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Topo d’appartamento arrestato sul balcone

E’ sera quando un conoscente contatta l’inquilina di un stabile di via Moncrivello riferendole che su uno dei balconi del palazzo c’è un uomo che sta tentando di accedere nell’alloggio.

Dal proprio balcone, la donna sente dei passi e dei colpi e appura la presenza dell’intruso su uno dei balconi sottostanti, motivo per il quale chiama la Polizia.

Sul posto, gli agenti del Commissariato Centro trovano l’uomo sul balcone del piano rialzato che tenta di accedere all’interno dell’abitazione. Alla vista degli agenti, il ventenne cittadino rumeno, con precedenti di polizia a carico, cerca di allontanarsi ma il tentativo resta vano e gli agenti lo arrestano per tentato furto. Il cittadino straniero è stato anche sanzionato amministrativamente, in relazione alle norme anti Covid-19, poiché trovato a circolare senza giustificato motivo.

Lunedì chiusi molti uffici comunali

APERTI SOLO QUELLI ESSENZIALI   In un’ottica di limitare il più possibile la circolazione sul territorio cittadino, per contenere il rischio contagio Covid-19, lunedì 7 dicembre sarà sospesa ogni attività negli uffici del Comune di Torino fatta eccezione per quelle dei presìdi necessari a garantire la continuità dei servizi essenziali alla cittadinanza.

Nello specifico rimarranno aperti gli uffici:

– attività di sportello pubblico dell’Area Commercio, dell’Area Tributi e Catasto, dell’Area Servici Civici dell’Anagrafe e dello Stato Civile;

– Servizi dell’Area Sistema Sicurezza e Pronto intervento;

– Servizi dell’Area Protezione Civile e Gestione emergenze;

– Servizi Sociali e Socio Sanitari;

– Servizi operativi e territoriali del Corpo di Polizia Municipale;

– Ufficio Deposito Atti Giudiziari;

– ulteriori uffici a salvaguardia dei servizi aperti al pubblico per i quali i Direttori competenti sono tenuti a garantire l’apertura alla cittadinanza con apposite comunicazioni di servizio.

Infermieri, Nursing Up: lunedì 7 dicembre flash mob di protesta

Da mesi chiediamo rispetto, assunzioni, adeguamento e valorizzazione economica che non ci viene riconosciuta. Ora basta!

 

Riceviamo e pubblichiamo

Lunedì 7 dicembre il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, tornerà a manifestare in piazza Castello a Torino, a partire dalle ore 10.30, davanti agli uffici della Prefettura, con un Flash Mob per chiedere RISPETTO E CONSIDERAZIONE  DA PARTE DEL GOVERNO E L’USCITA DL COMPARTO SANITA’.

 

Dopo la grande manifestazione del 15 ottobre scorso, con migliaia di infermieri e professionisti della sanità che hanno manifestato a Roma, e lo sciopero del 2 di novembre durato 24 ore, scendiamo ancora una volta in piazza. Ad oggi, rispetto alle nostre sacrosante richieste, solo da parte del Ministro della Salute è arrivato un timido segnale di valorizzazione della nostra professione attraverso il riconoscimento di una minima indennità professionale che, tuttavia, non essendo sostenuta da adeguati finanziamenti ci lascia profondamente amareggiati e delusi.

 

Noi non molliamo e proseguiamo con lo stato di agitazione, perché dobbiamo fare di tutto per rendere giustizia e al valore di migliaia di infermieri e professionisti della sanità che rappresentiamo.

 

Chiediamo:

 

  • Un’area contrattuale autonoma e la valorizzazione economica della specificità di ogni professionista sanitario
  • Assunzioni stabili per l’adeguamento delle dotazioni organiche
  • Risorse per l’aggiornamento professionale
  • Riconoscimento della malattia professionale in caso d’infezione
  • Aggiornamento della normativa sulla direzione delle aziende di servizi alla persona e superamento del vincolo di esclusività
  • L’istituzione dell’infermiere di famiglia o di comunità per le cure territoriali con un piano assunzioni adeguato e messo in atto in tempi brevissimi
  • Il riconoscimento di indennità specifiche per gli infermieri e tutte le professioni sanitarie

 

Il Flash mob avverrà dalle ore 10.30 alle 13 in piazza Castello e nell’arco della mattinata il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, salirà dal sig. Prefetto di Torino per consegnare una lettera con le nostre richieste indirizzate al Governo.

