CRONACA- Pagina 134

Treni: modifiche alla circolazione tra Asti e Villanova

Modifiche alla circolazione dei treni per consentire gli interventi tecnologici di attivazione dell’Apparato Centrale Computerizzato di Villafranca.

Per agevolare le attività, nella giornata di domenica 22 dicembre Regionale ha riprogrammato il servizio dei regionali veloci

  • Torino-Alessandria-Genova con corse bus tra Torino Porta Nuova e Asti e tra Torino Porta Nuova e Alessandria;
  • i treni della linea SFM6 Torino-Asti con servizio bus tra Trofarello e Asti.

Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre il treno Intercity notte 799 Torino Porta Nuova – Salerno seguirà il percorso via Milano (Novara) e non fermerà a Torino Lingotto, Asti e Alessandria, mentre l’Intercity Notte 796 da Salerno a Torino arriverà posticipato a Torino P. Nuova di 5 minuti; partenza posticipata di un’ora e mezza, infine, per l’Intercity 503 Torino Porta Nuova-Savona di domenica 22 dicembre (7:35 anziché 6.05).

Si ricorda che il servizio bus può subire modifiche degli orari, con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.

Si ricorda che il servizio bus può subire modifiche degli orari, con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.

Informazioni di dettaglio sono disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring su App di Trenitalia, attivo il call center gratuito 800 89 20 21.

I sistemi di vendita dell’impresa ferroviaria sono aggiornati con il nuovo programma di circolazione.

Esasperata dalle urla, ferisce la madre del vicino che gioca alla PlayStation

Esasperata dalle urla del vicino trentenne che bestemmiava e urlava  mentre giocava alla PlayStation fino a notte fonda, la dirimpettaia 60enne ha suonato il campanello e una volta entrata  ha ferito con un coltello la madre del giovane che si era frapposta tra i due.  È quanto rivela oggi  l’edizione online di Repubblica Torino. Sono giunti sul posto gli agenti della polizia e la donna è stata denunciata a piede libero per lesioni. I fatti sono accaduti in un condominio  di corso Cincinnato.

Inseguimento dei Carabinieri: arresti per droga

Pinerolo (TO), 17 dicembre 2024: nel corso del pomeriggio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Pinerolo (TO) hanno arrestato due persone – un ventiseienne ed un ventinovenne, entrambi di origine nordafricana – domiciliati in zona, sorpresi in Via Cambiano di Pinerolo (TO) in possesso di una ingente quantità di sostanza stupefacente. In particolare, i due giovani erano a bordo di un’autovettura in transito in Via Martiri del XXI ed hanno incrociato una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Pinerolo (TO): i militari hanno notato l’atteggiamento sospetto dei due ed hanno cercato di fermarli per effettuare un controllo: questi hanno tentato di fuggire dando vita ad un breve inseguimento, terminato poco lontano. Una volta bloccati, i Carabinieri hanno potuto identificare i giovani, già noti alle forze di polizia, e li hanno trovati in possesso di sostanza stupefacente (quasi 15 grammi di cocaina, 60 grammi di hashish e 6 di crack, già confezionati e pronti ad essere smerciati) oltre al materiale per il confezionamento della droga e denaro contante per circa un migliaio di euro, il tutto debitamente posto sotto sequestro. Al termine delle operazioni, gli interessati sono stati tradotti in camera di sicurezza in quanto gravemente indiziati del reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” in attesa del rito direttissimo.
OFFENSIVA DEI CARABINIERI CONTRO LO SPACCIO DI STUPEFACENTI: TRE ARRESTI A TORINO E PROVINCIA
Contestualmente, a Torino, in Via Don Bosco, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Borgo San Donato, a seguito di controllo stradale, ha arrestato un trentanovenne torinese trovato con addosso due involucri di cocaina (100 grammi circa); nella successiva perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto e sequestrato altri tre panetti di hashish (circa 200 grammi). La sostanza è stata sequestrata e l’uomo arrestato e poi associato in carcere a Torino.

Commemorata la strage del 18 dicembre 1922

In piazza 18 dicembre si è svolta la commemorazione del 102esimo anniversario dalla strage di Torino del 1922 alla presenza di istituzioni, associazioni e cittadinanza.

