CRONACA- Pagina 53

Scuola e aziende insieme per formare i giovani del Chierese

Si è svolto al CIOFS-FP di Chieri un incontro con il GIC – Gruppo Imprese Chieresi e quattro aziende associate per presentare il Diploma sperimentale di formazione professionale, tra digitalizzazione e meccatronica.

Chieri, 30 ottobre 2025 – Grande partecipazione all’incontro con le famiglie del Diploma sperimentale in ambito digitalizzazione e meccatronica, organizzato dal CIOFS-FP di Chieri in collaborazione con il GIC – Gruppo Imprese Chieresi.


Decine di persone -tra genitori, studenti, educatori e rappresentanti del mondo produttivo- hanno riempito l’
officina didattica dell’Istituto Santa Teresa per un pomeriggio di confronto sul futuro della formazione professionale e il futuro sviluppo del territorio.

Focus dell’incontro era la consapevolezza del valore di un percorso in ambito tecnico, da non interpretare come “seconda scelta”. «I ragazzi hanno un percorso solido e ben delineato: grazie alla riforma degli Istituti Tecnici (ITIS) si introduce il modello “4+2”, una filiera di sei anni (quattro diploma sperimentale CIOFS più due di ITS Academy) per formare profili professionali specializzati, in linea con le esigenze del mercato del lavoro -è stato spiegato ai presenti- La riforma, avviata con il decreto legislativo n. 121/2024 e che vedrà la sua piena applicazione dall’anno scolastico 2026/2027, prevede la possibilità di un diploma quadriennale valido anche per l’università nonché un ampliamento della didattica laboratoriale e delle collaborazioni con le imprese».

Hanno preso parte ai lavori quattro aziende associate al GIC -Alpha, ATLA, CEAN e Lazzero Tecnologie- che hanno presentato le rispettive realtà e illustrato le proprie esperienze di collaborazione con il sistema formativo locale, sottolineando il valore dell’inserimento dei giovani nei percorsi aziendali già durante la scuola e l’importanza di una preparazione tecnica specifica.

Nel suo intervento, il presidente Dario Kafaie ha ricordato come l’iniziativa si inserisca in una visione di lungo periodo: «Il GIC non è solo un gruppo di aziende, ma un insieme di persone che crede nella Formazione come motore di sviluppo. Don Bosco e Maria Mazzarello avevano intuito che il progresso industriale nasce dall’educazione dei giovani: è la stessa idea che ci guida oggi, nel creare un ecosistema dove scuola, impresa e territorio crescono insieme».

E ha chiosato: «Il lavoro in qualsiasi forma è espressione di dignità umana. Ai ragazzi chiediamo due sole caratteristiche: curiosità e passione. Tutto il resto si impara».

Presente anche il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero: «Questo Istituto tecnico è un valore per Chieri -ha sottolineato- Ringrazio il CIOFS e il GIC per il continuo impegno su questo fronte».

L’incontro rientra nel progetto “Formazione in Rete”, frutto della sinergia tra il GIC e il CIOFS-FP, che ha portato alla creazione del primo Diploma quadriennale sperimentale in Piemonte per Tecnico della modellazione e fabbricazione digitale, un percorso duale che unisce scuola e impresa.

Il corso, destinato ai ragazzi in uscita dalle scuole medie, forma figure professionali polivalenti per i settori della meccanica, automazione, robotica e manifattura digitale, con moduli pratici, apprendistato e impresa simulata.

Il Gruppo Imprese Chieresi continua così a rafforzare il legame tra formazione e tessuto produttivo, promuovendo progetti che valorizzano il capitale umano e costruiscono nuove opportunità per il territorio chierese.

Nuovi indirizzi scolastici per gli istituti piemontesi

La sesta Commissione regionale presieduta dalla vicepresidente Emanuela Verzella, ha espresso parere preventivo favorevole a due proposte di delibera presentate per la Giunta regionale dalla vicepresidente Elena Chiorino.

