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Addio alla presidente del Museo Fico

Fondazione e Museo Ettore Fico comunicano “con grande rammarico la scomparsa, avvenuta ieri dopo una breve malattia, della Presidente Ines Sacco Fico. Verrà ricordata per la dedizione totale all’opera del marito Ettore Fico che l’ha accompagnata durante gli ultimi anni della sua vita e per lo straordinario impegno profuso nella realizzazione dell’omonimo museo che oggi lascia alla comunità come grande esempio di altruismo e lungimiranza culturale”. La cerimonia funebre avrò luogo sabato 16 dicembre alle ore 14 presso la Parrocchia Santi Angeli Custodi, via San Quintino 37, Torino

Parte l’attività dell’Oculistica universitaria della Città della Salute

Lunedì 18 dicembre 2017 partirà il servizio di Oculistica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (Direttore facente funzione professor Roberto Albera). Le attività saranno allocate presso il Padiglione Dermatologico del Presidio San Lazzaro suddivise nelle seguenti sedi: al primo piano il reparto degenza e sala di chirurgia ambulatoriale, al secondo piano il polo ambulatoriale. Ed al quarto piano la camera operatoria per chirurgia maggiore. Sarà possibile prenotare visite e prestazioni tramite CUP (Centro Unificato Prenotazioni) a partire dalla prossima settimana. L’attività di Pronto soccorso verrà avviata dal mese di aprile 2018, presso il piano terra dello stesso Padiglione.

Motociclista urtato da auto si rialza, parla con il conducente e muore

E’ stato probabilmente un malore a provocare la morte del motociclista di 66 anni coinvolto in un incidente stradale in corso Ferrucci, Paolo Cardella. Dopo l’incidente l’uomo si è accasciato a terra mentre stava parlando  con l’automobilista che lo aveva urtato e che si era fermato per aiutarlo ad alzare la moto, una Piaggio X9, ed è morto poco dopo all’ospedale Maria Vittoria. Il motociclista e la vettura che lo ha toccato, una Volkswagen Polo, percorrevano  corso Ferrucci da piazza Adriano verso corso Einaudi. Poco prima delle 20, all’altezza del civico 46 è avvenuto lo scontro.

(foto: archivio)

Roberta Rudà prima Presidente donna dell’Associazione Italiana di Neuro – Oncologia

La dottoressa Roberta Rudà, che fa parte della Neuro-Oncologia Clinica dell’ospedale Molinette ed è la Responsabile del Gruppo Interdisciplinare Cure Neuro-Oncologico della Città della Salute e della Scienza che della Rete Oncologica piemontese, è stata eletta al recente Congresso Nazionale di Trento quale nuova Presidente dell’Associazione Italiana di Neuro-Oncologia per il prossimo quadriennio. Si tratta della prima donna a distanza di 20 anni dalla nascita dell’Associazione. Questo è un grande riconoscimento dell’attività di tutto il Gruppo. La dottoressa Rudà è una neurologa ed ha coordinato una Task Force Europea che ha redatto le Linee Guida sui Tumori Ependimali (nell’ambito dell’EURACAN), pubblicate sulla prestigiosa rivista scientifica americana Neuro-Oncology, che è la principale nel settore.

Il caso Finpiemonte: che cosa non torna?

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Siamo sbigottiti al limite dell incredulità dopo le “rivelazioni” del Governatore piemontese in consiglio regionale su FinPiemonte e il suo ex presidente Fabrizio Gatti. Che qualcosa nella finanziaria regionale non andasse era palese con il cambio al suo vertice. Quando arriva Il dott. Ambrosini di fatto è considerato un commissario che tenta di rimettere a posto i conti. Ma da quello che abbiamo capito c’è dell’altro. Non ci sarebbe solo eventuale “malagestione”. Scelte imprenditoriali sbagliate,  sarebbero spariti dei soldi per coprire dei buchi di società “sospette”. Ovviamente il condizionale è d’obbligo. Ma Sergio Chiamparino é persona che sa dosare le parole e le pondera. In quelle parole l’amarezza d’ essersi fidato della persona sbagliata. Eppure Fabrizio Gatti era noto per essere un manager pubblico capace ed accorto anche lui nel ponderare scelte ed azioni.  Qualcosa non torna per come sono avvenuti i fatti.Gatti ha sempre ricoperto incarichi con successo. É stato consigliere comunale a Torino. Insomma conosce regole del gioco politico ed amministrativo. FinPiemonte è uno dei gioielli di famiglia. Nel cda ritorna come vicepresidente chiaramente indicato dal Pd. Maggioranza di centrodestra.  Deve le sue fortune alle dimissioni del presidente Massimo Feria. diventando prima di fatto e poi formalmente presidente, poi prontamente riconfermato da Chiamparino. Ma per Gatti FinPiemonte non è l’unica attività lavorativa.Ha incarichi fiduciari ed amministrativi in società controllate da privati nel sistema autostradale del Piemonte e della Valle d Aosta. Viene riconfermato, implicito il giudizio positivo. In FinPiemonte non essendo amministratore unico deve rendicontare al cda e ai soci. Investimenti  e operazioni finanziarie sono scelte del cda ed il controllo dei sindaci. Dunque qualcosa non ha funzionato se si parla di in ammanco di 11 milioni di euro. Difficile credere che Gatti abbia fatto – se ha fatto –  tutto da solo. Difficile non ipotizzate un atto di responsabilità civile sull’attività verso tutti gli amministratori. Ovviamente siamo tutti garantisti. Aspettiamo cosa farà la magistratura.La Regione  è socia di FinPiemonte e ci sono altri soci che debbono decidere se con la conduzione Gatti hanno avuto un diretto danno. E devono deciderlo subito. Ho assistito 10 anni fa allo scorporo di FinPiemonte con FinPiemonte partecipate, costola operativa delle politiche industriali. E, ad esempio, l’operazione sulla palestra di Collegno non mi pare negli scopi della società. Insomma, uno strappo alla regole societarie, qualcosa che è maturato nel tempo e non “farina” del solo Gatti?

