AGGIORNAMENTO Lunedì 7 maggio i carabinieri si sono recati a Palazzo Civico per ritirare la documentazione relativa alla consulenza affidata lo scorso anno dal Salone del Libro al portavoce della prima cittadina.
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Nell’indagine sui conti in rosso del Salone del Libro spunta il caso di Luca Pasquaretta, lambito già dall’inchiesta sulla notte drammatica di piazza San Carlo. Secondo quanto emerso, il portavoce della sindaca Appendino avrebbe ottenuto una consulenza di 5 mila euro, per un lavoro quindici giorni, che sarebbe stata prontamente liquidata dal Salone, per la scorsa edizione. Un episodio che si presta alla polemica politica, non solo per il fatto che la consulenza sia stata data ad uno stretto collaboratore della prima cittadina, ma anche perché ci sono molti fornitori che – come è noto – attendono da tempo immemore di essere pagati da Librolandia.
(foto: il Torinese)

fondamentale, sopratutto in questo momento di crisi economica. Il lavoro deve essere al centro di tutte le politiche. Le crisi di oggi (ad esempio: Embraco e Italionline) hanno radici lontane, di cui la politica non sempre si è occupata… In primo luogo, però, bisogna far rispettare la sicurezza: la crisi non può essere una scusa!”.
E’ fallito il tentativo di rapina a un furgone portavalori fermo di fronte all’ufficio postale di piazza Montale
integrata informatizzata a cui partecipano, oltre ai medici, tutti i professionisti sanitari (infermieri, dietiste, fisioterapisti, logopediste), che prendono in carico il paziente durante il ricovero e che contiene importanti indicazioni utili a domicilio per una risposta a problematiche relative ai bisogni di base ed all’autonomia. La lettera viene compilata dall’infermiere prima della dimissione dopo una rivalutazione complessiva infermieristica della persona assistita. I due strumenti sono stati realizzati con focus sui temi che si sono rivelati deficitari di informazione durante lo studio ed al fine di fornire semplici ma appropriate informazioni ed indicazioni necessarie al paziente ed alla sua famiglia al domicilio. Il progetto, a valenza triennale fatto proprio dalla Direzione Aziendale (dottor Silvio Falco) e coordinato dalla Direzione Sanitaria (dottor Roberto Arione) e dalla Direzione delle Professioni Sanitarie (dottoressa Graziella Costamagna e dottoressa Silvia Bagnato) aveva l’obiettivo di promuovere, sostenere e sviluppare, attraverso azioni proattive in fase di pre dimissione, l’autonomia e l’empowerment della persona assistita e del care giver dopo un ricovero ospedaliero per patologia acuta, potenziandone le competenze personali da utilizzare a domicilio nella prima settimana di fase post-acuta successiva all’ospedalizzazione. Ha visto la partecipazione di alcune professioni sanitarie assistenziali e della riabilitazione (infermieri, fisioterapisti, dietisti) e dei volontari dell’Associazione AVO. Particolarmente significativo è stato sul piano della comunicazione il contributo fornito dai volontari dell’AVO nella realizzazione delle interviste e del video per la loro capacità di relazionarsi e comunicare con un linuaggio non scientifico-professionale ma “semplice” e comprensibile dai destinatari. Una collaborazione facilitata dalla ormai collaudata disponibilità e capacità dell’Associazione di integrarsi, nel rispetto dei ruoli, nei progetti promossi dall’Ente ospedaliero per l’umanizzazione delle cure. Il punto di partenza sono stati i problemi delle riammissioni in PS, delle telefonate in reparto o in ambulatorio degli assistiti, dopo pochi giorni dalla dimissione. 
alcuni assistenti sociali sono stati sostituiti nel corso dell’anno, ma il servizio offerto è sempre stato un servizio di qualità. Chi si rivolge per la prima volta a questo tipo di servizio, spesso, non è a conoscenza delle opportunità presenti sul territorio e, data l’urgenza delle problematiche, si rivolge agli assessori o al sindaco. Noi possiamo solamente indicare il corretto percorso da seguire, ad esempio iscriversi al centro per l’impiego, contattare l’assistente sociale; ogni appuntamento ci offre, però, la possibilità di conoscere i volpianesi, di venire a conoscenza di problematiche, anche gravi, e di lavorare per migliorare la nostra realtà». «Oltre agli interventi – sottolinea il sindaco di Volpiano, Emanuele De Zuanne – realizzati tramite l’Unione con fondi comunali, che nonostante la loro importanza sono poco considerati perché non gestiti direttamente dagli uffici del nostro ente, il Comune adotta altre misure in ambito sociale in modo diretto; un settore, quello dei servizi sociali, sicuramente complesso e che necessita della dovuta discrezione nel rispetto di chi è in difficoltà».

