CRONACA- Pagina 427

Rubano carburante ai camion: arrestati

Arresto autori furto di carburante ai danni autotrasportatori in sosta

 Nella nottata del 16 febbraio, verso le ore 03:25, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Torino impegnato nel servizio di contrasto alle attività delittuose commesse in ambito autostradale ai danni degli autotrasportatori, intercettava in località Orbassano i presunti autori di un furto di carburante (gasolio) appena consumatosi a bordo di un autoarticolato in sosta.

I soggetti, gravemente indiziati del delitto, a bordo di un’autovettura SEAT Leon e di un furgone IVECO utilizzato per il trasporto del gasolio, alla vista degli Agenti, si davano a precipitosa fuga a forte velocità, inseguiti dagli equipaggi dipendenti.

L’autovettura SEAT Toledo era quindi intercettata in località Orbassano, lungo la via Fausto Coppi – Cascina Mellano, ove il conducente, vistosi bloccato, abbandonava il veicolo dandosi a precipitosa fuga nei campi e qui era raggiunto e tratto in arresto dagli operatori.

L’autocarro IVECO frattanto, imboccata a forte velocità la strada provinciale Grugliasco di Rivalta quindi la variante del Dojrone, nonché attraversati alcuni campi agricoli, raggiungeva il centro CAAT Scpa – Centro Agro-Alimentare Torino, sfondava una delle barriere di accesso introducendosi all’interno del complesso commerciale. Il conducente, abbandonato l’autocarro, scavalcava la barriera perimetrale di recinzione dandosi  a precipitosa fuga all’esterno dello stabilimento; inseguito e raggiunto nei pressi del C.so Allamano, veniva bloccato e tratto in arresto dagli Agenti.

A termine dell’attività investigativa, il P.M. di Turno presso la Procura della Repubblica di Torino disponeva il trasferimento degli arrestati presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, a disposizione dell’A.G.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari e vige, pertanto, la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

“Oltre il Manicomio”, immagini al Palazzo della Luce 

 

4 marzo 2024, ore 10,30

Il Palazzo della Luce a Torino (Via Antonio Giuseppe Bertola, 40 – 10122) si appresta ad accogliere la rassegna fotografica in 15 totem che mostrano, attraverso una selezione di foto storiche d’archivio, com’era la situazione dei manicomi italiani nella metà degli anni ’90, 17 anni dopo la chiusura ufficiale dei manicomi voluta con la legge Basaglia. Associato alla rassegna fotografica un libro, “Oltre il Manicomio” di Roberto Cestari, raccoglie una settantina di foto storiche, scattate in vari manicomi italiani negli anni ’90, e le scioccanti testimonianze di coloro che parteciparono alle ispezioni parlamentari dell’epoca.

Un viaggio, accompagnato da numerosi scatti fotografici, che ci porta dalla reclusione manicomiale sino ai giorni nostri. Sono scomparsi i grandi muri di cinta dei vecchi manicomi, ma la tutela dei diritti umani in questo ambito appare ancora quasi un miraggio.

L’autore, dott. Roberto Cestari presenterà la mostra fotografica e il suo libro “Oltre il Manicomio” Edizioni Echos, un recupero storico di fotografie dei manicomi italiani negli anni ’90, ancora aperti dopo quasi un decennio dalla legge Basaglia.

La Mostra Fotografica è ospitata all’interno della settimana edizione della mostra multimediale  “Oltre il Manicomio – Cure disperate, per quale futuro?”, aperta al pubblico dal 1 al 15 marzo, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30.

Curata dall’associazione Terra di Libertà OdV e dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani OdV, questa iniziativa culturale esplora la storia della psichiatria e si sviluppa attraverso un percorso storico che inizia dal ‘700 fino ai giorni nostri. Il percorso è costituito da quadri sinottici ognuno dei quali è integrato con un breve documentario storico che approfondisce il tema illustrato.

L’ingresso è gratuito e la struttura consente l’accesso anche alle persone con disabilità.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare la Prof.ssa Maria Grazia Scaglione ai numeri 011853012 – 3807280368 o tramite e-mail a torino@ccdu.org. Per approfondimenti: visitare i siti web ccdu.org e terradiliberta.org o seguire gli aggiornamenti sulla pagina Facebook facebook.com/ccdu.org.

PerMicro e la Scialuppa CRT presentano nuovo patto per le famiglie in difficoltà

 

 

Si terrà oggi giovedì 22 febbraio, alle ore 11:00, presso il Salone d’Onore della Fondazione CRT, in via XX Settembre 31, l’evento “Il microcredito a sostegno delle famiglie più fragili – presentazione dell’accordo tra la Scialuppa CRT-Fondazione Antiusura e PerMicro Spa” nell’ambito del quale verrà presentato il nuovo “patto” a sostegno delle famiglie in difficoltà.

