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CROLLA MURO, MUORE RAGAZZO DI 21 ANNI

pronto-soccorso- soccorsiIl giovane, dramma nel dramma, era alle dipendenze del padre titolare di una piccola impresa

Un ragazzo di 21 anni è morto questa mattina  nella zona del Tecnoparco, il parco tecnologico di  Verbania. Si è trattato di un incidente sul lavoro. Il giovane, dramma nel dramma, era alle dipendenze del padre titolare di una piccola impresa di demolizioni, ed è stato travolto da un muro che gli è caduto addosso.

Incendio in via Po, nube di fumo copre la Mole

preteroti-incendiopreteroti-incendio-vigili-soccorsiIeri verso le 23 il Torinese ha pubblicato per primo le foto (di Antonello Preteroti) relative alle squadre di soccorso dei vigili del fuoco, che hanno bloccato il traffico in via Po. Una densa nube di fumo oscurava la Mole Antonelliana. Si è trattato di un incendio nell’appartamento di una donna al numero 43 della centralissima arteria cittadina. Forse causato da una candela caduta inavvertitamente. Fortunatamente non ci sono feriti o intossicati.

Per il “romanziere” sospettato di omicidio processo da rifare

polizia e carabinieriTutto  da rifare il processo nei confronti di Daniele Ughetto Piampaschet, il “romanziere” della provincia torinese. Era stato accusato dell’omicidio di una giovane prostituta nigeriana, una sua amica, il cui cadavere era stato ritrovato nel febbraio 2012 sulle sponde del  Po. Roba da film: la stessa situazione si verificava in un suo romanzo pubblicato. La Cassazione ha ora disposto l’annullamento con rinvio della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino, che nel 2015 l’aveva condannato a 25 anni e sei mesi. Un nuovo processo d’Appello  si dovrà quindi tenere davanti ad un’altra sezione della stessa corte torinese. L’uomo non era in carcere ma gli era stato ritirato il passaporto.

Referendum, il Sì dei “giovani turchi”

si-referendumUna parte di ciò che si autodefinisce sinistra riformista torinese, firmando un documento per il si al referendum, si è data appuntamento venerdì al circolo della stampa. Parterre estremamente qualificato dei cosiddetti “giovani turchi ” gli onorevoli Anna Rossomando e Umberto D’Ottavio ed il senatore Stefano Esposito. Li avevo lasciati da più di un anno. Volevano (e voglio) far ragionare il nostro Premier Matteo Renzi.  Il loro convinto sì è la prosecuzione di questa loro ipotesi politica. Sul palco Vincenzo Ferrone, Massimo Salvadori, Giuseppe Recuperati.  Sintesi: un sì per sancire il cambiamento. Una assicurazione: nessun pericolo di oligarchia. Una raccomandazione: si abbassino i toni della polemica e  un impegno di migliorare ciò che può essere migliorato della riforma. Conclusioni di Vannino Chiti nel merito della riforma.  Se Matteo Renzi vuole e spera di vincere dovrà promuovere e moltiplicare simili iniziative. 

Patrizio Tosetto

Ruffino: “I piccoli Comuni funzionano bene, perché accorparli?”

FIORI SINDACI COMUNE

“Anche le realtà del territorio e non solo Torino devono essere tutelate e valorizzate. Basta vedere cosa succede nella Città metropolitana a proposito della Smat, con il Comune di Torino che tenta di fagocitare proventi, mentre è tutto il territorio che dovrebbe trarne beneficio, perché il senso della realtà metropolitana dovrebbe proprio essere quello di collaborazione tra capoluogo e comuni circostanti. In questo contesto, parlando di enti locali, il tema del risparmio e della funzionalità dei servizi non necessariamente va di pari passo con accorpamenti che rischiano di snaturare l’identità territoriale e di inceppare meccanismi rodati e ben funzionanti delle macchine amministrative locali”.

ruffinoDaniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte si dichiara contraria alle fusioni tra Comuni perchè spiega: ” proprio i piccoli centri sono molto spesso un esempio efficiente e virtuoso nel gestire i servizi, grazie anche all’impegno  di amministratori che si dedicano senza sosta a seguire le problematiche dei cittadini. Per i  territori e per le genti che li popolano quella della fusione sarebbe una battaglia persa”.

