Il medico è stato investito e ucciso nella notte in Sardegna, a San Giovanni di Posada, in provincia di Nuoro. Lì stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza. A tarda sera era uscito insieme alla moglie per una passeggiata lungo la strada che collega la borgata marina a Posada. Serafino Recchia, 65 anni, il primario del reparto di gastroenterologia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, passeggiava sulla strada poco illuminata e l’autista – un pensionato che si è fermato a prestare i soccorsi – della vettura sopraggiunta alle spalle di Recchia, per questo motivo non lo avrebbe visto. La moglie del medico riuscita a mettersi in salvo. Recchia è morto all’ospedale di Cagliari.
Raid punitivo contro relazione omosex del figlio
Individuati, e denunciati i colpevoli dell’aggressione avvenuta lo scorso 16 maggio in un’area di sosta di Benevello, in provincia di Cuneo. Sono un professionista di Alba e un suo amico artigiano accusati di concorso in lesioni personali aggravate, violenza privata, minacce aggravate e danneggiamento. I carabinieri hanno stabilito che non si trattò di un tentativo di rapina ma di un ‘raid punitivo’ del professionista per scoraggiare la relazione omosessuale del figlio, appena diventato maggiorenne, con un giovane extracomunitario. I tre aggrediti sono stati medicati al Pronto soccorso, uno di loro ha avuto 90 giorni di prognosi.
Eternit bis: in attesa della Corte Costituzionale
Si saprà forse nella giornata di venerdì o, al massimo, nei primi giorni della prossima settimana, quale è stato l’orientamento della Corte Costituzionale in merito alla questione di costituzionalità sul “ne bis in idem” sollevata dalla difesa di Stephan Schmidheiny davanti al gup del Tribunale di Torino nell’ambito del procedimento Eternit bis e da questo magistrato rinviata al massimo interprete della giustizia costituzionale. Martedì a Roma le parti sono rimaste sulle loro posizioni, da un lato la pubblica accusa, l’avvocatura dello Stato e i legali delle parti civili, dall’altro la difesa del multimilionario svizzero che ha sostenuto le sue ragioni per bocca dell’avvocato Astolfo Di Amato. Laura D’amico, difensore di Afeva, l’Associazione familiari vittime amianto, ha sostenuto con particolare incisività la tesi del non fondamento giuridico della questione, citando una sentenza della Corte europea, nella quale si parla di un soggetto che sia stato condannato o assolto per un reato, “ma qui – spiega Bruno Pesce, coordinatore dell’associazione e della vertenza amianto – non c’è stata nessuna condanna, quanto un non dover procedere perché il reato, che non era l’omicidio ma il disastro, era prescritto”. Dunque l’attenzione di tutti è rivolta al sito nella Corte Costituzionale che, nonostante abbia esaminato il caso martedì, si è trovata nell’impossibilità di pubblicare on line la propria decisione, lasciando tutti nell’incertezza.
Massimo Iaretti
Rischio bollino nero sulla rete di Autostrade per l’Italia, per lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore proclamato da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sla. Potranno verificarsi disagi e code ai caselli dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 2 di lunedì 6 giugno. Sono state indette 4 ore di sciopero per ogni turno, sia domenica sia lunedì, in segno di protesta contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da cinque mesi. Così durante lo sciopero i varchi con pagamento solo manuale potranno essere chiusi per l’assenza degli esattori mentre resteranno aperti quelli con cassa automatica e quelli riservati ai clienti Telepass. In ogni caso verranno garantiti i servizi di assistenza al cliente, con personale della Viabilità di Autostrade per l’Italia sulle tratte maggiormente trafficate e il funzionamento degli impianti per il pagamento del pedaggio.
Il Controllo del Vicinato è di casa a Vinovo
Vinovo ha imboccato decisamente la strada del Controllo del Vicinato. Verso questo metodo sia l’amministrazione comunale, sia la polizia locale stanno profondendo notevole impegno e, a meno di 15 giorni dal primo evento nella frazione Tetti Rosa si è svolto un secondo appuntamento destinata a “battezzare” il gruppo via Valetti – via La Loggia, un’area piuttosto estesa della città. All’incontro, che si è tenuto nella sala del consiglio comunale sono intervenuti il sindaco Gianfranco Guerrini, il referente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, il referente per la Città Metropolitana di Torino, Ferdinando Raffero. La serata è stata arricchita dai contributi del comandante della polizia locale, Antonio Savino e dell’agente Andrea Leto che, avvalendosi di slides, hanno fornito informazioni agli intervenuti. Raffero, che è anche consigliere comunale a San Mauro Torinese, ha invece ricordato l’importante strumento che è il Manuale della sicurezza residenziale, “costruito” dall’associazione sulla base delle risultanze degli incontri sul territorio.
L’impiegato Atc rifiuta la casa popolare a due donne conviventi che la chiedono . Lui rivendica il diritto all’obiezione di coscienza e di fronte all’intenzione della coppia di sporgere denuncia, si rifiuta comunque di istruire la pratica. Il caso è costato la rimozione dell’impiegato dal suo incarico e l’avvio di un procedimento disciplinare. Dice il presidente Atc Marcello Mazzù, “ha leso la dignità umana di due persone e non può stare a contatto con il pubblico”. Tre mesi fa il dipendente aveva giustificato il suo rifiuto con la mancanza di una legge, ma oggi sono state approvate e Unioni civili, a cui ha risposto con l’obiezione di coscienza. L’Atc. però, prevedeva già prima della legge la possibilità di convivenza more uxorio per persone dello stesso sesso.