 

Spiega Delli Carri: “Siamo costretti a continuare nello stato di agitazione e nella nostra lotta al fianco di tutti i colleghi che rappresentiamo perché ancora una volta alle parole non seguono i fatti. Possibile che le situazioni drammatiche a cui abbiamo assistito non abbiano insegnato nulla alla politica? In Piemonte il piano assunzioni si muove con una lentezza esasperante. Dobbiamo mettere a punto la questione delle prestazioni aggiuntive da retribuire a 50 euro l’ora, visto che per coprire i turni molte aziende vi fanno ricorso. A oggi, dalla Regione, ci hanno risposto che se ne parlerà solo dal 15 dicembre in poi. Ma sappiamo già che per portare la retribuzione dai poco più di 20 euro l’ora di oggi ai 50 che chiediamo, non sono ancora state stanziate le cifre da Roma. Un passaggio che probabilmente necessiterà di tempi lunghissimi. E allora perché la differenza non la mette, subito, con un atto di coraggio la Regione?

Forse gli infermieri e i professionisti della sanità non hanno dimostrato coraggio in questi giorni di nuovo picco di contagi Covid, rimanendo al loro posto, in prima linea, ammalandosi e contagiandosi a centinaia ma proseguendo sempre a fare il proprio dovere anche se con turni massacranti, sacrificando la propria vita e spesso anche la propria famiglia? Forse queste persone valorose non meritano rispetto e un atto di coraggio anche dalla Regione?”.

 

Prosegue Delli Carri: “Riamane poi ancora aperto il capitolo assunzioni che ancora oggi stentano ad arrivare. Se il Piemonte vuole dare un serio impulso alla medicina di territorio è imprescindibile che venga istituita la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, supportando questa strategia con un piano di assunzioni adeguato con contratti ad ampio respiro almeno triennali, che possa portare stabilità a tutto il sistema sanitario.

 

Al Prefetto chiederemo di accogliere le nostre richieste e di sostenere le nostre istanze attraverso una  compiuta ed incisiva attività di sensibilizzazione nei confronti del Governo Italiano, intervenendo, in particolare, sensibilizzando il  Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro della Salute, affinché gli stessi adottino finalmente i provvedimenti risolutivi di propria competenza, che sono necessari ed opportuni per dare risposte favorevoli ai nostri desiderata.

 

La nostra professione e abnegazione merita RISPETTO: solo noi da sempre al fianco dei pazienti, sappiamo cosa significhi avere il coraggio di iniziare ogni giorno una lotta contro questo maledetto virus nella speranza di non essere contagiati e di non diventare un pericolo per le nostre famiglie.

Ora chiediamo solo che ci venga dato ciò che correttamente ci spetta. Che venga rotto il muro dell’indifferenza verso di noi e verso le nostre richieste. È giunto il momento che una volta per tutte il RISPETTO che da mesi chiediamo ci venga riconosciuto”.

Studente sedicenne tenta di rapinare supermercato

I carabinieri hanno arrestato per tentata rapina uno studente di Torino, di 16 anni. È successo in via Breglio, nel quartiere Borgo Vittoria

Il ragazzo con il volto coperto e armato di manganello telescopico ha minacciato e colpito più volte un cittadino del Bangladesh, titolare di un minimarket.
Il rapinatore pretendeva l’incasso della giornata ma l’uomo ha reagito dando modo ai carabinieri del Nucleo Radiomobile, richiamati da alcuni passanti che hanno assistito alla colluttazione, di intervenire e bloccare il giovane. Il minorenne, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare della permanenza in casa.

La cocaina era nascosta nel salvavita

Doppia operazione degli agenti del Commissariato Barriera Milano contro lo spaccio di sostanza stupefacente nelle aree del quartiere.

Mercoledì sera, gli agenti del commissariato hanno arrestato due cittadini senegalesi, una donna di 42 anni e un uomo di 33. Grazie ad attività info-investigativa gli agenti erano venuti a conoscenza che la coppia riforniva alcuni pusher loro connazionali. Dopo un’attività di osservazione, i poliziotti hanno fermato la coppia per strada, riuscendo a risalire al loro domicilio in via Cecchi. Nel corso della perquisizione dell’alloggio, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 145 grammi tra cocaina, eroina e crack occultati in un calzino posizionato all’interno della scatola salva vita della corrente elettrica. Gli agenti hanno anche trovato e sequestrato 545 euro in contanti. Altri 580 euro sono stati sequestrati a carico della coppia nel corso della perquisizione personale, 430 in possesso del trentatreenne e 150 della quarantaduenne.