All’unanimità quella sul Piano regionale di programmazione dell’offerta formativa delle scuole secondarie di II grado statali per l’anno scolastico 2026/2027.
Il documento – ha spiegato Chiorino – autorizza tutte le richieste di ampliamento dell’offerta formativa pervenute.
In particolare, per quanto riguarda i percorsi a offerta diurna vengono autorizzati 4 percorsi liceali (3 indirizzi di Liceo del Made in Italy in provincia di Cuneo, rispettivamente al Liceo Leonardo da Vinci di Alba e agli Istituti Delpozzo e Grandis di Cuneo e una sezione sportiva al Liceo Galilei di Borgomanero), un indirizzo di studio di studio di istituto tecnico in Trasporti e logistica, con relativa articolazione Logistica, all’Istituto Sella di Biella e un indirizzo di studio di istituto tecnico in Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane all’Istituto Pastore di Varallo (Vc).
Per quanto riguarda i percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello, è stato autorizzato l’indirizzo di studio professionale in Servizi commerciali presso l’Istituto Ferrero di Alba (Cn), da erogarsi presso la Casa di reclusione Montalto di Alba (Cn).
Per quanto riguarda – infine – le articolazioni, è stata autorizzata quella in Arte plastico-pittorica dell’indirizzo di studio Arti figurative del Liceo artistico Passoni di Torino.
A maggioranza, invece, quella sul Piano regionale di programmazione e dimensionamento della rete scolastica delle istituzioni scolastiche statali di I e II ciclo del Piemonte per l’anno scolastico 2026/2027. Disposizioni per il raggiungimento dei limiti del contingente organico dei Dirigenti scolastici e Funzionario ed elevata qualificazione (ex DSGA) di cui al decreto interministeriale n. 124/2025.
In particolare, Chiorino ha sottolineato che i Piani provinciali non hanno centrato l’obiettivo e sono arrivate solo 6 proposte di accorpamento su 15, necessarie per raggiungere l’obiettivo ministeriale del Pnrr, che da 20 si era appunto riusciti a rimodulare a 15.
Poiché l’anno scolastico 2026-2027 è l’ultimo anno utile per il rispetto degli obiettivi assegnati – ha ancora spiegato la vicepresidente – la Regione ha scritto al ministro per chiedere un differimento temporale al fine di poter costituire una Commissione tecnica mista Regione-Ufficio scolastico regionale che dovrà prendere in esame le 7 proposte non finalizzate dalla Città metropolitana di Torino e le 2 non finalizzate dalla Provincia di Cuneo.
Sono intervenute, per richieste di spiegazioni, Valentina Cera (Avs), Gianna Pentenero e Verzella (Pd).

Ufficio Stampa CRP

Liceo Einstein, il commento di Bravo (Siulp)

Il  Segretario Generale provinciale del SIULP di Torino Eugenio Bravo interviene in merito alla lettera indirizzata alle istituzioni dal Collettivo Genitori sui fatti avvenuti davanti al Liceo Einstein di Torino il 27 ottobre 2025

