CRONACA- Pagina 433

Carmagnola, lancio di sassi sul Consiglio comunale: arrivano i carabinieri

Momenti di paura al consiglio comunale di Carmagnola. Durante la fine della riunione, mentre si stava discutendo del sagrato della Chiesa di San Bernardo, alcune persone dall’esterno hanno tirato dei sassi contro la finestra della sala del consiglio, nelle vicinanze dei posti per il pubblico, causando la rottura della finestra. La riunione è stata immediatamente sospesa e i carabinieri della compagnia di Carmagnola sono stati chiamati per indagare sull’incidente.

 

Nursing Up: “l’età media degli infermieri al lavoro è sempre più alta”

Nel giro di 15 anni il 40% degli attuali infermieri sarà in pensione

 

Bisogna agire subito per non sguarnire il sistema sanitario pubblico

Chi di dovere convochi un tavolo strategico con i sindacati per una soluzione

 

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, lancia un preoccupato allarme sul continuo e inarrestabile invecchiamento della categoria, con l’età media attuale degli infermieri, rilevata sugli iscritti agli ordini, che è giunta a 52,2 anni, quando solo nel 2019 era di 45,6 anni.

Un fenomeno che non può che destare una concreta preoccupazione perché in proiezione, nel giro di 15 anni, avremo almeno il 40% degli infermieri attuali che avranno abbandonato il lavoro, perché andati in pensione. Quasi la metà degli attuali infermieri occupati, quindi, se ne andranno (giustamente per il raggiungimento dell’età pensionabile) e da chi verranno sostituiti, visto che già oggi gli organici avrebbero bisogno di massicce nuove assunzioni? Da chi, visto che come andiamo dicendo da mesi inascoltati, sarebbe necessario già oggi avere almeno 5000 infermieri in più, assunti e immessi nel sistema sanitario pubblico della nostra regione?

Le cifre di questo “disastro generazionale” che oggi viviamo, certificate a livello nazionale dall’indagine del maggio 2022 dell’osservatorio Oasi (Observatory on healthcare organizations and policies in Italy) del Cergas Bocconi che hanno evidenziato, drammaticamente, come l’età media dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale sia addirittura 56,49 anni, impongono immediate e risolutive azioni collettive, con strategie concrete messe in atto dalla Regione in accordo con i sindacati.

Le linee guida su cui lavorare sono essenzialmente tre: un rigoroso e coraggioso piano di assunzioni, che contribuisca a sanare la voragine esistente; rendere il lavoro nella sanità pubblica regionale più appetibile con una valorizzazione economica degna di tal nome che può e deve restituire appeal e credibilità alla nostra professione; incentivare il ricambio generazionale continuo e sostanzioso partendo dalle basi della professione, ovvero i corsi universitari.

 

Se non si agirà immediatamente su queste strategie, il futuro della nostra professione e dell’attuale sistema di sanità pubblica sarà davvero una grande incognita, con la chiara possibilità che molti dei servizi erogati oggi non possano più essere realizzati “domani” per la mancanza di personale.

Il Segretario regionale Nursing Up del Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Agire subito su queste drammatiche previsioni che poggiano su dati concretissimi odierni, che ognuno di noi vive di persona quotidianamente nei reparti in perenne emergenza di personale, non vuole dire impostare l’ennesima sterile discussione o polemica. Ma vuole dire pianificare da parte della Regione, assieme alla parte sindacale, immediate strategie per massicce assunzioni di forze fresche, incentivando la scelta della professione nella sanità pubblica con una valorizzazione economica adeguata e concreta, e supportando tramite ciò la scelta di questo mestiere dei giovani che iniziano l’università. Oggi, gli infermieri sono pochi, con un’età media superiore ai 50 anni, e si applicano in una professione usurante sia fisicamente sia psicologicamente, che non può essere affrontata per 40 anni lavorativi di fila. In più, anche la “finestra lavorativa” dell’infermiere si è ristretta, visto che fino a qualche anno fa i giovani assunti andavano dai 19 anni ai 22 anni e oggi, dopo la formazione universitaria, l’accesso al mondo del lavoro è slittato: infatti, i nuovi infermieri che entrano nelle strutture hanno in media dai 24 ai 28 anni. E, altro dato drammatico, le domande al corso di laurea per infermiere (dati nazionali) sono palesemente diminuite rispetto agli anni precedenti, dopo i “picchi” degli anni dal 2010 al 2013.