Una seconda operazione era stata compiuta solo il giorno precedente quando nel corso di una perquisizione domiciliare in un alloggio di via Monte Rosa, gli agenti del Commissariato avevano trovato quasi 19000 euro in denaro contante e oltre una trentina di grammi di cocaina e crack. L’uomo che occupaval’alloggio, un trentaseienne cittadino nigeriano è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente.

Amici… fino a quando interviene le Polizia

Nei giorni scorsi una pattuglia della Squadra Volante  nota, nell’area verde di via Tommaso Villa, due ragazzi vestiti di scuro confabulare in modo sospetto.

Si tratta i due amici di 25 e 24 anni; i due sono appena scambiati qualcosa. I ragazzi si mostrano molto nervosi al controllo di Polizia. Il più grande nasconde infatti negli indumenti intimi due involucri contenenti una decina di grammi di marijuana. Appena trovata la sostanza, sperando nell’impunità, si affretta a dire che quella droga gli è stata ceduta dal suo amico che aveva appositamente incontrato per procurarsi lo stupefacente. La perquisizione si estende all’auto del secondo giovane, lì vicina dove viene rinvenuta altra marijuana. Da accertamenti esperiti anche tramite messaggistica sui social, si appura che i due si erano messi d’accordo qualche ora prima per vedersi quel pomeriggio. La perquisizione effettuata successivamente a casa del ventiquattrenne ha consentito di rinvenire altra marijuana nascosta all’interno di un astuccio per occhiali, il tutto alla presenza dei due ignari genitori. Pertanto, il ragazzo è stato arrestato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Mentre il suo amico è stato sanzionato amministrativamente per possesso di droga

La storia della senzatetto e dei suoi cinque cani, convinta dai civich a farsi accudire

La sindaca Chiara Appendino racconta in un post su Facebook la storia di una donna senzatetto che, grazie al lavoro di persuasione della Polizia Municipale, ha accettato – dopo due anni – di trasferirsi in una struttura del Comune.

 

Scrive la sindaca: “Negli ultimi due anni chiunque sia passato dalle parti della fermata del tram della linea 10 ‘n.387- CAPRERA’ in direzione Torino Centro si è accorto della presenza di una donna in compagnia dei suoi cinque cani”.

La donna è una cinquantenne di nazionalità italiana la cui storia è iniziata come tante altre, con una famiglia solida alle spalle e un lavoro stabile in una grande azienda del torinese. A turbare gli equilibri di quella normale quotidianità, con molta probabilità, hanno inciso un licenziamento inaspettato, la successiva faticosa ricerca di un altro impiego e la nuova perdita dopo appena tre mesi.

“Da quel momento di instabilità – prosegue Appendino – sono iniziate le prime difficoltà relazionali all’interno della propria casa che l’hanno spinta ad abbandonare la famiglia con cui viveva, diventando a tutti gli effetti una donna senza fissa dimora. A nulla sono valsi i numerosi tentativi di aiuto del padre della donna che più volte ha tentato di convincerla di tornare a casa. Nonostante i ripetuti rifiuti della figlia, in tutti questi anni, non ha mai fatto mancare il suo affetto e la propria vicinanza, andando a trovarla ogni giorno per la strada, talvolta anche senza avvicinarsi o farsi vedere, solo per sincerarsi che stesse bene”.

Da circa sei anni la donna ha iniziato a stazionare nel quartiere Santa Rita, nella zona di piazza d’Armi, monitorata dagli agenti del Comando Sezione II della Polizia Municipale e dal Servizio BOA dell’Ufficio Adulti in difficoltà della Città. Alcune persone le portavano cibo e acqua mentre, a proteggerla e farle compagnia, ci pensavano i suoi cinque cani di varie taglie.

Dal 2018 la signora si è trasferita in maniera stabile nella fermata del tram della linea 10 e, da allora, probabilmente con l’aggravarsi del suo stato psico-fisico dovuto al fatto di vivere giorno e notte all’aria aperta, sono aumentate le segnalazioni dei cittadini circa le condizioni critiche della donna, le precarie condizioni igienico sanitarie del giaciglio ubicato su suolo pubblico e i comportamenti aggressivi dei cani.

“Finalmente, ieri, – conclude la sindaca – al termine di un lungo lavoro di persuasione effettuato dagli agenti del Comando Sezione II e dagli uomini del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale la donna, in evidente stato di sofferenza dovuto al freddo e ad altre patologie da cui è affetta, è stata convinta ad accettare le cure mediche di cui necessita e una sistemazione in una struttura ricettiva del Comune”.

I cinque cani, per i quali sono in corso le valutazioni sullo stato di salute da parte dei veterinari dell’ASL, sono stati portati nel Rifugio di Chieri dal Servizio Cattura del Canile di Grugliasco, con la piena soddisfazione delle Associazioni animaliste presenti durante l’intervento.