In relazione alla lettera inviata da un gruppo di genitori e cittadini alle istituzioni locali, concernente i fatti verificatisi davanti all’Istituto “Albert Einstein” di Torino lo scorso 27 ottobre, il Segretario Provinciale del SIULP di Torino, Eugenio Bravo, ritiene doveroso fornire alcune precisazioni, a tutela della verità dei fatti e del corretto operato delle Forze dell’Ordine.
“Abbiamo letto con rispetto, ma anche con grande attenzione, la lettera che accusa la Polizia di un uso sproporzionato della forza durante il volantinaggio organizzato da un gruppo di adulti riconducibili a Gioventù Nazionale, dichiara Eugenio Bravo.
Tuttavia, ci preme chiarire che le Forze dell’Ordine non intervengono mai per impedire la libera espressione delle idee, ma esclusivamente per garantire la sicurezza di tutti e ristabilire l’ordine pubblico quando questo viene turbato.”
Il Segretario Bravo sottolinea come il volantinaggio in questione sia stato un’attività lecita e consentita, condotta da un’associazione legalmente riconosciuta, che stava semplicemente esercitando un diritto costituzionale: quello di manifestare liberamente il proprio pensiero.
“Si possono non condividere le idee espresse, prosegue Bravo, ma non è accettabile che si tenti di impedirne la diffusione con atteggiamenti aggressivi o violenti, tanto più davanti a una scuola. In uno Stato democratico, la libertà vale per tutti, non solo per chi la pensa in un certo modo.
Quando si verificano tensioni o scontri, come accaduto in questo caso, le Forze dell’Ordine hanno il dovere di intervenire per impedire che il confronto degeneri e per proteggere tutte le persone presenti, compresi gli stessi studenti.”
Bravo precisa inoltre che quanto avvenuto non può essere ridotto a semplici divergenze tra minori o a scaramucce, come qualcuno ha tentato di rappresentare.
“Parliamo di atti di vera e propria aggressione, sottolinea il Segretario Provinciale, giacché un paio di colleghi della Digos sono finiti in ospedale a seguito delle tensioni. È stato inoltre necessario procedere all’accompagnamento di uno studente particolarmente esagitato, che aveva assunto un comportamento violento e provocatorio. Tutto ciò dimostra che non si trattava affatto di una banale contestazione, ma di un episodio grave, che richiedeva un intervento deciso per placare gli animi e ripristinare la calma.
Non si è trattato, dunque, di un’azione repressiva, ma di un intervento mirato a contenere la violenza e a garantire la sicurezza dei ragazzi stessi e del personale presente.”
Il Segretario Bravo aggiunge che le conseguenze di quell’aggressione non si sono esaurite nella mattinata, ma si sono purtroppo riverberate nel pomeriggio, quando un gruppo di studenti ha messo in atto un vero e proprio attacco simbolico alle Forze dell’Ordine, con lanci di uova, insulti e disegni offensivi sugli automezzi della Polizia.
“Non proprio il comportamento di giovani democratici e rispettosi delle istituzioni, commenta Bravo, ma piuttosto di delinquenti che avrebbero meritato ben altra risposta.
Le Forze dell’Ordine non sono burattini né bersagli di gruppi violenti, ma servitori dello Stato che garantiscono sicurezza e libertà per tutti. È paradossale che qualcuno tenti di capovolgere la realtà, accusando chi difende l’ordine pubblico e assolvendo chi lo ha messo in pericolo.”
Il SIULP di Torino respinge pertanto ogni tentativo di strumentalizzazione politica o ideologica degli accadimenti, ribadendo che la Polizia di Stato agisce sempre nel rispetto delle leggi, delle procedure e della Costituzione, sotto la direzione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.
“Trovo sinceramente contraddittorio, aggiunge Bravo, che chi oggi chiede tutela dei diritti e denuncia la violenza, lo faccia per difendere solo una parte, negando quei diritti a chi legittimamente li esercita in modo pacifico.
Se qualcuno ha aggredito o ostacolato chi stava volantinando, è lì che si deve cercare la responsabilità del turbamento dell’ordine pubblico, non in chi ha cercato di garantirne il rispetto.”
Infine, il Segretario del SIULP di Torino invita le istituzioni, la scuola e anche i collettivi dei genitori a un confronto più maturo e consapevole sul valore della legalità e della democrazia:
“Essere studenti e minorenni non significa essere esenti dal rispetto delle regole. La scuola dovrebbe essere il luogo dove si impara che la libertà di espressione è un principio reciproco e che il dialogo, non la contrapposizione, è la vera forma di partecipazione democratica.
Ma questa educazione alla legalità e al rispetto del pensiero diverso deve essere compresa e promossa non solo dalle istituzioni scolastiche, ma anche e soprattutto dai genitori e dai collettivi che li rappresentano, perché la formazione civica comincia dall’esempio e dal senso di responsabilità degli adulti.
Le Forze dell’Ordine non sono nemiche dei giovani, ma garanti della loro sicurezza e della libertà di tutti.”
Bravo conclude con una riflessione severa e sincera:
“Finché continueranno a esistere “coperture” politiche e, purtroppo, in alcuni casi anche istituzionali, che giustificano o minimizzano comportamenti violenti verso le Forze dell’Ordine, la Polizia resterà la vittima sacrificale di un sistema che preferisce il consenso all’equità.
Il SIULP non può e non potrà mai condividere questa logica: noi saremo sempre dalla parte della legge, della verità e del rispetto per le divise che rappresentano lo Stato e la democrazia.”
Il SIULP di Torino, come sempre, esprime massimo sostegno e fiducia negli operatori della Polizia di Stato impegnati quotidianamente nella difesa dei valori democratici e nella tutela dei cittadini, senza distinzione di appartenenza o pensiero politico.

