CRONACA- Pagina 152

Sovraffollamento e spazi inadeguati tra i tanti problemi delle carceri piemontesi. Ma non mancano i miglioramenti

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Una panoramica tra luci e ombre. È quella che emerge scorrendo il nono Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti in Piemonte e dell’Istituto penale minorile di Torino, presentato a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale.

Il documento, realizzato dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano con il coordinamento dei Garanti comunali del Piemonte, evidenzia che – sottolinea Mellano – “ci sono prospettive d’intervento significative, pari a 250 milioni di euro, per il miglioramento delle 189 carceri italiane. Alcuni di essi sono già stati stanziati per strutture piemontesi come l’Istituto minorile Ferrante Aporti (25 milioni) e il Padiglione C della Casa circondariale Lorusso e Cutugno (12,5 milioni) di Torino: occorre insistere affinché vengano eseguiti in tempi ragionevoli e con attenzione all’esecuzione penale, dal momento che non è importante soltanto la sicurezza ma anche permettere alle Amministrazioni penitenziarie di avere gli strumenti per fare formazione, creare istruzione e lavoro e, in definitiva, scongiurare i rischi di recidiva”.

Il componente dell’Ufficio di presidenza Mario Salvatore Castello, delegato ai rapporti con i Garanti, ha portato il saluto dell’Assemblea sottolineando “la necessità dell’impegno di tutti, non solo dei detenuti e di chi di loro si occupa, per migliorare le carceri e le condizioni dei carcerati, della polizia penitenziaria e degli operatori. Problemi che riguardano l’intera società”.

Sono intervenuti i Garanti comunali di Torino Monica Cristina Gallo, di Ivrea (To) Raffaele Orso Giaccone, di Vercelli Pietro Luca Oddo e di Cuneo Alberto Valmaggia. Accanto alle criticità già denunciate negli scorsi anni legate al sovraffollamento, all’inadeguatezza degli spazi, alle carenze sanitarie ed educative, sono stati evidenziati anche i miglioramenti avvenuti come l’adeguamento degli spazi nelle carceri di Fossano (Cn), di Vercelli e di Verbania – segno che gli appelli fatti nel tempo non sono caduti nel vuoto.

Per Gallo “il sovraffollamento del Lorusso e Cutugno è pari al 130% e su una capienza di circa 1.035 persone quelle ospitate sono 1.445. Il numero di addetti continua a essere carente e mancano i mediatori culturali, necessari per creare ponti con i detenuti stranieri, spesso anche anche molto giovani, che non parlano e non comprendono l’italiano”.

Orso Giaccone ha evidenziato “la necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria, di dotare le celle di acqua calda e di docce e l’urgenza di determinare meglio finalità e funzioni di alcuni ambienti del carcere di Ivrea”.

Oddo ha espresso soddisfazione per “gli interventi sugli infissi, che hanno migliorato non poco la vivibilità di una parte del carcere di Vercelli, così come l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua. Si sta cercando di rendere operativi gli spazi adeguati per l’area medica e c’è buona collaborazione con l’Amministrazione comunale di Vercelli per progetti di reinserimento e lavoro”.

Per Valmaggia “il problema principale per gli interventi non è il reperimento dei fondi ma le tempistiche, che si trascinano sia per la manutenzione ordinaria sia per quella straordinaria. Aumentano anche le segnalazioni di problematiche sanitarie, cui non sempre vengono date risposte adeguate”.

È intervenuta alla conferenza stampa, tra gli altri, la consigliera Giulia Marro.

Strade e illuminazione, lavori per un milione a Chieri

La Giunta comunale di Chieri ha adottato tre Documenti di Indirizzo della Progettazione (DIP) di particolare rilevanza, relativi alla riqualificazione e mantenimento delle vie cittadine e agli interventi di messa in sicurezza stradale, al potenziamento e adeguamento degli impianti della pubblica illuminazione e agli interventi di adeguamento funzionale del patrimonio immobiliare comunale, per un investimento complessivo di oltre 1 milione di euro: lo annuncia l’assessora ai Lavori pubblici Daniela SABENA.

