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E’ tornato in azione nella notte il piromane di Torino

È tornato a farsi vivo nella notte il piromane di corso Venezia a Torino.  Questa volta ha dato fuoco a un camper nel controviale, nelle scorse settimane aveva bruciato il furgone di un venditore ambulante. I residenti si sono svegliati verso le 3 per un forte scoppio dovuto alle fiamme che hanno distrutto il veicolo.  Il fatto è stato reso noto da  Carmela Ventra, consigliera della Circocrizione 5 di Fratelli d’Italia.

Poliziotti liberi dal servizio salvano uomo svenuto: “Siete angeli”

Sono da poco passate le tre della notte quando Francesco, Fabio e Andrea, tre poliziotti “amici”, di stanza a Torino e di rientro in auto da Assago (MI) dove hanno assistito insieme ad un concerto, scorgono nel buio la sagoma di un uomo esanime riverso a terra, nei pressi di una stazione di rifornimento in corso Vercelli: poco distante,  una bicicletta, anch’ essa a terra.

Gli agenti,  temendo che il malcapitato possa essere stato vittima di un incidente o di un malessere, fermano la  propria auto e gli prestano i primi  soccorsi, evitando che lo stesso, complice anche l’oscurità, venga travolto del flusso veicolare della notte, solitamente veloce e intenso su quel corso.

Dopo diversi tentativi, i poliziotti riescono a far riprendere conoscenza al malcapitato, che a causa della caduta versa in uno stato confusionale piuttosto evidente: riesce infatti a ricordare solo il nome di battesimo, non le generalità complete né l’indirizzo di casa.

I tre agenti  gli danno da bere, lo coprono coi loro indumenti e, in attesa dell’arrivo del personale del 118 che valuterà più approfonditamente le sue condizioni di salute, considerata anche una ferita alla caviglia che non gli permette di stare in piedi, lo fanno accomodare all’interno della loro auto.

Avuto il permesso di usare il suo cellulare, i poliziotti riescono a reperire nella rubrica telefonica e a raggiungere un’amica di cui lo stesso si fida, che a breve giunge sul posto e che lo accompagnerà in ospedale insieme al personale medico frattanto sopraggiunto.

Alcuni giorni dopo, la donna ringrazierà i poliziotti con una mail pervenuta sui canali ufficiali della Questura di Torino sia per il soccorso fornito nella circostanza che, in generale, per l’attività quotidiana svolta con cura a favore della cittadinanza, definendoli “angeli”.

Da Settimo oltre 14 mila euro all’Istituto di Candiolo

Settimo Torinese, 15 aprile – Concluso il progetto di solidarietà, presentato nel mese di ottobre 2022 dalla Delegazione di Settimo Torinese della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per l’acquisto di un sequenziatore RNA/DNA per la ricerca di geni alterati nei tessuti tumorali da destinare all’Anatomia Patologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Presso la Sala Consiliare del Comune di Settimo Torinese è stata comunicata la somma raccolta a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro grazie al sostegno delle numerose realtà locali del territorio settimese, attraverso le numerose iniziative susseguitesi nel corso degli ultimi mesi. Sono stati raccolti 14.345 euro.

“Esprimo la mia più profonda gratitudine – ha dichiarato Fabrizio Bontempo, delegato della Fondazione – alla popolazione di Settimo Torinese per averci sostenuto nel nostro importante progetto a sostegno della ricerca. Grazie alla vostra generosità e partecipazione, abbiamo potuto sostenere l’Istituto di Candiolo – IRCCS in modo concreto. Il vostro contributo è stato fondamentale e saremo sempre grati per il vostro impegno. Siamo sicuri che insieme affronteremo con successo nuove sfide. Grazie ancora per aver dimostrato di essere una comunità solida e generosa, che crede nella ricerca come strumento per la difesa della salute. Grazie Settimo Torinese, grazie di cuore“.

“Quando abbiamo presentato alla Città il nostro progetto – ha affermato Carmen Vizzari, coordinatrice dell’iniziativa – sapevamo di poter contare su una fitta rete di solidarietà, ma il risultato raggiunto va anche oltre le nostre stesse aspettative. La ricerca contro il cancro ha bisogno del sostegno di tutti noi, dei nostri gesti, anche quelli più piccoli. L’esperienza che abbiamo vissuto in questi mesi lo dimostra, insieme si possono raggiungere grandi risultati. Ringrazio di cuore quanti hanno condiviso con noi questo percorso, anche per aver testimoniato fiducia nella ricerca, un sentimento che ci ha accompagnati fino al raggiungimento di questo primo traguardo e che continuerà ad animare l’attività della nostra Delegazione”.

