CRONACA- Pagina 410

Torino: la cura della carie viene dal mare

SARA GANDOLFI VINCE IL PREMIO NAZIONALE GIOVEDÌSCIENZA CON LA RICERCA: “CARIE E IPERSENSIBILITÀ DENTALE: LA CURA ARRIVA DAL MARE”

 

Sono i giovani il futuro della ricerca. È con questa convinzione che da oltre 12 anni esiste a Torino il Premio Nazionale GiovedìScienza, assegnato al miglior ricercatore under 35 proveniente da un Ente di ricerca Italiano.

La giuria, Tecnica e Popolare, ha premiato quest’anno tre ricerche in campo medico.

Il primo premio – dal valore di 5000 € – è andato a Sara Gandolfi con la ricerca dal titolo “Carie e ipersensibilità dentale: la cura arriva dal mare”.

“La sensibilità dentale può avere molte cause, tra cui, appunto, le carie – spiega la vincitrice del Premio Sara Gandolfi, ricercatrice presso il CNR – Istituto di Scienza, tecnologia e sostenibilità per lo sviluppo dei materiali ceramici di Faenza. Alcuni batteri, detti cariogeni, producono acidi che corrodono lo smalto dentale, fino ad arrivare a “bucarlo”, lasciando scoperto lo strato sottostante, ovvero la dentina. Il progetto di ricerca si concentra sulle lische di pesce, scarto della filiera del cibo, da cui estraggono prima la parte organica e in seguito la parte minerale costituita dal fosfato di calcio. Questo va a depositarsi sui tubuli dentali della dentina scoperti, agendo come tappo e contrastando la sensibilità dentale”.

Il secondo classificato è Alberto Sogari, Università degli studi di Torino – Dipartimento di Oncologia con la ricerca dal titolo “La colibactina: la palestra in cui i tumori imparano a difendersi dalla chemioterapia”.

“Alcuni dei batteri residenti nel nostro intestino possono aiutare in diversi modi lo sviluppo del tumore al colon, questo a causa della produzione di colibactina, tossina in grado di modificare il DNA delle cellule tumorali promuovendone lo sviluppo – spiega Alberto Sogari.  La colibactina allena le cellule tumorali a sopportare un carico costante di mutazioni al DNA, quindi, quando si inizia un trattamento con un farmaco chemioterapico, il tumore è già “allenato”. Anche tumori allenati alla colibactina possono essere sensibili ad altri tipi di chemioterapia, quindi questa tossina diventa un marcatore per scegliere la terapia migliore”.

Si aggiudica il terzo posto Francesco Saccoliti, Istituto italiano di tecnologia – Genovacon una ricerca in farmacologia dal titolo “Alla pesca del bersaglio”.

L’elemento chiave del farmaco è una molecola organica in grado di colpire componenti cellulari il cui malfunzionamento caratterizza la malattia – spiega Francesco Saccoliti. L’interazione del farmaco con tali “bersagli” (target) consente di ristabilirne la funzionalità armonica che conduce ad uno stato di benessere. La ricerca di Francesco Saccoliti spiega come basandosi sui target cellulari si disegnano e sintetizzano farmaci in grado di legare questi bersagli e, in seguito alla loro azione, ristabilire lo stato di salute. Compiere il percorso inverso, cioè dal farmaco all’individuazione del target, potrebbe consentire di migliorare la comprensione di malattie complesse così da velocizzare la scoperta di nuove terapie sempre più mirate, razionali e sicure”.

 

Altri tre premi in denaro dal valore di 3000 euro ciascuno sono stati assegnati a seguito della competizione:

·         PREMIO SPECIALE ELENA BENADUCE, riservato a lavori di ricerca che si distinguono per le ricadute sul benessere delle persone e sulla qualità della vita e assegnato dalla Giuria Popolare, va a Francesco Saccoliti.

·         PREMIO GIOVEDÌSCIENZA FUTURO, assegnato al miglior studio di fattibilità, è stato vinto da Giulia Tomagra, ricercatrice presso l’Università di Torino – Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco con la ricerca dal titolo “Quantumania” e il mondo della nanoscienza”. (Comunicato stampa dettagliato in allegato).

·         PREMIO INDUSTRIA 4.0, dedicato alla miglior proposta di progetto sviluppato partendo dal concetto di “Industria 4.0” è stato assegnato alla dottoressa Vittoria Laghi, ricercatrice presso il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e dei materiali dell’Università degli Studi di Bologna con il progetto “WAAMGRID”.  (Comunicato stampa dettagliato in allegato).

