CRONACA- Pagina 1692

Appeso a testa in giù sulla parete rocciosa

Lo hanno salvato i  tecnici del soccorso alpino impiegando un elicottero del 118. L’ escursionista era rimasto bloccato sulla strada ferrata a Pont Canavese, in zona Prati della fiera. E’ probabile che si sia allentata l’imbracatura, e l’uomo è scivolato dalla parete di roccia restando appeso a testa in giù fino all’arrivo dei soccorsi. Solo tanta paura e qualche lieve contusione. Il 118 è stato chiamato da un altro scalatore che faceva parte della stessa cordata.

Finisce con l’auto nel fiume e muore intrappolata

DALLA CALABRIA

Maria Rosarò, di 49 anni, di Catanzaro, è morta in un incidente  avvenuto sulla strada che collega Lamezia Terme a Catanzaro. Mentre stava attraversando un ponte, per cause da verificare, ha sfondato il muro che costeggia la carreggiata ed è finita nelle acque del fiume Amato con l’auto che si è rovesciata. La donna è rimasta intrappolata nell’abitacolo. Alcuni passanti hanno cercato invano di salvarla.  Sul posto carabinieri, il 118 e i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo senza vita della donna.

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(FOTO ARCHIVIO)
   

Riassunto l’operaio trapiantato di fegato

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino ha comunicato che i rappresentati locali della multinazionale svizzera Oerlikon gli  “hanno assicurato di voler ritirare la loro decisione che, prima di ogni altra cosa, presentava tratti di disumanità inammissibili”. Si tratta della vicenda di Antonio Forchione, l’operaio ingiustamente licenziato dopo il trapianto di fegato, dalla Oerlikon Graziano di Rivoli.

Giustizia ritardata: processo per abusi sessuali termina dopo 17 anni

Sono passati 17 anni dall’inizio e si è chiuso in Cassazione a Roma il processo per abusi sessuali,  avvenuti a Torino, su una ragazzina che, a seguito del caso si era uccisa. I giudici hanno respinto l’ultimo ricorso dell’imputato, un peruviano oggi tornato nel suo Paese, e hanno confermato la condanna di 3 anni e 6 mesi. L’udienza davanti alla Corte seppur in “ritardo” – per usare un amaro eufemismo – è stata fissata in tempo utile per evitare la caduta in prescrizione delle accuse.

Cerca asparagi in periferia e trova lo scheletro di un uomo

DALLA PUGLIA

Un uomo, cercando asparagi,  ha trovato uno scheletro a Bari nella zona Lamasinata, un’area di campagna alla periferia nord della città. Non è ancora possibile stabilire la causa della morte, ma  carabinieri affermano che si tratterebbe di un uomo tra i 35 e i 50 anni, indossava giubbotto e  jeans.La zona è popolata da fauna selvatica, per questo sono  pessime le  condizioni dei resti trovati, che verranno ricomposti.

Tentata rapina in uno studio ortopedico alla Crocetta. C’è uno sparo ma nessun ferito

Due uomini armati e con il volto coperto si sono introdotti nello studio medico del Dottor Celani in via Lamarmora.

 

Viso coperto da una maschera da sci e cappellino scuro in testa per nascondere il più possibile i tratti del volto. Corrisponde a questa la descrizione dei due rapinatori che ieri, intorno alle ore 19.00, hanno fatto irruzione nello studio ortopedico del Dottor Celani, al pianterreno di via Lamarmora 72. All’interno dello studio, oltre all’ortopedico, erano presenti anche la moglie e due pazienti in attesa della visita. I due uomini sono entrati armati e hanno intimato alla donna – puntandole la pistola addosso – di consegnare loro l’incasso della giornata. Celani, accortosi della presenza dei due ladri, ha cercato di difendere la moglie innescando così una colluttazione dalla quale è partito un colpo di pistola, che per fortuna, non ha ferito nessuno. I due rapinatori, probabilmente allarmati dall’attenzione che lo sparo avrebbe suscitato, hanno ferito il medico e sua moglie colpendoli alla testa con il calcio dell’arma e sono fuggiti senza riuscire a prendere nulla. Le due vittime se la sono cavata fortunatamente con ferite lievi e sono stati trasportati all’ospedale per ulteriori accertamenti. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri che ora stanno indagando sull’accaduto cercando di risalire agli autori dell’aggressione e della tentata rapina.

