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L’appello di Anpas: “Mancano mascherine e tute, attività a rischio”

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte lancia l’allarme di imminente sospensione dei servizi sul territorio piemontese perché mancano dispositivi di protezione individuale.

Un appello generale di richiesta di aiuto ad aziende, enti, fondazioni, negozi, farmacie e privati per reperire dispositivi di protezione individuale (Dpi) per gli oltre 10mila volontari delle 82 associazioni aderenti.

I volontari soccorritori e personale sanitario Anpas, donne e uomini, stanno operando su tutto il territorio piemontese nella difficile gestione degli interventi relativi all’emergenza sanitaria internazionale provocata dal Coronavirus Covid-19, continuando a garantire i servizi ordinari e il soccorso in emergenza.

Servono urgentemente mascherine chirurgichemascherine Ffp2 e Ffp3tute protettive categoria 3guantiocchiali protettivivisiere e termometri a infrarossi. Dispositivi ormai introvabili sul mercato.

In assenza degli indispensabili dispositivi di protezione individuale le Pubbliche Assistenze Anpas saranno obbligate a interrompere i servizi.

I dispositivi di protezione individuale possono essere consegnati ad Anpas Piemonte in via Sabaudia 164 Grugliasco (To), telefono 011 403 80 90, e-mail: info@anpas.piemonte.it oppure direttamente alle associazioni sul territorio. Sul sito web www.anpas.piemonte.it è possibile trovare l’elenco e tutti i riferimenti delle associazioni Anpas del Piemonte.

Attualmente, in questa drammatica emergenza, Anpas attraverso le associazioni aderenti (Croce Verde, Croce Bianca, Croce Giallo-Azzurra, Volontari del Soccorso, Volontari Ambulanza) è operativa in prima linea sul territorio con equipaggi e mezzi di soccorso per l’ospedalizzazione dei pazienti contagiati da coronavirus, dimissioni di pazienti “Corona” dagli ospedali alle abitazioni e alle residenze sanitarie assistenziali, per il trasferimento dei pazienti che sono dislocati in altre Regioni.

Anpas svolge inoltre sorveglianza sanitaria negli aeroporti, garantisce con personale specializzato, la copertura 24 ore su 24 di postazioni telefoniche del numero verde sanitario regionale 800 19 20 20 per dare informazioni ai cittadini sulle misure da adottare per fronteggiare in maniera corretta la situazione relativa all’emergenza Coronavirus.

I volontari delle Pubbliche Assistenze Anpas in collaborazione con i diversi Comuni stanno anche svolgendo servizio gratuito di consegna a domicilio di generi di prima necessità e farmaci in modo da alleviare, soprattutto per gli anziani, situazioni di difficoltà e di fragilità, riducendo contemporaneamente la mobilità delle persone.

Anpas è presente all’interno dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte dove è insediata tutta la catena di comando per risposta al Coronavirus per quanto di competenza regionale.

L’operato dei volontari del soccorso in genere, ma in particolar modo durante questa emergenza provocata dal Coronavirus, è insostituibile e richiede ad Anpas un grande sforzo organizzativo ed economico e di risorse.

I volontari necessitano degli indispensabili dispositivi di protezione individuale per aiutare in sicurezza la popolazione, pertanto Anpas sta quindi cercando il sostegno di chiunque condivida l’impegno volto a contrastare la pandemia provocata dal coronavirus. Un aiuto enorme e un riconoscimento degli sforzi che i 10mila volontari e volontarie Anpas, a livello piemontese, stanno facendo per fronteggiare questa terribile situazione.
L’Anpas è un’organizzazione di volontariato che opera nell’ambito dell’assistenza, dell’emergenza 118, del trasporto sanitario e del sociale, della protezione civile ed è registrata a livello regionale e nazionale presso il Dipartimento di Protezione Civile.

