Il ministro Graziano Delrio getta acqua sul fuoco sulla vicenda della restituzione dei fondi Imu al Comune che ha visto battibeccare la sindaca di Torino Chiara Appendino e la ministra Maria Elena Boschi: “Non saprei se siano giusti o sbagliati i 61 milioni richiesti, non conosco i dettagli del bilancio di Torino, ma penso che una soluzione potrà giustamente venir trovata. Il riconoscimento ufficiale di quell’istanza c’è stato, questo è chiaro”. Lo ha detto a margine di un convegno a Torino, organizzato dall’ANSA, sul libro “Torino-Lione 1990-2016”.
Oggi, domenica 9 Aprile, si celebra al Sacrario della Benedicta ( nell’area del parco naturale delle Capanne di Marcarolo, in territorio del comune alessandrino di Bosio) il 73° anniversario dell’eccidio

La manifestazione inizierà alle 9,30 con la deposizione delle corone e il corteo che dal Sacrario raggiungerà il cortile della Benedicta. Dopo il saluto del sindaco di Bosio, Stefano Persano, e la celebrazione della S.Messa, interverranno Gian Pietro Armano ( Presidente dell’Associazione “Memoria della Benedicta”), Nino Boeti ( Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte) e Maria Rita Rossa (Presidente della Provincia di Alessandria). Seguirà l’orazione ufficiale, affidata a Carlo Ghezzi, Vicepresidente nazionale dell’Anpi.
Nel corso della manifestazione si esibirà la Banda Musicale di Arquata Scrivia e, nel pomeriggio – alle 14.00 – sarà possibile percorrere il “sentiero della pace”.
Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo. In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino. Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200 di loro riuscirono fortunosamente a fuggire, mentre i loro compagni lasciarono la vita nei campi di concentramento. Il rastrellamento della Benedicta, che nelle intenzioni dei nazisti e dei fascisti avrebbe dovuto fare terra bruciata intorno alla resistenza, non riuscì tuttavia a piegare lo spirito popolare. Anzi, proprio dalle ceneri della Benedicta il movimento partigiano, dopo aver avviato una riflessione anche spietata sugli errori compiuti, riuscì a riprendere vigore: la divisione “Mingo”, attiva nell’ovadese, ebbe tra i suoi promotori proprio alcuni degli scampati alla Benedicta. Altri partigiani continuarono la loro esperienza in formazioni della Val Borbera e in altre divisioni partigiane dell’appennino alessandrino. Nel 1996 il Presidente della Repubblica ha conferito alla Provincia di Alessandria la medaglia d’oro al valore militare per l’attività partigiana, con una motivazione che fa espresso riferimento all’eccicio della Benedicta come evento emblematico della Resistenza.
I vigili del fuoco salvano da incendio donna incinta
Una donna incinta e il suo primo figlio, sono rimasti bloccati sul balcone e sono stati messi in salvo dai vigili del fuoco. L’incendio è divampato questa mattina al secondo piano di un alloggio in via Sestriere a Perosa Argentina. . Le cause sono ancora da accertare, ma dalle prime ricostruzioni, sembra che il rogo si sia sviluppato dal divano, propagandosi al resto dell’appartamento.
(foto: archivio VV.FF.)
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, si aspettava che il Governo – dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato – destinasse alla città 61 milioni. Ma la richiesta è stata
respinta al mittente dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, che nella trasmissione di Maria Latella su Sky Tg24 ha detto: “La sindaca sa che il governo ha in corso un confronto con il comune e che i 61 milioni non sono dovuti”. aA stretto giro di Ansa la replica di Chiara Appendino: “Il Governo dovrebbe avere con le amministrazioni locali un rapporto istituzionale e non legato all’appartenenza politica. Gli esiti delle due sentenze dei giudici amministrativi certificano la correttezza dei calcoli effettuati dai nostri uffici . Mi appello affinché tutta Torino si unisca a noi in questa battaglia per la nostra comunità e per tutti i torinesi”.