tubo di forma e dimensioni simili a quelle dell’esofago. Per fare ciò con la chirurgia tradizionale bisogna aprire sia l’addome (per accedere allo stomaco) sia il torace (per accedere all’esofago). Con questo intervento invece, la parte addominale viene eseguita in laparoscopia e quella toracica in toracoscopia robotica, dunque senza nessun taglio nè sull’addome nè sul torace. Poichè l’accesso al torace è limitato dalla presenza delle coste, il robot consente di penetrare attraverso gli stessi fori della normale toracoscopia, ma poi di avere una totale libertà di movimento nel torace stesso, così da poter rimuovere l’esofago e ricostruire la continuità digestiva suturando tra loro la parte di esofago rimanente ed il cosiddetto tubulo gastrico, ovvero lo stomaco trasformato in modo da essere uguale all’esofago rimosso.Le caratteristiche del robot Da Vinci consentono invece di eseguire i complessi gesti di dissezione e ricostruzione attraverso una serie di minifori, riducendo drasticamente l’invasività della procedura, tanto è vero che il paziente operato era già in piedi il giorno successivo ed a 48 ore dall’intervento era in ottime condizioni in attesa di riprendere una normale alimentazione.Il professor Mario Morino, direttore del dipartimento di chirurgia dell’AOU Città della Salute di Torino, è appena stato nominato Membro Honoris causa dell’American Surgical Association (ASA) durante il 138o Congresso della Società che si è tenuto a Phoenix in Arizona. L’American Surgical Association è considerata la più prestigiosa Società chirurgica al mondo. Fondata nel 1880, i soci devono passare una severa selezione basata sul curriculum clinico accademico e scientifico. Negli USA divenire membro dell’ASA è considerato il massimo riconoscimento di una carriera. Con la stessa attenzione all’eccellenza vengono selezionati i pochissimi membri onorari, chirurghi non statunitensi che abbiano inciso con la loro attività sullo sviluppo e sul progresso della chirurgia. Nella motivazione scelta per il prof Morino si legge che negli ultimi 30 anni egli è stato uno dei pionieri della chirurgia mini invasiva e laparoscopica, contribuendo con la sua attività clinica e con gli studi scientifici suoi e del suo gruppo alla diffusione di questa chirurgia ed alla sua
validazione scientifica, in particolare nel campo dei tumori dell’apparato digestivo. Lo sviluppo della chirurgia mini invasiva ad opera di un ristretto numero di chirurghi, fortemente osteggiati dalla chirurgia “tradizionale” nell’ultima decade del secolo scorso, ha rivoluzionato la chirurgia del secondo millennio, consentendo ai pazienti di tutto il mondo di affrontare interventi chirurgici meno traumatici ed invasivi. La chirurgia italiana è stata in prima linea in questo processo e questo importante riconoscimento ne è la migliore testimonianza. Città della Salute di Torino prima in Europa ad avere entrambi i robot chirurghi. Centro di riferimento europeo per lo sviluppo del nuovo e rivoluzionario Medrobotic, il robot che opera senza cicatrici. Il Dipartimento di Chirurgia delle Molinette è da tempo leader in Italia ed in Europa per la chirurgia laparoscopica e robotica e proprio nei prossimi giorni si affiancherà al robot Da Vinci, che rappresenta ormai una realtà clinica diffusa in diversi Centri, il nuovissimo e rivoluzionario robot chirurgo Medtrobotic, che consente di eseguire interventi chirurgici per via completamente endoscopica, dalla bocca o dall’ano, la cosiddetta “scarless surgery” o chirurgia senza cicatrici. Il robot Medrobotic sarà utilizzato dall’équipe Otorinolaringoiatrica universitaria, diretta dal professor Roberto Albera, per asportare tumori della parte alta del tratto digestivo e dall’équipe del prof Morino per tumori del colon e del retto. Il Dipartimento di Chirurgia delle Molinette è il primo in Italia ad avere a disposizione entrambe le tecnologie robotiche ed è stato identificato come Centro di Riferimento Europeo per lo sviluppo ed il training del Medrobotic. La Città della Salute di Torino sempre più nel futuro ed all’avanguardia. La Direzione aziendale (Commissario Gian Paolo Zanetta) crede molto in questa nuova Chirurgia, che potrà essere un ponte verso il futuro Parco della Salute.

Ottima affluenza al Museo Nazionale dell’Automobile nei giorni del ponte del Primo Maggio: da mercoledì 25 aprile a martedì 1 maggio, i visitatori sono stati oltre 10.500