L’Anpas rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato, 10mila volontari, 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

 

Supermercato raddoppia i prezzi: denunciato il titolare

Supermercato del canavese rincara i prezzi dei generi alimentari fino ad oltre il 200%. Interviene la Guardia di Finanza di Torino 

 

È quello che hanno scoperto i Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese in un noto supermercato della grande distribuzione, dove i generi alimentari di prima necessità ed altri prodotti venivano venduti a prezzi ingiustificatamente più alti.

I Finanzieri hanno appurato che quasi tutti i prodotti, considerati “in offerta” dal circuito commerciale del quale fa parte il punto vendita, avevano subìto un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino ad oltre il 200% rispetto al costo previsto dalle offerte dettate dal marchio nazionale di riferimento.

 

Tutto più che raddoppiato; dai beni di prima necessità, pane e olio, sino al prezzo della colomba pasquale che da poco più di 3 euro era “lievitato” a quasi 7 euro. Ovviamente, in negozio, del “volantino offerte” in vigore non c’era nemmeno l’ombra, tanto che gli inquirenti l’hanno dovuto reperirlo in rete.

 

Nel corso dell’intervento i Finanzieri hanno anche constatato che il responsabile del punto vendita, in totale violazione dei Decreti emessi dal Governo per l’emergenza coronavirus, continuava a porre in vendita anche quelle tipologie di merci, non considerate di prima necessità, delle quali è attualmente preclusa la commercializzazione.

 

L’esercente è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea per “Manovre speculative su merci”; rischia sino a tre anni di reclusione e sanzioni per 25.000 euro.  Il commerciante ha poi accumulato un’altra denuncia per aver posto in vendita prodotti per i quali era vietata la vendita

 

I Finanzieri, al fine di assicurare agli abitanti della zona l’indispensabile approvvigionamento dei prodotti di prima necessità, hanno anche richiesto alla Procura della Repubblica l’autorizzazione per evitare il sequestro delle merci, prevista dalla normativa in casi come questo.

Droga a domicilio invece del cibo. Ci pensava il rider

In moto consegnava cocaina e marijuana Fermato dai carabinieri durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria

Consegnava a domicilio cibo e droga. Lavorava come fattorino per conto di una nota piattaforma che è completamente estranea a questa storia. In moto , sempre durante l’orario di servizio, trasferiva dosi di cocaina e marijuana nelle case di Torino. S’ignora da quanto tempo la doppia vita professionale di quest’uomo, italiano di 42 anni , scoperto dai carabinieri della Compagnia San Carlo durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria, andasse avanti. L’hanno fermato in corso Agnelli angolo corso Sebastopoli, alle 7 di sera dopo aver bruciato un semaforo rosso. L’hanno perquisito e nel contenitore del cibo, teneva 178 grammi di stupefacente, tra marijuana e cocaina. A casa i carabinieri hanno trovato 28 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga e collocato ai domiciliari.

Dal Comune allarme per le condizioni dei detenuti del Cpr

La Commissione Legalità del Comune di Torino esprime estrema preoccupazione per le condizioni in cui vivono le 93 persone attualmente rinchiuse nel CPR di corso Brunelleschi. Una preoccupazione che diventa maggiore, rispetto alle già precarie condizioni di vita presenti all’interno della struttura, alla luce dell’emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese.

Non è accettabile che per questo tipo di “detenzione” non siano previste ed attuate le misure di distanziamento sociale previste dai vari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, a tutela degli ospiti, del personale e, più in generale di tutta la popolazione cittadina.

La Commissione manterrà altissima l’attenzione sulle condizioni di vita delle persone nel CPR di Torino, in continuità con l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, approvato lo scorso anno, con il quale, oltre a chiederne la chiusura, si impegnava la Città ad acquisire, tramite i Garanti regionale e comunale nonché tramite la Prefettura, tutti gli elementi utili alla conoscenza dell’organizzazione della struttura sia per i servizi essenziali sia per l’assistenza.

Chiederà con forza, attraverso la sindaca, un’interlocuzione con il Prefetto perché si possa stabilire una relazione costante tra il Cpr e la Città, al fine di garantire un monitoraggio sul rispetto del diritto alle cure da parte degli ospiti, al diritti alle comunicazioni con familiari e legali con i propri strumenti, non essendo le persone in regime di detenzione e, più in generale, al diritto a condizioni di vita dignitose.

