CRONACA- Pagina 175

Prima volta al mondo: a Torino salvato con trapianto di microbiota fecale e poi di fegato

All’ospedale Molinette

Per la prima volta al mondo una strategia di trapianto sequenziale, prima di microbiota fecale e poi di fegato, ha consentito di salvare la vita ad un uomo di 56 anni, affetto dalla nascita da malattia policistica con interessamento epatico e renale. Una maratona lunga 120 giorni, gestita dai medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con i colleghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.  Nell’agosto scorso il paziente era stato trasferito dalla Nefrologia dell’ospedale Martini di Torino presso la Terapia Intensiva Epatologica dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Antonio Ottobrelli) a seguito di scompenso ascitico e stato settico. La malattia policistica negli anni aveva gravemente danneggiato la funzionalità renale fino alla necessità di dialisi,ed il notevole ingombro addominale, determinato da un fegato completamente sostituito da cisti ed arrivato a pesare circa 15 Kg, condizionava un grave stato di denutrizione, lo sviluppo di versamento liquido in addome e la colonizzazione intestinale da parte di batteri resistenti a qualunque terapia antibiotica ad oggi disponibile. In considerazione delle gravi condizioni cliniche, il Direttore del Centro Trapianto Fegato di Torino, professor Renato Romagnoli, ed il Direttore del Centro Trapianto Rene, professor Luigi Biancone, avevano concordato di dare priorità di trapianto all’organo salvavita, ossia al fegato, posponendo il trapianto di rene in un secondo momento. La colonizzazione intestinale da batteri resistenti alle terapie antibiotiche, in considerazione delle comorbidità da cui era affetto il paziente, rischiava tuttavia di rendere futile anche il trapianto di fegato, stante l’alto rischio di infezioni incurabili nell’immediato post-trapianto. La dottoressa Silvia Martini della Terapia Intensiva Epatologica ed il professor Renato Romagnoli hanno pertanto contattato il Direttore della Medicina Interna e Gastroenterologia e del Centro Malattie dell’Apparato Digerente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, professor Antonio Gasbarrini, pioniere in Italia, con i professori Gianluca Ianiro e Giovanni Cammarota, del trapianto di microbiota fecale ed autore delle Linee guida internazionali sul trapianto di feci. I colleghi hanno prontamente offerto la loro disponibilità a procedere con il trapianto di feci in capsule, con una possibilità di successo in circa 2 casi su 3 nella decolonizzazione dell’intestino da batteri altrimenti ad oggi intrattabili. Con la preliminare autorizzazione del Direttore Sanitario dell’ospedale Molinette, dottor Antonio Scarmozzino, il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal dottor Federico Genzano Besso) ha ottenuto parere favorevole dal Direttore del Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma, dottor Massimo Cardillo, al trapianto di feci in deroga mediante l’assunzione di capsule per via orale, unica via di somministrazione possibile considerato il notevole ingombro addominale che controindicava la classica somministrazione per via colonscopica. Il Comitato etico della Fondazione Policlinico Gemelli ha espresso a sua volta parere favorevole. Interpellata favorevolmente la Commissione Farmaceutica interna della Città della Salute, con firma del Direttore sanitario dottor Lorenzo Angelone, nel novembre scorso il professor Gianluca Ianiro, organizzata in poche ore la trasferta da Roma, ha somministrato al paziente degente alle Molinette 50 capsule di microbiota intestinale, preparate presso la Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli. La riduzione della carica batterica colonizzante l’intestino, documentata dai colleghi della Microbiologia dell’ospedale Molinette (diretta dalla professoressa Cristina Costa) ha consentito di attivare in lista trapianto fegato il paziente esattamente 12 giorni dopo il trapianto di microbiota fecale. Da sottolineare l’elevata priorità in lista fegato concessa dal CNT, al fine di sfruttare la finestra trapiantologica apertasi con la riduzione della carica batterica intestinale. A fine novembre, grazie alla generosità di una famiglia italiana che ha donato il fegato del caro congiunto defunto, il paziente, esattamente a 100 giorni dall’inizio del ricovero alle Molinette, è entrato in sala operatoria.  Il trapianto di fegato ad elevatissima complessità tecnica è stato effettuato dal Direttore del Centro Trapianto Fegato di Torino, professor Renato Romagnoli, insieme con il suo staff medico, chirurgico ed infermieristico, in circolazione extracorporea con la collaborazione della Cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e degli anestesisti della Anestesia e Rianimazione 2 (diretti dal dottor Roberto Balagna). Durante il trapianto è stata necessaria la trasfusione di 18 unità di globuli rossi e di altrettante di plasma fresco provenienti dalla Banca del sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Marco Lorenzi). E’ doveroso ricordare come la donazione di sangue sia indispensabile per l’attività trapianto. Per consentire gli oltre 4000 trapianti di fegato sinora effettuati a Torino si è reso infatti necessario un pool di oltre 150.000 persone che in silenzio e con grande generosità hanno donato il loro sangue. Il decorso post-operatorio del trapianto di fegato è stato scevro da complicanze maggiori, in particolare non si sono verificate infezioni di sorta. Dopo solo 20 giorni dal trapianto di fegato (e ben 120 giorni dal suo ingresso alle Molinette), il paziente è rientrato a casa, avendo anche ripreso una funzione renale tale da non necessitare per ora di dialisi. Il paziente, supportato con amore dalle straordinarie moglie e figlia, è adesso in piena fase di recupero nutrizionale e motorio ed è stato scongiurato il rischio di infezione da batteri intrattabili nel post-trapianto fegato. Il caso clinico ha già ricevuto il primo riconoscimento nella letteratura scientifica internazionale, essendo stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Transplant Infectious Disease. “Ancora una volta siamo orgogliosi di rendere pubblica una collaborazione tra Policlinici italiani su un gravissimo caso clinico risolto con una soluzione sanitaria all’avanguardia e senza precedenti” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino).