“L’Europa che (non) vorrei”
“L’Europa che (non) vorrei:le parole che contano” è il titolo dell’incontro che si terrà lunedì 3 aprile 2017, dalle 10.00 alle ore 12.00, presso l’Auditorium dell’Itis Majorana di Grugliasco. L’iniziativa, promossa congiuntamente dal Comitato Resistenza del Consiglio regionale del Piemonte e dall’analogo Comitato del Colle del Lys, rappresenta l’atto conclusivo dell’omonimo progetto didattico che ha visto coinvolte alcune classi delle scuole medie secondarie di secondo grado della provincia di Torino. Un percorso sulle “parole che contano” che ha inteso mettere in rilievo, attraverso temi chiave (migranti e mobilità; confini e libertà; risorse e opportunità; conoscenza e comunicazione; lingua e identità), i nodi fondamentali dell’essere cittadini europei nel XXI secolo. Anche e soprattutto in termini problematici, chiamando in causa il significato stesso dell’idea di appartenenza europea. Le varie classi hanno adottato le parole chiave, realizzando dei video che – in uno o due minuti – hanno reso “visibile” il senso del loro modo di interpretarle. All’incontro plenario di lunedì 3 aprile tutti i partecipanti – docenti e studenti – presenteranno i prodotti multimediali elaborati nel percorso. Dopo i saluti di Tiziana Calandri, dirigente scolastico dell’I.I.S. Majorana e l’intervento del Vicepresidente del Consiglio regionale, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, Nino Boeti, lo storico Claudio Vercelli svolgerà alcune brevi considerazioni sul percorso didattico e sui temi emersi. Seguiranno le presentazioni dei lavori da parte delle classi 4° A-B-C I.S.S.A “ Giulio Natta” di Rivoli; 4° e 5° Liceo economico sociale – I.I.S “Federico Albert” di Lanzo; 4° I.T.G.I. “Galileo Galilei” di Avigliana;4° A – Informatica e 4° C I.I.S. “Ettore Majorana” di Grugliasco. Un gioco informatico ( “Gaming Guess Emotion”) , ideato dagli allievi del Majorana coordinati dalla prof.ssa Loredana D’Orta e dal prof. Marcello Bozzi e una breve esibizione musicale del prof. Fabio Caucino, chiuderanno l’incontro. L’intera manifestazione sarà coordinata da Elena Cattaneo, del Comitato Resistenza Colle del Lys.
Marco Travaglini
Cane aggredisce e ferisce bimbo di 5 anni
Erano in bicicletta le tre persone tra cui un bambino di 5 anni, che sono state aggredite e ferite da un cane ad Airasca. Ora il bambino è all’ospedale Regina Margherita per una lacerazione del tendine di Achille. Il papà di 36 anni e una donna di 63, hanno riportato lievi ferite alla coscia e al braccio. Il cane, probabilmente un randagio, non è ancora stato trovato.
(foto: archivio)
Non fosse diverso il contesto sociale e differente pure l’epoca, si potrebbe parlare – parafrasando un noto film anni ’70 – di “Torino violenta”. Al Parco del Valentino, ieri, momenti di terrore per quattro ragazzi aggrediti, in due episodi differenti, da bande di rapinatori. Uno dei malcapitati giovani è stato tenuto sotto sequestro dalle 8 alle 20. Sono stati quattro gli arresti da parte di Carabinieri e Polizia, ma i complici sono ancora ricercati. Il primo
caso, durato dieci ore, ha avuto come vittima uno studente 18enne. Un ‘branco’ di cinque giovani, di origine marocchina, lo ha minacciato con un coltello per farsi consegnare il cellulare, un overboard, qualche decina di euro e i suoi vestiti. Rientrato a casa ha raccontato l’episodio ai genitori e sporto denuncia. La sua descrizione ha portato a un arresto. Nel secondo episodio tre giovani sono stati presi a calci e pugni. I rapinatori, italiani, due di 18 anni e uno di 22 anni, hanno rubato zaino e bicicletta: sono stati arrestati.
(foto: il Torinese)
Tonnellate di rifiuti sulle montagne olimpiche
Diverse tonnellate di rifiuti abbandonati sono stati rinvenuti vicino alle piste da sci di San Sicario Alta, a Cesana Torinese. Le hanno scoperte i carabinieri del nucleo operativo ecologico. Disseminati nella zona turistica mobili, vetri rotti , materassi, sparpagliati nel parcheggio di una struttura alberghiera in disuso da una decina di anni. Tutti oggetti pericolosi per gli sciatori che scendevano dalle piste. Così i carabinieri hanno intimato alla proprietà della struttura, una società veneta, di delimitare l’area con una recinzione e di smaltire i rifiuti , così da evitare incidenti.
Inaugurata la nuova sede dell’Automobile Club Torino, l’ente più antico tra tutte le delegazioni dell’ACI – l’associazione nazionale affiliata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Alla base dell’innovativa struttura di 5.000 mq di piazzale San Gabriele di Gorizia, 210 (angolo via Filadelfia), c’è la volontà di trasferire in un unico spazio, il primo centro per la mobilità cittadino, i servizi tecnici, amministrativi e commerciali che ACI offre da sempre ai suoi Soci e a tutti gli automobilisti. Dal Centro Revisioni e Assistenza, agli uffici per il pubblico per servizi come pratiche auto, rinnovo patenti e assicurazioni, passando per la scuola guida dotata di simulatori e agli ampi spazi commerciali come la prima concessionaria digitale FCA, il tutto pensato per offrire una consulenza a 360° sul mondo dell’automobile. All’esterno della nuova sede, gli automobilisti potranno trovare un autolavaggio di ultima generazione, parcheggi e colonnine per ricaricare i veicoli elettrici, mentre all’interno il bar, la sala ristorazione e la moderna e funzionale sala per le conferenze completano le dotazioni dell’edificio.
