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I carabinieri catturano il pericoloso truffatore di anziani

Le truffe sono un reato di per sè odioso, lo sono ancora di più quando sono messe in atto ai danni di persone che appartengono a categorie sociali particolarmente deboli, come gli anziani

 
I carabinieri della stazione di Montafia (in provincia di Asti), al termine di indagini durate alcuni mesi sono riusciti ad assicurare alla giustizia un pregiudicato 34enne, di etnia rom, ‘pendolare’ del crimine tra il Trevigiano dove è ufficialmente residente e l’astigiano, tal Sandro Levak, indagato perché ritenuto responsabile di una tentata rapina e di una rapina nel giugno dello scorso anno in quel di Cortazzone. L’uomo, tra le 10 e le 12 si era presentato prima alla porta di un uomo nato nel 1947, fingendosi un tecnico dell’acquedotto incaricato di verificare che le tubature dell’acqua non contenessero mercurio, scusa che i truffatori ripetono ormai da moltissimo tempo e del quale la popolazione è stata ripetutamente avvertita. Poi utilizzava una sostanza chimica, spruzzandola, che spigionava un gas acre, tale da stordire la vittima a riporre denaro ed oggetti d’oro all’interno del frigorifero per prevenire la corrosione che sarebbe venuta dal contatto con il presunto mercurio. Poiché nell’abitazione della prima vittima nulla vi era da trovare, puntava la sua attenzione (presentandosi, tra l’altro, con un abbigliamento consono a quello di tecnico dell’acquedotto, con tanto di emetto come dispositivo di protezione individuale) su una seconda vittima, una donna nata nel 1941. In questo caso l’atto delittuoso dava i suoi frutti e l’indagato si allontanava a bordo di un’auto – una volskwagen con targa naturalmente clonata – dove era attesto da un complice. Il 21 giugno venivano presentate, dalle vittime, due querele alla stazione carabinieri di Montafia e le indagini – in collaborazione con il Nucleo operativo radiomobile di Villanova d’Asti, portavano in direzione del Levak. Successivamente, come hanno spiegato sabato mattina in un incontro con gli organi di informazione, il capitano Chiara Masselli ed il comandante della stazione maresciallo ordinario Alessandro Bernini, presente il maggiore Lorenzo Rapetti, il sostituto procuratore della Repubblica di Asti, Laura Deodato, che ha coordinato le indagini, inviata una richiesta di ordinanza di custodia cautelare al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale, Francesca Dinaro che provvedeva all’emissione del provvedimento per il reato di tentata rapina e di rapina, dato l’uso fatto della sostanza e con l’aggravante di aver commesso il fatto in abitazione ed ai danni di persone ultra 65enni. L’esecuzione avveniva il 28 marzo ad Oderzo, con il supporto anche delle locali stazioni. Nel caso in questione una particolare rilevanza l’hanno avuta sia gli impianti di videosorveglianza, sia gli incontri del personale dell’Arma con la popolazione, soprattutto a tutela di chi vive nelle abitazioni o nei cascinali isolati.

Massimo Iaretti

Furti sulle auto, due arrestati

Gli agenti della Squadra Volante di Torino hanno arrestato due cittadini italiani, un trentasettenne e un ventiduenne entrambi con precedenti di polizia a carico. Gli agenti sono intervenuti in corso Venezia dove era stato segnalato un furto su autovettura nel parcheggio della stazione Fossata/Rebaudengo. Giunti sul posto gli agenti hanno notato un uomo accovacciato dietro un auto in sosta che ha tentato di allontanarsi alla vista degli agenti. I poliziotti hanno notato anche una seconda persona, che faceva da paolo, che notata la presenza della Polizia si è accomodata in un’auto lì parcheggiata. Entrambi sono stati fermati dagli agenti. I poliziotti hanno riscontrato la presenza di una VW Polo con il vetro di un finestrino infranto e con la plancia parzialmente sradicata. A bordo dell’auto sulla quale era salito il ventiduenne i poliziotti hanno riscontrato la presenza di una terza persona, un cittadino marocchino di 26 anni, e diversi oggetti provento di furto tra i quali un biglietto per la finale di coppa Italia tra Torino e Fiorentina del campionato primavera che si terrà nel mese di aprile. Tutte e tre le persone sono state denunciate per ricettazione, il trentasette anche per possesso di chiave alterate e grimaldelli essendo stato trovato in possesso di un estrattore utilizzato per asportare nottolini.

M.Iar.

