CRONACA- Pagina 424

Scoperto con le mani (e la droga) nel sacco finisce in manette

Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio ad alto impatto, personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano, coadiuvato dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e dalle unità cinofile dell’UPGSP, ha effettuato un servizio nell’omonimo quartiere.

L’attività ha interessato diverse vie: complessivamente sono state controllate una quarantina di persone, una decina di veicoli e due locali commerciali.

Nei pressi di via Tanaro, seduto nel dehor di un bar, un cittadino italiano di 43 anni, alla vista delle Volanti, lasciava cadere dalla tasca del giubbotto un involucro di cellophane che, immediatamente recuperato dai poliziotti, risultava contenere alcuni frammenti di hashish.

Gli operatori, sospettando che lo stesso, oltre a quella modica quantità di stupefacente, potesse detenerne altro nel proprio domicilio, procedevano anche al controllo della sua dimora, ubicata nel quartiere Falchera. Giunti sul posto, con l’ausilio dell’unità cinofila, gli agenti hanno rinvenuto nel sottoscala della cantina in uso all’uomo quasi 200 grammi di cannabinoidi nascosti in parte all’interno di un involucro di cellophane e in parte all’interno di un sacco nero della spazzatura, nonché la somma in contanti di quasi 6.000 euro, in banconote di piccolo taglio suddivise in mazzette legate con elastici.

Il quarantatreenne è stato pertanto tratto in arresto dalla Polizia di Stato per la presunta detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

A Chieri la secolare Processione dei Santi Giuliano e Basilissa

Una settimana di religiosità popolare

Sabato 13 maggio, ore 10

Chieri (Torino)

Sono otto secoli che la popolazione del contado chierese celebra i Santi Giuliano e Basilissainvocando, attraverso la fede, la protezione per i campi e i raccolti con una processione che vede un carro trainato da buoi bianchi trasportare la teca con le reliquie dei Santi attraverso le vie del centro cittadino, accompagnato dal clero, dai membri della “Compagnia dei Santi Giuliano e Basilissa”, dalle autorità civili, dai massari e dalla popolazione. Un’antica tradizione, particolarmente cara ai chieresi che affonda le radici nel Medioevo (correva l’anno 1187 quando i contadini del luogo designarono i Santi come loro protettori) e che verrà rinnovata sabato 13 maggio con la processione che segnerà l’inizio di una settimana ricca di eventi (passeggiate e visite, conferenze, una mostra, momenti musicali e un concerto di campane) dedicati alla religiosità popolare sul territorio e realizzati grazie ad un progetto sostenuto dalla Città di Chieri e coordinato dall’associazione “La Compagnia della Chiocciola” e dal “Museo del Paesaggio Sonoro”, in collaborazione con i Comuni di Albugnano, Pralormo, Riva presso Chieri e Villanova d’Asti, le Parrocchie del Duomo e di San Giorgio, la “Compagnia di San Giuliano e Santa Basilissa”, le associazioni “Carreum Potemtia”, “Banca del Tempo” e la “Fondazione della Comunità Chierese”.

“Anche quest’anno, come negli ultimi otto secoli, la Città – spiega Elena Comollo, assessora all’Agricoltura, Turismo, Fiere e Mercati e Promozione del Territorio – si raccoglie attorno agli agricoltori chieresi che festeggiano e invocano la protezione di Giuliano e Basilissa sulla famiglia e sul lavoro agricolo. La Processione dei Santi è un evento di grande importanza per tutto il Chierese, un rito che richiama il forte legame tra il nostro territorio e la sua tradizione agricola, sopravvissuta per secoli, ma arrivata a noi molto fragile e quindi necessitante di essere salvaguardata e promossa, allo scopo di tramandare un importante patrimonio culturale popolare che diversamente rischia di andare perduto”.