“L’impegno della delegazione di Settimo Torinese e la risposta solidale di tutta la comunità locale – ha commentato Gianmarco Sala, Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – ha permesso di raccogliere risorse preziose per l’Istituto di Candiolo – IRCCS, l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di donatori privati. La vicinanza che ci dimostra ogni giorno il territorio ci consente di dotare Candiolo delle più moderne attrezzature per fare più ricerca e per curare sempre meglio e sempre più persone, e ci permette di portare avanti con determinazione un importante piano di sviluppo, “Cantiere Candiolo”, per offrire nuovi spazi a disposizione di medici, ricercatori, pazienti e loro familiari. Grazie Settimo Torinese!”.

 La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro costituita nel 1986 per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, l’Istituto di Candiolo IRCCS (Torino), capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti le migliori risorse umane e tecnologiche, si occupa di reperire le risorse economiche attraverso attività di raccolta fondi e organizza tutte le iniziative e le manifestazioni necessarie per raggiungere questo scopo.

L’Istituto di Candiolo IRCCS è l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati che, grazie alla loro generosità, ne hanno fatto un centrodi rilievo internazionale. L’ Istituto di Candiolo è anche l’unico “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”del Piemonte, riconosciuto dal Ministero della Salute, a testimonianza delle importanti scoperte fatte e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. È inserito nella Rete Oncologica del Piemonte e della Valled’Aosta e le sue prestazioni sono fornite in convenzione colServizio Sanitario Nazionale o in regime di libera professione. Ha iniziato la sua attività nel 1996 e da allora ha sviluppato nuovi spazi e servizi. Oggi si estende su 56.500 mq, di cui circa 10 mila dedicati alla ricerca. A Candiolo lavorano circa 800 persone tra medici, ricercatori italiani e internazionali, infermieri, personale amministrativo e tecnici.

La Fondazione ha dato inizio a un piano di ampliamento finalizzato a creare nuovi spazi dedicati alla ricerca e alla cura, a disposizione di medici, ricercatori, e soprattutto dei pazienti e delle persone a loro vicine. L’Istituto di Candiolo IRCCS si prepara a crescere ancora per raggiungere nuovi risultati, con l’obiettivo di curare sempre più persone e sempre meglio.

Misure antismog: dal 16 aprile in vigore le limitazioni strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog fino a sabato 15 aprile 2023 compreso.

A partire dal 16 aprile il protocollo antismog prevede la sospensione delle limitazioni temporanee emergenziali, pertanto a partire da tale data, ai sensi dell’ordinanza dirigenziale n° 5406 del 14-9-2021, rimarranno in vigore le sole limitazioni strutturali, valide tutto l’anno.

Maggiori dettagli, quali l’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, le deroghe e i percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile sulla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Bruna Bertolo a Volpiano racconta le donne nella Resistenza in Piemonte


Venerdì 21 aprile alla biblioteca comunale per la rassegna “Incontro con l’autore”

Venerdì 21 aprile alle 21, alla biblioteca comunale di Volpiano (via Carlo Botta, 26), Bruna Bertolo presenta il suo libro «Donne nella Resistenza in Piemonte» (Susalibri), nell’ambito della rassegna «Incontro con l’autore».

Spiega la presentazione: «Attraverso i nomi, i sacrifici, le fatiche, le paure, gli eroismi dei personaggi femminili del libro, l’autrice evidenzia alcuni dei tanti modi in cui le donne vissero da vere protagoniste i momenti essenziali della Resistenza piemontese. Accanto a nomi molto conosciuti, come Camilla Ravera, Ada Gobetti, Frida Malan, Bianca Guidetti Serra, Ernestina Valterza, mette in rilievo il ruolo determinante, ma spesso taciuto, delle giovani staffette, delle coraggiose combattenti, delle infermiere e delle dottoresse che si occuparono dei feriti, delle madri che affrontarono perdite atroci, delle deportate sopravvissute che testimoniarono con i loro racconti le barbarie dei lager».

Auto investe bimba in bici. È molto grave

Nel pomeriggio a Serravalle Sesia (Vercelli), per cause in via di accertamento una bambina di 7 anni è stata investita da un’auto mentre era in bici. È intervenuto  l’elisoccorso che ha trasportato la bimba all’ospedale Regina Margherita di Torino. Le sue condizioni sono molto  gravi.