“Per Artissima, in piazza San Carlo va in scena il degrado”

La denuncia di Poggio Sartori (FdI)
La presenza stabile di accampamenti di fortuna, materassi abbandonati e persino abiti stesi ad asciugare alle vetrine dei negozi storici in piazza San Carlo è al centro di un nuovo atto di denuncia da parte di Grazia Poggio Sartori, consigliere di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 1, che punta il dito contro l’inerzia dell’amministrazione comunale in un momento cruciale per l’immagine internazionale di Torino.
“Quello che sta accadendo in piazza San Carlo è inaccettabile”, dichiara Grazia Poggio Sartori eletta di Fratelli d’Italia presso la Circoscrizione 1 Centro-Crocetta. “Proprio mentre Artissima è in corso e migliaia di turisti internazionali visitano il centro, il nostro salotto buono offre uno spettacolo indegno fatto di abiti stesi ad asciugare alle vetrine dei negozi storici, nella piazza più rappresentativa della città. Materassi abbandonati sotto i portici monumentali, accampamenti di fortuna che occupano stabilmente gli spazi pubblici, sporcizia ovunque. È questa l’immagine che vogliamo dare ai  cittadini, ai turisti,  ai collezionisti, ai galleristi, ai critici d’arte che arrivano da tutto il mondo? Il Sindaco Lo Russo deve uscire dal Palazzo e venire qui a vedere con i suoi occhi. Deve parlare con i commercianti che ogni mattina aprono le loro attività trovandosi davanti questo scenario, deve confrontarsi con i residenti esasperati. Ho profondo rispetto per chi vive situazioni di difficoltà, ma questo non può tradursi nell’accettazione passiva di una situazione che danneggia l’intera città, che penalizza chi lavora onestamente, che allontana i turisti e svilisce la nostra immagine. Servono interventi immediati, concreti! Non operazioni di facciata o pulizie che durano poche ore. Serve un piano complessivo di riqualificazione del centro storico che restituisca decoro e sicurezza a tutti!”.

CIA Agricoltori delle Alpi promuove “Coltiviamo salute, rispetto e futuro”

“Un Paese più consapevole e sano si costruisce a partire dell’educazione dei più giovani, mettendo al centro il cibo, l’ambiente e la qualità della vita – afferma Luigi Andreis, direttore di CIA Agricoltori delle Alpi – è per questo che CIA Agricoltori delle Alpi sostiene con convinzione la proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre nelle scuole italiane l’educazione alimentare, agli stili di vita sani e alla sostenibilità ambientale come materie obbligatorie”.

Così Luigi Andreis annuncia l’adesione dell’Organizzazione alla campagna firme a sostegno della proposta di legge “Crescere in salute: verso una legge per l’educazione alla prevenzione primaria”. La proposta, presentata nella prestigiosa sala “Caduti di Nassirya” del Senato della Repubblica, durante la conferenza stampa promossa da alcuni Senatori con la collaborazione di Longaevitas APS e delle principali realtà italiane impegnato nei campi della salute, della scuola e della sostenibilità, è stata illustrata da Beatrice Tortora, Presidente Nazionale de La Spesa in Campagna e rappresentate di CIA Agricoltori Italiani. L’obiettivo è raccogliere 50 mila firme entro il 28 novembre 2025, per portare in Parlamento un progetto che guardi al futuro delle nuove generazioni del Paese.