Qualche nota fra storia e leggenda. Giuliano e Basilissa vissero nel IV secolo d.C. nei pressi di Antiochia, furono martirizzati sotto l’impero di Diocleziano e le loro reliquie sarebbero state portate a Chieri da un cavaliere crociato nel 1098, deposte nella chiesetta di “Sant’Anna” tra Chieri e Andezeno, poi trafugate e sepolte in un terreno, dove vennero ritrovate il 21 maggio 1187 da un contadino durante l’aratura. La leggenda vuole, che per porre fine alla disputa tra le due città, ci si affidò al giudizio divino: i buoi che tiravano il carro su cui era poggiata l’urna, una volta lasciati liberi, si diressero con sicurezza verso il “Duomo” di Chieri, varcarono il portone d’ingresso e si fermarono davanti all’altar maggiore. Da allora fu dunque Chieri a dare sacra “cittadinanza” alle reliquie dei due Santi e a farsi carico della loro celebrazione con eventi che, ogni anno, interessano il contado chierese per più giorni.

La settimana si apre, quest’anno, sabato 13 maggio, alle ore 10, con la Messa in “Duomo” e la “Processione” dei Santi (piazza Duomo, via XX Settembre, via San Domenico, via Vittorio Emanuele II, via Palazzo di Città, via Cottolengo, via Balbo, piazza Duomo) con l’accompagnamento musicale dalla “Filarmonica Chierese” e delle “bande” di Riva presso Chieri e di Villanova d’Asti, cui seguiranno la recita degli “strambotti” e il “Ballo delle Carità” in piazza Duomo. La conclusione, domenica 21 maggiocon il “concerto di campane” sul sagrato della chiesa di “San Giorgio”, alle ore 16, a cura di “CampaneTO”, gruppo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio campanario piemontese, mentre alle 17,30, alla chiesa di “San Filippo”, è previsto il concerto “Archi in Musica”dell’ “Orchestra Magister Harmoniae”.

g.m.

Nelle foto:

–       Il carro con la teca delle reliquie dei Santi

–       L’assessora Elena Comollo

Polizia, Siulp: “Difficili condizioni lavorative”

Caro Direttore, il Consiglio Generale del SIULP di Torino riunitosi il giorno 8 maggio, dopo le deliberazioni di carattere interno, ha sviluppato, approfondito ed approvato i punti all’ordine del giorno inerenti al tema del lavoro dei poliziotti e della sicurezza dei cittadini.

