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200 videoslot per frodare il fisco

Il titolare di 200 videoslot dislocate in varie località del Piemonte è stato denunciato. Gestisce anche un bar nel Canavese ma gran parte parte del suo giro d’affari è sconosciuto al fisco. Si tratta di un imprenditore cinese quarantenne che la guardia di finanza di Ivrea ha denunciato per occultamento e distruzione della documentazione fiscale: l’evasione accertata  è milionaria.

Il Coni ufficializza la candidatura dell’Italia ai Giochi invernali 2026

Il Coni ha deliberato all’unanimità del proprio consiglio nazionale di inviare al Cio una candidatura italiana per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. Il nome della città candidata (Torino, Milano o Cortina?) sarà deciso nella prossima riunione il1 agosto oppure  il 10 settembre al termine dell’esame dei  tre studi di fattibilità.

Ragazzo muore nello schianto in moto contro furgone

Sulla strada  provinciale tra Scarmagno e Romano Canavese un motociclista di 26 anni, residente a Ivrea, del quale non sono ancora conosciute le generalità, è morto sul colpo in un incidente stradale. Il ragazzo viaggiava su una Yamaha 1000 quando, per cause in fase di accertamento, si è scontrata violentemente con un furgone Fiat Doblò che stava svoltando a sinistra.

Riassunto l’operaio licenziato perché malato di Parkinson

Il tribunale del lavoro di Ivrea, ha stabilito che il licenziamento dell’operaio malato di Parkinson è illegittimo. E’ stato così accolto il ricorso presentato da Franco Minutiello, lavoratore di 60 anni di Castellamonte, contro la Teknoservice di Piossasco azienda del Canavese che gestisce la raccolta dei rifiuti. Ammalatosi l’operaio e non potendo trovargli un’altra mansione, la Teknoservice lo aveva licenziato il 16 marzo 2017, per “giustificato motivo”.

Transito persone con disabilità in ZTL

La Città di Torino al lavoro con l’Anci per unificare le liste di accesso

 E’ stata verificata oggi in Sala Rossa una mozione sul “Transito delle persone con disabilità con contrassegno europeo in ZTL”, approvata dal Consiglio il 10 aprile 2017 (firmatari: Lavolta, Carretta, Lubatti, Fassino, Tisi, Foglietta, Lo Russo). In aula è intervenuta l’assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, che ha spiegato che è stata velocizzata la procedura per l’accesso alla ZTL: fatto apprezzato dalle associazioni che tutelano le persone con disabilità. Per quanto riguarda la Città Metropolitana, l’assessora ha chiarito che i Comuni hanno modalità differenti tra di loro per il rilascio dei contrassegni riservati alle persone con disabilità. “Stiamo lavorando al Tavolo Parcheggi istituito presso l’Anci – ha concluso Lapietra – per cercare di arrivare ad avere un unico database a livello nazionale. Inoltre, il CSI sta elaborando un nuovo portale per l’accesso alla ZTL e ai parcheggi, semplificando le procedure, anche per quanto riguarda le persone con disabilità”. Ha quindi preso la parola il consigliere Enzo Lavolta (PD): Oggi finalmente è più facile accedere alla ZTL, ma bisogna togliere tutte le barriere alla circolazione delle persone con disabilità, anche quelle della Città Metropolitana! Sarebbe utile una white list metropolitana che includa tutte le persone con disabilità in possesso di contrassegno per la circolazione: finora non è stata fatta, ma mi auguro che ci sia il massimo impegno per crearla, insieme all’Anci. Discutiamone quanto prima in Commissione.