“Questa legge non è solo prevenzione sanitaria – prosegue Andreis – ma anche cultura, sostenibilità e sviluppo dei territori. Vogliamo che gli agricoltori abbiano un ruolo da protagonisti nelle scuole per raccontare ai ragazzi la filiera del cibo, la stagionalità, la biodiversità e il valore del lavoro agricolo”.

CIA Agricoltori delle Alpi ha attivato tutti i suoi uffici per sostenere la raccolta firme e, durante le giornate de La Spesa Consapevole, in programma fino al 16 novembre prossimo, sarà distribuito materiale informativo con qr code per firmare digitalmente tramite speed o CIE.

“Educare alla prevenzione significa investire sul futuro – sottolinea Kezia Barbuio – responsabile di CIA Agricoltori delle Alpi – le nuove generazioni devono imparare a leggere ciò che mettono nel piatto, a comprendere l’impatto delle loro scelte alimentari e ambientali, a prendersi cura di sé e del pianeta. La scuola è il luogo ideale dove far crescere questa consapevolezza”.

La proposta di legge mira a introdurre nelle scuole, nelle università e nelle accademie militari tre insegnamenti fondamentali: Educazione Alimentare, per imparare a scegliere con consapevolezza, conoscere la dieta mediterranea e prevenire disturbi e malattie croniche ; Educazione agli Stili di Vita Sani, per promuovere il benessere fisico, mentale e relazionale; Educazione alla Sostenibilità Ambientale, per diffondere la cultura del rispetto ecologico e delle pratiche sostenibili.

“Diffondere la cultura della prevenzione fin da piccoli – afferma Elena Massarenti, responsabile Area Progetti di CIA Agricoltori delle Alpi – significa migliorare la qualità della vita e rendere il sistema più sostenibile. Un investimento del capitale umano nella salute pubblica e nel rapporto tra comunità e territorio”.

Gian Giacomo Della Porta

Torino: “Ennesima aggressione in carcere”

 GRIDO D’ALLARME DEL SAPPE

Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, denuncia l’ennesima giornata ad alta tensione vissuta nella Casa Circondariale di Torino, dove solamente il pronto intervento e la vigilanza della Polizia Penitenziaria ha sventato un grave tentativo di introduzione di droga, ma sono stati costretti a fronteggiare una violenta reazione. “Tutto è avvenuto intorno alle ore 10:30 di stamattina quando, durante un colloquio in presenza, gli Agenti addetti al controllo della sala hanno notato uno scambio sospetto di calzature tra un detenuto e il suo familiare. L’immediato intervento della Polizia Penitenziaria ha interrotto il colloquio e portato alla scoperta di ben tre involucri contenenti circa 50 grammi di cocaina, abilmente occultata all’interno della suola delle scarpe destinate al recluso”, spiega. “Alla scoperta, il detenuto ha reagito con estrema violenza e resistenza, opponendosi all’azione del personale. Durante il suo riaccompagnamento in cella, infatti, l’uomo ha scatenato un vero e proprio atto vandalico distruttivo, scalciando porte, distruggendo il monitor di un computer installato in una postazione di lavoro del padiglione, vandalizzando le suppellettili, rompendo il vetro blindato di una porta e arrivando persino ad aprire l’impianto antincendio. La sua protesta è proseguita con minacce dirette a tutto il personale intervenuto nel tentativo di sedare gli atti distruttivi ed aggressivi evidentemente determinati dalla rabbia per essere stato scoperto”. Il sindacalista rivolge “il nostro più profondo plauso e la massima solidarietà ai colleghi di Torino, la cui prontezza ha intercettato un ingente quantitativo di droga che avrebbe ulteriormente alimentato il mercato illecito interno. Questo episodio è la perfetta cartina di tornasole della situazione attuale: il carcere è ormai teatro di tentativi continui di reato e il personale è costretto a fronteggiare una violenza inaudita ed ingiustificata. Gli Agenti intervenuti hanno dimostrato una professionalità eccezionale, gestendo sia il ritrovamento della cocaina sia la successiva furia distruttiva del detenuto”. Per questo, conclude Santilli, “il Ministero deve prendere atto che il personale di Polizia Penitenziaria lavora in un contesto di rischio e stress operativo altissimo, con strutture fatiscenti e una costante carenza di tutele, mezzi e strumenti di autodifesa. Non possiamo più tollerare che la sicurezza interna dipenda esclusivamente dal sacrificio individuale degli Agenti. Chiediamo subito provvedimenti per garantire l’incolumità del personale e la piena legalità negli Istituti”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, coglie l’occasione per rivendicare l’insostituibile ruolo sociale del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ambito del sistema sicurezza della Nazione e della Regione Piemonte in particolare: “è tempo di guardare al futuro con rinnovata maturità, superando le incertezze giovanili, consapevoli di un ruolo ormai consolidato nel quadro delle Forze di Polizia e nel complessivo sistema di sicurezza del Paese. Un Paese che domanda maggiore sicurezza e la Polizia Penitenziaria è pronta per proseguire il suo compito così peculiare, così prezioso, così insostituibile. Il nostro sforzo oggi non è più quello di un’affermazione o una visibilità che ritengo ben salda e condivisa, sicché non è necessaria alcuna azione di definizione dei confini. La sfida con la quale siamo chiamati a misurarci riguarda il cuore del nostro mandato istituzionale, così orgogliosamente espresso dal motto che orna il nostro fregio: Despondére spem munus nostrum: garantire e sostenere la speranza è il nostro compito, il nostro impegno, il nostro orizzonte e la nostra stella polare”. Lo storico leader del SAPPE riconosce il cambiamento nel clima politico attuale: “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi.”