In particolare:
DENUNCIA
le difficili condizioni lavorative dei poliziotti che a causa di un organico deficitario, di situazioni logistico-strutturali, in particolare degli uffici operativi e di servizio al pubblico (volanti, ufficio immigrazione, commissariati, PASS e ufficio passaporti, porto d’armi, squadra mobile, specialità di Polizia ecc.), dall’assenza di un poligono di tiro funzionante, vanno ad inficiare gravemente il lavoro del poliziotto e di conseguenza a 360° la sicurezza dei cittadini. Condizioni strutturali ed energetiche dei posti di lavoro al limite della decenza, dai “bonus” e dagli obiettivi di performance energetici. Nonostante i buoni convincimenti, la transizione digitale in molti uffici di polizia sembra ancora nel mondo delle idee. Le buone intenzioni, manifestate attraverso gli annunci sulla presenza costante di poliziotti negli ospedali, nelle stazioni, nella Movida, nel contrasto all’immigrazione, nelle periferie ecc., si scontrano inesorabilmente con la carenza dell’organico. Il lavoro del poliziotto è sempre più gravoso e il deficit dell’organico, legato all’esponenziale richiesta di sicurezza che si concretizza nei servizi di O.P., di controllo del territorio, nei servizi info-investigativi e nel lavoro svolto dalle specialità della Polizia di Stato, rischia di mettere in discussione i diritti fondamentali come le ferie, i riposi, l’orario di lavoro (in molti casi con il doppio turno), il diritto allo studio e si accresce lo stress correlato da lavoro. Il SIULP di Torino intende salvaguardare i diritti dei poliziotti in tutte le forme rivendicative necessarie. Senza l’organico adeguato anche a Torino l’illegalità assumerà toni preoccupanti e, all’esasperazione dei poliziotti farà eco quella dei cittadini. Indispensabile mettere mano da subito alla riforma delle assunzioni in polizia velocizzando e razionalizzando gli ingressi attraverso differenti metodi e criteri organizzativi.
CHIEDE
l’apertura del Contrattato Collettivo Nazionale del Comparto Sicurezza e Difesa ormai scaduto nonché la revisione dell’Accordo Nazionale Quadro, pur condividendo la recente riforma del cosiddetto “cuneo fiscale”. lo sforzo immane dei poliziotti a garantire la sicurezza dei cittadini e con leggi che non li tutelano, non può sopportare l’immobilismo dell’apertura del contratto di lavoro.
sollecita
l’apertura del tavolo locale della contrattazione decentrata al fine di migliorare gli orari di lavoro dei poliziotti e rispondere alle diverse questioni di carattere logistico-strutturale.
stigmatizza
la lungaggine burocratica relativa alla liquidazione del T.F.S. che costringe i lavoratori pubblici ad attendere anche oltre 24 mesi la 1° rata.
ESPRIME FORTI PERPLESSITA’
sul decreto legislativo 10/10/2022 nr.150 cosiddetta legge Cartabia che aggrava ulteriormente il lavoro dei poliziotti, in modo peculiare nelle parti tecnico-strumentali dove vengono richieste strumentazioni ad oggi non ancora adeguate, oltre a impegnare maggiormente gli operatori, nonostante i limiti legati agli organici insufficienti. Nondimeno, la nuova procedibilità, nell’intento di velocizzare i processi, scarica l’onere e la responsabilità dell’azione penale sul cittadino rischiando, in realtà, di rendere artificioso e illusorio il dato reale dei reati consumati attesa la volontà del singolo di querelare. Reati, non proprio bagatellari e che, per la loro perseguibiltà, richiedono necessariamente la querela della parte offesa, senza tuttavia salvaguardare adeguatamente il cittadino querelante nella fase processuale.
SOTTOLINEA
l’inadeguatezza della legge penale che oltre a non tutelare adeguatamente le Forze dell’Ordine (un appartenente ferito ogni 3 ore) e le helping professions (medici, infermieri, ferrovieri, autisti di pulman, taxisti ecc), non garantisce la giusta deterrenza alla consumazione dei reati ma, soprattutto, non persegue le funzioni storiche della pena: retributiva, prevenzione generale, prevenzione speciale. Le pene sono blande, poco irrorate e il sistema rieducativo è decisamente in affanno. La “certezza della pena” da molto tempo è ormai ridotta ad argomento stucchevole per i salotti televisivi.