Big Jump per fiumi e laghi puliti

Decine di persone hanno partecipato oggi ai quattro eventi organizzati in Piemonte: nel Po a Torino, nel Sangone a Beinasco (TO) e nei torrenti Chiusella e Pellice

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Da almeno tre anni i fiumi piemontesi sarebbero dovuti tornare ad essere luoghi in cui poter fare tranquillamente il bagno. Dal 2015, infatti, l’Italia e il Piemonte avrebbero dovuto rispettare la direttiva europea Water Framework, che prevede il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque. Ma i nostri fiumi sembrano ancora lontani dall’obiettivo ed è proprio per accendere i riflettori sulla qualità delle acque che oggi anche in Piemonte si sono tenuti quattro Big Jump, tuffi simbolici organizzati in contemporanea ad un centinaio di altri tuffi in tutta Europa. L’iniziativa, promossa dall’European Rivers Network e organizzata in Italia da Legambiente, ha visto la partecipazione di decine di persone sul Po a Torino presso il circolo Esperia, nel torrente Chiusella a Gauna (TO), nel Sangone a Beinasco (TO), a Villar Pellice (TO) sul Pellice e ad Abbiategrasso (MI) sul Ticino.

“L’Europa impone all’Italia e al Piemonte di raggiungere precisi obiettivi di qualità riguardanti lo stato ecologico dei fiumi -ha ricordato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Anche il Po, nella sua interezza e perfino a Torino, dovrebbe raggiungere il livello di “buono” nella scala di qualità delle acque ma senza il rispetto delle portate minime a monte della città e in mancanza di un adeguamento dei sistemi di depurazione, questo obiettivo non potrà essere raggiunto. I nostri fiumi possono e devono ritornare ad essere quelli di una volta, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa ma occorre che la loro tutela diventi una priorità per le istituzioni locali. I fiumi e i torrenti –ha aggiunto Dovana- sono diventati in moltissimi casi delle aree marginali infrequentabili, sentite sempre come “problema” e mai come ricchezza del territorio. Questo processo, oltre ad avere conseguenze dal punto di vista ambientale, costituisce anche un forte impoverimento del territorio dal punto di vista sociale ed economico, in quanto vengono a mancare spazi di grandi dimensioni e di grande qualità, impedendo di fatto tutta una serie di attività che potrebbero avere un enorme valore dal punto di vista ricreativo, culturale ed educativo”.

I dati emersi dalla recente Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte evidenziano per il triennio 2014-2016 come il 61% delle acque superficiali non ricada ancora nelle classi “Buono” e “Elevato” per lo stato ecologico e il 9% non raggiunga questi obiettivi per lo stato chimico. Il Piemonte, dunque, ha mancato gli obiettivi previsti dalla direttiva europea Water Framework per il 2015 in ragione di una qualità ecologica delle acque che continua ad essere penalizzata dagli eccessivi prelievi da parte dell’agricoltura e dell’idroelettrico. Purtroppo questo obiettivo non è stato raggiunto da oltre la metà dei corpi idrici europei (Italia compresa, con solamente il 20% dei laghi e il 43% dei fiumi in regola).

Ai diversi Big Jump piemontesi hanno partecipato quest’anno i volontari del progetto VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, che per 3 anni coinvolgerà 230 giovani tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Il progetto è finanziato nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC) e vede lo scambio di esperienze con attività analoghe svolte da 20 volontari sul Danubio in Ungheria. Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti, che si svolgeranno principalmente nei siti Natura 2000, VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva. E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu

Droga, controlli al Kappa Futurfestival

Duecento persone sono state segnalate alla prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti e , otto sono state denunciate. La polizia ha anche effettuato un arresto per spaccio, il tutto nel corso dei controlli al Kappa Futurfestival, rassegna di musica tecno in corso al Parco Dora di Torino. Oltre 50 mila i partecipanti.

Indagato il portavoce della sindaca

Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca Appendino, è  iscritto nel registro degli indagati della procura di Torino in un procedimento che ipotizza il  reato di peculato in relazione a una consulenza da 5 mila euro che il giornalista ottenne dagli organizzatori del Salone del Libro lo scorso anno. Pasquaretta restituì la somma. Indagato anche Mario Montalcini, presidente della Fondazione per il Libro. Gli accertamenti sono stati effettuati dal pm Gianfranco Colace coadiuvato dai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria.