 

Droga a Barriera di Milano

Durante il controllo del territorio effettuato da operatori del Commissariato Barriera di Milano nella zona di via Verres martedì pomeriggio scorso, gli agenti notavano un movimento sospetto fra un cittadino extracomunitario ed un albanese, che dietro la cessione di 20 euro riceveva in mano dall’altro un ovulo di cocaina. Gli operatori intervenivano immediatamente sequestrando la dose di stupefacente. Gli accertamenti svolti nell’immediatezza permettevano di verificare che il pusher aveva a proprio carico un ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale, al quale non aveva ottemperato. Il giovane è stato, pertanto arrestato, per detenzione e cessione di sostanza stupefacente e indagato per violazione della legge sull’immigrazione. L’acquirente è stato sanzionato amministrativamente.
 
 

Sanzioni per 30 mila euro a San Salvario: slot machine irregolari e droga

Nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Questore Francesco Messina, volti a prevenire il degrado sociale e la criminalità diffusa, è stato effettuato lunedì scorso un controllo straordinario del territorio ad alto impatto nel quartiere San Salvario. L’attività di controllo, coordinata da personale del Commissariato Barriera Nizza, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine e dell’unità cinofila, ha principalmente interessato il Parco del Valentino dove sono stati sequestrati a carico di ignoti un’ottantina di grammi di marijuana. Complessivamente sono state controllate 39 persone e due esercizi commerciali. In un bar di via Principe Tommaso gli agenti hanno riscontrato, in una sala del locale ubicata al piano superiore, la presenza di 4 apparecchi da gioco con vincita in denaro privi di autorizzazioni e utilizzati illegalmente dal titolare dell’esercizio. Per tale violazione, l’esercente è stato sanzionato per oltre 30000 euro. Nello stesso bar è stata riscontrata la presenza di due cittadini stranieri trovati in possesso di hashish, entrambi sono stati sanzionati amministrativamente per tale violazione. A un minimarket di via Saluzzo è stata, invece, contestata una sanzione amministrativa di 160 euro per la vendita di bevande in contenitori di vetro dopo le 23.

M.Iar.

Tentavano di piazzare capi di abbigliamento rubati

Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale stamane, giovedì 28 marzo, in piazza della Repubblica sotto la tettoia dell’Orologio hanno effettuato il fermo di due uomini in atteggiamento sospetto e li hanno accompagnati presso il Comando di via Bologna 74.I due erano intenti a cercare di piazzare capi di vestiario di evidente provenienza furtiva (jeans, maglioni…), sottratti attraverso il sistema delle borse “schermate”. Al Comando, uno dei due uomini, cittadino di nazionalità rumena di anni 24, è stato indagato in stato di libertà per ricettazione di merce rubata presso l’esercizio commerciale “Area 12” di strada Altessano 141. Quanto sottratto è già stato riconsegnato alla boutique che aveva subito il furto.

Troppi clienti pregiudicati, sospesa licenza bar in via Nizza

Nei giorni scorsi, è stato notificato al titolare di un bar ubicato in via Nizza 23/f, da personale del Commissariato Barriera Nizza, il provvedimento di sospensione della licenza di Pubblica Sicurezza per 15 giorni emesso dal Questore di Torino Francesco Messina.
Nell’ambito di un controllo straordinario del territorio effettuato nelle scorse settimane, i poliziotti avevano riscontrato la presenza nel bar di diversi avventori con precedenti di polizia a carico.
Già in altre 4 circostanze nel corso del 2018 e del 2019, personale della Polizia di Stato aveva riscontrato, nel corso dei controlli effettuati, la presenza nel locale di persone con precedenti di polizia. Lo scorso febbraio, gli agenti avevano deferito all’Autorità Giudiziaria locale un cittadino marocchino, presente nel locale durante uno dei controlli, trovato in possesso di sostanza stupefacente, marijuana e cocaina.Considerato che il locale è frequentato da persone pregiudicate e pericolose per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.
M.Iar.

Minaccia di uccidere il padre: "Dammi 10 mila euro"

