Un detenuto di 45 anni, originario di Genova, questo pomeriggio si è impiccato nella prima sezione del padiglione C del carcere torinese. Avrebbe utilizzato un cappio ricavato da un lenzuolo. La sua condanna era diventata da poco definitiva. Il corpo senza vita è stato scoperto dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio.
I militari della Compagnia di Moncalieri supportati da personale specializzato delle Aliquote di Primo Intervento (API) del Comando Provinciale di Torino e del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di cittadini di nazionalità albanese e italiana, dediti al traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione, convenzionalmente denominata “cuore di ghiaccio” – dal nome salvato nella rubrica telefonica di uno degli acquirenti e poi ricollegato a uno degli indagati, una donna di 42 anni – è stata condotta dalla Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Moncalieri e coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Asti.
La complessa ed articolata attività investigativa – realizzata anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali – si è sviluppata nell’arco temporale di circa un anno e ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale ben organizzato, radicato nel territorio e “a gestione familiare”, volto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Torino, prevalentemente nel territorio di Carmagnola (TO) e comuni limitrofi.
Nel corso dell’indagine sono stati:
– accertati oltre 500 episodi di compravendita di sostanza stupefacente, in prevalenza cocaina, con consegne che avvenivano ad ogni ora del giorno, sia a domicilio che in luoghi pubblici o aperti al pubblico (come supermercati), molte delle quali anche di notte e in presenza della figlia di due degli indagati, all’epoca dei fatti di pochi mesi;
– effettuati ulteriori due arresti in flagranza di reato per spaccio;
– recuperati e sequestrati 1 kg di “cocaina” più altri tipi di sostanze stupefacenti varie.
L’indagine ha quindi portato all’attuazione di misure cautelari personali in carcere a carico di 9 soggetti, di cui 7 uomini e 2 donne. I soggetti coinvolti, 6 italiani e 3 di origine albanese, sono tutti residenti nel Comune di Carmagnola; il più giovane ha 22 anni.
Le amministrazioni dei Comuni in cui sono presenti stabilimenti Iveco si uniscono per far sentire la propria voce, chiedendo al Governo di sedersi ai Tavoli di lavoro nazionali, per portare le istanze dei territori. Ieri, alla presenza della Sindaca di Brescia Laura Castelletti, del sindaco di Suzzara Alessandro Guastalli, della Vicesindaca di Torino Michela Favaro, dell’assessore alle attività produttive di Foggia Lorenzo Frattarolo e dell’assessore alle attività produttive del Comune di Brescia Andrea Poli, si è tenuto il primo incontro tra gli Enti, al fine di avviare un confronto e un coordinamento in questa fase di transizione che vede coinvolti migliaia di lavoratori in tutta Italia.
Le amministrazioni concordano e convengono di dare vita a un coordinamento dei comuni sedi dei principali stabilimenti Iveco in Italia. L’obiettivo è quello di affiancare il Governo nel confronto con le parti interessate, per poter perseguire l’interesse nazionale, attraverso un coinvolgimento dei Comuni ai tavoli di lavoro.
Da un primo confronto, è emersa la volontà di richiedere un incontro con azienda, sindacati e Governo per avere garanzie sulle prospettive produttive e occupazionali del Gruppo, sulle intenzioni del Governo rispetto all’attivazione del Golden Power e sulle condizioni che il Paese sente il dovere di porre a tutela dell’industria italiana.
Il punto di vista delle comunità locali è fondamentale per poter prevedere, gestire e non subire le conseguenze di scelte industriali che riguardano tutto il Paese. L’azione intrapresa dalle amministrazioni e il loro coordinamento non devono essere né interpretati, né vissuti come un atto ostile, bensì come una naturale e opportuna forma di solidarietà tra sindaci e comunità.