L’eccidio avvenne tra il 18 e il 20 dicembre del 1922, quando le squadre fasciste, capeggiate da Piero Brandimarte, misero in atto alcune violente e tragiche azioni contro gli oppositori del regime, in particolare nei quartieri operai dove si concentravano circoli socialisti e sindacati.

Undici furono le vittime e una trentina le persone rimaste ferite. Furono anche dati alle fiamme alcuni circoli operai, devastata la sede del giornale L’Ordine Nuovo e assaltata la Camera del Lavoro.

A memoria di questi tragici avvenimenti è stata intitolata la piazza di fronte a Porta Susa, dove è collocata una targa recante la scritta “XVIII dicembre 1922” e una lapide riportante i nomi di chi in quei giorni ha perso la vita: Erminio Andreone, Evasio Becchio, Carlo Berruti, Matteo Chiolero, Pietro Ferrero, Andrea Ghiomo, Giovanni Massaro, Leone Mazzola, Cesare Pochettino, Angelo Quintagliè, Matteo Tarizzo.

Ad accompagnare la cerimonia, che ha visto la deposizione di una corona da parte della Città alla lapide, dove già si trovavano quelle dei Sindacati confederali e dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, la Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale di Torino che ha eseguito l’Inno Nazionale.

Dopo il minuto di raccoglimento hanno poi preso la parola Federico Bellono, che ha aperto a nome dei sindacati, seguito da Boris Bellone, in rappresentanza della sezione cittadina dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, e a concludere, per la Città di Torino, l’assessore Jacopo Rosatelli.

“Anche quest’anno la nostra città rinnova il suo tributo alla memoria delle vittime del 18 dicembre 1922 – ha detto l’assessore Rosatelli -, un tributo che dev’essere occasione per riaffermare i valori che stanno alla base della nostra convivenza civile e che si rispecchiano nelle biografie di chi ha combattuto per la libertà e nel testo della nostra Costituzione. Fra i caduti della strage del 18 dicembre Berruti e Ferrero, come noto, erano importanti dirigenti sindacali, rispettivamente dei ferrovieri e dei metallurgici, e Berruti anche consigliere comunale del Partito Comunista d’Italia. Proprio contro le libertà sindacali e le autonomie locali il fascismo scatenò sin dalle origini la propria ferocia, annullandole poi con l’assunzione del pieno potere.
Per noi è dunque particolarmente importante avere piena coscienza della sacralità civile che porta con se l’esercizio delle funzioni della rappresentanza di lavoratrici e lavoratori, così come della rappresentanza democratica delle comunità locali.
I fatti di un passato che potrebbe sembrare lontano ci parlano però al presente. Guardando al di fuori dei nostri confini, nazionalismi e forze pericolosamente ambigue e nostalgiche sono più forti che mai. E nel nostro Paese ricordiamoci l’assalto alla sede della CGIL nazionale a Roma, il 9 ottobre del 2021, come le marce che hanno profanato, negli scorsi giorni e settimane, due città martiri delle stragi neofasciste quali Bologna e Brescia.
Il nostro compito è nutrire la consapevolezza di essere libere e liberi perché c’è chi ha lottato affinchè noi lo potessimo essere. Un ringraziamento va quindi alle associazioni che custodiscono la memoria del passato e alle istituzioni che coltivano gli studi e la ricerca sulla storia del Novecento, ma anche agli insegnanti e a chiunque presti il proprio ingegno e il proprio tempo a quest’opera così importante per la qualità della nostra vita collettiva. Come ha fatto instancabilmente fino alla fine dei suoi giorni Bruno Segre al quale va oggi, primo 18 dicembre senza di lui, un deferente pensiero. Dalle ricerche d’archivio alla divulgazione per bambini e bambine della scuola primaria, dall’intitolazione di strade e giardini alla produzione di libri o video, dalle visite ai campi di concentramento a quelle ai musei, tutto contribuisce ad arricchire la nostra cultura democratica e il comune senso di appartenenza alla Repubblica”.

TORINO CLICK

Il futuro della sanità in Piemonte secondo Aiop

 

Sono le 5 “R” al centro dell’Assemblea di fine anno di AIOP Piemonte che si è tenuta oggi. Presente l’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi e i direttori delle aziende sanitarie piemontesi.