Il DIP relativo agli interventi sulle vie cittadine e di messa in sicurezza stradale prevede un investimento complessivo di 400mila euro ed il cronoprogramma (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto esecutivo, procedura di gara, esecuzione dei lavori e collaudo) si svilupperà in circa 19 mesi (570 giorni). Si tratta di opere relative al rifacimento della pavimentazione delle vie, laddove si sono verificati cedimenti o problemi di usura, alla costruzione o al rifacimento dei marciapiedi, al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano e delle condizioni di sicurezza della circolazione di veicoli e predoni. L’amministrazione comunale terrà conto delle segnalazioni ricevute e delle esigenze già programmate, coordinando gli interventi con il piano dell’Italgas di sostituzione delle tubazioni interrate nel centro abitato (40 km nell’arco di 5 anni).

Tra le opere prioritarie, quelle relative a corso Buozzi, il ripristino della pavimentazione di fronte alla Chiesa di San Domenico, piazza Dante, la messa in sicurezza di strada Roaschia, strada Vallero, via Giovanni XXIII e dell’attraversamento pedonale di viale Fasano angolo Via General Perotti.

Il documento relativo al potenziamento ed adeguamento del sistema degli impianti di illuminazione pubblica prevede un investimento complessivo di 280mila euro e il cronoprogramma si svilupperà in circa16 mesi (465 giorni).

La Città di Chieri gestisce direttamente 5.070 punti luce, a cui si devono aggiungere 743 punti luce di proprietà e gestione di Enel Sole. Dal 2005 è stata avviata un’opera di rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica, che ora prosegue con interventi di manutenzione straordinaria e di accorpamento degli impianti e sostituzione di quelli obsoleti con posa di corpi illuminanti con ottica a LED, anche con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento luminoso, favorire il risparmio energetico ed aumentare la sicurezza nelle ore notturne della circolazione di vetture, ciclisti e pedoni.

L’amministrazione comunale ha selezionato quali interventi prioritari strada Madonna della Scala, piazza Quarini, il Parco Robinson, il centro sportivo San Silvestro, le Maddalene e Strada Falcettini.

Infine, è stato approvato il DIP relativo agli interventi di adeguamento funzionale sul patrimonio immobiliare comunale, che prevede un investimento complessivo di 330mila euro e un cronoprogramma che si svilupperà in circa22 mesi (650 giorni), e interesserà edifici di proprietà comunale, tra cui scuole, palestre, alloggi Erp.

A ciò si aggiunge la prosecuzione della ristrutturazione dei loculi dell’ampliamento lato sud est del cimitero centrale, con un investimento di 550.00,00. E lo stanziamento di 200.000,00 euro per la manutenzione di strade consorziali, vicinali e comunali bianche, che si estendono nel nostro territorio per 100km.

Operaio di 51 anni muore folgorato

Un operaio di 51 anni è morto probabilmente folgorato in un incidente sul lavoro a Ghislarengo, in provincia di Vercelli: stava lavorando a un quadro elettrico e sarebbe stato fulminato dalla corrente. Si valuta anche l’ipotesi di un malore.

Commissariato Barriera Nizza, porte aperte agli studenti

 

Nei giorni scorsi, le porte del Comm.to di P.S. Barriera Nizza si sono aperte per accogliere gli studenti del V anno dell’Istituto Tecnico “Giulio” di Torino, in visita per conoscere meglio le attività messe in campo dalla Polizia di Stato nel suo ufficio di prossimità per eccellenza, il Comm.to di P.S.

I poliziotti hanno parlato con i ragazzi delle attività connesse al controllo del territorio, non solo mostrando l’equipaggiamento delle volanti della Polizia di Stato ma anche effettuando dimostrazioni pratiche insieme ad unità cinofile ed antisabotaggio della Polizia.

Particolare interesse è stato riscontrato nell’affrontare temi vicini ai giovani, quali ad esempio reati collegati all’uso improprio del cellulare, i narcotest, la differenza tra droghe sintetiche e non.

Al fine di coinvolgere i ragazzi, sono anche stati proiettati dei filmati relativi all’attività svolta durante i controlli nei locali pubblici e sono stati anche forniti alcuni cenni in materia di   ordine pubblico.