Capece rivolge un appello alle istituzioni politiche: “Il nostro terreno d’elezione, la nostra palestra d’esercizio è l’Istituto penitenziario perché è lì che siamo chiamati a profondere quotidianamente le nostre tante energie professionali ed umane: luogo di espiazione ma anche luogo di riscatto. E non solo per caratteristiche oggettive, ma per la qualità e l’impegno di coloro che vi operano”.

“Ed è per questo”, conclude Capece, “che torniamo a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane”.

cs

Spaccio davanti alle scuole, sgominata banda criminale

Vasta operazione antidroga dei carabinieri di Pinerolo: sono sette le misure cautelari nei confronti di un sodalizio criminale accusato di spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana nel Pinerolese. La sezione operativa del Nucleo operativo e radiomobile ha condotto l’indagine con la collaborazione della polizia locale di Pinerolo a partire dal 2024. È’ stato scoperto un traffico gestito da spacciatori di origine nordafricana con quasi 200 cessioni di droga davanti a scuole, all’ospedale e alla stazione di Pinerolo.

Iveco, Chiorino: “Regione al fianco dei lavoratori” 

 “In costante dialogo con Governo per garantire continuità occupazionale”

Si è svolto al Grattacielo Piemonte il tavolo convocato dal vicepresidente della Regione Piemonte e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, con le rappresentanze sindacali e le Rsu di Iveco, per affrontare gli sviluppi futuri in seguito all’acquisizione da parte del gruppo Tata.

«Abbiamo ascoltato con grande attenzione le istanze dei lavoratori e dei loro rappresentanti — dichiara Chiorino — e ribadito che la Regione Piemonte sarà in prima linea, al fianco dei lavoratori e delle famiglie, per garantire la piena tutela occupazionale. Iveco non è soltanto un marchio storico, ma un pilastro industriale e identitario del nostro territorio, che occupa direttamente oltre 6.000 persone e sostiene un indotto fondamentale per l’economia piemontese».

Il vicepresidente ha sottolineato come la priorità assoluta sia quella di assicurare continuità produttiva e occupazionale, lavorando in sinergia con il Governo e con tutti i soggetti coinvolti.

