabato 4 Febbraio 2023, con interventi mirati presso le strutture  sanitarie  dalle ore 10:00 alle ore 17:30, promuove l’Operazione “Riapriamo le Porte”, per chiedere:
1) di garantire l’accesso alle cure a tutti;
2) l’abrogazione totale del green pass e del tampone per accedere ai percorsi diagnostici e terapeutici, in
quanto ancora oggi alcune strutture limitano l’accesso;
3) la riapertura totale alle visite dei parenti sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive senza restrizione alcuna e aumentarne il tempo di permanenza che gioverebbe non solo ai pazienti ma anche al personale sanitario che sarebbe sgravato da alcune incombenze;
4) la fine della richiesta di autocertificazione dell’assenza sintomatologica, perché siamo fuori
emergenza sanitaria da quasi 1 anno;

per ribadire queste richieste invitiamo tutti i cittadini ad unirsi al PRESIDIO di fronte all’Ospedale

“MOLINETTE” di Torino, in Corso Bramante, dalle ore 16 di Sabato 4 febbraio 2023.
Tutto questo nel pieno rispetto delle disposizioni normative vigenti in quanto con la conversione in legge
del decreto-legge 162/2022 (legge 199/2022) sono stati abrogati gli artt. 1 bis, commi 1 bis, 1 ter, 1 quater, 1 quinquies, 1 sexies e 1 septies del decreto legge 44/2021 e gli artt. 2 bis e 2 quater del decreto legge 52/2021
Pertanto, il certificato verde Covid-19 non è più necessario per l’accesso ad ospedali e strutture di ricovero.
Non è necessario nemmeno possedere o esibire una certificazione di tampone negativo al Covid-19,
trattandosi di un adempimento che non è previsto da alcuna norma.
Resta solo l’obbligo di indossare una mascherina chirurgica previsto dall’ordinanza del 31 ottobre 2022 del Ministero della Salute prorogata sino al 30 aprile 2023 con ordinanza del 31 dicembre 2022.
Siamo impegnati a migliorare la salute e il benessere della comunità e continueremo a lavorare sodo per
raggiungere questo obiettivo.

Invitiamo tutti a unirsi a noi in questo sforzo per migliorare la salute e il

benessere della comunità.


Ufficio Stampa Coordinamento Piemonte per i Diritti Umani

“Human Horse & Dog Communication” a La Cassa

A La Cassa (Torino) nel fine settimana del 4/5 febbraio 2023 si svolge il Workshop “Human Horse & Dog Communication” organizzato da Ivan Schmidt Academy in collaborazione con Ginosa Dog’s Angels che vanterà la presenza dell’istruttore cinofilo Ivan Schmidt conosciuto a livello internazionale nell’ambito della rieducazione comportamentale cani difficili (aggressivi e fobici).

Così Ivan Schmidt: ” Abbiamo fortemente bisogno di eventi come questi, perché permettono ai proprietari (anche di cani difficili) di apprendere il fantastico mondo della comunicazione tra l’essere umano, il cane ed il cavallo. Il termine “binomio” sta ad indicare uno speciale rapporto di reciproca fiducia e rispetto che si instaura tra uomo e animale. Questa relazione che viene a crearsi tra umano ed animale è caratterizzata da un forte affiatamento, un legame talmente unico al punto da creare una sincronia emotiva unica. Proprio grazie al cavallo, si insegnerà a creare le condizioni per trovare una migliore connessione con il proprio cane, partendo dal rispetto degli spazi, del tempo e delle caratteristiche etologiche ma soprattutto della corretta comunicazione”.

Ivan Schmidt si avvarrà di una squadra di grande rilievo, affiancandosi alla collaborazione dell’istruttore cinofilo ENCI Antonella Bollini e di suo marito Marco Bertellino esperto della comunicazione uomo/cavallo con il metodo Parelli.