Abbandonando qualsivoglia logica competitiva o di conflitto tra i diversi territori è possibile sviluppare insieme una strategia comune che difenda tutti i siti produttivi, rafforzando così l’azione del Governo nella difesa del ruolo centrale che l’Italia deve continuare ad avere per il gruppo Iveco e i suoi siti produttivi, condizione imprescindibile per la salvaguardia dell’occupazione
TORINO CLICK
Rapine con monopattino, un arresto
La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo d’iniziativa un giovane gravemente indiziato in merito a una rapina e a un furto con strappo commessi a Torino nelle scorse settimane; si tratta di un ventitreenne tunisino.
Infatti, nei giorni scorsi, personale del Comm.to di P.S. “Madonna di Campagna”, intervenuto in via Sospello a seguito della segnalazione di uno scippo, nei pressi di una pizzeria kebab poco distante, ha notato la presenza di due giovani maghrebini, uno dei quali risultava già segnalato dagli uffici investigativi del Commissariato quale probabile autore di una rapina e di uno scippo, commessi a bordo di un monopattino nelle scorse settimane.
Questi veniva accompagnato per i successivi accertamenti negli uffici di Polizia, ove la vittima di un furto risalente a fine giugno, un uomo di circa 70 anni, che era stato scippato della propria collanina d’oro in via Pietro Cossa da un ragazzo a bordo di monopattino, lo riconosceva quale autore del fatto.
Peraltro, nei giorni precedenti, lo stesso straniero era stato riconosciuto, tramite individuazione fotografica, da un’altra persona, che aveva subito la rapina della collanina d’oro all’uscita da un supermercato di via Verolengo, dopo essere stato immobilizzato con la forza. Anche in questo caso, l’autore era fuggito a bordo di un monopattino.
Il fermo è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto per il ventitreenne la misura della custodia cautelare in carcere.
Uncem, borgate alpine: il plauso di tutti
Uncem aveva anche elaborato un documento di sintesi con tutti i progetti delle borgate. Un dossier con un quadro sinottico unico. Paese per Paese. Di tutto il Piemonte. Una mole decisiva di dati.
Eccolo: https://uncem.piemonte.it/wp-content/uploads/2025/06/UNCEM-borghi-montagna-Piemonte-gen2020-rid.pdf
“Questo bando rivolto agli Enti locali delle aree montane piemontese – affermava nell’agosto 2018 Lido Riba – si unisce agli interventi che i privati hanno avviato, utilizzando bonus ristrutturazioni ed ecobonus per il restauro di edifici privati. E si aggiunge anche ai tanti interventi finanziati dalla Regione sempre con risorse del Psr e dai Gruppi di Azione locale per la creazione di nuove imprese agricole, artigianali, turistico-ricettive. C’è un importante fermento che registriamo con favore e supportiamo con il sistema delle Unioni montane. Agiremo affinché sul bando borgate presentato ieri si possano aggiungere altre risorse nel 2019. Oggi le Unioni montane sono particolarmente soddisfatte, e così Uncem, per il lavoro fatto su questo bando dall’Assessore Valmaggia e dal Settore Montagna guidato da Franco Ferraresi, con Marco Godino, Paolo Caligaris e tutti i colleghi dell’ufficio. Siamo pronti a lavorare insieme per proseguire un’azione che ha messo in prima fila il Piemonte, guidando un percorso di futuro, nato qui che fa scuola in Italia”. Sette anni fa. Il lavoro è proseguito. I cantieri stanno chiudendo. I nastri tagliati. Festa. Senza dimenticare la fatica per portare a casa quei milioni.