Caso Eternit, una doccia fredda

Per tutti coloro che da anni combattono la lotta all’amianto l’intervento del

procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Delia Cardia, davanti

alla Prima sezione penale (la stessa che aveva azzerato il processo Etenit

Uno) è stata, mercoledì mattina,  una vera e propria doccia fredda. L’alto

magistrato ha chiesto che vengano dichiarati inammissibili il ricorso per

Cassazione del procuratore della Repubblica di Torino e del procuratore

generale presso la Corte d’Appello di Torino contro la decisione del

Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino, Federica

Bompieri, che nel procedimento Eternit bis nei confronti del

multimilionario svizzero Stephan Schmidheiny, aveva praticamente

frazionato il processo per le morti da esposizione all’amianto dell’Eternit in

quattro tronconi, suddividendoli tra i tribunali di Torino (per le morti di

Cavagnolo), Vercelli (per quelle di Casale Monferrato), Napoli (per quelle

di Bagnoli) e Reggio Emilia (per quelle di Rubiera), derubricando il capo di

imputazione, a carico dell’imputato da omicidio volontario (come era stato

ipotizzato inizialmente dall’allora procuratore Raffaele Guariniello) in

omicidio colposo. Va ricordato, a proposito, che Schmidheiny, era già stato

condannato in primo e secondo grado per il reato di disastro ambientale e

poi assolto per prescrizione il 19 novembre 2014, e successivamente aveva

ricevuto la nuova contestazione dalla procura di Torino per la morte di 258

persone, ex lavoratori e semplici cittadini, “rei” soltanto di essere venuti a

contatto con la fibra d’amianto, deceduti tra il 1989 ed il 2014. In

conseguenza di questa impostazione, che faceva seguito alla pausa di un

anno perché il magistrato torinese aveva trasmesso gli atti alla Corte

Costituzionale per l’accertamento o meno di una presunta illegittimità, per

molti casi era intervenuta la sentenza di prescrizione, impugnata dal

procuratore della Repubblica e dal procuratore generale presso la Corte

d’Appello di Torino, unitamente alla derubricazione del reato in omicidio

colposo rispetto a quella in omicidio volontario. Quest’ultima era stata

predisposta dal procuratore Colace, già stretto collaboratore di Guariniello.

In Cassazione, il procuratore generale Cardia, ha richiesto (e questa è una

posizione che, anche se non vincola il Supremo Collegio tuttavia può avere

un peso notevole sull’esito) la non ammissibilità sostenendo l’erronea

redazione tecnica dei ricorsi. L’avvocato casalese Marco Gatti, che

difendeva come parte civile il Comune di Casale (presente a Roma con il

sindaco Titti Palazzetti) ha nella sua arringa riportato, con forte pathos, il

ricordo della strage compiuta dall’esposizione all’amianto a Casale,

sottolineando di aver visto morire amici e conoscenti. Ezio Bonanni,

presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nonché legale di parte

civile nel procedimento, ha insistito perché i ricorsi dei pubblici ministeri

vengano accolti, perché “hanno centrato l’argomento ed in particolare i

profili di illegittimità della sentenza del Gup di Torino”, il tutto perché

riprenda il processo con l’imputazione di omicidio volontario.

Massimo Iaretti

Detenuto in permesso premio evade dalle Vallette

Era in permesso premio di due giorni, il detenuto croato di 32 anni che  non è rientrato nel carcere di Torino Lorusso e Cutugno dove avrebbe terminato a gennaio una condanna per rapina. L’evasione è stata resa nota solo oggi, ma  risale allo scorso 4 dicembre, dall’Osapp, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria. “Non si può assistere inermi dinanzi al fenomeno delle carceri ‘colabrodo’ in cui l’unica occasione certa è quella di darsi alla fuga”, dice all’Ansa  il segretario generale Osapp, Leo Beneduci.

Proselitismo web per aspiranti terroristi: condannato a sei anni

Sei anni di carcere, questa la condanna per Mouner El Aoual, conosciuto come  ‘Mido’, il marocchino di 29 anni che venne  arrestato lo scorso aprile nel corso dell’inchiesta contro il terrorismo. Era ospite di una famiglia italiana,  estranea agli episodi contestati, ed  è accusato di avere svolto proselitismo via internet a favore dell’Isis. I carabinieri del Ros hanno condotto le indagini con il coordinamento del pm Enrico Arnaldi di Balme.

Uomo muore assiderato in un campo

A Chivasso, in via Mezzano, in un campo, un passante ha trovato il corpo senza vita di uomo. Sul cadavere non sono presenti  segni esterni di violenza né lesioni. L’uomo forse è morto per assideramento.Portava  un braccialetto sanitario al polso.  I carabinieri della compagnia di Chivasso stanno svolgendo le indagini.

Sciopero trasporti, ecco gli orari

Nella giornata di mercoledì 13 dicembre 2017 è previsto uno sciopero, della durata di 24 ore, proclamato rispettivamente dalle OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e dalle OO.SS. Faisa-Cisal e Fast- Confsal

 

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito. Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sull’operatività dei Centri di Servizi al Cliente e sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

 

 

IL SERVIZIO SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio urbano e suburbano della Città di Torino: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Metropolitana: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Autolinee extraurbane: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
  • sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30