Ora, se è inevitabile che i colleghi che oggi sono over 50 andranno tutti in pensione, è chiaro che non abbiamo altre strade da percorrere se non quella di ricostruire da zero tutta la strategia di gestione della nostra professione nella sanità pubblica. La situazione è davvero allarmante. Per fare un esempio è come se la professione nel pubblico fosse una barca che mese dopo mese si riempie d’acqua, senza che nessuno faccia nulla per rimediare: la barca alla fine affonda. Le toppe, gli interventi tampone, il ricorso ad artifici estemporanei come l’appoggiarsi alle cooperative con le esternalizzazioni, non risolvono il problema. Se non vogliamo rischiare un’ecatombe di personale sanitario con tutte le conseguenze sulla qualità delle prestazioni dei cittadini che si possono immaginare, è imperativo agire.

Chiediamo dunque a chi di dovere di organizzare un tavolo permanente di “emergenza”, con la presenza dei sindacati, per creare una strategia d’azione concreta e da attuare subito per tentare di trovare una soluzione.

Se invece non si farà nulla, l’alternativa, come ci raccontano i dati, sarà un futuro su cui incombe un’enorme incognita sia per la nostra professione sia per il sistema sanitario pubblico come lo conosciamo”.

 

Chieri: “Slow Time. Siamo tutti nipoti”

“SLOW TIME 2023”: SIAMO TUTTI NIPOTI

Sabato 6 maggio in Biblioteca Civica

il primo laboratorio tra generazioni promosso dal Centro Famiglia

“Slow Time. Siamo tutti nipoti” è un progetto organizzato dal Centro Famiglia di Chieri e sostenuto dal Comune di Chieri, che coinvolge le scuole dell’infanzia Chieri1, Chieri3 e l’Istituto Santa Teresa, oltre al Liceo Monti e alla Biblioteca Civica.

Attraverso un laboratorio intergenerazionale, si intende promuovere occasioni ludico-educative ed iniziative per bambine e bambini e favorire l’attivazione di reti informali tra genitori e famiglie allargate con bimbi della fascia di età 0-6 anni.

        Il primo incontro, dal titolo «Il Villaggio che educa. Bambini, genitori, nonni, insegnanti in un laboratorio tra generazioni», è in programma sabato 6 maggio, dalle 10 alle 12, presso la Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” (via Vittorio Emanuele II, 1).

        Qui saranno esposti i disegni e i lavori realizzati dagli alunni della scuola dell’infanzia Istituto Santa Teresa, che verranno illustrati dalle insegnanti. Nell’occasione è prevista la consegna alla scuola di libri per l’infanzia che rappresentano e narrano di nonne e di nonni. Gli alunni saranno coinvolti in un laboratorio di manualità,condotto da due animatrici, affiancate da studenti del Liceo Monti. Contemporaneamente i genitori, le nonne e i nonni, insieme agli insegnanti, parteciperanno a un incontro di riflessione sulle tematiche della “nonnità”, coordinato da due nonni del Centro Famiglia di Chieri.

                        «Con questa iniziativa vogliamo stimolare il coinvolgimento di nonni e genitori e attivare reti formali e informali sul territorio-spiegano i referenti del progetto Luciano TOSCO e Tiziana PIOVESANAL’obiettivo è promuovere una riflessione sui rapporti intergenerazionali tra le diverse figure familiari ed educative che ruotano intorno ai bambini (genitori, nonni, insegnanti) coinvolgendo e promuovendo nel contempo il loro protagonismo. Attraverso laboratori presso le Scuole dell’infanzia di Chieri gestiti dalle insegnanti sono stati prodotti dai bimbi disegni, pensieri, oggetti semplici, che parlano di loro in relazione con i loro genitori, le nonne e i nonni, e tutte le persone, gli animali e gli oggetti per loro significativi. Questi lavori vengono esposti alla Biblioteca Civica in occasione di incontri durante i quali i bambini sono coinvolti in laboratori di manualità (condotti dalle animatrici affiancate dagli studenti del Liceo Monti) e gli adulti in momenti di riflessione».

                        «Molteplici studi sociologici e le neuroscienze confermano l’efficacia di investire in momenti educativi e di socializzazione finché i bambini sono piccoli o piccolissimi – spiega Manuela OLIA, consigliera comunale del Pd con delega ai progetti e servizi per l’infanzia da zero a sei anni – Ricerche internazionali confermano che lo sviluppo della parola in questo periodo è collegato allo sviluppo del cervello dei bambini, e che chi ha avuto opportunità di sviluppo in questo periodo ha risultati migliori a scuola, nel lavoro e nello studio, per tutta la vita. L’inizio della vita è un momento strategico per i bambini, le bambine e le loro famiglie. Per questo la Città di Chieri sostiene il progetto del Centro Famiglia nell’ambito del pluriennale progetto Slow Time della città,per promuovere occasioni di socializzazione per bambini e genitori e favorire l’attivazione di reti informali tra famiglie con bambini della fascia di età 0-6 anni».