Operaio licenziato dopo il trapianto di fegato

Un operaio tornato in fabbrica otto mesi dopo un trapianto di fegato è stato licenziato  dalla Oerlikon Graziano, impresa  metalmeccanica con sede a Rivoli. L’uomo ha dichiarato all’Ansa: “Ho ricevuto una visita e mi hanno dichiarato inabile. Sono stato costretto a tre settimane di ferie forzate e poi lunedì mi è arrivata la lettera di licenziamento”. Antonio Forchione ha 55 anni e farà causa all’azienda per avere un risarcimento. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato  uno sciopero di due ore su tutti i turni.

 

(foto: archivio)

Trovata morta in una pozza di sangue. E’ femminicidio?

DALLA CALABRIA

Il cadavere della donna, una commessa 40enne che viveva da sola, era riverso in una pozza di sangue. Antonella Lettieri, questo il suo nome, è stata trovata morta nella sua casa di Cirò Marina. I carabinieri non escludono che possa trattarsi di un episodio di femminicidio. L’abitazione della donna è stata trovata a soqquadro. Sul posto  i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, del Nucleo investigativo e gli specialisti della squadra di investigazioni scientifiche del Reparto operativo. 

Pasticciaccio mercatini di Natale, la Giunta reagisce

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

La Giunta Appendino ha deciso di chiedere i danni agli organizzatori….diciamo cosi un po’ disorganizzati, dei mercatini di Natale. Bravi, chiedere i danni dimostra la liceità del comportamento da parte dell amministrazione. Ci sembrano persino pochi 40 mila euro per il flop dell’iniziativa. Comunque se c’è una fideiussione a garanzia…Ma c’ è questa garanzia? E c’è un contratto firmato? Gli organizzatori dicono che non è stata firmata alcuna carta. Abbiamo capito bene? Sono questi i momenti in cui si vorrebbe avere torto sperando di aver capito male. Ma anche stavolta la speranza  (mi sa) è vana.  Se ci fosse il contratto saremmo di fronte ad un errore di scelta dovuta all’ inesperienza. Se non ci fosse un contratto firmato… dilettanti allo sbaraglio? Siamo comprensivi, fermiamoci alla sola  inesperienza. 

“Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”

S’intitola “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro” il concorso rivolto agli Istituti di istruzione secondaria di II grado del Piemonte, bandito in questi giorni  dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale. Il concorso consiste nella realizzazione di un video – realizzato in formato mp4 – della durata massima di 2 minuti, accompagnato da una breve relazione illustrativa, sul tema del sovraindebitamento e dell’usura. I video potranno essere realizzati da studenti e studentesse sia individualmente che in gruppo e dovranno essere condivisi dai partecipanti su uno spazio cloud (google drive, dropbox, iclpud, onedrive o simili) permanendovi almeno fino al 30 maggio 2017 per consentirne l’acquisizione da parte degli uffici del Consiglio regionale. 

“Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore”, scriveva amaramente Friedrich Nietzsche. Soprattutto in tempi di crisi e dei gravi disagi che questa impone ad intere fasce di popolazione, occorre avere piena consapevolezza dei rischi legati ad un uso improprio del denaro e ai pericoli del sovraindebitamento che, spesso, è l’anticamera di quel girone infernale rappresentato dall’usura. “ Un’educazione che deve partire dai più giovani e dal mondo della scuola, in vista  del loro futuro di uomini e  donne responsabili e accorti”, ricordano Gabriele Molinari e Giorgio Bertola, consiglieri segretari delegati all’Osservatorio Usura. “A tal fine, in vista del concorso, l’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’Usura ha promosso 34 incontri con le Forze dell’ordine per riflettere su questi temi, rivolti alle scuole medie superiori del Piemonte”. Materialmente, i video, la relazione illustrativa, la lettera di trasmissione, la scheda riepilogativa e la liberatoria alla pubblicazione e alla diffusione degli stessi dovranno pervenire entro e non oltre giovedì 20 aprile 2017. Successivamente una commissione esaminatrice, composta da esperte ed esperti in comunicazione e in materia di sovraindebitamento e usura e da funzionarie e funzionari regionali, selezionerà i video presentati, stabilendo per ognuno di essi un punteggio e individuando i primi tre video classificati in base a criteri che tengano conto dell’originalità, dell’efficacia della comunicazione e dell’impatto emotivo. Ai  primi tre video classificati verranno assegnati dei premi in denaro (rispettivamente 2.500,00 , 1.500,00 e 1.000,00 euro) che verranno erogati alle scuole per l’acquisto di attrezzature informatiche o per la realizzazione di progetti educativi sulla legalità. La cerimonia di premiazione si svolgerà in Consiglio regionale entro la fine dell’anno scolastico.

M.Tr.

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