 

AIOP Piemonte (Associazione Italiana delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e territoriali e delle Aziende Socio-Sanitarie residenziali e Territoriali di Diritto Privato) chiude il 2024 con uno sguardo fiducioso verso le sfide del futuro. Nell’incontro di fine anno che si è svolto oggi alla presenza degli associati si è discusso principalmente degli sforzi condivisi per migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale, della volontà di garantire sempre maggiore qualità e facilità di accesso ai servizi per i cittadini e degli importanti cambiamenti normativi in corso. La collaborazione tra pubblico e privato è stata il filo conduttore dell’Assemblea che, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Federico Riboldiha visto la partecipazione attiva anche dei Direttori delle ASL piemontesi.

«Il 2025 sarà un anno particolarmente importante. Il primo obiettivo sarà rivedere il budget per la sanità di diritto privato che ci consentirà di lavorare insieme per una concreta riduzione delle liste di attesa – ha dichiarato l’assessore Riboldi -. Più budget significa più prestazioni e maggiore collaborazione tra pubblico e sanità convenzionata, per una sanità universale. In questa direzione, per dare vita a un tavolo comune e ottenere una revisione del budget a livello nazionale, sto coinvolgendo gli assessori di altre Regioni, come Lombardia, Liguria, Veneto. È un obiettivo sfidante e non è l’unico del prossimo anno che vedrà anche la  rimodulazione  del piano sociosanitario, l’introduzione del nuovo CUP integrato con l’Intelligenza Artificiale, l’ingresso dell’Azienda Zero nel Grattacielo, per essere sempre più performanti»

In tema di collaborazione, il primo tema caldo affrontato in Assemblea ha  infatti il contenimento delle liste d’attesa, una priorità condivisa tra pubblico e privato per rispondere alla missione del Servizio Sanitario Nazionale: garantire a ogni cittadino l’accesso alle cure e la tutela del diritto alla salute. Un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione che richiede impegno costante. Anche nel 2025, AIOP Piemonte si dichiara pronta a intensificare il proprio ruolo e lavoro, auspicando che la Regione voglia introdurre nuove semplici regole operative fin dall’inizio dell’anno, rendendone più efficace l’attuazione rispetto al 2024.

In questa direzione in Assemblea è stato ricordato che DL Fiscale (155/2024, con l’art. 2-bis,) permette alle Regioni di finanziare i piani operativi per il recupero delle liste d’attesa con le risorse non spese (perché non erogate) nel 2020 e nel 2021, ricorrendo a prestazioni aggiuntive del pubblico o all’acquisto di prestazioni da privati accreditati – in deroga al DL 95/2012 – fino al 31 dicembre 2025.

In relazione al budget è stata evidenziata proprio la necessità di rivalutare quello del 2025, sia in considerazione delle misure già adottate dal Governo in sede di Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023), sia di quelle previste nella manovra in discussione in Parlamento. All’approvazione di quest’ultima, infatti, il combinato di questi interventi, rispetto al 2011 porterà a un incremento complessivo del tetto di spesa del 3,5% per il 2025 e del 4% dal 2026. «Occorre che la Regione riconosca tali adeguamenti, indispensabili affinché la sanità di diritto privato possa far fronte ai crescenti costi operativi, garantendo servizi in linea con le esigenze economiche attuali» ha commentato Giancarlo Perla, Presidente di AIOP che in Piemonte raggruppa 41 strutture.

 

Il valore del Servizio Sanitario Nazionale risiede soprattutto nei suoi professionisti: medici, infermieri e personale sanitario. In questo senso, a tutela dei suoi collaboratori, perché non risultino discriminati, l’Assemblea ha ribadito l’urgenza di finanziare il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale non medico, ormai in scadenza, come a suo tempo garantito dalla Conferenza delle Regioni, e il successivo, ma anche di quello del personale medico. «Una questione che resta aperta da 12 anni per il mancato adeguamento delle nostre tariffe ai costi reali di produzione, previsto dalla Legge, e che occorre risolvere quanto prima, per assicurare un equo riconoscimento economico e professionale a tutti gli operatori della sanità privata accreditata, il cui ruolo è cruciale per il sistema sanitario regionale» ha sottolineato Perla.