Nell’incidente auto si ribalta e muore motociclista: la procura indaga

Il giorno di Pasquetta in corso Vittorio Emanuele, all’angolo con corso Inghilterra a Torino una moto si è scontrata con un’auto che si è ribaltata. A seguito della morte del motociclista la procura della repubblica ha aperto un fascicolo nel quale una delle donne a bordo della vettura è stata iscritta nel registro degli indagati.

Riparte il collegamento treno + bus per la Sacra di San Michele

Riprende il servizio intermodale per il monumento simbolo della Regione tutti i fine settimana e festivi fino al 29 ottobre

 

Ritorna anche quest’anno il collegamento treno + bus per raggiungere la Sacra di San Michele alle porte di Torino. Il servizio sarà attivo tutti i fine settimana e i giorni festivi fino al 29 ottobre.

Una soluzione integrata, che grazie alla collaborazione tra Trenitalia (Gruppo FS) e Cavourese, società del Gruppo Autoguidovie operante sul territorio piemontese, favorisce la mobilità integrata e la sostenibilità ambientale, supportando il turismo locale e di prossimità e consigliata anche dalla nuova guida di Giunti Editore, “Il Piemonte in treno”. La pubblicazione, di recente diffusione, offre diversi suggerimenti per scoprire in treno i luoghi più belli del territorio piemontese e i suoi capolavori artistici, storici e architettonici, le bellezze naturali, i luoghi dedicati allo shopping e all’enogastronomia locale.

Fino al 29 ottobre, il servizio combinato treno + bus di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) e Cavourese consente di raggiungere in tutta comodità il monumento simbolo della regione Piemonte. Dalla stazione di Torino Porta Nuova è facile e veloce salire a bordo di uno dei treni della linea SFM 3 con direzione Avigliana dove dal piazzale della stazione partono fino a dieci autobus dedicati.

È possibile acquistare in un’unica soluzione, il viaggio treno+bus digitando come stazione di origine o destinazione “Sacra San Michele” sui sistemi di vendita Trenitalia di tutt’Italia. A chi presenta il biglietto combinato alla cassa, l’ingresso all’abbazia verrà scontato del 25%.

Qui il dettaglio dell’offerta degli autobus in funzione dell’apertura dell’Abbazia

Numero Bus Partenza Ora Partenza Arrivo Ora Arrivo
CV002 Avigliana 09:00 Sacra San Michele 09:25
CV001 Sacra San Michele 09:30 Avigliana 10:00
CV004 Avigliana 10:00 Sacra San Michele 10:25
CV003 Sacra San Michele 10:30 Avigliana 11:00
CV006 Avigliana 14:00 Sacra San Michele 14:25
CV005 Sacra San Michele 14:30 Avigliana 15:00
CV008 Avigliana 16:00 Sacra San Michele 16:25
CV007 Sacra San Michele 16:30 Avigliana 17:00
CV0010 Avigliana 18:00 Sacra San Michele 18:25
CV009 Sacra San Michele 18:30 Avigliana 19:00

I LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DEL PIEMONTE

La nuova collana di Giunti Editore, in collaborazione con Trenitalia, dedica un volume ai luoghi più suggestivi e amati del Piemonte da raggiungere a bordo dei treni regionali e descritti da aneddoti, tradizioni e segreti locali per una vera esperienza immersiva. “Il Piemonte in treno” è acquistabile presso gli oltre 230 store Giunti Editore in Italia e sulle principali librerie online.

Nursing Up: “inferiore  il numero degli Infermieri rispetto a quello dei medici”

Sanità, Nursing Up De Palma: «Rapporto Agenas marzo 2023, siamo di fronte ad un pericoloso squilibrio assistenziale. Nettamente inferiore  il numero degli Infermieri rispetto a quello dei medici: sono i primi,  che continuano a mancare all’appello, in una desolante realtà caratterizzata da fughe all’estero, dimissioni volontarie e una valorizzazione a passo di gambero».

«Carenza di personale infermieristico giunta al massimo dell’emergenza, emorragia senza fine di giovani all’estero, un gap con l’Europa che continua a essere pesantissimo rispetto alla presenza di professionisti, ma soprattutto il quadro desolante di una realtà sanitaria che non presenta affatto attrattive e che non sembra destinata ad uscire dal tunnel. 

Certo, in qualche Regione, come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, gli infermieri sono timidamente aumentati di qualche migliaia di unità, ma sono solo piccoli sprazzi di luce, rispetto a una situazione complessiva davvero desolante. 