Minaccia il padre di ucciderlo se non gli consegna almeno 10mila euro, questi non regge e temendo per la propria incolumità chiama la Polizia di Stato e il giovane, un 27enne, finisce in cella per tentata estorsione. Tutto è iniziato domenica sera quando un uomo ha contattato la Sala Operativa della Questura di Vercelli affermando che il figlio lo aveva chiamato minacciandolo di morte se, una volta rientrato a casa, non gli avesse consegnato una cospicua somma di denaro. Già nel pomeriggio il giovane, tossicodipendente noto alle Forze dell’ordine per i numerosi precedenti di polizia e violazioni amministrative in materia di stupefacenti, aveva avuto un litigio con il padre che aveva, perciò, preferito allontanarsi dalla casa nella quale convivono. L’uomo, a seguito della telefonata ricevuta dal figlio e preoccupato per le minacce dello stesso, aveva paura di rientrare in casa e, quindi, contattava la Sala Operativa della Questura che immediatamente inviava sul posto due equipaggi della Squadra Volante. Lo stesso, una volta raggiunto dagli Agenti, raccontava loro di essere ormai da anni minacciato dal figlio per ottenere cospicue somme di denaro e che, in alcune occasioni, lo stesso era anche stato aggredito fisicamente. Il padre aveva deciso di non rivolgersi finora alle Forze dell’Ordine nella speranza di un cambiamento spontaneo del comportamento del figlio ma che, esasperato, non gli restava altra scelta che chiedere l’aiuto della Polizia, anche perché per la prima volta lo stesso notava un’effettiva pericolosità della condotta del ragazzo, tanto da temere seriamente per la propria vita. Il giovane nei giorni precedenti era stato oggetto di numerosi interventi delle “Volanti” a causa del suo comportamento minaccioso nei confronti dei vicini di casa, tanto che uno di essi lo aveva denunciato per le molestie e le minacce ricevute. Accompagnati nell’appartamento, gli uomini della Squadra Volante rintracciavano il giovane in evidente stato di ebbrezza allcolica. Riportato alla calma, il giovane vercellese di 27 anni veniva accompagnato negli Uffici della Questura, arrestato in flagranza di reato per tentata estorsione e condotto su disposizione del Sostituto Procuratore presso la Casa Circondariale di Vercelli. Successivamente il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vercelli. convalidava l’arresto e disponeva per il giovane la misura della custodia cautelare in carcere.

M.Iar.

Controlli di polizia: bar sanzionato per le slot machine

Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio disposti dal Questore di Torino Francesco Messina, personale del Commissariato San Secondo, in collaborazione con equipaggi del Reparto prevenzione Crimine Piemonte, delle Unità Cinofile e della Polizia Municipale, ha effettuato un servizio di contrasto all’illegalità nell’area di giurisdizione del commissariato. Complessivamente sono state controllate 34 persone. Un cittadino straniero è stato sanzionato amministrativamente in violazione alla materia sugli stupefacenti. L’uomo è stato trovato in possesso di hashish quando il suo veicolo è stato fermato per un controllo in corso Orbassano. Al cittadino straniero è stata anche ritirata la patente. L’interessato è stato anche sanzionato ai sensi del codice della Strada poiché circolava alla guida di un veicolo con una patente estera per essendo residente in Italia da oltre un anno.Nel corso dell’attività è stato anche controllato un bar di via Tripoli al cui titolare sono state contestate violazioni amministrative per quasi 5.500 euro e sequestrati due apparecchi automatici per il gioco. Lo stesso esercizio era già stato oggetto di controlli della Polizia di Stato, in due diverse circostanze, lo scorso settembre, quando erano gli state erogate sanzioni per oltre 10.500 euro.

M.Iar.

Buone pratiche per organizzare eventi

Districarsi nel dedalo di norme e regolamenti necessari per la realizzazione di una manifestazione non è mai semplice: oggi, ad aiutare i presidenti delle ProLoco e gli amministratori arriva il “Manuale di Buone Pratiche. Come organizzare in sicurezza eventi e manifestazioni”, realizzato da Unpli Piemonte con una commissione tecnica specializzata coordinata dal segretario generale Eleonora Norbiato ed il sostegno di ANCI Piemonte. Presentato nella mattinata di mercoledì 27 marzo a palazzo Lascaris, il Manuale sarà ufficialmente disponibile dal prossimo 6 aprile. “Una risorsa– spiega Alberto Avetta, presidente di Anci Piemonte – che non ha pretese di carattere normativo ma si rivela incredibilmente utile per le amministrazioni, soprattutto nelle piccole realtà, che propongono manifestazioni rilevanti e di pregio, fondamentali non solo perché radicate nella tradizione ma anche per la buona economia locale che suscitano. Con questo manuale – prosegue – vogliamo fornire uno strumento che aiuti l’applicazione delle norme per tutelare la sicurezza nelle manifestazioni, aggiungendo un approccio professionale a quanto già fatto in passato”. Un lavoro che ha coinvolto tecnici ed esperti, come spiega il presidente di Unpli Piemonte, Giuliano Degiovanni, che racconta come il manuale sia “una soluzione, che può essere certamente implementata, ma che mancava. All’indomani del decreto Gabrielli e delle circolari uscite in materia di sicurezza, infatti, la realtà si è fatta difficile per proloco e piccoli comuni: le regole erano facilmente applicabili nelle grandi realtà ma si traducevano, nelle piccole, in ostacoli spesso insormontabili. Insieme ai comuni e con l’aiuto di esperti e professionisti abbiamo lavorato per fornire linee guida, gettando le basi di quella che spero possa essere un’alleanza futura: una collaborazione per la salvaguardia di un bene comune”.