“Sono convinta che la conoscenza delle realtà locali, quasi di ogni singola persona, da parte dei sindaci dei piccoli comuni sia utile anche ad una mattarella crp 2gestione valida e funzionale degli ingranaggi amministrativi.  L’Anci deve quindi combattere questa battaglia importante per i cittadini e le amministrazioni”, osserva la vicepresidente dell’Assemblea piemontese, che rammenta le parole del presidente Mattarella all’assemblea dell’Anci, dove il Capo dello Stato ha chiesto attenzione, dice Ruffino “per i piccoli Comuni, che amministrano oltre il 50% del territorio italiano, con 10 milioni di abitanti e un patrimonio ambientale, produttivo, culturale  inestimabile, decisivo per l’intero Paese. E migliaia di  Comuni sono quasi disabitati, mentre altri sono abitati scarsamente”.“In conclusione, dunque, si valorizzi il grande pa rimonio di esperienza, capacità amministrativa e conoscenza dei problemi che appartiene agli amministratori dei piccoli comuni. Accorpamenti a volte innaturali non gioverebbero né al contenimento dei costi, né al buon funzionamento dei servizi”, conclude Ruffino.

 

Morte per Tso, inizia il processo

soldi andreaE’ iniziata al PalaGiustizia di Torino l’udienza preliminare (aggiornata al 3 novembre)  per il caso di Andrea Soldi, il 45enne torinese malato di schizofrenia  che morì  nell’agosto dello scorso anno nel corso di un tentativo di ricovero forzato. Il processo vede imputati un medico psichiatra e tre agenti della polizia municipale e si ipotizza l’omicidio colposo. Tra le richieste di costituzione a parte civile figura quella della onlus “Comitato dei cittadini per i diritti umani”. Il giudice dovrà sciogliere la riserva in relazione alle richieste di costituzione di parte civile: oltre ai familiari di Andrea, figurano anche una onlus siciliana, il Comitato di iniziativa antipsichiatrica di Santa Teresa di Riva. Il legale della famiglia, Giovanni Maria Soldi, chiederà che il Comune di Torino e la Asl 2 siano citati in giudizio come responsabili civili.

Un filtro ai giornalisti? Polemica tra Comune e presidente dell’Ordine

stampa giornalisti circoloEnzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti e Chiara Appendino hanno duellato via Twitter sulla polemica sollevata da una interpellanza di Stefano Lorusso del Pd a proposito del “controllo dell’accesso dei giornalisti” agli uffici comunali di Palazzo Civico. “La #trasparenza non è uno slogan – scrive il presidente dei Giornalisti – la Sindaca Appendino chiarisca, smentisca, rettifichi, intervenga”. replica la prima cittadina: “Né controllo né restrizioni, ma normali protocolli di sicurezza stabiliti dai Vigili, come negli altri enti pubblici”. Ac Palazzo Civico dicono che non c’è alcuna intenzione di limitare la libertà di stampa e che le disposizioni dei vigili urbani prevedono il libero accesso ai giornalisti in occasione ‘pubbliche’. Ma nelle altre occasioni bisogna accreditarsi al Ricevimento, come in ” tutti gli altri enti pubblici “.

(foto: il Torinese)

Una politica di difesa per l’Europa

BANDIERA ESERCITOIn questi anni di disordine internazionale e nei quali non sembra più possibile riscuotere ulteriori dividendi della pace, derivanti dalla caduta del muro di Berlino, è possibile realizzare il vecchio sogno, ritornato prepotentemente di attualità, di una unica difesa per l’Europa?

Un importante contributo a sciogliere l’interrogativo potrebbe arrivare dal convegno, “Una politica di difesa per l’Europa. Aspetti politici e militari”, che si è aperto il 13 ottobre alla Scuola di Applicazione dell’Esercito. L’evento è organizzato – con il contributo del Consiglio regionale attraverso la Consulta regionale europea – da Università degli Studi di Torino, da Cultura politica e società e da To-Europe (Centro studi sull’Europa).

Il convegno si sviluppa su due giornate: la prima su “La difesa europea fra cooperazione e integrazione”, la seconda su “Le minacce alla sicurezza europea: quale difesa per l’Europa”.

Nell’Aula Magna del Palazzo dell’Arsenale, gremita di studenti universitari e di giovani ufficiali allievi della Scuola di Applicazione, dopo i saluti del Consiglio regionale e l’introduzione del Generaleesercito bandiera comandante dei corsi di formazione della Scuola, Antonio Pennino, si è iniziato con i primi interventi dei prestigiosi relatori, provenienti da tutta Italia.

Il primo, Umberto Morelli dell’Università di Torino ha illustrato la problematica della “difesa europea prigioniera degli stati nazionali. Bilancio e prospettive alla luce dell’attuale disordine nazionale”.