Il padre dell’uomo annegato nel sottopasso: “Non deve accadere mai più”

Dalla chiesa di Favria è giunto l’appello affinché Guido Zabena non sia morto inutilmente. E’ accaduto durante il funerale del 51enne morto annegato nel sottopasso di Rivarolo Canavese invaso dalla pioggia. Il parroco, don Gianni Sabia si è fatto interprete delle parole del padre della vittima e ha detto:  “Il papà Piero mi ha confessato: per noi non ci sarà più Guido, ma io vorrei che ciò che è successo non si ripeta più’. Da oggi bisogna fare in modo che un fatto del genere non accada più”. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo.

VIAGGIO NEI CAMPI DEVASTATI DALLA GRANDINE NEL TORINESE

Nella notte tra mercoledì e giovedi un evento atmosferico di devastante entità. Ecco le testimonianze dei produttori. Nessuno vuole più assicurarsi: «Le polizze costano troppo e non garantiscono rimborsi adeguati»

 

All’indomani della violenta grandinata che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito il Torinese, l’agricoltura guarda ai campi con smarrimento: nessuno, almeno negli ultimi venticinque anni, ricorda un evento atmosferico di così devastante entità.

Impossibile, al momento, compiere una stima attendibile dei danni. I Comuni sono al lavoro per avviare le pratiche di riconoscimento della calamità naturale, ma gli agricoltori non si fanno illusioni.

Secondo una prima ricognizione effettuata sul campo dalla Confederazione italiana agricoltori di Torino, tra le zone agricole più colpite, per non dire sfigurate a livello uniforme, ci sono i comuni diCambiano, La Loggia, Moncalieri, Trofarello, Vinovo e Beinasco.

Qui non si è salvato quasi nulla. A Cambiano, la floricoltrice Paola Adriano mostra la copertura della sua serra fissa da 4 mila metri quadrati, completamente divelta dalla bufera di grandine: «Questa struttura – dice – era in piedi dal 1985 e nessun temporale era mai riuscito a scalfirla. Certamente questa volta si è trattato di un evento fuori dal normale. Ora stiamo raccogliendo i preventivi per la ricostruzione, in ogni caso per la nostra azienda il danno è di parecchie decine di migliaia di euro».

Piero Ferrero, ortofrutticoltore di Trofarello, dichiara che le zucchine della sua coltivazione sono irrecuperabili, comprese le 1.500 piantine messe a dimora il giorno precedente. Analoga la situazione per pomodori e peperoni. Per le prugne, le albicocche e il mais, il danno è almeno al 50 per cento: «Per le ciliegie se ne riparla il prossimo anno – dice Ferrero -, sui fichi la valutazione sarà possibile solo tra qualche giorno».

A La Loggia, nelle coltivazioni orticole a pieno campo dell’azienda di Michela Testa Sina non c’è più nulla da raccogliere: costine, catalogna, basilico, zucchine, prezzemolo e insalata sono andati irrimediabilmente persi.

«Siamo costretti a lasciare a casa i dipendenti – osserva Michela Testa Sina -, staremo fermi qualche giorno per riorganizzarci e poi ripartiremo, come sempre».

Significativo è che nessuno di questi agricoltori, è coperto dall’assicurazione: «La ragione è che le polizze assicurative ormai sono troppo costose – spiega il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, mentre il valore dei prodotti viene puntualmente sottostimato, le condizioni dei contratti sono troppo restrittive e gli eventuali rimborsi arrivano dopo anni, se va bene. Così, soprattutto nel settore ortofrutticolo, gli agricoltori tendono a non più assicurarsi. E’ un problema a cui va trovata una soluzione, come denunciamo da anni. La tutela del reddito agricolo continua a ridursi, senza che nessun governo intervenga».