EVIDENZIA COME
taluni opinionisti e politici ritengano che l’immigrazione irregolare non sia’ un problema per la sicurezza, nonostante gli indicatori della quotidianità del controllo del territorio di Torino appalesano come, negli ultimi mesi nella città, circa il 70% degli arrestati per reati contro la persona e il patrimonio, siano consumati da extracomunitari e le segnalazioni di disturbo che inquietano i cittadini e legate al degrado, siano molto più persistenti. Da qui la necessità di intraprendere una seria politica sull’immigrazione che, oltre a migliorare il sistema dell’accoglienza, dovrebbe efficacemente limitare gli ingressi clandestini nel nostro Paese. Tuttavia, atteso che questa proposta non sembra di facile risoluzione e l’impegno dell’Europa fino ad oggi sembra evanescente, l’impegno dovrebbe rivolgersi all’attuazione dei rimpatri. Lo storytelling circa l’imprescindibile necessità di “accordi bilaterali” con i paesi di provenienza degli extracomunitari, senza i quali sarebbe impossibile procedere alle espulsioni, deve essere smentito categoricamente. Chiarezza e verità dovrebbero guidare gli opinionisti e gli “scienziati strategici” i quali dovrebbe osservare meglio le procedure, la pratica, l’esperienza, la competenza degli addetti ai lavori e soprattutto analizzare le criticità e le cause reali. Le ragioni per cui le espulsioni vengono eseguite molto lentamente, non dipendono essenzialmente dall’assenza di accordi bilaterali; i rimpatri a Torino, fino a quando il C.P.R. era funzionante, venivano quasi completamente eseguiti, con o senza gli accordi bilaterali, attraverso l’accordo con le ambasciate o i consolati degli extracomunitari irregolari, provenienti dai paesi cosiddetti sicuri.
le cause principali che rallentano le espulsioni dipendono:
-dal numero risicato delle Commissioni Territoriali che si occupano dei riconoscimenti delle protezioni a fronte del numero elevato dei richiedenti (3 a Torino);
-dall’inadeguato numero di poliziotti dell’Ufficio immigrazione necessario per procedere velocemente alle espulsioni (10 nella questura di Torino con abilitazione). Necessaria la costituzione di una consistente task force.
-dai ricorsi al Tribunale che rallentano ulteriormente le espulsioni giacche’ non si limitano a pronunciarsi sulla sospensione richiesta dall’interessato;
-dal numero insufficiente dei C.P.R. che andrebbero costruiti in tutti i capoluoghi di regione o, quantomeno nei luoghi di sbarco;
-dall’impossibilità di procedere direttamente dal carcere alle espulsioni degli extracomunitari, in virtu’ del numero inadeguato degli addetti agli accompagnamenti, trasferendoli per ulteriori mesi all’interno del C.P.R., occupando il posto degli irregolari, che restano liberi nel territorio.
-dalla necessità di dare la precedenza alla valutazione della richiesta di Protezione Internazionale a coloro che hanno commesso reati e sono indagati in stato di libertà, considerato che la presenza nel territorio aumenta il pericolo per i cittadini.
RITIENE
che i rimpatri, eseguiti in pochi mesi, oltre a ridimensionare il numero degli irregolari nelle stazioni e nelle periferie, potrebbero agire come deterrente agli ingressi in Italia oltre a rimpatriare percentuali significative di extracomunitari provenienti dai Paesi “sicuri” e non solo (Algeria, Albania, Tunisia, Marocco, Nigeria, “Egitto, Pakistan, Bangladesh”, ecc.) procedendo altresì ad integrare in modo più veloce ed efficace gli extracomunitari provenienti dalle situazioni belligeranti e agevolando il decreto flussi. Inoltre, se la protezione speciale ha acconsentito una interpretazione troppo elastica, l’ideale sarebbe sostituirla definitivamente con il “Permesso di Soggiorno Umanitario” a cura dell’Autorità di pubblica sicurezza poiché, non rientrando nella categoria delle protezioni, richiede condizioni più stringenti (non aver commesso reati), limitando la discrezionalità della Commissione Territoriale. Condivisibile è la scelta di inasprire le pene nei confronti di scafisti e trafficanti di esseri umani, com’è assolutamente condivisibile salvare sempre e comunque ed in qualunque modo i naufraghi.
ANNUNCIA
iniziative pubbliche che sensibilizzino i sindacati, le forze politiche, le associazioni e i cittadini torinesi sul tema della sicurezza, sotto l’aspetto legislativo e su quello prettamente logistico-operativo, agendo da monito per le Istituzioni, troppo distratte e, a volte, inadeguate. Al riguardo, la questione sicurezza e polizia, che impegnano il sindacato, sembra richiedano un percorso che delinei nuove forme più incisive di rivendicazioni tra le quali non sarebbe da escludere lo strumento dello sciopero, ponderato ad alcuni settori, e finalizzato a rafforzare la lotta sindacale.

SIULP TORINO

Porta Palazzo, bimba fotografata da un turista: ma la mamma dice no e la spunta

Oggi tra i banchi del mercato di Porta palazzo un turista ha fotografato  una bellissima bimba portata sulle spalle dalla mamma. La donna si è accorta dello scatto fotografico e ha detto all’uomo che non voleva che la propria figlia venisse immortalata. Il fotografo si è rifiutato e i toni si sono alzati, finché alcune persone presenti hanno dato manforte alla mamma e, alla fine, l’uomo ha accettato di cancellare la foto.  Sembra un piccolo fatto di cronaca neppure degno di nota. In realtà la vicenda pone serie riflessioni: la legge, intanto, consente o no di fotografare chiunque a proprio piacimento?  Ecco qualche informazione utile. Chi  decide di pubblicare una foto altrui, senza il  consenso,  per fini di lucro o meno, è punito ai sensi dell’articolo 167 del Decreto Legislativo numero 196 del 2003. E’ infatti un reato il trattamento illecito di dati che prevede la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni.

