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Tram e auto si scontrano in piazza Statuto, diversi feriti

Alcune persone sono rimaste ferite e si sono creati  disagi al traffico nel pomeriggio per via dell’incidente tra un tram della linea 10 e un’automobile  in piazza Statuto verso le  16,30. Feriti i passeggeri dell’auto, finiti in ospedale. La circolazione è stata bloccata per circa  un’ora, con le linee del trasporto pubblico deviate. Affidati alla polizia municipale i rilievi per capire le modalità dello scontro.

I presepi di Ivrea bruciati da una donna

Gli agenti dalla Polizia di Stato del Commissariato di P. S. di Ivrea e Banchette, nella serata di ieri, hanno fermato e denunciato per danneggiamento a seguito di incendio il piromane, una donna,  che, il 4 gennaio scorso, a Ivrea, ha causato gli incendi divampati, a distanza di pochi minuti uno dall’altro, all’interno delle chiese di San Maurizio e San Salvatore, distanti circa 300 metri, nelle centralissime via Arduino e via Palestro.

Le fiamme, nella chiesa di San Maurizio, hanno distrutto il presepe, un quadro, due tavole dipinte e la copertura della fonte battesimale e solo l’immediato intervento del parroco, aiutato da alcuni fedeli, e, successivamente, dei Vigili del Fuoco ha scongiurato conseguenze più gravi. Nella chiesa di San Salvatore, invece, il piromane ha appiccato il fuoco al drappo in tessuto che ricopriva l’altare.

Si tratta di una clochard italiana di 46 anni. La donna è stata rintracciata dagli agenti del Commissariato nei pressi dell’Ospedale di Ivrea ed era stata riconosciuta grazie alla visione delle immagini degli impianti di video sorveglianza della chiesa di S. Maurizio e della Città di Ivrea, infatti le telecamere hanno ripreso la piromane mentre applicava le fiamme al drappo dell’altare.

Al momento del rintraccio e dell’accompagnamento la persona denunciata indossava gli stessi abiti immortalati dalle telecamere.

Preso pericoloso latitante nascosto in hotel

Lo hanno trovato nascosto in un hotel di San Mauro Torinese: si tratta di  Aleksejs Rustanovs,  latitante lettone di 29 anni, colpito da mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità scozzesi.

E’ considerato il capo di un’associazione criminale con finalità di traffico internazionale di droga e armi, ed è ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista olandese Martin Kok, ucciso nel 2016 per aver fatto i nomi dei componenti della gang criminale. I carabinieri l’hanno scoperto durante un controllo nell’albergo, dove era registrato come Christopher Hughs.

Furto nel negozio Lego, arrestato un uomo

Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 7 gennaio, gli Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale Torino sono intervenuti in via Roma 367 ove era stato perpetrato un furto all’interno del Lego Store

Un cittadino di nazionalità romena, 42enne, è stato notato in via Roma munito di una capiente borsa.

E’ stato seguito e, dopo aver visitato il Lego Store, è stato fermato. All’interno della borsa schermata è stata rinvenuta la merce appena sottratta.

Dapprima è stato accompagnato presso il Comando di via Bologna e, successivamente, in stato d’arresto per furto aggravato, accompagnato presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Dagli accertamenti  presso la Questura è emerso che a suo carico vi era, inoltre, un ordine di carcerazione per  7 mesi e 27 giorni.

Donna aggredisce vigilante al supermercato: arrestata

Graffi, spinte e pugni nel tentativo di guadagnare la via di fuga

Questo quanto successo presso il supermercato Pam di Via San Paolo, protagonista una cittadina marocchina di 46 anni. Sono le 16.30 circa di venerdì pomeriggio, quando la donna entra nel punto vendita e si aggira tra gli scaffali, munita di numerose borse. Individuati alcuni prodotti di suo interesse, li ripone nelle buste al seguito. Insospettito dal comportamento della “cliente”, un dipendente della vigilanza interna inizia a monitorarne i movimenti. Terminato il giro tra i vari reparti, la donna si dirige verso l’uscita di emergenza, senza passare per le casse. A questo punto il vigilante le si avvicina, chiedendo di poter verificare la merce all’interno delle buste. Alla richiesta, la donna reagisce inaspettatamente spintonandolo, nel tentativo di guadagnarsi la fuga. Una volta uscita, viene nuovamente raggiunta dal sorvegliante, che subisce l’ira della donna con spinte, graffi e pugni indirizzati al volto. Nel frattempo, i dipendenti del supermercato allertano gli agenti della Polizia di Stato che giunti sul posto, bloccano la quarantaseienne e recuperano 3 buste, precedentemente abbandonate, contenenti prodotti alimentari e cosmetici, per un totale di oltre 100 euro.
La quarantaseienne viene arrestata per rapina.