E non inganni il fatto che la Corte dei Conti certifichi l’aumento dei costi del personale: siamo di fronte a quegli investimenti di emergenza che gioco forza sono stati necessari per sostenere il periodo pandemico, ma che certo non hanno fatto e non fanno il paio con gli  investimenti continuativi che ci vorrebbero, e la cui mancanza ci vede profondamente indietro rispetto ad altre nazioni del Vecchio Continente. 

Siamo reduci da anni e anni di austerità ed immobilismo, che i professionisti della sanità , quelli che decidono di restare pagano a caro prezzo, nel contesto di strutture vetuste, mancanza di organizzazione, buchi profondi legati a quella carenza di personale che rende, ad esempio, la maggior parte dei pronto soccorsi dei grandi ospedali inadeguati a reggere il bacino di utenze enormi. Si prenda Napoli, per esempio, una città dove si fa fatica a gestire il numero normale di pazienti legati al territorio, figuriamoci cosa accadrebbe di fronte a nuove emergenze e a un surplus di pazienti.

Ne derivano, nel caso dei pronto soccorsi, turni massacranti, fughe verso altri reparti, e lacune che alla fine travolgono come uno tsunami sia gli operatori sanitari che la collettività dei cittadini.

I dati Agenas aggiornati a marzo 2023 sono allarmanti, e non nascondono la più triste delle disamine: il quadro generale del nostro SSN, visto in particolare con gli occhi degli operatori sanitari, con una valorizzazione ancora lontana , sta gradualmente peggiorando. 

E allora viene da riflettere sul fatto che i proclami della politica lasciano amaramente il tempo che trovano.

Cosa ne pensa il Ministro della Salute di questa amara realtà? Come intende intervenire su problematiche che non sono propriamente legate al mondo medico e che pesano profondamente sull’efficacia ed efficienza del nostro SSN?

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

Si attribuisce la causa della forte diminuzione del personale al blocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro e alle misure di contenimento delle assunzioni adottate per rispettare il vincolo della spesa. Il successivo incremento che si è verificato negli ultimi anni – che ha portato i dati del 2021 sovrapponibili a quelli del 2012 – è avvenuto sostanzialmente per effetto dei decreti ministeriali emergenziali del 2020 per fronteggiare la pandemia. Tuttavia l’andamento generale registrato è del –0,4%.

A causa del blocco delle assunzioni e del turnover negativo si è assistito ad un innalzamento dell’età media dei professionisti che ha impattato pesantemente sulle quiescenze, ossia sul trattamento attribuito di diritto al dipendente di ruolo di essere collocato a riposo, comprendente la liquidazione e la pensione. Da un’elaborazione di Agenas con un parametro pensionistico a 65 anni, si stima che gli infermieri che andranno in pensione nel quinquennio 2022-2027 siano oltre 21.

Secondo il rapporto OCSE, gli infermieri continuano ad emigrare all’estero anche se i numeri si sono ridotti rispetto agli anni precedenti, probabilmente perché sono stati reclutati nelle varie regioni italiane per colmare le carenze evidenziate durante la pandemia. Dal 2000 al 2018 l’emigrazione all’estero è stata certamente favorita dal blocco dei contratti e del turnover. Nel 2021 la popolazione infermieristica  italiana che lavorava all’estero  15.109 infermieri. Nel 2021 hanno lasciato l’Italia 3800 infermieri, rispetto mediamente ai 6000 degli anni precedenti, dei quali 2700 esercitano attualmente la professione in Germania.

 Se in Italia il numero totale di medici per abitante è superiore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea, il numero degli infermieri è nettamente inferiore.

Ogni infermiere ha troppi pazienti da seguire rispetto ai colleghi europei. Rispetto alla media in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, gli infermieri italiani sono di meno, con un gap di – 2,6 infermieri ogni 1000 abitanti.

Sostanzialmente mancherebbero in Italia quasi 150 mila infermieri. Ed il rapporto infermieri/medici è di 1,6 rispetto al 3,4 della Francia. È inferiore all’Italia soltanto la Spagna (1,3).

«La fotografia del rapporto Agenas non lascia spazio a dubbi. La popolazione viaggia inesorabilmente verso l’invecchiamento e la sanità italiana presenta il paradosso di una realtà con molti più medici rispetto al numero di infermieri. Uno squilibrio assistenziale che non ci condurrà lontano»

Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up