In marcia per la pace dalla periferia al centro

In tanti, soprattutto giovani ma non solo, hanno partecipato ieri pomeriggio a Torino alla ‘Marcia della pace’ promossa dal Sermig  in attesa del nuovo anno. Il corteo all’insegna dello slogan  ‘2025 Passi di Pace” si è snodato dalla parrocchia Maria Regina della Pace di corso Palermo, fino al centro città, in piazza Castello.

Strumenti di pace, Capodanno al Sermig

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Il “Coordinamento interconfessionale regionale- Noi siamo con voi” (costituito dai rappresentanti di tutte le principali fedi religiose presenti in Piemonte) anche quest’anno ha deciso di celebrare la Giornata mondiale della pace istituita da Papa Paolo VI e ultimamente particolarmente sostenuta da Papa Francesco.

Quindi il 1 gennaio 2025, presso il Ser.mi.g., Arsenale della pace di Piazza Borgo Dora a Torino, si svolgerà, a partire dalle h 18.00, una manifestazione intitolata: Strumenti di pace. Avrà come fulcro un grande concerto ad opera di musiciste/i di varia fede religiosa. La serata sarà aperta da due brevi interventi – pronunciati dal Presidente del Consiglio regionale Davide Nicco e dal portavoce del Coordinamento interconfessionale Giampiero Leo – dedicati a illustrare il “messaggio dell’iniziativa” ovvero l’importanza fondamentale del dialogo vero, sincero e aperto, quale strumento principe per il raggiungimento della pace e della giustizia.

Nelle foto alcuni momenti della scorsa edizione 

Denunciati bracconieri con cinghiale nel bagagliaio

I carabinieri di Biella hanno denunciato due bracconieri. Stavano cacciando in una zona boschiva protetta. I due avevano abbattuto un cinghiale e lo avevano messo nel bagagliaio  del loro fuoristrada. Uno dei cacciatori deteneva illegalmente  il fucile e le munizioni.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Programma GOL, contratti di solidarietà. Chiorino: “Scelta strategica e utile”

Parallelamente la Regione prosegue nell’impegno a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale con un investimento di 61,84 milioni di euro sul programma GOL. Il vicepresidente Chiorino: “Insieme al Governo, con il Programma GOL e con investimenti strategici, difendiamo i lavoratori, sosteniamo le imprese e prepariamo il Piemonte e l’Italia alle sfide del futuro”

“Accolgo con grande soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri di ampliare la platea dei fruitori del programma europeo ‘Garanzia di occupabilità dei lavoratori’ (GOL) anche ai lavoratori in contratto di solidarietà. È una scelta utile e strategica soprattutto per le esigenze dei settori automotive e del tessile, cruciali per la nostra Nazione, che stanno affrontando profonde trasformazioni”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

Chiorino: “Scelta strategica e utile”

Questo ampliamento, fortemente richiesto dal vicepresidente Chiorino, rappresenta un passo avanti concreto per sostenere soprattutto i lavoratori di Stellantis e del suo indotto, ma anche del tessile, garantendo loro l’accesso a percorsi di formazione di riqualificazione professionale. “Si tratta di un intervento essenziale per salvaguardare i livelli occupazionali, fornendo al territorio strumenti per affrontare le sfide della transizione industriale. Come Regione Piemonte, continueremo a lavorare con determinazione per mettere in campo politiche attive del lavoro efficaci e strumenti innovativi, puntando sulla sinergia tra istituzioni, imprese e lavoratori” ha dichiarato ChiorinoInsieme al Governo, con il Programma GOL e con investimenti strategici, difendiamo i lavoratori, sosteniamo le imprese e prepariamo il Piemonte e l’Italia alle sfide del futuro” ha concluso il vicepresidente.

Regione Piemonte: approvata la Direttiva “Formazione per il lavoro 2025” con un investimento di oltre 61 milioni di euro

La Regione Piemonte – intanto – prosegue il proprio impegno a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale con l’approvazione della Direttiva “Formazione per il lavoro” 2025. La delibera, adottata nell’ambito del Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destina un totale di 61,84 milioni di euro a iniziative volte a migliorare l’inserimento lavorativo e la qualificazione professionale sul territorio.