All’incontro sono invitati i bambini accompagnati da genitori, nonni e altri familiari (fratelli, zii…): per quelli frequentanti la Scuola dell’Infanzia Istituto Santa Teresa occorre dare comunicazione alla scuola stessa, per gli altri è opportuno dare comunicazione di partecipazione alla Biblioteca Civica.

I prossimi incontri si svolgeranno di sabato, sempre in Biblioteca, dalle 10 alle 12, con la partecipazione delle seguenti scuole: 14 ottobre Scuola infanzia Celestina Costa Istituto Comprensivo Chieri 1; 21 ottobre Scuole infanzia Istituto Comprensivo Chieri 3; 4 novembre Scuole infanzia istituto comprensivo Chieri 3; 18 novembre Scuola infanzia Istituto Santa Teresa.

Info:

Biblioteca Civica:

Tel.011/9428400, biblioteca@comune.chieri.to.it

Il ricordo del questore Faraoni dieci anni dopo la scomparsa

Domenica 30 aprile ricorrerà il decennale dalla scomparsa del dr. Aldo Faraoni, Dirigente Generale di P.S., già Questore di Torino dal 25 agosto 2008 al 31 gennaio 2013.

Di concerto con la famiglia, sabato 6 maggio si onorerà  la memoria dell’ex Questore Faraoni con unaSanta Messa in suo suffragio, che avrà luogo alle ore 10 nella Chiesa Parrocchiale dell’Immacolata Concezione e San Donato, in via San Donato 21; la funzione verrà concelebrata dal Parroco della Chiesa don Luca Pacificoe dal Cappellano della Polizia di Stato Don Cristiano MASSA.

Appena pochi giorni fa, anche il Questore Vincenzo Ciarambino, nel corso del suo discorso in occasione del 171° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, ha ricordato il caro ed amato Aldo, morto a pochi mesi dal collocamento in quiescenza al termine di una brillante carriera alla guida della sua questura, nei cui ranghi aveva militato per gran parte della sua storia di investigatore stimato ed apprezzato.

Nato a Sutri (VT) il 4 gennaio del 1948, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Aldo Faraoni era infatti approdato a Torino: l’esordio professionale nell’ottobre del 1974, come funzionario di P.S. al Commissariato San Paolo, al tempo in via Cesana. Chiamato pochi mesi dopo alla Squadra Mobile del capoluogo piemontese, si distinguerà per le sue doti professionali e il particolare acume investigativo.  Il 30 ottobre del 1980, durante un’operazione di polizia, viene ferito in un conflitto a fuoco, fatto che l’anno successivo gli varrà un Attestato di Merito Speciale. Della Squadra Mobile diventerà anche Dirigente, dal dicembre del 1987 all’agosto del 1994, quando viene destinato alla direzione del Centro Interprovinciale Criminalpol. A quel periodo risalgono alcune brillanti operazioni, come quelle relative ai sequestri di Marco Fiora, Castagno, Alessi, nonché le numerose investigazioni sulla criminalità organizzata siciliana e calabrese e i casi di omicidio di Nazzareno Tidona, Raffaele Pelletto e Patrizia Esposto.

Dal settembre del 1995 fino ad ottobre dell’anno successivo sarà alla direzione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Torino.

Dal 1996 al 1999 Aldo Faraoni viene chiamato a dirigere la Squadra Mobile di Napoli. Promosso Dirigente Superiore, è prima Questore della provincia del Verbano Cusio Ossola e poi di Treviso e Modena. Nel settembre del 2003 ricopre l’incarico di coordinatore del gruppo di lavoro che si occupa della logistica nella pianificazione per la sicurezza dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.

Dal 1° Dicembre 2007 è Direttore del Servizio Tecnico Logistico e Patrimoniale di Torino.

Nominato Dirigente Generale di P.S., il 25 agosto 2008diventa Questore di Torino, alla cui guida rimarrà per un lungo periodo, il più lungo di tutti i questori torinesi, fino al 31 Gennaio 2013, suo ultimo giorno di servizio.Soltanto il giorno prima, nella sala riunioni della Questura, che oggi porta il suo nome, aveva avuto luogo la sua ultima conferenza stampa, insieme al Procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli, in occasione dell’arresto, operato dalla Squadra Mobile torinese,dell’uomo ritenuto responsabile del delitto del consigliere comunale Alberto Musy .

Il 30 Aprile dello stesso anno Aldo Faraoni muore a causa di una terribile e dolorosa malattia, che non gli ha però impedito di lavorare con amore ed assoluta dedizione, al servizio della Polizia di Stato e della sua città d’adozione, Torino, dove ancora oggi è ricordato con profonda ammirazione dalla cittadinanza tutta come il Questore “gentiluomo” per la sua profonda umanità.