“A distanza di sette anni, quasi dieci da quando la misura è andata nel Comitato di sorveglianza, possiamo dire che come Uncem sia nel 2008 con la grande misura sui villaggi alpini da rigenerare – tra questi Chiappera, frazione di Acceglio, dove è nata Noah dopo 37 anni che nasceva nessuno – avevamo visto giusto”, ripetono Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. “Pochi compresero la portata in quelle due tornate del PSR. Che non è solo agricoltura – affermano – Da Valmaggia a Marco Gallo oggi c’è un grande impegno sulle borgate. Che non deve essere solo per il turismo, bensì per la vitalità, per i servizi, per la dinamica economica nuova, nuovi flussi come raccontiamo nel Rapporto Montagne Italia 2025. Attenzione però a non vedere le borgate, come ha invece fatto il PNRR con i paesi e con i Comuni (in modo scellerato), tutte contro tutte. È un forte rischio. Trovare le più belle, e le più brave, nella contrapposizione. Non può essere così. Le frazioni dei Comuni sono tutte importanti, tutte decisive. Dobbiamo dunque agire per farle lavorare insieme, affinché il successo dell’una, giovi al successo dell’altra. È un NOI che parte da chi le abita, chi le vive, chi non è residente e fa impresa, ci vive qualche mese l’anno, le sente propria, le valorizza, le esalta. Nel NOI. Una comunità viva, nuova, non solo di autoctoni. Abbiamo bisogno di rigenerarci partendo dalle nuove comunità, di fare esperienze di comunione. I lavori in corso finanziati dal PSR siano generatori non solo di un po’ di porfido o cemento o fontane o spazi vuoti. Siamo capaci di portare vite, economie, nuovi nati, nuove imprese. Su questo dobbiamo lavorare. Anche in vista del prossimo PSR”.
Proprio sul prossimo PSR o “fondo unico” come sarà dal 2028, Uncem vede necessario un piano europeo per le aree montane, una rigenerazione che incontri altri Stati UE oltre l’Italia, che interessi le montagne, le zone rurali con una Agenda che non sia solo agricoltura o turismo. Deve essere territorio, comunità, montagna che vive.
Rapina anziana che ha ritirato la pensione: arrestato
I carabinieri di Novi Ligure hanno arrestato e in seguito messo ai domiciliari un trentenne sospettato di avere rapinato un’anziana. Mentre la donna stava rincasando dopo avere ritirato la pensione è stata immobilizzata da uno sconosciuto che le ha portato via la borsa con soldi e cellulare. La signora è stata soccorsa da un’ambulanza. L’uomo è stato riconosciuto dalle telecamere di sorveglianza.
IKEA Italia inaugura il nuovo plan, order and pick-up point a Settimo Torinese all’interno del Settimo Cielo Retail Park, ampliando così la sua presenza in Piemonte, per essere sempre più vicina e accessibile anche a chi abita lontano dai punti vendita tradizionali, con un’esperienza su misura che risponda alle specifiche esigenze di ciascuno.
All’interno del nuovo spazio di 350 metri quadri, i clienti potranno usufruire di consulenze personalizzate per pianificare e arredare le diverse aree della casa, ma anche uffici, spazi di lavoro e attività commerciali, grazie al servizio IKEA for Business. Lo spazio di Settimo Torinese si arricchisce di un ulteriore servizio, ossia la possibilità di ritirare direttamente i prodotti acquistati online: 150 metri quadri saranno infatti destinati al pick-up point.
Nel nuovo spazio i visitatori potranno lasciarsi ispirare da una selezione di proposte d’arredo, studiate per rispondere ai bisogni della clientela locale emerse dalle “Home Visit”, che IKEA periodicamente realizza sul territorio per conoscere meglio le abitudini e le necessità delle persone in casa e offrire soluzioni rispondenti alle loro esigenze più specifiche.
Con il supporto dei co-worker, sarà, inoltre, possibile acquistare qualsiasi soluzione attingendo dall’intero catalogo online di mobili e accessori IKEA e scegliere la modalità di consegna più comoda per le proprie esigenze: a domicilio, presso il plan, order and pick-up point con il servizio “Vicino a te”, o in uno dei tanti punti di ritiro presso partner o uffici postali presenti nella regione. Un nuovo modo per rendere i prodotti e i servizi IKEA più accessibili, dando ai clienti la possibilità di trovare le migliori soluzioni per la propria casa, scegliendo il servizio di consegna più comodo.
“Siamo lieti di rafforzare la nostra presenza in questa regione, offrendo un’esperienza d’acquisto ancora più accessibile e personalizzata per i nostri clienti”, dichiara Oleg Panin, Market Manager di IKEA Torino. “Questa apertura costituisce un’ulteriore svolta per la strategia omnicanale di IKEA Italia che offre la possibilità ai clienti di scegliere dove e come entrare in contatto con la nostra azienda grazie alla rete capillare di touchpoint fisici sul territorio”.