Le risorse saranno così ripartite:

* 50,84 milioni di euro provenienti dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori);

* 11 milioni di euro derivanti dal Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.

Flessibilità e risultati al centro del programma

Il finanziamento potrà essere incrementato, fino a un massimo di ulteriori 50,84 milioni di euro, sulla base dei risultati conseguiti e delle valutazioni trimestrali effettuate. L’allocazione di queste risorse avverrà con successivi provvedimenti della Giunta Regionale, in coerenza con gli obiettivi del Programma GOL e delle politiche attive del lavoro.

Tempi e negoziazioni

I termini per l’avvio e la conclusione delle attività formative saranno aggiornati in base alle indicazioni ministeriali del PNRR, garantendo un costante adeguamento alle esigenze del territorio e dei lavoratori. Inoltre, il vicepresidente della Regione sarà coinvolto nelle negoziazioni con il Governo per ottimizzare l’implementazione del Programma GOL, rendendolo sempre più efficace e aderente al contesto piemontese.

Questo significativo investimento conferma la volontà della Regione Piemonte di promuovere politiche attive del lavoro innovative e di qualità, in linea con le esigenze del mercato e con le prospettive di sviluppo economico del territorio.

Programma GOL: cos’è e cosa è cambiato

Il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori – GOL  è il programma di politiche attive prevista del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1). Dispone della dotazione finanziaria inedita per il nostro Paese di oltre 4,4 miliardi di euro. Entro la fine del 2025, deve coinvolgere 3 milioni di beneficiari, 800.000 dei quali in percorsi di formazione.

Il programma si articola in percorsi diversamente composti in base alla difficoltà della persona di entrare o rientrare nel mercato del lavoro. Tra questi, c’è un percorso specifico destinato ai lavoratori coinvolti in crisi aziendali, beneficiari di integrazioni salariali.

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, il Governo ha esteso il percorso dedicato del Programma GOL (percorso 5) a tutti i lavoratori coinvolti in crisi aziendali, compresi quelli in contratti di solidarietà, per qualunque percentuale di riduzione dell’orario di lavoro.

CS

Birra artigianale piemontese, aperti due bandi regionali

 

Con due importanti misure la Regione Piemonte interviene a sostegno della Birra artigianale piemontese. Si tratta di due bandi voluti dall’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni: vanno a sostenere rispettivamente con 260.000 euro l’acquisto di macchinari e strumenti di dotazione per birrifici artigianali e con 40.000 euro la formazione, l’aggiornamento professionale e la riqualificazione degli operatori dell’intera filiera brassicola regionale.

Spiega l’assessore Bongioanni«La birra artigianale in Piemonte rappresenta un settore di eccellenza assoluta e in costante espansione. Negli ultimi anni ha saputo attrarre molti giovani che hanno scelto di aprire birrifici artigianali con una particolare attenzione alla qualità e alle materie prime del territorio. La Regione li sostiene con grande impegno grazie al Registro dei Birrifici Artigianali e al logo della Birra Bop, Birra Origine Piemonte, che abbiamo presentato all’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto. Il mio impegno è di far raddoppiare già nel bilancio 2025 le risorse interamente dedicate a questa misura».

Il settore brassicolo in Piemonte attualmente conta una novantina di birrifici artigianali (di cui 13 agricoli) e circa 40 beer firm senza impianti di produzione propri (e a cui quindi non sono rivolti gli interventi sopraccitati). Ad oggi sono iscritti al Registro 19 birrifici (4 agricoli e 15 artigianali). «L’impegno della Regione – sottolinea Bongioanni – va nella direzione di sostenere la creazione di una filiera della Birra piemontese che preveda la produzione di birra locale, intesa come trasformato prodotto localmente, a partire da materie prime interamente coltivate in loco come luppolo, malto e orzo». Proprio la crescente domanda di birra artigianale sta favorendo lo sviluppo negli ultimi anni della coltivazione di materie prime in loco, come quella del luppolo che in provincia di Cuneo occupa già 9 ettari.