Torino è la città italiana con la maggior incidenza di melanoma

Il  trend è in costante aumento 

Torino è la città italiana con la maggior incidenza di melanoma ed il trend è in costante aumento. L’Istituto di Anatomia patologica della Città della Salute di Torino ha diagnosticato circa 650 melanomi nel 2017 e circa 700 nel 2018. Per avere un confronto con il passato, nel 1976, presso lo stesso Servizio, erano stati diagnosticati 34 melanomi e nel 2011 erano stati 400 i nuovi casi. Questi dati sono relativi al Centro che da sempre è considerato il polo oncodermatologico di riferimento della provincia di Torino e non conteggia i casi di melanoma individuati e rimossi in altri ospedali come l’IRCC di Candiolo, l’ospedale Gradenigo e tutti gli altri presidi ospedalieri di Torino e provincia. Nonostante questo, la mortalità continua ad attestarsi al di sotto del 12%, grazie al lavoro congiunto della diagnosi precoce, della rapidità d’intervento dei servizi di chirurgia e delle innovazioni terapeutiche. L’obiettivo dei prossimi anni è quello di ridurre ulteriormente la mortalità da melanoma in modo consistente. Il melanoma è un tumore maligno della pelle, che origina dalla cute sana e, solo nel 20 % dei casi, è legato ad una trasformazione di un nevo pre-esistente. Fino a 20 anni fa era una patologia considerata rara. Oggi la sua incidenza è andata progressivamente aumentando in tutta la popolazione occidentale, con una crescita annua del 4% circa. Ad oggi in Italia si stimano circa 14 mila nuove diagnosi all’anno e la maggior parte di essi non avrà ricadute sulla salute generale grazie alla diagnosi precoce. Colpisce entrambi i sessi con una prevalenza tra i 40 e i 60 anni, ma è il terzo tumore maligno più frequente sotto i 30 anni. I soggetti maggiormente a rischio sono le persone con carnagione, occhi e capelli chiari. Un altro fattore di rischio da non sottovalutare è rappresentato dal numero e dalla tipologia dei nevi presenti sulla pelle, oltre, ovviamente, alla familiarità. Non bisogna trascurare che anche le esposizioni non corrette alla luce solare, soprattutto in età giovanile, e la cattiva abitudine ad abbronzarsi con l’aiuto di lampade artificiali incrementano il rischio. Le campagne di prevenzione sono fondamentali per contrastare questa patologia e ridurre l’elevata mortalità che la caratterizza. Solo in Italia si contano circa 1800 decessi ogni anno a fronte di una patologia visibile sin dal suo esordio e che nella maggior parte dei casi impiega alcuni anni prima di compromettere la vita del soggetto colpito. Oggi il dermatologo, grazie all’utilizzo di strumenti come il dermatoscopio (microscopia ad Epiluminescenza in vivo), è in grado di effettuare una corretta diagnosi delle lesioni pigmentate della cute ed il melanoma, se asportato precocemente, ha una percentuale di guarigione prossima al 100% con un intervento chirurgico eseguibile in anestesia locale della durata di pochi minuti. Come in altri campi dell’oncologia e della medicina in genere, i recentissimi progressi in campo biomolecolare hanno permesso di individuare nuovi target molecolari ed immunologici portando alla sperimentazione di nuovi farmaci che hanno migliorato sensibilmente la sopravvivenza dei pazienti con malattia metastatica. L’evoluzione più importante è però la possibilità di utilizzare queste terapie prima del possibile sviluppo delle metastasi e quindi migliorare non solo la qualità di vita ma soprattutto la sopravvivenza. Queste terapie, che vengono dette “adiuvanti”, consentono vantaggi concreti se iniziate in breve tempo dopo l’intervento chirurgico di rimozione del melanoma ed è quindi fondamentale una stretta collaborazione tra la fase diagnostica, quella chirurgica e quella farmacologica. Mai come ora una “Skin Cancer Unit” risulta determinante per vincere la lotta contro il melanoma. Di tutto questo si discuterà durante il Congresso “Dalla chirurgia all’immunoterapia: nuovi paradigmi di trattamento nel melanoma”, che si svolgerà venerdì 29 marzo 2019 dalle ore 8,45 presso il Turin Palace Hotel (via Sacchi 8, Torino), organizzato dalla professoressa Maria Teresa Fierro (Direttore Dermatologia universitaria Città della Salute di Torino), Franco Picciotto e Paolo Broganelli, che vede riuniti i maggiori esperti italiani del settore dermato-oncologico allo scopo di discutere ed uniformare le nuove procedure e gli standard internazionali alle realtà locali.