A maggior ragione la pubblicazione di foto di minorenni senza il consenso di entrambi i genitori è illecita anche quando i genitori esprimono pareri non concordi sulla scelta di pubblicare o meno foto e video. Basta che uno dei due genitori non sia d’accordo, per imporre l’immediata rimozione delle immagini, previa condanna ex art. 614-bis c.p.c.

Insomma, mai dare nulla per scontato. Del resto oggi le foto sono pressochè sempre pubbliche: anche se non vengono stampate sui giornali o trasmesse in tv, il fatto stesso di postarle sui social network le rende di pubblico dominio. E’ giusto essere rispettosi della privacy degli altri non solo perché lo prevede la legge ma anche per buona educazione.

Un lungo post su Facebook e poi si uccide a 48 anni lanciandosi dal cavalcavia

Si è ucciso lanciandosi dall’altezza di trenta metri da un cavalcavia della  Torino – Savona nei pressi di Fossano.

E’ morto così un ingegnere, F.S., di  48 anni, di Chivasso.

Prima del drammatico gesto ha scritto un lungo post su Facebook dove parla delle sue sofferenze legate anche a malanni dell’infanzia. Amici e familiari hanno cercato di contattarlo ma è stato vano. Lascia la moglie e un figlio.

Danze e drink in due circoli privati a Torino: ma erano senza autorizzazioni

Clienti privi di tessera associativa intenti a bere drink e ballare al ritmo di musica diffusa dalla consolle di un dj, è quanto hanno riscontrato gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Locale all’interno di due circoli privati ispezionati durante il weekend a seguito di numerosi esposti presentati da cittadini per il disturbo causato dalla musica ad alto volume.

Entrambi i Presidenti dei due circoli, rispettivamente ubicati in via Trecate e in via Sempione, oltre che essere sanzionati per somministrazione pubblica in assenza di titolo e per il mancato aggiornamento dell’autorizzazione sanitaria, saranno deferiti all’Autorità Giudiziaria per apertura di un locale di pubblico spettacolo senza aver sottoposto lo stesso alla prevista visita della Commissione Comunale di Vigilanza.

Inoltre, il Circolo ubicato al piano interrato del locale di via Sempione, essendo privo di autorizzazioni di pubblica sicurezza e dotato di un’unica uscita di sicurezza, per di più con apertura rivolta verso l’interno, è stato sottoposto a sequestro giudiziario preventivo a scopo cautelare, al fine di evitare l’esposizione degli frequentatori a ulteriori gravi rischi. (e.b.)

Motociclista si schianta contro il muro del Parco della Mandria: è grave

È ricoverato in gravi condizioni al Cto  il motociclista di 33 anni coinvolto in un incidente mentre viaggiava verso Torino. Ha perso il controllo della sua Honda finendo contro il muro dell’oasi verde de La Mandria lungo la strada provinciale, all’altezza di Robassomero. Sono intervenuti l’elisoccorso, il 118 e i carabinieri che stanno verificando le cause dell’incidente.

