CRONACA- Pagina 1588

Nel Giorno del Ricordo un “seme di concordia” per guardare al futuro

ricordo2Di Pier Franco Quaglieni

Il Giorno del Ricordo a Torino nella Sala Rossa del Consiglio Comunale è stato dominato dall’intervento del Prefetto di Torino  Renato Saccone che con poche parole meditate ha evidenziato come, a 70 anni dalla firma a Parigi del Trattato di pace successivo alla II Guerra mondiale, il 10 febbraio 1947, si debbano storicizzare le vicende drammatiche delle foibe e dell’esodo giuliano, dalmata ed istriano , andando oltre gli oblii interessati e i rancori inevitabilmente generati dall’orrore. Soprattutto il Prefetto ha  posto in evidenza come sia indispensabile una lettura condivisa  dei fatti ,attraverso la ricerca della verità storica e ha parlato di “fratelli italiani dell’esodo”.
Le tragedie successive all’armistizio dell’8 settembre e al Trattato di pace 
vanno rivissute come italiani appartenenti alla stessa comunità nazionale  e da europei che superano le ferite lasciate dalla II Guerra mondiale, vedendo nel ricordo “un seme  di concordia” che ci consenta di guardare al futuro. Chi scrive ha partecipato ,anche parlando in prima persona ,a tanti eventi del Giorno del Ricordo, a partire dal primo, nel 2005,a Palazzo Carignano, quando si tenne il più rilevante convegno torinese in cui si confrontarono politici come Luciano Violante e storici come  Aldo Visalberghi, moderati da Alberto Sinigaglia, con la partecipazione delle massime autorità.

***

ricordo 2A quell’evento partecipò anche  il grande Ottavio Missoni ,sindaco del Comune di Zara in esilio.
Ma questa edizione del Giorno del Ricordo ha assunto un rilievo speciale con l’intervento del Prefetto di Torino per il taglio che ha impresso alla cerimonia. Sono state importanti le parole del presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci che ha dimostrato coraggio nel parlare di” odio politico e ideologico”,della Sindaca Appendino che ha ricordato gli 8.000 profughi istriani e dalmati arrivati a Torino,del Presidente del Comitato regionale per la Resistenza e la Costituzione Boeti  che ha fatto un excursus storico particolarmente penetrante,denunciando  anche il “disinteresse delle nuove generazioni”  verso questi temi,del presidente dell’ANVGD Antonio Vatta che visse in prima persona il dolore del profugo e poi dell’”esule in Patria”. L’intervento del Prefetto ha segnato però la differenza tra le edizioni precedenti e quella del 2017. Una linea di continuità del 10 febbraio è stata data invece dall’assenza delle istituzioni scolastiche(docenti e soprattutto allievi) alle manifestazioni. C’è da domandarsi il perché la scuola torinese,dopo un buon inizio negli anni 2005/7 (all’istituto Avogadro venivano promossi incontri in orario di lezione  con allievi di quasi tutte le scuole torinesi)sia rimasta inspiegabilmente ferma nel sottovalutare gli eventi del nostro confine orientale, limitandosi alla Giornata della Memoria  il 27 gennaio che pure è importantissima ed irrinunciabile.

***

Forse certi professorini di storia sono rimasti vittime delle loro radicata faziosità ideologica e neppure sanno  che la legge n.42 del 2004 prescrive la promozione di iniziative anche nelle scuole, il 10 febbraio di ogni anno. Così purtroppo accade in quasi tutta Italia, ma il vizio dell’oblìo è un dato precipuo di buona parte della scuola torinese. Soprattutto ci sarebbe da ridire sulla scarsa coscienza ricordo 4professionale di certi  prof. saccenti e intolleranti, epigoni di un sessantottismo  invecchiato male, se, alla fine, essi, magari senza dichiararlo esplicitamente, preferiscono occultare alcune verità storiche, per non fare i conti con esse e soprattutto con sé stessi. Luciano Violante e Piero Fassino quei conti  seppero invece farli fino in fondo e, se la legge del 2004 venne approvata con il solo voto contrario di Rifondazione, è anche merito loro, oltre che dei parlamentari di AN promotori della legge approvata nel 2004. Tra i tanti aggiornamenti a cui il corpo docente dovrebbe sottoporsi, ci sarebbe  sicuramente anche un ciclo di incontri storici sulle foibe e sull’esodo. Farebbe loro assai bene, magari in alternativa al pedagogismo infruttuoso che predomina nella scuola d’oggi e che ha portato 600 professori universitari italiani(in verità, pochi  i docenti torinesi e solo una ricercatrice dell’Università del  Piemonte orientale ) a denunciare i livelli inaccettabili  di impreparazione che la scuola offre oggi ai suoi utenti.