 

Il Premio nazionale GiovedìScienza è nato nel 2011 per incoraggiare i protagonisti della ricerca alla comunicazione della scienza, per offrire loro risorse e strumenti per divulgare le proprie ricerche.

Dodici edizioni hanno coinvolto 700 candidati, 360 donne e 340 uomini80 le candidature pervenute per l’edizione 2023, 53 ricercatrici e 27 ricercatori, provenienti dalle principali università e centri di ricerca italiani. 135 referees hanno valutato i candidati e selezionato in base al merito scientifico la rosa dei dieci finalisti.

Il Piemonte avrà 64 nuove aree gioco per bambini

Il Piemonte avrà 64 nuove aree gioco per bambini. È quanto emerso dalla risposta dell’assessore all’infanzia e alla famiglia Chiara Caucino, all’interrogazione del consigliere cinque stelle Sean Sacco che, nell’ambito dei question time, ha interrogato la Giunta per sapere se, per il 2024, sono stati previsti nuovi finanziamenti per la realizzazione di parchi gioco diffusi per i bambini e le famiglie da parte dei Comuni piemontesi.

“Visto il successo della prima edizione 2022 dell’iniziativa “Giochiamo all’aria aperta” – ha specificato in aula l’assessore Caucino – la Regione ha deciso di destinare nuove risorse sul bilancio finanziario 2022-2024. A seguito dell’istruttoria, sono risultati finanziabili 64 parchi gioco che saranno completati entro il prossimo mese di ottobre, grazie ad un finanziamento pari a 749.508 mila euro. Più di 100 sono state le domande risultate ammissibili pervenute da parte dei Comuni; la Regione sta valutando di aprire un nuovo bando per consentire lo scorrimento delle poche domande rimaste fuori e poterle cosi finanziare tutte”.

“È fondamentale – ha ribadito Sacco – che i bambini abbiano a disposizione spazi all’aria aperta per giocare e socializzare, a maggior ragione dopo i due anni di pandemia che hanno costretto tutti a casa.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni del consigliere Pd Domenico Ravetti su chiarimenti in merito all’esito dell’appalto per l’apertura dei tanto attesi servizi sanitari presso il Presidio Ospedaliero di Tortona (R.R.F., Piattaforma Ambulatoriale e Pronto Soccorso; di Domenico Rossi Pd su Quali tempi e risorse per la realizzazione del ponte sul fiume Ticino a Oleggio: di Alberto Avetta Pd su Nuovo ospedale di Ivrea: a quando la localizzazione?; di Silvana Accossato Luv su Futuro dell’ospedale di Settimo Torinese;  di Silvio Magliano Moderati su Carenza di Semaglutide per i diabetici: come si sta organizzando la Regione Piemonte?;  di Ivano Martinetti M5S su Domande poco opportune nei questionari di orientamento scolastico redatti dal sistema regionale di orientamento; di Sarah Disabato M5S su Depotenziamento del servizio dialisi presso il CAL di Caluso; di Francesca Frediani Gruppo misto-M4O Unione Popolare su Ospedale civico di Settimo Torinese, quali azioni dopo l’asta di vendita andata deserta?

Serata del Campionato di dibattito delle seconde superiori al liceo salesiano Valsalice

Le sei seconde si sono scontrate con sportività su temi complessi come la sperimentazione animale, il diritto di cittadinanza e il voto a 16 anni.
Finalissima per le tre classi dello scientifico tradizionale, che hanno dovuto approfondire in un’ora il tema dello stop ai motori termici e presentare le loro conclusioni davanti a una platea numerosa. Vittoria alla S2A

Ospedale di Ivrea, stilata la graduatoria dei siti preferibili

NUOVO OSPEDALE IVREA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «INCONTRI CON ASL ED AMMINISTRATORI LOCALI PER DEFINIRE UNA LOCALIZZAZIONE CONDIVISA CON IL TERRITORIO»

«In relazione alla collocazione del nuovo Ospedale di Ivrea, a valle dello studio commissionato dalla Regione è stata stilata una graduatoria di siti preferibili in base ad una serie di parametri tecnici. Sono stati effettuati ulteriori approfondimenti soprattutto di carattere idrogeologico portati a termine dai competenti uffici regionali.
Sulla base degli approfondimenti richiesti e preso atto degli avvicendamenti intercorsi tra gli amministratori locali interessati, si procederà a convocare specifici incontri con l’Asl To4 per individuare l’iter finalizzato alla localizzazione condivisa con il territorio».