Per utilizzare al meglio risorse del Fondo Sanitario Regionale sono stati analizzati anche i dati sulla mobilità sanitaria che continuano a rappresentare una sfida importante per il Piemonte. Anche grazie al fondamentale supporto delle strutture private accreditate, il saldo nel 2023 risulta positivo, posizionando il Piemonte al 5° posto tra le regioni italiane con il segno più (dati Agenas), resta però il fatto che la nostra regione lo scorso anno ha registrato oltre 28.000 ricoveri in fuga, dei quali 18.192 in Lombardia (che assorbe circa il 70% dei costi di mobilità passiva piemontesi), inoltre è in negativo il saldo piemontese relativo alla mobilità ambulatoriale.

AIOP Piemonte ricorda quindi l’importanza di strategie mirate a potenziare l’offerta sanitaria soprattutto sul territorio regionale di confine, finanziandola con i risparmi di mobilità passiva. Parimenti va ulteriormente sviluppata la mobilità attiva e abolito il tetto di tetto esistente per rafforzare e consolidare il bilancio positivo del Piemonte.

Al centro dell’Assemblea anche il DDL Concorrenza, con le nuove norme sull’accreditamento. AIOP Piemonte accoglie con favore l’introduzione di criteri più stringenti e trasparenti, che premiano la qualità e la sicurezza delle prestazioni. «La nostra rete è pronta ad affrontare questa fase di trasformazione con spirito collaborativo, per continuare a offrire ai cittadini cure di alto livello – ha precisato il presidente di AIOP Piemonte -. Diversa cosa è però la previsione è mettere in discussione ogni due-tre anni la partecipazione o meno di ciascuna delle nostre 41 strutture alla rete degli erogatori o introdurre altri attori nel sistema senza prevedere nuovi finanziamenti ad hoc»Su questo, infatti, la posizione di AIOP Nazionale è di ferma opposizione alla disciplina introdotta con l’art. 15 della L. 118 del 5 agosto 22, per chiaro contrasto con la Direttiva Europea Bolkestein che esclude la Sanità dagli ambiti di libera concorrenza. Essendo comunque le scadenze rinviate al 31 dicembre 2026, l’auspicio è che si faccia chiarezza prima di allora.

«Per affrontare con successo le sfide che ci attendono, sarà fondamentale un lavoro sinergico tra le strutture di diritto privato e le istituzioni regionali, con una programmazione sanitaria coerente e un dialogo continuo. Insieme possiamo costruire un sistema sanitario che coniughi efficienza, qualità e accessibilità» ha concluso il Giancarlo Perla.

CS

Un protocollo d’intesa per la giustizia riparativa

Promuovere la giustizia riparativa, il sostegno alle vittime e la prevenzione della devianza minorile: sono le finalità del protocollo d’intesa “Ricominciamo”, frutto della collaborazione tra la Città di Torino e il corpo di Polizia Locale, la Procura per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta e l’associazione ASAI, che è stato rinnovato  a Palazzo Civico.

“Il documento che firmiamo oggi – dichiara la Vicesindaca Michela Favaro – si inserisce nel più ampio impegno di questa amministrazione nella costruzione di una città più inclusiva e sicura, soprattutto per i più giovani. È fondamentale creare le condizioni affinché si possa educare alla legalità e offrire a ragazze e ragazzi percorsi di prevenzione alla devianza e supporto concreto. Come amministrazione continueremo a investire in progetti come questo, che accomunano educazione alla legalità e inclusione sociale”.

Il protocollo si propone di consolidare e ampliare attività già avviate nel tempo con successo. “Già dal 2009 – sottolinea la Procuratrice Emma Avezzù – abbiamo sperimentato l’attuazione di un protocollo a forte connotazione educativa per i minori resisi autori di reato, incardinato nella fase delle indagini preliminari. La creazione di una rete, che ha visto e vede tuttora coinvolti soggetti pubblici e del privato sociale, ha inteso cogliere l’esigenza di accompagnare il minore verso un percorso che considera il reato non come una semplice violazione di una norma di legge, soggetta a pena, ma come un’opportunità per riflettere sul disvalore dei propri agiti avendo la possibilità di riparare al danno arrecato e così recuperare una nuova dimensione identitaria di sé. I numerosi casi trattati in questi anni e gli ottimi risultati raggiunti ci vedono antesignani nell’applicazione di quella giustizia riparativa che viene richiamata dalla riforma Cartabia e ci portano a formalizzare oggi questo sodalizio virtuoso tra istituzioni, un agire condiviso di una comunità educante”.