La Commissione avvierà un confronto con i Parlamentari piemontesi perché la questione sia affrontata in Parlamento e valuterà la redazione di un documento di denuncia da inviare alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo”.

Sono queste le riflessioni emerse nel corso della riunione della commissione Legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi al termine della riunione di ieri nel corso della quale sono intervenuti Monica Gallo, Garante del Comune di Torino per i diritti dei detenuti, Nunzio Giannini, responsabile di Amnesty International per il Piemonte e Valle d’Aosta, Maurizio Veglio della Clinica della Legalità dell’Università di Torino e Gianluca Vitale dell’Associazione degli Studi Giuridici di Torino.

Coronavirus, a Volpiano 9 persone positive e 11 in isolamento

Il Comune posticipa il pagamento delle prime due rate della tassa rifiuti

I dati sulla diffusione del Coronavirus a Volpiano, aggiornati al 23 marzo, comunicati dalla Protezione civile della Città metropolitana di Torino, dall’unità di crisi della Regione Piemonte e dalla Asl, sono di 9 persone positive (la maggior parte ospedalizzate) e 11 in isolamento fiduciario per aver avuto contatti con soggetti contagiati.

Il Comune di Volpiano ha deciso di posticipare di 30 giorni le prossime scadenze della Tari (tassa rifiuti); di conseguenza, la scadenza del 31 marzo viene differita al 30 aprile e quella del 31 maggio al 30 giugno. Sono diverse le motivazioni che hanno indotto la giunta comunale ad adottare questo provvedimento. Innanzitutto  per rispettare la raccomandazione a non uscire di casa per evitare la diffusione del contagio, come previsto dalle misure del Governo e della Regione Piemonte. In secondo luogo perché, in seguito all’emergenza sanitaria, «l’economia del territorio comunale si sta indebolendo sensibilmente, causando crisi di liquidità generalizzata che colpisce prevalentemente le attività commerciali, produttive e di servizi».

La marijuana? A domicilio in bicicletta

A Lenì, i carabinieri della stazione hanno controllato due fratelli, di 17 anni e 24 anni

Sono stati controllati  perchè fuori dalla loro abitazione senza giustificato motivo e in tasca nascondevano 14 grammi di marijuana, due bilancini di precisione e 85 euro in contanti.
Consegnavano la droga a domicilio in bicicletta. Sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e per il 650 c.p. (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” in relazione art.1 Lett. A del DPCM
10.03.2020” )

Armi e droga nell’ascensore

A Torino, in via Tunisi, in uno stabile in ristrutturazione

I carabinieri della Stazione Lingotto hanno sequestrato un revolver, con apertura a bascula di costruzione artigianale, privo di marca e punzonatura del banco di prova, 5 cartucce cal. 38 con palla blindata, 1 cartuccia cal. 38 special, 2 bilancini di precisione e 15 grammi di mannite. Il tutto era stato nascosto nel controsoffitto del locale ascensore del condominio.

Dalla Cina 100 mila mascherine e 200 termometri a Torino

Questo prezioso materiale appena giunto nella sede della Protezione Civile di Via delle Magnolie è stato immediatamente distribuito

 

100mila mascherine e 200 termometri a infrarossi, questo è il dono della Città cinese di Guangzhou (Canton) a Torino.

Le mascherine e i termometri a infrarossi sono stati assegnati agli Agenti della Polizia municipale, ai dipendenti comunali che in questi giorni devono essere presenti in ufficio o che hanno rapporti con il pubblico, alla Protezione civile torinese, ai volontari che assistono in questi giorni la popolazione più in difficoltà e alla rete del sociale cittadino.

Torino intrattiene da diversi anni rapporti con Guangzhou con la quale è in corso di definizione un patto di collaborazione per sancire l’amicizia e il profondo legame già esistenti tra le due comunità.

