CRONACA- Pagina 1262

Accoltella il fratello per un'eredità

Ha colpito  il fratello con cinque coltellate,  una profonda lo ha ferito al polmone, e ha tentato di lasciare l’Italia a bordo di  un pullman FlixBus partito da Torino verso Bruxelles, ma è stato rintracciato e bloccato al confine con la Svizzera.  L’episodio è avvenuto a Cossato, nel Biellese. L’aggressore è un 42enne di origini marocchine, che ha accoltellato il fratello nel corso di  una lite probabilmente legata  questioni economiche per  un’eredità. La vittima, che ha avvisato i carabinieri,  è ricoverata in condizioni gravi all’ospedale.

CELEBRAZIONE DI SAN SEBASTIANO PATRONO DELLA POLIZIA MUNICIPALE

Lunedì 21 gennaio, alle 9.45, nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni Bosco di via Sarpi 117 (la Chiesa dell’Istituto Agnelli), sarà celebrato San Sebastiano patrono della Polizia Municipale.

 

Nella Messa l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia ricorderà anche, nel trentennale dalla sua scomparsa, l’Agente Roberto Bussi proprio nella parrocchia che lo ha visto crescere e ancora oggi frequentata dai suoi genitori.

 

Da quest’anno la celebrazione di San Sebastiano non si svolgerà più soltanto in Duomo, da sempre punto vitale e centrale della religiosità cittadina, ma, per incontrare le tante realtà circoscrizionali, anche presso le diverse Parrocchie di Torino.

 

(foto: il Torinese)

Gli artificieri della Taurinense fanno esplodere la bomba trovata nel Po

Gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina “Taurinense”, unità altamente specializzata dell’Esercito Italiano, hanno disinnescato domenica 20 gennaio la bomba d’aereo americana da 1000 libbre, risalente al secondo conflitto mondiale, rinvenuta nei giorni scorsi nell’alessandrino sotto il ponte tra Valenza e Lomellina. 

La bomba, di tipo AN-M65 e contenente circa 270 kg di esplosivo, al termine di delicate operazioni di “despolettamento” e di messa in sicurezza, è stata trasportata in un’area sicura a nord del ponte ferroviario, dove è stata fatta brillare senza danni per le infrastrutture circostanti. Particolare attenzione è stata posta – tramite l’adozione di particolari accorgimenti tecnici – alla salvaguardia dell’ambiente naturale, essendo l’area interessata insistente nel Parco fluviale del Po.

Gli artificieri del 32° hanno dapprima rimosso, tramite la cosiddetta “chiave a razzo”, la spoletta posteriore dell’ordigno, per poi procedere con il taglio meccanico della porzione anteriore della bomba contenente la spoletta inestraibile e trasportandone poi il troncone disinnescato nel sito individuato per il brillamento.

 Iniziate alle ore 7.30 della mattina, le operazioni si sono protratte fino alle ore 18.00 circa, e grazie allo stretto coordinamento tra la Prefettura di Alessandria e il Comune di Valenza, è stato possibile intervenire limitando al massimo i disagi per la popolazione civile ed incidendo il meno possibile sul traffico ferroviario e aereo prospiciente l’area interessata. Già nella giornata di sabato 19, gli operatori del team EOD (Explosive Ordnance Disposal) unitamente al personale della compagnia di supporto allo schieramento del 32° reggimento guastatori, erano intervenuti implementando e finalizzando le opere di barricamento e di  predisposizione del sito di brillamento.

Gli specialisti del 32° reggimento  genio guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2018 hanno effettuato 110 interventi, bonificando, tra le altre, le bombe d’aereo dello stesso tipo di quella di Valenza ritrovate a Casale Monferrato e presso il Lingotto di Torino, rendendo inoffensivi oltre 300 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. A fianco della propria attività prettamente militare, il reggimento interviene, su richiesta delle Prefetture competenti, in attività a supporto della popolazione in caso di calamità, come in Liguria lo scorso novembre o in Abruzzo a seguito dei noti eventi sismici e climatici.  

Massimo Iaretti

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ORE 13 – E’ in corso di svolgimento, da parte degli uomini del 32° Guastatori alpini della Taurinense, l’operazione per rendere inoffensivo l’ordigno da 1000 libre, frutto dei bombardamenti americani nella seconda guerra mondiale miranti a distruggere il ‘Ponte di ferro’ sul Po a Valenza, che collega il Piemonte con la Provincia di Pavia. Le operazioni, dopo che, come da decisione presa nel vertice della prefettura di Alessandria, la zona era stata ‘blindata’ nelle due aree di evacuazione e di rispetto, sono iniziate alle 9.50 e già alle 10,05 la spoletta posteriore è stata disinnescata. Poi si è iniziato l’intervento su quella anteriore, che si sta provvedendo a tagliare con un getto di acqua e sabbia. Una volta terminata questa fase l’ordigno verrà rimosso con una gru, spostato di