“Tra la Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta e la Polizia Locale di Torino – aggiunge l’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale Marco Porcedda – esiste da tempo una proficua collaborazione in diversi ambiti tra attività investigativa, inadempienza scolastica, progetti di educazione alla legalità nelle scuole, controllo e monitoraggio di aggregazioni giovanili. Attraverso le numerose attività che il Corpo mette in campo, anche con il Nucleo di Prossimità, sappiamo quanto l’attività di educazione possa essere fondamentale nella prevenzione dei reati e nel promuovere educazione alla legalità e responsabilità individuale tra i più giovani”.

Una collaborazione, quella tra Procura dei Minori e Polizia Locale, cui si aggiunge la consolidata esperienza dell’associazione ASAI nei progetti educativi. “Come associazione – spiega il presidente di ASAI Francesco Caligaris – crediamo moltissimo nella giustizia riparativa e siamo grati alle istituzioni, alla Procura e alla Polizia Locale, per il rinnovo di questa significativa collaborazione. Il contributo che possiamo dare, grazie ai volontari di ASAI e agli educatori della cooperativa Terremondo, è sintetizzabile in due parole: sguardo e comunità. Offriamo uno sguardo, in quanto i minori (autori di reato o vittime) sono visti dai tutor, anche nelle loro emozioni, capacità e possibilità future, e sono aiutati a vedersi in modo nuovo. E offriamo una comunità, educante e accogliente, in cui i minori possano trovare un punto di riferimento e portare un valore positivo facendo qualcosa di concreto. Riteniamo insomma che i percorsi con approccio riparativo dischiudano grandi opportunità, sia per le ragazze e i ragazzi coinvolti sia per le famiglie, la scuola e l’intera società”.

L’obiettivo comune è quello di individuare minori che si siano resi responsabili di reati per accompagnarli in un percorso di educazione alla legalità e coinvolgerli in attività riparatorie in ambito sociale. Il protocollo si fonda su due pilastri principali, la giustizia riparativa e la ricomposizione sociale, definendo percorsi che mettono al centro il dialogo tra l’autore del reato, la vittima e la comunità, offrendo alle parti coinvolte l’opportunità di ricostruire le relazioni compromesse e favorendo un processo di responsabilizzazione e consapevolezza. Strumenti e percorsi saranno finalizzati a responsabilizzare i giovani autori di reati attraverso attività riparatorie a beneficio delle vittime e della collettività, offrire supporto alle vittime aiutandole nell’elaborazione del vissuto, promuovere la prevenzione della recidiva lavorando sul reinserimento sociale dei minori e sulla ricostruzione del tessuto comunitario, diffondere una cultura della legalità e del rispetto delle regole attraverso percorsi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione rivolte a studenti, famiglie e insegnanti. Le attività di riparazione includono laboratori di artistici (teatro, musica, giocoleria…), animazione con bambini, accompagnamento allo studio di altri minori, cura di spazi pubblici, accudimento di persone o animali, costruite in base alle specificità di ogni caso, con il supporto di educatori durante tutto il percorso di riparazione e reinserimento. La fase della ricomposizione prevede invece uno o più incontri di preparazione separata di autori e vittime del reato partecipanti al percorso, coinvolgendo anche familiari o insegnanti coinvolti nella vicenda se il fatto è accaduto a scuola, offrendo loro l’opportunità di parlare e raccontare il proprio vissuto in relazione alla vicenda e al percorso di riparazione.

Il protocollo, valido fino al 31 dicembre 2026, potrà essere rinnovato per successivi periodi di due anni.