Arnie distrutte dai vandali: strage di api

Un apicoltore vercellese ha denunciato sui social la distruzione delle sue arnie dove erano accudite migliaia di api. Alcuni vandali sono entrati nel terreno che ospitava le “casette” e le hanno distrutte. Il bilancio è di migliaia di api morte o  fuggite. Un notevole danno economico e per l’ambiente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Scuola Cumiana, in aula nel 2026

Cirio: «Grazie allo sforzo della Regione abbiamo individuato le risorse per i lavori, a settembre 2026 i ragazzi torneranno a scuola nelle classi»
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha visitato ieri il cantiere della nuova scuola di Cumiana, nel Torinese. «Sono stato qui per l’apertura dell’anno scolastico nel 2020, quando già da più di un anno i bambini studiavano nei container perché la loro scuola era stata dichiarata inagibile nella primavera del 2019. Allora ci eravamo presi l’impegno di individuare le risorse per la nuova scuola. E’ stato un lavoro difficile e finalmente nel 2023, grazie al lavoro congiunto con il Ministero, come Regione abbiamo ottenuto maggiori risorse per l’edilizia scolastica nell’ambito del Pnrr e individuato 6,8 milioni che consentono oggi di avere il cantiere aperto per arrivare ad avere la scuola pronta, con i bambini e i ragazzi nelle classi, a settembre del 2026», ha dichiarato il presidente Cirio che ha incontrato insegnanti e studenti, oltre all’impresa che realizza i lavori, insieme al sindaco di Cumiana Roberto Costelli, alle consigliere regionali Monica Canalis e Sara Zambaia.
La vicenda della scuola Domenico Carutti, inizia nella primavera del 2019, quando viene dichiarata inagibile per rischio sismico. Da allora, dopo aver adottato soluzioni provvisorie appoggiandosi ad altri edifici per concludere l’anno, i ragazzi studiano all’interno della scuola primaria, mentri i bambini più piccoli sono stati sistemati all’interno di 60 container, studiati appositamente per l’attività didattica. Nonostante la situazione di particolare urgenza, nel 2021 la scuola di Cumiana resta esclusa dalla graduatoria del Pnrr, in cui viene però inserita un anno fa, grazie al lavoro congiunto della Regione e del Ministero che concede al Piemonte maggiori fondi su questa misura. Dopo le procedure di appalto, a gennaio sono iniziati gli scavi e ora il cantiere è in attività. Durante la visita al cantiere il presidente Cirio e il sindaco Costelli hanno piantato un albero di ulivo, simbolo di pace e di fiducia «perché investire sul futuro – ha detto il presidente Cirio – e quindi sulla scuola e sulla formazione dei nostri ragazzi, deve essere la stella polare di chi amministra».

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE 

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’1%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è allo 0.9%.

Per la nona settimana consecutiva si registra un andamento decrescente rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.079.362 dosi, di cui 3.347.654 come seconde, 2.966.858 come terze, 837.901 come quarte, 268.409 come quinte, 50.098 come seste.

Tra giovedì 8 febbraio e giovedì 15 febbraiosono state vaccinate 498 persone: 4 hanno ricevuto la prima dose, 2 la seconda, 12 la terza, 69 la quarta, 292 la quinta, 119 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 8 febbraio amercoledì 14 febbraio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 15.

Suddivisi per province: Alessandria 1, Asti 1, Biella 0, Cuneo 1, Novara 2, Vercelli 0, VCO 1, Torino città 3, Torino area metropolitana 5.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 105 (36). Questa la suddivisione per province: Alessandria 7 (-4), Asti 5 (+2), Biella 3 (-2), Cuneo 9 (-8), Novara 14 (+4), Vercelli 1 ( la scorsa settimana zero casi), VCO 6 (-3), Torino città 22 (-15), Torino area metropolitana 32 (-11).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 8-14 febbraio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 2.5 (-25.5%) rispetto a 3.3 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 0.4(-69.2%). Nella fascia 25-44 anni è 1.4 (-17.6). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 2.1 (-16%). Nella fascia 60-69 anni è 3.7 (-19.6%). Tra i 70-79 anni è 3.2(-43.9%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 6.9(-35.5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 8-14 febbraio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 2.4 (+100%), nelle fasce 3-5anni e 6-10 anni è 1.1 (in entrambe le fasce, nessun caso la scorsa settimana), nella fascia11-13 anni non si sono registrati casi. Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 1.6 (+60%).