Tagliata la spoletta di testa prima di procedere al brillamento

600 – 700 metri sempre in territorio valenzano, ma al confine con il Comune di Bozzole, e qui di provvederà a rendere inoffensivo del tutto il tritolo o a farlo brillare. Intanto da stamattina presto è aperto il Com 4 – Centro operativo misto di Valenza, presso la sede del comando della polizia municipale in viale Santuario, con la presenza del vice prefetto Paolo Ponta, del sindaco di Valenza, Gianluca Barbero, degli assessori Marina Baiardi e Luca Ballerini, del sindaco di Frassineto Po, Gian Mario Argentero, del maggiore Elvio Pascale del 32° Guastatori Taurinense (che coordina le operazioni), di esponenti delle forze dell’ordine, della protezione civile, della questura di Alessandria.

Massimo Iaretti

 

Ragazza rapinata, ma la storia era inventata

Aveva suscitato, a suo tempo una certa preoccupazione nella comunità del quartiere San Bernardino di Tortona, luogo del Santuario Basilica della Madonna della Guardia di San Luigi Orione, la notizia di una rapina commessa ai danni di una giovane donna italiana da parte di un soggetto straniero nel nebbioso pomeriggio di domenica 30 dicembre 2018 in una via adiacente la Chiesa. La donna aveva denunciato ai carabinieri che mentre stava per raggiungere la propria autovettura, un soggetto straniero le aveva dapprima chiesto un euro e poi, non avendo ottenuto quanto chiesto, l’aveva strattonata mentre cercava lei di chiudersi nell’abitacolo, rompendo poi il vetro e, dopo essersi impossessato della sua borsa, dandosi alla fuga a piedi. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tortona si erano posti all’immediata ricerca del rapinatore, senza alcun esito. La donna aveva anche riferito di essersi procurata una lieve ferita nel tentativo di divincolarsi dall’aggressore. Nei giorni successivi le indagini si sono concentrate sui soggetti che abitualmente stazionano nei pressi del Santuario e sull’esame dei filmati delle telecamere di video sorveglianza presenti nella zona e, a fronte di alcune anomalie riscontrare nel racconto della vittima, gli accertamenti sono proseguiti nel riscontro di diverse dichiarazioni testimoniali. Tutti gli elementi raccolti portavano a ritenere inverosimile la versione fornita dalla vittima che, convocata nuovamente in Caserma e messa di fronte alle incongruenze del suo racconto, ha alfine ammesso, tra le lacrime, di essersi inventata tutto per giustificare ai propri genitori, che l’avrebbero rimproverata, la rottura del vetro ed il furto della propria borsa ad opera di ignoti, fatto realmente accaduto lo stesso giorno in cui ella aveva deciso di costruire il castello di bugie crollato di fronte al Maresciallo dei Carabinieri che la interrogava. La donna è stata quindi denunciata per simulazione di reato.

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

Antagonisti in piazza a sostegno dei miliziani torinesi

I manifestanti lo hanno definito come  il primo corteo contro l’Isis che si sia mai tenuto  in Italia. Ieri erano presenti alcune centinaia di persone alla manifestazione contro l’iniziativa della procura di Torino di chiedere la sorveglianza speciale nei confronti di  cinque antagonisti unitisi alle milizie curde dell’Ypg in guerra contro lo Stato Islamico in Siria.  I manifestanti sostengono che tali milizie lottano “contro  un regime che ha compiuto  massacri e la nostra società è in debito nei loro confronti”.

(foto archivio – il Torinese)

40 anni fa l’uccisione dell’agente Lorusso

Un triste anniversario. 40 anni fa a Torino un commando di terroristi rossi di Prima Linea uccideva l’agente di custodia Giuseppe Lorusso, mentre era in servizio al carcere Le Nuove in corso Vittorio Emanuele. L’agente era uscito di casa per andare al lavoro. Nel luogo dell’assassinio oggi è stata deposta una corona di fiori, in presenza dei figli Daniela e Domenico, esponenti delle istituzioni, dell’amministrazione e della polizia penitenziaria, con il presidente dell’Associazione Vittime del Terrorismo. “Ricordiamo il collega ma anche quei valori – csì l’Ansa riporta le parole di Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria) -. Non accetteremo mai che si faccia finta di niente nel permettere che ex terroristi responsabili della violenza di quegli anni e mai pentitisi entrino con tanto di onori e riconoscimenti, in quelle carceri teatro del dolore e delle lacrime dei familiari, degli amici e dei colleghi”.