Guangzhou è una città con 20 milioni di abitanti, capoluogo della Provincia del Guangdong. Nella città cinese il Politecnico di Torino in collaborazione con la South China University of Technology ha vinto nel 2017 un progetto per trasformare una ex fabbrica di pianoforti, la Pearl River Piano Factory, in un centro culturale dedicato alla musica e al cinema.

Le scuse di chi viene sorpreso per strada

Dal “…Vado ad aprire la seconda casa…”, al “facciamo volantinaggio” sino al paradossale: “…vado a fare qualche lavoretto in nero”

Queste alcune delle giustificazioni raccolte nel fine settimana dalla Guardia di Finanza di Torino che, dopo l’ultima stretta del Governo per fronteggiare il “COVID19”, ha intensificato i controlli in città ed in tutta la provincia.

Oltre 200 i Finanzieri giornalmente impegnati sulle principali arterie stradali, all’interno dei parchi cittadini e nei maggiori luoghi di aggregazione.

Solo nell’ultimo fine settimana sono state oltre 400 le persone identificateuna trentina quelle denunciate, prevalentemente per essere state soprese a “spasso” senza una giustificazione. Circa 2.000 gli esercizi commerciali controllati.

C’è stato lo spazio anche per un arresto. I Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese hanno sorpreso nella tarda sera di ieri, un trentenne pluripregiudicato che si aggirava nei pressi della stazione ferroviaria; peccato che fosse ricercato in quanto nei suoi confronti pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere per vari reati.

Sempre i Finanzieri di Lanzo hanno sorpreso un uomo che candidamente ha ammesso di approfittare del momento “…per fare qualche lavoretto in nero…”, oppure il gruppetto di giovani che, non curanti della situazione, distribuivano volantini nelle case.

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria, hanno invece denunciato il titolare di una cartoleria di un comune della prima cintura torinese che, in barba a tutti i divieti, svolgeva in maniera pressoché normale la sua attività. Oltre alla denuncia rischia la sospensione dell’attività commerciale.

Ladri di biciclette

L’elemento comune tra un tentato furto ed una rapina: la bicicletta. Tra mercoledì e giovedì il veicolo a due ruote è stato protagonista di due interventi effettuati dagli operatori della Squadra Volanti
Il primo intervento porta gli agenti in via Perrone dove una donna dichiara di aver visto un uomo arrampicarsi al primo piano dello stabile, accedere all’interno di un’abitazione attraverso la finestra e fuggire poco dopo in bicicletta. Un condomino si pone all’inseguimento del soggetto, fornendo ai poliziotti in tempo reale indicazioni utili al rintraccio. Si tratta di un cittadino tunisino di 38 anni.
Una volta fermato, l’uomo viene perquisito. Il trentottenne viene trovato in possesso di un cellulare, provento di furto. Pochi istanti prima infatti il tunisino, approfittando della distrazione di un cittadino fermo ad una fontanella per bere, intravede un cellulare in terra quindi arresta la corsa della sua bicicletta, raccoglie il telefonino e si allontana velocemente. Il trentottenne, con numerosi precedenti di polizia e obbligo di firma, viene arrestato per tentato furto e denunciato per non aver ottemperato al DPCM dell’11 marzo 2020 in quanto circolava senza comprovato motivo e per aver fornito dichiarazioni mendaci a P.U. per le motivazioni asserite nell’autocertificazione: l’uomo era uscito di casa solo per andare a comprare il pane.
Giovedì sera viene richiesto l’intervento di una pattuglia in via San Secondo dove un uomo sta trattenendo un soggetto che pochi istanti prima aveva tentato di rubargli la bicicletta. La vittima si trova all’interno di un negozio quando un cittadino marocchino di 33 anni monta in sella alla sua bici e si allontana velocemente. L’uomo riuscirà a raggiungerlo e bloccarlo, così da assicurare il trentatreenne alle forze dell’ordine. Arrestato per rapina e denunciato in stato di libertà per violazione dell’art. 650.