Monitoraggio cinghiali, Cia: “Bene l’impiego dell’esercito”

«L’intervento dell’esercito per il monitoraggio con i droni delle carcasse dei cinghiali nelle province di Asti e Alessandria è un passo avanti che salutiamo con piacere, in quanto accoglie in parte le richieste della nostra Organizzazione. Vogliamo sperare sia solo l’inizio di un’azione ancora più incisiva, che veda le strumentazioni e le professionalità dell’Esercito impiegate anche nell’abbattimento dei cinghiali, come da tempo richiesto a gran voce dalla nostra Organizzazione».

Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, commentando il provvedimento annunciato nell’ultima riunione dell’Atc di Asti.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

La Just The Woman I Am arriva a Moncalieri

Al Cottolengo Hospice di Chieri «50 domande sulla fede che non hai mai osato fare»

Di Riccardo Maccioni. La presentazione martedì 20 febbraio 2024 alle 17 nella nuova biblioteca dell’Hospice

 

Martedì 20 febbraio 2024 alle ore 17 nella nuova Biblioteca del Cottolengo Hospice di Chieri (TO) – via Cesare Balbo 16 – si terrà la presentazione del libro «50 domande sulla fede che non hai mai osato fare», Effatà editrice, di Riccardo Maccioni, caporedattore del quotidiano Avvenire.

 

Dopo i saluti istituzionali di:

  • Alessandro Sicchiero, Sindaco di Chieri
  • Gian Paolo Zanetta, Direttore Generale del Cottolengo Hospice di Chieri e dell’Ospedale Cottolengo di Torino

 

interverranno:

  • L’autore Riccardo Maccioni
  • Padre Carmine Arice, Padre Generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza

 

Modera Antonella Giordano, Assessora alla Cultura della Città di Chieri.

 

 

Per informazioni: tel. +39 011.9472816.

 

 

Per sostenere il Cottolengo Hospice: https://dona.cottolengo.org/hospice/

 

Incendio in casa: marito e moglie gravemente ustionati

Una donna 73enne  è in condizioni critiche ricoverata all’ospedale Cto con ustioni su oltre il 50% del corpo. È rimasta ferita nell’incendio della sua abitazione in frazione Pogliani di Montanaro. Anche il marito  è ricoverato: ha riportato ustioni sul 20% della superficie corporea. Il rogo è scoppiato  per cause da verificare, potrebbe trattarsi della canna fumaria difettosa.

(foto archivio)

Il tempo è galantuomo: rubano orologio da 30 mila euro, li catturano un anno dopo

Due donne e un uomo di Viareggio sono accusati come autori del furto di un orologio da 30 mila euro in una gioielleria astigiana.

I tre sono stati arrestati per aver partecipato ad un furto  di un orologio da 30 mila euro commesso un anno fa all’interno di una nota gioielleria di Asti.

I carabinieri del nucleo investigativo del Comando di Asti sono stati coadiuvati dai sistemi di videosorveglianza  e dalla condivisione delle informazioni con i database dell’Arma.

I tre erano dei “trasfertisti”: avevano fatto il giro in giornata da Viareggio ad Asti appositamente per compiere il furto.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Chiede una sigaretta e tenta rapina armato di coltello

Gli agenti del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna hanno fermato poiché gravemente indiziato di tentata rapina aggravata un diciannovenne cittadino tunisino.

Mercoledì scorso in tarda serata, mentre rincasa, un uomo viene avvicinato con la richiesta di una sigaretta da un soggetto. L’uomo non asseconda la richiesta e si allontana. A questo punto, viene raggiunto alle spalle dalla stessa persona che lo blocca. La vittima si dimena per allontanarsi ma viene attinta con una lama che lacera la giacca senza che vengano inflitte lesioni corporee. L’aggressore cerca di impossessarsi senza successo del cellulare, scaraventando a terra il malcapitato e colpendolo anche con un calcio al volto. Le grida di aiuto della vittima fanno fuggire l’autore del gesto che trova riparo in un edificio abbandonato all’interno del parco della Colletta. Interviene la Polizia che tuttavia, non riesce nell’ immediatezza a rintracciare l’autore del gesto.

Due giorni dopo, personale del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna, nell’ambito di approfondite ricerche del reo, si reca nella struttura abbandonata trovando un cittadino nordafricano che dorme con accanto un coltello a serramanico occultato sotto la coperta. Quando si sveglia, l’uomo, un diciannovenne tunisino, cerca di prendere l’arma ma gli operatori gli immobilizzano il braccio. Sul posto, accanto al materasso, gli agenti ritrovano abiti compatibili con quelli indossati dall’autore della rapina due giorni prima. Gli agenti fermano il giovane straniero quale presunto autore del gesto. La vittima riconoscerà poi nell’uomo colui che l’aveva aggredito a scopo di rapina due giorni prima.