«È significativo che il Governo abbia già incontrato l’azienda e come Regione abbiamo tempestivamente convocato le parti sociali: si tratta di un segnale concreto di attenzione e responsabilità verso una realtà che rappresenta non solo la storia, ma anche il futuro industriale del nostro territorio e della nostra Nazione» — conclude Chiorino — «Da parte della Regione ci sarà un impegno infaticabile e costante: tutelare ogni posto di lavoro e accompagnare il Piemonte in un percorso di certezza e stabilità per imprese e lavoratori».

Sabelt e Leonardo: il sedile per elicotteri tra i più leggeri al mondo

 

L’accordo si inserisce nell’ambito del progetto “Crescere insieme” promosso da Leonardo per rafforzare la filiera italiana del volo verticale

Il nuovo sedile con cintura integrata e Made in Italy, definisce nuovi standard di peso, posizionandosi tra i più leggeri al mondo grazie a tecnologie e materiali di derivazione motorsport e aerospaziale.

Moncalieri (To), 29 ottobre 2025 – Sabelt e Leonardo hanno presentato oggi il prototipo di un innovativo sedile hi-tech per elicotteri con cintura integrata, risultato della collaborazione industriale tra le due aziende.

Questa partnership si inserisce nell’ambito di “Crescere Insieme”, il programma con cui Leonardo punta a sviluppare una filiera nazionale del volo verticale, riducendo la dipendenza dall’estero e valorizzando le eccellenze italiane.

L’intesa, di durata pluridecennale, prevede la progettazione, lo sviluppo e la fornitura di sedili pilota, copilota e passeggeri, con cinture integrate, destinati alle principali piattaforme elicotteristiche di Leonardo: AW169, AW139, AW189 e AW09. I sedili Sabelt saranno certificati nel rispetto degli ultimi standard di sicurezza EASA (ETSO).

Questa collaborazione unisce due realtà profondamente innovative e leader nei rispettivi settori, con Sabelt, eccellenza italiana nella progettazione, sviluppo e produzione di sedili sportivi ad alte prestazioni, cinture di sicurezza e altri componenti per l’industria automobilistica e aerospaziale, e Leonardo, tra le principali realtà mondiali dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza e prima produttrice mondiale di elicotteri civili.

Per Sabelt questo progetto è molto più di una collaborazione industriale: è la dimostrazione di quanto il know-how italiano possa essere competitivo anche nei settori più avanzati. – ha commentato Giorgio Marsiaj, Fondatore, Presidente e CEO di Sabelt S.p.a.Portiamo nel mondo del volo verticale l’esperienza maturata in oltre cinquant’anni di motorsport e automotive, da cui abbiamo trasferito la nostra esperienza nella sicurezza, nella leggerezza e nel design, elementi che da sempre definiscono la nostra identità. È un esempio concreto di come la sinergia tra eccellenze italiane possa generare valore e competitività internazionale.

«Il prototipo presentato oggi con Sabelt è la prova concreta della capacità di Leonardo di trasferire l’eccellenza tecnologica e il know-how del volo verticale a imprese italiane pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione. È una tappa significativa per il programma Crescere Insieme, che mira a portare in Italia oltre un miliardo di euro l’anno di forniture estere» – ha dichiarato Gian Piero Cutillo, Managing Director della Divisione Elicotteri di Leonardo, aggiungendo: – «Questa iniziativa risponde a una precisa esigenza di Leonardo e contribuirà a rafforzarne la competitività grazie a una filiera solida e affidabile».

Andrea Tronzano, Assessore regionale al Bilancio, Attività Produttive e Internazionalizzazione, ha dichiarato: “La collaborazione tra Sabelt e Leonardo è la prova di quanto il Piemonte sappia competere nei settori tecnologicamente più avanzati, come quello aerospaziale. Il nostro impegno è mettere le imprese nelle condizioni di avere lavoro vero, sostenendo chi investe in innovazione e qualità. Anche gli incontri avviati con le principali realtà dell’aerospazio vanno proprio in questa direzione: creare nuove opportunità di crescita e rafforzare la filiera piemontese nel contesto internazionale“.