Così l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi in risposta all’interrogazione sulla definizione del sito del nuovo ospedale di Ivrea.

Raccordo Torino – Caselle, venerdì 26 maggio chiuso lo svincolo su corso Grosseto

Venerdì prossimo 26 maggio, dalle ore 9.30 e fino la termine dei lavori, che si concluderanno presumibilmente intorno alle ore 16 circa, sarà chiuso al traffico lo svincolo di uscita su corso Grosseto lungo il raccordo Torino – Caselle. Pertanto i veicoli provenienti da Caselle dovranno proseguire verso corso Venezia.

 

La chiusura è necessaria per poter procedere in sicurezza alla rimozione della torre faro dismessa presente in prossimità dello svincolo, che sarà sostituita da un nuovo impianto di illuminazione nell’ambito della nuova sistemazione dell’area, in corso di realizzazione.

Un boccone di cibo la soffoca: morta una donna

Un boccone di carne le è andato di traverso ed è morta soffocata. La donna 66enne era ospite della Progeco, struttura Residenziale Psichiatrica a Sangano.  Il  personale sanitario della struttura è intervenuto ma non è stato possibile salvarla.

I romeni nel Piemonte, “una comunità proiettata verso il futuro”

Il 18 maggio si è svolta a Palazzo Civico di Torino la Conferenza I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti, organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia, il Consolato Generale di Romania a Torino, insieme all’Istituto Di Studi Politici S. Pio V, Dossier Statistico Immigrazione – IDOS. Levento, al quale hanno participato quasi 100 invitati, tra ricercatori, rappresentanti delle istituzioni italiane, forze dellordine, numerosi esponenti del mondo associativo e personalità romene che vivono nella regione Piemonte, si è tenuto presso la sede e con il patrocinio del Comune di Torino.

Durante il Convegno è stato presentato il volume bilingue “Radici a metà  Trentanni di immigrazione romena in Italia”, che comprende una serie di analisi e statistiche sociologiche multisettoriali, utili a capire le variegate dimensioni della presenza romena in Italia.

Sono intervenuti: l’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, lAssessore Gianna Pentenero del Comune di Torino, Ioana Gheorghiaș, Console Generale di Romania a Torino.

 

In questi 30 anni di immigrazione, la nostra comunità è cresciuta e si è sviluppata. I romenihanno superato il livello di bisogni basilari, come casa e lavoro, diventando nuovi cittadini inseriti nelle scuole e nelle università, come alunni e studenti, ma anche come docenti. Sono presenti nei luoghi di cultura, come artisti e creatori di bellezza, nei registri anagrafici delle camere di commercio, come imprenditori di alto livello, ha affermato Ioana Gheorghiaș. Il console generale ha portato delle statistiche aggiornate con riferimento alla zona di competenza dellufficio consolare, statistiche che dipingono una comunità proiettata verso il futuro, con oltre 4000 imprenditori, 1000 studenti negli amfiteatri dell`Università di Torino e altrettanti nelle aule del Politecnico , con migliaia di bambini e ragazzi di età scolastica che popolano le aule delle scuole di vario grado.

Torino è delle città italiane dove la complessità dei rapporti bilaterali tra la Romania e lItalia si manifesta al massimo, ha ricordato lAmbasciatore Gabriela Dancău, elencando i numerosi eventi – economici, culturali, accademici – organizzati nellultimo anno proprio nel Piemonte, come frutto dellottima collaborazione inter istituzionale al livello bilaterale.

Oggi è stato inaugurato il Salone Internazionale del Libro al Lingotto e non poteva mancare in questo contesto la presentazione del volume Radici a metà – 30 anni di immigrazione romena in Italia. La ricerca riesce a cogliere  fedelmente anche la dimensione umana che ha accompagnato limmigrazione romena in Italia negli ultimi tre decenni.

Parlando dello sviluppo del paese negli ultimi anni, lambasciatore ha parlato della trasformazione economica della Romania, ricordando il crescente scambio economico tra i due paesi, in continua evoluzione, anche a livelli decentralizzati.