(Foto: il Torinese)
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Fortuna che conosco da 40 anni chi faceva servizio d’ordine alla manifestazione di ieri all’ Alfieri con Matteo Renzi. In questo modo sono riuscito a raggiungere il teatro senza difficoltà. Sono un po’ imbolsiti ma sempre efficienti. Indicavano alla polizia chi poteva transitare. Diligentemente ho aspettato un’ora esatta con il teatro che si riempiva, mentre fuori il traffico stradale era nel caos
Nel parterre c’era tutto, ma proprio tutto il “gruppo dirigente”, con i soliti che tra telefonino ed un continuo andirivieni volevano apparire i più solerti nell’aspettare il “Capo”. Pubblico attento che modula gli applausi con una chiara scala di valori e Piero Fassino è al Top con Sergio Chiamparino a “ruota”. E’ Lui che apre le danze sottolineando la sua amicizia con il Piero che gli è stato vicino in momenti di difficoltà politica ed esistenziale. Prima Fabrizio Morri e Davide Gariglio hanno svolto il loro compitino. Sempre Sergio rivendica il “sistema Torino” che ha decisamente contribuito alla rinascita della città dopo la chiusura di molti stabilimenti. Continuità con Valentino Castellani (presente) Sergio Chiamparino e Piero Fassino. Come paradigma del tutto in galleria si palesa Paolo Peveraro nuovo Presidente Iren che ha contribuito con la scelta, sia in Regione che in Comune – scelta scellerata dei derivati -, all’indebitamento ulteriore. Ma si sa, sono solo dei dettagli. E poi Piero Fassino che come un motore diesel da il meglio di sé alla lunga, come se questa lunga e faticosa campagna elettorale gli desse linfa vitale. Diversi e molti gli spunti, due esemplificativi. Primo: da tutto il mondo accademico e politico ci invitano per raccontare la nostra esperienza, il perché dei risultati raggiunti. Secondo: Torino è e deve essere di più la città dei diritti, per le diversità come per gli anziani. Sicuramente un Piero Fassino in palla ed in forma e Matteo Renzi fa simpaticamente un passo indietro, che per un egocentrico come lui non è da poco. Probabilmente sta al concordato e non parla del referendum. Si spinge fino a sostenere che la rottamazione è necessaria solo quando chi c’era non ha funzionato. La “volata” per il campione Piero è fatta. Tutti a sollecitare i 1500 presenti ad uscire per convincere gli amici, i conoscenti, visto che la metà dei votanti decide l’ultima settimana. Nei sondaggi è previsto il ballottaggio , ma non è indifferente la soglia dei numeri con cui andarci. Ad oggi Airaudo arretra al quarto posto. Molto è in ballo, ma come abbiamo già detto la strada sembra tracciata.
(nella foto: traffico paralizzato in corso Matteotti)
Lancia pietra contro cliente del bar e lo ferisce
Era stato invitato ad allontanarsi dopo avere rivolto pesanti apprezzamenti ad alcune ragazze che si trovavano all’interno di un bar, a San Salvario. L’uomo, un peruviano di 35 anni, ha lanciato un cubetto di porfido contro la vetrata, colpendo un cliente. L’aggressore è stato individuato dalla polizia di Torino ed stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per danneggiamento aggravato, minacce gravi e lesioni colpose aggravate. Il cliente colpito dalla pietra è stato portato in ospedale, medicato e dimesso.
(Foto: il Torinese)
Esplode fabbrica di vernici: 14 feriti, due gravi
Sono quattordici i feriti, due dei quali, vigili del fuoco, ustionati in modo grave, nell’incendio accompagnato da un’esplosione in un’azienda chimica di Scarmagno. Con l’elisoccorso i feriti più gravi sono stati portati al Cto, gli altri all’ospedale di Ivrea, dove è stato medicato anche un carabiniere, che ha riportato una lussazione ad una spalla. La forte esplosione ha sventrato il tetto e le pareti della fabbrica, dove fortunatamente non c’erano persone al lavoro al momento dell’incidente.
(foto: archivio)
Usava targa falsa per non pagare autostrada
Metteva una targa falsa prima di arrivare a un casello autostradale, per evitare il pagamento. Lo stratagemma è stato studiato da un italiano di 40 anni di Salmour, nel Cuneese, che è stato fermato dalla polizia stradale alla barriera autostradale di Carmagnola, sulla Torino-Savona. Si era appena fatto emettere uno scontrino di mancato pagamento che indicava la targa falsa collocata sopra quella vera della sua auto. L’uomo, alla guida di una Volkswagen Golf, è stato denunciato per truffa e multato di 422 euro. Il prefetto di Torino deciderà su una seconda multa, che potrà variare tra 2mila e 8mila euro. Il veicolo ora sottoposto a fermo amministrativo per un periodo di tre mesi.