Emerge dalla relazione come senza una chiara unità di obiettivi politici – una unica politica estera e di difesa, che superi appunto gli egoismi nazionali – non è possibile una forza armata europea unica che, peraltro, potrebbe essere utilizzata solo attraverso decisioni univoche. Una difesa spezzettata e lasciata ai vari stati nazionali è costosa, poco efficace e inefficiente e non può essere certamente un doppione degli assetti nazionali considerata l’esiguità delle risorse disponibili. I 28 insieme sono comunque al secondo posto per spesa militare ma non sono certo la seconda potenza militare al mondo. Se il budget fosse unico i risparmi sarebbero imponenti e l’efficienza aumenterebbe notevolmente. Addirittura alcuni centri di ricerca stimano risparmi possibili vicini ai 100 miliardi che paragonati ai 145 miliardi di bilancio Ue (anno 2015, attorno all’1% della ricchezza generata in Europa) lasciano attoniti. Tuttavia dal 2012 l’Asia ha superato per spese militari l’Europa e il Vecchio Continente ha diminuito dal 2010 le spese militari del 10%, rispetto alla Cina esercito carabinieriche le ha aumentate del 167%, come tutti gli altri player internazionali: Russia +97%, India + 39%, Arabia Saudita + 112%. Solo gli Usa sono sostanzialmente stabili con un –0,4%  rimanendo però al primo posto come spesa e come potenza militare. Anche nella ricerca e sviluppo in ambito militare l’Europa risparmia (-30%) e gli apparati industriali e di ricerca rimangono ancora frammentati. Ma l’inefficienza è tale che quando l’Europa è stata impegnata nella guerra del 2011 contro la Libia di Gheddafi, senza l’appoggio degli Stati Uniti non avrebbe potuto fare granchè. Basti considerare che il 75% della sorveglianza aerea, l’80% del rifornimento in volo e il 100% della guerra elettronica sono stati forniti dalle forze armate americane.

Gli appelli dei vari esponenti politici europei e nazionali, spesso generici e qualche volte anche contraddittori, al momento non riescono a dare risultati tangibili e gli egoismi nazionali seppur miopi sembrano continuare ad avere la meglio.

esercito bandiera picchettoI lavori proseguono con altri interventi portati dai docenti dell’Università di Torino, Sergio Pistone, Paolo Paraffini, Giovanni Finzio e Giovanni Borgognone, da Lara Piccardo dell’Ateneo genovese, Paola Bargiacchi dell’Università di Enna, Gianni Bonvicini dell’Istituto affari internazionali e Lorenzo Vai del Centro studi sul federalismo, Istituto affari internazionali. Il giorno 14 interverranno anche Valter Coralluzzo, Filippo Giordano e Marco Di Giovanni dell’Università torinese, Nicoletta Dirozzi, Tommaso De Zan dell’Istituto affari internazionali, i generali in congedo Carlo Cabigiosu, Marco Bertolini e Vincenzo Camporini, Stefano Quirico dell’Università del Piemonte orientale, Massimo De Leonardis dell’Università Cattolica di Milano, il saggista Gianni Romeo e Manlio Silvestri Nato operations division.

AB -www.cr.piemonte.it

Foto. il Torinese

Il premio Strega Lagioia direttore di Librolandia

LIBRO SALONEL’Ansa comunica che il vincitore del  premio Strega 2015, Nicola Lagioia, è il nuovo direttore del Salone del Libro di Torino. La scelta di Lagioia è stata comunicata questa mattina ai soci della Fondazione per il Libro, l’ente promotore della manifestazione torinese, dal presidente in pectore Massimo Bray. L’Alto Coordinamento e il cda dell’ente hanno effettuato la nomina che verrà ratificata dal cda dell’ente convocato per domani mattina.

Dosi di droga camuffate da caramelle

carabinieri bloccoIn tutto 15  arresti, tredici per spaccio e due per furto d’auto, nell’operazione antidroga dei carabinieri a Barriera di Milano. Sono stati sequestrati tre chili di sostanze stupefacenti, tra cocaina, eroina, hashish e marijuana e scoperta  una centrale di spaccio, in via Balme. Arrestati un gabonese di 28 anni, abitante a Torino, referente principale per i tossicodipendenti e i piccoli spacciatori della zona. E’ stato bloccato dai militari, in corso Giulio Cesare, dopo aver consegnato una dose di cocaina a una donna. Lo spacciatore  aveva in tasca e in bocca, 10 dosi di droga, tra eroina e cocaina, confezionate come caramelle per non farsi scoprire.