Interverranno Maurizio Irrera, Vicepresidente della Fondazione CRT; Francesca Giubergia, Presidente PerMicro Spa; Ernesto Ramojno, Presidente della Scialuppa CRT-Fondazione Antiusura; Benigno Imbriano, AD PerMicro Spa; Cristina Giovando, Presidente Fondazione Sviluppo e Crescita CRT; Andrea Varese, Segretario Generale della Fondazione CRT.

 

Donna trovata senza vita al parco

Una donna è stata trovata morta al parco delle Vallere di Moncalieri.  Le ricerche sono iniziate dopo che il marito aveva trovato un messaggio e ha dato l’allarme. La donna, 45 anni,  si sarebbe tolta la vita. Sembra che i coniugi stessero per separarsi.

Cani per elemosinare. 20 persone denunciate dalla Polizia Locale

Utilizzavano i cani per chiedere l’elemosina e facevano i pendolari da Torino a Piscolt in Romania e viceversa ogni quindici giorni circa per non destare sospetti. È quanto emerso grazie a un’attività avviata dal Reparto di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale nel mese di dicembre 2022 a seguito della denuncia di due persone per contraffazione di passaporti e libretti sanitari di cani utilizzati per chiedere l’elemosina e proseguita poi nel 2023 successivamente a un intervento per maltrattamento di animali da parte di un uomo che chiedeva la carità lungo via Roma nei pressi di piazza Carlo Felice.

In quell’occasione, gli agenti della Polizia Locale, già impegnati nel servizio di monitoraggio quotidiano del centro città, erano intervenuti sequestrando il cane e denunciando l’uomo per maltrattamenti.

Da quel momento, gli agenti hanno iniziato a seguire con maggiore attenzione tutte le persone che chiedevano la questua utilizzando gli animali domestici con lo scopo di impietosire i passanti. Ne hanno studiato i movimenti, imparato le abitudini e ricostruito le modalità con le quali si alternavano a chiedere l’elemosina lungo le vie del centro, prevalentemente in via Roma, piazza CLN, via Po e piazza Carlo Felice.

La periodica alternanza delle persone e dei cani nei luoghi dell’accattonaggio, nonché l’accertamento di numerosi libretti sanitari contraffatti degli animali, hanno permesso agli agenti di capire che non si trattava di singoli casi isolati, ma di un fenomeno organizzato che coinvolgeva diversi soggetti, ognuno con specifiche mansioni, e gestito principalmente da 5 individui, tutti identificati di nazionalità romena, due dei quali denunciati per il reato di organizzazione di accattonaggio in concorso.

Ogni 15 giorni circa un furgone, guidato da uno dei due soggetti denunciati, si occupava di trasportare da Piscolt (Romania) a Torino e viceversa, i ‘mendicanti’ e i cani che avrebbero dato il cambio agli altri di ritorno in Romania, innescando una sorta di ricambio continuo di persone e animali tale da non destare sospetti.

Anche i cani, tutti meticci di piccola e media taglia presi in affitto da un allevamento con sede sempre a Piscolt e forniti di passaporti e libretti sanitari contraffatti, tutti firmati dallo stesso veterinario, venivano fatti ruotare con periodicità.

Un giro d’affari che attraverso il raccolto delle elemosine rendeva tra i 600 e gli 800 euro a settimana per ogni ‘mendicante’ che probabilmente venivano divisi con i 5 organizzatori. Ogni viaggio dalla Romania verso l’Italia fruttava agli organizzatori ulteriori 1.600 euro pagati dai ‘mendicanti’ per raggiungere Torino o per ritornare a Piscolt.

In totale, oltre ai due soggetti denunciati per organizzazione di accattonaggio, sono state denunciate altre 18 persone per reati vari che vanno dalla contraffazione di passaporti e libretti sanitari di cani, al maltrattamento di animali, fino al porto d’armi senza licenza ovvero giustificato motivo. Buona parte degli animali, utilizzati per impietosire i passanti, sono stati sequestrati e affidati al canile municipale.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Una truffa odiosa: anziani derubati di denaro e preziosi per 50mila euro

È accaduto a Rivalta, Villaggio Aurora. Un falso addetto dell’acquedotto si è introdotto nella casa di due ultra 80enni fingendo un guasto idrico. Poi ha chiesto di “mettere al sicuro” oro, denaro e preziosi in un sacchetto.  Una volta riempito lo ha afferrato ed è fuggito. Bottino circa  50mila euro.