Sei arresti dopo i disordini al Cpr

La sera di sabato, alle 9:30 circa, sono stati accesi dei roghi nell’area “bianca”, “blu”, “rossa” e “verde” del Centro di permanenza per il rimpatrio di Corso Brunelleschi

Le fiamme sono state immediatamente domate dai vigili del fuco e dal personale di vigilanza della Questura di Torino. Nessun soggetto è rimasto intossicato o ferito.
Spento l’incendio, la stima dei danni. Coinvolti gli edifici di tutte le aree e i locali mensa, numerose strutture sono state dichiarate inagibili e dovranno essere ripristinate con significativi oneri.
A questi fatti sono seguiti, il giorno successivo, altri incendi per i quali la Questura di Torino ha arrestato per danneggiamento aggravato sei responsabili. Cinque sono di nazionalità marocchina: B.E. classe 1979, S.A.E.G. classe 1993, C.M. del 1970, E.H. e H.S. rispettivamente di ventiquattro e quarantadue anni. È stato inoltre arrestato un cittadino algerino di cinquantasette anni.
Solo nello scorso mese, comportamenti violenti in danno dei locali e degli arredi hanno riguardato anche i C.P.R. di Caltanissetta, Trapani e Bari. Non si esclude una regia comune dietro i singoli episodi rivoltosi, tenuto conto delle loro caratteristiche e della concomitanza degli eventi.
Il fenomeno delle rivolte nei Centri di Rimpatrio interessa tutta la penisola ed è verosimilmente riconducibile anche alla tipologia di soggetti ivi trattenuti. Per quanto riguarda il C.P.R. “Brunelleschi”, infatti, solo il 10% dei presenti è incensurato o responsabile di reati connessi alla violazione della sola normativa in tema di immigrazione. Tale percentuale non subisce variazioni in ragione dei periodi, mantenendosi costante nel corso degli anni. La restante parte dei presenti nel centro, e dunque il 90% degli stessi, risulta essere gravato da precedenti penali per reati anche gravissimi. In particolare, per quanto concerne i delitti contro la persona spiccano: omicidi, lesioni gravi e gravissime, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, in alcuni casi anche di gruppo. Molti hanno precedenti specifici per reati in tema di stupefacenti, con frequenti casi di recidiva. Altrettanto numerosi i delitti di furto, rapina, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Infine, sono stati riscontrati casi di sospetta affiliazione con organizzazioni estremiste radicalizzate.
Le rivolte non hanno in alcun modo ostacolato le procedure volte al riconoscimento ed al rimpatrio degli stranieri presenti nel C.P.R. “Brunelleschi”. Al contrario, la strategia della Questura di Torino, ed in particolare dell’Ufficio Immigrazione, è quella di individuare percorsi sempre più virtuosi per snellire e rendere più rapidi gli accompagnamenti degli stranieri nel paese di origine, con risultati incoraggianti.

 

(foto archivio)

La polizia scopre “ostie” di cocaina

Proprio come già scoperto nell’aprile scorso in un appartamento in Via Randaccio, nel quartiere “Madonna di Campagna”, gli operatori delle pattuglie “Falco” della Squadra Mobile hanno fatto irruzione in un alloggio in Via Leinì, a “Barriera Milano”

 

Vi hanno trovato  un secondo piccolo laboratorio per la preparazione della “cocaina basata”, meglio nota come “crack”, sostanza solida che viene assunta per inalazione, realizzata nella forma tipica delle “ostie”. Il cittadino di origine senegalese è stato identificato: M.A.N., 1995 ed è stato pertanto arrestato per la violazione della normativa sugli stupefacenti. Sono in corso approfondimenti investigativi allo scopo di accertare se i due laboratori, quello di Via Randaccio e quello scoperto ieri in Via Leinì, fossero collegati o riconducibili al medesimo gruppo criminale.

 

(foto archivio)

Ruba la borsa ad una donna e scappa

Arrestato dagli agenti della Squadra Volante
Sono da poco passate le 18 di giovedì in Corso Vittorio Emanuele II, quando un cittadino venezuelano di 45 anni, approfittando di un momento di distrazione, afferra la borsa di una donna e scappa. La vittima inizia ad inseguire l’uomo, richiamando l’attenzione dei passanti.
Udite le grida della donna, anche un uomo rincorre il quarantacinquenne. Riuscirà a bloccarlo poco dopo, coadiuvato da personale dell’esercito, ed assicurarlo agli agenti della Polizia di stato. Il cittadino venezuelano viene arrestato per furto con strappo e la borsa restituita alla legittima proprietaria.

Deposito di pneumatici divorato dalle fiamme

Un incendio ad Avigliana, in via Moncenisio, ha distrutto un deposito di pneumatici

Sono intervenuti i  vigili del fuoco di Grugliasco e i volontari di Avigliana e Borgone di Susa, impegnati nelle operazioni di spegnimento con l’impiego di un’autobotte  e un carro schiuma. Da verificare le  cause del rogo.

 

(foto archivio)

Scoperti ad armeggiare tra le auto in sosta: arrestati

Sono circa le 20.30 di venerdì, quando gli agenti del commissariato Centro, dopo aver ricevuto
segnalazione da parte di un passante, si portano in via San Quintino. Tre uomini sono stati visti
aggirarsi tra le auto in sosta
In prossimità del luogo indicato, gli operatori individuano gli stessi tre soggetti, cittadini
algerini di 32, 25 e 21 anni, armeggiare nei pressi di una macchina parcheggiata. Alla vista
della volante, i rei tentano immediatamente la fuga, senza successo. Nell’appurare l’effettiva
rottura del finestrino posteriore, gli agenti perquisiscono i tre individui. Una forbice ed una
lama vengono rinvenute nella tasca del ventunenne, mentre all’interno di un borsone
vengono ritrovati diversi indumenti sportivi, un paio di scarpe, un power bank e documenti
vari, di proprietà degli intestatari della macchina. Effettuati ulteriori controlli, gli agenti
scoprono che i tre algerini sono irregolari sul territorio nazionale e che il più giovane è già
destinatario di un provvedimento di espulsione emesso nel settembre dello scorso anno. Alla
luce dei fatti vengono arrestati per furto aggravato e gli effetti personali trafugati, restituiti ai
legittimi proprietari.