Processo Rosboch, Gabriele chiede scusa. I genitori di Gloria: “Non possiamo perdonare”

defilippi rosbochrosbochA Ivrea è iniziato il processo per l’omicidio dell’insegnante di Castellamonte, Gloria Rosboch. Sono comparsi dinanzi  al gup Alessandro Scialabba  Gabriele Defilippi, 22 anni, e Roberto Obert, 55 anni di Forno Canavese, i rei confessi del delitto. Presente anche Caterina Abbattista, 49 anni di Gassino, la madre di Defilippi, imputata per concorso in omicidio, ed Efisia Rossignoli, 49 anni di San Giorgio Canavese, accusata di truffa. GABRIELE MAMMAIn aula c’erano anche gli anziani genitori di Gloria Rosboch: Marisa Mores ed Ettore.

LE SCUSE DI GABRIELE

“Vorrei riavvolgere il nastro e tornare indietro. Chiedo scusa a tutti”: così l’agenzia Ansa riporta le parole di Gabriele Defilippi, in aula in jeans e maglione blu. Anche sua madre ha chiesto scusa leggendo un testo.

I GENITORI DI GLORIA: “NON POSSIAMO PERDONARE”

“Sapevo che sarebbe stata dura, Me lo aspettavo. Perdonare? Noi non possiamo perdonare”. E’ il GABRIELE GLORIA OBERTcommento di Marisa Mores, mamma di Gloria Rosboch . “Mi hanno dato fastidio gli sguardi di quella donna,  continuava a fissarmi”, ha aggiunto.

 Ettore Rosboch: “Per me sono tutti assassini. Ho detto grazie a Gabriele per quello che ci ha fatto. Solo questo…”

Spara alla madre maneggiando una pistola. E si scopre un arsenale

carabinieri-autoHa sparato  alla madre, un  operaio di 48 anni di Saluzzo, mentre stava maneggiando una pistola I carabinieri lo hanno denunciato per lesioni colpose e importazione illegale di armi. Infatti in  casa aveva addirittura 41 tra fucili, carabine e pistole ad aria compressa. Proprio armeggiando incautamente con una di questa, ha accidentalmente sparato un colpo che ha colpito la mamma di 72 anni, che è stata costretta a ricorrere alle cure ospedaliere. Ha riportato ferite guaribili in 7 giorni. E da questo episodio è iniziata l’indagine dei carabinieri.

Al via le Commissioni di quartiere

comune municipioIl 1 gennaio dello scorso anno è entrato in vigore il Regolamento del decentramento del Comune di Torino che ha istituito le Commissioni di Quartiere. Si tratta di strumenti di coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali e nella realizzazione delle politiche di territorio. Dopo l’ultima tornata amministrativa, le otto Circoscrizioni cittadine stanno ora provvedendo a renderle operative. La Commissione che riguarda il Quartiere Centro della Circoscrizione 1 viene presentata venerdì 10 febbraio, alle ore 19, al Centro San Liborio, via Bellezia 19, al Centro San Liborio – FabLab Pavone. Interviene la coordinatrice Eleonora Averna

Massimo Iaretti

(FOTO: IL TORINESE)

Anziano muore intossicato dal fumo della poltrona bruciata

carabinieri-autoDAL FRIULI VENEZIA GIULIA

E’ morto intossicato dal fumo della poltrona bruciata per  un mozzicone di sigaretta, L’incidente è avvenuto Budoia (Pordenone), dove Renato Angelin, un pensionato di 74 anni è deceduto nella sua casa. L’uomo è stato trovato senza vita a terra, da sua nipote, in cucina, dalla nipote. I Carabinieri, ritengono che l’anziano, con  problemi di deambulazione, non sia riuscito a salvarsi dal fumo acre  sprigionatosi dalla poltrona trovata  bruciata dalle fiamme causate da un mozzicone di sigaretta gettato in una borsa di nailon.