Luca Rolandi: il Cammino della Pace e nuove iniziative per la Circoscrizione 2

RITRATTI TORINESI

Luca Rolandi, Presidente della Circoscrizione 2 di Torino, giornalista e dottore di Ricerca in Storia Sociale e Religiosa, già direttore del settimanale diocesano “La Voce del Popolo” e fondatore de “La Voce e il Tempo”. Importante autore di saggi riguardanti personaggi e vicende del mondo cattolico in Italia, è stato Presidente della Fondazione Fuci dal 2016 al 2019, e si occupa di progetti di ricerca presso la Fondazione Carlo Donat – Cattin e in altre istitiuzioni culturali. Originario di Pozzolo Formigaro, genovese di formazione e torinese d’adozione, ha lavorato come ufficio stampa e relazioni esterne per eventi nazionali e internazionali in campo culturale, sportivo e sociale, tra cui le Olimpiadi invernali di Torino 2006.

“Il Cammino della Pace, a cui ho recentemente partecipato in Umbria, ispirato a tutti i modelli non violenti più conosciuti nella storia, è stato un evento oggi più urgente che mai – ha dichiarato Luca Rolandi – il pensiero della guerra e della violenza come strumenti per risolvere i conflitti pare essere tornato in auge in Occidente, un ‘homo homini lupus’ che ciclicamente la nostra storia occidentale ripropone. La presenza attuale di più di 50 conflitti bellici in atto non si concentra solo sulla Palestina e l’Ucraina, ma anche in terre quali l’Africa, l’America del Sud, il Congo, Myanmar e Yemen. La marcia, più partecipata che mai quest’anno, il 12 ottobre scorso ha raggiunto il centro di Perugia accogliendo un grande numero di famiglie e giovani, definendosi in un’espressione plurale del mondo laico e del mondo religioso, con la forte convinzione che i conflitti possano essere risolti in modo non violento. Pensiamo ai grandi e meravigliosi esempi di Gandhi e Mandela, che ci hanno insegnato anche quanto sia importante, in queste occasioni, la lungimiranza e la coerenza nel portare avanti queste convinzioni. La marcia si è conclusa ad Assisi, dopo otto ore di cammino, all’insegna dell’entusiasmo e della serenità”.

“Il nuovo Papa, Leone XIV – ha continuato Rolandi – a cui viene naturale per adesso l’accostamento alla figura del grande Papa Francesco, emblematico simbolo rivoluzionario e di pace, è una figura il cui magistero è improntato all’umiltà. Sembra esserci nelle caratteristiche del suo pontificato la volontà di conservare i valori della Chiesa, ma rendendola contemporanea ai tempi attuali, tenendo unite però le differenze più aspre. Ammirabile il suo tentativo di porsi come mediatore tra culture e fedi differenti.
La fraternità è un altro concetto a cui sono molto legato. Fraternità vuol dire solidarietà, comunità, combattere il senso di isolamento. Proprio la fraternità è quel concetto evangelico su cui si basa il papato di Leone XIV”.

“Tra le mie attività vi è quella di scrittore – ha raccontato Luca Rolandi – e l’ultima mia fatica letteraria “Pier Giorgio Frassati e la politica”, uscita in libreria nel giugno 2025, è incentrata sulla figura di Pier Giorgio Frassati, sul suo impegno politico e sociale legato alla dimensione della carità, che sapeva esprimere nella sua quotidianità. Un impegno politico e sociale che si era concretizzato attraverso l’Azione Cattolica legata al mondo gesuita e domenicano. Si iscrisse inoltre al Partito Popolare di Don Sturzo, anche se per poco tempo, vista la sua prematura morte, a cui partecipò in quanto semplice militante, ma molto appassionato. Una passione che l’ha sempre portato a schierarsi dalla parte della libertà e contro ogni forma di totalitarismo. Morirà il 4 luglio del 1925, anno in cui il Fascismo emanava le Leggi Razziali. Al Polo del ‘900 lo ricorderemo il 15 novembre con un convegno”.
“Frequentare il Polo del ‘900 significa studiare la storia per comprendere ed elaborare al meglio gli eventi del presente – conclude Luca Rolandi – avere memoria del passato è fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

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