Affitti non riscossi, citati in giudizio 11 ex dirigenti Atc

Sono gli 11 ex-dirigenti dell’Agenzia Territoriale della Casa (A.T.C.) del Piemonte Centrale citati in giudizio dalla Procura Regionale della Corte dei conti per la Regione Piemonte. La vicenda riguarda un’ipotesi di danno erariale di ben 17 milioni di euro legati alla non avvenuta riscossione di canoni di affitto di abitazioni di edilizia pubblica economica e popolare.

Una targa dedicata a Norberto Bobbio

La Commissione Toponomastica presieduta da Maria Grazia Grippo ha approvato l’intitolazione in memoria di Helen Konig detta Lenci – fondatrice nel 1917 con il marito dell’azienda ‘Ars Lenci’ creatrice della bambola Lenci – di una traversa in via Abarth nella Circoscrizione 2; per ricordare Sandro Fiorio – imprenditore e titolare della conceria Fratelli Fiorio di via Durandi scomparso nel 1990 – nasce balconata Sandro Fiorio nell’area verde sopraelevata di via San Donato a fronte dei civici 70-88; a Teresita Teglio scomparsa nel 1944 ad Auschwitz è intitolato il giardino di via Ghedini angolo via Moncrivello della Circoscrizione sei dove sarà posta anche una targa commemorativa in memoria della retata del 3 dicembre 1943 di venti donne ebree – tra cui la stessa Teresita Teglio – eseguita dalla polizia della Repubblica sociale italiana nell’ospizio dell’allora via Como (oggi via Ghedini); a don Natale Fisanotti scomparso nel 1984 è intitolato il giardino di via Ternengo angolo via Tollegno di fronte alla chiesa di Gesù Operaio della Circoscrizione sei; la Città omaggia la scrittrice Astrid Lindgren – creatrice di Pippi Calzelunghe – con l’intitolazione del giardino di via Saint-Bon accogliendo la proposta dalla Circoscrizione sette; a borgo San Paolo viene ricordato Roberto Violante – giocatore e allenatore di basket in carrozzina scomparso nel 2018 – con l’intitolazione di un campo da gioco nel giardino Salerno di via Isonzo nella Circoscrizione tre; l’associazione dei Consiglieri emeriti della Città ha proposto l’intitolazione di parte del giardino di piazza Moncenisio a Gioia Montanaro – medico e consigliera comunale del Comune di Torino dal 1980 al 1985 – approvata all’unanimità dalla Commissione; voto unanime anche per la proposta dal centro studi Piero Gobetti della posa di una targa commemorativa in memoria di Norberto Bobbio sulla facciata dell’abitazione dell’intellettuale torinese di via Sacchi 66.

La Regione ricorda l’imprenditore Guala

Con Piergiacomo Guala il Piemonte e Alessandria perdono una figura importante.
Un imprenditore e un innovatore capace di creare e di esplorare nuove opportunità di impresa, tipica espressione questa dell’inventiva sabauda,
a cui questo territorio deve molto e che auspichiamo si di ispirazione e modello per le giovani generazioni.
Alla sua famiglia e ai suoi cari la Regione desidata esprimere la vicinanza e i cordoglio di tutti i piemontesi”
dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio
e gli assessori alle attività produttive Andrea Tronzano, al turismo Vittoria Poggio e all’agricoltura Marco Protopapa.

Torino, tensioni nella sezione femminile del carcere

Dal Sappe riceviamo e pubblichiamo
 
“Ancora tensione in carcere a Torino! Nella giornata di lunedì, intorno a mezzogiorno, una detenuta di origini dominicane di poco più di venti anni, ristretta al padiglione femminile, ha posizionato un materasso e altri effetti letterecci all’interno del bagno della propria cella per poi darvi fuoco”. Lo denuncia Vicente Santilli, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Non paga, la detenuta ha simultaneamente incendiato un secondo materasso nella zona giorno della cella. Immediatamente il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto con gli estintori per domare le fiamme e, considerata la rapidità di propagazione ed i fitti fumi prodotti, è stato necessario evacuare la Sezione per evitare che le altre detenute presenti si intossicassero”. “Sebbene le operazioni di spegnimento dell’incendio e di messa in sicurezza siano state rapidissime e non abbiano portato a conseguenze ulteriori tra le detenute presenti”, conclude il sindacalista, “tuttavia, sei unità di polizia penitenziaria intervenute hanno poi dovuto ricorrere alle cure dei sanitari poiché manifestavano sintomi di intossicazione e sono quindi state trasportate in ambulanza presso il locale nosocomio.”
Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece stigmatizza i gravi episodi avvenuti nella Sezione femminile del carcere di Torino ed esprime solidarietà alle unità del Corpo coinvolte: “Con questi ulteriori gravi eventi critici, sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutte le colleghe ed i colleghi della Casa circondariale di Torino. il tempestivo intervento delle Agenti ha scongiurato una degenerazione pericolosissima. Questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.