CS

All’Università  1,8 milioni di euro per  le terapie tumorali anti angiogenesi

COOLISH è un progetto di ricerca interdisciplinare del dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e del Candiolo Cancer Institute IRCCS-FPO che ha ottenuto un importante finanziamento di 1,8 milioni di euro dal Fondo italiano per le Scienze applicate ( FISA ), il programma del Ministero dello Sviluppo Economico istituito con la Legge di Bilancio 2022, che ha l’obiettivo di alzare il livello di attrazione e competitività dell’Italia elevando la capacità di fare ricerca. Il progetto COOLISH ha lo scopo di ottimizzare la scoperta di molecole bioattive in campo oncologico attraverso il superamento degli attuali limiti presenti nelle colture cellulari bidimensionali, e dei moderni tridimensionali, poco efficaci nel riprodurre i microambienti tumorali. L’obiettivo è sviluppare una piattaforma basata su organoidi vascolarizzati, derivati da pazienti con tumori di difficile trattamento come l’adenocarcinoma duttale pancreatico, il carcinoma polmonare non a piccole cellule e il melanoma metastatico, noti per essere refrattari o scarsamente responsivi alle attuali terapie anti angiogeniche. Questo progetto consentirà di testare un’ampia libreria di molecole già approvate per la sperimentazione umana dalle agenzie regolatorie per identificare i composti in grado di bloccare la crescita di organoidi tumorali attraverso il blocco dell’angiogenesi, ossia il processo di formazione di nuovi vasi sanguigni.

“I farmaci anti angiogeniche– spiega il Professor Federico Bussolino, direttore la laboratorio di oncologia vascolare al Candiolo Cancer Institute – sono fondamentali nella lotta ala cancro, perché bloccano la formazione di nuovi vasi sanguigni impedendo al tumore di crescere e diffondersi. Agiscono in modo mirato e possono essere combinati ad altre terapie per aumentarne l’efficacia. Tuttavia, le molecole anti angiogeniche non sono efficaci in tutti i tumori, che peraltro richiedono la vascolarizzazione per la loro progressione. La presenza di un team multidisciplinare, supportato da un finanziamento importante quale FISA 2022, permetterà a COOLISH di effettuare nei prossimi 4 anni una ricerca di alto profilo diretta a innovare questi trattamenti, offrendo nuove speranze ai pazienti. COOLISH è una piattaforma multidisciplinare sviluppata dal Professor Federico Bussolino del Candiolo Center Institute, dal Professor Luca Primo del dipartimento di Oncologia e dalle Professoresse Laura Anfossi del dipartimento di Chimica e il Professor Marco Lolli del dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco.

 

Mara Martellotta

Volotea: Torino-Parigi Orly  in vendita anche dalla prossima primavera

Il collegamento dalla città della Mole Antonelliana alla capitale francese sarà operato 2 volte a settimana, ogni giovedì e domenica

 

Caselle Torinese, dicembre – Volotea, la compagnia aerea che collega città europee di piccole e medie dimensioni, annuncia l’apertura delle vendite per il collegamento Torino-Parigi Orly, operativo ogni giovedì e domenica a partire dal 30 marzo, per un’offerta complessiva di 22.536 posti in vendita. Confermato così l’interesse per la destinazione Parigi Orly, dopo la messa in vendita del volo già nel periodo di Natale 2024, non solo dal punto di vista turistico, ma anche per le opportunità di business.

Il collegamento targato Volotea rende ancora più vicine Torino e Parigi, rafforzando le potenzialità di interconnessione fra queste due affascinanti città, dove stile, tradizione e innovazione convivono perfettamente. Anche dalla prossima primavera, quindi, i passeggeri in partenza dallo scalo di Torino potranno raggiungere comodamente Parigi, per immergersi in una vacanza alla scoperta della Ville Lumière oppure per sviluppare il proprio business all’ombra della Tour Eiffel. Inoltre, con il collegamento diretto Torino- Parigi Orly, Volotea punta a sostenere l’economia locale, agevolando l’arrivo di visitatori internazionali, desiderosi di conoscere la città della Mole Antonelliana e le meraviglie del Piemonte, tra itinerari enogastronomici, residenze sabaude e un ampio ventaglio di paesaggi di montagna.

“Siamo felici di annunciare il ripristino, a partire dalla prossima primavera, del collegamento Torino-Parigi Orly, perché crediamo molto nelle potenzialità di questa tratta – ha commentato Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea . Mentre a livello domestico, la compagnia conferma i suoi collegamenti, comodi e diretti, verso tre suggestive destinazioni turistiche: Alghero, Olbia e Napoli, che rappresentano un’opportunità ideale per pianificare una pausa all’insegna del relax, in alcune delle spiagge più desiderate d’Italia, e per scoprire le bellezze storiche e naturali di questi splendidi territori”.