Cirio e Lo Russo in missione a Roma da Crosetto e Tajani

Missione congiunta di Regione Piemonte e Comune di Torino oggi a Roma, per una giornata di importanti incontri e confronti con il Governo.

Il presidente Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo hanno incontrato il ministro della Difesa Guido Crosetto per un aggiornamento sul Distretto Aerospaziale piemontese e, in particolare, sugli sviluppi legati alla Città dell’Aerospazio, uno dei progetti bandiera del Piemonte sul Pnrr. Entro l’anno in corso Marche partiranno ufficialmente i lavori, con la posa della prima pietra per i laboratori universitari del Politecnico e la Casa delle Imprese, realizzata in sinergia con la Camera di commercio di Torino. Un progetto di grande potenzialità per un settore strategico, in cui il Piemonte rappresenta una eccellenza internazionale.
Lo testimonia il radicamento di una realtà leader come Leonardo, che ha già espresso la volontà di confermare e rafforzare la propria presenza a Torino, inserendo la riqualificazione del proprio sito industriale nel quadro della Città dell’Aerospazio, consolidata con la presenza di un nuovo Centro Direzionale.
L’incontro è stato anche l’occasione per invitare ufficialmente il ministro Crosetto agli Aerospace & Defence Meetings, la più grande convention italiana dedicata al settore e tra le più importanti a livello internazionale, che si svolgerà a fine novembre sotto la Mole. Il Ministro ha accettato l’invito a partecipare.

Presidente e Sindaco hanno inoltre incontrato il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Antonio Tajani, per approfondire la disponibilità al consolidamento e potenziamento della presenza e del ruolo dell’ONU a Torino, espressa dal Capo di Gabinetto del Segretario generale delle Nazioni Unite durante la recente missione di Regione e Comune a New York.
Si è inoltre fatto il punto sulla candidatura per l’Autorità europea Antiriciclaggio: il Piemonte sta implementando il proprio dossier che nelle prossime settimane verrà depositato formalmente presso il Governo, in vista della decisione da parte di Bruxelles, attesa presumibilmente entro la prima metà del 2023.

Altro incontro importante di oggi quello con il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, con il quale si è invece discusso dei temi legati al personale della pubblica amministrazione, con riferimento, in particolare, alla difficile situazione connessa alla carenza di segretari comunali e aspetti operativi collegati al Pnrr. Gli enti locali hanno bisogno di personale e professionalità formate per la gestione efficiente delle risorse in arrivo dall’Europa. Un aspetto fondamentale per il buon uso di questi fondi, di cui il Ministro è consapevole e su cui si è reso disponibile a dare il proprio supporto.

«È stata una giornata intensa e operativa in linea con il pragmatismo sabaudo tipico della nostra terra – sottolinea il presidente della Regione Cirio -. Ringrazio i Ministri per il tempo e l’attenzione che ci hanno dedicato. Per me toccare con mano la disponibilità di un governo attento ad ascoltarci è motivo di fiducia. I problemi sono tanti, ne siamo consapevoli, ma uno per volta e lavorando insieme faremo in modo di affrontarli».

«Come sindaco della Città di Torino e dell’area metropolitana, nella giornata di oggi, ho condiviso con i Ministri Zangrillo, Tajani e Crosetto alcuni dei dossier più rilevanti – aggiunge il sindaco Lo Russo, che in giornata ha avuto anche l’occasione di recarsi all’Anci -. Un passaggio come sempre utilissimo – evidenzia – per il confronto costante sui temi dell’amministrazione del territorio, fondamentale per portare avanti il lavoro quotidiano. Gli enti locali hanno tante sfide di fronte, tra le quali la straordinaria opportunità rappresentata dall’attuazione del PNRR: un piano il cui successo richiede dialogo e confronto nei territori e con i Ministeri. Serve una visione costruttiva per il bene comune. Solo così raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo posti per migliorare i servizi e tutta l’area torinese».