​​​​​​(foto di repertorio)

Controlli nelle zone della movida, sanzionati tre locali

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Nella scorsa notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto, Piazza Castello, Piazza Santa Giulia, Piazzale Valdo Fusi, Piazza Emanuele Filiberto, Via Sant’Ottavio angolo via Verdi, via Mattero Pescatore, via Rossini oltre che zona Murazzi e quartiere San Salvario.

Complessivamente, sono stati sottoposti a controllo 187 persone e diversi locali pubblici, 3 dei quali, ubicati in via Santa Giulia, via Balbi e corso San Maurizio, sono stati sanzionati amministrativamente per le violazioni in materia di vendita di bevande alcoliche. In due dei tre casi è stata riscontrata la vendita di alcol dopo le ore 21.

I servizi di polizia continueranno con cadenza regolare.

Fermato un figlio dell’uomo ridotto in fin di vita a martellate

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Uno dei figli dell’anziano di 72 anni ridotto in fin di vita nel cortile della sua abitazione in corso Bramante 62 a Torino è stato fermato dalla polizia. Dopo l’aggressione a colpi di martello, trovato nel cortile, il presunto autore, 46enne, sarebbe scappato lasciando  il padre a terra, soccorso dai vicini di casa.

Preso a martellate nel cortile a Torino, uomo in fin di vita

Un uomo di 72 anni è stato trovato oggi in fin di vita. E’ stato preso a martellate nel cortile della sua abitazione, in corso Bramante 62 a Torino. La Squadra mobile di Torino è intervenuta chiamando il soccorso sanitario del 118, che ha trasportato l’anziano in gravissime condizioni all’ospedale Cto. Nel sopralluogo gli agenti di polizia  hanno trovato un martello, l’arma del delitto.

Cosa c’è da sapere sui mezzi Gtt il Primo Maggio

Lunedì 1° maggio tram e bus della rete urbana e suburbana saranno in servizio:
dalle ore 7.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.45 alle ore 19.30

Saranno gestite solo le seguenti linee sui percorsi festivi:
2 – 3 – 4 – 4N – 5 (con transito solo al mattino dal Cimitero parco) 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 14 – 15 – 16 CS – 16 CD. – 17 – 19 – 27 – 30 – 32 – 33 – 35 – 36 – 41 – 42 – 43 – 45 – 46 – 49 – 50 – 55 – 56 – 58/ – 59 – 61 – 62 – 63/ – 67 – 68 – 69 – 70 – 71 – 72 – 74 (con transito solo al mattino dal Cimitero parco) – 76 – 102 (solo al mattino) – SF2 (in servizio continuato dalle ore 8.30 alle ore 20.30).

La metropolitana sarà in servizio dalle ore 7.00 alle ore 00.30, con ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi alle 24.00.
presso l’autostazione).

Il 1° maggio i servizi turistici gestiti da GTT saranno in funzione con le seguenti modalità:
Ascensore Panoramico della Mole Antonelliana: aperto dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (chiusura cassa alle ore 18.00)
Tranvia Sassi-Superga: effettua partenze ogni ora da stazione Sassi dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Ultima partenza da Superga alle ore 20.30.
Linea Venaria Express: i bus che collegano il centro di Torino con il Borgo Antico di Venaria, la Reggia di Venaria e il Parco della Mandria saranno in servizio con il consueto orario.

Torino, “Tutta mia la città”: scrivete le vostre segnalazioni e opinioni al “Torinese”

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“Tutta mia la città, un deserto che conosco”…

Ricordate la famosa canzone degli “Equipe 84”? Erano tempi di scorribande notturne in una metropoli molto diversa da quelle attuali che anche oggi, però, possono trasformarsi in  “deserto”.


 Città deserte – o meglio aride – per mancanza di visione, progetti, solidarietà, servizi efficienti, attenzione alle fasce deboli della popolazione. Per quanto riguarda la nostra città,  “Il Torinese” si vuole proporre come interfaccia tra i cittadini e le istituzioni.

Segnalateci le vostre problematiche, se qualcosa non funziona nei servizi pubblici, le vostre proposte per migliorare Torino. E poiché questa  nuova rubrica non intende connotarsi “in negativo”, convinti come siamo che Torino sia fatta in primo luogo da persone e realtà straordinarie, vi chiediamo al tempo stesso di segnalarci storie e fatti  positivi.

Conoscete uomini, donne e aziende di successo? Artisti, imprenditori e giovani di valore? Anche in questo caso potete scriverci a

redazioneweb@iltorinese.it

per aprire un dialogo tra voi e il giornale. Chissà che,  tutti insieme, non riusciremo a offrire un piccolo contributo per una Torino migliore.

 

Cristiano Bussola

Direttore responsabile

“Il Torinese”