Continua la mostra al Palagiustizia di Torino su Rosario Livatino

Oggi  ricorre il secondo anniversario della beatificazione del magistrato Rosario Livatino, ucciso nel 1990 dalla stidda agrigentina. Sulla sua figura è stata allestita una mostra in corso al Palagiustizia di Torino su iniziativa della Libera associazione Forense col sostegno di Intesa Sanpaolo. Lun-ven 9-17 sab 9-13 , fino al 13 maggio. E’ stata inaugurata il 3 maggio scorso
La fama di santità e di martirio di Livatino inizia subito dopo la morte. Nel giorno del funerale molti accostarono la figura del giovane magistrato a quella di Cristo morto in croce.
All’ omelia della messa di beatificazione,  il card. Semeraro disse: “Livatino rivendicò l’unità fondamentale della persona; una unità che vale e si fa valere in ogni sfera della vita, personale e sociale. Questa unità Livatino la visse in quanto cristiano, al punto da convincere che l’unica possibilità che avevano per uccidere il giudice era quella di uccidere il cristiano. Per questo la Chiesa oggi lo onora come Martire.”  Nella foto Giovanni Paolo II che incontrò i genitori di Livatino prima di lanciare il suo anatema contro la mafia.

Chieri: L’attività fisica in caso di disabilità

PERSONE IN CAMMINO

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO: TERZO MOMENTO DI FORMAZIONE

CON I GRUPPI DI CAMMINO DEL CHIERESE

 

Il Comune di Chieri, in collaborazione con l’AslTO5 e i “Gruppi di Cammino” di Chieri e del chierese, organizza mercoledì 10 maggio, dalle ore 17, presso la Sala Conceria di Chieri (via Conceria, 1), un momento informativo e formativo dal titolo «PERSONE IN CAMMINO. L’attività fisica in caso di disabilità».

 

«Questo è il terzo incontro organizzato con i Gruppi di Cammino, e, dopo quelli incentrati sul camminare in sicurezza e sugli aspetti dell’alimentazione e della prevenzione, questa volta tratteremo il tema dell’integrazione sociale e della disabilità, approfondendoli non solo per quanto riguarda i gruppi di cammino tradizionali ma anche per ciò che concerne i gruppi A.F.A., cioè di attività fisica adattata, che stanno per essere attivati sul nostro territorio-spiega Clara BRAMARDI, consigliera comunale con delega alla “Promozione del benessere e degli stili di vita salutari nella comunità”-Come amministrazione ci interessa molto questa tematica, perché ci siamo resi conto che l’esperienza dei Gruppi di Cammino – un’attività che permette di trascorrere del tempo all’aria aperta, non richiede particolari abilità tecniche o capacità sportive, ed è adatta a qualunque età-ha una importante valenza non solo dal punto di vista del benessere psico-fisico ma anche sotto il profilo sociale e relazionale, e può diventare un’occasione di incontro per tutti e di inclusione delle persone con disabilità, che questa sia di tipo fisico, motorio o intellettivo. Dopo questo incontro i capi camminata e i partecipanti ai Gruppi avranno nel loro ‘zaino formativo’ e nel loro bagaglio culturale qualche nozione in più rispetto all’accoglienza delle persone con disabilità, qualora si dovessero presentare queste situazioni. Il nostro auspicio è che possano anche nascere nuovi Gruppi che, grazie alla predisposizione dei percorsi e alle modalità di partecipazione, favoriscano la partecipazione anche delle persone con disabilità e diventino luoghi di accoglienza davvero per tutti.Desidero ringraziare per la collaborazione sia il Servizio di prevenzione dell’AslTO5 sia lo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) Piemonte ed il progetto nazionale MiGio Act – Mi muovo, gioco, sono attivo».

Il progetto del Comune di Chieri, che ha preso il via nel 2021 con una “mappatura” dei Gruppi di Cammino, mira a sostenere e promuovere queste esperienze, favorendone il coordinamento. Domenica 18 giugno si svolgerà la seconda edizione della Festa dei Camminatori.

Questo il programma dell’incontro del 10 maggio(ingresso libero): “I Gruppi di Cammino come risorsa per l’inclusione” (Dott.sa Daria Fera, Psicologa dello Sport e Disability Manager); “L’attività fisica adattata (Gruppi A.F.A.): opportunità e sperimentazione sul nostro territorio” (Dott.sa Maria Rita D’Anna, fisiatra e referente del Piano Locale prevenzione PP2-Comunità Attive e referente aziendale RAP-Rete Attività Fisica Piemonte con Gianpiero Arciprete, Associazione Sportiva ASSAM).