40 anni fa l'uccisione dell'agente Lorusso

Un triste anniversario. 40 anni fa a Torino un commando di terroristi rossi di Prima Linea uccideva l’agente di custodia Giuseppe Lorusso, mentre era in servizio al carcere Le Nuove in corso Vittorio Emanuele. L’agente era uscito di casa per andare al lavoro. Nel luogo dell’assassinio oggi è stata deposta una corona di fiori, in presenza dei figli Daniela e Domenico, esponenti delle istituzioni, dell’amministrazione e della polizia penitenziaria, con il presidente dell’Associazione Vittime del Terrorismo. “Ricordiamo il collega ma anche quei valori – csì l’Ansa riporta le parole di Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria) -. Non accetteremo mai che si faccia finta di niente nel permettere che ex terroristi responsabili della violenza di quegli anni e mai pentitisi entrino con tanto di onori e riconoscimenti, in quelle carceri teatro del dolore e delle lacrime dei familiari, degli amici e dei colleghi”.

La Taurinense fa brillare la bomba americana trovata nel Po

Gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina “Taurinense”, unità altamente specializzata dell’Esercito Italiano, neutralizzeranno domenica 20 gennaio la bomba d’aereo americana da 1000 libbre, risalente al secondo conflitto mondiale, rinvenuta nei giorni scorsi nell’alessandrino sotto il ponte tra Valenza e Lomellina

  La bomba, di tipo AN-M65 e contenente circa 270 kg di esplosivo, al termine di delicate operazioni di “despolettamento” e di messa in sicurezza, verrà trasportata in un’area sicura a nord del ponte ferroviario, dove verrà fatta brillare senza danni per le infrastrutture circostanti. Particolare attenzione sarà posta – tramite l’adozione di particolari accorgimenti tecnici – alla salvaguardia dell’ambiente naturale, essendo l’area interessata insistente nel Parco fluviale del Po. Gli artificieri del 32° dapprima rimuoveranno, tramite la cosiddetta “chiave a razzo”, la spoletta posteriore dell’ordigno, per poi procedere con il taglio meccanico della porzione anteriore della bomba contenente la spoletta inestraibile e trasportandone poi il troncone disinnescato nel sito individuato per il brillamento. Già nella giornata di sabato 19 gli operatori del team Eod (Explosive Ordnance Disposal), unitamente al personale della Compagnia di Supporto allo Schieramento del 32° reggimento Guastatori, sono intervenuti implementando e finalizzando le opere di barricamento e di  predisposizione del sito di brillamento. La seconda fase della bonifica inizierà domani mattina alle ore 07.30 con l’avvio delle procedure preliminari, mentre le autorità locali termineranno le operazioni di evacuazione e sgombero, consentendo quindi il proseguimento delle operazioni fino al brillamento dell’ordigno. Grazie allo stretto coordinamento tra la Prefettura di Alessandria e il Comune di Valenza, è stato possibile procedere con i lavori limitando al massimo i disagi per la popolazione civile ed incidendo il meno possibile sul traffico ferroviario e aereo prospiciente l’area interessata. L’Esercito Italiano è sempre più frequentemente chiamato ad un impiego poliedrico e duale, confermando una elevata disponibilità di uomini e donne, mezzi ed equipaggiamenti in grado di operare ed essere utilizzati anche in favore della popolazione, sul territorio nazionale.

M.Iar.

 

 

 

 

“Stranezze” sulla proprietà di un’auto: avvocato denunciato per truffa e falso

I Carabinieri della Stazione di Ovada hanno denunciato in stato di libertà, con l’accusa di truffa e falso, due cittadini ovadesi, un avvocato ed il gestore di un’agenzia di pratiche auto. Tutto è iniziato quando un cittadino si è presentato alla Stazione di Ovada denunciando alcune stranezze in merito alla proprietà di un’autovettura. Quest’ultima risultava in comproprietà tra lui e l’avvocato ma, da una visura, era emerso un nominativo diverso. L’attività di indagine ha permesso di appurare come l’avvocato, in complicità con la titolare dell’agenzia auto, aveva fittiziamente formato un atto di compravendita e falsamente firmato a nome del comproprietario. La titolare dell’agenzia auto, peraltro, si era prestata al gioco attestando falsamente la presenza fisica dell’uomo alla firma. Per i due è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria

Massimo Iaretti

"Stranezze" sulla proprietà di un'auto: avvocato denunciato per truffa e falso

I Carabinieri della Stazione di Ovada hanno denunciato in stato di libertà, con l’accusa di truffa e falso, due cittadini ovadesi, un avvocato ed il gestore di un’agenzia di pratiche auto. Tutto è iniziato quando un cittadino si è presentato alla Stazione di Ovada denunciando alcune stranezze in merito alla proprietà di un’autovettura. Quest’ultima risultava in comproprietà tra lui e l’avvocato ma, da una visura, era emerso un nominativo diverso. L’attività di indagine ha permesso di appurare come l’avvocato, in complicità con la titolare dell’agenzia auto, aveva fittiziamente formato un atto di compravendita e falsamente firmato a nome del comproprietario. La titolare dell’agenzia auto, peraltro, si era prestata al gioco attestando falsamente la presenza fisica dell’uomo alla firma. Per i due è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria

Massimo Iaretti