A Torino, una città simbolo per lindustria automobilistica, ha menzionato che la Romania produce oggi quasi lo stesso numero di autovetture quanto lItalia, cioè 420.000 pezzi allanno, 5 volte di più rispetto agli anni 90. Lo sviluppo del paese è dovuto anche agli sforzi e ai sacrifici dei romeni emigrati, tra cui spicca quelli arrivati in Italia. La comunità romena in Italia negli ultimi 30 anni ha subito enormi cambiamenti e oggi siamo testimoni di nuove esperienze di successo, senza necessità di evocare il carattere. Lintegrazione individuale è frutto del loro lavoro, dei loro sacrifici, dellimpegno delle autorità romene, della Chiesa ortodossa, cattolica e greco cattolica, che sono state una guida e hanno portato sollievo e speranza e non per lultimo della disponibilità mostrata dalla società italiana che ha accolto la comunità romena allestero. Lintegrazione è anche frutto dellimpegno di istituzioni come lIDOS e San Pio V, che, in una visione lungimirante, si sono fatte una ragione nello spiegare levoluzione positiva verso lintegrazione, a differenza di mostrare episodi isolati ai quali spesso la stampa e i politici hanno dato visibilità in questi ultimi 30 anni. Per questo ringrazio sentitamente i ricercatori e gli autori dei singoli capitoli.

I curatori del volume, Antonio Ricci, ricercatore del Centro Studi IDOS e Miruna Cajvaneanu, giornalista romena, hanno presentato i dati e le conclusioni della ricerca, con un focus sulla presenza romena nel Piemonte.

Antonio Ricci ha presentato levoluzione, attraverso dati statistici, della presenza romena in Italia.

Eccone alcuni: Nel 2020 i titolari di impresa nati in Romania sono 50.230, di cui 30.426 nelle costruzioni (si tratta di un vero e proprio passaggio verso il lavoro autonomo nello stesso settore in cui è tuttora convogliata una buona parte dei lavoratori romeni alle dipendenze, tanto che in taluni casi si tratta di para-imprese nate per soddisfare i rapporti di sub-fornitura). Negli anni più recenti limprenditoria romena ha trovato nuova linfa grazia alla progressiva apertura a nuovi ambiti di attività, trainata dal ruolo crescente delle donne.

Nel 2020 il valore aggiunto generato dai lavoratori stranieri in Italia è stato pari a 146,7 miliardi di euro, cioè al 9,5% del PIL, e tenuto conto che i romeni in Italia rappresentano oggi il 20,8% della presenza straniera, è doveroso riconoscere ai lavoratori romeni di contribuire ogni anno ad almeno il 2% del PIL italiano.

In Piemonte c’è unimportante comunità romena, che comprende 73.074 lavoratori (64.739 dipendenti, 7.754 autonomi, 581 parasubordinati). Ci sono anche 4.028 pensionati (1.631 pensioni IVS, 1.858 pensioni assistenziali, 331 pensioni assistenziali, 208 più di una tipologia).

Ecco come viene distribuita la presenza sul territorio nelle varie provincie: Torino si trova al primo posto, con 88.068 presenze (42,2% sul totale degli stranieri), Cuneo15.775, Alessandria12.632, Asti–  6.724, Novara 3.683.

Miruna Cajvaneanu ha esposto alcuni aspetti qualitativi rilevati dalla ricerca,  con luci e ombre. Estato notato come al livello associativo, limpegno della comunità non è omogeneo e ha ancora margini di sviluppo. Molto più significativa è la dimensione religiosa (sul territorio italiano ci sono oltre 400 parrocchie ortodosse, e una cinquantina tra quelle cattoliche di rito latino e greco cattoliche. Dal punto di vista della cittadinanza attiva, sono pochi i cittadini romeni che esercitano il loro diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative ed europee, in qualità di cittadini comunitari. Dallindagine sociologica realizzate nellambito della ricerca, è emerso che i romeni si sentono a casa in Italia, come in Romania, e devono fare i conti con unintegrazione transnazionale sui generis. Interessante notare che il trasferimento della cultura romena alla generazione dei bambini risulti ridotto e generalmente limitato alluso della lingua romena nello spazio familiare. Da questo punto di vista è probabile che il risultato finale possa essere lassimilazione. Inoltre, 46% dei romeni che vivono in Italia dichiarano si sentirsi cittadini europei.

Hanno raccontato poi la loro esperienza di successo in Italia: la designer Mioara Verman, Luciana Enescu, organizzatrice e promotrice di eventi caritabili di anvergura nel Piemonte e Viorel Bohotici, giovane ricercatore al Politecnico di Torino.