La nuova sede dell’Automobile Club Torino è all’avanguardia anche dal punto di vista architettonico, grazie al progetto realizzato da Benedetto Camerana (Camerana&Partners) e sviluppato con AI Engineering. Dalla facciata caratterizzata da un design fluido e mosso in tema automobilistico, alla carrozzeria in zinco titanio che dialoga con gli edifici circostanti fino agli spazi interni, come l’ampia sala di attesa e la luminosità degli ambienti, pensati per rendere la visita del cliente e il lavoro dei delegati più piacevoli. Un modo anche questo per rendere l’AC Torino sempre più vicino ai cittadini torinesi, capace di offrire loro servizi di qualità, spazi moderni e soluzioni al passo con i tempi.

In questa occasione è stato tagliato anche il nastro della mostra «Una storia per immagini», curata dal giornalista Angelo Mistrangelo e visitabile a ingresso libero fino al 31 maggio negli orari del Centro (lun-ven 8:30-17:30; sab 8:30-12:30), che racconta con fotografie, stampe, disegni e manifesti provenienti dall’Archivio dell’AC Torino, il rapporto tra l’Automobile Club e la Città, la cultura e lo sviluppo industriale e sociale. Lungo un itinerario di oltre ottanta scatti è possibile entrare in diretto contatto con quasi 120 anni di storia, dalla sede al Parco del Valentino del 1900 fino a quella attuale progettata dall’architetto Benedetto Camerana, dalle figure dei piloti Borzacchini e Varzi durante la «Susa Moncenisio», a personaggi illustri come il Senatore Giovanni Agnelli, passando alle immagini più famose della Cesana-Sestriere o a quelle dei posteggi cittadini, con particolare riguardo al dipinto «Parking» eseguito da Giorgio Ramella per l’apertura del parcheggio sotterraneo di via Roma o al quadro «Centenario» realizzato da Giacomo Soffiantino per celebrare i 100 anni dell’Automobile Club Torino.
Il Presidente dell’Automobile Club Torino, Piergiorgio Re, ha commentato: “Questo importante investimento è la testimonianza concreta della fiducia che l’Automobile Club Torino ripone nel futuro. Dobbiamo prepararci alle nuove sfide che ci aspettano legate alla mobilità, con particolare attenzione agli aspetti legati all’ambiente e alla sicurezza stradale e non vi è dubbio che sempre di più mobilità privata e pubblica dovranno integrarsi a vantaggio della libertà degli utilizzatori”.
Il Vicepresidente dell’Automobile Club Torino, Adalberto Lucca, ha inoltre aggiunto: “Con la nuova sede abbiamo voluto creare il primo Centro in città dedicato completamente alla Mobilità e alle esigenze degli automobilisti. In questo senso “Casa ACI” è sinonimo di contemporaneità, tecnologia e vicinanza ai torinesi che potranno in questo luogo trovare i consueti servizi tecnici, amministrativi e commerciali offerti dall’ACI per rispondere alle loro esigenze”.
Il progettista della nuova sede, l’Arch. Benedetto Camerana, ha infine dichiarato: “La nuova sede dell’Automobile Club Torino è un progetto importante di architettura urbana e al tempo stesso un segno dei nostri tempi. L’edificio è in parte il recupero di un capannone produttivo esistente e in parte un volume completamente nuovo. Come le migliori istituzioni, ACI persegue una strategia vincente nell’Italia d’oggi, combinando la prudenza del riuso con la ricerca della trasformazione”.
Il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, vertice della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito si è recato alla Scuola di Applicazione per approfondire la conoscenza dei Comandi dipendenti. Accolto a Palazzo Arsenale dal Comandante dell’Istituto Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, il Generale Serino ha salutato la Bandiera della Scuola decorata di medaglia d’argento al valore militare prima di assistere a un briefing dedicato alla missione del Comando. Nel corso della visita il Vertice per la Formazione dell’Esercito ha salutato il personale militare e civile appartenente al quadro permanente della Scuola e i frequentatori dei diversi corsi in atto. Rivolgendosi ai capitani del 142° corso di Stato Maggiore e agli ufficiali subalterni del 194° “Coraggio”, 195° “Impeto” e 196° “Certezza” il Gen. Serino ha sottolineato l’importanza di mettere a frutto insegnamenti ricevuti e le esperienze maturate in
ambito scolastico per affrontare con serenità e competenza i futuri incarichi in seno alla Forza Armata. Prima di lasciare il capoluogo subalpino e dopo aver visitato le diverse infrastrutture gestite dal Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione, il Gen. Serino ha espresso il proprio plauso nei confronti delle attività didattiche dell’Istituto soffermandosi sui principali fattori di successo: rispetto per le tradizioni e sguardo rivolto verso un futuro nel quale internazionalizzazione degli studi e osmosi culturale con il mondo accademico, scientifico e imprenditoriale rappresentano saldi punti di riferimento.