Con l’inaugurazione del nuovo plan, order and pick-up point di Settimo Torinese, salgono a quattro i punti d’incontro con l’azienda all’interno della regione. Oltre alla tradizionale “scatola blu” a Collegno, che dalla sua apertura nel 2009 ha accolto circa 37 milioni di visitatori, sono presenti due plan and order point, uno a Torino all’interno del Centro Commerciale Lingotto e uno a Cuneo all’interno del Centro Commerciale Grande Cuneo.
Da sempre l’azienda, oltre ad ispirare i propri clienti con soluzioni accessibili, s’impegna anche ad avere un impatto positivo nelle comunità in cui opera. In occasione della nuova apertura, IKEA Italia ha deciso di supportare la Fondazione Comunità Solidale ETS che si occupa di persone in situazioni di fragilità, sia essa legata alla salute, alla disabilità, alle difficoltà economiche, ai fenomeni migratori. L’iniziativa si concretizzerà nella donazione di arredi per la Scuola dei Genitori della Fondazione, che coinvolge famiglie immigrate che hanno bisogno di uno spazio dove affidare i propri figli e di cui si occupano a rotazione i genitori stessi.
Un’iniziativa dedicata al territorio che rientra nel più ampio progetto “Un posto da Chiamare Casa”, tramite il quale IKEA Italia, al fianco di istituzioni e associazioni locali, ha già realizzato più di 800 progetti sociali in oltre 10 anni su tutto il territorio nazionale, volti a restituire il senso di casa a chi più ne ha bisogno.
In Provincia di Torino, in particolare, sono stati coinvolti il Villaggio Olimpico di Sestriere, la Torre di Aaly, l’ASD Ibis Sport, Asai Associazione Interculturale, il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la Croce Rossa di Beinasco, la Croce Rossa Comitato di Leinì a Borgaro Torinese e il Centro estivo Oratorio Michele Rua.
Torino – Lo scorso 30 luglio 2025, nella prestigiosa Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono stati presentati i risultati dell’edizione 2025 del Green Steel Game, il progetto di educazione ambientale promosso da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, con la collaborazione di Eduiren , settore educational del Gruppo Iren.
Eduiren, nell’ambito del progetto, ha condiviso fin dalla prima edizione con Ricrea i contenuti legati alla sostenibilità per sensibilizzare bambine, bambini e adolescenti alla corretta raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e, anche grazie al supporto di Anci, Croce Rossa Italiana e Giocamondo, lo stesso – nato come iniziativa locale/regionale – è cresciuto significativamente nelle ultime edizioni, diventando nel 2025 un progetto di respiro nazionale.
Ha coinvolto Centri Estivi, Grest, Oratori, Parrocchie e Associazioni in tutta Italia, attraverso una modalità fresca, divertente e soprattutto formativa che ha reso i più giovani motori di piccoli gesti che fanno la differenza. Ciascun incontro si è svolto secondo una formula ben collaudata: una lezione dall’approccio dinamico e coinvolgente, supportata da video e slide, che ha guidato i ragazzi alla scoperta del mondo del riciclo degli imballaggi in acciaio. Al termine della lezione, i partecipanti si sono messi alla prova con un quiz a tempo, da svolgere in squadre, con domande a risposta multipla. Il punteggio ottenuto da ciascun team ha contribuito al risultato finale del proprio Grest o Associazione, premiando non solo la velocità, ma anche la competenza e il gioco di squadra.
L’edizione 2025 ha coinvolto oltre 90 tra centri estivi, grest, associazioni, oratori e parrocchie in tutta Italia e ha visto la partecipazione di oltre 5700 ragazze e ragazzi di varie età e di quasi 200 educatori, confermando il forte impatto dell’iniziativa in termini di sensibilizzazione e formazione ambientale. Tutte le realtà che hanno partecipato al progetto hanno ricevuto in omaggio il gioco in scatola “Crea la tua piiista!” di RICREA, realizzato interamente con materiali riciclati. Si tratta di un gioco creativo e divertente pensato per stimolare la fantasia di bambine e bambini, permettendo loro di costruire tanti circuiti differenti, sempre nuovi, nel segno della sostenibilità e del riuso.