Luciana Enescu, nata in Bacău, ha lavorato prima come baby sitter, poi, dal 2003 ha iniziato un percorso nel campo dello spettacolo benefico. Dal 2013 con la sua Eneselle Spettacoliorganizza e promuove diversi eventi di beneficienza, per realtà importanti come AIDO Torino (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule), FMRI Torino (Federazione Malattie Rare Infantili), Lila Piemonte (Lega Italiana per la Lotta contro lAids), FPRC (Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro, Candiolo).

Mioara Verman, sarta e stilista, vive a Torino da più di 25 anni. La passione e determinazione per il suo lavoro non è passa inosservata ed è diventata Presidente FedermodaCNA Torino. Da quasi 17 anni gestisce la propria attività, è madre di due figli ed è spesso impegnata in svariati impegni sociali per i più fragili.

Viorel Ionut Bohotici è un promettente studente di Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino. Appassionato di Matematica, Fisica, Chimica, e Biotecnologie. Diplomato a Jesi in biotecnologie sanitarie, dalletà adolescenziale ha svolto innumerevoli attività nel campo della ricerca scientifica. Ha presentato i suoi progetti allExpo di Dubai, ed in varie competizioni scientifiche tra cui il Regeneron ISEF di Atlantadove è arrivato 4°. Grazie ai suoi progetti, ha preso parte alla serie Science Fairdella prestigiosa National Geographic.

Levento è stato moderato da Benedetto Coccia, ricercatore dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V, che sottolinea la vicinanza dellanimatra Italia e Romania, per citare uno studioso romeno. Una vicinanza dovuta non tanto alle vicende che recentemente hanno indirizzato una quota consistente dellemigrazione romena in Italia, rendendo di fatto il gruppo romeno

la comunità straniera più numerosa nel nostro Paese (quasi il 23% dellintera popolazione straniera residente in Italia), quanto piuttosto alle comuni origini neolatine che hanno dato, sin dallantichità, a queste due popolazioni, solide radici filosofiche, giuridiche e culturali comuni.E da qui anche il nome della ricerca, Radici a metà”, che si riferisce anche al sentimento di appartenenza, didentità dei romeni che, ormai da anni, vivono in Italia.

Si tratta della terza edizione di una fortunata serie di Convegni con lo stesso tema, promossa dallAmbasciata di Romania in Italia sul territorio italiano. Le prime tappe sono state in Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e a Firenze, presso sede della Regione Toscana, con la partecipazione del Presidente della Regione, Eugenio Giani.

Foto Mihai Bursuc

Il 50 per cento dei visitatori del Salone ha scelto i mezzi pubblici

Il 50% dei visitatori ha raggiunto SalTo23 in metro e in bus. Lo comunica Gtt sui social. La maggior parte dei passeggeri ha scelto di viaggiare in metropolitana comodamente collegata ai due ingressi principali del Salone: nel week end con l‘aumento dei visitatori GTT ha potenziato il servizio di metropolitana, garantendo 20 treni sulla linea con una frequenza di 2 minuti e 45.

Tra le linee di superficie la scelta dei visitatori è ricaduta sull’utilizzo della linea 8, comoda sia all’ingresso del Salone di via Nizza, sia all’ingresso dell’Oval attraverso la stazione ferroviaria Lingotto servita dalla nuova “promenade”.
Anche l’acquisto dei biglietti è stato semplice: i clienti hanno potuto contare sulle emettitrici automatiche all’interno delle stazioni e sul nuovo sistema “Tap&Go” contactless con carta. Biglietti anche presso lo stand GTT all’interno del Salone e nelle stazioni della metropolitana rivolgendosi agli assistenti alla clientela.

Tre auto si scontrano: quattro feriti, uno grave al Cto di Torino

Ieri nei pressi di Castellamonte  si è verificato un incidente che ha coinvolto tre veicoli: una Fiat Panda, un’Alfa 147 e una Jeep Compass. La Fiat Panda è stata completamente distrutta, mentre gli altri due veicoli hanno subito notevoli danni. Tre persone ferite sono state trasportate all’ospedale di Ivrea e la persona più gravemente ferita è stata trasferita al CTO di Torino. La strada provinciale di Castellamonte è stata temporaneamente chiusa per consentire l’estrazione dei feriti. È intervenuto l’elisoccorso.