“Grazie al collegamento di Volotea verso Parigi Orly il nostro scalo potrà offrire ai passeggeri un’offerta più ampia verso la Francia e la sua capitale – ha dichiarato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport . La programmazione nei giorni di giovedì e domenica rende il volo molto interessante non solo per la clientela turistica, ma anche per il segmento dei viaggi d’affari, che siamo certi sapranno sfruttare questa opportunità”.

Per il 2025 a Torino, Volotea scenderà in pista con 4 collegamenti: 3 verso l’Italia (Alghero, Napoli, Olbia) e 1 verso la Francia (Parigi Orly – novità 2025).

Tutti i voli sono in vendita sul sito www.volotea.com e nelle agenzie di viaggio.

cs

Economia, finanza, etica. Intervista a De Marchi

In un suo recente libro lei pone l’accento sulla necessità di distinguere tra finanza etica e finanza speculativa. Fa anche un interessante excursus storico, a cominciare dai Greci e dai Romani, per finire ai filosofi e agli economisti …

 

L’etica è un valore che nasce praticamente con la civiltà, quando l’uomo prende coscienza del fatto che non è un essere isolato ed indipendente dal mondo in cui vive, in particolare dalla collettività in cui vive.

Il rapporto con gli altri esseri obbliga ognuno a porsi domande sul proprio comportamento, che deve essere il più possibile improntato a valori come tolleranza, rispetto del prossimo, valorizzazione delle qualità, cooperazione; valori che possiamo definire “sociali”.

A partire dai greci e dai romani, e, proseguendo il lungo cammino del pensiero umano, passando per il Rinascimento e l’Illuminismo fino ai giorni nostri, i grandi filosofi hanno espresso il loro pensiero sull’etica trovando straordinarie assonanze su principi comuni.

E’ proprio sulla base di questa constatazione che ho introdotto le mie riflessioni sull’etica applicata al mondo della finanza: perché l’etica non è un concetto fine a se stesso, ma un concetto che deve pervadere l’intera attività umana in tutte le sue sfaccettature. Si pensi alle implicazioni dell’etica nel mondo del lavoro, della medicina, della scienza, dell’ambiente.

Nella finanza ritengo urgente rispettare regole e valori che consentano a chi svolge l’importante ruolo di protagonista (imprenditore, dirigente d’azienda, commerciante, bancario, consulente finanziario) di lavorare non solo per se stesso e per la propria azienda puntando (giustamente) al profitto, ma tenendo anche conto del “contorno”: dipendenti, clienti, fornitori, collettività locale, ambiente che non possono essere sfruttati in nome del “Dio denaro”. Il motto che propongo ai lettori è: “Non bisogna massimizzare il profitto, ma ottimizzare il profitto!”

Che cosa pensa del crescente ruolo della finanza nell’economia reale?

La finanziarizzazione dell’economia è uno scandalo da eliminare. Oggi circolano titoli, contratti derivati, future, swap per un valore pari a 12 volte il PIL mondiale; una massa impressionante di carta che non produce nulla se non stratosferici profitti per chi la crea e la commercializza. La finanza non serve più a facilitare la produzione di reddito, quindi posti di lavoro, ma è diventata autoreferenziale.

Parlare oggi in questi termini apre un orizzonte nuovo in cui le finanze possano essere impiegate per sviluppare nuovi modelli economici. Ricordiamoci sempre che l’etica non è un freno a mano dell’economia, ma è anzi la garanzia che l’economia non impazzisca in un delirio di onnipotenza che genera un aumento dell’ingiustizia e delle differenze.

Possiamo affermare che anche per merito di specifiche iniziative di Banca d’Italia e ABI la conoscenza finanziaria dei risparmiatori italiani sia migliorata?