Possono partecipare a questi due bandi, aperti fino al 31 marzo 2025, i produttori di birra artigianale situati sul territorio della regione che siano iscritti al Registro delle Imprese, al Registro dei birrifici artigianali e siano titolari di Partita Iva idonea allo svolgimento dell’attività. Per il bando sui macchinari la spesa minima ammissibile è pari a 10mila euro, la spesa massima è di 70mila con un sostegno pari al 40% delle spese sostenute. Per il bando sulla formazione professionale i progetti devono avere un importo fra i 5mila e i 20mila euro, che la Regione sostiene fino a una quota del 70%.

Tutte le informazioni e modulistica su https://bandi.regione.piemonte.it/.

“Stiamo lottando per il Meisino”

Riceviamo e pubblichiamo
UTI per tutti Unione Tutela Individui, il Centro di Recupero Ricci “La Ninna” e LAV, insieme ad altri 11 cittadini, questi ultimi aderenti al comitato locale “Salviamo il Meisino” stanno lottando ancora per salvare la Riserva del Meisino, la zona di protezione speciale e tutti gli animali abitanti, infatti non molti lo sanno ma sono diverse le specie selvatiche e protette che hanno le proprie tane all’interno dell’area;
Gli animali dei boschi sono: tassi, volpi, scoiattoli, pipistrelli, faine, falchi, aironi, picchi, molti altri ed è essenziale proteggere ognuno di loro.
Le operazioni di cantierizzazione sono in grado di provocare spavento, allontanamento, dispersione e morte.
Il progetto al suo interno prevede l’aumento del carico antropico in un’area già di per sè resa troppo fruibile e con vincolo idrogeologico.
Le associazioni protezionistiche sono consapevoli del fatto che alcune delle modifiche progettuali richieste siano state apportate ma tutto ciò ancora non basta.
È necessario regalare alla natura spazi, habitat e rifugi sicuri.
Ci sono alberi ripariali, ambienti prioritari, i boschi alluvionali e umidi fungono da CASSA di espansione naturale durante le esondazioni, ci sono nascondigli, tane sotterranee, vite attive di notte e che di giorno riposano e molti animali in letargo.

Le associazioni in seguito a mesi di diffide, istanze, tavolo tecnico comunale, contatti con Ispra e Ministero non intendono fermarsi e intervengono unicamente a favore di animali, habitat e persone fragili.
È sempre più urgente che si arrivi a chiudere le zone umide e quanta più area possibile della ZPS “zona di protezione speciale” istituita a livello Comunitario.
Torniamo a dare alla natura i suoi legittimi spazi senza che ci sia l’invasione umana.
L’area anche oggi è resa troppo fruibile e con il progetto la situazione potrebbe peggiorare rendendo possibile l’accesso in zona umida a 20 persone per ogni ingresso.
Le associazioni chiedevano di salvare animali, boschi, di rimuovere sport in zona protetta, grigliato metallico e di apporre telecamere nel sito più delicato, dando l’opportunità di visionare foto e video della fauna e molto altro.
Siamo felici del fatto che il Comune abbia ascoltato in parte le nostre richieste, il fatto che fossero legittime lo testimonia la variante ma ancora una volta non basta.

Oggi nella Riserva dei Meisino
Il cantiere spaventa gli animali, la cittadella dello sport apporterebbe un carico umano con impatti sonori e di fruizione gravissimi oltre alla possibile distruzione del corridoio ecologico.
Aggiungiamo inoltre un fatto importante: le associazioni hanno chiesto il censimento faunistico in quanto su questo aspetto si reputa ci sia carenza a causa forse dei tempi stretti.
Gli animali non conoscono le tempistiche progettuali e le scadenze.
Impariamo a rispettare e a conoscere le peculiarità specie specifiche che ci affascinano, anche nella prospettiva di studi e possibili attività didattiche. 

Approcciamoci alla Riserva come tale.
Creiamo un avamposto sicuro in sinergia con la biodiversità.
La città di Torino è ancora in tempo a dare l’esempio, ma ora sarà il Giudice a entrare nel merito della questione.
Le associazioni attendono, in atteggiamento positivo.