In Provincia di Torino, in particolare, sono stati coinvolti il Villaggio Olimpico di Sestriere, la Torre di Aaly, l’ASD Ibis Sport, Asai Associazione Interculturale, il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la Croce Rossa di Beinasco, la Croce Rossa Comitato di Leinì a Borgaro Torinese e il Centro estivo Oratorio Michele Rua.
E’ un progetto importante perché offre una opportunità gratuita di imparare divertendosi dopo la fine della scuola. Un supporto concreto per i Grest, i campi estivi e tutte le associazioni attive sul territorio, una rete spesso non abbastanza valorizzata, che permette, invece, di prolungare e diffondere i momenti di formazione in estate oltre l’ultima campanella. Una rete da sempre al centro dell’attenzione di Eduiren.” ha sottolineatoArturo Bertoldi, Responsabile Eduiren.
“Questo progetto è la dimostrazione concreta di come, attraverso il gioco e la partecipazione, sia possibile parlare di sostenibilità in modo efficace, coinvolgente e formativo – ha affermatoDomenico Rinaldini, Presidente RICREA – Gli imballaggi in acciaio come barattoli, scatolette, tappi e bombolette si riciclano al 100% e all’infinito, e vedere così tanti bambini mettersi in gioco e approfondire il tema della raccolta differenziata ci riempie di orgoglio. Il loro entusiasmo è la prova che l’educazione ambientale è una sfida che si può vincere quando si gioca di squadra”.
“Come ANCI siamo orgogliosi di aver sostenuto un’iniziativa che coinvolge attivamente i territori e le giovani generazioni su un tema cruciale come la sostenibilità ambientale” – ha dichiaratoMarco Fioravanti, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI – “I Comuni sono in prima linea nella promozione della raccolta differenziata e nel rafforzamento della cultura del riciclo, e progetti come il Green Steel Game rappresentano un esempio virtuoso di collaborazione tra enti locali, consorzi e mondo educativo. Investire nell’educazione ambientale significa costruire comunità più consapevoli e responsabili, oggi e domani.”
Il Siulp “denuncia con forza una deriva ideologica nella gestione urbana da parte del sindaco di Torino, che tende a banalizzare e ridurre temi complessi come la sicurezza e la convivenza civile a mere operazioni estetiche: piste ciclabili, dehor e isole pedonali vengono presentati come soluzioni universali, mentre i veri problemi della città vengono ignorati”. Così, in una nota, Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino.
“È una visione miope, ideologica e, in molti casi, offensiva – aggiunge – per chi ogni giorno affronta il volto reale del degrado e della criminalità nei quartieri più fragili. La verità è semplice: dove manca l’illuminazione pubblica, dove le strutture sono fatiscenti, dove le strade diventano terra di nessuno, lì si spezza il patto sociale. Non si tratta di arredo urbano, ma di garantire il diritto fondamentale alla sicurezza.
In troppi quartieri lo Stato è presente solo quando arrivano le volanti, spesso con risorse insufficienti, organici ridotti e strutture operative al limite. E mentre si celebrano “riqualificazioni” a base di biciclette e panchine colorate, nessuno mette mano seriamente alla gestione dell’immigrazione irregolare, che in molte aree urbane rappresenta un problema strutturale, totalmente fuori controllo”.
“Siamo davvero commossi dal modo in cui l’intera comunità si è stretta attorno alla nostra famiglia, manifestando gratitudine e affetto nei confronti di Alessandra.
Alessandra ha amato moltissimo Fossano e ha tenuto sempre a mantenere un forte legame con il nostro territorio.
Oggi abbiamo visto quanto il suo sentire fosse ricambiato, e teniamo a ringraziare tutti per la vicinanza che ci è stata dimostrata”