Esplosione centrale nucleare, controlli in Piemonte

centrale nucleare energiaProbabilmente l’esplosione alla centrale nucleare di Flamanville, in Normandia, non ha causato rilascio radioattivo, infatti secondo l’Arpa Piemonte  i livelli di radioattività registrati  sono nella norma. Ma l’agenzia ambientale  ha comunque intensificato le proprie attività di monitoraggio della radioattività ambientale. Arpa sottolinea che fino ad ora non risultano informazioni da parte dei circuiti internazionali di notifica degli incidenti nucleari. Ma l’attenzione è elevata.

 

(foto: archivio)

Sputi ed escrementi nel panino

bulli giovaniUn giovane di 14 anni, di Ciriè, sarebbe stato costretto a subire percosse, cinghiate, sputi, ed escrementi nel cibo. I bulli sarebbero alcuni  suoi coetanei, quattro minorenni -tre quattordicenni e un quindicenne – che ora dovranno rispondere di ingiuria, minaccia, lesioni personali, atti persecutori e tentata rapina in concorso. I problemi sarebbero incominciati alla fine dello scorso anno scolastico. Alcuni compagni del ragazzino, in classe, hanno incominciato ad accusarlo di puzzare, di non lavarsi, arrivando a sputargli addosso. Finché lo scorso agosto, in una birreria di Ciriè, i ragazzi hanno raccolto degli escrementi per strada e li hanno messi “nel panino che hai appena mangiato”, dicono alla vittima. Il ragazzo racconta tutto ai genitori e così scatta la denuncia ai carabinieri.

Sotto la minaccia di una pistola lo costringe a bere acido

carabinieri xx

Oltre la Mole / Cronache italiane

DALLA CALABRIA

Sotto la minaccia di una pistola un commerciante, Giuseppe Zangari, di 40 anni, é stato costretto a ingerire dell’acido. Ora è ricoverato con prognosi riservata all’ospedale di Locri dopo. Una persona che i carabinieri stanno tentando di identificare lo ha costretto, per motivi da accertare, a bere la sostanza.Il fatto è avvenuto a Spadola, vicino a un negozio di prodotti per l’agricoltura di proprietà del commerciante L’aggressore si é poi allontanato a piedi ed è ricercato dai carabinieri.

Sposa all’altare accompagnata dal cane. Ma il parroco dice no

MATRIMONIO OLDDALLA CAMPANIA

Il giorno delle nozze voleva andare all’altare accompagnata dal suo cane, per lei l’affetto più caro. Ma la proposta della promessa sposa dell’entroterra campano è stata respinta dal parroco della chiesa napoletana di San Giuseppe a Chiaia, don Franco Rapullino, che ha dichiarato caneall’agenzia Ansa”Mi ha detto che era l’affetto più caro che aveva e che lo voleva con sé all’altare in un momento così importante della sua vita. Non posso dire ciò che ho risposto, però dopo mi sono dovuto confessare. E non credo  che quelle mamma e figlia torneranno più nella mia chiesa. Non sono stato molto diplomatico nel dire no”

Piena del Po: il battello Valentino portato in secca per riparazioni

preteroti-murazzi-popreteroti-murazzi-po-2Anche Valentino era stato travolto dalla piena del Po durante l’alluvione dello scorso novembre, ma non era affondato come la barca gemella Valentina. Ora è stato tirato in secca da due gru. A bordo  di un mezzo speciale, verrà portato in un deposito per essere riparato. Gtt ha intanto allo studio studiate soluzioni per  la sicurezza degli imbarchi e degli ormeggi. Nel frattempo continua l’indagine della procura di Torino, che aveva aperto un fascicolo per  il reato di naufragio colposo.

 

(foto archivio: Antonello Preteroti)