La fermata n.387 “CAPRERA”, una volta sgomberata, è stata successivamente pulita e sanificata dal personale GTT.

Morte di 17 anziani nella Rsa, proseguono le indagini

Indagini in corso da parte della procura di Ivrea e dei carabinieri del Nas  sulla morte di 17 ospiti della residenza per anziani di Borgomasino, nel Canavese.

I decessi sono avvenuti in circa quindici giorni, dopo quello di una donna che era risultata positiva al test rapido covid.

I  tamponi effettuati hanno poi scoperto la positività di 36 ospiti su un totale di 42. Dopo la segnalazione delle famiglie degli anziani  la procura ha aperto un fascicolo per atti relativi, al momento senza indagati o ipotesi di reato.  I carabinieri del Nas stanno effettuando gli accertamenti.

Controlli dei carabinieri, 7 arresti nelle ultime 24 ore

Sette  arresti è il bilancio dei controlli disposti nelle ultime 24 ore dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino.

In particolare a Torino, in via Genova, a bordo dell’autobus 35 GTT, diretto a Nichelino, i carabinieri hanno arrestato un senegalese di 31 anni per spaccio. L’uomo è stato bloccato subito dopo aver ceduto ad un altro passeggero, un italiano 36enne di Nichelino, una dose di crack. La perquisizione personale dell’extracomunitario ha permesso di trovare altre sette dosi della medesima sostanza. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Nel quartiere Pozzo Strada, è stato arrestato un italiano di 25 anni, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in attuazione di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria per un cumulo di condanne pari a quattro anni, per reati contro il patrimonio.
Nel quartiere Cenisia, i militari dell’Arma hanno arrestato un italiano di 47 anni per maltrattamenti in famiglia. L’uomo al culmine di un litigio ha picchiato i genitori, di 73 e 82 anni, ed ha distrutto alcuni mobili di casa. Le vittime sono riuscite a chiamare il 112 e i carabinieri, prontamente intervenuti, hanno fermato l’uomo. Successivi approfondimenti hanno consentito di stabilire che gli episodi di violenza, fisica e psicologica, duravano da circa 2 anni ed erano dettati da continue richieste di denaro per l’acquisto di stupefacenti e alcol.
In Corso Trapani, vicino al parco Ruffini, quartiere Pozzo Strade, gli equipaggi del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un senegalese di 33 anni, senza fissa dimora, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Sottoposto a controllo, l’uomo ha ingoiato diverse dosi di droga che nascondeva nella bocca. La successiva perquisizione personale ha permesso di trovare 300 € in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita.
A Carignano, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno sottoposto a detenzione domiciliare un italiano di 28 anni, in quanto destinatario di un ordine di carcerazione per furto, danneggiamento e violazione della sorveglianza speciale. L’uomo deve scontare un anno e nove mesi di pena.
A Borgaro Torinese, i militari della stazione di Caselle Torinese hanno arrestato un 23enne Italiano, censurato, trovato in possesso a seguito di perquisizione domiciliare di oltre 100 grammi di “amnesia”, un mix di marijuana e anfetamine.
Infine a Vinovo, stessa sorte è toccata ad un 30enne del luogo, che i carabinieri della Stazione di Leinì hanno trovato in possesso di circa 120 grammi di sostanze stupefacenti tra hashish e marijuana. Anche in questo caso la droga era detenuta all’interno dell’abitazione.

In manette ladro di bicicletta sottoposto all’obbligo di firma

Gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia lo arrestano in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere

 

Un cittadino marocchino di 36 anni, condannato il 9 Novembre scorso alla reclusione in carcere per l’espiazione di una pena di 8 mesi a seguito della commissione di un furto con destrezza lo scorso mese di giugno, e sottoposto, in sostituzione  della pena detentiva, alla misura dell’obbligo di firma,   è stato sorpreso appena 7 giorni dopo all’interno di un cortile di via Scarlatti, intento a forzare il lucchetto di una bicicletta , avvalendosi di arnesi atti allo scasso. Nel contesto, si è reso protagonista di una violenta reazione nei confronti dei poliziotti della Squadra Volanti intervenuti per arrestarlo. L’episodio è accaduto a pochi giorni dalla sostituzione della misura detentiva con quella meno afflittiva dell’obbligo di firma. Il Tribunale Ordinario di Torino ha quindi ritenuto di applicare nei confronti del 36enne la misura cautelare della custodia in carcere. La misura è stata eseguita il 26 Novembre dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.