A Bricherasio, in provincia di Torino, si è conclusa nella tarda mattinata del 15 settembre l’esercitazione sul rischio sismico “Terremoto 2018, diamoci una scossa”
La simulazione, durata due giorni, è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Bricherasio in collaborazione con Anpas Comitato Regionale Piemonte, la Squadra Aib – Protezione Civile Bricherasio, la Croce Verde di Bricherasio, la Polizia Locale, tecnici del settore, la Pro loco e alcuni gruppi sportivi della zona per testare il nuovo Piano comunale di protezione civile e la resilienza del Comune in attesa della colonna dei soccorsi.
Ilario Merlo, sindaco di Bricherasio: «L’esercitazione è andata molto bene, le squadre di volontari del soccorso sanitario e della protezione civile hanno lavorato con professionalità. Il nuovo Piano comunale di protezione civile in linea generale ha funzionato. Alcuni dettagli saranno da sistemare, ma fondamentalmente il sistema ha risposto in maniera corretta. Grande partecipazione da parte della scuola primaria, con la presenza di 200 bambini, e dei cittadini di Bricherasio coinvolti nell’esercitazione sul rischio sismico. La collaborazione con Anpas è stata straordinaria, non solo per il supporto di mezzi e attrezzature di protezione civile e le risorse messe in campo, ma anche per l’esperienza nell’ambito dell’emergenza e per aver dato la spinta giusta nell’organizzare questa esercitazione. Grazie a tutti i partecipanti».
Marco Lumello, responsabile Protezione Civile Anpas Piemonte: «È stata un’esercitazione molto realistica anche grazie alla predisposizione di effetti sonori che hanno simulato il boato del terremoto. C’è stato il massiccio coinvolgimento della popolazione, ed eccezionale è stato il comportamento dei bambini della scuola primaria che, grazie al lavoro fatto dagli insegnanti durante l’anno, hanno messo in pratica i corretti comportamenti da tenere in caso di emergenza. Le procedure di evacuazione della scuola infatti sono state eseguite in perfetta regola. I volontari e dei diversi enti, un centinaio in tutto, hanno collaborato tra loro con forte sinergia. Abbiamo anche pensato a un immediato sistema di ricognizione delle vie del paese e delle frazioni avvalendoci dell’aiuto di ciclisti e del gruppo motociclistico di Bricherasio».
Il 14 settembre in seguito alle scosse di terremoto simulate la scuola è stata evacuata, e come definito dal Piano di protezione civile, le persone coinvolte si sono spostate al punto di ammassamento presso il Salone polivalente di piazza Don Morero a Bricherasio. Si sono testate quindi sia le procedure di evacuazione sia quelle di gestione e consegna dei bambini ai genitori, nonché quelle di apertura e di attività del Coc (Centro operativo comunale) con i relativi compiti e funzioni. Sempre presso l’area del Centro polivalente è stato allestito un campo di accoglienza con la collaborazione di Anpas Piemonte che ha messo a disposizione tende per la segreteria e per il pernottamento di cittadini e volontari, una cucina mobile, la tensostruttura mensa con tavoli e sedie, oltre a materiali e attrezzature di protezione civile. L’esercitazione è stata anche un momento di informazione per la popolazione, soprattutto per i bambini ai quali i volontari Anpas hanno spiegato le diverse attività e le operazioni messe in atto durante l’intera simulazione. L’esercitazione è proseguita anche sabato 15 settembre con l’evacuazione di una palazzina di Bricherasio. È stato chiesto ai residenti di presentarsi al campo di accoglienza, quindi si sono fatti i controlli sui dati anagrafici. Ci sono stati anche una serie di eventi casuali come persone scomparse e imprevisti di varia natura per verificare le risposte messe in atto. Verificate inoltre alcune attività relative ai piani di evacuazione presso la casa di riposo di Bricherasio. Nella notte tra il 14 e il 15 settembre alcuni cittadini di Bricherasio sono stati ospitati al campo di accoglienza per verificare la funzionalità del sistema a livello notturno e le modalità di assistenza alla popolazione. A tutti i volontari impegnati nell’esercitazione è stato offerto un pasto caldo tramite le strutture di Anpas in collaborazione con la Pro loco.persone e di protezione civile.









di Pier Franco Quaglieni
furono pochissimi perché lo ritenevano un reazionario.Avevo sentito con sdegno durante una recente cena un giornalista torinese vantarsi di aver chiamato lui Ceronetti al giornale,vincendo le resistenze di Casalegno. Evitai,per rispetto al padrone di casa, di smentire il pavone che si vantava di meriti che mai avrebbe potuto avere e che ingenuamente esibì quella sera,dimenticando che c’ero anch’io che con Casalegno e con Ronchey condivisi un’amicizia sincera. In questa occasione dei 90 anni e’ venuta fuori la verità. La collaborazione di Ceronetti fu opera di Ronchey ed e ‘ stata lunga e proficua,era il proseguimento di quella voluta da Pannunzio al “Mondo”. Poi con gli ultimi due direttori prima di Molinari e’ andata assottigliandosi fino a terminare. Ceronetti sollevò dei dubbi sull’ergastolo a cui venne condannato il capitano delle SS Erich Priebke per la strage delle Fosse Ardeatine. Pochi in Italia ebbero il coraggio di farlo.Uno tra i pochi fu l’avvocato torinese Gianvittorio Gabri. Prevalse in quella condanna un giudizio storico-politico a danno della civiltà giuridica. Ceronetti vive in condizioni economiche difficili come e ‘ quasi naturale che ciò accada ad uomo libero e non solo perché i carmina non dant panem. Chi comanda ha bisogno di servi sciocchi e Ceronetti non è mai stato servile,ma controcorrente. A Ceronetti e’ stata applicata la Legge Bacchelli che gli consente di vivere ,malgrado abbia le esigenze di un uccellino. Per i suoi meriti verso la Nazione,come per i senatori a vita. Forse Ceronetti avrebbe meritato quella nomina presidenziale più di tanti altri. Nel giugno 2014 alla festa dell’Inquietudine di Finalborgo proposi la nomina di Ceronetti a senatore a vita. In Liguria ebbe vasta eco, ma non varcò i confini liguri.