 

Sicuramente la Banca d’Italia e ABI hanno fatto fare un grosso salto di qualità all’educazione finanziaria ed alla conoscenza del mercato in tutti i suoi aspetti. Sui loro siti forniscono importantissimi elementi per fare scelte consapevoli conoscendo gli aspetti tecnici degli strumenti finanziari e dei mezzi di finanziamento. Però, a fronte di questa importante e meritoria attività, spesso si ha l’impressione di una certa inerzia o vischiosità negli interventi: non basta “ammonire”, “monitorare”, “avvisare”, “insegnare”, occorrerebbe anche intervenire drasticamente contro abusivismi finanziari, truffe, attività illecite messe in atto da soggetti che, magari operando con sede in Stati compiacenti con legislazioni meno rigide, offrono investimenti o finanziamenti apparentemente vantaggiosissimi ma che nascondono rischi enormi. Purtroppo le cronache abbondano di esempi su questi argomenti.

Che cosa ne pensa delle criptovalute?

 

Le criptovalute (ricordiamone l’etimologia: monete “nascoste”!) rappresentano un fenomeno che è esploso con una forza impressionante negli ultimi anni. Si tratta di sedicenti monete che in realtà sono semplicemente connessioni elettroniche nel mondo web con un’utilità prossima a zero. La “regina” delle criptovalute, il bitcoin ha fatto registrare impressionanti rialzi di prezzo, sui quali è stata costruita un’azione di marketing martellante, con migliaia di società che offrono i servizi d’intermediazione e gestione. E il successo ha generato circa 10.000 imitatori, con monete digitali che nascono come funghi ma che non hanno alcun valore. Il bitcoin, nato come moneta, è praticamente inutilizzabile per comprare beni o servizi, e le altre 10.000 pseudo monete non sono accettate da alcun punto vendita. Il fatto è che le quotazioni hanno dimostrato che si tratta semplicemente di un bene speculativo che, se genera (a volte) profitti, genera (spesso) perdite, come dimostrato dall’esperienza degli anni 2021-2022.

Questo tema l’ho ampiamente trattato nel mio recente libro “PINOCCHIOCOIN, verità e bugie sulle criptovalute”, edito da Amazon.

Mara Martellotta

 

demarketing2008@libero.it

Consumatori, Polliotto (Unc): “Attenzione alle truffe finanziarie, i consigli per evitarle”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori mette in guardia dai rischi di nuovi raggiri destinati soprattutto alle categorie più fragili.

Le truffe finanziarie sono purtroppo sempre più frequenti a causa di falsi promotori finanziari e piattaforme di trading online abusive. Ad accomunarli la promessa di facili guadagni in tempi brevi. La Consob, l’Autorità di vigilanza del settore, ogni mese chiude decine di siti fraudolenti e interviene sui falsi operatori ma è dal punto di vista legislativo che manca un vero e proprio intervento risolutivo”.

Lo afferma l’avvocato Patrizia Polliotto, fondatore e presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.Oggi molte delle truffe si muovono sul web, ma non solo! Diciamo subito che eleganti uffici di rappresentanza e promotori finanziari dall’aspetto facoltoso non devono far abbassare l’attenzione dei consumatori nella scelta di come investire i propri risparmi”, aggiunge ancora il noto legale. 

Ecco 5 consigli utili per evitare le truffe finanziarie: non consegnare denaro in contanti. Troppo spesso il consumatore è indotto a consegnare denari in contante così facilitando i truffatori, che invece di investirli li indirizzano verso intoccabili paradisi esotici. Verificare chi si ha di fronte. La prudenza non è mai troppa e per evitare le truffe è sempre bene verificare che il promotore sia regolarmente iscritto nell’apposito albo, consultabile sul sito www.organismocf.it. Anche la Consob dà utili informazioni a riguardo. Occhio agli assegni: è buona norma consegnare all’intermediario assegni bancari intestati esclusivamente alla banca per cui lavora muniti di clausola di non trasferibilità. Fare riferimento esclusivamente agli estratti conto ufficiali inviati dalla banca e tenere presente che per legge il promotore non può utilizzare i codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza del cliente o comunque allo stesso collegati. La banca può essere responsabile con il promotore per i danni arrecati al cliente e, pertanto, nell’eventualità in cui si rimanesse vittima di una truffa finanziaria, si potrà chiedere all’istituto di credito il risarcimento del danno”, conclude l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente di Unc Piemonte.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.